BANNER-ALTO2
A+ A A-

IMG-20200703-WA0012Probabilmente per fine mese il Comune di Amantea vedrà finalmente approvarsi il bilancio comunale, sia il conto consuntivo del 2016, sia il bilancio di previsione del 2020, nodo cruciale legato soprattutto alle dimissioni della precedente giunta Pizzino, che aveva visto nella approvazione del bilancio uno scoglio insormontabile.

La commissione straordinaria nella tarda giornata di ieri ha deliberato una serie di de termine e provvedimenti propedeutici all' approvazione del bilancio consuntivo del 2016 e successivi e del previsionale per il 2020.

Pare che gli uffici finanziari abbiano dovuto negoziare con la Commissione Straordinaria in merito alla necessità di sforbiciare alcune voci di spesa, si rincorrono anche le voci di un nuovo sub-commissario approdato al timone del Comune di Amantea da pochi giorni, lo stesso affiancherebbe il dottore Vigliatore nella stesura del bilancio del Comune di Amantea.

Rimangono quanto meno lunghi, anche se la Commissione Straordinaria dovesse licenziarlo nei prossimi giorni, i tempi necessari per poi fare approdare il bilancio in approvazione nel Consiglio Comunale. 

Condizione rivelatrice di una oggettiva difficoltà nella quale i conti, e non solo quelli, del Comune di Amantea si trovano. 

Condizione che va ben oltre le sanzioni previste dall'ordinamento degli enti locali, nel caso di mancata approvazione dei bilanci, in ordine alle quali il dibattito è da sempre aperto. 

I tempi della stessa approvazione tra giunta e  consiglio inducono a pensare che ci vorranno almeno diverse settimane, ma potremmo anche sbagliare di poco.

Non è questo, però, adesso, il problema perché il Comune è particolarmente indietro con i tempi rispetto alla necessità di un bilancio che va chiuso al più presto, nell'ottica di una condizione che al momento impedisce all'ente di effettuare spese che non siano in dodicesimi. 

E la polemica cittadina è dietro l'angolo, da più parti infatti la città fa notare che malgrado la situazione di crisi sia generalizzata e non riguardi soltanto Amantea, rimane pacifico fare presto anche per evitare che ad approvare il bilancio sia un burocrate della Regione, con tutte le conseguenze del caso anche in termini di considerazione nei confronti di una cittadinanza già pesantemente vessata a livello tributario dopo il dissesto e lo scioglimento.

Pubblicato in Primo Piano

È l’ipotesi di reato su cui lavora la procura che ha aperto un’inchiesta sul bilancio 2015 del Comune e su presunti crediti mai saldati nei confronti di alcune partecipate della Città.

 

In totale il buco in bilancio che supererebbe i 30 milioni di euro.

Gli ammanchi della Città di Torino sarebbero stati tenuti nascosti.

 

In totale, scrive il Corriere della sera, se si considerano anche Infra.to, partecipata del Comune che gestisce le infrastrutture del trasporto pubblico e Agenzia mobilità piemontese, consorzio in cui la Città metropolitana di Torino ha un partecipazione del 36 percento, i conti non tornerebbero riguardo a circa 80 milioni di euro.

 

La Guardia di finanza ha effettuato alcune verifiche a Palazzo civico.

L’inchiesta è coordinata dal procuratore Ciro Santoriello.

Al momento non ci sono iscritti sul registro degli indagati, specifica il procuratore capo Armando Spataro, e nemmeno un’ipotesi di reato.

L’indagine è soltanto all’inizio.

 

A farla nascere è un esposto del consigliere comunale della Lega nord Alberto Morano, un notaio che si era candidato sindaco sfidando Chiara Appendino.

 

Morano ha inoltrato la stessa denuncia anche alla Corte dei conti, che ha aperto un’indagine parallela.

Nella relazione relativa al bilancio del 2015, stilata nel 2016, quando al governo della città c’era ancora Piero Fassino, riguardo a eventuali rapporti di debito o credito con le partecipate, sotto la voce Gtt, c’era scritto: «Dato non disponibile».

Il 31 luglio 2016 invece, quando il bilancio Gtt venne approvato, si era insediata Chiara Appendino, che aveva segnalato una situazione di disallineamento dei conti.

 

Da FB di Francesca Menichino

“Il buco di Bilancio sembra un vizio del pd.

