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lungomare di reggioSi tratta di una donna di 26 anni proveniente dal Veneto, da una delle zone del nord Italia più a rischio dopo i casi accertati. Nessun allarme, la procedura attuata è prevista dai protocolli del Ministero della Sanità per contenere l'epidemia 

Dopo il caso sospetto a Lamezia, adesso smentito dai risultati delle analisi, arriva la conferma cheanche a Reggio Calabria si è attivato il protocollo di prevenzione per confinare il Coronavirus.

Caso sospetto di Coronavirus a Reggio Si tratta di una donna di 26 anni proveniente dal Veneto, una delle zone del nord Italia considerate a rischio. Proprio per questo, la giovane mostrando sintomi influenzali ed in maniera responsabile, ha contattato il 118 che ha immediatamente attivato i protocolli per trasferire la paziente al Grande Ospedale Metropolitano dove saranno condotti tutti gli accertamenti necessari.

Nessun allarme poiché la procedura è meramente preventiva considerando che la giovane era in una delle zone colpite. Il caso, tuttavia, sotto un profilo formale viene trattato come “sospetto” in attesa di procedere con tutte le valutazioni del caso. Ma, ripetiamo, non c’è allo stato alcuna emergenza particolare, ma l’attivazione di procedure previste dai protocolli del Ministero della Sanità.

Fonte notizia

Pubblicato in Reggio Calabria

I Carabinieri della sezione radiomobile della compagnia di Reggio Calabria hanno arrestato in flagranza di reato F.P., 40enne rumeno residente a Reggio Calabria, celibe, incensurato, accusato di violazione di domicilio, lesioni personali e atti persecutori in danno della ex-compagna 49enne rumena.

In particolare, l’uomo, introdottosi all’interno dell’abitazione della donna mediante un doppione della chiave da lui arbitrariamente detenuta, l’ha aggredita in camera da letto mentre si trovava al telefono con il suo attuale compagno che, trovandosi in altra città per ragioni di lavoro, prontamente ha allertato i soccorsi tramite il numero d’emergenza 112.

Nel corso dell’aggressione la donna è stata colpita ripetutamente con pugni al volto e nella colluttazione ha sbattuto violentemente la testa sul pavimento, ricevendo minacce di morte che l’hanno terrorizzata e reso evidente che l’azione dell’aggressore era riconducibile alla decisione della donna di aver troncato la loro relazione sentimentale.

L’aggressore si è quindi rinchiuso nel proprio appartamento che si trova sullo stesso piano di quello della vittima ed all’arrivo dei militari non ha permesso l’accesso, costringendo l’intervento di una squadra dei Vigili del fuoco per forzare la porta d’ingresso.

Una volta all’interno dell’abitazione, il soggetto non ha opposto resistenza ed è stato arrestato per i reati di violazione di domicilio, lesioni personali e atti persecutori.

La donna, immediatamente trasportata al pronto soccorso da personale medico del 118, ha riportato lesioni al volto e una prognosi superiore ai venti giorni.

Pubblicato in Reggio Calabria

san giuseppe immaginetta2Falcomatà porta alla nostra attenzione quello che * lui* chiama il miracolo di San Giuseppe. Cioè la scoperta di oltre migliaio di evasori tributari. Sembra davvero un miracolo. Anche perché come potrebbe essere in ogni comune la scoperta è stata fatta da un ente in House. Noi lo sosteniamo da anni. Sappiamo che è possibile anche oggi. Basta volerlo. Il problema però non è come dice falcomatà un fatto culturale ma politico. È la politica la Unica e vera responsabile degli enti, delle evasioni, dei dissesti, degli abusi. Se è così non ci restano che la finanza e la magistratura.

Pubblicato in Reggio Calabria

soldi falsiAmici carissimi, tutti abbiamo sentito parlare almeno una volta dove le nostre nonne riuscivano a nascondere i pochi spiccioli che avevano in casa, non avendo la cassaforte. Li nascondevano sotto il materasso avvolti in un fazzoletto oppure sotto una mattonella della stanza da letto. Metodi artigianali. Ma oggi le cose sono cambiate. Col civile progresso gioielli e denaro delle persone facoltose vengono conservati nelle cassaforte delle banche cittadine. E i comuni mortali dove nascondono i loro sudati risparmi alle visite di eventuali ladri? Nelle scatole dei biscotti, negli armadi, nei cassetti, nei sacchetti della spazzatura, tra i giocattoli dei bambini, all’interno di qualche barattolo. Metodi alquanto sicuri per i ladri di primo pelo,ma questi, secondo voi, per un ladro di professione sono luoghi sicuri per nascondere soldi e gioielli? Per un vero ladro, per un professionista del furto, questi sono i post in cui il ladro cercherà per primo. E se poi non riesce a trovarli nei cassetti, negli armadi, nella scrivania, nelle borse, nei contenitori di monili, nei luoghi soliti, metterà tutta la casa a soqquadro facendo anche danni. Poiché la prima regola di un ladro è quella di rubare gioielli e denaro e uscire di casa il più presto possibile, la migliore strategia, se non si ha in casa una cassaforte murale, è quella di lasciare qualche spicciolo e qualche gioiello di poco valore in luoghi evidenti in modo che vengano trovati abbastanza facilmente. Il ladro si accontenterebbe e lascerebbe l’abitazione senza fare ulteriori danni e salvare così altri soldi ben nascosti. E i malfattori, i malavitosi, i ladri, gli ndranghettisti, dove nascondono i soldi frutto di rapine, di tangenti, di estorsioni? Nei cassetti degli armadi, nei sacchetti della spazzatura, sotto il cuscino, sotto la mattonella? Sono molto ingegnosi i furbacchioni. Li nascondono nelle bottiglie e poi le murano col cemento nei muri delle abitazioni. E’ di pochi giorni fa la notizia che i Carabinieri di un paesino della provincia di Reggio Calabria, durante una perquisizione, hanno trovato tantissime mazzette di denaro confezionate in buste di plastica sottovuoto nascoste all’interno di un forno. Avete letto bene, banconote in buste sottovuoto. E allora è vero, non solo i cibi che noi mangiamo per meglio conservarli vengono messi sottovuoto. Ora anche le banconote. Sono al sicuro e mantengono più a lungo il loro potere nutrizionale. Viva il progresso. Però le nostre Forze dell’Ordine non si fanno fregare così facilmente e riescono a scovare i luoghi più impensati dove i malfattori nascondono la refurtiva.

Pubblicato in Italia

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa

“Finalmente ci si avvia verso la fase conclusiva della stabilizzazione dei 104 LSU/LPU che da un ventennio operano nel Comune di Reggio, spesso in ruoli di grande utilità e responsabilità.

Non possiamo che dirci molto soddisfatti, considerando che porre fine al precariato di questi lavoratori è stato un obiettivo sempre testardamente perseguito dal SUL, a volte anche in solitudine.

Con la delibera di ieri si stabilisce non solo la stabilizzazione dei 104 ma anche un pacchetto di altre 36 assunzioni.

Siamo ancora lontani dal colmare l’effettivo fabbisogno del Comune, che avrebbe necessità di un ulteriore rafforzamento della pianta organica che risulta ampiamente deficitaria, anche con queste assunzioni deliberate.

Diamo atto alla Giunta Municipale, in particolare all’Assessore al Personale Armando Neri ed alla struttura facente capo alla Dott.ssa Stracuzza, del proficuo lavoro effettuato, reso ancor più difficile dai tanti vincoli a cui è sottoposto il Comune reggino a causa delle precedenti gestioni amministrative e commissariali.

Chiediamo, tuttavia, di non disperdere il buon lavoro fatto e proseguire alacremente aprendo un tavolo sindacale per la determinazione delle modalità e dei criteri di assunzione, nel rispetto delle leggi e tenendo nel debito conto il continuativo e produttivo impegno profuso nell’istituzione locale da parte degli LSU.

L’auspicio ovvio è che tutto si concluda nel tempo più rapido e portando a soluzione concreta le speranze e il diritto di questi dipendenti.

Per quanto ci riguarda diamo la piena disponibilità di tutte le strutture del SUL a collaborare per il raggiungimento dell’obiettivo, ricordando che la piena contrattualizzazione a tempo indeterminato è prevista per 26 ore settimanali e non, dunque, a tempo pieno e che far uscire dal part time questi lavoratori deve essere obiettivo sindacale e dell’Amministrazione.

REGGIO CALABRIA 26 settembre 2018

Nino Branca                                                                          Nino Lopresto- Loredana Azzarelli

responsabile LSU/LPU del SUL                                          RSU SUL

ALDO            LIBRI

SUL REGGIO CALABRIA

Pubblicato in Reggio Calabria

Reggio Calabria. I carabinieri di Ardore hanno arrestato Salvatore Antonio Siciliani, di 54 anni, già noto alle forze dell'ordine, per detenzione illegale di stupefacenti

Nel corso di un normale controllo, l'uomo , ha mostrato un certo nervosismo.

I Carabinieri si sono insospettiti ed hanno deciso di sottoporlo a una perquisizione personale.

Dalla perquisizione sono venuti fuori due involucri contenenti complessivamente circa mezzo chilo di cocaina.

La droga sequestrata è purissima.

I due involucri messi uno a fianco all'altro riportavano la scritta "Perù"

La droga una volta tagliata ed immessa sul mercato avrebbe fruttato oltre 250mila euro.

Pubblicato in Calabria

Nessun problema.

Si sa che Reggio Calabria è la città della ’ndrangheta.

Ma che dici?

Prima di arrivare a certe conclusioni leggi tutta la notizia

Eccola:

“Domenica 4 febbraio i carabinieri del Nucleo radiomobile di Reggio Calabria hanno arrestato per furto aggravato, per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento, Abdelaziz Kandila, 30 enne, El Mostafa Kandila, 28 enne e Adil Ouazari, 33 enne, questi ultimi due pregiudicati.

Nella tarda serata di ieri, nel capoluogo, è giunta presso il numero 112 una richiesta di intervento, poiché gli addetti della vigilanza del centro commerciale Ipercoop avevano fermato Abdelaziz Kandila, sorpreso a rubare oggetti dagli scaffali.

Accompagnato all’interno dell’ufficio di sicurezza dall’addetto alla vigilanza del supermercato e dal direttore, lo straniero, visibilmente alticcio, alla richiesta di fornire le proprie generalità si è scagliato contro il personale Ipercoop e contro i militari dell’Arma, lanciando vari oggetti, anche aiutato dai due connazionali sopraggiunti all’interno dell’ufficio con l’intento di far scappare Abdelaziz Kandila.

I tre, in evidente stato di alterazione, sono stati boccati grazie all’arrivo di ulteriori gazzelle, inviate di rinforzo.

El Mostafa Kandila, terminate le formalità di rito veniva trattenuto in stato d’arresto presso la camera di sicurezza della caserma, invece El Mostafa Kandila e Adil Ouazari, venivano tradotti nella Casa circondariale di Arghillà a disposizione dell’autorità giudiziaria”.

Scusate non erano italiani ma marocchini!

Melito Porto Salvo. Si chiama operazione “Ubiquitas”.

 

 

I carabinieri di Melito Porto Salvo, insieme a Forestali e polizia municipale hanno eseguito sette ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari a carico di 7 persone.

Si tratta di impiegati del comune di Melito Porto Salvo, ritenuti a vario titolo indiziati di truffa aggravata e falsa attestazione della propria presenza in servizio mediante modalità fraudolente consistite nell'allontanamento dal luogo di lavoro senza effettuare la timbratura del badge ovvero scambiando il proprio badge con altri dipendenti.

 

 

Diverse interdizioni per altri dipendenti.

 

L’operazione è coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria.

Pubblicato in Reggio Calabria

Dalle prime ore dell'alba, agenti della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza stanno eseguendo in tutta Italia una misura cautelare personale emessa dal G.I.P. del Tribunale capitolino nei confronti di 19 soggetti appartenenti ad un'organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti con base a Roma e ramificazioni all'estero.

Coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, i Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma - Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata - e i Poliziotti della Sezione Antidroga della Squadra Mobile della Questura di Roma, unitamente a militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Malpensa e ad agenti del Commissariato di Fidene Serpentara, hanno condotto indagini, anche attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, al termine delle quali è stata accertata l'operatività, nella Capitale, di un agguerrito gruppo criminale, responsabile di plurime importazioni di droga, in parte destinate alla 'ndrangheta e, in particolare, alla cosca «Alvaro» Sinopoli di Reggio Calabria.

L'indagine, coordinata dalla Dda di Roma, ha consentito di accertare che il presunto gruppo, con base a Roma ma con diverse ramificazioni in Italia e all'estero, si era occupato di diverse importazioni di grosse partire di droga dal Sud America, parte delle quali erano destinate alla cosca della 'Ndrangheta degli Alvaro di Sinopoli, in provincia di Reggio Calabria.

Nel corso delle indagini sono stati sequestrati circa 500 kg di droga.

I dettagli dell'operazione saranno resi noti in una conferenza stampa in programma alle 11.45 al comando del nucleo tributario della Guardia di finanza di Roma alla presenza del procuratore aggiunto di Roma Michele Prestipino.

Pubblicato in Italia

Intanto chiariamo cosa sono gli hotspot.

L’ Hotspot è un centro dove i migranti vengono identificati e registrati, dalla polizia italiana ma anche da Interpol e agenti europei di Frontex.

 

Negli hotspot viene effettuato il rilevamento delle impronte digitali di chi sbarca, per facilitare la distinzione tra profughi e migranti economici.

 

Questi ultimi, considerati immigrati irregolari, secondo i piani, saranno rimpatriati a spese dell’Europa.

Prima dell’espulsione i migranti irregolari saranno destinati al Cie (Centro di Identificazione ed Espulsione), che di fatto è una struttura detentiva.

Ogni regione avrà poi un Cie da 100 posti.

Ora il ministro Minniti intende aprire altri 6 HotSpot.

 

Uno in Sardegna a Cagliari e sarà una struttura mobile, allestita nel porto canale.

Altri 2 nuovi in Sicilia.

In Calabria invece saranno 3. Uno a Corigliano Calabro, nel Cosentino, uno a Reggio Calabria e un altro ancora a Crotone.

Il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, ha immediatamente detto di si ma ha chiesto che “hotspot e centri di identificazione non diventino strumenti invasivi a danno del territorio: la nostra è una città turistica e al nostro porto arrivano anche navi da crociera; quindi si deve poter consentire di continuare a svolgere tutte le altre normali attività”.

 

Jole Santelli di Forza Italia dichiara che “È inconcepibile che, su sei presunti nuovi hotspot per i migranti, tre siano previsti in Calabria, a Corigliano, Crotone e Reggio. I calabresi su questo punto faranno barricate”

 

Poi continua affermando:”Dovevamo aspettare che arrivasse un ministro reggino al Viminale per assistere a un progetto che è devastante per tutta la Calabria e sul quale si addensano nubi pericolose”.

Infine conclude: “Pretendiamo - e sottolineo il verbo, dal governatore Mario Oliverio una presa di posizione che vada oltre i suoi obblighi di partito: non consentiremo a lui e ai suoi amici di svendere la nostra regione a una politica sull'immigrazione miope e assurda”.

Pubblicato in Calabria
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