BANNER-ALTO2
A+ A A-

La si intuisce leggendo la lettera che il consigliere regionale Giuseppe Aieta ha scritto ai sindaci di Paola e Cetraro.

Una lettera presentata dai mas media con il sub titolo :"Sediamoci e difendiamo insieme la salute dei nostri cittadini".

Lo scrive in una lettera Giuseppe Aieta, consigliere regionale ai sindaci di Paola, Roberto Perrotta, e Cetraro, Angelo Aita.

"La cronaca di tutti i giorni dimostra come siano stati pericolosamente abbassati i livelli assistenziali per i cittadini calabresi e quanto è accaduto di recente sul Tirreno Cosentino ne è la più chiara riprova; le criticità sono tali e tante da far ritenere che alla fine hanno prevalso logiche ben diverse da quelle di garantire la qualità e l’ efficienza delle cure.

Oggi spetta a noi invertire questa logica e per questo chiedo a tutti uno sforzo operoso e responsabile.

La qualità del servizio sanitario sul nostro territorio è scesa drasticamente in quanto agli storici nodi strutturali legati agli ospedali riuniti , di fatto spesso ingestibili sul piano logistico-organizzativo, si è aggiunta nel tempo la mancanza di personale che ha finito per rendere ancor più esplosiva la miscela delle criticità.

Come è noto, nei Presidi Ospedalieri di Cetraro e Paola non è più possibile garantire una corretta turnazione, a causa della grave carenza di personale divenuta, a questo punto, allarmante perché si rischia di mettere in pericolo i livelli di assistenza all’utenza e la stessa organizzazione interna dei processi lavorativi".

"Le situazioni più critiche si registrano nell’Unità Operativa di Rianimazione del P.O. - continua Aieta - di Cetraro e di Pronto Soccorso di entrambi i Presidi e nelle U.O. Chirurgiche ( Chirurgia Generale, Ostetricia ed Ortopedia ) , lì dove ancor più che in altre U.O. passa la risposta alle Urgenze-Emergenze che un Dea degno di questo nome dovrebbe sapere assicurare.

Le criticità sono dunque molte e la stessa nuova normativa europea sui turni di lavoro ha un impatto su di esse ancor più negativo e senza un dovuto piano di assunzioni nel medio-lungo periodo, le condizioni del sistema non potranno che peggiorare".

Rispetto a questo punto sarà nostro compito spingere in modo concreto su una strada che peraltro si è già aperta col nuovo sblocco delle assunzioni ma che a noi non sembra ancora per nulla sufficiente .

Intanto occorre impegnarsi nell’immediato per soluzioni organizzative possibilmente adeguate alle esigenze del territorio e condivise tra i rappresentanti istituzionali e i sindaci che portino da subito a superare quei nodi strutturali - organizzativi insiti nell’idea degli Ospedali Riuniti , meritevoli forse di una rivalutazione critica quanto meno per un adeguamento della loro capacità di reale integrazione funzionale.

Siamo ben consapevoli che a tutt’oggi si è lontani dall’attivazione di quei 260 p.l. che rappresentano la soglia operativa minima di un centro spoke, e che a questo punto, allorquando diventa spesso un miracolo reperire un posto letto medico o chirurgico, l’idea dei “ reparti fotocopia” che tanto ha afflitto nel passato i nostri pianificatori regionali appare ora decisamente ridicola e superata dai fatti e traccia forse un percorso su cui è possibile muoversi con le dovute cautele e con le necessarie rimodulazioni.

L’impegno da parte nostra sarà dunque di lavorare per facilitare nelle varie sedi istituzionali gli investimenti necessari per l’ assunzione di nuovo personale sia in termini quantitativi che qualitativi, (competenze specialistiche), per acquisire risorse tecnologiche, per migliorare la qualità delle prestazioni (di rimodulazione dell’offerta), il comfort alberghiero e la facilità di accesso alle cure (es. abbattimento delle liste di attesa).

Tali investimenti normalmente necessitano di qualche anno per essere completati ma un elemento di forza dovrà essere rappresentato in questa fase dalla capacità nostra di ripensare in maniera condivisa la riorganizzazione operativa delle reti assistenziali e in particolare del presidio unico.

