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I pm della Procura di Paola Lidia Gambassi e Maria Camodeca  presenteranno presso la Corte d'appello di Catanzaro il ricorso contro la sentenza che ha assolto dirigenti e vertici dell'ex stabilimento tessile praiese Marlane.

E’ noto che la precedente fase processuale si è chiusa con una sentenza che ha assolto con formula piena i 12 imputati del processo per il presunto disastro ambientale dell'area e che avrebbe comportato anche la morte di decine di operai della Marlane.

Non ci stanno i PM!

Impossibile non tenere conto che nella stessa area aziendale ci sono circa 40mila metri quadrati fortemente inquinati dove sono state ritrovate interrate sostanze come vanadio, cromo, cobalto, nikel, rame, zinco, arsenico, mercurio, piombo, policlorobifenili, amianto, coloranti azoici, lana di vetro, idrocarburi policiclici aromatici e soprattutto cromo esavalente.

Il cromo esavalente è un metallo pesante conosciuto per gli effetti devastanti sull'organismo.

Pubblicato in Alto Tirreno

Si avvia a conclusione il processo dei morti della Marlane

I periti nominati dai magistrati hanno sostenuto che esiste un nesso di causalità tra la morte degli operai e le esalazioni tossiche sprigionate dai coloranti utilizzati nella produzione.

L'accusa sostiene che un centinaio di operai sarebbero morti per tumori provocati dall'inalazione dei vapori emessi nella lavorazione dei tessuti, in modo particolare nel reparto di tinteggiatura.

Il presidente Domenico Introcaso ha ascoltato con attenzione le circa otto ore di requisitoria dell'accusa.

Chieste condanne per 61 anni di carcere oscillanti da 3 a 10.

Diverse le assoluzioni tra cui Ivo Comegna che sarebbe estraneo alle responsabilità per non aver commesso il fatto.

11 invece le condanne richieste dai pm della Procura di Paola Maria Camodeca e Linda Gambassi.

Eccole per gravità di anni di carcerazione.

10 anni per l'ex sindaco di Praia a Mare, Carlo Lomonaco, imputato in qualità di ex responsabile del reparto tintoria.

8 anni per Vincenzo Benincasa, relativamente agli infortuni di tredici operai e al decesso di altri tre.;

7 anni e sei mesi per Lamberto Priori per il reato più grave relativo agli infortuni sul lavoro, aumentata per la continuazione con i reati di omicidio colposo e relativamente alle malattie e infortuni per 13 ex dipendenti della fabbrica tessile e al decesso di cinque operai. ;

6 anni di reclusione, anche per Pietro Marzotto, ex presidente del gruppo, per disastro ambientale

5 anni per Silvano Storer, ex amministratore delegato del gruppo responsabile di disastro ambientale

5 anni per Jean De Jaegher

5 anni per Lorenzo Bosetti, ex sindaco di Valdagno (Vicenza) e consigliere delegato e vicepresidente della Lanerossi

5 anni Ernesto Antonio Favrin

3 anni e sei mesi Giuseppe Ferrari relativamente alle malattie e agli infortuni di tredici operai e al decesso di cinque lavoratori.

3 anni per Attilio Rausse per disastro ambientale ed infortunio ai danni di due ex operai

3 anni Salvatore Cristallino relativamente al decesso di due operai. 

Le prossime udienze si avranno il 3 e 4 ottobre con le arringhe dei difensori di parte civile. Successivamente gli avvocati penalisti.

Pubblicato in Alto Tirreno

Riceviamo e pubblichiamo il seguente Comunicato dello SLAI COBAS di Cosenza:

“Quella di venerdì 1° febbraio è stata un’udienza all’insegna del fair play, non essendosi registrata alcuna conflittualità tra le parti a differenza del solito. Per i notevoli ritardi dei convocati si è temuta la conclusione anticipata dell’ assise, poi scongiurata grazie all’arrivo alla spicciolata delle numerose persone chiamate a testimoniare alcune delle quali provenienti da distanze considerevoli. Le dichiarazioni rese dai convenuti non si sono differenziate di molto l’una dall’altra, essendo l’invivibilità dell’ambiente di lavoro e l’ inosservanza delle norme di sicurezza l’argomento di discussione. Come al solito non è mancata qualche nota stonata, forse perché in azienda il teste svolgeva una mansione privilegiata o perché lavorava in postazioni non direttamente interessate da fenomeni particolari. Anche le amnesie che non sappiamo quanto giustificabili hanno avuto la loro parte, pur considerando che dai fatti in discussione sono trascorsi diversi decenni. Da sottolineare positivamente la velocizzazione delle prove proposta dai Pm in accordo con la difesa previa breve consultazione interna, ovvero l’accettazione delle sommarie informazioni preventivamente acquisite dalla P.G. ad evitare così l’ascolto dispersivo di prove affatto ripetitive. Ora si va spediti verso la conclusione della prima fase, ovvero l’audizione dei 142 nominativi - più diciotto di riserva - citati dai PM e proprio questi ultimi in aggiunta ai 13 non ancora ascoltati del primo elenco dovranno comparire in aula il prossimo 8 febbraio. Ovviamente lo SLAI Cobas e Medicina Democratica rendono il giusto merito al Presidente Introcaso, ai giudici a latere ed ai PM, per l’accelerazione data a questo processo, la cui conclusione al punto in cui è giunto potrebbe essere relativamente a portata di mano”.

Pubblicato in Paola

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa dello SLAI COBAS

“Dopo la pausa proseguono le audizioni per il Processo Marlane Marzotto .Con l’udienza del 25 gennaio il processo penale Marlane Marzotto si avvia alle battute conclusive per quanto concerne l’audizione dei testi nominati dalla Procura. Ancora qualche tornata e poi a confrontarsi saranno accusa e difesa in uno coi consulenti tecnici di ambo le parti. Ad esclusione delle solite schermaglia tra avvocati peraltro mediate egregiamente dal presidente Introcaso, l’udienza non ha fatto registrare episodi degni di nota a parte la palese reticenza di un teste già sindacalista  in rapporti d’affari con l’azienda Marlane e quanto riferito da un teste alle dipendenze di una società privata il quale, nel corso della costruzione del depuratore comunale insistente sullo stesso sedime , essendo in corso una mareggiata aveva assistito alla fuoriuscita di liquami scuri dal sottosuolo. Alla prevista audizione dei medici di base si è sopperito con le già acquisite sommarie informazioni, con la sola eccezione di un medico della vicina Maratea. Anche stavolta diversi gli assenti ai quali verrà reiterata la convocazione, mentre coloro che sono impossibilitati a spostarsi per problemi di salute verranno ascoltati mediante delega presso una sede istituzionale quale il comune o la caserma dei Carabinieri. E’ anche importante mettere l’inciso sul ripristino della calendarizzazione settimanale, a sottolineare la volontà di accorciare i tempi per giungere possibilmente entro quest’anno alla conclusione del processo. E’ ciò che da tempo auspicano lo SLAI Cobas – l’organizzazione “ispiratrice” dell’intera vicenda -    e Medicina Democratica, costantemente in aula col referente locale e alcuni iscritti da sempre impegnati in prima linea. Purtroppo a tutto ciò fanno da contraltare le notizie appurate proprio oggi, ulteriori due ex dipendenti Marlane sono state colpiti da neoplasie negli ultimi tempi, quindi non solo sterili numeri ma persone che vanno ad arricchire le statistiche su quella sciagurata azienda insediata in riva al mare. Prossimo appuntamento il 1° febbraio e anche in questa data le prestigiose sigle saranno presenti, come sempre.

 

Comunicato stampa SLAI Cobas Cosenza 26.01.2013”

 

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