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Sigilli a quote e compendi aziendali di 17 società, due ditte individuali, 12 immobili e conti correnti riconducibili a tre fratelli di Cetraro.

Un patrimonio di 11 milioni che facevano parte di una sorta di “holding familiare” basata sull'attività di usura iniziata fin dal 2004.

I beni sequestrati comprendono quote societarie e compendi aziendali relativi a 17 società operanti nei settori di promozione pubblicitaria, edile, produzione e vendita di mobili, calzature, abbigliamento, finanziario ed onoranze funebri, due ditte individuali operanti rispettivamente nei settori di vendita calzature e mobili, 12 immobili ubicati nei comuni di Belvedere marittimo, Cetraro, Scalea e Longobardi e diverse disponibilità bancarie e finanziarie

Il Gico - gruppo investigativo criminalità organizzata - del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Catanzaro ha attuato un provvedimento di confisca dei beni.

I tre fratelli erano stati già implicati nell’operazione "Cartesio".

La Guardia di Finanza ha accertato in sede di indagini patrimoniali, a partire dal 2004 (ovvero nel periodo in cui l’attività usuraia era in fase di piena espansione) che i tre soggetti hanno effettuato notevoli investimenti in beni e società, alcuni dei quali in maniera ufficiale, altri ricorrendo a fittizi intestatari, utilizzando le considerevoli disponibilità finanziarie frutto dell’attività delittuosa posta in essere.

Pubblicato in Longobardi

Abbiamo scritto della preoccupazione del sindaco Giuseppe Aieta per la chiusura della Brigata della Guardia di Finanza di Cetraro.

Paura passata.

Giuseppe Aieta avuto rassicurazioni in tale senso dal viceministro dell’Interno, Marco Minniti

Nn solo ma Giuseppe Aieta fa sapere che il presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi ha comunicato e confermato la notizia del mantenimento della Guardia di Finanza a Cetraro ai deputati Ernesto Magorno, Enza Bruno Bossio e Stefania Covello.

È un risultato importante, che dimostra la volontà dello Stato di non fare passi indietro rispetto ad un territorio che ha estremo bisogno di presidi di legalità. Devo esprimere un ringraziamento particolare all’onorevole Marco Minniti, che, ancora una volta, come era già capitato nel 2006, ha dimostrato grande serietà, non deludendo le nostre attese. Così come ringrazio l’onorevole Rosy Bindi, che ormai ci ha abituati alla sua vicinanza.

Ma un particolare ringraziamento lo voglio esprimere, a nome della mia città, ai parlamentari calabresi del Pd e in particolare ai deputati Magorno, Bruno Bossio e Covello, per avere immediatamente sposato e sostenuto la nostra causa, mettendo in campo gli strumenti necessari, affinché si giungesse alla notizia che tutti aspettavamo con ansia”.

Ecco a cosa serve un sindaco capace ed attivo.

Anche ad attivare la politica per salvare i pochi presidi di legalità ancora presenti nei nostri comuni.

E si sono mossi in 5: Marco Minniti, Rosy Bindi, Ernesto Magorno, Enza Bruno Bossio e Stefania Covello.

Se avesse bisogno Amantea chi si muoverebbe?

Pubblicato in Alto Tirreno

Ci avevano provato nel 2005 e nel 2006, dice il sindaco, e ora ci riprovano. Basta!

Poi dichiara “Sia ben chiaro che se lo Stato dovesse alzare bandiera bianca e fare un passo indietro, io ne farò uno avanti con tutte le conseguenze che questo comporterà per la tenuta democratica di una Città che vuole vivere serena e che pretende il rafforzamento dei presidi di legalità e non la resa dello Stato”

E’ duro e determinato il sindaco di Cetraro, Giuseppe Aieta,  rispetto all’ipotesi di soppressione della storica Brigata della Guardia di Finanza della cittadina tirrenica

E prosegue “Voglio subito chiarire che la mia non è  una difesa d'ufficio per motivi di prestigio campanilistico, non ho mai ragionato facendomi condizionare dal perimetro urbano. Non l’ho fatto con l’Ospedale ,  non lo farò con la Brigata della Guardia di Finanza. Ma così come per l’Ospedale – oggettivamente una Città Ospedaliera unica in Calabria – la GdF svolge una preziosa attività in un comprensorio debole socialmente, crocevia di dinamiche criminali tra Calabria e Campania, dove insiste il più importante Porto Turistico da Salerno a Reggio Calabria. 

