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E’ giusto e necessario dare a Cesare quel che è di Cesare.

 

La Forestale cosentina continua l’attività di contrasto e repressione del fenomeno di deposito ed abbandono incontrollato di rifiuti nel territorio cosentino che negli ultimi mesi ha visto numerosi accertamenti diretti ad intensificare e sanzionare gli autori di tale reato.

Dopo i comuni di Cosenza, Castrovillari e Spezzano Piccolo l’attività monitoraggio si è concentrata questa volta nel comune di Acri in particolare nelle località di “Padia” e “Manzi oggetto di continui abbandoni di rifiuti di ogni genere: sacchetti di plastica, cartoni, bottiglie di plastica, materiale di risulta edile ed altri tipi di rifiuti.

E siamo certi che sarà diffusa su tutto il territorio provinciale la attenzione della Forestale nella lotta all’abbandono dei rifiuti

 

Molti cittadini, pur essendo queste zone nella periferia della cittadina silana, si recavano appositamente per abbandonare i rifiuti, incuranti della raccolta differenziata porta a porta.

Ma la Forestale non si è limitata a sequestrare la discarica abusiva.

Affatto, anzi ha esteso la indagine

Una prima indagine avviata dai militari della Stazione Carabinieri Forestale di Acri e durata alcune settimane, che ha portato ad elevare sanzioni amministrative per circa a 8000€.

 

Sono stati individuati alcuni trasgressori che transitando lungo queste zone si sono resi protagonisti dell’abbandono dei rifiuti.

L’operazione, denominata Pig Pen 3 , prende il nome dal famoso personaggio della striscia di fumetti Linus.

Pig-Pen (in inglese, letteralmente: recinto per maiali) è un personaggio secondario della striscia dei Peanuts di Charles M. Schulz.

È il bambino più sporco della compagnia, benché sia comunque molto orgoglioso della sua sporcizia (dice che "lo caratterizza"); alcuni ritengono anche che su di lui potrebbe esserci anche "la polvere delle antiche civiltà"

Pubblicato in Cosenza

Continua il controllo dei militari della Stazione Carabinieri Forestale di Spezzano della Sila al fine di prevenire e reprimere reati ambientali.

 

 

Dopo la capillare attività svolta al controllo delle utilizzazioni boschive e all’abbandono indiscriminato di rifiuti che hanno portato ad individuare i responsabili di tali reati i militari della locale Stazione hanno nei giorni scorsi deferito il proprietario di un fondo in località “Magli” nel Comune di Trenta.

 

Durante il controllo, si è accertato lo scarico su tale area di rifiuti speciali,non pericolosi provenienti da attività di scavo.

 

 

Nello specifico ,terre e rocce da scavo.

 

 

L’area di scarico è stata posta sotto sequestro, il proprietario deferito per violazione al Decreto Legislativo 152/2006, per illecita attività di gestione e smaltimento di rifiuti speciali.

Pubblicato in Cosenza

Un ringraziamento sociale ai Carabinieri Forestale che operano in Paola.

Anche loro come altri colleghi sono riusciti a “pizzicare” un cittadino che abbandona rifiuti nell’ambiente.

 

Un reato inutile.

Basta, infatti, selezionare i rifiuti e portarli all’isola ecologica della città di San Francesco

Ora il commerciante dovrà rispondere di“Gestione illecita di rifiuti”.

Il deferimento è scaturito a seguito di un controllo lungo l’arenile posto nella zona nord del lungomare di Paola, nella zona denominata comunemente “Pagnotta”, dove i militari hanno rinvenuto un cumulo di rifiuti depositati sul suolo.

Il controllo ha portato ad individuare il responsabile della commissione di tale illecito, relativamente allo smaltimento dei rifiuti non in conformità a quanto previsto dalla vigente normativa.

Il controllo ha infatti ricondotto alla provenienza dei rifiuti, ad un noto locale la cui attività consiste nella somministrazione al pubblico di alimenti e bevande.

Si è quindi proceduto al sequestro dei rifiuti, riconducibili all’attività, e al deferimento del responsabile legale della società che fa capo al locale per violazione alla normativa ambientale.

Pubblicato in Paola

Campana I carabinieri Forestale Calabria sequestrano una discarica abusiva

Riceviamo e pubblichiamo: “I militari della stazione Carabinieri Forestale di Rossano hanno nei giorni scorsi posto sotto sequestro una superficie di 6000 metri quadri adibita a discarica in località “Scarcella” nel comune di Campana.

Il sequestro è stato effettuato a seguito di controlli sulla tracciabilità di alcuni rifiuti provenienti da attività di demolizione e ristrutturazione ed in particolare dei rifiuti, raccolti e smaltiti dalla demolizione e dal recupero di alcuni fabbricati esistenti nel centro storico di Campana oggetto di interventi da parte dell’Amministrazione Comunale al fine di realizzare nuovi alloggi da destinare ad edilizia sociale.

A seguito di questa attività sono stati prodotti rifiuti da demolizione, circa 100 metri cubi, che sono stati rinvenuti nell’area oggetto del sequestro.

Nell’area posta sotto sequestro si è accertata anche la presenza di tipologie di rifiuti provenienti dalla scarificazione del manto stradale, calcinacci vari, ferrosi ed altri.

Il reiterarsi dello smaltimento ha fatto si che l’area diventasse una discarica subendo un degrado sul piano urbanistico e ambientale.

Il controllo, oltre al sequestro, ha portato al deferimento del direttore tecnico dell’impresa che ha effettuato i lavori senza le autorizzazioni previste per la gestione dei rifiuti”.

Pubblicato in Cosenza

Montalto Uffugo – Un’ attività finalizzata al controllo sullo smaltimento dei rifiuti ha portato nei giorni scorsi nel comune di Montalto al sequestro di un terreno e al deferimento di quattro persone che dovranno rispondere di “smaltimento illecito dei rifiuti”.

L’attività investigativa condotta dai militari della Stazione Carabinieri Forestale di Montalto Uffugo ha fatto si che si individuasse in località “Lucchetta” un terreno che veniva utilizzato per lo smaltimento illecito di rifiuti di materiale di scavo e materiale inerte proveniente dalla demolizioni di un cantiere.

Tale attività, eseguita su di un terreno posto a meno di 150 metri dal Torrente Mavigliano, iscritto nelle acque pubbliche della Provincia di Cosenza, era realizzata in assenza delle autorizzazioni previste ed ha portato ad una modifica dello stato dei luoghi.

Si è quindi proceduto, oltre al sequestro dell’area, circa 2500 metri quadri, al deferimento all’Autorità Giudiziaria, in concorso tra di loro, del proprietario del terreno, tecnici e imprenditori

Pubblicato in Cosenza

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa della Forestale

Gli uomini del Corpo Forestale dello Stato hanno notificato nei giorni scorsi ventiquattro informazioni di garanzia, con contestuale avviso della chiusura delle indagini preliminari,

per smaltimento e traffico illecito di rifiuti.

L’attività d’indagine eseguita dal personale del Nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale di Cosenza e condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro ha riguardato lo stabilimento Seteco di Marcellinara (cz) e l’attività di bonifica al suo interno effettuata nel 2012.

Lo stabilimento, produceva compost di qualità a partire da rifiuti organici rimasti all’interno di un capannone.

Dopo il fallimento del’azienda è intervenuto per la bonifica del sito il Dipartimento Ambiente della Regione Calabria.

Tale procedimento, che ha visto la presunta bonifica di un capannone privato con fondi pubblici, è stato oggetto di una accurata indagine che ha riscontrato diversi illeciti ambientali in violazione al D. Lgs. 152/2006.

In realtà non è stata realizzata alcuna procedura di bonifica, ma solo una rimozione di rifiuti i quali pur possedendo caratteristiche che li rendevano ammissibili solo in discarica per rifiuti pericolosi sono stati comunque smaltiti in discariche per rifiuti non pericolosi.

Le indagini hanno fatto emergere irregolarità nell'affidamento dei lavori, nelle modalità di smaltimento e nella produzione di documentazione falsificata.

Gestione abusiva di rifiuti, turbata libertà di scelta del contraente, omissione atti d’ufficio, falso ideologico, abuso d’ufficio e truffa alla Regione sono i reati a vario titolo contestati agli indagati, dirigenti regionali, imprenditori, amministratori e tecnici di società.

Catanzaro 22 dicembre 2016.

Pubblicato in Catanzaro

L’area è stata falsamente classificata al fine di eseguire il taglio.

40 ettari di bosco di alto fusto di castagno e specie quercine in fase di utilizzazione nel territorio e di proprietà del Comune di Bocchigliero sono stati posti sotto sequestro dal personale del Comando Stazione Forestale di Rossano in località “Basilicò”.

