BANNER-ALTO2
A+ A A-

Dice l’ex ministro, respingendo al mittente ogni attacco da parte dei segretari provinciali del PD: “Se pensano di farmi desistere o di ridurmi al silenzio con le loro infamanti intimidazioni si sbagliano di grosso ne ho subìte ben altre, che a lor signori in poltrona non auguro mai, compresi due sequestri di persona di miei parenti, ma non ho abbassato la testa che, invece, qualcuno di loro ha perso completamente: forse perché ha qualcosa da nascondere?”.

Tutto nasce dal suo rifiuto ad entrare in Giunta per reazione alla presenza nella stessa dell’attuale assessore Nino De Gaetano.

E dopo le accuse che le sono piovute addosso la vigila di Pasqua Maria Carmela Lanzetta attacca a 360.

Anche il segretario regionale Ernesto Magorno,ed ovviamente al presidente della regione Mario Oliverio.

Al primo chiede chiarezza ed in particolare di dire “finalmente quali sono gli obiettivi reali, non teorici da convegni, del Pd calabrese, come intende raggiungerli, perché e con chi”

Al secondo chiede di spiegare “perché De Gaetano è stato nominato assessore”

E poi ricorda che due giorni dopo aver avuto comunicato ufficialmente il nome dell’assessore alle infrastrutture, ai lavori pubblici e ai trasporti, ebbe a dichiarare il 27 gennaio scorso che-“non ci sono le condizioni di chiarezza sulla posizione dell’assessore Nino De Gaetano”-

Poi chiede direttamente al Governatore : “Ed allora? Qual è il problema? Lei pensa veramente che giorno più o giorno meno possa essere una giustificazione per le sue considerazioni? Sono sicura che non lo crede neanche lei; e allora, signor governatore, le chiedo, con molto rispetto, di non offendere la sua intelligenza».

Ed infine la chiosa finale “ ci spieghi finalmente come mai De Gaetano non è stato candidato alle regionali e poi è stato ripescato come assessore”.

“ Lei è incorso in un infortunio politico”. E conclude “ se riuscisse ad ammetterlo sarebbe un gesto che rivoluzionerebbe positivamente e per sempre la politica in Calabria; non dimentichi infatti che dalla sua politica dipenderà la vita o la morte della nostra Regione, dove la maggioranza dei calabresi onesti e per bene ha scelto di vivere”.

E quando annuncia che il 12 aprile sarà presente ad Amaroni per rappresentare vicinanza e solidarietà al consigliere regionale Arturo Bova, sembra quasi un invito a tutti

Pubblicato in Calabria

Guccione contava di diventare il potente assessore alla sanità della regione Calabria e questa ipotesi è stato quel cavallo di battaglia che gli ha permesso di correre più veloce degli altri.

 

Poi Oliverio ha sperato di essere nominato commissario alla sanità, che altro non è che un assessore camuffato.

 

E nei giorni scorsi Mario Oliverio ed Ernesto Magorno hanno rassicurato tutti della prossima nomina che sarebbe avvenuta ieri in Consiglio dei ministri risolvendo l’empasse in atto tr5ala Lorenzin che voleva nominare Urbani e la “pretesa” di Oliverio di una sua nomina.

Ed invece ecco un’altra “tegola”.

Contro di lui ora anche l’Avvocatura generale dello Stato che su richiesta del governo ha fatto pervenire a Palazzo Chigi nella giornata di lunedì un parere che chiude la porta all’investitura del governatore Mario Oliverio.

Il parere è stato inviato anche all'Avvocatura distrettuale dello Stato di Catanzaro.

Secondo tale parere l’ultima legge di Stabilità ha introdotto una norma che vieta la coincidenza tra la figura del commissario con quella del presidente della regione commissariata.

Ben difficile quindi che Renzi nonostante le buone intenzioni rispetto alla necessità di concedere alla Calabria «un governo politico» della sanità possa apparire all’Italia ed all’Europa come quel politico che fa le legge e le disapplica.

Salvo che non abbia ragione il carro de I giovanotti.

Pubblicato in Calabria

Se dovessimo parlare del futuro di Amantea dovremmo attendercelo grigio, molto grigio.