E per il conseguimento di questo obiettivo mi rivolgo al vostro spirito di condivisione, di collaborazione e di corresponsabilizzazioni.

Sono certo di rivolgermi a Sindaci con un alto senso di responsabilità che sapranno cogliere lo spirito costruttivo della presente.

Pertanto, Vi chiedo di poterci incontrare per un primo approccio operativo certo come sono che le spinte campanilistiche soccomberanno di fronte al bene comune e supremo del nostro territorio.

La questione sanità , come è noto, rappresenta nel giudizio e nelle coscienze dei cittadini, chiamati prima o poi a giudicare la nostra azione politica , uno degli elementi di valutazione più cruciale. La salute come il lavoro rappresentano bisogni vitali, temi sensibili, sono il pane quotidiano della politica al servizio dei cittadini, della politica che cerca soluzioni ai problemi e prova a dare risposte puntuali e concrete.

Mai come in questo momento sul Tirreno Cosentino proprio rispetto al problema “sanità” si era giunti a toccare un livello così critico, così degradato. Per queste ragioni urge un incontro aperto se necessario ad altre figure operative all’interno di un gruppo di lavoro agile e non eccessivamente largo, che trovi nel minor tempo possibile e con la massima urgenza soluzioni operative e realistiche che possano rilanciare da subito la qualità assistenziale dei nostri ospedali e dei servizi sanitari nel loro insieme”.

In sintesi la sanità è solo quella ospedaliera e chi non ha ospedali si arrangi!

Pubblicato in Amantea Futura

I consiglieri Losardo, Onorato e Spaccarotella, hanno rimesso le loro deleghe al sindaco confermando il disagio all’interno della coalizione ed hanno scritto:

“Con la presente rimettiamo, nelle Sue mani, le deleghe amministrative che ha inteso assegnarci all’inizio della legislatura.

Lo facciamo con la serena consapevolezza di poter agevolare, in tal modo, un necessario rilancio dell’azione amministrativa nella seconda parte della legislatura e, ancor più, favorire la piena realizzazione di quella nuova stagione di relazioni politiche e rapporti sociali che Lei ha immaginato nel Suo recente messaggio rivolto alla città, ponendoli alla base di una nuova visione di Comunità, attiva, coesa, partecipativa”.

Poi Samuele Losardo, Angela Onorato e Carmen Spaccarotella hanno dichiarato “Cogliamo l’occasione per rinnovarLe la nostra stima e il nostro rispetto e per porgere i nostri più fervidi auguri di buona amministrazione”.

A seguito di un intervento sulla situazione politica, fatto dal sindaco Angelo Aita,i tre amministratori avevano parlato “Di un momento di visibile offuscamento della politica, che rischia di generare, soprattutto a livello amministrativo, processi negativi e irreversibili di autoreferenzialità e autosufficienza”.

Ed infatti hanno aggiunto “Avevamo espresso, nei giorni scorsi le nostre preoccupazioni derivanti da un insufficiente e occasionale coinvolgimento dei consiglieri comunali nella programmazione e nell’azione di governo, nonostante le deleghe ottenute.

Con grande amarezza registrammo, e nessuno può dire diversamente, reazioni di fastidio e di intolleranza rispetto alla divulgazione del nostro pensiero libero e propositivo, volto a un cambiamento della politica amministrativa, della cui limitatezza e inidoneità alla risoluzione dei problemi più cruciali si prende coscienza solo adesso.

Ci piace, oggi, cogliere, in un video segnali di un diverso e più “umile” atteggiamento del sindaco, soprattutto quando parla di dialogo inclusivo con le forze politiche e di un concetto di “Comunità” che, per realizzarsi, ha solo bisogno di coralità, di ascolto, di confronto.

Vogliamo sperare che non sia troppo tardi.

Non abbiamo mai inteso, né intendiamo, svolgere il nostro ruolo di consiglieri comunali come fossimo pecore nel gregge.

Per questi motivi, abbiamo già proposto pubblicamente, trovando il coraggio di sognare e assumendoci le nostre personali responsabilità, dei progetti programmatici riguardanti le deleghe da noi rivestite.

Con l’intento, soprattutto, di aprirci alla discussione e di generare un contributo politico aperto a tutte le forze del Consiglio comunale.