E’ davvero difficile assistere inermi alla spoliazione che lo Stato sta facendo dei suoi presidi al servizio dei cittadini e della comunità.”

Pubblicato in Cetraro

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa

AMANTEA (CS), martedì 14 gennaio 2014 – Che i proiettili contenuti in una busta e le parole ancora più brutali che li hanno accompagnati, possano non fermare l’impegno ed il lavoro di un cittadino chiamato democraticamente a governare la cosa pubblica in un momento in cui fare il Sindaco non è per nulla cosa facile.

È quanto dichiara l’On. Mario PIRILLO nell’esprimere solidarietà al Sindaco di Cetraro Giuseppe AIETA, destinatario, nei giorni scorsi di messaggi minatori.

Esprimo la più totale vicinanza – dichiara l’Europarlamentare PIRILLO - al Sindaco di Cetraro Giuseppe AIETA, vittima di un vile atto intimidatorio. Da troppo tempo Amministratori responsabili e coscienziosi scontano il prezzo più alto per percorrere le strade della legalità e della giustizia sociale. Sentimenti di amicizia mi legano al caro Giuseppe, al quale va tutto il mio appoggio e la mia solidarietà. È da riconoscere – aggiunge - fare il Sindaco in un momento difficile come quello che l’Italia ed in particolar modo il Mezzogiorno sta attraversando per via della crisi economica, della distanza che sembra essersi creata tra cittadini ed istituzioni, e delle difficoltà che un Comune oggi come non mai è costretto a fronteggiare, non è per nulla cosa facile. Ai Sindaci andrebbe mostrata, quotidianamente, vicinanza e solidarietà per un impegno che non risparmia da energie e preoccupazioni. Al Primo Cittadino di Cetraro, Giuseppe AIETA giunga il messaggio di solidarietà di chi crede che le autorità competenti riusciranno a fare chiarezza su episodi che non devono ripetersi e che devono trovare unite le comunità nella necessaria reazione civile.

La notizia e qualche riflessione:

La notizia:

  1. Un invalido civile muore nel 1996 e la figlia continua ad incassare la pensione. Praticamente secondo l’accusa ha incassato circa 96 000 euro non dovuti.
  2. Una signora muore nel maggio 2003 ed il nipote continua ad incassare la pensione fino ad oggi. Praticamente secondo gli investigatori ha incassato oltre 130 000 euro non dovuti

La truffa vengono scoperte l’una dopo 10 anni e l’altra dopo ben solo 17 anni dai finanzieri della Compagnia di Paola e da due funzionari dell’Inps.

Ne è conseguita la denuncia e la Procura della Repubblica di Paola ha emesso nei loro confronti un decreto di sequestro per un equivalente importo ( circa 230 000 euro) agendo su beni mobili e immobili.

Le riflessioni:

Ma possibile che la posizione di un invalido civile non venga esaminata per ben 17 anni?

Possibile che non si provveda automaticamente da parte degli uffici competenti ad in crociare i dati delle pensioni con quelle dei decessi? E nemmeno con quelle degli iscritti alle posizioni sanitarie? Non sembra anche a voi che ci sia qualcosa da rivedere in questo stato chiamato Italia che per avere un po’ di rispetto delle leggi deve ricorrere sempre alla Guardia di Finanza distogliendola da altri compiti ben più rilevanti quali la lotta all’evasione.

Non basterebbe un semplice impiegato dell’INPS che acceda ai dati anagrafici pubblici per verificare i decessi?

Pubblicato in Cetraro

Quando si decide di andare per mare non si può sottovalutare il bollettino delle condizioni di mare ed atmosferiche.

Tanto più quando si ha una barchetta di 4,5 metri.

E così due giovani diportisti sono usciti dal porto di Amantea e si sono trovati in difficoltà

Erano a circa un miglio dalla costa del comune di Longobardi quando subivano un'improvvisa avaria al motore rimanendo alla deriva.

