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Si tratta, nientemeno, che di Marzio Blaiotta, presidente dell'Urbi Calabria

L’Urbi è l’Unione Regionale delle Bonifiche e Irrigazioni in cui si sono riuniti tutti i Consorzi di Bonifica calabresi.

Intanto la situazione al consorzio di bonifica ex Valle Lao è sempre più caotica

Ed i 320 lavoratori forestali se non saranno pagati con puntualità dalla regione chiederanno di essere trasferiti a “Calabria Verde”.

A sostenere le loro richiesta anche le OOSS.

I forestali tramite Giuseppe Lavia, segretario generale della Fai Cisl hanno scritto al presidente della Regione, Oliverio.

«Occorre dare risposte immediate – scrive Lavia - nominando un nuovo commissario, per trovare soluzione alle questioni salariali ed organizzative aperte, consentendo con la ripresa delle attività, il normale funzionamento dell’Ente, con l’erogazione delle spettanze anche ai 320 lavoratori idraulico-forestali, per evitare che si possa acuire il clima di tensione e di contrapposizione fra lavoratori.

Tutto ciò premesso, qualora non si proceda alla nomina del nuovo commissario nelle prossime ore e non si verifichi la ripresa delle normali attività (cantiere/ufficio), i lavoratori idraulico-forestali inoltreranno formale richiesta di trasferimento presso Calabria Verde».

«Il blocco delle attività, conseguenza dello sciopero ad oltranza portato avanti dai lavoratori consortili che rivendicano le spettanze salariali legittimamente maturate – precisa poi Giuseppe Lavia - continua a produrre lo stallo di ogni attività, ivi comprese le attività poste in essere dai circa 320 dipendenti idraulico-forestali che sono in utilizzo presso il Consorzio e al cui pagamento si provvede attraverso il trasferimento delle risorse da parte della Regione Calabria.

Abbiamo informato di tale situazione il Prefetto di Cosenza, che ha chiesto chiarimenti al Consorzio che ad oggi naturalmente nessuno ha fornito.

Tale situazione di blocco delle attività, sta producendo il mancato pagamento delle spettanze ai lavoratori idraulico-forestali, pur in presenza delle risorse necessarie, in quanto ad oggi nessuna attività amministrativa finalizzata alla elaborazione dei cedolini paga è stata messa in campo, così come alla data odierna, termine ultimo, non si è proceduto all’invio della Certificazione Unica alla Agenzia delle Entrate, con applicazione delle sanzioni per circa 40.000 euro»

L’unico problema è che se verranno trasferito a Calabria verde i forestali del Consorzio Valle del Lao , la medesima richiesta la faranno tutti i forestali degli altri consorzi.

Pubblicato in Alto Tirreno

Il Consorzio di Bonifica ex Valle Lao ha un debito di oltre 8 milioni.

Ora interviene la politica.

Il Consigliere Regionale Mauro D’Acri ha incontrato i sindaci ed ha annunciato nuovi interventi

 

 

Ecco cosa ha affermato il Consigliere Regionale Mauro D’Acri, delegato del Presidente Oliverio per le politiche agricole, al termine di un incontro con i sindaci del Consorzio ex Valle Lao, che ha visto anche la partecipazione di rappresentanti di alcune organizzazioni sindacali e dei cittadini.

“Il Consorzio di Bonifica integrale dei Bacini del Tirreno Cosentino, noto come ex Valle Lao di Scalea, si trova in una situazione particolarmente difficile, ma è bene ricordare come la sua condizione attuale sia la diretta e pesantissima conseguenza di amministrazioni che, nei decenni passati, sono state in grado di causare un disequilibrio gestionale ed economico di immani proporzioni”.

Come a dire : La colpa è di quelli di prima.

Poi ha proseguito : “Gli ultimi dati finanziari mostrano, ad esempio, come a fine 2017 l’ente consortile abbia registrato un disavanzo pari ad oltre un milione e mezzo di euro per un debito complessivo del Consorzio che supera gli 8 milioni e mezzo.

