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“Sud, idee e proposte da cui fare ripartire un intero paese”. E’ stato questo il tema del tavolo 31 costituito alla Leopolda e presieduto dal senatore calabrese Ernesto Magorno.

Un tema di particolare interesse che ha portato nel dibattito l’intervento di Alessandro Porco, sindaco di Aprigliano, il più giovane della Calabria, dando così uno stimolo ai giovani amministratori presenti: «Subito un piano per il lavoro e la sburocratizzazione per rilanciare il Sud – ha detto – è un passaggio fondamentale per aiutare i Sindaci nel loro lavoro quotidiano».

Alla manifestazione promossa da Matteo Renzi e giunta alla sua decima edizione, partecipa una nutrita schiera di calabresi.

La platea è piena come un uovo e con tante novità, tanto da far dire al veterano Magorno: «Una cosa mai vista.

È un’edizione da record.

Grande calore e grandissimo entusiasmo a Firenze per la Leopolda 10.

È davvero emozionante vedere tanta energia per il futuro dell’Italia».

I cronisti hanno notato come il padrone di casa pare sia stato stregato da Isabella Conti, la “nuova Boschi” e il fatto, comprensibilmente, non ha reso felice Maria Elena. «Rieletta con l’80 % dei voti la sindaca di San Lazzaro di Savena (Bo) è una delle new entry di Italia Viva», come ha spiegato “Libero”.

Anche lei ha lasciato il Pd e ora sarà la grande protagonista della prima Leopolda post-scissione.

Dalla Calabria sono saliti in tanti guidati da Ernesto Magorno e Stefania Covello.

Sono stati notati la senatrice Gelsomina Vono, Nicodemo Oliverio, Giuseppe Aieta, Franco Laratta, Maria Grazia Laganà, Sebastiano Barbanti, Alessandro Porco, Maria Carmela Lanzetta, Anna Maria Cardamone, Rosario Bressi, Bianca Renda, Annamaria Cardamone, Antonio Palermo, Sardo Bruzzese, Tonino Costantino, Pino Ceravolo, Paolo Pappaterra, Giuseppe Condello, Luigi Caiaro, Arturo Crugliano Pantisano, Giuseppe Giudiceandrea, Alessia Barone

Alla vigilia Stefania Covello aveva detto: «questa è una edizione speciale. Non solo perché raggiunge un piccolo traguardo (10 anni), ma perché sarà per noi l’inizio di un nuovo percorso. Come sempre, la Leopolda è un appuntamento aperto a tutti quelli che vogliono portare un’idea, confrontarsi, ascoltare. A chi partecipa ormai da tanti anni e a chi verrà per la prima volta».

Resta da scoprire se Iv si presenterà alle elezioni regionali. In particolare a quelle calabresi. C’è chi di dice di sì e c’è chi dice di no.

Pubblicato in Alto Tirreno

Vae Victis è la celebre esclamazione attribuita a Brenno, capo dei Galli Sènoni, invasori di Roma nel 4° sec. a. C.

Ne hanno parlato diversi storici romani tra cui Tito Livio (Annali, V, 48).

E’ usata per affermare o per lamentare il primato della forza sul diritto e soprattutto come amaro commento dinanzi ad una crudele sopraffazione o ad un beffardo accanimento di chi ha di fronte un avversario non più in grado di difendersi.

Sembra una frase congeniale alla situazione del PD calabrese

Ne ha parlato Laratta sostenendo che «sarebbe un grave errore rispondere alla crisi in cui versa il Pd calabrese con un "accordicchio" che porti a una semplice e frettolosa sostituzione del segretario regionale, senza uno straordinario piano di rilancio del partito. E conclude sostenendo: sbrighiamoci o ci cacceranno a calci»

Ne ha indirettamente parlato Bevacqua scrivendo a Gentiloni ed invitandolo ad intervenire per accogliere nel più breve tempo possibile la richiesta proveniente dalla Regione Calabria, affinché possa essere avviato senza indugio il ripristino dei luoghi e il ristoro dei danni, anche in ragione dell’approssimarsi della stagione turistica estiva che, per i territori e le comunità interessate, rappresenta una delle principali risorse economiche e reddituali, come se non credesse ad Oliverio.

