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Paola (Cosenza) – Ha abbattuto un pregiato albero di faggio senza autorizzazione e, dopo averlo depezzato, ha caricato sul proprio autocarro circa 20 quintali di materiale legnoso ricavato dalla pianta.

Un cinquantaquattrenne è stato denunciato in stato di libertà a Paola dai Carabinieri Forestale con l’accusa di furto e deturpamento di bellezze naturali.

 

 

 

 

L’uomo, secondo quanto hanno appurato i militari, si è introdotto in un fondo di proprietà del Comune di Paola, in località “Bivio di Luta” per appropriarsi indebitamente del legname.

Il bosco dove è avvenuto il furto è un sito di importanza comunitaria (Sic) situato tra i comuni di Montalto e Paola.

L’attrezzatura utilizzata è stata posta sotto sequestro e il legname ricavato è stato consegnato al Comune di Paola, legittimo proprietario.

Pubblicato in Paola

Riceviamo e pubblichiamo dal Gruppo Carabinieri Forestale “Calabria” di Cosenza la seguente nota:

Cosena 13 febbraio 2019 – Due impianti di depurazione sono stati posti sotto sequestro dai Carabinieri Forestale nel Comune di San Martino di Finita.

Il sequestro è avvenuto a seguito di controlli predisposti dalla Procura della Repubblica di Cosenza, effettuati dai militari delle Stazioni di Montalto e Cerzeto, e finalizzati a verificare le condizioni dei due impianti di proprietà comunale.

Uno ubicato in località “Brugnano e il secondo in località “Timpe”.

In entrambi i casi il controllo ha accertato il mancato funzionamento degli impianti.

In particolare gli stessi sono risultati privi di energia elettrica, sprovvisti di autorizzazione allo scarico e, per struttura, per funzionamento e per lo stato manutentivo, non rispondevano all’attuale normativa ambientale.

Entrambi gli impianti, sono risultati in totale stato di abbandono con una presenza infestante di vegetazione che denotava il mancato utilizzo degli stessi e delle aree di accesso.

Non vi era pertanto alcun trattamento di depurazione dei reflui urbani che vengono scaricati sul suolo e poi attraverso apposite condotte nei torrenti “Coscinello” e “Finita” corsi d’acqua pubblica appartenenti al bacino idrografico Fiume Crati.

Si è quindi proceduto al sequestro preventivo degli impianti.

Sono in corso ulteriori indagini per stabilire eventuali responsabilità di amministratori e dirigenti.

Pubblicato in Calabria

4Sequestrati 600 capi di avifauna abbattuti illegalmente

COSENZA 16 gennaio 2019 - Quindici cacciatori sono stati denunciati dai Carabinieri della specialità Forestale per aver cacciato e detenuto esemplari di avifauna nei cui confronti la caccia non è consentita. L’operazione, denominata “Osei 3”, ha visto impegnati militari del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, del Gruppo Carabinieri Forestale di Cosenza e le Stazioni di Corigliano, Acri, Castrovillari, Trebisacce e Oriolo, sotto il coordinamento dalla Procura della Repubblica di Castrovillari. I militari durante una attività investigativa e di monitoraggio estesa nei comuni di Villapiana, Corigliano e Cassano hanno accertato l’attività venatoria illegale dei cacciatori che si avvalevano anche di un accompagnatore del luogo. Scattati i controlli, a seguito di ispezioni e perquisizioni di automezzi in loro possesso, sono stati rinvenuti abbattuti circa 600 capi di avifauna per la maggior parte non cacciabile appartenenti alla specie di “Fringilidi” (fringuelli, verdoni, verzellini, cardellini, pettirossi, capinera, codirosso,luì, zigolo, fanello). I cacciatori, 12 provenienti dalle zone di Firenze e Arezzo, 2 veronesi e uno di Cassano Jonio (cs) sono stati denunciati per violazione alla legge sula caccia. Non è la prima volta, così come testimoniano le altre operazioni effettuate dai Carabinieri Forestali in questo territorio, che i cacciatori provenienti dal nord Italia, una volta giunti nello ionio cosentino trovino una perfetta organizzazione che gli fornisce vitto, alloggio, munizionamento e accompagnamento per effettuare la caccia a specie di avifauna protetta e non cacciabile, particolarmente apprezzata nella preparazione di tipici piatti. Oltre alla denuncia per aver cacciato e detenuto specie la cui caccia non è consentita e particolarmente protette dalla Convenzione di Berna, si è provveduto nei confronti degli indagati al sequestro dell’avifauna, in gran parte Fringuelli, di 19 fucili e di 4200 cartucce di vario calibro in loro possesso.

Pubblicato in Calabria

Un uomo di Petilia Policastro è stato denunciato dai militari della stazione Carabinieri Forestale di Cotronei (kr) nell’ambito di un’attività di controllo del territorio finalizzato alla repressione di tagli boschivi furtivi. In particolare in località “Cicerata” del comune di Cotronei (kr), all’interno della zona "1" di massima tutela paesaggistico-ambientale del Parco Nazionale della Sila, i militari dopo aver udito il rumore di una motosega hanno accertato il taglio abusivo di 20 piante di Quercia.

Poco distante dalla zona interessata al taglio furtivo veniva individuato l’uomo a bordo di un fuoristrada, al cui interno vi era una motosega ed un bidone di plastica, contenente il relativo carburante .

Da una ispezione del veicolo è emersa la presenza del materiale vegetale che confermava il recente carico di legna certamente riconducibile al materiale legnoso trafugato nell’area vicina.

Si è pertanto denunciato l’uomo per l’ipotesi di furto di legna e violazione della normativa sulle aree protette per il prelievo illegale di materiale legnoso ed introduzione non autorizzata della motosega quale mezzo di distruzione nei cicli biogeochimici all’interno dell’area protetta.

Si è inoltre elevata sanzione amministrativa e posto sotto sequestro il fuoristrada perché privo di copertura assicurativa e con revisione scaduta.

Sempre i militari di Cotronei, unitamente ai colleghi di Savelli hanno nelle scorse settimane posto sotto sequestro amministrativo nove motocicli.

Il controllo è avvenuto in località “Monte Paleparto” del Comune di Longobucco all’interno del Parco della Sila.

I proprietari, tutti di Rossano (cs) , circolavano sui loro motocicli privi di immatricolazione e di copertura assicurativa per responsabilità civile contro terzi.

Si è pertanto provveduto al sequestro dei motocicli e ad elevare sanzione amministrativa per violazione al codice della strada.

Pubblicato in Crotone

Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota dei Carabinieri Forestali

I militari della Stazione Carabinieri Forestale di Scalea hanno posto sotto sequestro una area di 14.000 metri quadri in località “Petrosa” di Scalea.

 

 

 

Durante una serie di controlli si è accertato all’interno dell’area la presenza di uno sbancamento ed all’intero del cantiere, depositati dei cumuli di terreno e rocce da scavo e travi in cemento precompresso.

Dagli accertamenti effettuati nel tempo è emerso, che l’area in questione era sottoposta a vincolo paesaggistico e che non è stata rilasciata alcuna autorizzazione per il deposito temporaneo del materiale rinvenuto .

Lo sbancamento nonostante fosse stato autorizzato era stato effettuato su una superficie maggiore di quanto autorizzata e una parte di quest’area sbancata è stata riempita e livellata senza essere autorizzata.

Durante il controllo sono stati rinvenuti all’interno dell’area oltre ai cumuli di terre e rocce da scavo un cumulo di rifiuti di circa provenienti da demolizioni edili, pezzi di cemento, resti di piastrelle, materiale plastico vario, resti di imbarcazione, secchi di pittura, sacchetti di immondizia, materassi, residui vegetali.

Inoltre si è accertato che la destinazione attuale del suolo non è conforme con il vigente PSC, perché l’area è destinata a ambito urbanizzato residenziale e intervento diretto per cui per tali opere era necessario il permesso a costruire .

Pertanto si è proceduto al sequestro penale dell’area sbancata contestando al vecchio proprietario del terreno e titolare di concessione edile il reato di “Interventi eseguiti in assenza di permesso di costruire, in totale difformità o con variazione essenziale, opere eseguite in assenza di autorizzazione in difformità da essa, Distruzione o deturpamento di bellezze naturali, mentre all’ amministratore unico della società quale intestataria del terreno, è stato contestato il reato di “attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

COSENZA – 19 novembre 2018 –

Pubblicato in Alto Tirreno

Cosenza 29 ottobre 2018 - I militari della Stazione Carabinieri Forestale di Cosenza e del N.I.P.A.A.F, Nucleo investigativo dei Carabinieri Forestale hanno denunciato per gestione illecita di rifiuti e discarica abusiva un uomo di Cosenza.

 

 

L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, aveva realizzato in località “Caricchio” di Cosenza una vera e propria discarica abusiva al cui interno veniva effettuata una vera e propria attività di gestione non autorizzata di rifiuti al fine di ricavarne materiale metallico (ferro, alluminio,rame e acciaio) finalizzata alla rivendita ai centri autorizzati.

Oltre a questi rifiuti erano presenti anche altri provenienti da attività di demolizione.

All’interno dell’area i militari hanno anche rinvenuto dei recinti e un capannone con all’interno degli equidi, controllati dal servizio veterinario.

In uno di questi utilizzato come stalla per il ricovero dei cavalli sono stati rinvenuti, detenuti illegalmente, all’interno di alcune gabbiette degli esemplari di fringillidi (Cardellini,Verdone e Verzellino) la cui detenzione e cattura è vietata dalla normativa vigente.

Si è pertanto, come disposto dalla Procura della Repubblica di Cosenza, proceduto al sequestro dell’area oggetto della discarica abusiva e dei fringillidi dai in custodia giudiziaria all’ENPA Ente Nazionale Protezione Animali – Sezione di Cosenza, al fine di essere rimessi in libertà.

L’uomo dovrà rispondere pertanto anche del reato di detenzione di fauna protetta e di avifauna nei cui confronti la caccia è vietata.

Pubblicato in Calabria

Riceviamo e pubblichiamo:

Cariati 4 settembre 2018 – Il personale della Stazione Carabinieri Forestale di Rossano (CS) in località “Nica” del comune di Cariati (CS), ha accertato che all’interno delle strutture e le pertinenze dell’ex mattatoio comunale,

ormai in disuso, di proprietà dell'Ente Locale, la presenza di uno stoccaggio di rifiuti indifferenziati sul suolo con altri all’interno di un container.

Nelle aree di pertinenza del plesso, agli occhi dei militari, si è configurata una vera e propria discarica abusiva con circa 40 cassonetti tipo R.S.U. fatiscenti con all’interno accumuli di rifiuti di vario genere, evidentemente presenti da molto tempo, per la presenza di erbe infestanti in superficie.

E’ stata inoltre rilevata la presenza di una ampia e densa macchia, estesa decine di metri quadri di percolato, in prossimità della quale avveniva addirittura la combustione illecita dei rifiuti, evidentemente sprigionando gas e altre sostanze dannose, senza tener conto della salvaguardia della salute e sanità pubblica e dell’ambiente, considerata la particolarità della zona.

Dalle indagini effettuate è stato accertato che l’area e’nella disponibilità delle imprese, proprietaria del container, aggiudicataria dei lavori del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani del territorio di Cariati e della ditta affidataria del pubblico servizio di “pulizia spiaggia e arenile 2018”dello stesso Comune.

In violazione alla normativa ascritta veniva effettuato il sequestro preventivo con finalità probatorie dell’intera area per una superficie di circa 3000mq, contenente le strutture, i cassonetti, il container e la totalità dei rifiuti abbandonati;

Sono stati deferiti in stato di libertà per violazione alla normativa ambientale le imprese coinvolte, tra cui una impresa agricola, non abilitata alla gestione dei rifiuti in quanto non iscritta nell’albo dei gestori ambientali con il legale rappresentante del comune di Cariati in quanto titolare giuridico e di fatto dell’area ex mattatoio comunale.

Il tutto sotto il costante coordinamento del Sostituto Dott. Luigi Spina, P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Castrovillari, diretta dal Procuratore Capo Dr Eugenio Facciolla, il quale considerato che per giungere al depuratore comunale adiacente, è necessario attraversare l’area in sequestro, ne disponeva la facoltà d’uso esclusivamente per il solo passaggio dell’Impresa che gestisce l’impianto di depurazione.

Pubblicato in Cosenza

Celico 16 luglio 2018 – I militari della Stazione Carabinieri Forestale di Spezzano Sila hanno nei giorni scorsi denunciato un operario di Celico per incendio boschivo colposo.

L’uomo, dipendente di una azienda agricola del luogo, si è reso responsabile di un incendio in località “Miugliano Morelli” di Celico causato dall’abbruciamento di residui vegetali che lo stesso stava effettuando a ridosso di un terreno boscato nella proprietà dell’azienda.

I militari avvertiti da una segnalazione al numero di emergenza ambientale 1515 hanno constatato il mancato controllo del propagarsi delle fiamme che si sono estese sulla vicina area boscata interessando il sottobosco e alcune piante di Pino Laricio.

Le fiamme hanno inoltre interessato un rottame di autovettura ed altri vecchi attrezzi agricoli posti all’interno dell’area interessata dalle fiamme.

L’uomo pertanto, a cui è stata applicata una sanzione di 2000 euro, dovrà rispondere anche di abbruciamento illecito di rifiuti.

Sull’area interessata all’incendio, posta sotto sequestro, i militari hanno inoltre applicato il Metodo delle Evidenze Fisiche (MEF) che consente di ricostruire l’evoluzione del fuoco attraverso i segni e le tracce che lo stesso rilascia.

Pubblicato in Cosenza

Il provvedimento è scaturito dalla verifica del progetto di taglio

Cosenza 14 luglio 2018 – Carabinieri Forestali dipendenti dal Gruppo di Cosenza hanno posto sotto sequestro due boschi di Pino d’Aleppo nel Comune di Amendolara (CS).

 

Il provvedimento ha interessato 40 ettari di pineta.

Nell’ambito di ben più vasta attività d’indagine coordinata dal Procuratore Capo di Castrovillari dott. Eugenio Facciolla, i militari hanno proceduto con rilievi in campo mirati alla verifica di alcuni progetti di taglio boschivo acquisiti presso l’ufficio della Regione Calabria che presiede all’istruttoria di tali pratiche e al rilascio delle autorizzazioni di taglio boschivo.

Nelle due superfici boscate anzidette, ora poste sotto sequestro e per le quali l’iter di rilascio dei provvedimenti autorizzativi non era ancora stato ultimato e né erano iniziate le operazioni di taglio, i Carabinieri Forestali hanno proceduto alla verifica dei dati progettuali riportati dal tecnico forestale autore dei due progetti, verificando come gli stessi non corrispondessero alla realtà delle superfici boscate.

Da qui i provvedimenti di sequestro dei due boschi, per finalità probatorie, convalidati dal P.M. di turno, mentre la posizione del dottore forestale autore dei due progetti è ora al vaglio della magistratura per le ipotesi di falsità ideologica in atto pubblico.

Pubblicato in Cosenza

Oltre 100 terreni agricoli, manufatti e fabbricati, che insistono negli alvei dei fiumi e nelle fasce di rispetto delle aree a rischio idrogeologico , sono stati sequestrati alle prime luci dell’alba

ad opera di 130 carabinieri forestali del Gruppo di Cosenza e carabinieri del comando provinciale del capoluogo bruzio, con il supporto del VIII Nucleo Elicotteri di Vibo Valentia.

I militari stanno eseguendo un decreto di sequestro d’urgenza emesso dalla procura della Repubblica di Castrovillari.

L’operazione scaturisce dall’alluvione del 2015 che ha interessato i Comuni di Corigliano e Rossano. Sono 195 gli indagati tra appartenenti alla pubblica amministrazione, imprenditori edili e privati cittadini. I dettagli dell’operazione, denominata “Flumen Luto”, saranno illustrati dal Procuratore Capo della Repubblica di Castrovillari, Eugenio Facciolla e dal Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Catanzaro Otello Lupacchini domani, alle ore 11, durante una conferenza stampa che si terra’ nella sede del Gruppo Carabinieri Forestale, Piazza XI settembre, a Cosenza. (AGI)

Pubblicato in Cosenza
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