Il Consorzio di Bonifica integrale dei Bacini del Tirreno Cosentino è un caso limite, si tratta di un ente nel quale le storture del passato hanno raggiunto l’apice ma non c’è dubbio che quella dei Consorzi di Bonifica sia una materia ben più vasta e che va affrontata in un’ottica di insieme.

Senza considerare le quotidiane richieste di pignoramenti che aggravano ulteriormente una situazione già tragica.  

Con un disavanzo consistente, 52 dipendenti ed una gestione annuale che supera il milione e quattrocentomila euro ci troviamo, insomma, di fronte ad un classico caso di insostenibilità.

I numeri, che hanno una loro drammatica evidenza, impongono a tutti coloro i quali hanno ruoli e funzioni in materia un surplus di responsabilità; ecco perché ho partecipato alla riunione chiesta e convocata dai sindaci dei Comuni che ricadono nel comprensorio consortile e procederemo alla nomina del nuovo Commissario.

Infine ha aggiunto: “ La strada che abbiamo tracciato prevede, infatti, l’indizione delle elezioni consortili e la predisposizione di un sostenibile piano industriale; nelle more di questo percorso, a testimonianza di un approccio che non potrebbe essere più rigoroso ed attento, sarà operativo e costante un tavolo tecnico che monitori la situazione complessiva del Consorzio e preveda la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti”

Ovviamente si tratta di un tavolo miracoloso nei cui cassetti saranno trovati i milioni di euro necessari per sanare il bilancio del consorzio

Ove non funzionasse il tavolo tecnico proposto Consigliere Regionale Mauro D’Acri e dai suoi cassetti non uscissero i soldi necessari, saranno attivati i cassetti della giunta regionale.

Conclude D’Acri “Nello specifico è bene evidenziare, tuttavia, che la Regione – ed il Dipartimento Agricoltura in particolare – hanno fatto fino ad ora quanto nelle loro possibilità; l’approvazione dei Piani di Classifica, ad esempio, ha rappresentato e rappresenta uno strumento fondamentale ed insostituibile per regolamentare il contributo di bonifica ed il perimetro di contribuenza. Ecco perché sui Consorzi sono necessari un ragionamento complessivo, un’attenzione costante, il contributo di tutti, una collaborazione fattiva che impedisca il nascere di contrapposizioni che accendono gli animi e poco o nulla hanno a che fare con la soluzione concreta dei problemi”.

Insomma dopo il 4 marzo sarà trovata la miracolosa soluzione.

E tanti dipendenti comunali aspettano lo stesso miracolo politico.

Pubblicato in Alto Tirreno

Il commissario straordinario del consorzio di bonifica “Valle Lao”, Pier Luigi Celiberto, ha inviato una nota al presidente della Regione Calabria, Oliverio, al consigliere delegato, Mauro D’Acri, e agli altri organi amministrativi regionali e sindacali, nella quale fa il punto della situazione economico finanziaria dell'ente di bonifica con sede a Scalea.

“Ad oggi – si legge - l'Ente soffre del proprio status: i fornitori nicchiano, i dipendenti si lamentano (giustamente), i pignoramenti sulla tesoreria dell'Ente sterilizzano quel poco di liquidità che si ricrea dal gettito dei ruoli, senza contare la messa in pericolo anche dei fondi destinati alla forestazione.

Tutte queste negatività – scrive Celiberto - incidono non poco sulla riuscita della continuità aziendale. Ciò stante, mi corre l'obbligo di ipotizzare il ricorso alla liquidazione coatta amministrativa, previa dichiarazione giudiziale dello stato di insolvenza dell'Ente.

Ritardare la procedura di liquidazione dell'Ente, che peraltro consentirebbe l'inefficacia dei pignoramenti, non può che causare l'accentuarsi dello stato di dissesto con nocumento allo stesso personale dipendente”.

