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«Abbiamo atteso per mesi, pazientemente, l’invio dei documenti da parte della Sorical S.p.a. ma, ad oggi, ciò non è avvenuto, non c’è stato alcun riscontro».

È quanto ha affermato il consigliere Carlo Guccione stamattina nel corso della seduta della Commissione Vigilanza del Consiglio regionale.

 

 

La richiesta di copia della documentazione in riferimento all’attività, agli investimenti e ai lavori effettuati dalla società Veolia, l’elenco, da parte della Sorical Spa, delle assunzioni e delle consulenze attribuite all’esterno specificando le date e i tipi di contratto dal 2004 ad oggi, era stata fatta dallo stesso consigliere lo scorso 19 marzo, quando vennero auditi in Commissione Vigilanza i commissari della società di gestione delle risorse idriche in Calabria, Luigi Incarnato e Baldassarre Quartararo.

“Oggi, dopo tre solleciti da parte del presidente della Commissione Ennio Morrone, nessun documento di quelli richiesti è stato inviato alla Commissione.

E nessuno si è presentato all’audizione di stamattina, prevista alle ore 11.

Questo atteggiamento – sottolinea Carlo Guccione – non solo lede l’immagine del Consiglio regionale, ma per di più viola gli articoli 24, comma 2, dello Statuto del Consiglio regionale e 114 del Regolamento interno del Consiglio regionale.

Infatti, i citati articoli disciplinano il diritto dei consiglieri ad ottenere dagli uffici della Regione, dagli enti e dalle aziende ad essa dipendenti, copia degli atti e documenti, anche preparatori, senza che possa essere opposto il segreto di ufficio se non nei casi espressamente previsti dalla legge.

È evidente che i due commissari della Sorical si sono resi responsabili di aver violato le prerogative dei consiglieri regionali e della Commissione speciale di vigilanza teso a impedire l’esercizio del mandato istituzionale sancito dallo Statuto e dal Regolamento del Consiglio.

È ovvio che, se non interverranno per le proprie competenze, sia il presidente del Consiglio regionale che il presidente della Giunta regionale, per impedire che una società continui con questa politica di omissioni e tentativi di occultare documenti inerenti le attività in cui viene coinvolta in qualità di socio la stessa Regione, sarà necessario regolarsi di conseguenza.

Se non dovessero esserci novità nei prossimi giorni mi vedrò costretto a interessare le autorità competenti al fine di perseguire coloro i quali si sono resi responsabili, con il loro atteggiamento, di impedire le prerogative dei consiglieri e della stessa Commissione”.

Pubblicato in Calabria

Questo il comunicato stampa del Consigliere Comunale e Provinciale di Cosenza Luca Morrone

“A seguito di un incontro con il Segretario nazionale Udc, Lorenzo Cesa, e il Segretario regionale Udc Calabria, Francesco Talarico,

il consigliere comunale e provinciale di Cosenza, insieme a tanti altri amministratori locali cosentini, hanno aderito al Partito dello scudo crociato.“

La decisione- ha dichiarato Morrone- e’ stata a lungo maturata, e determinante e’ stata la scelta fatta nei mesi scorsi dal Partito, di schierarsi in maniera organica rappresentando i moderati in un’alleanza di centro destra.

Infatti, il risultato elettorale siciliano è la testimonianza evidente che, soprattutto al sud, un partito ancorato ai valori e alle tradizioni, quale l’Udc, e’ ancora centrale e di forte interesse, in quanto altamente rappresentativo dei bisogni della comunità”.

Poi ha aggiunto, “La mia adesione all’Udc, come quella degli altri amministratori che, come me, hanno scelto un partito dalle radici solide e da valori condivisi quali la famiglia e la solidarietà, altro non fa che rafforzare il nostro impegno verso la Cosa Pubblica.