 

La prova? Tante, una dopo l’altra, una più incisiva della precedente.

Ecco l’ultima

In questi giorni si parla della soppressione del posto di Polizia di Cetraro

Peraltro la ragione di fondo sembra da ascrivere alla inidoneità di locali nei quali ha sede il commissariato, come si legge nella proposta firmata dal capo della polizia

Tanti gli interventi a favore della conservazione.

Ora interviene anche il segretario regionale del Pd Calabria, Ernesto Magorno, deputato membro delle Commissione parlamentare antimafia e della Commissione giustizia della Camera, il quale ha scritto al viceministro all’Interno, Sen. Filippo Bubbico. «Le scrivo in merito alla questione della soppressione del posto fisso di Polizia del Comune di Cetraro con l’assegnazione delle relative risorse al commissariato di Paola, decisa con il decreto dello scorso 4 dicembre 2014 ed in attesa di essere attuata”.

E poi continua Magorno” Il posto fisso, alle dipendenze della Questura di Cosenza, era stato istituito con decreto datato 20 gennaio 1990 ed ubicato in un immobile privato sito in un’area classificata ad alto rischio di frana. In considerazione del fatto che sono successivamente risultati inutili gli interventi effettuati per mettere in totale sicurezza l’area, l’Amministrazione Comunale di Cetraro ha comunque, assicurando il massimo impegno nella risoluzione della questione, messo a disposizione gratuitamente alcuni locali che, sottoposti al vaglio dell’Ufficio tecnico della Polizia di Stato, sono stati considerati da quest'ultimo non idonei”.

Ma ecco le ragioni per le quali il segretario regionale del PD sollecita la conservazione dl posto di Polizia: “La paventata attuazione del decreto deve essere rivista e assolutamente scongiurata, perché prevista in un territorio importante del Tirreno Cosentino, storicamente crocevia di dinamiche mafiose tra Calabria e Campania , dove operano noti e pericolosi clan della ‘ndrangheta, come più volte confermato nelle innumerevoli inchieste della Direzione Investigativa Antimafia di Catanzaro, e dove si segnalano fenomeni criminali e delinquenziali che turbano il territorio e mirano a soffocare e condizionare le attività economiche. Una presenza opprimente alla quale si è sempre opposto, con determinazione e coraggio, il prevalente tessuto sano di una Città che ha comunque bisogno della presenza di presidi dello Stato che siano da riferimento quotidiano nel contrasto alla criminalità e nell'affermazione della legalità. Per tale motivo è assolutamente necessario che vi sia una revisione di tale decisione e di uno sforzo comune da parte di tutte le autorità interessate per rimuovere le cause che hanno portato al decreto”.

Infine Magorno conclude dicendo che :” L'attuazione della soppressione del Posto fisso di Polizia, che in questi giorni viene vissuta con grande apprensione dalla popolazione, e che ha registrato la netta opposizione, oltre che dell'Amministrazione Comunale, delle forze politiche e sociali, dell'associazionismo e dei cittadini, rappresenterebbe un segnale di cedimento vissuto come una sconfitta ed duro colpo alla volontà di riscatto che ha sempre animato i cittadini di Cetraro e di tutto il comprensorio. Le chiedo pertanto di intervenire, con urgenza, affinché non si giunga all'attuazione del suddetto decreto e che si pervenga ad una soluzione ragionevole, in considerazione del fatto che la sicurezza dei cittadini deve comunque prescindere ogni ragione economica o di altra natura, e perché in tal modo si mitigherebbero le ansie di una cittadinanza che attende che sia garantita dallo Stato la rassicurante permanenza di un fondamentale presidio di legalità che operi a tutela della civile convivenza e del pieno e compiuto sviluppo».

Nessun intervento, nemmeno di Magorno, a favore della attivazione di un Posto di Polizia ad Amantea, per carità, abbiamo scritto, non alternativo a quello di Cetraro.

Eppure Magorno era lì in prima fila sul palco del teatro del Campus insieme alla Lo Moro, alla Lanzetta, al Prefetto, a dare solidarietà agli amministratori vittime di ben 4 attentati.