Per il commissario è necessario dare inizio alla procedura.

Il disavanzo finanziario del Consorzio è stimato per il 2017 in un milione e 600mila euro; in aggiunta a quello consolidato al 31 dicembre 2016, pari a 5 milioni 228mila euro, oltre debiti fuori bilancio in corso di accertamento.

Per il commissario, in mancanza di un idoneo volano finanziario, è difficile ogni tentativo di ristrutturazione dell’Ente, sia organizzativo che economico-finanziario.

“L'Ente – conferma il commissario - è in dissesto finanziario, poiché non riesce a far fronte al regolare pagamento delle proprie obbligazioni.

A tanto si deve aggiungere la disaffezione del personale verso gli obiettivi dell'Ente, la mancanza del senso di appartenenza allo stesso, la rivalità tra gli stessi dipendenti, ed in particolare tra i dipendenti consortili e quelli del servizio forestazione.

Non posso comunque sottacere i malumori del personale consortile che ‘non vede corrisposte con puntualità le retribuzioni maturate: in merito, raschiando il barile, dal giorno del mio insediamento, agosto 2017, ad oggi ho pagato cinque mensilità, a fronte di un arretrato di nove stipendi.

Nel solo comparto dell'attività istituzionale vera e propria dell'Ente, consistente nei servizi irrigui e nel funzionamento dei relativi impianti, i conti economici presentano uno sbilancio negativo costi/ricavi di oltre 700 mila euro, recuperabile solo con il passaggio di almeno 20 unità come lavoratori stagionali, mentre un'altra quota andrebbe posta in esubero.

Le misure già intraprese dal sottoscritto riguardano l'emissione dei ruoli 2016 secondo il nuovo piano di classifica, anche se l'esecuzione è legata all'acquisizione di nuovo programma di gestione, senza considerare che con il passaggio del servizio di riscossione da Equitalia all'Agenzia delle Entrate non è possibile alcuna anticipazione sui ruoli coattivi; per l'attivazione delle procedure di esubero è stata attivata l'Inps, al fine di accertare quali dipendenti abbiano maturato il diritto alla pensione, e quali altri possano avere incentivi all'esodo (Legge Fornero). Il seguito, ovviamente, sarà oggetto di procedure sindacali”.

LA RISPOSTA DELLA CGIL A FIRMA DI SILVANO LANCIANO

Non spaventa al sindacato ed ai lavoratori il proclama del commissario straordinario del Consorzio di Bonifica ex Valle Lao di Scalea, il proposito del ricorso alla liquidazione coatta amministrativa dell’ente consortile , previa dichiarazione giudiziale dello stato di insolvenza.

La flai Cgil di Castrovillari che rappresenta la quasi totalità del personale dipendente, da alcuni mesi rivendica il pagamento di salari e stipendi arretrati al fine anche di contrastare l’aggressione sistematica di terzi con atti di pignoramento della cassa che di fatto paralizzano il consorzio.

Il Commissario , a giudizio del sindacato come il suo predecessore non ha messo in campo nessuna buona pratica amministrativa per garantire la funzionalità dell’ente e neanche per soddisfare i bisogni alimentari dei lavoratori e delle loro famiglie: il dottore Celiberto ha preferito farsi pignorare la cassa da terzi anziché pagare le sacrosante retribuzioni al personale.

Non c’è nessuna disaffezione del personale verso gli obiettivi dell’Ente, nessuna mancanza di senso di appartenenza allo stesso e la rivalità tra i dipendenti consortili e quelli del servizio forestazione, attiene non alla generalità degli operai forestali ma bensì ad un piccolo nucleo di ex operai divenuti miracolosamente impiegati allocati al secondo piano dell’ente che si sono visti proprio per appartenenza del personale dipendente, tagliati rimborsi esorbitanti ritenuti illegittimi.

