A volte abbiamo l’impressione che tutte queste borse e questi convegni siano soldi sprecati , al più solo una passerella per i politici di turno, un interesse reale solo per gli organizzatori, senza effetti pratici per lo sviluppo del turismo calabrese.
Vorremmo, al contrario, essere smentiti, essere mortificati di questa presunzione negativa, non dagli interessati ( troppo facile ed inutile) ma dai dati del turismo calabrese, che nemmeno vengono più pubblicati sul web
O meglio nella tradizione dell’imperante “Minculpop calabrese” vengono esaltati i risultati positivi e sottaciuti quelli negativi.
All’insegna della Bit 2014 e del rapporto sul turismo che mostra ancora oggi tante foto dei politici ed un articolo sintetizzabile nella affermazione :” Con un milione 633 mila turisti stranieri la Calabria, nel 2013, ha battuto il suo record di presenze estere, segno evidente che il percorso intrapreso dalla Regione per rendere il suo territorio ancor più competitivo in Italia e all'estero sta dando frutti concreti” (sic!)
E di seguito una prima parziale verità che scopre che “ La provincia con il più alto grado d'internazionalizzazione è quella di Vibo Valentia, con il 43,4% di presenze straniere, mentre le province di Cosenza (8,6%) e quella di Crotone (5%) accolgono quasi esclusivamente turisti nazionali”.
Ed è lo stesso rapporto sul turismo che non descrive in alcuna sua parte le presenze del turismo religioso
Anzi alla voce turismo religioso indica solo le 70 presenze dei buyers ed il fatto che la borsa Aurea è realizzata con la collaborazione della CEI (Conferenza Episcopale Italiana) e dell'Enit (Agenzia Nazionale del Turismo) e che rientra nel percorso intrapreso dal Dipartimento Turismo della Regione Calabria volto a promuovere e diversificare l'offerta turistica locale attraverso questo particolare segmento.
Basta leggere la nota del 28 luglio scorso nella quale si parla del turismo religioso e si dice che :
“Il 91.3% dei turisti che hanno scelto la Calabria per le vacanze, hanno optato per una località di mare, visitando anche il territorio del comprensorio scelto”.
E che :” Tra i siti religiosi più gettonati c'è il Santuario di San Francesco da Paola (52.5%), seguono la Certosa di Serra San Bruno e Santa Maria dell'isola a Tropea entrambi visitati dall'8.5% di turisti. Di interesse anche il santuario della Madonna della montagna di Polsio con il 5.3%.”
Insomma nemmeno un dato numerico!
E continuiamo a giocare a nascondino. Ci viene nascosto :
- Che gli arrivi dall’estero nel 2012 sono stati 244.500 mentre nel 2013 sono stati 254.300, cioè soltanto 9800 persone in più.
- Che i pernottamenti dei turisti esteri sono stati nel 2012 1.645.100 mentre nel 2013 sono stati 1.663.400, cioè solo 18.300 in più.
Ma soprattutto si nasconde
- Che i turisti italiani nel 2012 sono stati 1.264.800 mentre nel 2013 sono stati 1218.100 e cioè 46.700 in meno!
- Che i pernottamenti dei turisti italiani nel 2012 sono stati 6.712.900 mentre nel 2013 sono stati 6.339.400, cioè ben 373500 in meno!
In sostanza il 2013 è stato caratterizzato da 18 mila presenze in più di stranieri e 373 mila presenze i meno di italiani
E se questo è un successo ditemi voi
E come detto il turismo religioso non è nemmeno rilevato!
Allora a che serve l’AURA?
E ripetiamo la vecchia domanda
Come mai per anni Aura si è tenuta in Puglia ed ora si tiene in Calabria
Come mai, cioè, la Puglia si è lasciata scappare questo business?
Pubblicato in
Paola