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videoconferenaCon disposizione interna del 21 aprile la Commissione Straordinaria del Comune di Amantea autorizza lo svolgimento delle sedute di Giunta e Consiglio Comunale in audioconferenza videoconferenza o teleconferenza.

Quindi con una nota interna, pubblicata sul sito del Comune di Amantea, la Commissione Straordinaria decreta, al fine di garantire il regolare funzionamento della Commissione stessa, in funzione deliberante e per le attribuzioni di competenza del Consiglio Comunale e della Giunta, le sedute collegiali in maniera telematica mediante lo strumento della videoconferenza ai sensi e per gli effetti della legge articolo 73 del decreto-legge 18/2020.

La seduta in videoconferenza risulterà quindi virtuale ad esclusiva competenza della Commissione stessa e del Segretario Comunale, quindi di fatto la popolazione non potrà assistere, pur volendo, agli atti deliberativi della stessa assise.

Pubblicato in Politica

Tutto si rileva dalla delibera N 154 del 22. 11 2019 avente a titolo “Realizzazione delle luminarie e degli addobbi natalizi per il decoro del centro cittadino e della frazione Campora San Giovanni per le festività 2019/2010. Prenotazione impegno di spesa e atto di indirizzo”

Sono stati previsti 120 tra luminarie ed addobbi, distribuiti tra 10 strade e piazze.

Il costo del preventivo è pari a 10.773,82, iva compresa, ridotto a 10 mila euro.

 

La somma assegnata con la detta delibera è prevista nel punto 3 del testo deliberativo.

Stranamente, però, nella delibera medesima si da atto che “ nella fattispecie non è richiesto il parere di regolarità contabile in quanto la presente proposta non comporta alcun impegno di spesa né diminuzione di entrate”

Qualcuno potrebbe pensare che i costi previsti in 10 mila euro saranno pagati da altri che non siano il comune, visto che nella Proposta di deliberazione non sono stati realmente assunti impegni economici.

Si. Ma da chi?

Tutto resta così nelle mani del responsabile dell’assessorato al turismo al quale è demandato di adottare “tutte le procedure necessarie, nel rispetto delle normative vigenti in materia,per consentire la messa in opera delle luminarie e degli addobbi natalizi”

Pubblicato in Campora San Giovanni

E’ tutto pronto.

All’appuntamento mancano pochi giorni.

Poi la giunta ripartirà, alla grande.

Almeno, questa, è la speranza dell’ amministrazione comunale.

Ah, ci tengono a ribadirlo, non è un risultato indotto o suggerito dalla minoranza.

Affatto.

La minoranza sembra navigare in un mare diverso.

Un mare fatto di parole, non di acqua.

E il concetto inespresso del sindaco Pizzino è quello che “Nave senza timon va presto a fondo”

Da qui, dopo le burrasche che hanno imperversato sulla giunta amanteana, che alle stesse sembra sia sopravvissuta, ecco una nuova rotta e nuovi nostromi.

Parliamo di Rocco Giusta che è stato fortemente vicino al sindaco Pizzino per la vicenda del bilancio, vicenda che –a quanto ci dicono- almeno questa è la speranza- potrebbe chiudersi positivamente.

E forse non solo Rocco Giusta, nuovo timoniere per una nuova rotta.

Riusciranno i nostri amici a ritrovare la smarrita rotta?

Non resta che aspettare.

Pubblicato in Campora San Giovanni

Tutta Amantea ( e non solo viste le implicazioni elettorali ) ha come tema principale delle discussioni al bar o sulle panchine senili quello della Giunta e del suo rimpasto.

 

 

 

 

Per chi sta lontano dalla città od è semplicemente disinformato o distratto diciamo che i veri problemi sono altri ma che ormai in Italia e ad Amantea si parla solo di quello di quelle cose di cui ci fanno parlare.

Ripetitivamente, aggiungendo alle prime le seconde, le terze e le quarte fesserie.