In un momento di crisi non solo economica ma anche morale e sociale, l’intento è quello di rimettere al centro i cittadini e diventare punto di riferimento per quelle forze che non si riconoscono nelle aree più estreme della politica“

Infine ha concluso “Organizzeremo, subito dopo la pausa natalizia, un incontro a Cosenza in presenza del Segretario nazionale Lorenzo Cesa e del Segretario regionale Francesco Talarico e, in questa ottica politica lavoreremo, da subito, per rafforzare sempre di più la presenza sul territorio dell’Udc in una visione europeista, nel solco del partito popolare europeo, e per contrastare i partiti populisti, bravi a raccogliere consensi ma incapaci nell’azione governativa“.

Pubblicato in Cosenza

Voci sussurrano che Luca e Franco Morrone intendano ampliare la loro azione di accoglienza dei migranti in quel di Fuscaldo.

 

E’ noto che i Morrone già operino sia in San Marco Argentano con un centro aperto presso l’Hotel Incontro, sia a Fuscaldo in contrada Lago

Parliamo di Luca Morrone presidente di ''Villa Sorriso.

Proprio Luca pochi mesi fa ha accompagnato una rappresentativa dei migranti del Cas di Fuscaldo, quattro donne e quattro uomini di nazionalità diverse, presso il comune di Fuscaldo per consegnare al sindaco Gianfranco Ramundo la maschera etnica realizzata dal migrante Osariemen Silva, con il relativo supporto nonché la targa di ringraziamento in cui si legge:

“I migranti del Cas di Fuscaldo, gestito da Villa Sorriso, desiderano esprimere il loro ringraziamento alla cittadinanza per l’accoglienza ricevuta.

Nel manifestare la loro gratitudine e riconoscenza, fanno dono alla comunità di Fuscaldo, nella presona del sindaco Gianfranco Ramundo, di una maschera tribale opera del migrante, Osariemen Silva.

 

La maschera rappresenta la regina Idia, una donna di grande carisma e personalità vissuta alla fine del XV secolo, dotata di poteri mistici e conoscenze medicali, che aiutò il figlio Esige a ristabilire la forza militare e l’unità del regno.

L’opera, modellata a mano in sabbia e cemento con strumenti semplici, utilizzando cucchiaio e coltellino è stata dipinta ad olio in nero e oro''.

Anche il sindaco ha consegnato una pergamena di ringraziamento al migrante Silva e al direttore del Cas Francesco Morrone.

Ora sembra che i Morrone intendano ampliare la loro presenza nel settore della accoglienza dei profughi aggiungendo ai centri gestiti e controllati anche uno nuovo che dovrebbe utilizzare pate del Sangrilà della famiglia Mazza.

Se le informazioni si dimostreranno vere vi faremo sapere.

Pubblicato in Paola

Si scioglie come una bolla di sapone al sole l’ultimo troncone della inchiesta Why not.

La famosa inchiesta per far luce sugli appalti pubblici truccati e sui politici che ‘regalavano’ posti di lavoro.

Il PM aveva richiesta l’ assoluzione per l’ex vice presidente della Regione Calabria, Nicola Adamo, e per i due ex assessori, Ennio Morrone e Dionisio Gallo, mentre aveva chiest condanna a due anni per gli altri due imputati, Franco Morelli e Giancarlo Franzè.

Alla fine una sola condanna ; quella a carico di Giancarlo Franze’, coordinatore del consorzio Brutium, l’impero economico riconducibile ad Antonio Saladino, il principale indagato dell’inchiesta.

Una pena di due anni e sei mesi.

 

Parliamo di un società che sarebbe stata utilizzata per assumere personale ‘fidato’ e fare incetta di fondi pubblici e comunitari con il beneplacito dei politici più in vista della Regione Calabria.

Una ipotesi in Calabria molto attendibile ma difficilmente dimostrabile

Ed infatti sono stati assolti per non aver commesso il fatto i politici calabresi Nicola Adamo (ex vicepresidente Regione Calabria), Franco Morelli (ex consigliere regionale), Dionisio Gallo ed Ennio Morrone (ex assessori regionali).