 

10 le persone indagate a cui sono a vario titolo contestati i reati che vanno dall’abuso d’ufficio, al falso ideologico e materiale in atto pubblico, alla turbativa d’asta, alla truffa aggravata ai danni della Regione Calabria, alla indebita percezioni di erogazioni a danno dello Stato.

E’ quanto è emerso dalle indagini che hanno riguardato il bosco oggetto del sequestro per il quale il Comune di Bocchigliero partecipando ad un bando regionale per la concessione di un finanziamento nell’ambito del PSR 2007/2013 “Accrescimento del valore economico delle Foreste” ha ottenuto dalla Regione Calabria un finanziamento regionale di € 137.000 ovvero il 60% dell’importo complessivo.

Dagli esiti delle indagini è emerso che il bosco Basilicò sarebbe stato falsamente classificato come un lotto boschivo governato a ceduo in modo tale da poter effettuare il taglio presentando una semplice S.C.I.A. (dichiarazione certificata di inizio attività) anziché richiedere l’autorizzazione da parte della Regione Calabria.

Dopo accurati accertamenti ed acquisizioni di documentazione e da ripetuti accertamenti effettuati sulla superficie boschiva è stato appurato che il bosco in questione è caratterizzato da una fustaia e pertanto soggetto a relativa progettazione ed autorizzazione da parte dell’organismo preposto della Regione Calabria.

Si è inoltre accertato il conseguimento di un acconto di migliaia di euro proveniente dal finanziamento in questione avvenuto nel 2015 quando ancora i lavori non erano ancora stati appaltati.

Il personale del Corpo Forestale ha inoltre constatato che le lavorazioni boschive sono state aggiudicate ad una ditta edile di San Giovanni in Fiore la cui natura non prevede assolutamente tale tipo di lavori , ditta che in parte ha subappaltato ad altra ditta dello stesso Comune.

Le attività di indagini, rientrano tra quelle disposte a difesa dell’ambiente e per tutela del patrimonio pubblico dal Procuratore Capo della Repubblica di Castrovillari Eugenio Facciolla. COSENZA 2 dicembre 2016 .

Pubblicato in Cosenza

Riceviamo e pubblichiamo:

In località Mangaro-Manche di Sant’Onofrio nel comune di Rossano durante un controllo del territorio mirato a reprimere e prevenire danni all’ambiente, il personale del Comando Stazione Forestale dello Stato di Rossano,

ha sorpreso nella flagranza di reato G.L.R. di anni 70, S.S. di anni 45 entrambi di Rossano e V.T. di anni 27 di nazionalità romena mentre trafugavano legna da un bosco comunale.

I tre dopo aver reciso e depezzato alcune piante di Cerro si accingevano ad allontanarsi dal luogo del reato a bordo di un fuoristrada.

Bloccati dagli uomini del Corpo Forestale, all’interno del veicolo sono stati rinvenuti circa quintali 10 di legna da ardere appena tagliata e una motosega.

Il materiale trafugato è stato posto sotto sequestro, i tre sono stati tratti in arresto.

Il P.M. di turno, Sostituto Procuratore della Repubblica di Castrovillari dott.ssa Rana, dopo aver convalidato l’arresto ne disponeva la rimessa in libertà in ottemperanza al disposto dell’art. 121 del disposizioni di attuazione del c.p.p.

Tale attività ricade nella sfera di intensificazione dei controlli a tutela del patrimonio pubblico in capo al Procuratore Capo della Repubblica di Castrovillari dott. Eugenio Facciolla.

Tagli abusivi che da molto tempo stanno depauperando i territori boschivi pubblici sia essi comunali che regionali.

Il modus operandi sul fenomeno di questi tagli furtivi, avviene sistematicamente e giornalmente per mezzo di fuoristrada, di decine e decine di questi veicoli più agevoli nel districarsi nel bosco e di tentare la fuga alla vista delle forze di polizia.

Cosenza25 novembre 2016

Pubblicato in Calabria

Riceviamo e pubblichiamo:

“Continua incessante l’attività di difesa e controllo del territorio da parte del personale del Corpo Forestale dello Stato della Provincia di Cosenza

 

relativa alle verifiche ed ai controlli nel campo di depurazione delle acque che ha visto oggi il personale del Comando Stazione di Cosenza impegnato in attività di controllo sul territorio del capoluogo provinciale e che ha portato al sequestrato del depuratore comunale di Donnici Superiore.

Il sequestro è avvenuto a seguito di segnalazione da parte di alcuni abitanti della frazione relativa alla pessima gestione in cui versa da anni il depuratore comunale che serve gli abitanti di questa frazione di Cosenza.