Non di altro. Solo fesserie

Non si parla di una città che non decolla, con grande sorpresa degli stessi amministratori

Non si parla della gravissima situazione finanziaria del nostro ente in dissesto per milioni e milioni di euro

Non si parla delle mazzate che stanno arrivando da parte della OSL che non cura di accertare se i tributi pretesi siano realmente dovuti .

Non si parla della giunta che non affronta come sarebbe dovuto i problemi della città.

No!

Si parla solo di rimpasto , come se dalla sostituzione degli assessori e delle loro deleghe potesse derivare un buon futuro per la città e la stessa vera efficienza della giunta

Quasi come se qualche amministratore fosse il nuovo San Francesco di Paola capace di fare miracoli.

Proprio per questo richiamiamo la attenzione della città e delle tante brave persone che la amano e che in parte la abitano sulla speranza

Ancora pochi giorni e sapremo se il competente Ministero approverà il Bilancio riequilibrato

Se non sarà approvato andremo a nuove elezioni e nel caso ne riparleremo…

Se invece sarà approvato la giunta non potrà più dire la mitica e celebre frase” Non ci sono soldi”, quella frase che sentiamo da quasi un decennio

Ed in questo caso probabilmente ci sarà invece della attuale “pace della vespe”, una vera e propria “guerra dai lunghi coltelli” per un posto in giunta o per un posto di potere

Se il bilancio sarà approvato ci sarà un vero rimpasto ed ogni consigliere di maggioranza potrà attingere al pentolone e comunque almenopotrà avere un ministero con portafogli.

Vero, cioè, non virtuale.

Un po’ di pazienza, allora, e tutto si risolverà.

A giorni.

Pubblicato in Primo Piano

“Prima la cittá

Ieri sera a seguito degli ultimi avvenimenti amministrativi, su mia richiesta si sono riunite le forze di maggioranza per una verifica politica, a termine della quale è emersa la volontà ferma e decisa,da parte dell'intera coalizione,

 

di proseguire l’esperienza amministrativa che sta portando ad importanti risultati come dimostrano i finanziamenti ottenuti e le opere in corso di realizzazione.

Unanime è stata la consapevolezza che si è aperta una stagione politica piena di incognite e pericoli, e che è un dovere del mondo politico trovare gli strumenti e le azioni per garantire la continuità di un processo di crescita della città.

Le forze di maggioranza, hanno condiviso la mia proposta di un azzeramento politico della Giunta per facilitare il dialogo con le forze che si richiamano al Centro sinistra e in modo particolare con il PD, al fine di costruire un processo comune idoneo ad affrontare insieme le sfide che pone l’ultima parte della consiliatura, nonché i prossimi appuntamenti elettorali tra cui quello regionale.

Le forze di maggioranza sono concordi nel ritenere che, l’obiettivo di proseguire con la massima efficienza l’azione amministrativa, passa da un serrato confronto e dal coinvolgimento di tutte quelle forze che si ispirano ai valori del riformismo e del centro sinistra che hanno sempre garantito la governabilità e la stabilità politica e che rappresentano un baluardo a difesa dei più deboli senza distinzione di razza e di appartenenza sociale.

Il Sindaco Angelo Aita

Pubblicato in Alto Tirreno

La politica, si sa,è sempre un mistero.

Come nella cabala, dove può uscire qualsiasi numero.

Ma ora sembra sia uscito il 56 , cioè “‘A Caruta - La caduta”

Ma davvero è finita, come diceva la canzone degli anni sessanta e, peraltro, “senza un vero perché?”

Solo perché Robert Aloisio ha restituito le sue deleghe?

O forse perchè Signorelli ha

 

duramente contestato l’amministrazione sostenendo “che non ha le idee chiare su nulla” e che “agisce d’impulso creando danni notevoli”, ed anche che “ i vari responsabili dei servizi non hanno voluto assumersi una responsabilità così importante, perché non l’hanno fatto nemmeno i politici “

O perché la Sabatino ha scritto dello stato penoso in cui si ritrova oggi il nostro Ente che “ E’ come una nave abbandonata nella tempesta, non c’è una guida autorevole, l’apparato comunale è allo sbando e basta farsi un giro tra gli uffici comunali per percepire il totale disorientamento del personale causato da una radicale variazione della pianta organica e dei dirigenti che avevamo già in passato sottolineato.

L’amministrazione Pizzino non ne sta facendo una giusta nel silenzio complice delle opposizioni elette in consiglio comunale.

La constatazione più curiosa che ci viene fatta dai cittadini quasi quotidianamente è proprio lo stupore di come solo un anno fa ogni giorno c’era qualcuno pronto ad attaccarci per il nostro operato ed oggi che siamo nell’immobilismo totale tutti stanno zitti”

E che poi conclude dicendo “E non si dica che il problema è il dissesto perché non è vero, il dissesto, che non c’era e che noi non avremmo mai fatto, è diventato un alibi per l’incapacità di affrontare e risolvere i problemi. Dal punto di vista amministrativo l’esecutivo Pizzino dovrebbe pensare a riscuotere i tributi correnti e a recepire più finanziamenti possibili ma da quello che ci risulta non riesce a fare né una cosa né l’altra”.

Ed ancora non ha parlato il M5s.

La verità è che ognuno può dire quello che vuole di questa amministrazione che è come l’albero di Giovanni Verga con la differenza che puoi “accettarla”prima ancora che cada!

Nessuno la difende, come se non fosse “loro”.

Eppure tutti sanno o dovrebbero sapere che questa amministrazione è come il cavallo nella foto, magari anche bello da vedere ma immobile.

Certo che sembra che abbia avuto la capacità di farsi tanti( troppi) nemici

Tra tutti i commercianti ( vedi nota stampa di oggi) le vigilesse non stabilizzate, le cooperative, i personale interno dell’ente, i poveri che stanno aspettando i pacchi di Natale, e potremmo continuare a lungo…. .

Ma davvero è solo responsabilità del sindaco?

O c’è altro?

Pubblicato in Politica

La Giunta ha adottato la delibera n 60 del 26 ottobre 2017, avente ad oggetto “Modifica alla viabilità capoluogo-Atto di indirizzo” con la quale è stato disposto di rendere senso unico, con direzione di marcia nord-sud, il tratto di via Dogana( oggi a doppio senso di circolazione) che va da via Baldacchini a Via Lava Gaenza

La delibera dispone che la modifica sarà sperimentale.

Ma che significa questa sperimentalità?

Forse che se non dovesse avere le “ ricadute positive sulla circolazione e comunque sulla economia della intera città” il senso unico sarà cambiato?

Magari sarà invertito il senso unico o sarà restituito il doppio senso?

Ma stiamo scherzando?

E poi dove è la “ relazione illustrativa redatta dal comandante della Polizia Municipale con cui sono state analizzate le modifiche alla circolazione “alla luce della sintesi effettata tra le indicazioni dettate e le istanze provenienti da più settori della città”?

Ed ancora, chi ha dettato queste indicazioni e quali sono?

E quali sono le istanze provenienti da più settori della città e quali sono questi settori e da chi sono rappresentati?

Ci sembra che l’atto sia carente sotto ogni profilo e la carenza appare a chiunque ed in tutta evidenza.

Ma a ben vedere potrebbe anche esserci altro.

Ma noi vogliamo fare qualche domanda all’amministrazione.

Perché la viabilità non resta come era?

Forse come anche in passato si vuole istituire il senso unico per permettere la sosta delle automobili?

Quali automobili?

Ed infine ci si rende conto che in tal modo tutto il traffico da sud viene dirottato su Via Bologna?

Ed è una cosa logica? A noi non sembra! Affatto!

Ed ancora, ma non c’è nessuno che valuti il fatto che Via Dogana è l’unico asse viario che attraversa tutta la città e che proprio per questo dovrebbe ( noi diciamo deve) permettere il doppio senso di circolazione per evitare, da un lato, di dover utilizzare la SS18 e ,dall’altro, di ridurre la pressione del traffico sulle altre strade interne?