 

L’accusa contestava che politici e dirigenti avrebbero commesso una serie di reati contro la pubblica amministrazione per aggiudicarsi appalti dalla Regione promettendo posti di lavoro in cambio di cospicui pacchetti di voti.

L’ inchiesta prese le mosse nel 2006 e venne promossa dal pm Luigi De Magistris.

Il gup Abigail Mellace scagiono’ completamente 17 persone , mentre 27 imputati furono rinviati a giudizio.

Poi l’impugnazione della Procura generale con un ricorso alla Cassazione

Oggi, invece, la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Catanzaro.

Ora non resta che aspettare eventuali altri gradi di giudizio.

Pubblicato in Calabria

La squadra mobile di Cosenza pone fine ad uno scandaloso business dei profughi;quello di Aprigliano mettendo i sigilli alla struttura di contrada Spineto.

 

Un storia sofferta quella del CARA di Aprigliano dove erano ospitate circa 60 persone con alcune donne somale rinchiuse in uno scantinato senza finestre ed altri migranti costretti a dormire tra i vani delle scale.

Quest’inverno poi sembra che siano state lasciate senza nè riscaldamenti nè elettricità.

 

La struttura di contrada Spineto, condotta dalla cooperativa "Sant'Anna" gestita dal trentatreenne Presidente della Cooperativa di Pedace nonchè assessore del PD nella giunta apriglianese, Carmelo Rota,

 

 

Il centro ospitante richiedenti asilo è di proprietà di M.S. di anni 65.

Ambedue sono stati indagati per i reati di concorso in abuso edilizio ed altro.

Nel cda della cooperativa pare vi sia anche Marco Morrone imprenditore famoso per le sue cliniche private, fratello del presidente del consiglio comunale di Cosenza Luca e figlio dell’onorevole leader di Forza Italia in Calabria Ennio Morrone.

Dalle indagini condotte dal personale della Polizia di Stato sono emersi una serie di abusi edilizi e false documentazioni. Inoltre, i locali della struttura sono risultati essere privi di Certificati di Agibilità e gravati da problemi igienico-sanitari derivanti da precari allacci alle reti fognarie.

Pubblicato in Cosenza

Un momento della seduta 2Ennio Morrone, capogruppo forzista a Palazzo Campanella, è seduto in prima fila davanti al palco che ospita oltre ai consiglieri comunali di Amantea, anche il Prefetto di Cosenza, l’onorevole Doris Lo Moro, l’onorevole Enza Bruno Bossio, l’onorevole Ernesto Magorno.

Prende la parola la ministra degli Affari regionali Maria Carmela Lanzetta che della lotta alla ‘ndrangheta ha fatto il motivo del suo agire politico, la quale ha letto 4 pagine appassionate e forti dalle quali estraiamo alcuni passaggi “politici” significativi.
Dice la Lanzetta che sulla questione delle intimidazioni alla classe politica ed imprenditoriale che :
“L’attenzione del governo, della prefettura, delle forze dell’ordine è massima.
L’ isolamento istituzionale e sociale deve essere combattuto con una azione forte e coesa”.

Poi continua sostenendo:
“Non ho citato la regione Calabria perché è difficile scorgere interventi significativi da parte di questo ente. Voglio dire, interventi che vadano oltre alle dichiarazioni di solidarietà e di vicinanza pur sacrosante. Ed anche la commissione antindrangheta della regione Calabria, diciamo la verità, è stato solo un palliativo per mettersi a posto a coscienza”.
Dichiarazioni forti che lasciano sorpresi molti dei presenti.
Poi il ministro continua ricordando che gli eventi più rilevanti contro la ‘ndrangheta sono stati sicuramente la rete Avviso Pubblico che raccoglie i dati delle intimidazioni e che ha scritto il decalogo delle buone regole ed al Senato la costituzione della commissione sulle intimidazioni presieduta dalla senatrice Lo Moro.
Infine, ricorda di avere scritto, in occasione delle intimidazioni a Monasterace, che ancora continuano , ad Amantea, all’ente parco dell’Aspromonte che: “Il prossimo presidente della regione dovrà affrontare la questione criminale e del lavoro con la stessa determinazione. E le dichiarazioni di Oliverio candidato del PD sono in questo senso confortanti quando scrive. quella che vogliamo costruire è una regione aperta e trasparente che intende combattere a viso aperto tutte le mafie, le organizzazioni criminali, l’economia illegale, il lavoro nero, lo sfruttamento, il racket e l’usura”.