A Torino 5 milioni.

Ad Amantea 3 milioni e mezzo.

In proporzione è molto più grande quello di Amantea.”

Pubblicato in Politica

Contesto e respingo le illazioni dell’assessore Tempo che non corrispondono a verità quando mi addebita di aver tentato scenograficamente di interromperlo in consiglio comunale allorchè ebbe dire della vicenda del debito scomparso di 3,5 milioni di euro con la Cassa DDPP.

 

Sono affermazioni che potrebbero ingenerare nel lettore l’impressione che io sia tra coloro ai quali avrebbe fatto comodo il silenzio.

Semmai io sono intervenuto a tutela della mia onorabilità.

 

E’ la sintesi del pensiero di GB Morelli come tratto dal recente articolo sul Quotidiano di oggi 26 ottobre

Poi l’affondo: “invito costui( l’assessore Sergio Tempo) a indicare in modo esplicito –anziché allusivamente- le precise circostanze di fatto, nonché i nominativi ai quali avrebbe fatto comodo tacere la verità”.

Osserva e contesta, infatti, il vicesindaco le dichiarazioni dell’ex assessore Tempo quando ebbe ad affermare che “alcuni amministratori e impiegati comunali erano a conoscenza della situazione finanziaria dell’ente e che a qualcuno avrebbe fatto comodo che la verità non venisse a galla.

Una vicenda sempre più pasticciata e che potrebbe portare l’ex assessore Tempo a tenere , insieme al proprio legale di fiducia, una conferenza pubblica durante la quale avrebbe modo di tutelare al meglio la propria onorabilità e professionalità, rispondendo magari solo ad alcune delle tante domande che la stampa ed i cittadini potrebbero rivolgergli.

 

Sembra sempre più palese il tentativo di emarginare l’ex assessore Tempo spegnendo le sue velleità politiche future , mentre al più nella comunità amanteana e nel PD egli sembra quel Simone di Cirène di cui parla Luca nel suo Vangelo quando dice che “Mentre conducevano via Gesù, i soldati romani, lo presero che veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù”.

Ora se quella storia è stata scritta ed è ben presente nella memoria e nel cuore dei cristiani quella del bilancio del comune di Amantea è ancora tutta da scrivere.

E non sarebbe male se Sergio Tempo la scrivesse tutta per farcela conoscere.

 

Ha ragione Morelli si tratta di una storia che deve essere conosciuta anche perché , diciamo noi, e sanno tutti, prima o dopo potrebbe finire davanti al giudizio non di Ponzio Pilato ma di altri giudizi dalle mani pulite!

Tutti lo sanno ma nessuno ci crede. Forse per scaramanzia!

Tutti, cioè, sanno che il nostro comune è oberato di debiti.

 

Quello che non si riesce a sapere è la loro entità.

Ma forse non lo si vuole sapere.

Di certo esistono, di certo vengono dal passato e sembra che non vi siano responsabili.

Già! E poi a che serve cercare uno o più responsabili?

Mica questi responsabili saranno mai chiamati a rimborsare i debiti.

 

Per scienza contabile e politica nessuno ha mai pagato i debiti fatti in nome e per conto del comune.

Esiste, cioè, il principio della incertezza ed indeterminatezza del debito e quello della irresponsabilità personale. Tutt’al più si potrà dire che la responsabilità sarà della intera amministrazione. Il che, tutto sommato, è vero ove si consideri che comunque anche la minoranza avrebbe potuto e dovuto contestare e denunciare questi debiti che poi saranno pagati dai cittadini.

 

Già! La certezza assoluta è che qualcuno questi debiti li dovrà pagare e sono i cittadini. Ma non solo quelli attuali. No! Anche quelli futuri, cioè anche quelli ancora non nati. I nostri incolpevoli figli e nipoti.

 

Quali debiti?

Ecco l’ultimo è quello che emerge dal debito intimato dalla Commissione europea che ha disposto che la Calabria deve pagare per le seguenti 43 discariche illegali: Amantea, Belmonte Calabro (2), Caloveto, Campana, Colosimi, Falconara Albanese, Firmo, Laino Castello, Longobardi, Maierà, Malito, Mendicino, Mormanno, Pietrapaola (2), Sangineto, Maida, Tortora, Verbicaro, Villapiana, Umbriatico, Badolato, Davoli, Gizzeria, Isca sullo Jonio, Magisano, Martirano, Martirano Lombardo, Petronà, San Floro, Sellia, Soveria Simeri (2), Taverna, Reggio Calabria, Acquaro, Gerocarne, Jappolo, Pizzo Calabro, Ricardi, Sana Calogero e Sorianello.

