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Il libro dal titolo “Guida archeologica della Calabria antica”è edito da Rubbettino

Quello di oggi è il primo degli incontri di presentazione della nuova opera dell’archeologo Mollo

Ecco gli altri:

  • 08 Agosto, ore 21:30 - Cetraro (CS) Giardino di Palazzo del Trono
  • 09 Agosto, ore 18:00 - Santa Maria del Cedro (CS) Palazzo Marino (Ex Carcere dell’Impresa)
  • 13 Agosto, ore 18:30 – Crotone Polo Museale della Calabria Museo Archeologico Nazionale
  • 19 Agosto, ore 20:30 - Amantea (CS) Contrada Augurato
  • 20 Agosto, ore 19:00 - Cirella (CS) Convento dei Minimi
  • 21 Agosto, ore 18:30 - Rossano (CS) Lido Frederik Lungomare Rossano

Stasera con inizio alle ore 21,30 nel giardino del Palazzo del Trono ci saranno:

Angelo Aita sindaco di Cetraro

Fabnio Angilica Vice sindaco di Cetraro

Antonio Zumbo Docente di storia romana ed epigrafia latina dell’ Unical

Giuseppe Aieta presidente della commissione bilancio della regione Calabria

Sarà presente il prof Fabrizio Mollo docente di archeologia classica dell’università di Messina

Pubblicato in Alto Tirreno

2 marzo 2018 – I militari della Stazione Carabinieri Forestale di Orsomarso sede di Scalea hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria un uomo di Aieta per la realizzazione abusiva di un capannone utilizzato per ricovero mezzi agricoli.

Il sequestro è avvenuto in seguito ad un controllo in località “Simurri” di Aieta dove ha constatato la realizzazione di un fabbricato di cui una parte già terminata utilizzata come ricovero mezzi agricoli mentre una seconda ancora in corso di realizzazione.

Dalle verifiche effettuate sul posto e successivamente presso l’Ufficio Tecnico del Comune il proprietario del terreno è risultato sprovvisto del relativo permesso a costruire pertanto si è provveduto al sequestro dell’intera struttura realizzata abusiva.

Inoltre nelle vicinanze si è provveduto ad effettuare un ulteriore controllo all’interno di capannone dove sono stati rinvenuti animali bovini.

Dalla verifica effettuata, il capannone utilizzato come stalla, era sprovvisto delle strutture per la corretta gestione dei liquami, quali concimaia e cisterna per la raccolta degli stessi.

Questi invece venivano raccolti e accatastati in parte su un terreno limitrofo ed in parte con un sistema di tubi e pozzetti per poi essere scaricati sul suolo.

Pertanto il proprietario degli animali, anch’esso di Aieta, autorizzato al pascolo brado ma non alla detenzione di animali bovini in stalla, è stato denunciato per abbandono e deposito incontrollato di rifiuti in merito alla gestione dei liquami.

Pubblicato in Alto Tirreno

Il Consigliere regionale Pino Aieta ha trovato la soluzione per i 3.500 ex percettori di mobilità in deroga e la propone.

Una sorta di uovo di colombo!

Basta che la regione trovi i soldi ed è fatto.

Ma non per soli 6 mesi, meglio per un anno

Tanto i comuni hanno bisogno di loro e sicuramente troveranno modo di utilizzarli

Anzi 3500 sembrano pure pochi per i comuni che non hanno più personale o non riescono a pagarlo.

Aieta spiega «In questi giorni per circa 3.500 ex percettori di mobilità in deroga si sta concludendo il percorso di politiche attive nei Comuni calabresi realizzate secondo quanto previsto dall’accordo sindacale del 2016 e dal bando pubblicato lo scorso marzo 2017 dalla Regione Calabria.

I tirocini nei Comuni – così come confermato da numerosi sindaci – si sono rivelati un’esperienza molto positiva sia per i lavoratori, che una volta superate le criticità relative alla convenzione Inps e quindi ai pagamenti, hanno potuto contare su un’entrata certa e pienamente legale, sia per i Comuni che hanno dato la disponibilità e che hanno valorizzato per 6 mesi i tirocinanti quale manodopera volenterosa e estremamente attiva.

Per questo motivo , ritengo sia opportuno che la Regione Calabria e quindi il presidente della giunta che al momento detiene le deleghe del lavoro, superi le difficoltà di non prorogabilità dei progetti relativi al bando e si attivi per pubblicare un nuovo bando che finanzi i tirocini nei Comuni. 

