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bando hcp 2 orizzAbbiamo seguito con interesse ciò che la stampa ha riportato in merito alla vicenda riguardante i servizi sociali finanziati dall'INPS (progetto “Home Care Premium”) ed erogati dal Comune di Amantea. Ricordiamo che si tratta di servizi domiciliari ed extra domiciliari alle persone del nostro Comprensorio in stato di non autosufficienza e quindi bisognevoli di primaria assistenza.

I dati socio/economici della Calabria dicono che la spesa della pubblica amministrazione calabrese per i servizi sociali è la più bassa d’Italia, pure avendo, la nostra Regione, la maggiore percentuale di famiglie disagiate di tutte le altre regioni italiane.

Abbiamo letto di deleghe assessorili e consiliari “all'INPS” nel nostro Comune, a dire il vero senza comprenderne il senso delle stesse. Speravamo, però, che l’originale e singolare delega all’INPS servisse all’Amministrazione comunale di Amantea per prestare maggiore attenzione ed impegno verso le persone e le famiglie del nostro territorio, bisognevoli di supporto e sostegno.

Con viva preoccupazione e grande stupore, abbiamo appreso del forte disappunto dei Sindaci dei Comuni del nostro Comprensorio per la mancata condivisione delle decisioni sull'uso che il Comune di Amantea (Ente capofila) ha fatto dei finanziamenti per i servizi sociali da offrire in tutti i Comuni viciniori al nostro. Addirittura sembrerebbe che l'INPS abbia sospeso, per l’anno in corso, i finanziamenti per il progetto “Home Care Premium” a causa di anomalie amministrative nella gestione dello stesso. Leggiamo, sempre sulla stampa, che l'INPS avrebbe provveduto a comunicare al Comune di Amantea il recupero di somme già erogate ed incassate. Se tale notizia corrispondesse a verità, la cosa avrebbe dell’incredibile!

Dunque a rischio sarebbero gli aiuti alle famiglie in assoluto stato di bisogno e i compensi ai lavoratori impegnati nell’assistenza ai disabili. Ancora, in caso di restituzione di somme – già incassate dal Comune – si creerebbe anche un buco di bilancio che dovrà necessariamente essere ripianato (speriamo non mettendo ancora le mani nelle tasche dei cittadini).

Allora ci chiediamo se è possibile fare peggio di così, se è normale che un’Amministrazione comunale può continuare a collezionare, uno dopo l’altro, errori madornali e dannosi!

E' poi impressionante il silenzio della politica cittadina sulla triste vicenda dei servizi sociali, vicenda che sarà pagata, a quanto pare, solo dai soggetti più deboli del nostro Comprensorio. Chi non si occupa fattivamente (e non solo con slogan) delle fasce più deboli – ci sia consentito – non è un buon politico!

In ogni caso, non siamo interessati agli eventuali risvolti giudiziari della vicenda, che pure trapelano in Città. Ci rammarica, viceversa, l’incapacità amministrativa proprio in un ambito fondamentale come quello dell’aiuto ai ceti meno abbienti ed in grave difficoltà.

Vorremo tanto essere smentiti con dati, documenti ed informazioni diverse, vorremmo che il progetto “Home Care Premium” ripartisse velocemente, vorremmo che l’Amministrazione comunale di Amantea spiegasse con trasparenza ai nostri concittadini (ma anche agli altri Comuni del nostro Comprensorio) come stanno realmente le cose. Non lo devono a noi ma a tante famiglie estremamente disagiate che quotidianamente soffrono anche la solitudine delle Istituzioni.

E’ da un po’ di tempo che nella nostra Città avvertiamo l’odore, il sapore e il colore della miseria politica, amministrativa e – oseremmo dire – purtroppo anche umana.    

Amantea, 23 settembre 2019

Biagio Miraglia

Pasquale Ruggiero

Gianfranco Suriano  

Pubblicato in Politica

Scalea Domenica 16 Aprile 2017

Il commissario straordinario, Domenico Macrì, ha risolto il rapporto con il direttore generale Pasquale Ruggiero.