Ci auguriamo, tuttavia, che il diverso atteggiamento messo in mostra dal sindaco, nel video sopra citato, coinvolga l’intera amministrazione comunale e la maggioranza e porti a considerare la necessità, quanto prima, dell’apertura di una discussione comune, non soltanto sulla “città materiale”, ma, soprattutto, sulla realizzazione, in tempi ragionevoli, di una città a misura d’uomo e di una Comunità che avverta, sempre più, il senso dell’appartenenza e della propria identità.

Una città nella quale si raggiungano livelli sempre più soddisfacenti di qualità della vita.

Con servizi puntuali e dovutamente sostenuti da un’equa contribuzione economica dei cittadini, rispondenti alle più piccole esigenze della nostra gente ed alle ambizioni di un’offerta turistica, sempre più concorrenziale ed in sintonia con le risorse naturali e ambientali di cui la nostra stessa città gode.

E, sui servizi, renderemo di dominio pubblico, a breve, anche le nostre idee.

Sulle politiche del lavoro e dell’occupazione giovanile, abbiamo già reso pubbliche le nostre proposte.

Lavorare in questa direzione è un’emergenza amministrativa, che decide il futuro della nostra città, aggredita, da tempo, da fenomeni allarmanti di spopolamento, soprattutto giovanile.

Un problema molto complesso, che si intreccia con le politiche nazionali e regionali, che può essere affrontato solo attraverso una discussione comune e allargata.

È necessario partire, a nostro dire, dalla consapevolezza di una riconversione sostanziale degli orientamenti programmatici che, mettendo in discussione improduttivi e storici capitoli di spesa e destinando, ad essi, eventuali nuove risorse, possa consentire il protagonismo dell’Ente nel sostegno e nell’aiuto a nuove iniziative commerciali e imprenditoriali, soprattutto giovanili.

Ma la svolta ci dovrà, pure, essere nelle politiche scolastiche.

Con l’eventuale anticipo di un mese della mensa e con la predisposizione di accoglienza dei bambini all’ingresso in scuola e la realizzazione di un servizio di sicurezza nel trasporto scolastico. La ripresa dello sviluppo della città è determinato, in misura rilevante, anche dalla promozione delle nostre eccellenze in termini di prodotti, che va raggruppata nella organizzazione di fiere che abbiano una risonanza molto estesa e la protezione di un marchio di origine locale. Sarà necessario, per questi fini, investire in eventi di assoluta qualità che costituiscano degli annuali appuntamenti nelle località più suggestive della nostra città.

Se si invoca una città, nella quale si concretizzi, effettivamente, il concetto di “Comunità “, si deve, per forza, pensare all’importanza che riveste, oggi, una politica di assistenza e di cura per gli anziani e di protezione per le fasce dei diversamente abili.

Occorre avere unità di intenti sulle risorse da destinare a quelle categorie che, spesso, vivono nel silenzio delle loro condizioni. Nella nostra città si rileva un fenomeno allarmante di nuove povertà! Bisogna prenderne assolutamente coscienza. Aumenta il numero dei “poveri” ed è riscontrabile attraverso le domande prodotte per l’ottenimento dei pacchi alimentari.

È necessario che l’Amministrazione comunale affronti questa nuova problematica e fronteggi questo processo  dilagante con lo spirito protettivo verso una Comunità variegata, alla quale si deve garantire assistenza e dignità di vita.

C’è bisogno  di un concorso molto esteso e responsabile di forze politiche, anche nel contrapposto ruolo rivestito nel Consiglio, coscienti che è in gioco, non “il destino dei singoli, ma quello della città”. Il nemico da battere, anche nella nostra città, è l’insorgenza di derive populistiche ed antisistema, che sono, oggi, sempre in agguato e catturano il malcontento e l’avversità verso i governi”.

Ora resta solo da attendere le decisioni del sindaco Angelo Aita in merito a quanto deciso ieri dagli stessi tre consiglieri.

Pubblicato in Alto Tirreno

mef repertorioDeferito uomo per gestione illecita di rifiuti a Belvedere.