Auspico, infine, che tale azione sia fatta nel più breve tempo possibile, al fine di ridurre al minimo i tempi di attesa dei lavoratori, troppe volte vittime di procedure burocratiche lente».

La stessa Camusso sarà d’accordo avendo dichiarato recentemente a Cosenza che c’è bisogno di lavoro certo( quale è più certo di quello pubblico?)

Sulla stessa linea Di Natale (PD) che ha dichiarato «L’esperienza dei lavoratori in mobilità in deroga - continua Di Natale - non può essere abbandonata dalle istituzioni che hanno il dovere di intervenire a favore di quanti in questi anni e in questi mesi hanno dato il loro prezioso contributo negli Enti dove hanno prestato servizio».

E quindi suggerisce : «I Consigli Comunali della Provincia di Cosenza adottino atto di indirizzo per chiedere alla Regione Calabria e al Ministero del Lavoro provvedimenti urgenti volti al mantenimento in servizio degli ex percettori della mobilità in deroga».

Basta con i drammi sociali.

Dice Di Natale « Ci troviamo di fronte a padri di famiglia o mamme che hanno adempiuto con spirito di sacrificio ai loro doveri lavorativi. Anche con molti sacrifici, perché ad oggi non sono stati neanche retribuiti».

Di fronte a tali spontanei e sinceri inviti, che non sono certamente figli della attuale paura delle prossime elezioni politiche , è inspiegabile il silenzio di Mario Oliverio e di Giuliano Poletti che peraltro prima di essere Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali è stato Presidente di Legacoop Nazionale, Presidente di Coopfond (fondo per la promozione cooperativa di Legacoop) e Presidente dell'Alleanza delle Cooperative, il coordinamento unitario nazionale costituito dalle organizzazioni di rappresentanza della cooperazione AGCI, Confcooperative e Legacoop.

 

Pubblicato in Alto Tirreno

I prof in giunta? “Non sono un problema” dice il consigliere regionale Giuseppe Aieta, l’unico assente a Lamezia :“Da più tempo, e a fasi alterne, si ripropone il problema del rilancio dell’azione amministrativa della Regione Calabria senza entrare nel merito di cosa si debba rilanciare.

 

Si fa spesso riferimento al ritorno della politica in giunta perché il tempo dei tecnici sarebbe finito.

La verità è che la capacità e la pratica di governo non sono innate e non si acquistano facendo grandi cose negli altri campi dell’attività umana. L

’uomo di governo si fa governando gli uomini, discutendo con gli avversari, cercando di convincerli del loro errore e rimanendo anche persuaso dagli avversari della necessità di mutare parzialmente la propria strada. Pertanto, appare evidente che il problema non è se i tecnici chiamati da Oliverio debbano sloggiare perché tecnici, ma se questa giunta, nel merito delle questioni, abbia inciso o no in questi mesi rispetto alle grandi questioni: a cominciare dalla credibilità!

 

Invero, appare quanto mai evidente che le quotazioni della Calabria rispetto ai centri decisionali nazionali ed europei siano palesemente accresciute non per solo merito della giunta tecnica – sia chiaro - ma, complessivamente, di giunta e Consiglio con la pressante e decisa regia del governatore, Mario Oliverio.

Rispetto alla vecchia programmazione vi è – nella 2014/2020 - una novità che spesso viene sottaciuta che è rappresentata dalle condizionalità ex ante che la Commissione Europea vincola al trasferimento delle risorse comunitarie.

 

Si tratta di alcuni strumenti fondamentali per l’efficacia dei programmi comunitari: Piano trasporti, Piano rifiuti, Strategia per l’innovazione S3.

L’approvazione di questi strumenti ha consentito di rendere operativo il Programma consentendo alle imprese calabresi di rispondere in massa ai bandi sull’innovazione e il rafforzamento della competitività (40 milioni), ai Comuni di partecipare ai bandi sui porti (22 milioni) o sulla raccolta differenziata (34 milioni) o sull’adeguamento sismico nelle scuole (30 milioni) o – da qui a poco – ai bandi sulla Pubblica illuminazione e l’efficientamento energetico (35 milioni).