Ne ha parlato il Consigliere regionale Giuseppe Giudiceandrea che ha dichiarato di non partecipare alla nuova assemblea del Pd.

“Ancora una volta un rinvio... e ancora i vertici di un partito allo sbando, privo dei componenti delle segreterie provinciali e con i suoi uomini tutti ai loro posti di comando dopo una debacle storica (14,2 % su base regionale e 13.3 % in provincia di Cosenza, 5/6% in meno rispetto al già nefasto 19% nazionale.

E mentre a Roma si cede il passo a una dirigenza nuova e accreditata, qui da noi pare non sia successo nulla...

Hanno fatto bene il presidente Oliverio e Battaglia a non parlare, ché ne avrebbero avute cose da dire.

Io sono andato via, e il 4 non tornerò in assemblea.

Se non ci saranno doverose assunzioni di responsabilità, vere e reali basi di un rilancio del partito non volto alla conservazione di posizioni asfittiche personali, sarà assolutamente inutile la partecipazione alla non vita di un partito democratico morto”.

Franco Nunziata scrive “Ho appena appreso che,a Lamezia, è in corso l'Assemblea Regionale del P.D. Ed io che sono componente della stessa non sono stato neanche invitato. Altro che "riprendere i rapporti con la base"! In Calabria la slavina elettorale del 4 Marzo non ha ancora insegnato nulla ai locali dirigenti e governanti del P.D”.

In sostanza la Calabria, come il Titanic, affonda, al timone non c’è nessuno e l’orchestra suona.

Sappiamo come la storia finisce.

La nave affonda, due terzi dei passeggeri muoiono, solo un terzo si salva.

Per Dimenticare!

Franco Laratta, coordinatore regionale di Areadem - la componente pd vicina a Dario Franceschini - nel corso di un dibattito sulla situazione politica in Calabria, alla vigilia dell’assemblea regionale del Pd, ha detto che «sarebbe un grave errore rispondere alla crisi in cui versa il Pd calabrese con un "accordicchio" che porti a una semplice e frettolosa sostituzione del segretario regionale, senza uno straordinario piano di rilancio del partito.

A noi non serve una conta delle tessere, ma una conta delle idee.

Se sbagliamo questo passaggio andiamo verso il suicidio.

No ad accordi fra pochi: abbiamo bisogno di una svolta coraggiosa, fuori dall’ordinario, che apra il partito alle nuove generazioni, alla società, a tutti quei mondi che non si sentono rappresentati.

Basta con il partito chiuso e autoreferenziale: la nostra gente sta scappando via, stanca della nostra inconsistenza». 

Laratta ha parlato di un partito in gravi difficoltà nei territori, tanto che la recente campagna elettorale è apparsa completamente spenta, vecchia, senza alcuna idea «e con diverse candidature inadeguate e fuori luogo».

«Eppure la Calabria – ha continuato – è stata al centro delle attenzioni del governo nazionale e del presidente del consiglio Renzi, venuto ben 12 volte nella nostra terra e non per fare chiacchiere.

Se è vero come è vero che la dotazione finanziaria che hanno lasciato alla Calabria i governi Renzi e Gentiloni ammonta a circa 9 miliardi di euro, noi abbiamo adesso la responsabilità di impiegare presto e bene queste ingenti risorse.

Abbiamo una ventina di mesi a disposizione per dare inizio alla Calabria del futuro. Oliverio ha ben presente tutto ciò. Ma se falliamo avremo gravissime difficoltà nelle prossime scadenze elettorali del 2019».