Ed infine, ma qualcuno ha fatto calcolare l’entità del traffico autoveicolare sulle strade interne finalizzato a capire come redigere un piano viario atto a garantire la utenza interna ed esterna della città?

Non sarebbe ora( ieri, oggi e domani) di improvvisarsi tuttologi e esperti di Piani del Traffico atti a migliorare le condizioni della circolazione stradale, nei suoi aspetti di movimento e sosta degli utenti, atti a migliorare la sicurezza stradale e la consistente riduzione degli incidenti stradali e delle loro conseguenze, atti a concorrere alla riduzione dell'inquinamento atmosferico ed acustico cui il traffico veicolare concorre in modo rilevante, specialmente ove sussistono situazioni di congestionamento tali da rendere la marcia dei veicoli lenta e discontinua,ed anche a ridurre i tempi di viaggio ed aumentare il risparmio dei consumi energetici dei veicoli pubblici e privati.

Forse è il caso di dare l’incarico del PUT da sottoporre al consiglio comunale e prima alla città.

Basta con la improvvisazione!

Pubblicato in Politica

Fino a qualche giorno fa la domanda che tutti facevano era :Chi vincerà?

Ovviamente nessuno era in grado di rispondere.

Oggi, invece, la domanda è : Chi entrerà in giunta?

Ancora più difficile rispondere.

Abbiamo sentito qualcuno in giro per capire cosa pensa e cosa si aspetta la comunità.

Ecco una sintesi di quanto sentito:

Le certezze:

Gli assessori devono essere al massimo 5. Nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40% con arrotondamento aritmetico. Le donne dovranno essere minimo 2.

-il vice sindaco sarà Andrea Ianni Palarchio. Diverse le ragioni. Intanto Campora San Giovanni non ha digerito “l’offesa” fattale dalla ex giunta Sabatino che la ha privata della carica di Vicesindaco, carica che assume il valore del rispetto della comunità camporese. E poi Andrea Ianni Palarchio è il primo eletto con ben 665 voti. La più alta cifra elettorale di tutte le liste.

-l’assessore al bilancio ed ai tributi sarà Rocco Giusta. Si tratta come evidente della carica più difficile del comune di Amantea, tanto più nelle attuali condizioni di dissesto. Sui tributi, come evidente, si giocherà la stessa tenuta della giunta Pizzino. Peraltro Pizzino ha parlato di correttezza amministrativa ed il problema della lotta alla evasione tributaria sarà il primo ad essere affrontato. Ne siamo certi e Giusta è il politico adatto , per professione ed esperienza politica

Le cariche probabili:

- il presidente del consiglio potrebbe essere Enzo Giacco. Tante le ragioni. In primis è l’unico consigliere rappresentante di un partito politico. Ha una dialettica forbita capace di dare risposta a chiunque durante i consiglio comunali. E’ anche munito della caratteristica della serenità indispensabile per ridurre tutte le fiammate che dovessero accendersi. E peraltro è autorevole.

- assessore Concetta Veltri. Diverse le ragioni. Rappresenta Campora San Giovanni e corregge l’errore della ex giunta Sabatino che ha deluso i camporesi con la unica carica di Cannata. È la seconda delle elette con i suoi 569 voti. Questa è la seconda più alta cifra elettorale di tutte le liste. E’ donna e compensa le prime tre cariche maschili. Ricordiamo che la norma stabilisce minimo 2 donne.

Restano due posti, di cui una donna, a disposizione di tutti gli altri consiglieri.

Pubblicato in Primo Piano

I prof in giunta? “Non sono un problema” dice il consigliere regionale Giuseppe Aieta, l’unico assente a Lamezia :“Da più tempo, e a fasi alterne, si ripropone il problema del rilancio dell’azione amministrativa della Regione Calabria senza entrare nel merito di cosa si debba rilanciare.

 

Si fa spesso riferimento al ritorno della politica in giunta perché il tempo dei tecnici sarebbe finito.

La verità è che la capacità e la pratica di governo non sono innate e non si acquistano facendo grandi cose negli altri campi dell’attività umana. L

’uomo di governo si fa governando gli uomini, discutendo con gli avversari, cercando di convincerli del loro errore e rimanendo anche persuaso dagli avversari della necessità di mutare parzialmente la propria strada. Pertanto, appare evidente che il problema non è se i tecnici chiamati da Oliverio debbano sloggiare perché tecnici, ma se questa giunta, nel merito delle questioni, abbia inciso o no in questi mesi rispetto alle grandi questioni: a cominciare dalla credibilità!

 

Invero, appare quanto mai evidente che le quotazioni della Calabria rispetto ai centri decisionali nazionali ed europei siano palesemente accresciute non per solo merito della giunta tecnica – sia chiaro - ma, complessivamente, di giunta e Consiglio con la pressante e decisa regia del governatore, Mario Oliverio.

Rispetto alla vecchia programmazione vi è – nella 2014/2020 - una novità che spesso viene sottaciuta che è rappresentata dalle condizionalità ex ante che la Commissione Europea vincola al trasferimento delle risorse comunitarie.

 

Si tratta di alcuni strumenti fondamentali per l’efficacia dei programmi comunitari: Piano trasporti, Piano rifiuti, Strategia per l’innovazione S3.

L’approvazione di questi strumenti ha consentito di rendere operativo il Programma consentendo alle imprese calabresi di rispondere in massa ai bandi sull’innovazione e il rafforzamento della competitività (40 milioni), ai Comuni di partecipare ai bandi sui porti (22 milioni) o sulla raccolta differenziata (34 milioni) o sull’adeguamento sismico nelle scuole (30 milioni) o – da qui a poco – ai bandi sulla Pubblica illuminazione e l’efficientamento energetico (35 milioni).

Per non parlare del Piano d’azione occupazione e inclusione presentato nei giorni scorsi che prevede un reddito di inclusione attiva per circa 17 mila calabresi (280 milioni) oltre al piano delle politiche attive destinato ai percettori di ammortizzatori sociali in deroga, per cui la Calabria vanta il primato tra le regioni d’Italia (29 milioni).

Questi sono fatti il cui merito non è ascrivibile solo alla giunta ma, in eguale parte, anche al Consiglio per l’apprezzabile speditezza e, al contempo, la diffusa partecipazione alle decisioni: riunioni, audizioni, commissioni consiliari, consiglio. Un raro esempio di concretezza ed efficienza di cui, però, dobbiamo sentirci protagonisti senza cedere alla superficialità dei giudizi.

La nostra missione, dunque, è quella di non fallire e di dare senso alla nostra permanenza in consiglio regionale senza porci problemi che non ci sono. Perché chi voglia trovare le ragioni del proprio impegno politico può farlo elevando la qualità legislativa di una Regione che ha bisogno di condivisione e non già di cesure che rallentino un processo difficile e ostico ma, al tempo stesso, necessario e non più rinviabile.

Ecco perché – alla luce di questi risultati - trovo dannosa e improduttiva la polemica sui tecnici in giunta. Una giunta, tra l’altro, guidata da chi è cresciuto a pane e politica che con il necessario equilibrio saprà agevolare i rapporti con il Consiglio nel perimetro delle competenze politiche e amministrative di ciascuno.

Il problema vero è che i risultati epocali di questi mesi – che, sia chiaro, non sono sufficienti - non ci hanno consegnato la cifra esatta del nostro impegno perché non riscontriamo l’impatto immediato tra i cittadini.

È l’eterna lotta tra chi pensa alle prossime elezioni e chi invece – senza scomodare De Gasperi – pensa, non dico alla prossima generazione, ma almeno a non trascorrere questo tempo nella massima istituzione calabrese senza lasciare traccia di sé. (Giuseppe Aieta.Consigliere regionale Pd)

A Lamezia terme, invece, si è tenuto un vertice infuocato dei consiglieri dem.

Scrive Antonio Ricchio de Il corriere della Calabria: “Vincenzo Ciconte, che i boatos indicano come uno dei papabili per la candidatura a sindaco di Catanzaro, è il più netto: «Serve aprire una fase nuova alla Regione».

C’è la giunta regionale dei prof nel mirino dell’ex vicepresidente.

Ciconte affonda, ma a chiedere un cambio di passo ci sono tutti gli altri componenti del gruppo del Pd in consiglio regionale che a Lamezia - assente solo Aieta - si ritrovano per proseguire il confronto avviato la scorsa settimana a Reggio Calabria.

Sebi Romeo prova a mediare, a difendere le scelte compiute dal governatore, ma viene travolto dall’ira dei consiglieri. «Non sentiamo il bisogno di ascoltare in questa sede un portavoce di Oliverio» è la replica dei più critici.

Eccola, la manovra di accerchiamento al governatore.

Perfino Mimmo Bevacqua, il più moderato tra i moderati, non le manda a dire: «L’allarme di Ciconte va ascoltato, in Calabria c’è sofferenza e alla Regione c’è una macchina amministrativa che va avanti con la retromarcia innestata».

E ancora: Tonino Scalzo, ex presidente del consiglio regionale, che ha dovuto lasciare l’incarico dopo l’avviso di garanzia per “Rimborsopoli”: «C’è bisogno di aprire una fase nuova».

Interviene pure Carlo Guccione, che i più perfidi indicano come il più «convinto oppositore» di Oliverio in questi ultimi mesi: «Se continuiamo così rischiamo di andare a sbattere violentemente.

E il conflitto aperto con la società calabrese potrebbe avere ripercussioni anche sul congresso del Pd».

Già, perché c’è anche la partita interna in questo duello a distanza tra assessori tecnici e consiglieri regionali.

Michele Mirabello, uno degli alfieri della corrente autonomista dem varata dal governatore, è ancora più esplicito: «In giunta c’è qualche assessore che sta giocando una partita tutta sua».

Nel mirino c’è la legge regionale sui Centri per l’impiego. Un esempio, secondo i consiglieri regionali, di come gli assessori procedano in ordine sparso, bypassando le prerogative dei consiglieri.

E poi la legge sull’istituzione della riserva “Valli Cupe”, approvata all'unanimità su proposta del forzista Mimmo Tallini, «che qualche assessore ha curiosamente preso a cuore» e alla cui presentazione, in programma la prossima settimana, non parteciperà il Pd.

Due episodi di una lunga telenovela. Che fanno dire a Mimmo Battaglia, il “padre” della proposta di legge poi ritirata sul ritorno dei vitalizi, che «il cambiamento non è più rimandabile».

Ernesto Magorno pensa che a questo punto sia finita.

E invece è ancora il turno di Nicola Irto. Il presidente del consiglio regionale invoca chiarezza sulla gestione di comparti chiave come Sanità, Agricoltura, Turismo e Fondi comunitari.

E sull’Asp di Reggio Calabria, trovando una sponda in Romeo, si dice «preoccupato» per una serie di atti assunti dal commissario che «fa riferimento a Oliverio». E per il cui operato, dunque, sarà complicato dare la colpa al commissario Massimo Scura.

Infine, la richiesta unanime: stop al commissariamento degli enti sub-regionali.

È guerra, insomma.

Al segretario regionale non resta che prendere atto della situazione e assicurare l’impegno a convocare, alla presenza del governatore, una nuova riunione del gruppo.

Obiettivo: concretizzare la partenza della “fase 2”.

Con queste premesse non è azzardato affermare che l’esecutivo dei prof potrebbe avere davvero le ore contate.”

Salvo che Oliverio non provi ad affidare ai proff anche il consiglio regionale.

Perchè no, viene da chiedersi, se sanno governare dalla Giunta sapranno governare anche dal Consiglio?

Pubblicato in Reggio Calabria

Sono passati i giorni della Festa provinciale del PD, sono andati via i politici nazionali e regionali ( provinciali non ce ne sono) che vi si sono affacciati, è tornato a casa il pubblico di fan che ha frequentato Piazza Calavecchia.

E si è spezzato anche il filo che in quei giorni, e solo in quei giorni, ha stretto lievemente la giunta comunale con la segreteria del partito, un filo da ragnatela che potrebbe essere resistente per trattenere o meglio imprigionare i moscerini che provano a volarvi attraverso, ma che è di alcuna utilità per gli Pterodattili che incontrano la ragnatela solo per distruggerla ed in questi casi è una fortuna se il ragno riesce a salvarsi.

Evidentemente ben lo sapeva Enzo Giacco, il segretario del Partito ad Amantea che vinto da questo timore si è defilato ed ormai parla esclusivamente su face book, ma attaccando solo il M5s.

Ed è questa inusuale posizione che da la stura alle ipotesi più diverse.

Tra tutte c’è quella di chi pensa addirittura di sostituirsi a Giacco nella gestione della segreteria del PD. ( per ora non fateci dire chi)

Una pretesa assurda perché per avere la segreteria occorre avere almeno la metà più uno dei voti degli iscritti.

Parliamo di circa 200 voti.

E non li ha nessuno, nemmeno mettendo insieme il diavolo e l’acqua santa.

Ma forse l’obbiettivo non è la segreteria oggi, quanto la segreteria domani, se la voce di Giacco futuro sindaco di Amantea dovesse diventare realtà.

Non una lotta, quindi, od un afflato mortale, ma una specie di celeste dichiarazione di amorosi sensi come quella di Foscolo quando dice “Celeste è questa corrispondenza d'amorosi sensi,

celeste dote è negli umani”. Ma siamo nei Sepolcri, e non è un caso!

Una corrispondenza rinvenibile dappertutto o comunque in tanti, ma solo a bocce ferme.

Misteriosi sono i nemici, misteriosi sono gli amici, misterioso è il futuro del PD ad Amantea, misterioso è il futuro della giunta comunale ad Amantea, ancor più misterioso è il futuro dei rapporti tra partito ed amministrazione.

Il problema principale però è la identificazione della natura politica della amministrazione comunale di Amantea.

E’ una giunta del PD? Ma se lo è perché non si lascia collaborare, perché qualsiasi cosa suggerisca il PD non viene tenuta in conto?

Se invece la giunta non è del PD ma è espressione di una perdurante scelta civica ed anche per questo il partito non è tenuto in alcuna considerazione, perché questa passiva accettazione da parte di Giacco e dei maggiorenti della segreteria del partito delle scelte politiche ed amministrative per la città?

Non è un bel gioco. E non è un gioco che può durare ancora per molto.

Inevitabilmente una delle due parti perderà la faccia.

Chi delle due?

O il sindaco Sabatino che sarà costretta a far entrare nella giunta almeno due assessori esterni, tra cui forse lo stesso Giacco, per dare forza alla giunta e mostrare la coerente e non soltanto passiva accettazione del diritto del PD a contribuire al governo del paese, sposando, così, il destino della attuale amministrazione.

O il PD che dovrà uscire dalla tana nella quale si trova e dimostrare alla comunità amanteana che esiste e che sa fare politica, che sa contribuire al reale sviluppo del paese.

L’unica cosa da non fare è stare passivamente vicini, tanto vicini che se la giunta dovesse chiudere anticipatamente la sua esperienza il PD sarebbe attratto nel vortice dell’inevitabile Buco Nero che verrebbe a determinarsi.

Lo hanno ben capito i maggiorenti del partito che stanno a guardare le umane vicende locali, senza mai dimenticare , come avviene al buon Enzo, di ricordare a se stessi la frase di Publio Terenzio Afro “Homo sum, humani nihil a me alienum puto” con cui Cremète risponde quando viene invitato da Menedemo a non impicciarsi in affari che non lo riguardano.

Gli affari della amministrazione comunale interessano tutti gli amanteani, perché mai non dovrebbero interessare l’unico partito esistente in città?

Pubblicato in Politica
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