Il commissario dell'ente, Macrì fa presente che in seguito ad una lettera, riservata personale, del 18 gennaio di quest'anno con oggetto: “Personale dirigente dell’ente consortile”, sono stati visionati i fascicoli dei dirigenti in riferimento allo status di direttore generale contrattualizzato.

Nel documento si legge “Ho riscontrato che la sua nomina, e quindi il suo contratto di lavoro, in riferimento alla durata, è strettamente collegata alla scadenza quinquennale dell'organo consortile e precisamente al 13 ottobre 2019, delibera n.10/05 del 03/02/2016.

Pertanto, tale scadenza non si identifica più con il 13 ottobre 2019, bensì con quella di decadenza dello stesso Organo a seguito del Commissariamento dell'Ente, delibera del 24 febbraio 2016 con nomina dell'ingegnere Stefano Aiello a Commissario Straordinario.

Ed ancora si legge “In esito, infatti, da attenta verifica non posso non rilevare come detta condizione di correlazione del suo incarico alla durata dell'Organo consortile, non può più essere attuale essendosi automaticamente verificato il termine e, pertanto, risulta caducata per l'impossibilità dell'avverarsi della condizione temporale.

Ed infine si legge”Di conseguenza allo stato degli atti, l'efficacia del suo contratto risulta essere caducato tenuto conto della scadenza della durata, cui appare, strettamente collegato”.

Il direttore generale ha inviato, come si evince dagli atti, le sue controdeduzioni, nelle quali, fra l'altro, fa presente che “Il rapporto di lavoro con l'ente consortile è regolato dal contratto stipulato fra le parti dalle norme del diritto di lavoro in ambito privatistico, sistema che non contempla alcuna caducazione anticipata”.

Per il commissario non emergono dalle controdeduzioni fatti giuridicamente apprezzabili in ordine al rilievo riferito alla durata del rapporto di lavoro.

Pubblicato in Alto Tirreno

Sembra una“storia” infinita quella del Consorzio di Bonifica dei bacini del Tirreno.

 

Una storia piena ricorsi al TAR.

Ma l'ultima decisione del Tar che ad una prima lettura distratta di alcuni aveva fatto cantare vittoria al precedente gruppo dirigenziale, sembra invece dar ragione al commissariamento dell'ente deciso dalla Regione Calabria.

 

“Il Tribunale amministrativo regionale per la Calabria, Sezione Seconda, si è pronunciato definitivamente sul ricorso e lo ha accolto parzialmente.

Ad appellarsi alla Giustizia amministrativa: Vincenzo Aloise, Ciriaco Campilongo, Antonio D'Angelo, Marcello Durante, Francesco Filippo, Agostino Fortunato, l'ex presidente Davide Gravina, Elisa Guzzo Bonifacio, Gennaro Licursi, Antonio Miceli, Francesco Perrone, Anselmo Sangiovanni, Michele Vadacchino, Ottavio Zicarelli, Pietro Santo Molinaro, contro la Regione Calabria.

 

Si chiedeva l'annullamento della deliberazione della Giunta Regionale della Calabria del 24 febbraio avente ad oggetto lo scioglimento degli organi amministrativi del Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini del Tirreno Cosentino; ed il decreto del Presidente della Giunta regionale del 29 marzo e del verbale di insediamento del Commissario Straordinario del 31 marzo.

Il Tar ha solo parzialmente annullato la delibera della Giunta regionale del 24 febbraio sullo scioglimento degli organi amministrativi.

Le delibere della deputazione sono state approvate senza il previsto visto di regolarità contabile del Responsabile di Ragioneria, nonché in assenza di un membro del Collegio dei Revisori dei Conti.

I ricorrenti ritengono che il prescritto visto di regolarità contabile è unicamente previsto per talune materie e che tutte le Deliberazioni oggetto di censura da parte della Regione Calabria non riguardano tali materie.

Per il Tar, il motivo è infondato stante il chiaro tenore della legge regionale: “Su ogni proposta di deliberazione deve essere chiesto il parere in ordine alla regolarità tecnica e contabile. I pareri, compreso quello del Collegio dei Revisori dei Conti, se ed in quanto richiesto dalle vigenti disposizioni di legge, sono inseriti nella deliberazione”.

Il piano di organizzazione variabile è divenuto pienamente operativo solo all'indomani della sentenza Tar del 13 gennaio 2016, e che quindi non sarebbe stato possibile per la nuova amministrazione fare luogo all'adozione del Piano di Organizzazione Variabile alla data del 9 dicembre 2015.

 

Per il Tar, la censura è infondata.

“E’ incontestato che a seguito dell’annullamento da parte della Regione del P.O.V. approvato dal Consorzio con la Deliberazione commissariale del 14 gennaio 2014 n.948, il Consorzio è rimasto privo del regolamento organizzativo degli uffici e del lavoro e, ciononostante, la nuova amministrazione consortile a tutt’oggi non ha provveduto alla redazione del nuovo piano, sebbene siano decorsi diversi mesi dal suo insediamento”.

Il Collegio ritiene che l’annullamento in autotutela, avvenuto dopo la sentenza del Tar del 5 dicembre 2014, di tutte le deliberazioni assunte con la presenza di soli due membri, non recide la grave irregolarità e illegittimità costituita dall’assunzione delle deliberazioni, dopo l’intervenuta sentenza del TAR che aveva invalidato le elezioni nella terza sezione di contribuenza, con la presenza di soli due membri rispetto ai cinque previsti e in violazione di quanto disposto dallo Statuto Consortile.

La censura, dunque, deve essere disattesa.

Il Tar si esprime sul rigetto delle dimissioni del Direttore Generale; tale rigetto ha consentito allo stesso di rimanere nella identica posizione e non ha prodotto alcun effetto sanante delle illegittimità contestate dalla Regione nella comunicazione dell’01 settembre 2015 ovvero la mancanza del requisito culturale per assumere e rivestire l’incarico.

La doglianza, pertanto, non ha alcun pregio. (MC Scalea)

Pubblicato in Alto Tirreno

Giorno 21 luglio, con inizio alle ore 18.00, presso l’Hotel Gaudio in Longobardi si terrà il I° Project Work su “Il sistema depurativo del bacino dei comuni da San Lucido a Gizzeria”

 

Si tratterà dello “Stato dei fatti”, della “Ottimizzazione delle infrastrutture”, dei “Finanziamenti occorrenti” e dei “Modelli di gestione”

Il Project Work è diretto agli amministratori, ai tecnici , ai funzionari ed alle Forze dell’ordine dei comuni di Aiello Calabro, Amantea, Belmonte Calabro, Cleto, Fiumefreddo Bruzio, Falconara Albanese, Falerna, Nocera Terinese, Gizzeria, San Lucido, San Pietro in Amantea e Serra di Aiello.

 

L’incontro è aperto anche ai cittadini che amano il mare e vogliono sapere come il Project Work contribuirà a meglio tutelarlo.

Modererà Rino Muoio.

Introdurrà i lavori Giacinto Mannarino.

Porranno il saluto i sindaci presenti.

Interverranno Pasquale Ruggiero, Giuseppe Mendicino, Salvatore Epifanio.

Concluderà Domenico Bevacqua.

depurazione

All’interno del cosiddetto “Patto per la Calabria”, Sezione ambiente, sicurezza e territorio, siglato recentemente dal Presidente del Consiglio Renzi e dal Presidente della Regione Calabria Oliverio, è presente anche il Comune di Amantea (in qualità di Ente capofila del progetto) che con altri dieci Comuni (Belmonte Calabro, Longobardi, Falconara Albanese, San Lucido, San Pietro in Amantea, Serra d'Aiello, Cleto, Aiello Calabro, Nocera Terinese e Gizzeria) sarà destinatario di un finanziamento iniziale di circa 13 milioni di euro, finalizzato all’ottimizzazione dell’intero ciclo depurativo dei territori di competenza.

 

Con tale importante azione, se gestita al meglio, si renderà il bacino del basso tirreno cosentino (e dunque le sue acque marine) fra i più puliti della Calabria, con costi di gestione decisamente accettabili per le capacità contributive dei cittadini interessati.

Il lavoro che ha portato all’ottenimento del cospicuo finanziamento è stato lungo e meticoloso, fatto di estrema conoscenza dell'orografia dei territori, delle infrastrutture per la depurazione (adduzione, raccolta e depurazione) utilizzate dalla popolazione residente e fluttuante e dalle attività commerciali e produttive. Tale lavoro ha impegnato tutti i Consigli comunali, le Giunte municipali e gli Uffici tecnici dei Comuni interessati, il cui raccordo e sintesi progettuale sono stati affidati al Prof. Giuseppe Mendicino (Dipartimento di Ingegneria per l’ambiente e il territorio e Ingegneria chimica dell'UNICAL).

 

Si è trattato di un’esperienza di politica della gestione del territorio entusiasmante, già considerata modello regionale di gestione dell'azione depurativa per vaste aree della nostra Regione e più volte consigliata dai tecnici dell'Assessorato regionale all'ambiente ad altri territori.

Il buon esito del progetto finanziato consentirà quindi l’ottimizzazione delle reti presenti e delle infrastrutture depurative sull'intero bacino considerato, la riduzione dei costi di gestione (soprattutto dell'energia elettrica con la notevole riduzione delle attività di sollevamento delle acque), la previsione di realizzazione d’impianti di “fitodepurazione” nelle aree interne difficilmente “collettabili” e la possibilità di riutilizzo, a fini d'irrigazione, della risorsa idrica depurata.

Il processo di progettazione, partito dall'Amministrazione comunale di Amantea, cui sono stato delegato dal compianto Sindaco Franco Tonnara, è iniziato con la deliberazione di Consiglio comunale di Amantea del dicembre 2012 e si è concluso con la consegna degli elaborati e dei deliberati all'Assessorato all'ambiente della Regione Calabria nel mese di maggio 2013.

 

Lavorare per avere 11 delibere di Consigli comunali, oltre 40 delibere di Giunta municipale, infiniti scambi d’informazioni, dettagli tecnici e progettuali con gli uffici tecnici e anagrafici dei singoli Enti comunali, è stato uno sforzo di politica di gestione del territorio reso possibile dalla grande sinergia messa in atto da tutti gli 11 Comuni interessati, con il coordinamento del nostro Comune.

Il risultato è stato raggiunto grazie alla fiducia e alla caparbietà dell'allora Sindaco Franco Tonnara e al sostegno ricevuto in primis dal mio Gruppo consiliare d’appartenenza costituito dagli amici Michele Vadacchino, Gianfranco Suriano e Biagio Miraglia e poi dall'intera maggioranza che all’epoca governava il Comune di Amantea.

 

La prima fase dell'importantissimo lavoro, grazie anche all’apporto dell’ufficio tecnico del Comune di Amantea, è stata brillantemente superata dall’Amministrazione comunale precedente. Ora bisogna fare il resto del lavoro.

L’auspicio è che anche l’attuale Amministrazione comunale di Amantea si adoperi con la stessa competenza tecnica e conoscenza della politica territoriale per come avvenuto nella prima fase dell’iter amministrativo.

Pasquale Ruggiero

Pubblicato in Primo Piano

Riceviamo e pubblichiamo ma non senza richiamare due passaggi emblematici nel testo.

 

Il primo è che “ Di polemica si muore. Muore il territorio, le istituzioni, l’economia”.

 

Il secondo è confermativo del primo “Urlare, lamentarsi, offendere e denigrare, come la volpe che non è arrivata all’uva”.

Ruggiero ricorda il vecchio adagio secondo il quale “ i ciucci si liticanu e li varrili si rumpunu” .

E poi ricorda il detto che la volpe che non arriva all’uva dice che è acre!

Ma ecco cosa dice Ruggiero:

“Ho letto la nota proposta dal Sindaco di San Lucido, attuale presidente del GAC PERTI, il quale relaziona sull’attività dell’organizzazione negli ultimi otto mesi, da quando cioè è presidente del GAC.

 

E’ stato sollecitato alla risposta da violenti accuse, invero smodate, rivolte da rappresentante del GAC nominato da altro consiglio comunale.

Sono dispiaciuto di ciò: essere costretto a rispondere sulla stampa, invece di costruire in seno all’assemblea o al direttivo del GAC, è sinonimo di confusione, di arrembaggio mediatico, di polemica. Per questo sono vicino al Sindaco di San Lucido, oggi presidente del GAC, ottimo e costruttivo membro del direttivo di cui ero presidente.

Di polemica si muore. Muore il territorio, le istituzioni, l’economia.

Costruire il GAC sul nostro territorio è stata azione difficile.

Non è una novità che non si è riusciti a fare un GAL o a portare a conclusione un accordo di programma.

Eppure quando fui incaricato dal Consiglio comunale di Amantea, tutti i Sindaci e tutti gli amministratori hanno dimostrato la pazienza, la maturità e la consapevolezza necessari alla concertazione che è alla base dell’agire in area vasta.

Solo così si portano a casa risultati nella programmazione dei fondi comunitari. Ne sono testimoni le delibere dei consigli comunali, quelle di giunta, le assemblee del GAC e i verbali del direttivo.

Si sarebbe potuto fare meglio .. senza dubbio. E’ sempre così.

Oltre ai risultati che il dottore Pizzuti ha elencato, resta una certezza: il tirreno cosentino può vantare una premialità da utilizzare sull’assegnazione dei fondi comunitari per lo sviluppo della costa di prossima erogazione.

La premialità è costituita dal fatto di avere portato a termine la programmazione dei fondi comunitari 2007-2013 del fondo europeo per la pesca: Un settore estremamente fragile, complesso e difficile.                                                                                                                                                                                                                                                                            

Questo è un fatto. Una certezza che inchioda a responsabilità chiunque dovrebbe costruire il futuro. Bisogna averne le capacità.

Urlare, lamentarsi, offendere e denigrare, come la volpe che non è arrivata all’uva, non può bastare ad evitare che la comunità si accorga della incapacità alla concertazione ed alla programmazione.

E’ appena il caso di affermare che il “PERTI” è stato il GAC che, in rapporto ai fondi erogati, ha speso la cifra più bassa per la gestione: altro che carrozzone. E’ appena il caso di ricordare che lo scrivente, nella sua qualità di presidente, non ha mai avuto un rimborso spese, figuriamoci una qualunque forma di remunerazione e/o gettone.

Per nascondere questo non basta denigrare, bisogna fare di meglio: è questo il mio invito agli attori politici ed il mio augurio per il territorio.

                                                  Dott. Pasquale Ruggiero, già Presidente del GAC PERTI.

Pubblicato in Politica

Davide Gravina : “Lasciateci lavorare” Tutti i nostri atti sono trasparenti.

Protesta il presidente del consorzio Valle del lao ed afferma “Così come il presidente Mario Oliverio produrrà i massimi sforzi affinchè i propri consiglieri regionali possano liberamente svolgere il proprio compito istituzionale, chiedo che anche il sottoscritto possa svolgere liberamente, nel rispetto della legge, il proprio compito affidato dai consorziati attraverso le elezioni tenutesi nel settembre del 2014»

Poi afferma che “…, non c’è un fogliettino di carta prodotto dall’amministrazione consortile che non sia stato verificato in questi anni dagli organi di controllo regionali”.

Non solo, ma , in merito alle dimissioni e alla contestuale riassunzione del direttore generale, Pasquale Ruggiero, ricorda che : «Il Consorzio di Bonifica Valle Lao di Scalea, attraverso i propri organi, ha rinnovato legittimamente fino al proprio mandato elettivo (ottobre 2019) il contratto di lavoro al proprio direttore generale Pasquale Ruggiero. Un atto amministrativo legittimo e trasparente che rinnova in tal modo la fiducia ad un dirigente il quale ha servito con capacità e professionalità l’ente consortile».

Ed infine prosegue: «Rimango sorpreso e sbalordito che un naturale e consequenziale atto amministrativo abbia potuto suscitare l’attenzione di due consiglieri regionali. Onestamente pensavo che le priorità da segnalare al Presidente della Giunta regionale fossero di ben altra natura e consistenza.

Comunque invito i consiglieri regionali Giuseppe Aieta e Orlandino Greco a recarsi personalmente all’interno della sede del consorzio di bonifica di Scalea per approfondire meglio le capacità progettuali raggiunte in questi ultimi anni.

Mi consentiranno di illustrare con maggiore attenzione i servizi dati al territorio, la regolarità dei pagamenti degli operai forestali, le numerose iniziative promosse a tutela e valorizzazione del comprensorio consortile, la politica energetica messa in campo, l’autonomia finanziaria programmata dopo aver risanato l’ente consortile da tante anomalie, e tantissime altre cose.

Non ritengo opportuno parlare di qualche forza politica locale la quale è sempre pronta a strapparsi le vesti quanto si parla di Consorzio di Bonifica, ma assolutamente silenziosa ed assente per i gravi problemi che vive la comunità scaleota. Il comportamento assunto parla da solo”.

Considerato che in tutti gli altri consorzi il direttore è nominato e non assunto con un concorso continuiamo a ritenere che tutto finirà in una bolla di sapone e che qualcuno farà una brutta figura!

Pubblicato in Alto Tirreno

La vicenda è semplicissima.

Pasquale Ruggiero in data 10 agosto 2015 con protocollo 5531 si dimette dalla carica di direttore del consorzio valle del lao e con decorrenza dalla data di adozione della conseguente delibera Presidenziale.

Il presidente Davide Gravina prende atto delle dimissioni di Ruggiero con propria determina n 34 dello stesso giorno 10 agosto 2015.

La competente deputazione amministrativa con delibera n 77 del 13 agosto 2015, presenti il presidente Davide Gravina ed il vice presidente Ciriaco Campilongo ed assente rappresentante dell’ente Provincia Antonio Ruffolo ha deliberato la riassunzione di Pasquale Ruggiero con le funzioni di direttore per i prossimi 4 anni ed esattamente dal17 agosto 2015 al 13 Ottobre 2019, cioè fino alla scadenza degli organi consortili (eletti il 13 ottobre 2014 ).

La vicenda ha sollevato le reazioni dei consiglieri regionali Orlandino Greco e Giuseppe Aieta i quali perplessi per le due delibere che certificano le dimissioni del Direttore generale Pasquale Ruggiero e la sua riassunzione nell'arco di tre giorni e con un contratto prolungato di oltre 4 anni, hanno scritto al Presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio, chiedendo di attivare una procedura di monitoraggio all'interno del Consorzio di bonifica integrale dei bacini del Tirreno cosentino, valle Lao di Scalea. .

Scrivono Greco ed Aieta "Egregio Presidente ci rivolgiamo a Lei per segnalare un’anomalia al Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini del Tirreno Cosentino, ex Valle Lao, di Scalea, e per chiedere di attivare una procedura di monitoraggio presso lo stesso Ente consortile, alla luce di una presunta irregolarità che potrebbe essersi consumata nelle ultime ore. Ci riferiamo, in particolare, alla delibera presidenziale n. 34 del 10/08/2015 con la quale si prende atto delle dimissioni del Direttore Generale, Pasquale Ruggiero, in scadenza di mandato al dicembre del 2015. A questo atto, é seguita la delibera della deputazione amministrativa dell’Ente n. 77 del 10/08/2015, tramite la quale lo stesso Pasquale Ruggiero viene riassunto, sempre con il ruolo di Direttore Generale fino al 2019. Tutto è pubblicato sull'albo pretorio on-line dell’ente".

Infine Greco ed Aieta concludono che "Riteniamo che tale atteggiamento amministrativo, da parte dei vertici dell’ex Valle Lao, meriti un approfondimento e la doverosa attenzione. Grati per la disponibilità sempre dimostrata e certi di un Suo intervento in merito, porgiamo deferenti saluti"

Ndr. Resteranno solo parole. Vedrete!

Pubblicato in Alto Tirreno

Roberto Pizzuti primo cittadino di San Lucido, è il nuovo presidente dei Gruppi Azione Costiera Perti perla del tirreno.

Ma chiariamo cosa è il GAC Perti e lo facciamo utilizzando il sito http://www.gacperti.it/

“Il GAC “La Perla del Tirreno” è una Associazione Temporanea di Scopo con personalità giuridica, composta da soggetti pubblici e privati rappresentativi del tessuto socio economico del territorio, che ha come finalità lo sviluppo sostenibile della zona di pesca.

Al GAC partecipano 20 partner, di cui 8 pubblici, 6 privati del settore ittico e altri 6 degli altri settori di interesse.

Ancora ad oggi il Consiglio Direttivo del GAC sarebbe composto dal presidente dott. Pasquale Ruggiero e dai consiglieri Bruno Giuseppe – Comune di Belmonte Calabro (CS),Robero Pizzuti – Comune di San Lucido (CS),Fabio Buono – Comune di Paola (CS), Francesco Capocasale – AGCI – Agrital Calabria,Martillotti Salvatore - Legacoop Calabria Settore Pesca, Piero Franco Mendicino – Confcooperative Unione di Cosenza,Francesco Calomino – Confcommercio Cosenza, Regasto Saverio – Consorzio Albergatori Associati Sud Tirreno Cosentino Isca Hotels,Annamaria Mele – Endas Comitato Provinciale di Cosenza.

Invece il presidente non è più Pasquale Ruggiero e due giorni fa si è svolta la assemblea per eleggerne un altro.

A maggioranza con la astensione del solo Antonio Rubino, assessorecon delega all’ambiente verde pubblico, riordino raccolta rifiuti trasporto urbano del comune di Amantea, oltre che responsabile del Gac, è stato eletto nuovo presidente il sindaco di San Lucido dottor. Roberto Pizzuti.

Amantea perde l’ultima posizione rappresentativa sovra comunale.

Pubblicato in Cronaca

Antonio Rubino, nella sua qualità di rappresentante del comune di Amantea, capofila dell’Ats che gestisce il Gruppo di Azione Costiera ha preso contatti con l’ente regione ed ha valutato la comunicazione ufficiale nella quale viene dichiarato che «Ruggiero era stato eletto presidente nella qualità di rappresentante del Comune di Amantea, capofila dell’Ats, e preso atto dell’avvenuta nomina di un nuovo delegato, che ha comportato il venir meno del requisito base del medesimo, presupposto indispensabile per la nomina a presidente, ne consegue che occorre necessariamente procedere ad eleggere il nuovo presidente, confermando o meno il ruolo di capofila del Comune di Amantea».

Nessuna possibilità quindi per Ruggiero di essere nominato presidente del GAC

Non solo, ma, aggiunge l’assessore del comune di Amantea Antonio Rubino, nella sua qualità di delegato dello stesso ente, secondo gli uffici regionali tutti gli atti posti in essere dal presidente Ruggiero, compresi quelli discendenti dal direttivo sono nulli perché promananti da organi illegittimi.

Forte di queste dichiarazioni il delegato del comune di Amantea ha convocato per martedì l’assemblea del Gac per la elezione del presidente .

Nel mentre il presidente Ruggiero ha convocato per lunedì il direttivo

Insomma sembrerebbe che ci si trovi di fronte a due distinte ed incompatibili posizioni e di fronte a due persone che sembrano irremovibili

Viene da chiedersi pertanto perché mai l’ente regione non abbia finora provveduto alla nomina di un commissario.

La risposta viene dall’assessore Rubino “ Io ho dalla mia parte la ragione e proprio per questo se dovessi continuare a constatare comportamenti ostativi da parte di Ruggiero dovrò prenderne atto e segnalare il tutto alla regione perché provveda senza più remore alla nomina del commissario. Ma la nomina del commissario porrebbe in imbarazzo chi finora ha sostenuto Ruggiero che a tal punto mi auspico che rifletta. Peraltro ho avuto contatti con componenti dell’assemblea che hanno compreso la delicatezza della situazione e che sembrano orientato a nuove scelte”

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