 

Il ministro dell'Ambiente Galletti davanti alle commissioni congiunte Politiche Ue e Ambiente ha detto : «Le somme delle sanzioni pagate dallo Stato Italiano sono oggetto del diritto di rivalsa da parte del Mef nei confronti delle Regioni, secondo gli importi a ciascuno spettanti computando le discariche di pertinenza secondo quanto disposto dall'art. 43, legge 234 del 2012».

Infatti, il comma 10 del citato articolo stabilisce che “ Lo Stato ha altresì diritto, con le modalità e secondo le procedure stabilite nel presente articolo, di rivalersi sulle regioni, sulle province autonome, sugli enti territoriali, sugli altri enti pubblici e sui soggetti equiparati, i quali si siano resi responsabili di violazioni delle disposizioni della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, firmata a Roma il 4 novembre 1950, resa esecutiva dalla legge 4 agosto 1955, n. 848, e dei relativi Protocolli addizionali, degli oneri finanziari sostenuti per dare esecuzione alle sentenze di condanna rese dalla Corte europea dei diritti dell'uomo nei confronti dello Stato in conseguenza delle suddette violazioni”.

Il Ministero anticipa, dunque, ma Regioni e Comuni devono rimborsarlo. E sugli 80 milioni di euro totali, alla Calabria tocca restituire al Mef oltre 16 milioni di euro (16.281.404,10).

Ed infatti lo scorso primo aprile dagli uffici della Ragioneria generale dello Stato è partita una comunicazione indirizzata sia alla Cittadella regionale che alle sedi delle 40 amministrazioni comunali coinvolte nelle sanzioni.

Ai fini del recupero «degli importi anticipati dallo Stato si invita codesta Regione, quale responsabile in solido con i Comuni in indirizzo, (...) a voler concordare con gli Enti locali le modalità attraverso le quali provvedere al suddetto reintegro che, in base alla normativa vigente, può avvenire anche mediante compensazione, fino a concorrenza dei rispettivi importi, con altri trasferimenti dovuti dallo Stato».

Tradotto: mettetevi d'accordo e mandateci i soldi, altrimenti tratterremo i fondi statali che vi spetterebbero. E fatelo in fretta: «Trascorsi 90 giorni dalla ricezione della presente, se non ci saranno indicazioni sulle modalità di reintegro, si procederà al recupero delle risorse in questione a carico dei singoli Enti interessati ai sensi della normativa vigente».

L’importo dovuto dal comune di Amantea è pari a 388. 233,50 euro.

E sarà difficile, per non dire impossibile che sia pagato dalla regione.

Vedremo se il comune metterà questo debito nel bilancio preventivo del 2016.

Vi faremo sapere.

Pubblicato in Politica

E’ il titolo trionfale del comunicato ema nato da France sca Menichino del M5s. Ed ecco il testo:

 

Finalmente ci prestano ascolto. E la consideriamo una vittoria non nostra ma dei cittadini di Amantea. Purché ovviamente seguano scelte concrete.

E’ da inizio consiliatura che facciamo proposte di revisione della spesa, ben consapevoli che ci sono enormi sprechi, e che l’unica politica seria è quella della riduzione dei costi, prima e in alternativa all’indebitamento. Dopo l’ennesima proposta in tal senso fatta nell’ultimo consiglio comunale del 18 novembre scorso ecco che viene convocata una commissione bilancio con la revisione della spesa come primo punto all’ordine del giorno. Siamo soddisfatti e lavoreremo chiedendo innanzitutto la trasparenza della gestione: un’amministrazione trasparente si caratterizza soprattutto nella possibilità data ai cittadini di sapere come vengono spesi i soldi, cosa che al comune di Amantea non risulta in modo chiaro, non essendo il bilancio facilmente leggibile per i cittadini.

 

Con tempestività l’assessore Tempo ha convocato per domani 27 novembre alle ore 18:30 la Commissione che si occuperà di revisione della spesa e dello sgravio degli oneri per l’installazione dei ponteggi per chi intenda rimuovere coperture in amianto (punto proposto dal consigliere Ruggiero).