La discussione tocca anche il rimpasto annunciato dal presidente della Regione Oliverio: «Fa bene il presidente a mettere mano all’esecutivo, visto che i ritardi sono notevoli e le responsabilità sono molteplici.

Attendere oltre sarebbe grave. Siamo certi che ora Oliverio metterà in piedi un esecutivo forte, competente, autorevole.

Ma sarebbe auspicabile che fosse soprattutto un governo "politico", perché è giusto che la politica si assuma le sue responsabilità, mettendoci direttamente la faccia con gli uomini più forti e autorevoli, anche con amministratori capaci, con giovani che possano segnare una vera svolta.

Questo non è più il tempo delle attese o delle incertezze: ci giochiamo il futuro della Calabria. E fatemelo dire con un linguaggio crudo: sbrighiamoci o ci cacceranno a calci»

Un discorso forte e chiaro.

Una unica grave omissione.

Laratta non ha detto dove saranno tirati i calci!

Pubblicato in Cetraro

E’ l’appello lanciato da Franco Laratta

Franco Laratta è componente del Consiglio di Amministrazione di Ismea, normalmente nominato con decreto del Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, in quale ha fortemente chiesto un maggiore sostegno dello Stato per i comuni delle aree interne che vivono un momento di grave difficoltà.

In tale ruolo ha partecipato, al convegno su "Retromontagna, il rilancio dei piccoli comuni, agricoltura e territorio", che si è svolto venerdì pomeriggio a Sant'Agata d'Esaro, nel Cosentino.

Un convegno promosso ed organizzato da Luca Branda, sindaco di Santagata.

Al convegno hanno partecipato alcuni sindaci del Pollino, il sempre presente Presidente Parco Nazionale del Pollino, Mimmo Pappaterra, che ha parlato della legge sui piccoli comuni, il segretario regionale del Pd Ernesto Magorno che ha difeso il ruolo dei sindaci e nientemeno l'ex prefetto di Cosenza e Catanzaro, Reppucci, al quale è stata conferita la cittadinanza onoraria.

Laratta ha sostanzialmente dichiarato che è stato «Un errore avere ridotto le province in questo stato».

Non solo ma ha chiarito che «I primi a farne le spese sono stati i piccoli comuni che hanno perso un riferimento immediato e un sostegno fondamentale. »

E quindi ha concluso che «È necessario un ripensamento da parte dello Stato».

Insomma un preciso orientamento “alla gambero” della politica di sinistra.

Ancora una volta un tentativo di ritorno al passato ?

Pubblicato in Paola

E’ lo sfogo social dell’ex deputato Franco Laratta, attualmente consigliere d’amministrazione dell’Ismea, che scrive poche ore fa sulla sua pagina Facebook, queste poche righe, emblematiche di un fenomeno e di un disagio.

  

La prostituzione è evidentemente diffusa nelle zone della statale 18, che vanno da Campora San Giovanni fino a Nocera per poi proseguire a Gizzeria e in alcune zone della statale ricadenti nel comune di Lamezia e di Pizzo.

Un fenomeno che il nostro giornale, come altre testate hanno già più volte posto all’attenzione di tutti, adesso lo fa un personaggio pubblico e vogliamo riecheggiare le sue parole decise e riprendere anche le foto troppo eloquenti.

Statale 18, tra Nocera Marina e Campora San Giovanni.

Sono le 13 di oggi.

 

E siamo in un’area di grande attrattiva turistica.

Lo spettacolo – scrive franco Laratta – è a dir poco indecente e indecoroso. Decine le prostitute a bordo strada.

Tutte giovanissime.

Una di loro mima gesti ai limiti del pornografico, davanti ad una lunga fila di auto ferme ad semaforo.

Va bene tutta la tolleranza possibile, ma questo è veramente troppo.

E si ripete ogni giorno, da tanto tempo.

Nessuna autorità o istituzione ritiene di intervenire?