Ed è a questo punto che Ennio Morrone si alza e va via
Anche Vanda Ferro che pur era venuta per esprimere la sua solidarietà alla città ed all’amministrazione comunale è andata via senza intervenire .
E Morrone subito dopo dichiara al giornalista Roberto De Santo de “Il corriere della Calabria” «Purtroppo, mio malgrado, ho sentito di dover abbandonare i lavori del civico consesso per il deludente intervento del ministro che, al contrario delle legittime aspettative degli uditori e della città, si è rivelato essere un intervento politico anziché essere quello di un ministro della Repubblica italiana in difesa di un territorio minacciato dalla metastasi della delinquenza organizzata calabrese».

Non sono nemmeno le 10.00, l’orario fissato per il consiglio comunale e davanti al Campus, recentemente intestato a Franco Tonnara, ci sono quasi tutti i consiglieri comunali   e decine e decine di agenti delle Forze dell’Ordine.

In particolare carabinieri e poliziotti in divisa ed in borghese.

Lungo la statale 18 si vedono gruppi di studenti che a piedi raggiungono via Vulcano.

Ma tanti altri studenti e diversi cittadini sono già dentro ad attendere l’inizio del consiglio straordinario.

Puntuali, e tra i primi, ad arrivare il Ministro Lanzetta ed il Prefetto Tomao accolti all’ingresso del campus dal sindaco Monica Sabatino e dagli altri politici amanteani.

Poi l’ingresso e man mano l’ampia sala si riempie di studenti, di gente comune, di familiari degli amministratori oggetto di intimidazione . Sono presenti anche diversi dipendenti del comune.

Poi arrivano e salgono sul palco l’onorevole Magorno, l’onorevole Lo Moro, l’Onorevole Enza Bruno Bossio che prendono posto tra “i banchi” dei consiglieri di maggioranza e di minoranza.

Restano giù nel parterre, ma in prima fila, l’ex assessore Ennio Morrone e l’ex presidente della giunta provinciale di Catanzaro Wanda Ferro.

Solo più tardi arriva Mario Oliverio che prende posto anche nel parterre

Poi iniziano i lavori del Consiglio straordinario con la chiama

Manca soltanto il consigliere Franco Chilelli con delega al personale ed al cimitero e che è stato il primo a subire le intimidazioni.

Nessuna giustificazione viene letta in aula ma sappiamo che è ammalato

Poi il presidente del consiglio comunale prende parola evidenziando la straordinarietà del consiglio in corso

A seguire la consigliere Elena Arone , capogruppo di Uniti per Campora, che con voce tremante   plaude al sindaco Monica Sabatino e le offre la propria solidarietà e si dichiara pronta ad andare avanti e sostiene che nessuno abbasserà la testa di fronte alle intimidazioni ed ai capricci delle persone con identità pseudo politiche.

Prende, poi, la parola la consigliera Ciccia Caterina,capogruppo di Uniti per Amantea, la quale dichiara che non intende più accettare un giudizio negativo che denigra la sua città, città che è estranea a queste vicende, sostenendo le forze dell’ordine e della magistratura ma senza sostituirsi ad essi

A seguire prende la parola Giusi Osso che dichiara che il vile atto perpetrato al sindaco ed ai consiglieri offende anche la città ma che la giunta andrà avanti a testa alta e con la schiena diritta ed invoca poi la educazione dei giovani alla legalità.