L’attività di controllo, coordinata dalla Procura della Repubblica di Cosenza ha accertato la pessima gestione con la quale viene mantenuto e gestito il predetto sito di depurazione acque.

E’ stato infatti accertato che le acque fognarie in arrivo al depuratore, a causa dell’intasamento della griglia di separazione primaria, defluiscono liberamente sul suolo circostante formando degli acquitrini di acque putride e maleodoranti.

Da ciò appare evidente la mancata cura e gestione del depuratore atteso che il cancello di ingresso a tale griglia era ricoperto da rigogliosi tralci di vite che si erano intrecciati nello stesso, segno evidente del completo stato di abbandono del sito.

Da verifiche espletate durante il controllo si è accertato che tali maleodoranti reflui fognari, liberamente scorrendo sul suolo, sversano nella sottostante area boscata in assenza di qualsivoglia trattamento depurativo.

Difatti il depuratore nel momento del controllo è risultato fermo e le varie strutture atte alla depurazione delle acque erano intasate da fanghi mai smaltiti e completamente inutilizzate da tempo.

Analoga situazione nei letti di stoccaggio dei fanghi di rifiuto, abbandonati da molto tempo e sui quali cresceva una rigogliosa flora erbacea.

Si è quindi provveduto ad effettuare il sequestro dell’impianto contestando vari reati quali: lo scarico di reflui sul suolo, il danneggiamento, l’attività di gestione non autorizzata di rifiuti speciali prodotti dall’impianto nel tempo ed il getto pericoloso di cose, stante il perdurante stato di abbandono del sito che è causa di maleodoranti e moleste esalazioni e prolificare di insetti nocivi e ratti con i quali sono costretti a vivere gli abitati del luogo.

Dai successivi controlli si è inoltre accertato che per tale sito, non era mai stata neanche rilasciata la necessaria autorizzazione allo scarico, come pure la mancanza degli ulteriori atti amministrativi necessari alla gestione ed alla tracciabilità dei rifiuti fangosi prodotti nel sito.

Tale attività ha portato oltre al sequestro al deferimento del Dirigente del II° Dipartimento Tecnico – Sviluppo Tutela e Gestione del Territorio - del Comune di Cosenza - ed i Dirigenti dei Settori n° 7 – Infrastrutture e N° 8 Ambiente i quali sono stati deferiti alla competente Autorità giudiziaria per i succitati reati continuati ed in concorso”.

Pubblicato in Cosenza

Il personale del Corpo Forestale dello Stato di Trebisacce e Oriolo ha posto sotto sequestro in località “Pennino” del Comune di Amendolara un’area di 5000mq al cui interno è stata rinvenuta una discarica di rifiuti di vario genere (ingombranti, pneumatici, indifferenziati, materiale elettronico ecc).

Tale materiale in minima parte era raccolto in quattro cassoni scarrabili, ma per la maggior parte era deposto in modo incontrollato e indistinto in vari cumuli all’interno del sito.

L’area, di proprietà è nella disponibilità del Comune di Amendolara ed al cui interno si è calcolato un quantitativo di circa 300 mc di rifiuti

L’area è sottoposta a vincolo paesaggistico-ambientale, ed è ubicata proprio sulla sponda sinistra del torrente “Straface”.

Nei primi mesi del 2013, nell’area oggetto del sequestro, sono iniziati i lavori di allestimento di un centro di raccolta dei rifiuti, oggetto di finanziamento pubblico.

La struttura ancora non è andata in esercizio, ma dalle indagini effettuate è emerso che già da una anno è utilizzata dal Comune a supporto della raccolta dei r.s.u. che l’ente effettua con propri mezzi ed operai.

Da diversi mesi l’area è divenuta il luogo in cui vengono scaricati grossi quantitativi di rifiuti provenienti dal territorio comunale, senza peraltro minimamente rispettare i requisiti tecnico-gestionali previsti dalle norme che disciplinano la materia.

Lo stato igienico-sanitario e di degrado dell’area, oltre alle violazioni di legge riscontrate in materia di gestione dei rifiuti, ha indotto il personale forestale ad operare un sequestro preventivo d’urgenza.

Dopo i primi accertamenti in ordine all’individuazione dei colpevoli, sono al vaglio della Procura della Repubblica di Castrovillari gli elementi acquisiti da cui, per adesso, emergerebbe la responsabilità di almeno due persone dell’ente comunale.

Pubblicato in Cosenza
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