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consegnio Venerdì 27 Novembre si svolgerà, presso la Sala Consiliare del Comune di Amantea, il convegno pubblico organizzato dalla dott.ssa Ciambrone M.Cristina Vice consigliere regionale A.I.Me.F ( Associazione Italiana Mediatori Familiari ), e mediatore penale minorile, in collaborazione con la dott.ssa Giusi Osso, consigliere delegato alle Pari Opportunità nonché Presidente della Consulta delle Pari Opportunità del Comune di Amantea.

L’evento ha come obbiettivo l’approfondimento della tematica penale minorile, attraverso un approccio di tipo pedagogico e strutturale. I lavori saranno aperti al pubblico e vedranno la partecipazione di tutti coloro che sono interessati alla tematica inerente la giustizia minorile.

 

Interverranno in qualità di relatori, la dott.ssa Ciambrone M.Cristina mediatore familiare A.I.Me.F , mediatore penale minorile, il dott.Sergio Caruso criminologo clinico pedagogista esperto in prevenzione, la dott.ssa Giusi Osso Presidente della Consulta delle Pari opportunità, la dott.ssa Rossella Loprete assistente sociale, la dott.ssa Franca Santelli sociologa, modera la dott.ssa Franca Dora Mannarino Vice presidente della Consulta delle Pari Opportunità del Comune di Amantea.

 

Nel corso del convegno saranno presenti dei contributi artistici, con la preziosa presenza di Lucia De Cicco poeta e giornalista, e l’artista Carmela Paonessa (mostra fotografica).

Il convegno è un’occasione privilegiata di confronto, di prevenzione e approfondimento per tutto ciò che concerne il l’ambito minorile.

Pubblicato in Primo Piano

giggino pell “Spengiti, spengiti breve candela! La vita non è che un’ombra che cammina, un povero commediante che si pavoneggia e si agita, sulla scena del mondo, per la sua ora, e poi non se ne parla più; una favola raccontata da un idiota, piena di rumore e di furore, che non significa nulla.”

 

Chi vive in un paese marcio, non può sapere che noi non siamo mai soli. Anche se crediamo che nessuno ci abbia visto mentre mentivamo agli altri e cercavamo di ingannare perfino noi stessi, un muto testimone era sempre lì presente, la Verità.

Come rendere comprensibile che l’astuzia, il nascondimento e la dissimulazione non aiutano nella lotta della vita, che nessun nascondimento e nessuna dissimulazione servono a renderci immuni alle conseguenze negative delle nostre malefatte, della nostra mancanza di rispetto, lealtà e trasparenza? Alcune persone sono così radicalmente, così inescusabilmente ignoranti e bugiarde riguardo alla propria verità interiore, fino al punto di fare quasi una virtù della propria ignoranza e un vanto della propria menzogna. I politici italiani e non solo loro.

Uomini e donne che ignorano il diamante in fondo alla propria anima; un diamante bellissimo e splendente, mirabilmente sfaccettato e di valore incomparabile... .

L'Italia è stata, negli ultimi secoli, un paese pronto a piegarsi ai peggiori governi. Un paese dove tutto funziona male, come si sa.

È un paese dove regna la corruzione, il disordine, il cinismo, l'incompetenza e la confusione: “Facite ammuina fuje nu mito melitare ca se stennette ncopp’‘a guerra pe' scredità 'a serietà d’‘a marina d’‘o Regno d’‘e Ddoje Sicilie.

Stu mito è addeventato ogge nu canusciuto favezo storeco, canusciuto int’‘a cultura popolare. Chistu documento fuje scritto comme fosse n'ordine riale 'e l'anno 1841, forse fatta d’‘e furastiere c’‘appuggiaieno 'e Savoia. Se riceva ca era n'ordine 'ra Real Marina e ca veneva ausata quanno venevano 'e cchiù avute cariche d’‘o stato”. E tuttavia, per le strade, si sente circolare l'intelligenza, come un vivido sangue. È un'intelligenza che, evidentemente, non serve a nulla. Essa non è spesa a beneficio di alcuna collettività che possa migliorare, anche di poco, la condizione umana. “Facite ammuina….”. E fu così che chi aveva dipinto le Amministrazioni pubbliche come un vero e proprio flagello si ritrovò a fare appelli per consentire alle stesse di proseguire nel loro cammino, come se 60 anni non fossero stati abbastanza lunghi. Chi nelle campagne elettorali si era proposto come "alternativa" ha finito per esserne la stampella su cui contare.

Chi, spinto dalla "delusione", avendone decretato il "coma farmacologico" ha immediatamente ritrovato la "terapia" adatta; quel cocktail di farmaci e buona cucina che ha fatto risvegliare i moribondi amministratori.

Mentre, pochi altri, rimangono della stessa opinione e cioè che queste Amministrazioni che si sono alternate sono state una vera e propria "catastrofe", in particolar modo per le collettività meridionali , intorno alle quali la parola d’ordine è sempre stata “facite ammuina". Parlamentari e assessori piagnoni dopo essersi visti approvare ogni iniziativa; altri allontanati ancor prima di insediarsi; assessori e parlamentari dimessisi (una rarità) irrevocabilmente e revocabilmente pronti a rientrare; cittadini che, se pur con "grande amarezza", avevano ritenuto "definitivamente concluse " l'esperienze liberal democratiche dalla fine del Secondo conflitto mondiale, altrettanto "definitivamente" l'hanno riaperte fino ai giorni nostri, continuando ad esercitare il “libero” voto con il quale si ha l’illusione di una libertà individuale senza fine ma inevitabilmente ristretta nella sfera privata, nel confine del consumo o di scelte individuali che non cambiano assolutamente nulla del mondo che ci circonda, se non addirittura del desiderio e dell’immaginario.

 

E lasciandoci l’illusione di essere liberi per il solo fatto che possiamo cambiare canale, colore di capelli o fidanzata ogni volta che vogliamo, questo mondo continuerà per lungo tempo ad andare avanti come va adesso e continuerà a decidere per noi.

Solo nuvole sui miei giorni/Il tempo non è più mio complice/non torna indietro da lei/che avrei voluto stendere./Il tempo non è più mio complice/Il prezioso sentimento/non sa dove appendersi.

Gigino Pellegrini

Se in Italia ci fosse una vera Giustizia la maggior parte dei politici e dei massimi dirigenti sarebbero in galera e le chiavi in fondo al mare! Questo se è vero quanto denunciato dall’imprenditore di Belvedere Marittimo Filippo Natale.

Filippo Natale con una lettera inviata alla Procura della Repubblica di Paola, al Prefetto di Cosenza, al ministero degli Interni di Roma, al sindaco del comune di Belvedere e al Comando generale dei carabinieri di Roma racconta che : “nel febbraio del 2009, per effetto delle incredibili condizioni atmosferiche abbattutesi su tutta la Calabria e in special modo sul Comune di Belvedere M.mo la mia società , così come altre, è stata chiamata ad intervenire per effetto di ordinanze sindacali contingibili ed urgenti al fine di mitigare danni, liberare abitanti di intere frazioni intrappolate e limitare i disagi alla popolazione, la sommatoria di tali interventi, contabilizzati fatturati, verificati e pure certificati assommano a circa € 1.300.000,00, per i quali a tutt’oggi non abbiamo ricevuto neanche un euro. Per effetto di tali esorbitanti esposizioni, mio malgrado mi sono trovato ad accumulare debiti verso gli enti dello stato, verso i fornitori, verso le maestranze. Poichè i tempi di riscossione di tali crediti si dilatavano all’infinito, per effetto di coscienza e giustizia ho dovuto alienare numerosi beni e macchinari per poter pagare le maestranze e parte dei fornitori, omettendo di ottemperare al pagamento delle spettanze degli enti pubblici per una cifra inferiore ai 200.000,00 euro circa, oggi diventati nelle mani di Equitalia, oltre 350.000 euro, per effetto di interessi e sanzioni ai limiti di tassi usurai. Ed oggi siamo all’epilogo, funzionari di Equitalia, per effetto dei miei debiti ascritti alle loro spettanze, mi hanno contattato per effettuare il pignoramento delle poche attrezzature rimaste e grazie alle quali effettuiamo piccole lavorazioni per la sopravvivenza non dell’azienda, ma personale e della mia famiglia. A nulla sono valse le mie proteste civili per chiedere l’eventuale compensazione tra debiti e crediti, dopodiché ho di fatto impedito che il pignoramento venisse effettuato senza la presenza del mio legale, ma dico di più, se il pignoramento diventasse esecutivo, vi preannuncio sin d’ora che provvederò istantaneamente ad occupare il Comune di Belvedere M.mo, per effetto del debito che lo stesso ha nei miei confronti. E mi fermerò solamente se userete la forza. Questo è quanto. Morirò ucciso per effetto di uno Stato usuraio e tiranno che sopprime i propri cittadini invece che tutelarli”,

Ma davvero questo è uno Stato? Davvero questa è giustizia? Arriverà mai la giustizia umana( quella Divina è sempre troppo lontana) per arrestare i responsabili e tradurli nelle patrie galere così fredde e profonde da essere la loro dimora finale?

Pubblicato in Alto Tirreno
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