Segue Francesca Menichino del M5S che condanna gli atti vili che pur ella ha subito e che richiama la necessità della legalità in ogni atto amministrativo. Poi continua evidenziando che gli amministratori più che parlare di legalità devono viverla, devono praticarla, ogni giorno, in ogni atto e farne un esempio di cui essere fieri ed orgogliosi.

Poi conclude evidenziando che la legalità è uno stile di vita e non uno slogan da propaganda politica. Infine abbandona l’assise per schierarsi dalla parte del cittadino.

Continua Concetta Veltri, di Insieme per la città, la quale sostiene che Amantea non merita di vivere questo clima di ansia e di paura che si è instaurato, esprime la sua solidarietà al sindaco, agli assessori ed al consigliere Chilelli, invita tutto il consiglio ad essere unito contro il malaffare . E conclude ricordando che tutti noi, come cittadini, abbiamo l’obbligo di riconsegnare ai nostri figli una città migliore , una città libera.

Parla Sergio Ruggiero, de La Nuova primavera, il quale dà atto di aver telefonato a tutti coloro che sono stati oggetto di atti intimidatori dei quali si vanta di essere amico personale. Ricorda però alla dottoressa Arone che dai banchi della opposizione nessuno di loro fa capricci, ma che lui prende seriamente il suo lavoro per la ricerca della verità e la affermazione della legalità. Invita tutti coloro che fanno politica in questa terra amara ad assumere atteggiamenti coerenti e coraggiosi. Non basta essere a parole contro la mafia, occorre lottare contro il malaffare, le prevaricazioni , le violenze.

Segue Miriam Bruno che con tristezza ricorda che Amantea è balzata alla cronaca non per le sue bellezze, per le sue risorse, che sono tante , ma per fatti criminosi e frequenti. Esprime solidarietà agli amministratori colpiti dalle intimidazioni. Sollecitaa una forte inversione di tendenza. Invoca la ricerca e la attuazione di regole e leggi. Sostiene che “noi dobbiamo essere, per primi, esempio per tutti gli altri” Infine, chiede alle istituzioni di aiutare Amantea a tornare a vivere serenamente.

Chiude gli interventi della minoranza Sante Mazzei, di Insieme per la città, il quale ricorda che i fatti di violenza di oggi sono simili a quelli occorsi alcuni anni fa e dei quali lui stesso è rimasto vittima, per cui comprende bene il dolore , la preoccupazione che si avvertono quando si è oggetto di intimidazioni. Per questo invoca una maggiore presenza delle Forze dell’ordine

Seguono poi gli interventi dell’onorevole Lo Moro, dell’onorevole Magorno, dell’onorevole Enza Bruno Bossio , del prefetto Tomao e della ministra Lanzetta.

Ed a questo ultimo intervento ha fatto seguito l’abbandono del consiglio da parte del capogruppo forzista a Palazzo Campanella Ennio Morrone, che polemizza con il ministro Lanzetta sostenendo. «Purtroppo, mio malgrado, ho sentito di dover abbandonare i lavori del civico consesso   per il deludente intervento del ministro degli Affari regionali Maria Carmela Lanzetta che, al contrario delle legittime aspettative degli uditori e della città, si è rivelato essere un intervento politico anziché essere quello di un ministro della Repubblica italiana in difesa di un territorio minacciato dalla metastasi della delinquenza organizzata calabrese”

Chiude poi una forte, decisa e coraggiosa Monica Sabatino la quale conferma di voler andare avanti nella sua idea di aiutare la città e la quale invita a fare diventare i fatti accaduti un momento di riflessione per tutti e chiede alla popolazione di stringersi maggiormente attorno a chi ci mette la faccia, ma nel dichiarare di aver ricevuto “tanti attestati di solidarietà, tutti in privato” osserva che è come se si avesse timore a schierarsi contro chi tenta, in modo vile, di condizionare l'amministrazione. E la poca presenza di cittadini in sala, anche in questa occasione, dimostra proprio che occorre fare ancora tanta strada sul fronte dell'educazione alla legalità».