Per non parlare del Piano d’azione occupazione e inclusione presentato nei giorni scorsi che prevede un reddito di inclusione attiva per circa 17 mila calabresi (280 milioni) oltre al piano delle politiche attive destinato ai percettori di ammortizzatori sociali in deroga, per cui la Calabria vanta il primato tra le regioni d’Italia (29 milioni).

Questi sono fatti il cui merito non è ascrivibile solo alla giunta ma, in eguale parte, anche al Consiglio per l’apprezzabile speditezza e, al contempo, la diffusa partecipazione alle decisioni: riunioni, audizioni, commissioni consiliari, consiglio. Un raro esempio di concretezza ed efficienza di cui, però, dobbiamo sentirci protagonisti senza cedere alla superficialità dei giudizi.

La nostra missione, dunque, è quella di non fallire e di dare senso alla nostra permanenza in consiglio regionale senza porci problemi che non ci sono. Perché chi voglia trovare le ragioni del proprio impegno politico può farlo elevando la qualità legislativa di una Regione che ha bisogno di condivisione e non già di cesure che rallentino un processo difficile e ostico ma, al tempo stesso, necessario e non più rinviabile.

Ecco perché – alla luce di questi risultati - trovo dannosa e improduttiva la polemica sui tecnici in giunta. Una giunta, tra l’altro, guidata da chi è cresciuto a pane e politica che con il necessario equilibrio saprà agevolare i rapporti con il Consiglio nel perimetro delle competenze politiche e amministrative di ciascuno.

Il problema vero è che i risultati epocali di questi mesi – che, sia chiaro, non sono sufficienti - non ci hanno consegnato la cifra esatta del nostro impegno perché non riscontriamo l’impatto immediato tra i cittadini.

È l’eterna lotta tra chi pensa alle prossime elezioni e chi invece – senza scomodare De Gasperi – pensa, non dico alla prossima generazione, ma almeno a non trascorrere questo tempo nella massima istituzione calabrese senza lasciare traccia di sé. (Giuseppe Aieta.Consigliere regionale Pd)

A Lamezia terme, invece, si è tenuto un vertice infuocato dei consiglieri dem.

Scrive Antonio Ricchio de Il corriere della Calabria: “Vincenzo Ciconte, che i boatos indicano come uno dei papabili per la candidatura a sindaco di Catanzaro, è il più netto: «Serve aprire una fase nuova alla Regione».

C’è la giunta regionale dei prof nel mirino dell’ex vicepresidente.

Ciconte affonda, ma a chiedere un cambio di passo ci sono tutti gli altri componenti del gruppo del Pd in consiglio regionale che a Lamezia - assente solo Aieta - si ritrovano per proseguire il confronto avviato la scorsa settimana a Reggio Calabria.

Sebi Romeo prova a mediare, a difendere le scelte compiute dal governatore, ma viene travolto dall’ira dei consiglieri. «Non sentiamo il bisogno di ascoltare in questa sede un portavoce di Oliverio» è la replica dei più critici.

Eccola, la manovra di accerchiamento al governatore.

Perfino Mimmo Bevacqua, il più moderato tra i moderati, non le manda a dire: «L’allarme di Ciconte va ascoltato, in Calabria c’è sofferenza e alla Regione c’è una macchina amministrativa che va avanti con la retromarcia innestata».

E ancora: Tonino Scalzo, ex presidente del consiglio regionale, che ha dovuto lasciare l’incarico dopo l’avviso di garanzia per “Rimborsopoli”: «C’è bisogno di aprire una fase nuova».

Interviene pure Carlo Guccione, che i più perfidi indicano come il più «convinto oppositore» di Oliverio in questi ultimi mesi: «Se continuiamo così rischiamo di andare a sbattere violentemente.

E il conflitto aperto con la società calabrese potrebbe avere ripercussioni anche sul congresso del Pd».

Già, perché c’è anche la partita interna in questo duello a distanza tra assessori tecnici e consiglieri regionali.

Michele Mirabello, uno degli alfieri della corrente autonomista dem varata dal governatore, è ancora più esplicito: «In giunta c’è qualche assessore che sta giocando una partita tutta sua».

Nel mirino c’è la legge regionale sui Centri per l’impiego. Un esempio, secondo i consiglieri regionali, di come gli assessori procedano in ordine sparso, bypassando le prerogative dei consiglieri.