Il commissario nella sua qualità di legale rappresentante del consorzio non ha inteso intervenire con determinazione ed efficacia sul rispetto delle norme contrattuali e di legge cedendo alle indebite pressioni di taluni politici del territorio.

Il sindacato ha richiesto, con i lavoratori , la convocazione di un urgente incontro presso la Regione Calabria interessando il Presidente Oliverio, il consigliere delegato On. D’Acri e il responsabile del dipartimento dott. Giovinazzo, al fine di ricercare le giuste soluzioni per l’erogazione immediata di salari e stipendi e per mettere in campo politiche idonee alla risoluzione dei problemi del Consorzio.

La Flai Cgil può anche accettare di buon grado la dichiarazione dello stato di insolvenza dell’Ente ed il conseguente ricorso alla sua liquidazione coatta amministrativa, purchè l’amministrazione pubblica regionale garantisca gli attuali livelli occupazionali del Consorzio ed i servizi ad agricoltori e cittadini.

Silvano Lanciano     Segretario Generale                  Flai – Cgil di Castrovillari

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Ecco cosa scrive Wanda Ferro consigliere regionale del Gruppo Misto.

“La decisione del presidente Oliverio di nominare un nuovo Commissario Straordinario del Consorzio di Bonifica ex Valle Lao di Scalea ha suscitato diverse perplessità e, a partire da quelle dei sindaci di sei comuni: Orsomarso, Belvedere Marittimo, Santa Maria del Cedro, Grisolia, San Nicola Arcella e Cetraro.

Perplessità legate soprattutto alla scelta di sostituire la guida dell’ente consortile dopo l’intenso lavoro di concertazione con le organizzazioni sindacali Cisl e Uil messo in campo dal commissario Macrì, che in una dettagliata relazione ha portato alla luce la gravissima situazione finanziaria del Consorzio, che non può che ripercuotersi sui diritti dei lavoratori.

Nella relazione del Commissario, di cui immagino sia al corrente il governatore, si parla di una ”progressiva ingravescenza dei conti” di cui non è mai stata data “corretta informazione agli Uffici Regionali né mai particolari forme di controllo sono state esercitate sull’Ente.

Sicchè come conseguenza automatica e scontata si è determinato il blocco degli stipendi per mancanza di cassa”.

Secondo il commissario “le cause del complesso stato contabile sono da ricercare in molteplici fattori.

Tra questi occorre fare necessario riferimento per importanza e quantità allo stato elefantiaco del contenzioso, di cui neppure gli uffici hanno fornito un’esatta determinazione.

Attraverso condotte amministrative censurabili e continue cause si è determinato un quadro di inesigibilità dei diritti sindacali dei lavoratori”.

Più avanti nella relazione il commissario descrive “uno stato deficitario delle finanze che ha portato alla lenta ma progressiva erosione di ogni risorsa per l’insopprimibile esigenza di pagamento degli stipendi” ed evidenza “la completa erosione delle risorse accantonate come TFR dei dipendenti e delle somme derivanti dalla forestazione.

Ciò depone per un quadro reale di bilancio particolarmente allarmante unito alla sostanziale incapacità di determinare i debiti fuori bilancio”.

Mentre qualche sindaco parla addirittura dell’ipotesi di portare in tribunale i libri contabili del Consorzio, i lavoratori chiedono chiarezza sul loro futuro e sul destino di un ente che ha un ruolo importantissimo nella salvaguardia del territorio e nel sostegno all’economia agricola.

Non entrando nel merito delle polemiche e delle posizioni delle diverse sigle sindacali, ritengo necessario che il presidente Oliverio faccia chiarezza, come chiedono i sindaci del comprensorio, sullo stato finanziario ed economico del Consorzio di bonifica, chiaramente ereditato dalle precedenti gestioni, e chiarisca le ragioni che lo hanno spinto a decidere per un nuovo commissariamento”.