 

 

Pubblicato in Politica

La notizia circolava da diversi giorni

Ed era fortemente attendibile per due distinte e complementari ragioni

Da un lato lo sgarbo di Cesa che aveva optato per la Calabria lasciando fuori dal parlamento Roberto Occhiuto, quasi come se i voti presi in Calabria fossero suoi o di Casini.

Dall’altro il rapporto poco felice con i gentiliani, fortemente concorrenti, così che appena Pino e Tonino sono passati con il NCD di Alfano e Quagliariello era gioco forza entrare in Forza Italia.

Per rendere pubblica la cosa i fratelli Occhiuto hanno dovuto attendere l’ incontro con Berlusconi che, ovviamente, non si è lasciato sfuggire la ghiotta occasione .

Fuori i Gentile dentro gli Occhiuto , fa quantomeno 2 a 2.

Scornati ovviamente Cesa-Casini ed i Trematerra il cui UDC continua a “squagliarsi” giorno dopo giorno; dopo la perdita di Tassone oggi anche quella degli Occhiuto.

E non sorprende la soddisfazione di Galati, Morrone e Foti

Giuseppe Galati, anche lui ex Udc ha dichiarato: «La scelta di Roberto e Mario Occhiuto assume un grande significato sul piano politico perché rappresentano personalità di indubbio valore che accrescono l’anima moderata del nostro movimento».

Soddisfatto anche l'ex parlamentare Nino Foti per il quale l’ingresso dei fratelli Occhiuto «sarà un apporto importante e significativo, essendo gli stessi persone valide e stimate. La loro scelta, unita a quella di tanti altri amministratori che in questi giorni hanno deciso di sposare la causa di Forza Italia testimoniano la validità del progetto politico di Forza Italia».

Felice anche Ennio Morrone, capogruppo di Fi in consiglio regionale, il quale ha espresso «vivo apprezzamento riguardo la scelta dei fratelli Occhiuto di aderire a Forza Italia». Non solo ma Morrone si è dichiarato « certo che, a breve, altri amministratori, dirigenti e simpatizzanti seguiranno la medesima scelta».

Nessuna dichiarazione, per il momento, da parte dell’UDC.

Pubblicato in Cosenza

L’assessore regionale Giacomo Mancini insieme ad altri ( non citati dall’articolista, tra i quali- ve lo diciamo noi- c’erano la Santelli, Mario Russo, Morrone e Caputo ) ha tenuto a Cosenza una conferenza stampa per la presentazione di Forza Italia.

In questa occasione ha detto:

  1. Abbiamo praterie davanti a noi ha concluso Mancini e vorremmo cavalcarle insieme ai fermenti più vivi della nostra società.
  2. «A Forza Italia tocca un compito storico: essere punto di riferimento dei riformatori, dei liberali, di chi vuole davvero il cambiamento e la modernizzazione del Paese».
  3. «Le traiettorie che seguiremo spiega sono e saranno una politica economica e fiscale volta alla riduzione di tasse e spesa pubblica; la democrazia dell'alternanza e la prospettiva presidenzialista; la grande riforma liberale e garantista della giustizia, nell'interesse di tutti i cittadini. Ma, prima di tutto sottolinea c'e' la sfida che ha lanciato Silvio Berlusconi rispetto al rapporto con l'Europa: fine di una politica a trazione tedesca di soli vincoli e di sola austerity, e passaggio alla Bce come prestatrice di ultima istanza».
  4. «La nostra ambizione è quella di far diventare Forza Italia il movimento più votato anche in Calabria»
  5. «Per (fare) questo abbiamo bisogno dell’impegno dei nostri amministratori, ma anche di energie fresche e volti nuovi.
  6. La sfida è quella di far scendere in campo una nuova classe dirigente.
  7. Stiamo già registrando tante richieste di dar vita a nuovi Club. Saranno luoghi fisici e virtuali nei quali non si conteranno tessere, ma si elaboreranno idee.