Il mare era mosso ed il vento teso, con improvvise raffiche, che li ha spinti inesorabilmente verso il largo.

Allora il 1530.

Un SOS raccolto dalla Sala Operativa della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia che a sua volta ha interessato l'Autorità Marittima competente su quel territorio, ossia l'Ufficio Circondariale Marittimo di Cetraro.

E’ subito partita la motovedetta CP851 che ha individuato i due giovani diportisti lontani dalpunto di richiesta di soccorso.

Impauriti, come ovvio, ma in buona salute.

Sono stati trasbordati sulla motovedetta CP851 e da questa condotti nel vicino approdo di San Lucido, dove sono giunti sani e salvi all’una e mezza circa di stamattina.

Pubblicato in Cronaca

I sindaci dei comuni di Cetraro, Acquappesa, Acquaformosa, Aieta, Cerzeto, Fuscaldo, Guardia Piemontese, Orsomarso, Praia a Mare, Sant’Agata d’Esaro, tutti del Tirreno, e di Villapiana sullo Ionio, hanno scritto al ministro Mauro che in tutto il territorio degli 11 comuni le forze dell'ordine siano dotate di organici più consistenti in modo tale da soddisfare le reali esigenze del territorio.

In uno è stato chiesto al ministro Mario Mauro la costruzione della caserma della tenenza dei carabinieri di Scalea e l'apertura della Caserma dei Carabinieri di Cetraro.

Sorprende che proprio i sindaci che sono perfino i responsabili comunali dell’ordine pubblico ignorino il “Trattato di Velsen”, la legge n.84 del 12 giugno 2010 ed i suoi incredibili effetti.

Ma sorprende ancora più che Amantea non rivendichi ad alta voce un presidio nella frazione Campora san Giovanni .

Se c’è un territorio che abbisogna di almeno un presidio delle forze dell’ordine è certamente la frazione di Campora San Giovanni ed è incredibile che l’amministrazione comunale non spinga fortemente per la sua dotazione e la sua sicurezza. Forse Campora è l’unico abitato d’Italia di quasi 5 mila abitanti e con un porto, ma senza Carabinieri, Polizia, Finanza e perfino polizia municipale.

L’Ufficio regionale per la Calabria ha pubblicato l’allegato c rettificato contenente l’elenco delle scuole calabresi sottodimensionate. Sono ben 67, di cui

1 in provincia di Vibo valentia

4 in provincia di Crotone

6 in provincia di Catanzaro

9 in provincia di Reggio Calabria

A fare la parte da leone con ben 47 scuole la provincia di Cosenza.

Una situazione difficile per le scuole cosentine

Una breve sintesi delle scuole o riferimento alla nostra zona.

1)Aiello calabro: risulterebbe sottodimensionato l’IC di Aiello Calabro ( meno di 300 alunni)

2,3,4)Amantea: risulterebbero sottodimensionati:

-l’IIS Amantea ITCommerciale –ITIndustriale;

-l’IC Campora SG ( per effetto della sentenza del TAR Calabria 661/2013 )

-la D.D Manzoni ( per effetto della sentenza del TAR Calabria 661/2013 )

5,6)Paola: risulterebbero sottodimensionati

-l’IIS Paola ITCommerciale-Ipsia-ITT

L’ITCG Paola G Pizzini

7)Cetraro: risulterebbe sottodimensionato l’IIS Cetraro”Lc.Isa.Ita”

8,9)Diamante: risulterebbero sottodimensionati:

-          L’IC Diamante

-          -l’IIS Diamante “ ItCommercialeG-Ipa”

10)Bonifati: risulterebbe sottodimensionato l’IC Bonifati

11)Grisolia : risulterebbe sottodimensionato : l’IC Grisolia

12)Santa Maria del Cedro: risulterebbe sottodimensionato: l’IC Santa Maria del Cedro “Borsellino”

13)Verbicaro: risulterebbe sottodimensionato: l’IC Verbicaro

Ben 28 le scuole di Cosenza, rende, Cassano, Corigliano ed altre località dell’interno e dello Ionio.

Molti dubbi comunque sulla iscrizione in tale novero alla luce della delibera regionale n 48/2010.

Pubblicato in Calabria

Nel centro per l’accoglienza dei profughi aperto a suo tempo ad Amantea ormai sono rimasti pochissimi ospiti.

Quasi una trentina quelli del nucleo originario, tra cui due nuclei familiari ospitati in alloggi exra struttura primaria (nella foto), ai quali si sono uniti pochi altri provenienti da Cetraro dove da tempo non esiste la cucina ed i pasti arrivavano da un centro cottura esterno e pochi altri provenienti da Falerna dove il plesso di prima accoglienza è senza nemmeno la luce elettrica.

E solo per l’attesa dei documenti senza i quali non è possibile alcun movimento

Ma stando ad informazioni attendibili già da domani si dimezzeranno perché la metà ha ricevuto gli atteso documenti e prenderà quindi il largo andando a trovare altro luogo dove risiedere e dove cercare lavoro.

Nessun altro problema sembra rinvenibile , infatti.

Il centro contrariamente ad altri che hanno buttato fuori i profughi ha continuato ad offrire un minimo di ospitalità ed assistenza anche per l’ottenimento dei documenti di viaggio , evitando così quanto successo a Cosenza dove alcuni immigrati sono stati truffati da taluni “ professionisti” che hanno preteso 600 euro per preparare la documentazione per ottenere il permesso di soggiorno.

Ancora pochi giorni quindi poi si concluderà questo capitolo di inusuale presenza di profughi dai paesi del continente africano ed asiatico

 

Pubblicato in Primo Piano

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa di Enza Bruno Bossio

Intervenendo a Cetraro in una manifestazione elettorale insieme ai candidati al Senato Bruno Villella e alla Camera Stefania Covello, presenti anche il sindaco Giuseppe Aieta e il segretario del PD locale Gaetano Bencivinni, Enza Bruno Bossio ha inteso tornare sulla emergenza idrogeologica in Calabria.

“Il problema dell’abbandono e dell’incuria del territorio è una emergenza che si impone all’attenzione nazionale non solo per la drammatica vicenda dell’allagamento dell’area archeologica di Sibari ma per la fragilità a cui è ridotto l’intero sistema territoriale regionale.

Quello della difesa del suolo è divenuto il vero banco di prova per definire un vero e proprio New Deal rivolto allo sviluppo e alla crescita della Calabria.

Da Cetraro non può non essere sollecitato un programma organico di interventi finalizzati a fronteggiare un esteso fenomeno di erosione costiera del versante tirrenico ma anche alla prevenzione del rischio idrogeologico che si manifesta negli ultimi anni assai frequentemente attraverso frane ed alluvioni con rilevanti danni al sistema infrastrutturale.

E’ ancora viva la ferita aperta dal crollo, avvenuto soltanto qualche settimana fa, del ponte lungo la strada per la contrada S. Filippo dove, oltretutto, ha perso la vita un operaio che si stava recando al lavoro.

Sono sempre più frequenti gli episodi che si registrano a danno anche della strada statale 18 e della stessa linea ferroviaria oltre che ad un fragile sistema della viabilità interna.

Di fronte a tutto ciò non può essere considerato ordinario il ritardo e la disattenzione con cui lo Stato e la Regione affrontano tale problematica.

C’è sicuramente la necessità di combattere forme di abusi e di illegalità che si registrano a danno dei nostri territori ma si impone anche la necessità di un vero e proprio piano che affronti strutturalmente le criticità con le risorse necessarie sulla base delle priorità determinate dalla classificazione del rischio.

Anche per questo non possono essere tollerati né una dispersione delle risorse né tantomeno il fatto che non si realizzino le opere programmate e finanziate come sta accadendo con la mancata attuazione dell’APQ che è stato stipulato ormai da oltre due anni.

La spesa prevista è di ben 220 mln di euro che, oltretutto, rischiano di non essere spesi e magari investiti per la quota di competenza statale in altre aree del Paese.

Che siano adottate le misure necessarie per una accelerazione della realizzazione dei circa 200 progetti programmati attraverso la rimozione del Commissario straordinario a cui è stata affidata di questo APQ e la responsabilizzazione degli Enti Locali come soggetti attuatori”.

Cetraro, li 26 gennaio 2013 Ufficio Stampa di Enza Bruno Bossio

Pubblicato in Cetraro
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