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Il Presidente del consorzio Valle Lao, Davide Gravina, ha indetto un incontro con i quindici consiglieri dell'ente di via Fiume Lao per fare il punto della situazione sulla nota vicenda dell’annullamento delle recenti elezioni della terza fascia promosso dalla struttura di controllo della Regione Calabria.

 

Al vertice, tenutosi all’interno del palazzo consortile di Scalea, ha partecipato anche il sindaco di Orsomarso Antonio De Caprio in qualità di rappresentante dei trentasei sindaci del comprensorio consortile.

L’incontro si è svolto serenamente e responsabilmente.

Dopo lunga discussione sono emerse ed approvate le seguenti proposte operative per tutelare e difendere gli interessi dell’Ente consortile e dei suoi consorziati.

Un lettera alla struttura di controllo, con allegato il parere dell’Anbi, per chiedere la revoca delle decisioni assunte in merito alle elezioni della terza fascia.

La costituzione in giudizio presso il tribunale amministrativo regionale della Calabria nel caso in cui la richiesta non trovi accoglimento.

 

La richiesta da parte di tutti i quindici consiglieri dell’ente consortile di incontrare il presidente Oliverio per descrivere lo stato di profondo disagio e difficoltà in cui sono costretti a lavorare i dipendenti e gli amministratori del consorzio.

Una riunione informativa con i sindaci del comprensorio consortile.

Una assemblea con il personale dell’ente, che si terrà venerdì 27 novembre, per manifestare pubblicamente lo stato di preoccupazione.

Nell’importante incontro il presidente Gravina ha confermato tutte le deleghe assegnate ai consiglieri consortili:

Ciro Campilongo (vice presidente),

Tonino Miceli (membro della deputazione).

Deputati di zona:

Tonino D’Angelo (Paola);

Perrone Francesco (Buonvicino, Maierà, Diamante),

Aloise Francesco (Fiumefreddo, Longobardi, Belmonte),

Durante Marcello (S. Maria del Cedro, Grisolia),

Vadacchino Michele (Amantea, Cleto),

Bruno Elena (Cetraro, Bonifati, Sangineto),

Zicarelli Ottavio (Fuscaldo, Guardia Piemontese, Acquappesa),

Filippo Francesco (San Lucido, Falconara Albanese),

Elisa Guzzo Bonifacio (Aiello Calabro, Lago, Serra d’Aiello, S. Pietro di Amantea),

Licursi Gennaro (Scalea, S. Nicola Arcella),

Anselmo Sangiovanni (Orsomarso, Verbicaro, Santa Domenica di Talao),

Fortunato Agostino (Praia a Mare, Tortora).

Gravina ha sottolineato infine la vicinanza ed il sostegno concreto al Consorzio Valle lao di Scalea da parte di Coldiretti Calabria, dell’Urbi Calabria e dell’Anbi nazionale.

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Il presidente del consorzio di bonifica ‘’Valle Lao’’ è Davide Gravina già commissario straordinario uscente.

E’ stato eletto nella lista della Coldiretti che ha conquistato 15 seggi sui 15 disponibili

Gravina è stato il candidato più votato, con oltre 700 preferenze.

Il neo presidente Davide Gravina nella nota diramata dal consorzio di bonifica ‘’Valle Lao’’ ha dichiarato : “La lista Coldiretti ha conquistato e ha vinto, di fatto, le elezioni, svoltesi regolarmente, per il rinnovo degli organi consortili per il quinquennio 2014/2019”. 

Le elezioni giungono dopo vicende che hanno visto la Cia e la Confagricoltura denunciare gravi irregolarità e rivolgersi alle autorità competenti.

In particolare le due Associazioni ed i candidati hanno contestato al Commissario Gravina la contraffazione dell’articolo 16 dello Statuto con l’aggiunta di un comma, assente nella versione approvata dalla Regione Calabria, che riduce dal 30% al 15 % il quorum per la validazione delle elezioni dell’Assemblea dei delegati in caso di commissariamento del Consorzio; la mancata predisposizione degli elenchi elettorali nei tre mesi antecedenti la scadenza del mandato, nonché la riapertura dei termini, addirittura sino a 20 giorni prima della data fissata per le elezioni; l’esclusione da parte del Commissario della sezione 3 della lista “INSIEME PRO LAO CIA CONFAGRICOLTURA”, poiché, in tale occasione, ha giocato la partita sia come giocatore, in quanto candidato, che come arbitro, ricorrendo tra l’altro ad una motivazione priva di qualsiasi fondamento giuridico.

Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria ha dichiarato “Chiediamo al Comando dei Carabinieri di Scalea, dove pare è stata presentata la querela, che proceda velocemente nell’accertare i paventati abusi e reati commessi; ai nostri candidati, ai consorziati ed in genere all’opinione pubblica non si può lasciare alcuna ombra poiché questo sarebbe un grave attentato alla democrazia e all’esercizio libero del voto.

Probabilmente, viene il sospetto, che a qualcuno piacerebbe appropriarsi dell’intera diserzione dal voto! Nel merito ricordiamo che tra l’altro la L.R. 11/2003 che è sovraordinata allo Statuto e regola la materia dei Consorzi di Bonifica e irrigazione, prevede all’art. 34 (Elezioni dei delegati al Consiglio) il comma 13 bis che così recita: L’elezione dei delegati è valida con il 15% e non con il 30% come previsto dal precedente comma 13 solo nei Consorzi di bonifica commissariati.

Tale comma (basta fare una semplice ricerca) è stato aggiunto dall’art. 18, comma 3 della L.R. 21 agosto 2006, n. 7 e successivamente l’art. 9, comma 10 della L.R. 12 dicembre 2008, n. 40 sostituisce la parole “10%” con le parole “15%” e sopprime le parole “da almeno tre anni”.

“Tutti gli atti amministrativi, propedeutici all’elezione del Consiglio dei Delegati, sono stati approntati nei tempi stabiliti e diffusi tempestivamente, tra l’altro attraverso il sito web del Consorzio.

Ci sembra attuale, in questo caso, la favola di Esopo “ la volpe non arriva all’uva e dice che è acerba”. Dopo quattro anni di commissariamento durante il quale i rappresentanti delle organizzazioni hanno partecipato attraverso la prevista consulta alla vita del Consorzio, oggi, e solo oggi, si rivolgono accuse di dispotismo e arroganza al Commissario Gravina. Ci chiediamo: perché prima non è stato fatto? Perché alla Regione non è stata segnalata la gestione commissariale di quattro anni del’Ente Consortile? Il nostro candidato Gravina e la struttura dell’Ente, sapranno sicuramente valutare le gravi affermazioni e mettere in atto tutte le tutele del caso: Coldiretti Calabria è e sarà al loro fianco.

Certamente non è stato Gravina a rompere il sodalizio tra le associazioni, bensì una visione diversa del ruolo e delle prospettive dei Consorzi che Coldiretti Calabria ha scelto da oltre cinque anni e che hanno visto gli altri solo come avversari e senza mai una proposta. A noi è sempre piaciuto il confronto democratico e per questo abbiamo presentato e diffuso un programma elettorale ambizioso e impegnativo. Da altri invece deserto assoluto e polemiche!

Noi siamo tranquilli e con noi i nostri candidati, i sindaci e i tantissimi consorziati che ci hanno già manifestato il loro consenso e che invitiamo tutti a dare forza al consorzio con l’autogoverno esercitando il proprio diritto di voto.

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Scalea. Il consorzio Valle del Lao non è più “ un carrozzone politico”. Lo dichiara il portavoce Giovanni Folino dopo che la regione Calabria ha accreditato al consorzio stesso la bella somma di 4.584.003,21 euro con la quale il bilancio è ora in equilibrio:

Ecco la nota: “Un obiettivo non facile da raggiungere ( l’equilibrio) che, in soli due anni di commissariamento, è divenuto realtà, nonostante gli oltre 3 milioni di euro di debiti pregressi ed un risanamento dell'ente difficile e che ha trovato, lungo il suo cammino, non pochi ostacoli. L'ex Valle Lao, ad ogni modo, è oggi un Consorzio vitale, dinamico, attivo e, soprattutto, risanato, che guarda al futuro con maggiore fiducia e che si lancia verso nuove sfide, che lo vedono svestirsi, finalmente, dagli sporchi panni di "carrozzone politico", proiettandolo in un'ottica innovativa ed economicamente autonoma di servizi e di opere a favore del territorio. In un periodo storico certamente non roseo per le Istituzioni e per gli Enti che si trovano a dover fare i conti con un passato fatto di pecche, di disservizi e di gestioni forse un po' allegre, il Consorzio di bonifica dei bacini del Tirreno cosentino ha dato dimostrazione di come, attraverso una gestione oculata, attenta, seria e scrupolosa, si possano ridare la giusta autorevolezza ed il giusto valore ad Enti che tanto possono incidere a favore del territorio e che molti servizi possono offrire ai cittadini. Una pagina positiva, dunque, che riconsegna fiducia ad un comparto troppo spesso ignorato, che davvero tanto, come poco fa rimarcato, può di contro offrire alle nostre realtà territoriali».

Sulla stessa linea il commissario straordinario dell'ente consortile, Davide Gravina il quale ha dichiarato : “Nei giorni scorsi, accompagnato dal direttore generale dell'ente, Pasquale Ruggiero, ho incontrato, presso il suo dipartimento, l'assessore regionale all'agricoltura ed alle politiche forestali, Michele Trematerra e, dopo aver esaminato una serie di questioni che vedono il nostro Consorzio impegnato, a tutto campo, per il miglioramento dei servizi sul territorio del comprensorio, ho ritenuto più che giusto ringraziarlo per quel che concerne la delibera regionale n.213/2013 che, di fatto, ci permette l'accreditamento di ben 4.584.003,21 euro. Attraverso questa importantissima deliberazione, l'assessorato regionale all'agricoltura ed alla forestazione ha onorato un impegno assunto con il mondo dei Consorzi calabresi per il riconoscimento dei crediti derivanti dai Piani Attuativi di forestazione. In più, cosa ancor più rilevante, il questo credito é la sostanziale approvazione di un intenso e proficuo lavoro svolto con determinazione e con serietà. In aggiunta, il nostro ente, raggiunge, concretamente, quell’equilibrio di bilancio che era uno dei punti fondamentali da conseguire attraverso la gestione commissariale. Raggiunta la fase del risanamento economico, il Consorzio di bonifica da me presieduto ha il dovere di migliorare i servizi sul territorio e puntare ad una politica innovativa che riesca ad ottenere vera e reale una autonomia finanziaria".

 

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«Mi preme dare voce agli associati del Consorzio di Bonifica Valle Lao di Scalea, che esprimono sentita preoccupazione per la gestione straordinaria commissariale del Consorzio di Bonifica del Lao di Davide Gravina».

E’ Francesca Lagatta, di Grande Sud, che riaccende la miccia sulla durata del commissariamento del Consorzio Valle Lao;M una questione già sollevata da Adolfo Aronne dello stesso movimento.

Francesca Lagatta ricorda che essendo la nomina di Davide Gravina, di natura politica, non doveva superare i sei mesi, prorogabili al più di altri sei mesi.

Una espressa previsione recata dall’articolo 35 della Legge regionale 11 del 2003.

Infatti il commissariamento viene disposto SOLO per indire le elezioni tra i consorziati, al fine di ridare giusta rappresentanza al mondo dell’agricoltura.

Ed invece , scrive Francesca Lagatta « questo commissariamento, andando bel al di là del mandato ricevuto e conferito, si è caratterizzato soprattutto per l’attività di assunzioni a termine e a tempo indeterminato (Il Grande Sud prende in esame assunzioni di esponenti dell'Udc anche con titoli che non sono richiesti nella pianta organica consortile),di affidamento di consulenze esterne(Ci sarebbero consulenze legali esterne, nonostante all'interno dello stesso ente vi siano due figure professionali), di innumerevoli promozioni ad operai e dipendenti o comunque attività di vario genere, e tanto contrariamente alle indicazioni di leggi regionali di contenimento spesa, tutte concretizzate nell’ambito di una ben specifica e determinata forza politica con evidente grave pregiudizio dello stesso consorzio dei lavoratori».

Per Francesca Lagatta, quindi, si tratta di una “anomala gestione”.

«E’ stata concessa in comodato gratuito per 29 anni la proprietà immobiliare del Consorzio di Bonifica di Scalea, anziché ricavarne utili di cui tanto ci sarebbe bisogno in un momento di crisi come questo. Risultano promozioni a dipendenti nonostante esistono sentenze della magistratura che hanno precedentemente rigettato quelle istanze. Risulta, altresì, che le promozioni siano state date ripetutamente agli stessi già promossi in precedenza. Gli stipendi non vengono pagato da mesi. Si dubita sulla possibilità di riuscire ad avviare la stagione irrigua, già in ritardo, sia per la mancanza dei necessari fondi per il pagamento degli operai, che per un possibile distacco della fornitura di energia elettrica il cui conto arretrato, pare, superi ormai i 300.000 euro. Il disavanzo annuo, a causa delle minori rimesse regionali, sembra sia passato dai 400.000 euro agli 800.000 solo in questo settore irriguo. In altri tempi l’ente in questione era un punto di riferimento per produttività e capacità gestionale. Ed ora come non mai, subìti i macabri tagli sulla sanità, non è possibile accettare lo sperpero di fondi regionali, tanto più se si scade nell’irregolarità. Mi auguro – conclude Francesca Lagatta - che la Regione Calabria possa far immediatamente luce sull’ambigua vicenda. Che la parola passi agli associati e senza interferenze politiche».

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Davide Gravina, ex sindaco di Fuscaldo ed ora riconfermato commissario straordinario del Consorzio di bonifica integrale dei bacini del Tirreno cosentino esprime la sua soddisfazione per aver avuto approvato dal ministero del lavoro la richiesta di finanziamento della videosorveglianza della sede consortile.

«Esprimiamo ( è un plurale maiestatis) piena soddisfazione per l’avvenuta notifica del provvedimento per mezzo del quale il Ministero del lavoro approva la nostra disposizione di dotazione, all’interno della sede consortile di Scalea, del servizio di videosorveglianza”

Sottolinea poi Gravina che “ E' dovere dell'amministrazione consortile agire per migliorare la sicurezza dell'ente”

E di seguito chiarisce che “ Il fine è quello di tutelare i dipendenti, le persone, i beni da possibili furti, rapine, danneggiamenti, atti di vandalismo o finalità di prevenzione incendi o di sicurezza sul lavoro. In passato, purtroppo, si sono verificati e registrati eventi che impongono una maggiore attenzione. Basti pensare ai numerosi danni subiti dai mezzi consortili, allo smarrimento di diversi fascicoli amministrativi, ai casi di minacce ed intimidazioni al personale. Un’iniziativa del genere, pertanto, diviene indispensabile e necessaria. Sicuramente, anche questa innovazione, seppur tardiva, va ad inserirsi nel percorso programmatico ed in quell’azione amministrativa virtuosa avviata all’interno del nostro Consorzio di bonifica. “

Infine conclude “Non sta certamente a noi, in tal senso, rimarcare il cambio di considerazione verso un ente che, da carrozzone pubblico, è ora capace di offrire servizi e risposte al mondo agricolo, ai consorziati ed all’intero comprensorio di nostra competenza”.

Incredibile il potere di una telecamera!

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