 

COSENZA 31 luglio 2017 - I militari della Stazione Carabinieri di Cetraro e di Scalea hanno nei giorni scorsi denunciato all’Autorità Giudiziaria due uomini per il reato di incendio colposo. Alla denuncia dei due, un operaio e il proprietario del fondo, si è giunti a seguito di una attività d’indagine in località Cicerello nel comune di Cetraro colpita da un incendio partito da un terreno che ha danneggiato anche alcune piantagioni di ulivo adiacenti.

 

A seguito di una denuncia di uno dei proprietari che hanno subito danni i militari hanno effettuato la relativa attività di indagine, mediante il MEF (metodo delle evidenze fisiche) che permette di stabilire l'evoluzione dell'incendio, mediante l'analisi di alcuni elementi o tracce che le fiamme lasciano sul terreno.

Questo tipo di attività ha accertato che l'incendio è scaturito a seguito la bruciatura dei residui vegetali derivanti dalle operazioni di pulizia dell'uliveto e a causa del forte vento e della pendenza le fiamme si sono propagate alle superficie vicine causando gravi danni.

 

Gli stessi militari hanno poi durante una operazione di controllo posto sotto sequestro in località “Piano delle Donne”di Belvedere Marittimo un piazzale posto all’interno di un terreno privato nel quale sono stati rinvenuti rifiuti provenienti da lavori di demolizioni edili mescolati con materiale plastico vario e ferroso, pari a circa.

Dai rilievi effettuati si è accertata la proprietà, una ditta edile, priva delle autorizzazioni rilasciata dagli Enti preposti per la gestione dei rifiuti. Pertanto il piazzale con i rifiuti è stato sottoposto sequestro penale, mentre l'amministratore unico della ditta è stato deferito per attività di gestione di rifiuti propri o di terzi senza le prescritte autorizzazioni.      

Pubblicato in Alto Tirreno

itacaCetraro tappa ufficiale di “Sognando Itaca”, il progetto di vela terapia promosso da AIL e giunto quest’anno alla decima edizione.

 

 

Il veliero, partito da Latina, è approdato nel porto calabrese con il suo equipaggio composto da skipper professionisti e infermieri.

Per una intera giornata, la bandiera della sezione cosentina di AIL ha sventolato accanto a quella del centro velico “Lampetia” di Cetraro, presieduto da Ferruccio Rizzuti, che ha assicurato appoggio logistico all’iniziativa di sport e solidarietà.

L”Itaca day” ha coinvolto decine di pazienti ematologici in fase di convalescenza, volontari AIL e personale sanitario del reparto di Ematologia dell’Ospedale Annunziata.

“Il nostro obiettivo - ha spiegato Daniel Lovato, responsabile scientifico di “Sognando Itaca” – è aiutare i malati e i loro familiari a recuperare la quotidianità. Le ore trascorse in barca a vela regalano gioia e spensieratezza.

 

Pazienti che hanno sofferto di patologie diverse vivono un momento di confronto.

Nei tumori sia solidi che liquidi la componente psicologica è notevole e il passo verso quella psichiatrica, a questo punto, diventa breve.

La vela terapia è in grado di creare un distacco totale dalla malattia, riducendo lo stato di ansia e quindi la necessità di somministrare farmaci antidepressivi”.

Il dottor Ernesto Vigna, vice primario dell’UOC di Ematologia, la pensa allo stesso modo: “Giornate come questa avvicinano ancora di più i pazienti a noi medici. L’empatia che si crea contribuisce a migliorare i risultati delle terapie”.

Ornella Nucci, presidente di AIL CS FAS ha definito “Sognando Itaca” una delle esperienze più belle vissute finora dall’associazione.

Sia pur in pensione da qualche giorno, il professor Fortunato Morabito, non è mancato all’appuntamento di Cetraro: “Anche se da una posizione diversa – ha assicurato l’ex primario – sarò ancora al fianco del reparto di Ematologia e di AIL, perché occorre garantire continuità progettuale al lavoro che, faticosamente, abbiamo compiuto negli ultimi dodici anni.

È indispensabile - ha detto – rafforzare il laboratorio di ricerca di Aprigliano al fine di riconoscere subito le patologie e individuare le terapie più adatte”. Anche il professor Morabito ha la sua Itaca: “Spostare le staminali da Reggio Calabria a Cosenza, praticando i trapianti direttamente all’Annunziata”.

