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AMANTEA-PORTOUn grande avvocato quale Nicola carratelli è stato incaricato di difendere gli interessi del comune di ąmantea soccombente nel giudizio presso il tribunale di Paola e relativo al porto. La giunta con delibera n27 del 13 marzo ha deliberato di resistere in giudizio contro la ditta cav metallo srl. Il procedimento ha titolo cav metallo srl verso comune di amantea +2. Con sentenza 615 del 2018 il comune di amantea è risultato soccombente e condannato al pagamento di una forte somma. Una somma che il comune non sarà in grado  di pagare. Una somma che é ingiusto sia addebitata ai cittadini incolpevoli ed ancora più alle incolpevoli generazioni future. Ancora una volta è necessario che gli errori siano pagati da chi li commette e non in via generale dall'ente comune. Una sola domanda si impone :sarà in grado nicola carratelli di sovvertire il primo esito giudiziario?

Pubblicato in Politica

L’avvocato Nicola bruno soddisfatto per la pronuncia del Tribunale di Paola di assoluzione del suo cliente Presta Mario scrive che:

“Il tribunale di Paola, con la sentenza n° 577/2017, dello scorso 11 luglio, ha messo la parola fine alla vicenda giudiziaria che ha portato, nel 2010, al sequestro preventivo del complesso turistico "Atlantis Park", ubicato nel comune di Longobardi ed al rinvio a giudizio, tra l'altro, per il reato di occupazione abusiva di suolo demaniale marittimo, di Presta Mario, nella qualità di legale rappresentante della "Cordari s.r.l." che gestisce il suddetto complesso.

Massima soddisfazione è stata espressa dal difensore Nicola Bruno: "Il tribunale ha accolto la richiesta di questa difesa di "assoluzione di Presta Mario" dai "reati a lui ascritti perchè il fatto non costituisce reato", disponendo "l'immediato dissequestro delle strutture con restituzione all'avente diritto".

L'impianto difensivo si è basato sulla buonafede dell'imputato: "Nella suddetta vicenda giuridica -continua l'avvocato Nicola Bruno- la buonafede di Presta ha acquisito rilevanza giuridica, escludendone la punibilità, atteso che un fatto esterno (bando di gara) ha determinato nell'imputato uno stato soggettivo di convincimento della liceità della condotta in relazione alla situazione concessoria".

"Dopo 7 anni di processo, una vicenda giudiziaria, a dir poco, pirandelliana -ha dichiarato la difesa- ha avuto il suo epilogo con l'assoluzione piena dell'imputato ed i cittadini di Longobardi e dei comuni limitrofi potranno continuare a trarre assoluto beneficio, anche sotto il profilo dei livelli occupazionali, dalle strutture turistico-ricreative, ubicate su una terrazza naturale sul mare, nel territorio di Longobardi.

Tutto comincia nel 2002, allorchè il comune di Longobardi decide di far luogo alla concessione in uso dell'area demaniale marittima, sita in località Cordari (anche se la competenza era della regione in materia concessoria fino al 2005), mediante pubblica gara e, all'uopo, approva il relativo bando. Alla gara partecipano nove concorrenti e risulta aggiudicataria una ditta che poi rinuncia.

Il comune decide di utilizzare "a scorrimento" la graduatoria della gara già espletata, cosicchè stipula il contratto-concessione n° 4/2003 dell'area con Presta Mario, risultato secondo.

Realizzato il progetto, Presta richiede il permesso a costruire che il comune rilascia, dopo aver convocato la conferenza dei servizi, cui partecipano tutte le amministrazioni interessate, esprimendo parere favorevole.

Dopo diversi anni che l'opera è stata realizzata, inopinatamente, è stato disposto il sequestro preventivo degli immobili e Presta Mario è stato imputato per i reati di cui agli articoli 40 c.2 c.p., 54 - 1161 cod. nav. ed articolo 44 c.1, lett. "c" D.P.R. n°380/2001.

Finalmente, il tribunale di Paola, con la decisione, resa nei giorni scorsi, ha reso giustizia all'immobiliarista calabrese emigrato negli U.S.A., negli anni '70, il cui unico sogno era quello di dare un contributo allo sviluppo socio-economico della sua terra, cui si sente ancora molto legato, insieme con i soci Presta Natale e Presta Giampiero.

L'unico errore commesso da Presta è stato quello di fidarsi della pubblica amministrazione".

Pubblicato in Longobardi

Comunicato stam pa congiunto a firma dei parla mentari calabresi del M5s Morra, Parentela, Dieni, Nesci, Ferrara e del  Vicepresi dente della Commis sione Antimafia Luigi Gaetti, e del consi gliere comunale di Amantea Francesca Menichino, relativo al procedimento civile che inizierà il prossimo 23 febbraio con il quale l'ex ragioniere del comune di Amantea e padre del sindaco chiede alla consigliera comunale M5s Francesca Menichino un risarcimento di 75.000 euro.

““Il potere predilige il silenzio e l’omertà, e invece è giusto che i cittadini di Amantea sappiano: martedì prossimo, 23 febbraio, presso il Tribunale di Paola avrà inizio il procedimento civile con il quale il dott. Sabatino, padre dell’attuale sindaco di Amantea chiede al nostro consigliere comunale Francesca Menichino un risarcimento di 75.000 euro affermando di avere subito un grave danno d’immagine, la lesione del decoro nonché sofferenza e pregiudizio fisici.” – lo affermano in una nota tutti i parlamentari calabresi del M5s Nesci, Morra, Parentela, Dieni e l’europarlamentare Ferrara.

Sabatino, nella qualità di ragioniere, ha gestito la cassa del Comune per più di quarant’anni in venti dei quali è stato anche di fatto segretario dell’Ente.

“I fatti si riferiscono a quanto accaduto il 7 agosto del 2014, quando alla Menichino recatasi in Comune per ritirare gli atti del Consiglio Comunale previsto per l’indomani venne opposto un violento rifiuto da parte del Sabatino, vero padrone dell’ Ente”- afferma il senatore M5s Luigi Gaetti, vicepresidente dell’ Antimafia, e firmatario con il senatore Morra di un’interrogazione parlamentare tesa a far luce sulla quotidiana presenza del ragioniere Sabatino negli uffici comunali dopo la pensione, prima per formare la segretaria ed ora in modo palesemente illegittimo come volontario civico, mentre a giugno 2015 sono stati tutti bocciati i candidati al concorso per la ragioneria dell’Ente.

Occorre anche informare che tramite una pec del suo legale il Sabatino aveva fatto sapere alla Menichino che avrebbe rinunciato ai soldi purchè lei avesse dichiarato, insieme a tutti i parlamentari M5s, di avere dichiarato il falso, porgendo relative scuse e purchè non facesse più riferimento diretto o indiretto “al suo lavoro gratuito” al Comune di Amantea.

“ Un’ulteriore violenza” -afferma Dalila Nesci- che sul tentato bavaglio alla Menichino fece un duro intervento in Aula il 13 ottobre scorso”.

“Ho rifiutato qualsiasi condizione propostami e sono pronta ad affrontare questa vicenda processuale, nella quale non potrò fare altro che ribadire la verità dei fatti accaduti il 7 agosto del 2014, sui quali il primo cittadino avrebbe dovuto separare la condizione di figlia da quella di sindaco, e con un atto di consapevolezza ammettere la verità che ben conosce e garantire trasparenza alle opposizioni e ai cittadini amanteani”- afferma la consigliera Menichino e conclude “ continuerò fino in fondo il mio dovere di opposizione politica, lontana da qualsiasi condizionamento personale, perché occorre invertire la concezione personalistica della politica amanteana, e perché qui non si tratta della contesa tra due persone ma di una reazione quasi inevitabile del sistema di potere familistico e clientelare presente ad Amantea ed in Calabria alla severa, coerente e prima d’ora ignota opposizione del M5s.”

Si ringrazia per l'attenzione e si porgono distinti saluti.

Nicola Morra

Luigi Gaetti

Dalila Nesci

Paolo Parentela

Federica Dieni

Laura Ferrara

Francesca Menichino

Si allega anche video dell'intervento della deputata Dalila Nesci.

 https://www.youtube.com/watch?v=n1osCEzvSCk

Pubblicato in Primo Piano

E’ sempre lo stesso burlone a creare tensione e paura segnalando la presenza di bombe in luoghi pubblici solo per il piacere insano di immaginare e se possibile di guardare tutto il trambusto creato dalla sua telefonata.

Oggi ha telefonata, come altre volte al 117, della guardia di finanza per segnalare la presenza di una bomba nel tribunale di Paola.

E come al solito gli è andata male ed è stato subito identificato dai carabinieri di Aiello Calabro e della Compagnia di Paola che già in passato lo avevano denunciato per gesti simili.

Si tratta G.F., 30 anni, di Cleto, già noto alle forze dell'ordine, ed in cura presso il centro di igiene mentale di Amantea.

Secondo l'accusa, stamani ha telefonato alla guardia di finanza annunciando falsamente la presenza di una bomba nel tribunale di Paola.

Le operazioni di sgombero e di controllo sono iniziate subito da parte dei finanzieri ma sono state interrotte in seguito all'indagine lampo dei carabinieri.

Lo aveva già fatto a dicembre 2010.

Anche quella volta aveva segnalato la presenza di una bomba nel palazzo di Giustizia di Paola.

E sempre segnalando la bomba alla Guardia di Finanza

Il giovane è in cura al centro di Igiene mentale per la sua intensa ed estrema voglia di apparire sui giornali e si diverte generando panico tra la gente che lavora.

Lo aveva fatto anche a fine ottobre 2010 denunciando una bomba presso il cubo 28 dell’Unical.

Anche in altri casi a scoprire il giovane ed a denunciarlo i carabinieri che hanno individuato il luogo di provenienza della telefonata grazie alle specifiche apparecchiature di intercettazione

Pubblicato in Paola
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