NdR. Ma Franco Laratta è l’unico che passa dalla SS18? Ed è l’unico che apre gli occhi per vedere quanto succede ? Od, infine, è l’unico che si interessa di quanto avviene sulla nostra strada?.

Nessun altro vede e parla.

Pubblicato in Cronaca

imFranco Laratta e Carlo Guccione visitano l'azienda Percacciante che ha subito un grave attentato: "In Calabria è in corso una forte aggressione della criminalità organizzata contro le aziende agricole. Vogliono spaventarle e poi controllarle". 

 

Una visita all'azienda agricola di Antonio Percacciante nella Piana Sibari. Un'area a fortissima vocazione agricola, terra di eccellenze e alta qualità nel settore trainante dell'Agroalimentare. Centinaia la imprese, migliaia di addetti. 

 

Ma dove c'è buona economia e sviluppo  c'è la 'ndrangheta!

Lanciano l'allarme Franco Laratta e Carlo Guccione in visita all'azienda Percacciante che ha appena subito un gravissimo atto intimidatorio di stampo mafioso: un incendio doloso che ha distrutto il capannone con tutti gli automezzi dell'azienda. Un danno di circa 1,5 milioni di euro, con a rischio la raccolta imminente e il posto di lavoro per 150 stagionali. 

 

Guccione e Laratta hanno visitato i terreni interessati e incontrato la proprietà: " In Calabria è in corso una forte aggressione della criminalità organizzata contro le aziende agricole. Vogliono spaventarle, vogliono infiltrarsi e poi puntano a controllarle .

Gli imprenditori resistono, sanno che non possono e non devono cedere, ma spesso pagano prezzi altissimi. Lo Stato non può lasciarli da soli a lottare. Occorrono misure efficaci di prevenzione e repressione, occorre il sostegno delle istituzioni regionali e nazionali verso gli imprenditori colpiti".

In effetti, nell'incontro  con Laratta e Guccione, in un'atmosfera cupa, mentre la puzza di bruciato ancora si avverte fortemente, emerge chiaramente come la sibaritide stia subendo continue aggressioni e intimidazioni nelle aziende agricole più importanti e anche in quelle più piccole. Quasi mai i colpevoli sono stato individuati.

 

Nella zona c'è preoccupazione, come in molte parti della Calabria. Preoccupa il silenzio e l'indifferenza generali. Come se tutto fosse normale, come se lo Stato, la Regione, gli stessi cittadini non avvertissero più la necessità di reagire, di combattere, di non arrendersi. 

Per questo la visita di Guccione e Laratta è stata molto gradita. Nella speranza che serva a smuovere qualcosa.

Il governo e la regione saranno informati e coinvolti, ma si spera che le misure necessarie e urgenti vengano adottate al più presto.   

Pubblicato in Calabria

Può il ritorno alla terra rappresentare il rilancio della nostra regione?

 

Ne hanno par lato alcuni giovani uni versitari  insieme con Franco Laratta.

Franco Laratta, già parlamentare, attuale membro del CdA di Ismea, l'ente economico del governo che finanzia e sostiene i progetti in agricoltura è stato invitato a discuterne e a confrontarsi con i laureandi di diverse facoltà.

 

Negli interventi di Enzo Giacco, Francesco Lo Giudice e Michele Leonetti, sono stati affrontati i temi legati allo sviluppo economico e sociale, i rischi legati all 'illegalità e allo sfruttamento, i temi dell'agricoltura sociale e del rispetto dell'ambiente.

Franco Laratta ha concluso il partecipato confronto, sostenendo la necessità di agganciare la rivoluzione culturale in atto, che porterà i giovani alla terra, fenomeno già iniziato e che sta portando alla nascita di piccole e grandi aziende agricole in Italia e ora anche in Calabria.

 

"Ma è necessario un processo ordinato e orientato, ha affermato Franco Laratta, che porti alla creazione di una serie di aziende agricole di eccellenza, moderne e innovative, in grado di stare sul mercato internazionale".