Come sempre invitiamo i cittadini alla partecipazione e non solo, li invitiamo a farci proposte e darci suggerimenti di cui ci faremo portavoce in Consiglio. Riteniamo che si possa risparmiare in tutti i settori della gestione dell’ente, purché ce ne sia la concreta volontà e si lavori in modo serio e determinato, tagliando insieme ai costi anche i diffusi “privilegi”. Puntando ad una politica che faccia davvero gli interessi della collettività dei cittadini e si ispiri al buon andamento dell’amministrazione, che non sia solo un’affermazione di principio.

 

Già da domani protocolleremo una prima proposta concreta che riguarda l’acquisto per la riparazione dell’autoscala ferma da più di un mese e per cui l’ingegnere Pileggi ha firmato un impegno di spesa di 9.883, 59 a favore di un fornitore di fiducia, somma che ci appare elevata anche in mancanza di preventivi alternativi che chiediamo vengano effettuati secondo il principio della economicità della spesa.

Ecco il comunicato stampa di Francesca Menichino del M5s.

Nel pomeriggio del 13 novembre 2015 si è tenuta la Commissione consiliare Bilancio con i seguenti punti all’ordine del giorno:

-          Variazione di bilancio per 1.100.000 euro in aumento;

-          Rinegoziazione dei mutui concessi dalla Cassa Depositi e Prestiti, cioè circa 10 milioni di euro spalmati fino al 2040;

-          Richiesta alla Cassa Depositi e Prestiti di un’altra anticipazione di 5 milioni di euro da restituire in 30 anni.

 

Gli stessi punti che saranno oggetto del Consiglio comunale il prossimo 18 novembre.

La notizia in sostanza è: altri debiti, lasciati pure in eredità alle prossime generazioni ed alle future amministrazioni.

 

Mai come adesso ho la netta la percezione che per i conti del nostro bilancio non ci sia più speranza: il dissesto è dietro la porta.

Ma come è possibile che il nostro comune già fortemente indebitato per un importo di circa 21 milioni di euro continui ad indebitarsi? Questo chiediamo all’Assessore competente e a tutta la giunta i cui atti sono collegiali. E quali saranno le rate di tutti questi mutui? Come vi si farà fronte?

 

Com’è possibile che non ci sia nessuno degli amministratori che capisca che l’unica necessità impellente è ridurre la spesa?

Ho chiesto quali siano stati, dall’inizio della consiliatura, i tagli alla spesa. Mi ha risposto il sindaco: “Abbiamo risparmiato con le assicurazioni” ma non mi ha saputo dire quanto (forse 1000 o 2000 euro di premi?) e mi ha parlato della nuova aggiudicazione del servizio delle “Strisce blu” la cui percentuale per il Comune è salita dal 12% al 50 %, senza rendersi conto che questa non è riduzione di costi ma aumento delle entrate. Quindi i tagli sono prossimi allo zero.

 

Per il resto si continua soltanto a spendere. Pensate solo ai 130 mila euro del programma estivo (circa il doppio dell’anno scorso) che gridano vendetta davanti a tutti i lavoratori che non vengono pagati regolarmente: operai delle cooperative, dipendenti della Multiservizi spremuti fino all’osso e diversi lavoratori che gravitano attorno al Comune.

Ma non c’è niente da fare. Chi non vuole ascoltare non ascolta e chi deve continuare a curare gli “orticelli” continua a fare solo questo. Di recente il nostro Comune è stato anche “visitato” da un ispettore del Ministero delle Finanze, e l’illegittimità della presenza del sindaco padre continua a non essere sanzionata da nessuno nonostante le nostre segnalazioni.

 

Il Consiglio comunale è paralizzato e tutto viene deciso nella Giunta e nella Ragioneria del Comune. Tutto ciò con la compiacenza di chi, il segretario comunale, dovrebbe garantire il rispetto della legge.

Siamo al collasso totale, abbiamo debiti e contenziosi con tutti i fornitori dei servizi fondamentali: acqua, luce, gestione dei rifiuti, depurazione.

Ricopro il mio incarico di consigliere comunale con profondo rispetto del ruolo e dei 1367 cittadini che hanno voluto il M5s nel Consiglio Comunale e di tutti i cittadini di Amantea.