Magorno ha già dimenticato od il problema di Amantea non esiste più?

E tutto il resto, onorevole Magorno?

Non sono nemmeno le 10.00, l’orario fissato per il consiglio comunale e davanti al Campus, recentemente intestato a Franco Tonnara, ci sono quasi tutti i consiglieri comunali   e decine e decine di agenti delle Forze dell’Ordine.

In particolare carabinieri e poliziotti in divisa ed in borghese.

Lungo la statale 18 si vedono gruppi di studenti che a piedi raggiungono via Vulcano.

Ma tanti altri studenti e diversi cittadini sono già dentro ad attendere l’inizio del consiglio straordinario.

Puntuali, e tra i primi, ad arrivare il Ministro Lanzetta ed il Prefetto Tomao accolti all’ingresso del campus dal sindaco Monica Sabatino e dagli altri politici amanteani.

Poi l’ingresso e man mano l’ampia sala si riempie di studenti, di gente comune, di familiari degli amministratori oggetto di intimidazione . Sono presenti anche diversi dipendenti del comune.

Poi arrivano e salgono sul palco l’onorevole Magorno, l’onorevole Lo Moro, l’Onorevole Enza Bruno Bossio che prendono posto tra “i banchi” dei consiglieri di maggioranza e di minoranza.

Restano giù nel parterre, ma in prima fila, l’ex assessore Ennio Morrone e l’ex presidente della giunta provinciale di Catanzaro Wanda Ferro.

Solo più tardi arriva Mario Oliverio che prende posto anche nel parterre

Poi iniziano i lavori del Consiglio straordinario con la chiama

Manca soltanto il consigliere Franco Chilelli con delega al personale ed al cimitero e che è stato il primo a subire le intimidazioni.

Nessuna giustificazione viene letta in aula ma sappiamo che è ammalato

Poi il presidente del consiglio comunale prende parola evidenziando la straordinarietà del consiglio in corso

A seguire la consigliere Elena Arone , capogruppo di Uniti per Campora, che con voce tremante   plaude al sindaco Monica Sabatino e le offre la propria solidarietà e si dichiara pronta ad andare avanti e sostiene che nessuno abbasserà la testa di fronte alle intimidazioni ed ai capricci delle persone con identità pseudo politiche.

Prende, poi, la parola la consigliera Ciccia Caterina,capogruppo di Uniti per Amantea, la quale dichiara che non intende più accettare un giudizio negativo che denigra la sua città, città che è estranea a queste vicende, sostenendo le forze dell’ordine e della magistratura ma senza sostituirsi ad essi

A seguire prende la parola Giusi Osso che dichiara che il vile atto perpetrato al sindaco ed ai consiglieri offende anche la città ma che la giunta andrà avanti a testa alta e con la schiena diritta ed invoca poi la educazione dei giovani alla legalità.

Segue Francesca Menichino del M5S che condanna gli atti vili che pur ella ha subito e che richiama la necessità della legalità in ogni atto amministrativo. Poi continua evidenziando che gli amministratori più che parlare di legalità devono viverla, devono praticarla, ogni giorno, in ogni atto e farne un esempio di cui essere fieri ed orgogliosi.

Poi conclude evidenziando che la legalità è uno stile di vita e non uno slogan da propaganda politica. Infine abbandona l’assise per schierarsi dalla parte del cittadino.

Continua Concetta Veltri, di Insieme per la città, la quale sostiene che Amantea non merita di vivere questo clima di ansia e di paura che si è instaurato, esprime la sua solidarietà al sindaco, agli assessori ed al consigliere Chilelli, invita tutto il consiglio ad essere unito contro il malaffare . E conclude ricordando che tutti noi, come cittadini, abbiamo l’obbligo di riconsegnare ai nostri figli una città migliore , una città libera.

Parla Sergio Ruggiero, de La Nuova primavera, il quale dà atto di aver telefonato a tutti coloro che sono stati oggetto di atti intimidatori dei quali si vanta di essere amico personale. Ricorda però alla dottoressa Arone che dai banchi della opposizione nessuno di loro fa capricci, ma che lui prende seriamente il suo lavoro per la ricerca della verità e la affermazione della legalità. Invita tutti coloro che fanno politica in questa terra amara ad assumere atteggiamenti coerenti e coraggiosi. Non basta essere a parole contro la mafia, occorre lottare contro il malaffare, le prevaricazioni , le violenze.

Segue Miriam Bruno che con tristezza ricorda che Amantea è balzata alla cronaca non per le sue bellezze, per le sue risorse, che sono tante , ma per fatti criminosi e frequenti. Esprime solidarietà agli amministratori colpiti dalle intimidazioni. Sollecitaa una forte inversione di tendenza. Invoca la ricerca e la attuazione di regole e leggi. Sostiene che “noi dobbiamo essere, per primi, esempio per tutti gli altri” Infine, chiede alle istituzioni di aiutare Amantea a tornare a vivere serenamente.

Chiude gli interventi della minoranza Sante Mazzei, di Insieme per la città, il quale ricorda che i fatti di violenza di oggi sono simili a quelli occorsi alcuni anni fa e dei quali lui stesso è rimasto vittima, per cui comprende bene il dolore , la preoccupazione che si avvertono quando si è oggetto di intimidazioni. Per questo invoca una maggiore presenza delle Forze dell’ordine

Seguono poi gli interventi dell’onorevole Lo Moro, dell’onorevole Magorno, dell’onorevole Enza Bruno Bossio , del prefetto Tomao e della ministra Lanzetta.

Ed a questo ultimo intervento ha fatto seguito l’abbandono del consiglio da parte del capogruppo forzista a Palazzo Campanella Ennio Morrone, che polemizza con il ministro Lanzetta sostenendo. «Purtroppo, mio malgrado, ho sentito di dover abbandonare i lavori del civico consesso   per il deludente intervento del ministro degli Affari regionali Maria Carmela Lanzetta che, al contrario delle legittime aspettative degli uditori e della città, si è rivelato essere un intervento politico anziché essere quello di un ministro della Repubblica italiana in difesa di un territorio minacciato dalla metastasi della delinquenza organizzata calabrese”

Chiude poi una forte, decisa e coraggiosa Monica Sabatino la quale conferma di voler andare avanti nella sua idea di aiutare la città e la quale invita a fare diventare i fatti accaduti un momento di riflessione per tutti e chiede alla popolazione di stringersi maggiormente attorno a chi ci mette la faccia, ma nel dichiarare di aver ricevuto “tanti attestati di solidarietà, tutti in privato” osserva che è come se si avesse timore a schierarsi contro chi tenta, in modo vile, di condizionare l'amministrazione. E la poca presenza di cittadini in sala, anche in questa occasione, dimostra proprio che occorre fare ancora tanta strada sul fronte dell'educazione alla legalità».

 

 

Pubblicato in Politica

Tutto il mondo sa che la battaglia contro la ‘ndrangheta è la “grande battaglia” e che Lei ne è tra i pochi protagonisti validi ed indefettibili.

In meno, invece, a sapere che questa Calabria sta morendo, ma non solo di ‘ndrangheta.

Sta morendo di malgoverno.

Non da ora, ma da tempo.

E non è un problema di centro destra o di centro sinistra.

E’ un problema di uomini che se e quando non sono compromessi con la ‘ndrangheta, lo sono con il malaffare di ogni tipo e ad ogni livello, quando non sono loro stessi il malaffare.

Politici che rubano pensando di essere nel giusto ed onnipotenti; politici che concutono o si lasciano corrompere; burocrati che rubano gli stipendi assicurando ai politici la soddisfazione dei loro interessi, anche quando semplicemente politici.

Una politica che crea i cosidetti “precari” e poi li stabilizza assicurandosi eterna fede ed eterni voti. Ma così comprando la dignità di un popolo che era bruzio e che non vuole più emigrare ma si appresta a morire di fame od a diventare ‘ndranghetista . I calabresi infatti dicono “Io mangio grazie a…………..; che vuoi che mi freghi se……….; sul pane non si sputa”.

E questa è la base per la ‘ndrangheta!

D’altro canto ci deve essere sicuramente un forte legame nel fatto che la Calabria sia come reddito l’ultima tra le regioni italiane ( e tra le ultime in Europa) e come ‘ndrangheta la prima!

E la invocazione di Renzi che il riscatto della Calabria deve partire dalla Calabria rischia di restare tale, solo una invocazione.

Ha, invece, toccato il punto dolens , Renzi, quando ha detto che il Governo, «deve raccontare meglio la Calabria ma anche fare uno sforzo perché le leggi siano rispettate da tutti».

Si! La Calabria è un problema di rispetto delle leggi . E’ questa la “vera” lotta , la giusta lotta. Il male non è solo nella ‘ndrangheta ma anche, se non soprattutto , nella cattiva amministrazione che si arroga il diritto di non rispettare le leggi, ben consapevole che la magistratura , e lei ne sembra un esempio classico, lotta contro la ‘ndrangheta e dimentica la pessima amministrazione, la corruzione, il voto di scambio e tanto altro.

Abbiamo letto che Lei è andato a Scalea “ perché le è sembrato un fatto di buona educazione incontrare il premier nella sua prima visita ufficiale in Calabria” ma siamo rimasti prostrati .

Leggere, poi, che Lei non intende candidarsi a Governatore della Calabria per il semplice «fatto che non lascerà mai le sue funzioni ed il suo lavoro per indossare i panni del candidato» ci lascia affranti.

Ha ragione Magorno, anche noi riteniamo che Lei sarebbe il candidato ideale per governare la Calabria e far partire dal Suo governo il riscatto della nostra terra.

Ci provi dr Gratteri.

Non è nemmeno detto che ci riesca. Potremmo tutti scoprire una Calabria che non vuole il suo riscatto, una Calabria che ha paura della legge e quindi di Lei.

Forse non sarebbe nemmeno una sorprendente sorpresa, forse darebbe la misura di una politica ancora più compromessa di quanto temiamo!

Ma potremmo trovare una Calabria che vuole salvarsi e che si aggrapperebbe a Lei come un naufrago all’unica zattera possibile.

Vorremmo che ricordasse le sue stesse parole profferite ad Amantea sulla compromissione della politica la scorsa estate .

Erano parole giuste. Parole che Le impongono di riflettere sulla nostra sollecitazione!

Staff Tirrenonews.it

Pubblicato in Calabria

Abbiamo scritto della preoccupazione del sindaco Giuseppe Aieta per la chiusura della Brigata della Guardia di Finanza di Cetraro.

Paura passata.

Giuseppe Aieta avuto rassicurazioni in tale senso dal viceministro dell’Interno, Marco Minniti

Nn solo ma Giuseppe Aieta fa sapere che il presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi ha comunicato e confermato la notizia del mantenimento della Guardia di Finanza a Cetraro ai deputati Ernesto Magorno, Enza Bruno Bossio e Stefania Covello.

È un risultato importante, che dimostra la volontà dello Stato di non fare passi indietro rispetto ad un territorio che ha estremo bisogno di presidi di legalità. Devo esprimere un ringraziamento particolare all’onorevole Marco Minniti, che, ancora una volta, come era già capitato nel 2006, ha dimostrato grande serietà, non deludendo le nostre attese. Così come ringrazio l’onorevole Rosy Bindi, che ormai ci ha abituati alla sua vicinanza.

Ma un particolare ringraziamento lo voglio esprimere, a nome della mia città, ai parlamentari calabresi del Pd e in particolare ai deputati Magorno, Bruno Bossio e Covello, per avere immediatamente sposato e sostenuto la nostra causa, mettendo in campo gli strumenti necessari, affinché si giungesse alla notizia che tutti aspettavamo con ansia”.

Ecco a cosa serve un sindaco capace ed attivo.

Anche ad attivare la politica per salvare i pochi presidi di legalità ancora presenti nei nostri comuni.

E si sono mossi in 5: Marco Minniti, Rosy Bindi, Ernesto Magorno, Enza Bruno Bossio e Stefania Covello.

Se avesse bisogno Amantea chi si muoverebbe?

Pubblicato in Alto Tirreno

Tutta l’Italia avrebbe voluto che Nicola Gratteri divenisse ministro di Giustizia, ma così non è stato.

Tanta Calabria non voleva Antonio Gentile sottosegretario alla Giustizia.

Quasi tutta l’Italia dopo le vicende dell’Ora di Calabria non voleva Antonio Gentile sottosegretario a qualunque cosa.

Ed è stato lui( spinto o meno dalle cose non importa) alla fine a dimettersi togliendo dall’imbarazzo sia Renzi che Magorno che Alfano che il NCD.

Ed ecco che la Procura cosentina chiarisce la situazione con una nota all'ANSA del procuratore, Dario Granieri rilasciata alle 20.14 di ieri 3 marzo.

Il senatore Antonio Gentile non è indagato nell'inchiesta sulle pressioni che sarebbero state esercitate sul quotidiano l'Ora della Calabria per non fare pubblicare la notizia che il figlio del parlamentare è coinvolto nell'indagine sugli incarichi da parte dell'Azienda sanitaria.

Non solo ma viene anche chiarito che nel registro degli indagati sarebbe stato iscritto Umberto De Rose, il titolare della tipografia che stampa il quotidiano, il telefonista a carico del quale s'ipotizza la violenza privata. Ne parla sempre l'ANSA. L'inchiesta è stata avviata dalla Procura di Cosenza, come atto dovuto, sulla base della documentazione presentata dal direttore del quotidiano, Luciano Regolo, che ha anche depositato la registrazione delle telefonate intercorse tra De Rose e l'editore del giornale, Alfredo Citrigno.

Non perdona il Coordinamento Area politico - culturale PD Calabria "#tuttaunaltrastoria", Comitato Canale Segretario.

Non perdona e lo fa con un comunicato “tosto” con il quale invita Renzi provvedere alla revoca di Gentile da sottosegretario.

Ecco il testo:

“La nomina del sen. Antonio Gentile a sottosegretario è un grave errore politico.

E' una macchia all'immagine del Governo nazionale.

E' la rappresentazione a Roma della Calabria peggiore.

Ernesto Magorno sapeva che il NCD di Alfano avrebbe proposto Gentile e non ha fatto nulla per impedire questa scelta.

Era suo dovere mettere il Presidente del Consiglio dei Ministri nelle condizioni di non sbagliare.

Anche in questa occasione per la Calabria si conferma, così, la linea del riciclo e non della rottamazione.

Le dichiarazioni odierne di Magorno sono tardive e non convincenti.

Magorno scarica la responsabilità sul NCD e sfugge al fatto che la nomina è stata fatta firmare a Matteo Renzi.

Né sarebbe una giustificazione se si affermasse che Magorno non avrebbe avuto alcun peso nella scelta dei Sottosegretari.

Il problema è, allora, lo strabismo politico del PD della Calabria: da una parte dice di collocarsi all'opposizione di Scopelliti, dall'altra inciucia sulla nomina di Gentile.

Questa nomina è oggettivamente un riconoscimento all'asse Scopelliti-Gentile su cui si impernia la Giunta regionale.

Per sottrarre il PD da questa tremenda ambiguità e rimuovere questa macchia dall'immagine del Governo nazionale la via d'uscita è una sola: revocare il Sen. Gentile da Sottosegretario.

Ora provveda Renzi !

Lamezia Terme, li 1 marzo 2014 Coordinamento Area politico - culturale PD Calabria "#tuttaunaltrastoria"Comitato Canale Segretario”

Pubblicato in Calabria

“ammuccia, ammuccia, ca ci pare tuttu” . Sembra questa la sintesi della vicenda dell’Ora della Calabria e di Andrea Gentile e dintorni.

Un giorno, forse, scopriremo anche chi ha tirato i fili della vicenda.

Come dicono i latini “mors tua, vita mea”, ieri come oggi, soprattutto in politica.

Ora la nomina di Antonio Gentile a sottosegretario ( anche se non alla Giustizia) sta creando ulteriore scandalo.

Ne parla Gramellini( fintamente interessato alla Calabria) che invita Renzi ad essere gentile con gentile e di accompagnarlo alla porta.

Ne parla Mimmo Talarico, Consigliere regionale della Calabria, che invita il PD calabrese a pronunciarsi sulla nomina di gentile a sottosegretario.

“ Stupisce ancora di più in queste ore, tuttavia, il basso profilo del Pd calabrese sulla vicenda, il silenzio dei suoi principali esponenti, a cominciare dal neoeletto segretario regionale”.

Ed aggiunge :” Senza spirito polemico, allora, mi permetto di fare questa domanda al segretario Magorno: non sarebbe il caso di chiedere le dimissioni del senatore Gentile, la cui nomina nel governo Renzi, oltre a stridere con i propositi di rinnovamento del giovane premier, costituisce, come in molti ormai pubblicamente sostengono, un’offesa alla dignità della Calabria?”.

E Magorno , probabilmente “uso ubbidir” è passato da un silenzio omissivo ad una decisa presa di posizione dichiarando : «Non condivido la nomina di Gentile». Fulminato sulla via di damasco? Forse. O forse è cambiato qualcosa in alto.

Parla anche il reggino Massimo Canale il quale dichiara: «Gentile e De Rose si dimettano dai rispettivi incarichi».

Cauto Canale quando afferma che : «Abbiamo atteso dice Canale di conoscere tutti gli aspetti della vicenda prima di esternare le nostre perplessità, ma con la pubblicazione dell'audio della telefonata tra Umberto De Rose ed Alfredo Citrigno, pensiamo di aver sentito abbastanza e ci sentiamo in dovere di esprimere la nostra preoccupazione su un episodio tanto delicato quanto pericoloso per la tenuta della democrazia in Calabria. Davanti a quella che ci appare come una vera e propria prepotenza e di cui hanno parlato autorevoli quotidiani nazionali, però non ci aspettavamo che il neo Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, potesse ritenere opportuno nominare il sen. Gentile – al centro del ciclone proprio per la vicenda relativa alla censura de L'Ora della Calabria, per il tramite dello stampatore De Rose, da quanto si evince dall'audio originale della telefonata – nella sua compagine di Governo, con il ruolo di Sottosegretario alle Infrastrutture. Una scelta politicamente inopportuna che Gentile stesso dovrebbe rifiutare in attesa di chiarire la sua posizione, soprattutto ai calabresi che hanno visto leso il loro diritto ad essere informati».

Una felice occasione per attaccare Renzi.

Solo una voce, che di solito parla, parla, parla, sta in religioso silenzio.

E questo silenzio fa pensare!

E non è dato sapere se si tratta di un silenzio opportunistico o di un silenzio da paura di reazione.

Pubblicato in Calabria

Ecco un’altra certezza nella politica amanteana.

Dopo la rinuncia di GB Morelli alla candidatura a sindaco da noi annunciata in anteprima e subito ripresa ed ampliata da un attento quotidiano locale, ecco l’altra.

Il PD di Magorno sarà protagonista nelle prossime consultazioni amministrative di maggio.

La notizia è resa nll’occasione degli auguri formulati all’onorevole Magorno proprio dal PD di Amantea e Campora SG.

Ecco il testo:

“Auguri di buon lavoro all’on. Ernesto MAGORNO

Segretario Regionale del PD

Gli iscritti, i simpatizzanti e i giovani del circolo del Partito Democratico di Amantea e Campora San Giovanni, che alle primarie dello scorso 16 febbraio hanno sostenuto Ernesto Magorno, esprimono grande soddisfazione per la sua elezione a segretario regionale e per quella di Peppino Vallone a presidente del PD Calabria.

Conclusa l'era dei commissariamenti, il PD Calabrese ha finalmente un Segretario. Ci auguriamo che il PD diventi casa comune per gli iscritti su confronto di idee democratiche e programmi condivisi.

Grazie al lavoro degli iscritti si è contributo fattivamente alla vittoria di Ernesto Magorno all'assemblea regionale. Ricordiamo che sono 434 le preferenze ottenute tra Amantea e Campora San Giovanni. Il risultato conferma il proficuo lavoro che il circolo sta svolgendo nel territorio e che lo vedrà protagonista nelle prossime consultazioni amministrative di maggio.

Amantea 24.02.2014

Pagina 3 di 4
BANNER-ALTO2
© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy