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Concluse le indagini relative all’incendio avvenuto il 2 gennaio scorso nel porto di Cetaro nel quale sono andate bruciate due imbarcazioni, quella dell'avvocato Nicola Gaetano di Paola e quella del farmacista Carlo Licursi di Fuscaldo, ormeggiate una a fianco all’altro.

Le indagini sono state condotte dal vicequestore aggiunto Raffaella Pugliese e dall'ispettore capo Giuseppe Sciacca del commissariato di Paola.

Ora il sostituto procuratore di Paola, Maria Camodeca, ha chiuso le indagini preliminari e chiesto il rinvio a giudizio per Filippo Verta, 58 anni, accusato dell'incendio di due imbarcazioni e vistosi allontanare dal luogo dell’incendio nelle immagini tratte dall’impianto di video sorveglianza.

Soddisfazione del sindaco di Cetraro Giuseppe Aieta il quale ha dichiarato: “Fermo rimanendo il sacrosanto principio della presunzione di innocenza salutiamo con soddisfazione l’esito delle indagini che hanno portato all’individuazione del presunto colpevole dell’incendio delle due imbarcazioni al porto. Eravamo certi che gli inquirenti, di cui apprezziamo l’efficienza e la professionalità, avrebbero certamente chiarito fatti e circostanze. Il Porto, dunque, è un luogo sicuro che garantisce chi lo sceglie per le proprie barche. Gli inquirenti, che ringraziamo per l’impegno che hanno manifestato sin da subito, hanno profuso un ottimo lavoro addivenendo all’esito che apprendiamo dalla stampa. Il Comune chiederà di essere ammesso come parte civile nel processo contro chiunque abbia arrecato danni ai nostri diportisti e danni incalcolabili all’immagine di un luogo che esprime solo bellezza e serenità non solo per i proprietari di barche, ma anche per numerose famiglie. La videosorveglianza era perfettamente funzionante, il molo vicino alle imbarcazioni bruciate era frequentato da cittadini e diportisti, il personale della società che gestisce i servizi era presente, il sistema anti incendio attivo. Continueremo a lavorare per rendere sempre più bella questa realtà che in questi anni abbiamo tenuto al sicuro da occhi indiscreti. Lo abbiamo fatto con coraggio, tenacia e convinzione grazie anche alla continua e costante collaborazione con la Prefettura e con le forze dell’ordine attraverso protocolli di intesa tesi a prevenire atti di criminalità. E continueremo assicurando ai nostri diportisti la serenità e la tranquillità che in questi anni hanno vissuto. A breve saranno pronti i servizi che stiamo allestendo attraverso ambienti salubri, comodi e certamente agevoli per chi sceglierà il nostro porto. Anche la parte peschereccia è interessata da nuovi lavori che riguardano la costruzione di un moderno mercato ittico e di nuovi servizi a disposizione dei pescatori. La darsena turistica è completa in ogni suo posto tanto da dover rimandare indietro diportisti che volevano ormeggiare nel porto di Cetraro. Tra l’altro, nei giorni scorsi, abbiamo rafforzato il sistema idrico dei pontili riattivando un vecchio pozzo e collegandolo alla rete portuale solo dopo aver avuto le analisi sulla potabilità dell’acqua. Così facendo abbiamo reso autonomo il porto turistico dal resto della città e soprattutto dalla zona Lampetia che soffriva la penuria d’acqua proprio per l’alto consumo che si produceva nel porto. Tutto questo lavoro – conclude la nota dell’Amministrazione – non sarà reso vano da chi pensa di consumare atti delinquenziali proprio sul luogo che ha segnato il riscatto della città».

Pubblicato in Cetraro

L’unica cosa certa è che le barche bruciate appartenevano , una all’avvocato Nicola Gaetano di Paola e l’altra al farmacista Carlo Licursi di Fuscaldo.

Tutto il resto è avvolto nel mistero

Non si sa quale delle due barche abbia preso fuoco per prima ed a quale poi si sia diffuso e sciogliere il dubbio significa sapere a chi sia stato diretto l’evento e cercarne le ragioni.

Gli elementi raccolti dai Vigili del Fuoco non sarebbero di alcuna utilità all’indagine.

Non si ha certezza di chi sia stato l’esecutore

Non si ha certezza di chi sia stato l’eventuale mandante

L’unica cosa certe è che al momento c’è un solo indagato, solo per essersi trovato nelle vicinanze delle imbarcazioni. Tale signor V.F., 47 anni, che svolge lavori di manutenzione.

E’ il signore che si vede allontanarsi subito dopo l’incendio nelle immagini dei filmati di videosorveglianza.

Ma V.F. avrebbe dichiarato agli inquirenti di non sapere nulla dell’incendio e di essersi trovato sul molo soltanto per fumare una sigaretta dopo aver cenato con gli amici a bordo di una imbarcazione.

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Dai filmati le prime risposte alle indagini sull’incendio di due barche nel porto di Cetraro, accaduto mercoledì scorso, intorno alle 21,30 al molo “M”, incendio che aveva comportato anche lievi danneggiamenti ad una terza barca, ormeggiata poco distante.

Le imbarcazioni da diporto che avevano preso fuoco, rispettivamente di 14 e 12,66 metri, appartenevano a due professionisti della zona, l'avvocato Nicola Gaetano di Paola e il farmacista di Fuscaldo Carlo Licursi.

Entrambe avevano un valore stimato tra i 250 e i 300 mila euro.

La Polizia ha potuto visionare le immagini del circuito di videosorveglianza e sembra che da tale visione escano forti indizi.

L'uomo che avrebbe potuto appiccare l’incendio non sarebbe riconoscibile, ma di certo era sceso dall'imbarcazione dove si trovava in compagnia di altre quattro persone, contrariamente, cioè, a quanto si è pensato inizialmente sulla fuga da una delle barche sulle quali era divampato il rogo.

Dal video,infatti, è ben visibile il soggetto che scende dalla barca dove aveva appena mangiato con i quattro amici e si reca con una sigaretta verso i natanti.

A questo punto le immagini non sono più chiare. Una perizia potrebbe però fugare ogni dubbio

 

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