Per LARATTA "ci sono notevoli risorse finanziarie europee a favore dei giovani che sono interessati a fare impresa agricola, ci sono i fondi del PSR regionale, c'è il ruolo determinante di ISMEA, c'è un sistema di eccellenza che caratterizza la nostra regione.

Il futuro dei giovani sta tutto nel ritorno alla terra e alle sue produzioni straordinarie,  richiestissime dal mercato internazionale". 

 

NdR. La pesca è vietata, l’industria è lontana, le grandi opere costano, i servizi sopravvivono solo in una società economicamente autonoma.

Allora non resta che la terra.

E sempre nella speranza che essa non tradisca.

Insomma il futuro è nel passato e nella tradizione !

Due sole domande?

Senza emigranti africani, ascitici, europei dell’est ed extra europei, i calabresi sono capaci di fare i coltivatori diretti.

Per fare il coltivatore diretto occorre necessariamente la laurea?

Pubblicato in Calabria

partito democratico diviso NDicono che la maggioranza che ha eletto Ernesto Magorno non ci sia più.

 

La prova sarebbe nella riunione dei renziani di oggi a Luzzi, dove Andrea Guccione - col placet dello stesso Magorno - ha convocato un incontro dei big dell'area che fa riferimento al segretario-premier.

 

Mario Oliverio, invece, ha dato appuntamento a tutti per martedì a Lamezia Terme.

 

Secondo molti, le due iniziative sono in contrapposizione e sono rappresentative di due differenti modi di rilanciare la giunta regionale uscita distrutta dalla inchiesta della Procura di Reggio Calabria.

Ed ovviamente dietro tali iniziative ci sarebbe il gioco delle correnti renziane (Lotti-Boschi vs Delrio-Guerini).

Ma c’è chi prova a defilarsi.

E’ il caso dei franceschiniani di "AreaDem" Nicodemo Oliverio e Franco Laratta che annunciano di non volere «partecipare a nessuna delle diverse iniziative politiche in campo nelle prossime ore in Calabria, salvo che non si tratti di riunioni degli organismi ufficiali del Pd.

I due dichiarano “Siamo infatti convinti che prima di tutto vada perseguita l'unità del partito. Obiettivo che la segreteria regionale del Pd avrebbe dovuto tentare a tutti i costi, già nei mesi scorsi. E non attivarsi a dividere ulteriormente anche l'area di riferimento. In una fase così delicata e grave per la politica calabrese, non serve null'altro che l'unità e la compattezza del gruppo dirigente di un partito, che è chiamato a dare risposte forti e immediate ad una situazione che non ha precedenti, mettendo così il presidente Oliverio in condizione di dare al più presto alla Calabria un governo forte e di altissimo profilo, fuori da equilibrismi e dalle logoranti logiche di appartenenze».

«Invitiamo tutte le parti in causa e tutte le anime del Pd calabrese a deporre le armi della lacerazione e della contrapposizione, perché di questo passo si rischia di finire nel baratro! Urgono scelte di rottura con tutto quello che finora è stato. Per il Pd calabrese questa è l'ultima chiamata: o si cambia nel segno dell'unità, o non ci saranno appelli. La Calabria deve immediatamente uscire dalla condizione gravissima in cui è venuta a trovarsi»

Pubblicato in Calabria

Potremmo rispondere che noi per nostra fortuna li abbiamo entrambi e godiamo di entrambi, ma sarebbe una risposta sciocca ad una domanda che è invece fortemente ( seppur tardivamente) provocatoria.

Dietro questa domanda c’è invece una forte contestazione al TG3 ed in particolare alla caporedattrice Annamaria Terremoto.

La terremoto avrebbe la responsabilità di aver omesso più o meno totalmente i grandi scandali che investono la regione Calabria

Secondo Laratta il TG3 avrebbe “negato al popolo dei telespettatori calabresi l'esistenza di un "caso-Reggio" (al Tg Calabria risulta ancora in carica il sindaco Scopelliti, mentre avrebbe accertato l'esistenza in vita della povera Orsola Fallara), il Tgr Calabria ha mai saputo degli scandali a Catanzaro, Vibo e Cosenza? Ha mai documentato la vicenda Gentile-Ora della Calabria? Sa che esiste un gigantesco scandalo che riguarda la sanità calabrese? Conosce quello che è accaduto all'Asp di Cosenza? È a conoscenza che Scopelliti balla sui processi?».

Una prova potrebbe essere nel fatto di aver totalmente ignorato la trasmissione di Servizio Pubblico di ieri 20 marzo”

In realtà i calabresi sanno che della vicenda del comune di Catanzaro il TG3 ha parlato; eccome.

Allora le omissioni sono territorialmente parziali?

Non solo ma Laratta contesta alla terremoto di “trasmettere le immagini di sagre paesane, processioni ed inutili convegni».

Ed infatti la chiusura è ancora più sarcastica: «Passiamo ora al prossimo servizio: “Sono più buoni i fichi di Amantea o le cipolle di Tropea? La linea al nostro inviato”»

Pubblicato in Calabria

Riceviamo e pubblichiamo la nota dei “Democratici per Amantea”:

“I “DEMOCRATICI PER AMANTEA” PUNTANO ALLE PRIMARIE DELL' 8 DICEMBRE

Esprimiamo soddisfazione per il risultato ottenuto nel corso dei lavori dell' ultima assemblea di circolo del Partito Democratico, in cui la mozione congressuale “Noi, insieme per un grande Partito” guidata dal candidato Franco Laratta ha ottenuto il 30% dei consensi. Una proposta politica sostenuta dall’Area Renzi Cosentina con la quale condividiamo la scelta di non riconoscere i risultati del congresso provinciale, vista l’inagibilità democratica che lo ha caratterizzato (denunciata, nei giorni scorsi, attraverso decine di ricorsi) e la palese spartizione avvenuta, frutto di logiche desuete, di cariche e future candidature.

Pochi giorni prima dell’assemblea abbiamo deciso di rinnovare l'adesione al PD non più online o nei circoli del capoluogo ma al Circolo di Amantea, all'interno del quale, nel rispetto dei principi di pluralismo e democraticità, proseguiremo a mantenere una posiziona autonoma e di la lotta alla gestione conservativa ed autoreferenziale che caratterizza il partito calabrese.

Nelle dure contestazioni alla gestione locale del partito il nostro gruppo ha sempre denunciato la “cappa” che soffoca il PD calabrese, fatto da funzionari al servizio dei baroni delle tessere, da falsi organi di garanzia, da capicorrente, da bilanci non trasparenti, da una “occupazione militare” volta al mantenimento dello status quo. L’esatto contrario di una visione di partito veramente democratico con ampia circolazione delle idee, apporto significativo dai giovani, scelte condivise e partecipate. Un partito inclusivo, libero da clientele, corruzioni, incompetenze e con lo sguardo rivolto al futuro.

Per tali ragioni buona parte del nostro gruppo non poteva che riconoscersi nelle idee e nella proposta programmatica del sindaco Matteo Renzi, che tanti di noi hanno già votato alle primarie dello scorso anno e che continueremo a sostenere - anche attraverso la costituzione di comitati ad Amantea e nel comprensorio (il primo è stato formalizzato nei giorni scorsi) - come candidato alla segreteria nazionale.

Nei prossimi giorni verranno rese note una serie di iniziative, alcune già in cantiere ed altre che si intende promuovere in sinergia con altri tesserati e simpatizzanti di Amantea e Campora San Giovanni che aderiscono alla proposta politica di Renzi, in vista delle primarie dell'8 dicembre.

Amantea lunedì 11 novembre 2013                                     DEMOCRATICI PER AMANTEA


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