 

Il dottor Massimo Gentile, responsabile del day hospital di Ematologia, ha invece sottolineato l’impegno quotidiano di AIL all’interno dell’ospedale, in campo infermieristico, amministrativo e dell’accoglienza.

Ferruccio Rizzuti ha auspicato un progetto di vela terapia rivolto ai pazienti distribuito durante tutto l’anno: “Quando portiamo queste persone in mare, i loro volti tornano a essere sereni”. Dopo la conferenza stampa, il veliero di AIL, affiancato dalle imbarcazioni del centro “Lampetia” ha preso il largo per qualche ora di navigazione. E anche quest’anno, il mare è riuscito a rinnovare il suo miracolo.

 

Buon vento, allora, a quanti hanno si sono imbattuti nella tempesta della malattia e, senza farsi abbattere da essa, sono oggi in grado di riprendere la traversata della vita con più forza e con un rinnovato coraggio.

Pubblicato in Calabria

La Guardia di Finanza a settembre 2016 scoprì una piantagione di 200 piante di “canapa indiana” di un’altezza di circa tre metri Piante rigogliose e curate.

 

Erano coltivate in un terreno posto in una zona impervia del Comune di Cetraro, per raggiungere il quale gli agenti avevano dovuto muoversi su una serie di ripidi sentieri facendosi largo tra la fitta vegetazione ed aprendosi qualche improvvisato varco tra i rovi.

Ora il Sostituto procuratore, Anna Chiara Fasano, alla quale non possiamo non porgere i nostri ringraziamenti, ha chiesto al Gip presso il Tribunale di Paola, Maria Grazia Elia, l’arresto dei tre coltivatori responsabili della custodia del tesoro illegale, nonché ad altre due persone accusate in concorso di detenzione di “marijuana” ai fini di spaccio.

 

Tutti e cinque gli indagati sono di Cetraro.

Gli arresti sono stati eseguiti dal Comando provinciale di Cosenza.

Le indagini, effettuate sotto la direzione della Procura di Paola, ha permesso la piena ricostruzione dei fatti ed ha consentito, inoltre, di rinvenire e sottoporre a sequestro:

 

-circa 600 grammi di marijuana,

-una pistola colt con matricola abrasa,

-una Bmw serie 1,

-due cellulari e

-un'agenda manoscritta.

 

Le piante di “canapa indiana” sul mercato avrebbero prodotto un profitto illecito pari ad oltre 500 mila euro.

L'operazione permette di cogliere la necessità della presenza sul territorio delle Fiamme Gialle per avere un moderno e funzionale presidio di sicurezza pubblica e di legalità economico-finanziaria sull’intero territorio di competenza.

Pubblicato in Alto Tirreno

Gli impiegati del comune, giunti stamattina sul posto di lavoro, si sarebbero accorti della forzatura della cassaforte, all’interno della quale era conservato il denaro

 

Un furto da 10mila euro.  

Questa la cifra che sarebbe stata sottratta dalle casse comunali Cetraro.

 

Secondo le prime indiscrezioni il furto avvenuto nel Municipio della cittadina tirrenica, risalirebbe a questa notte.

 

Gli impiegati comunali, giunti sul posto di lavoro stamattina, si sarebbero accorti della forzatura della porta e poi della cassaforte (pare sia stato utilizzato un piede di porco) all’interno della quale era conservato il denaro

 

Parliamo del denaro ricavato dai ticket della mensa scolastica e dai diritti di segreteria.

Sull’episodio stanno indagando le forze dell’ordine, per risalire ai responsabili del furto, anche visionando le registrazioni delle telecamere di sorveglianza presenti nei locali comunali.

Pubblicato in Alto Tirreno

Serena Giordanelli è la sorella di Anna, uccisa a gennaio 2016 mentre faceva jogging nella sua città dal marito di Serena, Paolo Di Profio.

Serena Giordanelli insegnante di Cetraro è stata costretta a lasciare la Calabria, temendo per la sua vita e quella dei figli.

Serena ha scritto questa terribile lettera a Concita de Gregorio che l’ha pubblicata sul suo blog

“Mi chiamo Serena Giordanelli, ho due figli di 8 e 11 anni, se scrivo questa lettera è perché mio marito non mi ha ancora ammazzata. Ha promesso che lo farà, ha già ucciso mia sorella Annalisa il 27 gennaio del 2016: l’ha strangolata e massacrata con un piede di porco perché la considerava colpevole della nostra separazione. Ha confessato, ora è in carcere ma vuole uccidere anche me: mi ha scritto che me la farà pagare, le guardie hanno trovato nella sua cella una lettera indirizzata a una persona di sua fiducia.

Dice: “Lei va a camminare la mattina in direzione del porto, basta un colpo secco alla testa, mi raccomando scegli delle persone fidate. Se non l’ammazzi almeno mandala sulla sedia a rotelle, è l’unica cosa che può darmi un po’ di pace”.

Sono laureata in lingue, insegnavo, vivevo in un paese vicino a Cosenza.

Ora sono scappata in Umbria coi miei figli, vivo nascosta aiutata dai soldi di mia madre, 85 anni. Ho paura perché la corte di Assise di Cosenza gli ha accordato il rito abbreviato.

Vorrebbero farlo passare per incapace di intendere e di volere. Se mi ucciderà chi lo spiegherà ai miei figli?

La mia è una storia qualunque.

Ho sposato Paolo, infermiere anestesista all’Ospedale di Cetraro, nel maggio 2004. Quasi subito mi sono accorta che beveva di nascosto.

Ho fatto di tutto per cercare di farlo smettere. Ho sperato che la nascita dei figli lo aiutasse, ma al contrario: ha iniziato a fare uso di sostanze anestetiche (Midazolam) sottratte in reparto.

Ho combattuto da sola: per molto tempo non ho rivelato a nessuno la verità.

Familiari e amici lo conoscevano come un uomo cortese e generoso.

Nel 2012 muore improvvisamente una delle mie tre sorelle e il mio equilibrio vacilla, inizio una psicoterapia.

Realizzo come la mia situazione matrimoniale sia insostenibile.

Ne parlo con mia sorella Annalisa che, da medico, penso possa aiutare me e magari anche lui. Quando Paolo capisce che ho rivelato il suo “segreto” è l’inizio della fine.

Mi minaccia di morte davanti ai figli. Inizia a usare cocaina.

Mi calunnia in pubblico: dice che lo tradisco e che gli rubo soldi. Naturalmente è falso.

E’ lui a rubare 100mila euro in casa di mia madre. Lo denuncio. Nessuna indagine. Frantuma il parabrezza e svita i bulloni della mia auto, le videocamere lo provano. Uccide mia sorella. Dopo due settimane dall’omicidio mi viene bruciata l’auto.

I carabinieri pensano che sia qualche esponente della cosca mafiosa del mio paese, ma io so che il mandante è lui. Molti, primi fra tutti i suoi familiari, si schierano dalla sua parte contro di me, colpevole di averlo lasciato.

Decido di trasferirmi per proteggere i figli: la più grande ha capito, anche se non parla. Nell’udienza preliminare, novembre 2016, confessa giustificando l’omicidio come un momento di follia dettato da alcool e cocaina. Chiede il rito abbreviato per ottenere la perizia psichiatrica. La corte di Assise di Cosenza glielo accorda. Resto senza parole. Ha lavorato nella sala operatoria di un ospedale fino alle 14.30 e dopo un’ora ha ucciso.

Era pazzo quando lavorava?

Quando commissionava per scritto dal carcere il mio omicidio?

In nome di mia sorella uccisa, dei suoi due figli orfani, di tutte le donne che ogni giorno vengono ammazzate vi chiedo: aiutateci finchè siamo ancora vive, non ci piangete solo da morte”.

Non possiamo fare molto. Quello che possiamo fare è ampliare il disperato grido di aiuto di Serena nella speranza che chi di dovere intervenga.

Pubblicato in Alto Tirreno

Giuseppe Antonuccio,detto “Garibaldi” era sfuggito alla cattura nei primi giorni del gennaio scorso quando fu raggiunto da un fermo, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, nell’ambito dell’operazione su ‘ndrangheta e appalti che ha portato all’arresto di 34 persone tra le quali il costruttore Giorgio Ottavio Barbieri.

 

Il 9 febbraio, il Tribunale del capoluogo aveva emesso nei suoi confronti, inoltre, un ordine di custodia cautelare in carcere con l’accusa di associazione di tipo mafioso.

Secondo gli inquirenti Antonuccio sarebbe l’uomo di fiducia diFrancesco Muto, boss dell’omonima cosca di ‘ndrangheta dell’alto Tirreno cosentino, e avrebbe avuto il ruolo di commettere danneggiamenti ed azioni intimidatorie.

 

Le indagini, condotte dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo Carabinieri di Cosenza – diretti rispettivamente dal capitano Giuseppe Sacco e dal tenente colonnello Milko Verticchio – e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro nella persona del sostituto procuratore Alessandro Prontera e del sostituto procuratore Camillo Falvo – titolari del fascicolo d’indagine – del procuratore capo Nicola Gratteri e del procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri, hanno consentito di individuare il ricercato all’interno di un’abitazione in contrada Santa Lucia.

 

Nel blitz è stato arrestato anche un 38enne, R.M., accusato di aver favorito l’irreperibilità di Antonuccio ospitandolo nel suo appartamento.

Pubblicato in Cetraro

Esattamente un mese fa, il 27 dicembre 2016 , erano le 5 di stamattina quando il giovane Mario Gallo venne accoltellato davanti al "Green Park" di Cetraro Marina.

 

Il ragazzo venneo portato al pronto soccorso dell’ospedale di Cetraro, dove i medici accertarono che era stato raggiunto da tre coltellate: due ai glutei ed una all’addome. Il referto parlò di“trauma pneumotoracico da arma da taglio”.

Mario Gallo venne stabilizzato e subito dopo fu stato trasportato all’ospedale dell’Annunziata di Cosenza dove venne stato operato.

 

Il ragazzo, comunque, non corse pericolo di vita.

Si trattò del figlio del messo notificatore del Tribunale di Paola e legato da vincoli di parentela con il consigliere regionale del PD Giuseppe Aieta.

Le indagini dei carabinieri portarono al fermo di un giovane, che si presunse fosse l’aggressore.

 

Si trattava di Matteo Iorio.

Vennero ascoltati alcuni ragazzi che erano presenti al momento della lite, sembra provocata da motivi passionali.

La colluttazione sarebbe iniziata con l’assalto di Iorio a Gallo, che si trovava in auto con una ragazza.

Iorio iniziò provocando danni all’auto con un corpo contundente, poi pretese che Gallo uscisse ed è iniziò la colluttazione, al culmine della quale l’ accoltellamento.

 

Oggi nel pomeriggio i militari della Stazione di Cetraro hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per tentato omicidio, emessa dalla Procura della Repubblica di Paola.

Le indagini, condotte dai militari della locale Stazione, hanno consentito di individuare come autore dell’accoltellamento Iorio.Matteo, 20enne incensurato di Cetraro. L'indagato è stato tradotto alla casa circondariale di Paola su disposizione dell'autorità giudiziaria.

Pubblicato in Cetraro

Belvedere Marittimo4 dic. Ancora una rapina nel centro abitato di Belvedere Marittimo.

 

Presa di mira una parafarmacia di contrada Vetticello, a Belvedere Marittimo.

Il colpo è stato compiuto venerdì sera e già ieri si è svolta l'udienza di convalida dell'arresto.

Il cetrarese Ilio Pascale, 34 anni, si è presentato all'interno della parafarmacia brandendo il coltello e intimando alla proprietaria di consegnare il denaro contenuto nella cassa.

Molto scarso il bottino: circa 200 euro.

 

Poi, il rapinatore, è entrato nella sua auto ed è tornato a Cetraro.

Immediato è stato l'intervento dei carabinieri che hanno raccolto le informazioni utili ed hanno controllato anche alcune riprese da camere di videosorveglianza.

E’ stato così individuato il responsabile della rapina.

Hanno raggiunto Ilio Pascale a Cetraro.

Il rapinatore si è nascosto in una palazzina vicina alla sua abitazione tentando di evitare, inutilmente , di essere acciuffato.

Ma i carabinieri subito dopo lo hanno bloccato e dopo la perquisizione dell’auto hanno trovato il coltello descritto dalla vittima della rapina.

Il giovane è stato associato alla casa circondariale di Paola.

Pubblicato in Alto Tirreno
Pagina 3 di 7
BANNER-ALTO2
© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy