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E’ con estremo piacere che leggiamo e socializziamo la nota del Rotary Club amanteano con la quale si evidenzia la sensibilità del sodalizio rotariano sul problema nato dal progetto di difesa del litorale in località Coreca.

 

Apprezziamo soprattutto due cose.

La prima è uso del condizionale, in questa vicenda assolutamente indispensabile.

La seconda è la manifestata volontà di compiere ulteriori e qualificate riflessioni attraverso un convegno di livello nazionale al quale spetterà intanto la ricerca delle verità, soprattutto di quelle conosciute e non dette e di quelle nè conosciute, né cercate.

Ma ecco la nota :

“Nella giornata di lunedì 02 febbraio si è svolta l’assemblea dei soci del Rotary Club amanteano. Oggetto dell’incontro molto partecipato la tematica che sta tenendo alta l’attenzione della pubblica opinione della città: il progetto di difesa del litorale in località Coreca.

 

L’analisi dell’argomento è stata preceduta da giorni di approfondimento svolto da alcuni soci che hanno offerto alla platea i diversi tagli critici legati alle varie competenze presenti, tecniche e mediche.

 

All’esito dell’incontro le considerazioni emerse sono state ampiamente condivise e hanno, in ultima analisi, evidenziato le forti perplessità rispetto ai contenuti di questo progetto di cui si parla da anni e che da anni suscita diffusa contrarietà.

I rotariani non solo scongiurano una deturpazione del paesaggio che si può facilmente immaginare visionando il progetto, ma sono soprattutto preoccupati per i rischi che possano derivare alla salute.

La relazione geologica, infatti, prevede il ripascimento delle spiagge di Coreca attraverso il prelievo di 43.000 metri cubi di sabbia del fiume Oliva, su cui ci sono sospetti precisi di forte inquinamento ( diossine, idrocarburi policiclici,arsenico, cadmio, mercurio , berillio ) oggetto tra l’altro di un procedimento penale nel quale il Comune di Amantea si è costituito parte civile.

 

Riguardo a questi aspetti è molto forte la preoccupazione dei soci del club amanteano che in maniera unanime hanno deciso ieri di dire la loro pubblicamente attraverso il presente comunicato stampa.

 

Non solo: annunciano la ferma volontà di compiere ulteriori e qualificate riflessioni e a tale scopo intendono organizzare un convegno di livello nazionale che si occuperà, sotto i diversi aspetti, della vicenda che ormai ha raggiunto proporzioni ben più ampie del nostro Comune.”

Lo scoglio di Coreca è sempre stato di interesse geologico, ambientale e turistico.

Oggi, poi, con la scusa che il mare sta letteralmente divorando le spiagge, quelle che un tempo erano, insieme al mare azzurro, la principale attrazione dei turisti calabresi ed italiani, lo scoglio è diventato un oggetto amato da tutti, al punto che tutti ne parlano e tutti , o quasi, lo difendono.

Siamo andati a vederlo colpito dalle potenti onde della mareggiata ancora in corso

E’ sempre lì, fermo, inattaccabile dai marosi.

E’ il resto che è attaccato, la spiaggia lato sud non esiste più ed è percorsa dai marosi fino al grande muro di cemento che sembra sia stato scalzato ed inciso delle onde al punto che la strada soprastante presenta fratture e perfino( vedi foto) un tombino prossimo a cadere insieme, forse, alla macchina che incolpevole vi transiterà sopra

Non esiste nemmeno la spiaggia lato nord, anche essa totalmente percorsa dai marosi che sbattono contro l’altro muro che difende uno degli alberghi di Amantea.

E’ li che troviamo il proprietario che sollecita la nostra attenzione al piano artificiale a nord dello scoglio di cui è vietata la visita perché parzialmente caduto (vedi foto)

E segnala anche il parcheggio antistante l’albergo che ha subito danni, come mostra la foto dello sgabuzzino il cui muro perimetrale si è aperto ed è approssimativamente tenuto da due tavole inchiodate.

Insomma lo scoglio resiste immobile al tempo e ad i suoi eventi

E’ il resto che ha problemi

A cominciare dalla vecchia statale 18 realizzata negli anni venti del secolo scorso e che ora è stata sostituita dalla galleria recentemente scavata nella roccia verde di Coreca

Strutture forse incolpevoli perché questo continuo depauperamento delle spiagge è figlio di errori incredibili dei nostri tecnici

A cominciare dai geologi che oggi gridano come chiocce dopo che hanno fatto l’uovo mentre ieri stavano silenti come se le loro conoscenze si fossero formate in questi ultimi anni

Per non parlare degli ingegneri idraulici, per non parlare degli ingegneri ferroviari

Ne abbiamo parlato e scritto ma sembra che dire la verità significhi essere sciocchi o pericolosi

E non è così

Lo scoglio colpito dalle onde

Il muro a rischio

Il pozzetto che sta per cadere

 

La casupola che sta per crollare

Pubblicato in Primo Piano

Non poteva mancare la presa di posizione della CGIL di Amantea su un tema sentito come quello di Coreca. Ed eccolo:

“L 'intervento previsto a largo dello scoglio di Coreca, che prevede la realizzazione di barriere di contenimento, si sta via via trasformando in una commedia. Più volte in questi ultimi anni abbiamo detto che questa opera così come e' concepita e' una offesa a tutti i cittadini del comprensorio e ai tanti turisti che ogni anno scelgono questa località per le loro vacanze. Innanzitutto l'incertezza dell'amministrazione comunale non fa ben sperare. Bisogna dire di no. Bisogna cambiare il progetto. E' possibile anche alla luce di quello che ormai stanno sostenendo tantissimi esperti  interpellati dalle varie associazioni che si sono interessate della questione. Comprendiamo le preoccupazioni di alcuni cittadini che hanno le loro case nelle vicinanze della strada,  così come il disagio di qualche albergatore, ma la tutela della scogliera interessa migliaia di cittadini e quindi deve essere tenuto in considerazione anche l'impatto ambientale che quest'opera avrebbe. Inoltre e' aberrante leggere nel progetto l'idea di un ripascimento artificiale  della spiaggia con oltre 43000 metri cubi di sabbia da prelevare dal letto del fiume Oliva, notoriamente inquinato da metalli pesanti nonché da materiali radioattivi. Solo questo dovrebbe indurre l'amministrazione  comunale a dire di no.

Così come riteniamo fondamentale il pronunciamento del Presidente della Regione che ha sempre manifestato una particolare attenzione per l'ambiente. Invece non possiamo e non dobbiamo tenere in considerazione quello che pensano i progettisti che hanno concepito quest'opera, perché evidentemente sono spinti maggiormente dall'interesse al guadagno. La Calabria da questo punto di vista e' maestra. Si dice, poi, che entro il 24 febbraio occorrera' prendere una decisione. Ma anche su questo abbiamo i nostri dubbi, nel senso che la Regione dovrebbe prima approfondire tutto l'iter progettuale e solo dopo aver vagliato anche altre ipotesi prendere una decisione, dando il via solamente a quel progetto che riesca a contemperare le esigenze di salvaguardia delle proprietà dei singoli cittadini con quelle della tutela ambientale di un bene comune. Per quanto ci riguarda, su questo tipo di intervento, manteniamo il giudizio che abbiamo dato qualche anno fa . Non siamo d'accordo. Non solo, ma valuteremo con i nostri legali se vi saranno i presupposti per denunciare eventuali infrazioni in merito ad inquinamento e disastro ambientale. Con quest'opera sarà difficile parlare di turismo e di turismo di qualità . Abbiamo già le acque che non sono più cristalline, ma continuiamo a fare di tutto per rovinare ciò che e' bello e che ruota intorno al nostro mare. Per quanto ci riguarda ,nei prossimi giorni insieme a tutte le associazioni che sono in campo a iniziare dal wwf promuoveremo altre iniziative tese a convincere più cittadini possibili, ma soprattutto cercheremo di convincere la regione calabria e il comune di amantea.

Pubblicato in Politica

Riceviamo e pubblichiamo

  1. Un comunicato stampa di presentazione nel quale si legge che:

“Per ripensare insieme l'attuale progetto di salvaguardia ambientale previsto a “Coreca”, nel comune di Amantea (Cosenza), i parlamentari M5s Dalila Nesci e Nicola Morra hanno inviato una lettera al governatore della Calabria, Mario Oliverio, firmata anche dal consigliere comunale Cinque stelle Francesca Menichino.

Gli esponenti M5s hanno chiesto al governatore di «valutare una possibile sospensione dell'iter amministrativo di merito, al fine di verificare se vi siano i presupposti per destinare le risorse ad altre occorrenze sul territorio di Amantea».

La missiva parte da una segnalazione degli attivisti del Movimento cinque stelle di Amantea (Cosenza), per i quali il progetto in questione avrebbe – hanno scritto Nesci, Morra e Menichino – «possibili effetti invasivi a Coreca, frazione della città in cui si trova uno scoglio rinomato, l'intorno di rara bellezza e ricchezza di natura». A parere dei 5 stelle, «l'opinione pubblica, sempre più numerosa, ritiene, sulla scorta di più elementi, che gli interventi previsti a riguardo – e di non lontana realizzazione – possano deturpare il paesaggio e nuocere all'area marina circostante». Perciò, Nesci, Morra e Menichino hanno chiesto al governatore della Calabria di «avviare, con la cittadinanza e le associazioni locali, un percorso per una condivisa riqualificazione ambientale del tratto costiero in argomento», auspicando un prossimo incontro nella città tirrenica”.

2)Una nota a triplice forma ( Nesci, Menichino e Mora) dal titolo : “Amantea, località “Coreca”, interventi di salvaguardia del litorale. Richiesta di valutare la sospensione dell'iter di un progetto in fieri e di considerare altre ragioni di tutela ambientale”, nella quale si legge

“Preg.mo Governatore Mario Oliverio, gli attivisti del Movimento cinque stelle di Amantea (Cosenza) ci hanno segnalato un progetto con possibili effetti invasivi a Coreca, frazione della città in cui si trova uno scoglio rinomato, l'intorno di rara bellezza e ricchezza di natura.

L'opinione pubblica, sempre più numerosa, ritiene, sulla scorta di più elementi, che gli interventi previsti a riguardo – e di non lontana realizzazione – possano deturpare il paesaggio e nuocere all'area marina circostante.

Si tratta di un progetto concepito dalle precedenti amministrazioni regionali e comunali, che addirittura prevederebbe l'utilizzo di tonnellate di sabbia del Fiume Oliva, altamente inquinato e radioattivo anche per Ispra, senza peraltro garanzie sul trattamento dei materiali.

I nostri attivisti ci hanno rappresentato una serie di incongruenze: da un lato, stando alle carte, si vorrebbe proteggere lo scoglio di Coreca; dall'altro, invece, si vorrebbe preservare la Statale 18, con palesi incongruenze sulle azioni necessarie al raggiungimento dei due obiettivi.

Sulla scorta di quanto riassunto le chiediamo, dunque, di valutare una possibile sospensione dell'iter amministrativo di merito, al fine di verificare se vi siano i presupposti per destinare le risorse ad altre occorrenze sul territorio di Amantea.

Il nostro auspicio, poi, è che voglia avviare, con la cittadinanza e le associazioni locali, un percorso per una condivisa riqualificazione ambientale del tratto costiero in argomento.

A riguardo, ci auguriamo che possa incontrarci appena possibile, magari proprio ad Amantea e con una rappresentanza di cittadini, in modo da avviare un confronto su un effettivo ricupero del litorale tirrenico in parola.

La ringraziamo anticipatamente e Le porgiamo i migliori saluti.

Roma, 30 gennaio 2015 Dalila Nesci Francesca Menichino Nicola Morra

3)Una nota di Cupelli il quale scrive al presidente Oliverio per tutelare lo scoglio di Coreca.

Ecco cosa scrive.

“Presidente Oliverio, cittadino Oliverio, scriviamo per parlarle della possibile “distruzione” di Coreca, una frazione di Amantea, territorio che lei ben conosce, così come ben conosce la Giunta che lo governa, in quanto la maggior parte ha di recente raccolto iscrizioni al suo partito.

In questa frazione è presente da tempo immemorabile “lo scoglio di Coreca”, un enorme e affascinante scoglio naturale circondato da una scogliera ricca di vita sottomarina. Chissà se anche lei è venuto qualche volta a fare i bagni qui a Coreca?

Oggi un progetto assurdo mira a “salvaguardarla” ma nella realtà, se approvato, deturperà questi luoghi, oltre a contaminare e inquinare irrimediabilmente il mare.

E’ un progetto delle precedenti amministrazione regionali e comunali. Sicuramente penso che condividerà con noi che un finanziamento pubblico va usato per finalità pubbliche e utili per la collettività non certo per “gentile” favore ai privati o per danneggiare il territorio.

Non è concepibile, anzi è assurdo, pensare di usare migliaia e migliaia di metri cubi di sabbia del Fiume Oliva, altamente inquinato e radioattivo, come da relazione dell’ISPRA, senza alcuna garanzia sugli esiti del trattamento a cui verrà sottoposto tale materiale.

Cosi com’è assurdo che nel 2015 si usino ancora vecchie idee e tecniche obsolete per fermare l’erosione costiera, tecniche che hanno dimostrato di essere non solo poco efficaci ma che hanno piuttosto favorito il fenomeno dell’erosione costiera.

Una cosa però ci appare chiara: nella relazione allegata al progetto si parla di “proteggere” lo scoglio, negli interventi si parla della protezione della vecchia SS.18, in entrambi i casi, invece, appare evidente la sproporzione fra quanto si vorrebbe realizzare di fronte alla reale necessità d’intervento.

Interpretando il pensiero di tanti altri cittadini

CHIEDIAMO DI

  1. Sospendere l’iter burocratico del progetto in oggetto, al fine di una revisione tempestiva e qualificata del progetto e/o di un rifinanziamento da studiare con il Dipartimento Programmazione, e/o di una destinazione dei fondi ad altri interventi nel territorio di Amantea;
  2. Sostenere i consiglieri della Giunta Comunale di Amantea, contrari all’opera, affinché  resistano alle pressioni di qualche comitato d’affari;
  3. Avviare, anche di concerto con la cittadinanza e le associazioni di Amantea, tutte le procedure necessarie per mettere in atto una vera riqualificazione ambientale del tratto costiero amanteano, concepita in funzione dell'interesse dei luoghi e della collettività, e non per fini diversi;
  4. Avviare nel più breve tempo possibile una seria verifica del Master Plan degli interventi di mitigazione del rischio di erosione costiera in Calabria” che, a fronte di un investimento di circa 40 milioni di euro dovrebbe, in teoria, salvaguardare le nostre coste, con opere invasive: forse si potrebbe pensare ad opere che intervengano piuttosto nel senso di ripristinare la naturalezza dei luoghi antecedente agli abusivismi e alla cementificazione operati dall’uomo. Tenendo conto del fatto che il progetto in oggetto, pur essendo stato concepito come un intervento puntuale a "protezione" della scogliera di Coreca, si trova stranamente inserito all'interno del Master Plan, i dubbi sono legittimi;
  5. Impedire un disastro ambientale annunciato, ed impegnarsi affinché si affronti il problema delle nostre coste, in maniera efficace, efficiente e partecipata. Bisogna saper ascoltare chi conosce il mare e non si può continuare a pensare di poterlo spostare. Sbagliare è umano ma perseverare sarebbe imperdonabile.

Siamo a conoscenza che è nel suo patrimonio culturale la valorizzazione delle nostre bellezze per incrementare il turismo e conseguentemente l’economia del nostro territorio, perché il turismo e il commercio siano fonte di sviluppo e ricchezza: anche di questo ha parlato in campagna elettorale e ha promesso un cambiamento. Ebbene cominci da qui, e dimostri di voler realizzare quanto promesso. Movimento 5 stelle Amantea Cittadino Cupelli

Per completezza le pubblichiamo tutte.

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Una lettera accorata in difesa di Coreca, quella di Sergio Ruggiero.

 

Una lettera con la quale esprime il suo pensiero che ci sembra sia anche il suo ”credo” e, nel mentre, esprime la sua amarezza su una vicenda che vede tante posizioni distinte e distanti su un fatto ordinario della nostra storia locale che sembra essere assurto a palestra di democrazia e di partecipazione, mentre, in realtà, è soltanto un esercizio di rappresentazione della propria visione del modello di mondo, od anche degli interessi avuti o rappresentati.

Una lettera, comunque, che contesta , in primis una amministrazione di “ponti e passerelle” , capace, cioè, di fare scelte che nessuno deve permettersi di contestare , ma che trova difficoltà quando la comunità osserva e contesta

Una lettera, infine, che contesta un popolo( se popolo è quello amanteano) che tenta di salvare( giustamente ) Coreca , ma si dimentica di parlare delle case sciollate, del castello, della torre di guardia, della passerella con ascensore che abbiamo avuto il coraggio di dichiarare inutile.

Ma ecco lo sforzo di Sergio Ruggiero:

“LA DIFESA DI CORICA

A distanza di due mesi da Consiglio Comunale del 18 settembre 2014, con lettera prot. 18590 del 21.11.2014 chiedevo lumi al Sindaco e agli Assessori all’Ambiente ed ai Lavori pubblici circa eventuali proposte alternative che l’Amministrazione avrebbe dovuto produrre/ricercare rispetto al

progetto approvato dalla Regione. La mia comunicazione così concludeva:

… Tanto premesso,

appare doveroso allo scrivente consigliere richiedere, e pertanto richiede, informazioni sullo stato di svolgimento della pratica, ed in particolare:

· Quali iniziative siano state intraprese da parte degli Uffici e dagli Assessorati comunali competenti;

· Quali autorità siano contattate;

· Quali organi tecnici e scientifici siano stati interpellati, e quali pareri siano stati espressi

Ad oggi nulla è sostanzialmente cambiato, neanche all’esito del recente incontro tecnico catanzarese. Quindi, l’unico progetto in campo è il solito, quello che avevamo chiesto di rivedere,

mentre incombe la data oltre la quale il finanziamento sarà sostanzialmente vanificato.

Non è lo scoglio di Corica che deve essere protetto, non ne ha bisogno, il suo rapporto con il mare dei Tirreni va avanti da sempre, con una spiaggia che ai suoi piedi periodicamente scompare e ricompare. Oggi la spiaggia non c’è per tutta una serie di ragioni ascrivibili, credo, alla compromissione da parte dell’uomo dei meccanismi naturali di formazione ripariale. Una complessa questione di sistema. Nel merito esiste una copiosa letteratura, e comunque ogni ragionamento che abbia un senso non può prescindere da importanti orizzonti temporali. Nel nostro caso incombe una data, e perciò rimaniamo sul pezzo.

Restano da proteggere le opere umane, pubbliche e private, abitazioni, alberghi, strada, servizi di

rete. Ma quale prezzo la comunità è disposta ad accettare in termini di “invasione dell’elemento naturale”? Da una parte ci sono coloro i quali vedono minacciati i propri interessi, e invocano

l’intervento, io dico legittimamente. Si tratta di poche persone, poche noci che non fanno molto rumore. Altri, invece, più numerosi, sono orientati a privilegiare l’aspetto ambientale, di particolare rilevanza per ciò che di bello Corica rappresenta, anche in questo caso legittimamente.

Se dobbiamo delegare al mare la decisione di risolvere il problema, è fatta. Egli va dove deve andare, e allora addio alberghi, addio strada, addio case. D’altra parte, se non fossero state realizzate le barriere, addio lungomare di Amantea, addio strade, addio case, addio pizzerie, gelaterie…. E’ una possibilità che qualcuno ha invocato, ovviamente qualcuno che non ha proprietà minacciate dal mare.

Posso presentarmi? Sono un ex socio fondatore del WWF di Amantea, uno che è cresciuto a pane ed ecologia, che l’ecologia l’ha masticata, l’ha digerita, ne ha fatto cemento per la costruzione della propria (modesta) muraglia culturale. E sono un consigliere comunale, che pertanto in questa storia deve dire la propria, possibilmente con chiarezza. Perché, sapete, ci sono quelli del ni, cioè quelli che si esprimono a seconda di chi si trovano davanti, e poi ci sono quelli che non parlano mai per guardarsi la mano. Dovessimo contrariare qualche potenziale elettore?!

E dovendo parlare con chiarezza, voglio dire che non accetto che si perda il finanziamento e che

non si faccia nulla, perché questo esporrebbe il litorale di Corica alla distruzione.

Non siamo ancora giunti al tempo del Giudizio Universale, all’indomani del quale l’evangelista

Giovanni, nell’Apocalisse, profetava che il mare si sarebbe trasformato in una lastra di cristallo e

non ci sarebbero state più tempeste e annegamenti. E invece le tempeste ci saranno, e possono fare molto male. Già oggi, ed il mare ultimamente sta scherzando, la situazione è peggiorata

rispetto a questa estate.

Io non sono un tecnico del settore, ma ricordo che all’università studiavamo la fenomenologia dell’erosione costiera sui testi del Vallega (Arturo Suriano se lo ricorderà). E ricordo d’aver letto che purtroppo l’efficacia delle barriere soffolte è molto limitata, e d’altra parte il suo impiego dati batimetrici e meteo marini di riferimento. Questioni complicate sulle quali io mi dichiaro ignorante. Stando alla letteratura, tuttavia, e stando a quello che dicono i tecnici della regione, la

soluzione più efficace è proprio quella che non ci piace, la barriera emersa a protezione di un ripascimento artificiale che allontani i marosi dalla riva. D’altra parte ricostituire l’arenile senza una

barriera non serve, ne abbiamo prova ad Acquicella dove in pochi anni non c’è rimasto nulla.

E adesso potrei parlare dell’incanto di Corica (che è incantevole davvero) fermo restando che a nord e a sud c’è il disastro, un orribile muro di cemento eroso e spaccato, in qualche modo protetto ai piedi da una barriera radente, addirittura un pozzo rotto di cui si vede la gola, un manufatto pèndulo e frantumi vari, insomma, scoglio a parte, uno sfasciume, soprattutto a sud.

E se pensassimo a questa circostanza come ad un’occasione per mettere un po’ d’ordine?

Mi piacerebbe che si ripulisse tutto, si rivestisse il muro di contenimento con frammenti della stessa pietra di colore verde (compatibile con lo scoglio) con cui si dovrebbe eseguire l’opera di difesa, che si mettessero a dimora essenze adeguate lungo il bordo della strada. Insomma, mi piacerebbe che si intervenisse con un sistema di opere atte alla riqualificazione coerente ed integrale della zona. Bisognerebbe valutare se nell’ambito del finanziamento previsto sia possibile far tutto: in fondo l’opera accessoria più impegnativa, il rivestimento del muro, andrebbe fatto con la stessa pietra che si può frantumare e murare. Ma senza protezione tutto questo è impossibile, e su questo lancio un invito ad allargare lo sguardo verso tutti i punti cardinali.

E se per farlo dobbiamo accettare il progetto presentato, che a quanto pare rimane l’unico che disponga di tutti i pareri necessari, accettiamolo. La spiaggia davanti allo scoglio non sarebbe una novità, ci sono quadri e foto che lo dimostrano, magari ribassando compatibilmente l’altezza della barriera. Se poi è possibile non perdere il finanziamento ricercando altre soluzioni, meglio!

Ma ripeto, non perdiamo il finanziamento.

Credo sia opportuno fare una considerazione circa il modo con cui questa Maggioranza affronta il problema, sottolineando che un Assessore è un Assessore e un Sindaco è un Sindaco, che hanno vinto le elezioni, hanno accettato di amministrare, sono pagati per farlo, e devono fornire soluzioni. E se non ci sono, devono spiegare cosa hanno fatto per cercarle, e francamente non mi pare che in questo la Giunta abbia brillato. E poiché trattiamo di una questione spinosa, la Maggioranza da subito ha scelto di coinvolgere tutti, a differenza del piano delle opere pubbliche sulle quali ha deciso di non ascoltare nessuno, per poi destinare ad altro uso i finanziamenti per il lungomare che versa in condizioni pietose, o non considerare degna di interesse la vergognosa questione delle case sciollate, o non discutere sull’attraversamento pedonale a Campora san Giovanni optando per una costosa passerella con ascensore che non userà mai nessuno.

Magnifico! Quest’amministrazione sarà ricordata soprattutto per ponti e passerelle.

Grande rispetto per le opinioni di tutti, ma occorre pensare anche alle ragioni delle noci. Non pretendo il consenso e non lo cerco, l’unico bisogno che ho è di fare quello che ritengo giusto. Ho sbagliato? Possibile, ma l’infallibilità non è di questo mondo.

Sergio Ruggiero

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Amantea. Ecco cosa scrivono i consiglieri comunali Sante Mazzei, Bruno Miriam e Veltri Concetta del gruppo Insieme per la Città sulla vicenda di Coreca e sulle proposte del M5S.

 

Coreca: non una storia infinita, ma proposte.

“E’ ormai da lungo tempo che si discute della erosione costiera in località Coreca, e delle conseguenti problematiche.

Ne è venuto fuori un progetto che non piace “ quasi “ a nessuno, in quanto fortemente impattante con l’ambiente e la bellezza di quest’angolo di città che ci ha sempre rappresentati in giro “ per il mondo “.

Poi continuano ribadendo che :

“Abbiamo sin da subito esposto e rappresentato il nostro “ parere contrario “ nella seduta del Consiglio Comunale del 13/9/2014 e successivamente nel “ documento “ elaborato e poi votato all’unanimità nella seduta del Consiglio Comunale del 18/9/2014”.

Quanto poi alla osservazione avanzata dal M5S sula mancata presenza dl gruppo Insieme per la Città all’incontro svoltosi presso la regione , Mazzei, Veltri e Bruno scrivono :

“Abbiamo successivamente comunicato a mezzo stampa ( giornali e siti web) della nostra indisponibilità a partecipare ad una riunione convocata presso la sede della Regione Calabria, in quanto non erano venuti fuori fatti nuovi e rilevanti rispetto alle precedenti riunioni ( e cosi è stato) e non “ per non presenziare ed esprimere la nostra posizione di eletti “ peraltro già ampiamente e chiaramente espressa sempre”.

E non basta i tre consiglieri contestano la richiesta di con vocazione di un consiglio comunale e dicono:

“Ci giunge ora in maniera inusuale - per forma e sostanza – una nota in cui ci si chiede di recarsi presso il Segretario Comunale per sottoscrivere una richiesta di convocazione del Consiglio Comunale, (………..che ha già deliberato in materia).

Questa è la sostanza, il Consiglio Comunale si è già chiaramente espresso contro questo progetto.

Per la forma, riteniamo ci siano altri modi per richiedere la convocazione di un Consiglio Comunale”.

Non solo ma ribadiscono due concetti , il primo che l’amministrazione comunale si pronunci anche sulla proposta di avvalersi di esperti( Università in primis):

“Aspettiamo, cosi come abbiamo già dichiarato le determinazioni, che sull’argomento tace.

La nostra proposta, già formulata nel consiglio del 13/9/2014 è quella di avvalersi di esperti della materia ( Università in primis ) e professionisti con comprovata esperienza cui affidare la redazione di un progetto alternativo. A Coreca non si può sbagliare.”

Insieme per la Città – Il Gruppo Consiliare

scoglio di coreca

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La soluzione delle incertezze politico sociali relative al progetto di Coreca potrebbe trovarsi dal pronunciamento del Consiglio comunale, il massimo organo politico locale.

 

Questa, almeno, la speranzosa possibile soluzione invocata dalla consigliere comunale del M5S Francesca Menichino che ha pertanto inviato la seguente lettera a tutti i Consiglieri comunali ed alla segretaria comunale, Dott.ssa Mercuri, e p.c. al Presidente del Consiglio Comunale Dott.ssa Ermelinda Morelli ed p.c. al Sindaco Dott.ssa Monica Sabatino .

“ Io sottoscritta Francesca Menichino, in qualità di Consigliere in seno al Consiglio Comunale di Amantea, dopo la riunione sulla situazione relativa al progetto dei “Lavori a difesa del Litorale di Coreca” tenutasi a Catanzaro presso gli uffici della Regione Calabria il 19 gennaio scorso, chiedo a ciascuno di voi, colleghi consiglieri, in vista della convocazione della conferenza di servizi che dovrà avvenire necessariamente entro il 24 febbraio prossimo, di voler condividere la richiesta di convocazione di un Consiglio Comunale, come ci è consentito dal Regolamento dell’Organo di cui siamo membri.

 

L’attività consiliare che ha riguardato l’argomento “Coreca” è stata sinora affrontata in maniera ampiamente condivisa e coinvolgendo la società civile che prima di noi ha sollevato la questione. E’ doveroso concluderla alla stessa maniera, affidando l’ ultima parola all’Organo consiliare che ha già deliberato in materia, in cui ognuno di noi assumerà la responsabilità della decisione definitiva.

I tempi stringono ed è per questo che, con la presente missiva, nella sola copia destinata alla Segretaria, depositerò in segreteria una richiesta di convocazione del Consiglio, ai sensi dell’ art.24 del Regolamento.

Lascerò tale documento sino al prossimo lunedì 26 gennaio per ritiralo nella mattinata di martedì 27 gennaio, per cui chiunque di voi voglia potrà firmarlo, condividendo la richiesta. Affido alla dott.ssa Mercuri la custodia del documento allegato e la predisposizione delle condizioni necessarie per la firma degli altri consiglieri.

A ciascuno porgo distinti saluti. Amantea, Gennaio 2015.

Francesca Menichino

 

Ndr: Intanto durante l'iniziativa del Movimento 5 Stelle a Roma, "La Notte dell'Onestà" anche il leader Beppe Grillo ha lanciato il suo messaggio in favore della pronta risoluzione del problema di Coreca.

Ecco la foto con il cartello "#SalviamoCoreca"

BeppeGrillo SalviamoCoreca

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Rosario Cupelli cittadino attivista M5S scrive ancora sulla questione Coreca e dice:

“Il 19 gennaio si è svolto alla Regione Calabria un tavolo per la questione erosione a Coreca, presenti tecnici, associazioni e rappresentanti comunali. Riunione terminata senza decisioni”.

Poi esprime il suo parere e dice:

“Il mio parere” è che la “questione “Coreca” deve partire da alcuni punti fermi, che sono:

1)         i lavori di protezione vanno fatti, il finanziamento non va perduto, ma qualsiasi opera deve avere come obiettivo principale IL RISPETTO del paesaggio e dell’ambiente;

2)         NON va utilizzata la sabbia del Fiume Oliva, abbiamo diritto come cittadini alla bonifica del fiume, NO all’utilizzo della sabbia inquinata, anche se trattata, per qualsiasi opera. Poi, quali garanzie abbiamo sull’efficacia di questi trattamenti? Nè vale la risposta “tanto fra 3 o 4 anni la sabbia andrà ugualmente in mare”. Intanto perché andandoci gradualmente, ha un impatto diverso rispetto ad una massa enorme posizionata in breve tempo. Poi perché il concetto PRIORITARIO è che va risolto il problema generale, in altre parole l’inquinamento del fiume Oliva”

Poi l’attivista contesta l’amministrazione ed in particolare il sindaco la quale ha dichiarata di essere in difficoltà nell’assumere la decisione che vorrebbe condivisa , la quale cosa appare difficile se non impossibile. Ecco le sue parole:

Su questi temi serve una chiara presa di posizione della Giunta, come emerso dalla riunione la decisione spetta al COMUNE, mi sorprende che il Sindaco dichiari al tavolo tecnico in Regione “che è in difficoltà” nella decisione.”

Poi insiste e chiede al Sindaco di precisare quali sono queste difficoltà.

Ed insiste chiedendo se le difficoltà ” dipendono dalla persona che era seduta di fronte, Suriano, proprietario dell’Hotel “la Scogliera”, che come tutti sanno spinge per la realizzazione di questo dannoso progetto, progetto che voglio ricordare usa soldi pubblici, quindi questi soldi vanno usati per realizzare finalità pubbliche, non per favorire privati”.

Ricordiamo che il sig Suriano ha diffidato l’amministrazione ad operare per evitare danni al suo albergo.

Poi Cupelli insiste e chiede se :” Corrisponde al vero che l’Assessore all’ambiente, Rubino, non si è espresso, così come gli altri della maggioranza comunale presenti al tavolo?” e porge un altro attacco politico chiedendo se sia “ vero che l’assessore Tempo Sergio si è invece dichiarato FAVOREVOLE, come il consigliere di minoranza Ruggiero Sergio fece in consiglio? “, affermando di notare “ che non hanno solo il nome in comune, ma un grande e gentile inciucio”.

Insiste, inoltre, sostenendo che “ Il Comune non deve avere tentennamenti, non può averne, la decisione può essere una sola, un nuovo studio su soluzioni alternative, barriere sommerse, massi lavici, geotubi, ecc. ecc., meno costosa e meno impattante dal punto di vista ambientale”.

Conclude infine affermando che “Di fronte alla mancanza di volontà del Comune di farsi carico dell’affidamento di una nuova progettazione, SERVE un’iniziativa popolare per:

a)         raccolta fondi per assunzione nuovo progettista;

b)         manifestazione popolare o raccolta firme verso la Regione per bloccare il finanziamento fino alla redazione e all’approvazione del nuovo progetto;

c)         altre proposte da parte dei cittadini che devono sentire il problema, basta ignavia, basta girarsi dall’altra parte per convenienza.

Al più presto devono partire iniziative pubbliche su questi argomenti, agli uomini e alle donne responsabili spetta farsi promotori e promotrici dell’organizzazione, di farsi carico dell’onere delle proposte.

Non si può permettere che per incapacità o per interessi venga distrutto un simbolo storico di Amantea.

Inoltre, ritengo sia opportuno legare la vicenda Coreca al problema lungomare, al territorio di Amantea in generale, che va difeso e valorizzato, perché diventi finalmente volano di incremento turistico ed economico. La salvaguardia del territorio deve diventare una fonte di sviluppo e una risorsa, in particolare per le future generazioni. Rosario Cupelli cittadino attivista M5S”

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C’era mezza Amantea a Catanzaro ieri 19 gennaio presso il Dipartimento Lavori Pubblici della Regione Calabria, per trovare una soluzione al problema di Coreca.

Parliamo del sindaco di Amantea Monica Sabatino, degli assessori Tempo, Cannata, Rubino e Pati, del consigliere comunale Giusi Osso, dei rappresentanti del consiglio di frazione di Campora San Giovanni e delle associazioni ambientaliste.

Anche a Catanzaro è continuato lo scontro di posizioni

Da un lato il progettista Borsani “forte” dei risultati tecnici della indagine che confermano la proposta della barriera emersa , alta 2 metri sul livello del mare, quasi a chiudere la linea dell’orizzonte, ed il rimpolpamento della spiaggia con addizione di inerti dell’Oliva.

Dall’altro le associazioni ambientalistiche ed i portatori di interessi locali che cercano una soluzione che non offenda l’immagine dei luoghi.

Terzium non datur

Ed invece Fare Ambiente suggerisce una soluzione. Ecco il comunicato stampa:

”Esistono soluzioni efficaci, economicamente sostenibili e quasi del tutto prive di impatto ambientale per contrastare in maniera pressoché definitiva il fenomeno dell’erosione costiera lungo il litorale di Amantea ed in particolare nell’area di Coreca, dove la scogliera rappresenta un tesoro da difendere e valorizzare, e non da violentare”.

E’ quanto ha affermato Antonio Iaconetti, responsabile del Movimento ecologista europeo FareAmbiente, che ha partecipato a Catanzaro alla riunione operativa convocata presso il Dipartimento Lavori Pubblici della Regione Calabria, con l’obiettivo di individuare le strategie migliori da adottare per salvaguardare il litorale del basso tirreno cosentino. All’incontro, oltre ai funzionari regionali Siviglia ed Iritano, erano presenti il sindaco di Amantea Monica Sabatino, gli assessori della cittadina tirrenica Tempo, Cannata, Rubino e Pati, il consigliere comunale Giusi Osso, i rappresentanti del consiglio di frazione di Campora San Giovanni e delle associazioni ambientaliste.

Tuona Iaconetti:

“Per anni abbiamo assistito ad uno scempio indegno, con costose soluzioni tampone e cumuli di massi posizionati sulla costa, che hanno prodotto il duplice effetto di accentuare il fenomeno erosivo e di produrre effetti devastanti sotto il profilo dell’impatto paesaggistico.

Adesso ancora una volta si insiste per procedere al posizionamento di nuove barriere nello spazio antistante le spiagge di Amantea. Si tratta di una soluzione inaccettabile, già respinta dal consiglio comunale”.

Poi aggiunge Iaconetti: “Questo progetto scellerato va completamente accantonato. L’erosione costiera può essere contenuta adottando sistemi innovativi, già sperimentati altrove, a basso impatto ambientale e che non si ripercuotono sui panorami da cartolina che offre il litorale di Coreca e sul fascino di una costa che rappresenta una ricchezza per tutto il territorio”.

Infine la soluzione conclude Iaconetti :” La nostra proposta è che si indìca un bando internazionale al fine di selezionare le soluzioni più compatibili con lo stato dei luoghi, non invasive ed in grado di mitigare gli effetti erosivi e allo stesso tempo di salvaguardare la bellezza della scogliera di Coreca e degli altri tratti del litorale amanteano».

Cosenza 19 gennaio 2015 Fare Amabiente Avv. Antonio Iaconetti

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Siamo andati a Coreca per visionare il “gravissimo incidente” occorso in quella località!

Erano passate meno di due ore ma non abbiamo trovato più nessuno

Non c’erano Vigili o Carabinieri Polizia Stradale

Non c’era l’autoambulanza del 118.

Non c’erano gli operai dell’Anas anche se dobbiamo desumere ci siano stati visto che sul luogo dell’impatto era stata versata della terra sabbia per assorbire le macchie di olio.

Non c’erano Vigili del Fuoco.

Tantomeno c’era l’autorità giudiziaria che interviene in caso di eventi mortali

Allora non abbiamo potuto fare altro che recarci ad assumere informazioni indirette.

E siamo andati al Poliambulatorio nel quale ha sede sia la guardia medica che il 118.

Lì un gentilissimo dottore ci ha confermato che il 118 è intervenuto in Coreca

Che le auto che si sono urtate erano due

Che non c’è stato alcun morto e nemmeno feriti, tantomeno gravi

Possiamo dirvi che l’incidente è avvenuto sulla bretella che porta da Coreca sulla SS18

Nessuna notizia delle auto

Le officine dei carro attrezzi normalmente chiamate per prelevare le auto erano ambedue chiuse

Questo è quanto

Tranquilli, allora.

Anche il traffico è normale

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