E poi la legge sull’istituzione della riserva “Valli Cupe”, approvata all'unanimità su proposta del forzista Mimmo Tallini, «che qualche assessore ha curiosamente preso a cuore» e alla cui presentazione, in programma la prossima settimana, non parteciperà il Pd.

Due episodi di una lunga telenovela. Che fanno dire a Mimmo Battaglia, il “padre” della proposta di legge poi ritirata sul ritorno dei vitalizi, che «il cambiamento non è più rimandabile».

Ernesto Magorno pensa che a questo punto sia finita.

E invece è ancora il turno di Nicola Irto. Il presidente del consiglio regionale invoca chiarezza sulla gestione di comparti chiave come Sanità, Agricoltura, Turismo e Fondi comunitari.

E sull’Asp di Reggio Calabria, trovando una sponda in Romeo, si dice «preoccupato» per una serie di atti assunti dal commissario che «fa riferimento a Oliverio». E per il cui operato, dunque, sarà complicato dare la colpa al commissario Massimo Scura.

Infine, la richiesta unanime: stop al commissariamento degli enti sub-regionali.

È guerra, insomma.

Al segretario regionale non resta che prendere atto della situazione e assicurare l’impegno a convocare, alla presenza del governatore, una nuova riunione del gruppo.

Obiettivo: concretizzare la partenza della “fase 2”.

Con queste premesse non è azzardato affermare che l’esecutivo dei prof potrebbe avere davvero le ore contate.”

Salvo che Oliverio non provi ad affidare ai proff anche il consiglio regionale.

Perchè no, viene da chiedersi, se sanno governare dalla Giunta sapranno governare anche dal Consiglio?

Pubblicato in Reggio Calabria

“Un risultato – scrive il consigliere regionale Giuseppe Aieta – ottenuto con molto lavoro, intenso sacrificio e, soprattutto, poche chiacchiere.

 

Grazie al Dott. Lopez, a tutti i medici, ai tecnici, al personale tutto, con particolare affetto per Duilio che ho ritrovato sul campo di battaglia più ruggente che mai“.

 

Stiamo parlando della tac della quale Scarpelli il 23 aprile 2014 (vedi Corriere della Calabria) diceva: “Ormai sono a regime avendo già effettuato più di tremila esami con notevole riduzione delle liste d`attesa le Tac istallate a Paola, Praia a Mare, Castrovillari, Acri, Trebisacce, Corigliano, Rossano e sono in fase di ultimazione i lavori per la nuova Tac sempre a elevata tecnologia che verrà installata a Cetraro e nel Poliambulatorio di Rende.

 

Inoltre sono state definite le procedure per effettuare i lavori necessari nel rispetto della normativa vigente per l`istallazione delle nuove cinque Risonanze magnetiche 1,5 Tesla a Cetraro, Rossano, Acri, Praia a Mare e Rende».

Chissà se commettiamo il reato di lesa maestà chiedendo : Ed Amantea?

Sicuramente qualcuno dirà “ Peppe Marchè dai non esagerare ! Mò puru a tac? E chid’è!

Pubblicato in Alto Tirreno

Cetraro. Il Sindaco Aieta aveva denunciato brogli ed iniziato lo sciopero della fame.

Ma in sole 24 ore interviene il sottosegretario Roberto Reggi che risolve il problema.

Ieri mattina Enza Bruno Bossio era intervenuta presso l'Ufficio Scolastico Regionale e il Ministero della Pubblica Istruzione per il ripristino immediato del l'autonomia scolastica dei licei di Cetraro sostenendo che il riconoscimento di questa autonomia è un diritto calpestato da interessi di parte che nulla hanno a che fare con le reali esigenze del territorio cetrarese, un territorio che, lo ricordiamo, comprende aree montane e una conformazione complessa e dispersa in diverse frazioni spesso distanti tra loro e senza contare il ruolo fondamentale che la scuola svolge quale presidio di legalità che la perdita dell'autonomia metterebbe oggettivamente in discussione.

La deputata aveva poi espresso la sua vicinanza alla battaglia che l'Amministrazione comunale di Cetraro e il sindaco Giuseppe Aieta stanno conducendo in queste ore in difesa della scuola cetrarese.

Stamani Aieta ha dichiarato : “Il Sottosegretario alla Pubblica Istruzione, Roberto Reggi, mi ha appena raggiunto telefonicamente informandomi che i Licei di Cetraro sono di fatto autonomi in quanto con 412 alunni e che tale Autonomia sarà formalizzata con la nomina di un nuovo Dirigente Scolastico“.

“Tale atto - ha evidenziato - si ufficializzerà nel giro di pochi giorni dopo la nomina del nuovo Dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale, proposto dal Ministro, nella persona del Dott. Diego Bouché. Il Sottosegretario Reggi ha garantito che il Dott. Bouchè appena nominato, incontrerà il Sindaco di Cetraro”.

“Devo ringraziare il Sottosegretario Reggi per la disponibilità e la vicinanza dimostrata a questo territorio rispetto ad una legittima rivendicazione di un presidio di legalità e giustizia che l’istituzione scolastica rappresenta. La stessa vicinanza è stata dimostrata dalle istituzioni presenti sul territorio e, in particolare, dal Prefetto di Cosenza che con solerzia si è attivato per dirimere la intricata vicenda”.

“Così come – ha detto - un contributo costruttivo ha saputo dare il mondo della politica regionale e nazionale attraverso i parlamentari calabresi, i consiglieri regionali, l’Amministrazione Provinciale e i Sindaci dei comuni limitrofi. L’autonomia dei Licei di Cetraro rappresenta un patrimonio di tutta la provincia che nella Scuola trova un valido baluardo alle distorsioni della società”.

Ndr. Ci viene in mente quanto occorso ad Amantea per la autonomia dell’ IC di Campora SG .

Che diversità tra comune e comune!

A Cetraro interviene il Governo, ad Amantea il Tar.

Pubblicato in Cetraro

Abbiamo scritto della preoccupazione del sindaco Giuseppe Aieta per la chiusura della Brigata della Guardia di Finanza di Cetraro.

Paura passata.

Giuseppe Aieta avuto rassicurazioni in tale senso dal viceministro dell’Interno, Marco Minniti

Nn solo ma Giuseppe Aieta fa sapere che il presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi ha comunicato e confermato la notizia del mantenimento della Guardia di Finanza a Cetraro ai deputati Ernesto Magorno, Enza Bruno Bossio e Stefania Covello.

È un risultato importante, che dimostra la volontà dello Stato di non fare passi indietro rispetto ad un territorio che ha estremo bisogno di presidi di legalità. Devo esprimere un ringraziamento particolare all’onorevole Marco Minniti, che, ancora una volta, come era già capitato nel 2006, ha dimostrato grande serietà, non deludendo le nostre attese. Così come ringrazio l’onorevole Rosy Bindi, che ormai ci ha abituati alla sua vicinanza.

Ma un particolare ringraziamento lo voglio esprimere, a nome della mia città, ai parlamentari calabresi del Pd e in particolare ai deputati Magorno, Bruno Bossio e Covello, per avere immediatamente sposato e sostenuto la nostra causa, mettendo in campo gli strumenti necessari, affinché si giungesse alla notizia che tutti aspettavamo con ansia”.

Ecco a cosa serve un sindaco capace ed attivo.

Anche ad attivare la politica per salvare i pochi presidi di legalità ancora presenti nei nostri comuni.

E si sono mossi in 5: Marco Minniti, Rosy Bindi, Ernesto Magorno, Enza Bruno Bossio e Stefania Covello.

Se avesse bisogno Amantea chi si muoverebbe?

Pubblicato in Alto Tirreno

Aieta, sindaco di Cetraro, si conferma “capopopolo” che difende tutto e tutti.

Difende i dipendenti delle comunità montane quando non ricevono lo stipendio.

Difende gli LSU/LPU che non ricevono le indennità

E convoca i sindaci del Tirreno Cosentino per concordare le azioni e le proposte comuni da portare a Roma .

Un appuntamento fissato per domani 15 novembre, ore 16,30, presso la sala Consiliare del comune di Cetraro.

Non sarà presente il comune di Amantea perché il comune di Amantea ha stabilizzato i suoi LSU/LPU.

Saranno invece presenti i comuni che non hanno stabilizzato i propri LSU/LPU o che hanno utilizzato in eccesso ed al di sopra di ogni possibilità di stabilizzazione gli operai usati in lavori di pubblica utilità e che oggi sono alla ricerca di stabilizzazioni da farsi a spese dello Stato o della regione.

Auguri

Ricordiamo che il Governo ha convocato la regione Calabria per il 21 novembre

Pubblicato in Cetraro

«Hanno distrutto la sanità sul Tirreno» questa la ragione.

«Nonostante le numerose contestazioni che provengono dal Tirreno cosentino Scarpelli e Scopelliti continuano a far finta di niente, mentre centinaia di utenti quotidianamente fanno i conti con i disastri che hanno provocato con scelte scellerate di cui si assumeranno le responsabilità.

Non potendo più tollerare lo stillicidio che quotidianamente si consuma nei pronto soccorsi degli ospedali riuniti di Cetraro e Paola, in qualità di garante della salute pubblica nel territorio che governo, sono costretto a denunciare, presso la magistratura, il Direttore Generale dell’Asp di Cosenza, Dott. Gianfranco Scarpelli, e il Presidente della Giunta Regionale, On. Giuseppe Scopelliti, per interruzione di pubblico servizio. Gli ospedali stanno scoppiando unitamente ai loro pronto soccorsi, i pazienti sono sballottati da uno stabilimento all’altro, i posti letto sono insufficienti, quelli promessi non sono stati attivati, pazienti anziani che si vedono sostare per ore in attesa di reperire posti letto che non ci sono.

Tutto questo è inaccettabile a fronte di una situazione pregressa che certamente garantiva migliori standard di sicurezza. Nonostante le numerose segnalazioni, i responsabili dell’Asp cosentina unitamente alla politica regionale, quotidianamente, omettono, colpevolmente, di attivare soluzioni a tutela della salute pubblica. Abbiamo dato mandato al nostro legale di sporgere denuncia formale presso la Procura della Repubblica al fine di porre un freno alla devastante opera di demolizione dei presidi di sicurezza della salute pubblica distrutti da una strumentale politica feudale che ancora, nel terzo millennio, pensa di utilizzare gli ospedali come un sistema basato sulla “fidelizzazione” di soggetti di potere in cui Dux,Vassalli, valvassini e valvassori sgomitano miseramente ai danni degli incolpevoli utenti calabresi. Di questo e di altro ancora non se ne può più.

Hanno ucciso la sanita' sul Tirreno cosentino! Ci chiediamo fino a quando costoro abuseranno della pazienza dei calabresi costretti a mortificanti trafile negli ospedali di questa sventurata regione”

Pubblicato in Cosenza

Aieta, ha inviato una lettera al segretario nazionale del Psi, Riccardo Nencini, con la quale evidenzia che. «Estromettere i socialisti calabresi significa decretare la fine del partito in Calabria. Significa, ancora, spingere nella totale rassegnazione una classe dirigente composta da molti sindaci, consiglieri provinciali e comunali, assessori provinciali e comunali, dirigenti di partito che in queste elezioni avevano intravisto un motivo di rilancio alla luce anche della splendida performance alle ultime regionali che, però, non è bastata a far eleggere un consigliere regionale. Per tutti questi motivi ti comunico la mia sofferta ma convinta sospensione dal partito in attesa di discuterla con te e con il segretario regionale del Psi Calabria.

Se le notizie sulle liste dovessero risultare vere si consumerebbe un'ulteriore ingiustizia e scorrettezza ai danni di una delle regioni più socialiste d'Italia.

Non si capisce chi ha deciso i candidati da inserire nelle liste bloccate, quanti candidati in posizione utile siano stati inseriti, quali criteri siano stati seguiti. Avremmo preferito che gli eletti nei consigli regionali, provinciali e comunali avessero partecipato ad una discussione aperta visto che il consenso del Partito socialista, in questi anni, è dipeso molto da quanti non hanno inteso farsi sedurre dalle sirene di altre formazioni politiche continuando a spendersi per un partito che da oltre vent'anni non riesce più a convincere l'elettorato che non sia, appunto, quello che fa riferimento agli enti locali. Non ci convince la scelta operata perché appare burocratica, oligarchica e tesa a garantire più che i territori che esprimono consensi, singole individualità che spero abbiano meriti da esibire».

In sostanza viene contestato a Nencini di non aver inserito nei listini bloccati( gli eletti certi) nemmeno un calabrese ( si faceva il nome di Incarnato) ma di aver preferito altre regioni per collocarvi i sette garantiti da Bersani.

 

Pubblicato in Cetraro
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