 

Ieri ancora una volta ho provato vergogna al pensiero di poter essere anche solo minimamente associata a tali amministratori.
Continueremo a lottare giorno dopo giorno con il gruppo M5s di Amantea, certi che esiste un modo diverso ed onesto di gestire la cosa pubblica.
E ci auguriamo con tutto il cuore per il futuro di questa città, che tutto questo finisca al più presto!”.

 

NdR. Ora aspettiamo che il resto della opposizione contesti la Menichino di pressapochismo, se non di mancanza di lucidità, oppure che tutti loro si dimettano immediatamente lasciando ad altri il compito di fare una giusta e necessaria opposizione.

Pubblicato in Cronaca

Scrive il consigliere di minoranza G Pellegrino sul Consiglio Comunale del 30/07/2015

“Punto 1. Il verbale della seduta precedente relativamente all’oggetto rendiconto esercizio finanziario 2014 non riporta ,nemmeno per punti prioritari , le criticità evidenziate del sottoscritto nella sessione di bilancio . Necessita riportare le criticità rilevate ed evidenziate e far riferimento al documento allegato per l’opportuno approfondimento. Altrimenti non si riesce a capire perché il mio voto è stato contrario.

Punto 3.Recupero Disavanzo Tecnico

In premessa voglio chiedere al Sig. Segretario ed al sig. Sindaco : Il dato è corretto? Perché da questo dato dipenderanno i bilanci dei prossimi 30 anni . Se il dato non è corretto rischiamo di ingessare l’attività amministrativa per molti lustri.

Avete fatto accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità per importi inferiori alle reali capacità di riscossione dei crediti che l’ente ha dimostrato in questi ultimi 5 anni. ( 80%) ?

Signori Amministratori vogliamo continuare a gestire la cosa pubblica con la superficialità dimostrata fino ad ora?

LA RIDETERMINAZIONE DEL DISAVANZO DI AMMINISTRAZIONE RISULTANTE ALLA DATA DEL 1 GENNAIO 2015 ,A SEGUITO DEL RIACCERTAMENTO E DÌ DETERMINAZIONE DEL FONDO CREDITI DI DUBBIA ESIGIBILITA’ EVIDENZIATO NEL PROSPETTO ,(ALLEGATO 5/2 D.LGL 118/2011) RIPORTA UN DATO ERRATO OSSIA UN DISAVANZO DI AMMINISTRAZIONE di MOLTO INFERIORE RISPETTO A QUELLO CORRETTO, ALMENO COME DATO CONTABILE . UN ERRORE DI CENTINAIA DI MIGLIAIA DI EURO !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!VERIFICHIAMO?

SE IL DISAVANZO NON E’ 200 BENSI’ 600 IL RAGIONAMENTO E’ CHIARO: SU OGNI BILANCIO PER I PROSSIMI 30 ANNI LA CIFRA DI RIPARTO E MAGGIORE.

L’accantonamento al fondo è stato calcolato in euro 603.461,82 ……… mentre il dato corretto dovrebbe essere presumibilmente di euro 1.000.759,86.

Per l’esattezza un errore di 397.298,04, altro che bruscolini ,all’incirca 800.000 milioni circa di lire del vecchio conio

Quindi , in ragione del dato corretto , il disavanzo tecnico sarebbe, il condizionale è d’obbligo, pari ad euro 664.763,85.

E’ inutile dire che anche questo disavanzo è ingannevole ……..poichè nella costruzione del fondo si è proceduto con delle medie inappropriate ossia si è proceduto all’aggregazione di mele con pere …… ……….quando sappiamo che le mele restano mele e non possono trasformarsi in pere .( sommati i crediti per tasu ,ici,acqua ecc.ecc.)

Se il disavanzo non è 200 bensi 600 il ragionamento è chiaro e limpido:su ogni bilancio per i prossimi 30 anni la cifra di riparto è maggiore

Ma al Comune di Belmonte tutto è possibile ed anche il contrario di tutto per espressa volontà divina .

