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punta di diamanteSul porto di Diamante la Regione batta un colpo

 

Sono passati otto mesi da quando l’assessore ai lavori pubblici della Regione Calabria Gentile, rispondendo in aula ad una mia interrogazione sul porto di Diamante, dichiarava che il fermo dei lavori era da imputare al mancato rilascio di fondamentali autorizzazioni, tra cui, in special modo, la Valutazione di impatto ambientale V.I.A.

 

Gentile asseriva in quella occasione di essere stato «tratto in inganno» relativamente alla questione e che si sarebbe adoperato per una pronta, indifferibile, ripresa dei lavori.Bene, cos’altro è accaduto da allora, visto che i lavori sono ancora fermi e che nessun indizio c’è a nostra disposizione su una loro eventuale ripresa? Cos’è che impedisce al Nucleo VIA-VAS della Regione di portare a termine il procedimento?

 

E’ bene ricordare che il bando di gara di quest’opera, strategica per il territorio e per la Calabria intera, risale al lontano 2000 (14 anni fa!) e che in questi anni si è assistito ad una biasimevole telenovela sull’andamento dei lavori (iniziati solo nel 2009 e fermati, dopo 9 mesi, nel 2010!), indegna di una regione moderna e consapevole delle proprie risorse e delle proprie potenzialità economiche.

Sebbene l’esperienza del governo di centrodestra alla Regione sia arrivata ormai al capolinea, ci risulta che la Giunta sia ancora insediata. Essa ha pertanto il dovere di dare una risposta ai cittadini di Diamante, del Tirreno e della Calabria sul perché di questo inspiegabile ritardo. Tanto più che l’opera in questione costituirebbe un fattore di potenziamento e di ammodernamento delle strutture e della logistica applicata al settore turistico di un’intera area con riverbero sull’intera economia regionale.Batta un colpo Gentile, stiamo ancora aspettando!

Reggio Calabria, 02.06.2014

Comunicato stampa Mimmo Talarico consigliere regionale della Calabria

Pubblicato in Alto Tirreno

Ne da notizia TEN che accompagna la notizia con il filmato di un gruppo di agenti in borghese e con auto civili che pone nel cofano di un’auto un insieme di faldoni

Numerosi i fascicoli portati via alcuni fotocopiati e altri in originale.

Secondo alcune indiscrezioni ci sarebbe stata anche la partecipazione di uomini della Dda e certamente la collaborazione dei carabinieri.

Naturalmente sulla documentazione sequestrata e sui filoni ai quali sarebbero interessati gli esponenti delle forze dell'ordine non è trapelata alcuna notizia.

Da una semplice cartellina gialla portata fuori dai faldoni si risce a leggere RSU per cui si è ritenuto trattarsi di documenti sugli appalti legati alla raccolta dei rifiuti.

Ma si parla anche di pratiche di alcuni lavori pubblici.

Altre voci parlano di documenti relativi a rapporti con le banche.

Insomma niente di certo

Ovviamente sono in molti a pensare che si tratti anche di verifiche relative ad assunzioni avvenute nella precedente consiliatura.

Qualcuno sostiene che la attività di indagine sia stata sollecitata anche dai numerosi esposti presentati dall'avvocato Battista Greco, noto alle cronache per una forte contrapposizione con parte dell'amministrazione comunale.

Ora bisognerà attendere il corso delle verifiche per capire quanto interesse possano aver destato i documenti recuperati.

Pubblicato in Alto Tirreno

L’Ufficio regionale per la Calabria ha pubblicato l’allegato c rettificato contenente l’elenco delle scuole calabresi sottodimensionate. Sono ben 67, di cui

1 in provincia di Vibo valentia

4 in provincia di Crotone

6 in provincia di Catanzaro

9 in provincia di Reggio Calabria

A fare la parte da leone con ben 47 scuole la provincia di Cosenza.

Una situazione difficile per le scuole cosentine

Una breve sintesi delle scuole o riferimento alla nostra zona.

1)Aiello calabro: risulterebbe sottodimensionato l’IC di Aiello Calabro ( meno di 300 alunni)

2,3,4)Amantea: risulterebbero sottodimensionati:

-l’IIS Amantea ITCommerciale –ITIndustriale;

-l’IC Campora SG ( per effetto della sentenza del TAR Calabria 661/2013 )

-la D.D Manzoni ( per effetto della sentenza del TAR Calabria 661/2013 )

5,6)Paola: risulterebbero sottodimensionati

-l’IIS Paola ITCommerciale-Ipsia-ITT

L’ITCG Paola G Pizzini

7)Cetraro: risulterebbe sottodimensionato l’IIS Cetraro”Lc.Isa.Ita”

8,9)Diamante: risulterebbero sottodimensionati:

-          L’IC Diamante

-          -l’IIS Diamante “ ItCommercialeG-Ipa”

10)Bonifati: risulterebbe sottodimensionato l’IC Bonifati

11)Grisolia : risulterebbe sottodimensionato : l’IC Grisolia

12)Santa Maria del Cedro: risulterebbe sottodimensionato: l’IC Santa Maria del Cedro “Borsellino”

13)Verbicaro: risulterebbe sottodimensionato: l’IC Verbicaro

Ben 28 le scuole di Cosenza, rende, Cassano, Corigliano ed altre località dell’interno e dello Ionio.

Molti dubbi comunque sulla iscrizione in tale novero alla luce della delibera regionale n 48/2010.

Pubblicato in Calabria

Erano circa le 2030 di sabato 23 marzo. Ernesto De Summa, venti anni il prossimo 4 agosto, e la sorella Manuela De Summa, 15 anni il prossimo 18 novembre viaggiavano su un Fiat Panda bianca percorrendo la Statale 18 da Cirella verso Diamante. Ernesto stava riaccompagnando la sorellina a casa.

Per cause imprecisate la Fiat dopo una curva sbandava ed urtava violentemente contro una inferriata, poi continuava la corsa sull’altra carreggiata urtando contro un albero

Immediati i soccorso chiamati da alcuni abitanti del luogo

Immediato l’intervento del118, della polizia stradale del distaccamento di Scalea, dei vigili del fuoco del distaccamento di Scalea, dei carabinieri della locale stazione e del Nucleo operativo e radiomobile di Scalea.

Il 19enne Ernesto De Summa è morto sul colpo. La sorella Manuela, 15 anni, viene soccorsa ma muore subito dopo.

Arriva anche il papà dei due ragazzi Pasqualino De Summa che riconosce subito l’auto e frastornato ed impaurito chiede notizie dei suoi cari.

I figli erano sempre insieme

Poi la ferale notizia alla quale si accascia colpito da infarto e crolla sulle lamiere accartocciate dell’auto. L’uomo è stato trasferito in ospedale, in prognosi riservata, dove da poco era morta la figlioletta.

Pubblicato in Alto Tirreno

Stanotte, alle ore 04,10, una scossa di magnitudo 3,2 alle ore 04,10, ha svegliato parte della popolazione del Pollino, tra le province di Potenza e Cosenza anche se non sembra aver provocato danni a strutture o ferimenti di persone.

Il sisma ha avuto ipocentro a 8,2 km di profondità ed epicentro in prossimità dei comuni potentini di Rotonda e Viggianello, e di quelli cosentini di Laino Borgo, Laino Castello e Mormanno.

Nel pomeriggio, invece,intorno alle ore 15,22 una scossa di magnitudo 3,0 ha impaurito gran parte della popolazione dei comuni di Sangineto, Belvedere Marittimo, Bonifati, Buonvicino, Sant’Agata, Sant agata Di Esaro, Diamante , Grisolia e Maierà , gran parte dei paesi dell’alto tirreno cosentino

Il sisma per fortuna è stato molto profondo, a circa34 km e per questo poco intenso al punto che non si segnalano danni a persone e cose

Ne ha dato notizia l’INGV.

Pubblicato in Alto Tirreno

Davanti al Gip Nicoletta Campanaro, presenti il Pubblico ministero Maria Camodeca e l'avvocato di fiducia Francesco Liserre si è svolto l'interrogatorio di garanzia del luogotenente Mario Lucia, comandante della Stazione carabinieri di Diamante, sull'alto Tirreno cosentino, e dipendente della Compagnia di Scalea.

Il luogotenente come abbiamo scritto è agli arresti domiciliari nel comune di Serrastretta da dove è giunto a Paola con automezzo proprio.

Deve rispondere del reato di concussione accusato di “ aver utilizzato la sua posizione di comandante della Stazione dei carabinieri di Diamante per procurare contatti con le aziende del territorio e favorire quindi un istituto di vigilanza dove lavora un parente”

Ma deve rispondere altresì di violenza privata per essere stato accusato “di aver utilizzato strumenti in dotazione all'arma per indurre i condomini di un residence del territorio a licenziare il guardiano e a stringere rapporti con l'istituto di vigilanza”

Il luogotenente non ha risposto, una scelta, questa, che mira a prendere tempo per poter approfondire la migliore lettura delle numerose pagine dell'inchiesta.

Pubblicato in Cetraro

E’ fiducioso nella giustizia il maresciallo di Diamante Mario Lucia. Ed il suo avvocato Francesco Liserre ha anche fatto sapere che l’inquisito è certo che la magistratura farà luce su tutta la vicenda.

Il luogotenente della Stazione carabinieri di Diamante, Mario Lucia, sarà sentito lunedì prossimo dal Giudice paolano per l'interrogatorio di garanzia. In mattinata, alle 10.30, il sottufficiale dell'Arma dovrà presentarsi al Tribunale paolano accompagnato dal legale di fiducia, Francesco Liserre, per rispondere come è noto dei due reati dei quali è accusato: concussione e violenza privata.

Il luogotenente, in seguito alla richiesta del legale di fiducia, ha anche ottenuto il permesso di recarsi con mezzi propri e quindi libero in tribunale per essere sentito dai giudici.

Il sottufficiale si trova nella residenza del comune di Serrastretta nei pressi di Lamezia Terme, paese di origine, dove resterà ai domiciliari fino a a nuove disposizioni dell’autorità giudiziaria.

Nel frattempo l’avvocato Liserre ha spiegato che. “Non abbiamo ancora deciso la linea difensiva e restare in silenzio potrebbe essere la scelta migliore. L’indagine è molto articolata e complessa e le accuso gravi. Non abbiamo nemmeno avuto la possibilità di esaminare per bene la documentazione acquista dalla magistratura in modo da avere contezza della vicenda”

In questa fase, come è noto, i rapporti sono esclusivamente improntati al confronto fra il giudice e l'indagato, assistito dal legale. Non rientrano in gioco, al momento, altre persone come il guardiano del villaggio residenziale assistito dall'avvocato Battista Greco che ha presentato la denuncia. Ci sono ulteriori elementi di indagine che probabilmente andranno chiariti nel tempo.

Pubblicato in Paola

Nella mattinata di ieri è finito agli arresti domiciliari il luogotenente Mario Lucia, comandante della stazione carabinieri di Diamante, sull'alto Tirreno cosentino. La misura è stata disposta dal Gip del Tribunale di Paola, Nicoletta Campanaro, in seguito all'attività portata avanti dalla Guardia di finanza. Le accuse, da quanto si è appreso riguarderebbero i reati di concussione e violenza privata. L'avvocato di fiducia Francesco Liserre al momento non ha voluto fare alcuna dichiarazione. È meglio attendere la lettura della documentazione, ha fatto sapere.

Nella mattinata di ieri, all'indirizzo dell'abitazione e nella caserma di Diamante sono giunti direttamente il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Ferace, ed i militari della Guardia di finanza che hanno condotto l'attività di indagine.

Avrebbe favorito un familiare abusando dei propri poteri istituzionali. Secondo gli inquirenti, il luogotenente avrebbe adottato una serie di condotte illegittime per far licenziare il custode di un noto complesso residenziale dell’Alto Tirreno cosentino e facilitare l’assunzione di un parente nel campo della vigilanza privata. Il provvedimento arriva al termine di una serie di indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Paola, partite nel giugno 2012, in seguito alla denuncia della vittima del licenziamento pilotato.

Il custode del residence avrebbe perso il posto di lavoro, come lui stesso ha dichiarato ai magistrati, dopo le pressioni di Lucia. Il luogotenente avrebbe anche raccontato agli inquilini del complesso turistico di alcuni precedenti penali dell’ex vigilante rovinando il rapporto di fiducia che nel frattempo s’era creato. L’uomo avrebbe cosi deciso di registrare tutte le conversazioni con il carabiniere per consegnarle poi alla Guardia di finanza di Paola. La svolta decisiva nelle indagini una telefonata tra Lucia e il custode ascoltata in vivavoce proprio dagli uomini delle fiamme gialle.

Il tutto è confluito nel fascicolo aperto dalla Procura paolana che ha disposto il provvedimento. Ma altri fatti potrebbero essere collegati a questa vicenda. Lo scorso ottobre l’auto del custode è stata bruciata e la casa del suo datore di lavoro danneggiata. Episodi che potrebbero avere a che fare con la condotta illegittima del militare, ma su questo sia la Procura che i Carabinieri mantengono il più stretto riserbo. Proseguono dunque le indagini, mentre il comandante Lucia resterà ai domiciliari nella sua abitazione fino a nuove disposizioni dell’autorità giudiziaria.

Pubblicato in Alto Tirreno
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