Impossibile non riprendere le declinazioni poetiche della sua visione politica.

Chiosando gli ricordiamo con la foto che davvero i gauchos non sono quelli dei rodei ma quelli che per correre liberi nelle grandi praterie argentine devono essere non solo essere abili cavalieri ma devono anche conoscere il territorio, e, francamente, non ci pare che la sua visione di club virtuali di Forza Italia lo possa aiutare a conoscere i veri e gravi problemi dei calabresi.

È tutto avvolto nel mistero più profondo e probabilmente ci vorrà tempo o qualche corvo per sapere cosa è successo.

Quello che possiamo dirvi è che Gasparri ebbe ieri l’altro a dichiarare che «La Calabria con Berlusconi» e che ( i primi) 7 consiglieri regionali avevano”rinnegato”Scopelliti. Si trattava Morrone, anche Pacenza, Caputo, Albano, Tallini, Magno e Nicolò.

Una irruzione vera e propria quella di Gasparri nel frastagliato panorama calabrese dal clima teso, suggerendo al governatore suo ex collega di tempi di An: «I vertici regionali correggano gli errori di questo periodo».

Una dichiarazione che anticipava la riunione del gruppo regionale fissata del lune dì 4 novembre.

Scopelliti non ha replicato.

Ma dalla riunione svoltasi ieri lunedì 4 novembre è emersa la decisione di venticinque tra consiglieri e componenti la Giunta regionale della Calabria iscritti al Pdl di aderire convintamente al progetto di rinascita di Forza Italia.

Al termine dell’incontro è stato redatto il seguente documento : "I consiglieri ed componenti la Giunta regionale, iscritti al Popolo della Libertà confermano la loro convinta adesione al progetto di rinascita di Forza Italia come soggetto politico in grado di rappresentare il centro-destra italiano e che rafforzi, alla fine dell'attuale esperienza di Governo, le ragioni di un sistema bipolare fondato sull'alternanza di Governo. Auspicano che nel prossimo consiglio nazionale tale decisione venga assunta formalmente e all'unanimità dai delegati, superando così divisioni e contrapposizioni che hanno fornito un'immagine non veritiera e distorta del nostro movimento .'Lanciano un appello al presidente Silvio Berlusconi, al quale confermano incondizionato sostegno in questa drammatica fase in cui si vorrebbe eliminare l'indiscusso leader del centrodestra, e al segretario Angelino Alfano perché producano ogni possibile sforzo in modo che dal consiglio nazionale emerga un partito fortemente unito, sia pure in presenza di diverse sensibilità, capace di fare responsabilmente gli interessi del Paese anche di fronte alle posizioni incomprensibili del principale alleato di governo, il Pd, che si conferma partito giustizialista e vessatorio nei confronti dei cittadini. Confermano piena fiducia e sostegno leale al presidente Giuseppe Scopelliti, che in questi anni ha guidato con coraggio e determinazione sia il Governo regionale sia il Popolo della Libertà in Calabria, conseguendo importanti risultati che hanno rafforzato la presenza del centrodestra nella Regione, come dimostrano ampiamente tutti i riscontri elettorali degli ultimi anni''.

Un colpo alla botte ed uno al cerchio.

Immediata la dichiarazione Galati che si dichiara soddisfatto “della convinta adesione del gruppo consiliare regionale del Pdl calabrese al progetto di rinascita di Forza Italia in linea con le intenzioni del Presidente Silvio Berlusconi''.

E poi scoprendo le carte la dichiarazione finale: ''Esprimo soddisfazione per la fiducia ed il sostegno leale espresso dal gruppo regionale nei confronti del Presidente Giuseppe Scopelliti, il quale necessita della coesione necessaria per perseguire con fermezza e determinazione un processo virtuoso di cambiamento. La rinascita di Forza Italia certamente aiuterà questo percorso''

Come dire se Scopelliti si disallineava addio partecipazione alle elezioni regionale del 2015!

Pubblicato in Cosenza
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