A questo c’è da aggiungere che il riaccertamento dei residui sconta una errata applicazione del nuovo principio contabile nel riaccertamento dei residui , in parole povere un vero DISASTRO

Ad aggiungere disastro a disastro, valutando le carte che mi sono state consegnate , ci ha pensato bene il Segretario il quale ha convocato un Consiglio Comunale con all’O.D.G. il ripiano del maggior disavanzo di amministrazione derivante dal riaccertamento straordinario dei residui ,ai sensi dell’art.3,comma 16, del d.Lgs n° 118/2011, SENZA UNA RELAZIONE TECNICA che illustri e proponca come tale disavanzo debba essere ripianato , unitamente al parere obbligatorio del revisore. Come abbiamo detto manca la proposta di giunta per il RIPIANO. A questo c’è da aggiungere ,inoltre, che manca il parere obbligatorio del Revisore .Scusate se è poco.

Siamo nei termini oppure le mie precedenti rimostranze scritte e rimaste lettera morta, erano corrette?

Alla luce di quanto detto si chiede espressamente che tutti gli atti vengano trasmessi alla On.le Corte dei Conti di Catanzaro.

PER DICHIARAZIONE DI VOTO.

Pur rendendomi conto che il disavanzo tecnico lo abbiamo subito ,esiste una responsabilità diretta dell’Amministrazione Comunale e questa responsabilità dove è?

Certamente nella quantità ovvero nelle cifre .

Se i bilanci precedenti fossero stati corretti e non falsati , ma noi lo abbiamo sempre e comunque evidenziato salvo poi ad essere denigrati come incompetenti ,denigratori e sfascisti del buon nome dell’Amministrazione,avremmo avuto un deficit sicuramente minore. La non veridicità dei bilanci precedenti ha portato il nostro Comune da + 300 a - 200 per quanto affermato ,nelle carte dagli amministratori e dal revisore ,ma per noi il deficit è molto piu grande, ed il risultato è sotto gli occhi di tutti.

Gli avanzi fittizi negli anni hanno permesso di spendere delle risorse che l’ente non aveva in cassa. Prova provata è la cronica mancanza di liquidità e la costante necessità di anticipazione di tesoreria.

Il gruppo Uniti per Cambiare esprime parere negativo e pertanto voto contrario.

Belmonte Calabro li 30/07/2015   Dott. Giancarlo Pellegrino (Capogruppo “Uniti Per Cambiare)            

Pubblicato in Belmonte Calabro

La stampa locale riporta il fatto che Orsola Fallara, la ex dirigente del settore Finanze del Comune di Reggio Calabria, suicidatasi nel dicembre 2010 in seguito allo scandalo che l’ha vista protagonista dello sperpero del denaro pubblico, nell’estate del 2009 abbia elargito, in tutta autonomia, al parroco della parrocchia di San Giorgio Martire, nel rione San Giorgio Extra, una somma rilevante.

Si parla di una semplice richiesta di 235mila euro che il sacerdote Antonino Pangallo fece al comune di Reggio Calabria e la Fallara liquidò con una graziosa aggiunta di euro 15.000 per «una tantum per lavori di manutenzione» con un mandato unico di 250.000 euro.

Non solo ma sempre nell’estate 2009 pervenne una seconda richiesta di 50 mila euro per i «lavori di consolidamento solaio di copertura del centro civico e sociale in San Giorgio Extra», una richiesta alla quale la Fallara rispose con l’elargizione di 70 mila euro.

Ma poteva una dirigente del comune emettere mandati senza alcuna legittimazione? Parliamo di 320 mila euro!!

Si trattava di una persona irresponsabile al punto da rischiare gravi responsabilità personali non solo economiche ma anche penali ?

O piuttosto si trattava di comportamenti che poteva ben rientrare nel novero di altri similari e quindi non contestabili?

Possibile che la Fallara non avesse consapevolezza che i revisori dei conti avrebbero dovuto ( e potuto) chiedere le ragioni di tali mandati e contestarli o avere la certezza che non lo avrebbero fatto?

Nessuno ne sapeva niente nel Comune di Reggio ? Il parroco non ha ringraziato nessuno dal pulpito? Ha preso i soldi ed è rimasto in silenzio ( omertoso)od invece ha ringraziato qualcuno? E chi la Fallara od (anche) altri?

Quanto altro deve ancora uscire dai bilanci di Reggio Calabria?

Possibile che un ufficio di ragioneria possa emettere mandati senza alcun controllo?

 

Pubblicato in Reggio Calabria
BANNER-ALTO2
© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy