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La foto mostra quel che resta della pista ciclabile dopo la violenta mareggiata.

La sabbia ha invaso tutto.

Restano emergenti i pali della illuminazione e qualche panchina.

Tutto il resto è sabbia.

Sabbia ricca di buste di plastica e di “orfanelli”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tanta sabbia per rimuovere la quale saranno necessari decine di operai per molti giorni

Ci si chiede se poteva bastare un muretto atto a frangere le onde ed a respingere la sabbia .

Pubblicato in Cronaca

Sì della giunta del sindaco Vincenzo Cascini alla pista ciclabile che da Diamante dovrebbe raggiungere Amantea.

L'esecutivo ha approvato lo schema di protocollo d'intesa per la partecipazione e realizzazione alla manifestazione di interesse per progetti finalizzati alla realizzazione di piste ciclabili sul territorio regionale, per favorire la “mobilità nuova”.

 

 

 

Il progetto dovrebbe essere realizzato grazie alla collaborazione dei comuni di Diamante, Belvedere Marittimo, Sangineto, Bonifati, Cetraro, Acquappesa, Guardia Piemontese, Fuscaldo, Paola, San Lucido Falconara Albanese, Fiumefreddo Bruzio, Longobardi, Belmonte e Amantea.

La giunta sottolinea come sia importante “Promuovere l'uso della bicicletta come mezzo di trasporto, sia per le esigenze quotidiane che per le attività turistiche e ricreative, al fine di migliorare l'efficienza, la sicurezza, e la sostenibilità della mobilità urbana, tutelare il patrimonio naturale e ambientale, ridurre gli effetti negativi della mobilità in relazione alla salute e al consumo di suolo, valorizzare il territorio, i Beni Culturali, accrescere e sviluppare l'attività turistica”.

Aggiunge l'esecutivo di Belvedere Marittimo: “Appare evidente che la nostra identità vada rivitalizzata attraverso rapporti sempre più intensi con altri contesti socio culturali per consentire la conoscenza per il tramite di itinerari attraverso i territori comunali ricchi dei monumenti storici e testimonianze socio culturali”.

Da qui, l'idea di promuovere l'uso della bicicletta come mezzo di trasporto sia per le esigenze quotidiane che per le attività turistiche e ricreative al fine di migliorare l'efficienza, la sicurezza e la sostenibilità della mobilità urbana

Ndr Se continuano fino a Nocera Terinese si favoriranno anche i movimenti dei migranti occupati in agricoltura

Dai! Possibile che nessuno sorrida. Eppure l’idea di una pista ciclabile per le ragioni esposte fa sorridere

Tre cose vorremmo sapere.

La prima, come si possa pensare ad una pista ciclabile su una strada dove mancano perfino i marciapiedi per i pedoni

La seconda se sarà tanto larga da permettere un doppio senso di circolazione o se sarà doppia in modo da evitare scontri tra ciclisti

La terza se sarà fatta ai lati della SS18 , quella strada che non riesce a soddisfare le esigenze di mobilità intercomunale e che dopo la realizzazione della pista ciclabile sarà per sempre ancora più inibita ad un uso confacente ai nuovi e futuri bisogni

Pubblicato in Alto Tirreno

Alcuni titolari di lidi balneari hanno avuto un incontro con l’ amministrazione comunale per una valutazione sulla possibilità automatica di attuare le solite dune artificiali a tutela delle loro opere evitando i gravissimi danni che talvolta le forti mareggiate vi apportano con il rischio della loro mancata attivazione nell’anno successivo e quindi una risposta insufficiente alle esigenze dei turisti ed un aumento delle tariffe

Amantea come tanti altri paesi turistici ha diversi lidi balneari annuali al fine di ridurre le tariffe do servizio che sono aumentate dai costi di smantellamento e riproposizione annuali.

Anche in tante altre parti d’Italia la prima e più semplice risposta è la realizzazione di dune artificiali atte a spezzare l’effetto dei marosi ribaltando l’onda e così ripetendo il positivo effetto che realizza il nostro lungomare che infatti si mantiene da tempo mentre altri( vedi Campora San Giovanni) sono stati interamente distrutti.

Per esempio la intera spiaggia di Santa Maria del cedro interessata dalle dune artificiali che tutelano sia i lidi che terreni ed opere, pubbliche e private.

Per non parlare di tante spiagge dell’Adriatico

Ora proprio a conferma della ricerca europea che afferma come la Calabria sia l’ultima regione italiana e la terzultima europea per risposta burocratica alle esigenze della comunità i titolari dei lidi hanno evidenziato la mancanza di certezza comportamentale.

In ragione di questa grave condizione di inefficienza e di incertezza è emersa la possibilità ed opportunità di integrare il piano spiaggia con un micro codicillo che permetta automaticamente la realizzazione di dune artificiali di tutela dei lidi usando la sabbia presente nella stessa area della concessione demaniale che a fine periodo invernale sarà ridistribuita sulla spiaggia.

Un codicillo da sottoporre ad apposita conferenza di servizio.

Un codicillo che permetterà allo stesso comune di realizzare sue dune a tutela del lungomare e della pista ciclabile che molto spesso vengono invasi dalle onde e riempite dalla sabbia da esse trasportata.

Basta evidenziare che si tratta di interventi storicizzati che hanno garantito una efficace risposta ai marosi e senza alcuna negativa incidenza ambientale.

Basterà quindi una semplice comunicazione all’ente comune in fase di realizzazione della duna ed una in fase di eliminazione con dichiarazione se sarà usata soltanto la sabbia presente nella concessione o se essa dovrà essere integrata da apparto esterno; in tal caso sarà necessario una preventiva valutazione della compatibilità della nuova sabbia.

La comunicazione permetterà al comune di esercitare i controlli che esso riterrà opportuni.

E’ un necessario processo di semplificazione amministrativa e che permette la riduzione di danni e di inutili costi.

Ora spetta al comune di operare per dare risposta ai titolari di lidi ed alle proprie necessità forse nemmeno interamente percepite.

Ma domani ci saranno novità……………….( vi faremo sapere)

Pubblicato in Primo Piano

Riceviamo e pubblichiamo:

“Da quando è nata, anzi durante la gestazione la pista ciclabile è stata più volte criticata. Ad onor del vero non da tante persone che però non perdono occasione appena si presenta un problema per rincarare la dose, dimenticando spesso le catastrofiche previsioni fatte durante la realizzazione e che non si sono mai verificate.

Le critiche che sono state mosse sono le seguenti:

1. la scelta del tracciato

2. la interferenza in due aree con il traffico veicolare

3. le scelte tecnico/strutturali inadeguate che non garantirebbero la durata della stessa pista.

4. la manutenzione.

5. le rifiniture mancanti.

6. I soldi che bisognerebbe restituire alla collettività dal momento che la progettazione è sbagliata.

Ora io che sono stato il direttore dei lavori di tale opera ed ho collaborato alla progettazione vorrei fare alcune considerazioni, e spezzare una freccia a favore di questa vituperata opera.

Credo che qualsiasi cosa si giudichi è bene guardarla da punti di vista differenti.

Ma non solo.

Quando si fanno delle critiche, bisognerebbe sapere di cosa si parla, e se non lo si sa occorre informarsi altrimenti si rischiano brutte figure.

Procediamo con ordine.

Il primo ed il secondo punto riguardano il posizionamento, l'andamento della pista ciclopedonale e le interferenze.

L'idea originaria supportata da un presunto finanziamento che ammontava a circa 1,7 ml , era quella di partire da Catocastro per arrivare a Campora nell’area del porto.

E così è stato redatto il primo progetto.

Prevedeva un percorso che permettesse unire il centro con Campora senza interferire con l'arteria a scorrimento veloce che è la SS18.

Non parlerò delle vicissitudini per l’approvazione da parte delle amministrazioni interessate che sono:

Ferrovie dello stato, Anas,Capitaneria di porto, Agenzia della dogana, Soprintendenza, Demanio marittimo.

E di quanto siano stati condizionanti nella progettazione.

La riduzione del finanziamento di oltre il 65% ci ha costretto a ridurre drasticamente il percorso e comunque adattarsi ad una realizzazione che consentisse in futuro la continuità per il completamento dell'idea originale.

I detrattori che non si risparmiano a pubblicare foto prese da internet di piste ciclabili favolose, non hanno mai guardato una mappa (pure questo si può prendere dalla rete) ed interrogarsi come mai il percorso è stato deciso com'è.

È semplice.

Era l'unico.

Sarei molto felice che mi segnalassero un percorso alternativo, tenendo conto soprattutto delle pendenze che persone anziane, bambini o con ridotta capacità motoria possano fruire.

Perchè un conto è criticare e un conto è studiare.

Abbiamo lavorato con il mio collega soltanto sui rilievi quattro settimane.

Il nostro territorio urbanisticamente è condizionato da superstrada e ferrovia a ridosso dell'arenile con ingressi perpendicolari in corrispondenza di ponti e torrenti che creano inevitabilmente interferenze tra percorsi.

A meno che non si creino aree di parcheggio alternative per la spiaggia tra la SS18 e la FFSS e si impedisce alle auto di arrivare al mare.

O ancora impedire ai proprietari delle case esistenti di raggiungere casa con le auto.

Passiamo al terzo e quarto punto. Le scelte tecniche.

È questo forse l'aspetto più interessante.

Quello di venire criticati da persone che non hanno la minima idea dell'argomento che stanno trattando.

Ho letto giudizi su come è stata realizzato il percorso lato mare, prevedibile com’era l’insabbiamento e quanto sarebbe stato opportuno e facile evitarlo alzando un muro lato ovest (SIC).

La concretizzazione dell’ignoranza.

Ho letto poi (questo in fase di realizzazione) che avendo realizzato delle scarpate nel tratto Colongi Tonnara, sarebbero venute giù con le prime piogge.(ma ora se sono dimenticati).

La verità è che la pista tanto denigrata è stata realizzata, anche grazie all’impresa che ha eseguito i lavori, con le risorse disponibili, in modo ineccepibile.

La tratta più vulnerabile, tra il Calcato ed il Colongi è stata realizzata esattamente come si deve realizzare un opera simile.

Poggia su 1300 mc di gabbioni in pietrame.

Senza naturalmente alcuna barriera che sarebbe già stata spazzata via.

Dunque il problema è solo l’insabbiamento che con una giornata di lavoro può essere rimosso. Anzi. Lo stesso insabbiamento è quello che la conserverà.

È come togliere la sabbia delle mareggiate sul lungomare.

Che a proposito devo dire è un’eccellente opera strutturale che sta reggendo da oltre 40 anni.

Insomma in un paese come il nostro la manutenzione è una cosa che fa parte della stessa opera.

La disgrazia sarebbe se si fosse verificato il disastro del lungomare di Campora dove i soldi come si suol dire sono stati buttati a mare.

Come è logico la manutenzione e la pulizia sono una cosa essenziale in qualsiasi opera pubblica.

È forse questo il vero problema che ci affligge e a cui secondo me bisogna studiare una soluzione che coinvolga anche i privati.

La pista ciclabile è tornata alla luce,con una parziale pulizia, il giorno successivo ad un evento che sembra non si verificasse da decenni.

Contrariamente ai catastrofismi previsti ed auspicati. Ieri sono andato di persona a verificare. Non esiste una sola lesione.

Passiamo alle rifiniture.

Le rifiniture sono una parte importante di qualsiasi opera.

Sono il colore e la musica con cui si completa un’idea.

Per un architetto forse la cosa più importante. Ma quando si realizzano in Calabria opere pubbliche tutto diventa complicato. Dunque manca colore, panchine, fontanine, verde ed altro.

Le abbiamo sacrificate per bonificare un’area che da almeno tre lustri era una discarica a cielo aperto e da dove puntualmente la fogna finiva in mare.

È ora è vivibile e percorribile.

Come mai i perplessi non ne parlano?

Ma ora che abbiamo elencato le negatività parliamo di quello che quest’opera ha significato per la collettività Amanteana.

Basta solo considerare il numero di persone che ne fruiscono ogni giorno, soprattutto le persone anziane.

Basta pensare che si può fare una passeggiata o una pedalata fino allo spiazzo della Tonnara senza passare per la superstrada.

Un servizio anche per i turisti che soggiornano negli alberghi fuori dal centro.

La pista ciclopedonale va ancora arredata, dotata nel tratto sull’arenile di alberatura (tamerici) migliorato in questa parte il fondo (imposto a suo tempo dalla soprintendenza) ma a mio parere per come e quanto viene fruita resta una delle migliori opere degli ultimi anni.

Prima che esistesse avete mai visto alle 6 del mattino signore e signori di una certa età che facevano queste lunghe passeggiate?

Per finire c’è qualcuno che insiste su errori tecnici per cui si devono restituire i soldi alla collettività.

Io ho percepito per questo lavoro un utile 13.000,00 euro tra onorario e quota versata al fisco (non ho difficoltà a pubblicare le carte).

Da Istat apprendo che la popolazione di Amantea è di 14.009 abitanti.

FATE SAPERE A QUESTO SIGNORE CHE PUO' PASSARE DAL MIO STUDIO  RITIRARE I SUOI 93 CENTESIMI

                                                                                                           Filippo Vita

C’era un tempo in cui ad Amantea i motociclisti viaggiavano quasi tutti senza il casco.

Poi arrivarono un paio di marescialli dei Carabinieri di quelli “tosti”

 

 

che elevarono contravvenzioni a tutti, ogni giorno, fino al punto da educare con carattere di generalità i motociclisti all’uso del casco.

Oggi chi vuole andare senza casco lo fa lontano dagli occhi, lontano dal cuore- come dice la vecchia canzone-, magari sulla pista ciclabile, e se qualcuno lo richiama la risposta è “tu non sai chi sono io”!

E così in un paese diseducato come Amantea, dove le forze dell’ordine sono insufficienti a presidiare il territorio, si tenta di sopperire con le telecamerine.

Magari nemmeno funzionano o magari nessuno le guarda, così che diventano soltanto elemento di dissuasione e non di reale controllo e vigilanza.

Comunque sia ecco le telecamerine a presidio degli ingressi nella pista ciclabile.

Vedremo col tempo se tutti gli ingressi saranno realmente presidiati dalle telecamerine.

Speriamo di si, ma temiamo di no.

Se è come temiamo avremo punti di accesso frequentemente usati senza che nessuno elevi alcuna contravvenzione ed imponga la relativa sanzione.

Si creerà,così, una doppia pista,una ciclabile ed una anche ciclabile.

Ma ne parleremo quando avverrà il primo incidente tra un’auto ed un pedone o ciclista.

E sarà probabile che il comune sia chiamato in giudizio per concorso di colpa.

Basta aspettare. Un po’ di pazienza, che diamine!

Ma non sono auguri. Basta leggere il se guente comu nicato:“Come dico sempre, la memoria, specie in poli tica, e' impor tante. http: //trn-news.it/portale/index.php/politica/item/5140-facile-fare-profezie-di-rosario-cupelli

In data 13 Agosto 2015 avevo scritto un articolo,"facile fare profezie” e a distanza di mesi, ecco che anche altre ed autorevoli persone (non quindi il ………..   non elenco tutte le “gentilezze” che mi vengono rivolte, nascosti da alias, per questioni di spazio) esprimere perplessità a proposito della cosiddetta “pista ciclabile”. Scrivevo che i soldi non sarebbero bastati, per i troppi lavori e variazioni “conseguenti” alla realizzazione del progetto. Che sarà, più che una pista da famiglia, una pista da CROSS-BIKE. Che però ha asfaltato la stradina per raggiungere le villette, “ex baracche”, poste alla fine del lungomare. Che non si sa come interdirla ai mezzi a motore.

Un progetto diverso dall’idea originale, che prevedeva un percorso parallelo al mare, trasformato in un tortuoso sentiero. Un progetto di cui nei giorni scorsi, l’ex assessore ai lavori pubblici,  “vantava la proprietà”, insieme ad altre opere, magari come il “frequentatissimo” e non “pericoloso” ponte di Santa Maria. L'ex assessore commette sempre lo stesso errore, si dimentica che le scelte in una Giunta sono ATTI COLLEGIALI, quindi lui è "proprietario" della propostae dell'approvazione di quei progetti, insieme a TUTTA la precedente Giunta, cosi come è responsabile dei debiti , dei mutui, di TUTTE le scelte, contratte da quella decaduta Giunta, famosa per aver intascato due milioni circa di soldi pubblici, per un servizio non prestato alla cittadinanza e di cui ancora non sono state rese note le cifre.

Scrivevo rivolgendomi a tutti i cittadini, ma in particolare alla Menichino, ottimo consigliere d’opposizione di una lista civica (lo dico da tempo), ma che erroneamente ho contribuito ad eleggere nel M5S, affinché si attivasse nella sua funzione ispettiva e di controllo. Ma niente. Perché??

Chiedo ma chi è il progettista? Non penso l'arch. Vita , ovvero   lo stesso del progetto Lungomare sponsorizzato dal gruppo Menichino, Vita è solo il direttore dei lavori, confermate Menichino/Defina?

Comunque, il gruppo Menichino/Defina , in quel periodo, era impegnato in quella “babilonia” del comitato lungomare,insieme a pezzi del PD, della CGIL, e da altri politici, come Mazzei e Suriano, che, insieme a Tempo,quel progetto del lungomare dell'Arch. Vita, lo hanno approvato e finanziato e NON REALIZZATO con la passata e sopracitata Giunta .

Tutte persone aventi in comune la lontananza dai principi del M5S, ad iniziare dalle modalità della raccolta firme, che non dovrebbe avvenire mai casa per casa, perché le firme potrebbero essere condizionate da rapporti amicali, parentali, di favore, mentre il cittadino deve attivarsi e volontariamente recarsi a firmare ai banchetti, questo sempre secondo i principi del movimento. Di questo una volta il gruppo Menichino/Defina si vantava durante la campagna elettorale, ma erano personediverse, ora si fanno "illuminare"..... ma non da Beppe. Sia chiaro che la modalità della raccolta firme e' da considerarsi LEGITTIMA.

A proposito del lungomare, è di nuovo diventato argomento di discussione. Anche in questo caso ricordo di averne più volte scritto (basta andare a cercare).

Prendo atto che a distanza di mesi , molti , compreso il gruppo Menichino/Defina, condividano la mia idea di un “concorso di idee” per il lungomare . Così come propongono di attingere ai fondi europei, anche se in maniera confusionaria, parlando di fondi diretti e indiretti, praticamente mischiando l’olio e l’aceto. O come quando chiedono di   usare i finanziamenti europei per RECUPERARE i soldi dei mutui contratti ????? E' stata addirittura approvata da TUTTI (tranne G.Morelli) in consiglio comunale????? sono curioso, vedremo come si recuperano, per il momento oltre a sganasciarmi dalle risate, penso ad un mio conoscente di Bergamo che sarà coricato sotto la scrivania.

Mi permetto di invitare tutti i politici intervenuti,a non limitarsi solo a suggerire, per quello basta anche un semplicissimo cittadino come me, ma LORO, valenti politici, dovrebbero fare altro.

Per esempio riguardo al progetto:

Ruggiero invece di fare “chiacchiere da bar”, essendo architetto ed ambientalista, perché non REGALA alla cittadinanza un’idea di Lungomare ecocompatibile e verde.

La Menichino che ha all’interno del suo gruppo, quel valente tecnico, anche se senza laurea, Cassano, quello che ha realizzato quella "bellissima" ricostruzione di Coreca con i massi a protezione, non DONA alla cittadinanza un progetto aderente alle stelle del Movimento.

Lo stesso Giacco (di cui apprezzo l'attivismo) con i potenti mezzi del PD, invece di “elaborare” (qualche maligno dice scopiazzare, ma anche in quello ci vuole bravura) condivisibili trattati sulle cose da fare ad Amantea, non REGALA all’Amministrazione, che ricordo è targata PD, proposte concrete, su carta, del lungomare che auspica.

Progetti che l’Amministrazione come farebbe a non prendere in considerazione, dopo che ogni volta si lamenta delle mancanze di proposte.

Amministrazione a cui mi permetto nuovamente di suggerire, di “aprire” , dichiedere, una collaborazione, pubblica, ai tanti giovani e valenti tecnici amanteani e del circondario(purché laureati) su questo argomento, sfatando così l’accusa di volere favorire qualche “amico”. Si potrebbe applicare per loro, come compenso, il metodo ventilato per il progetto lungomare.

Sui Fondi europei:

anche in questo caso Giacco ed il PD, dovrebbero essere più concreti ed indicare, in modo preciso e con riferimenti chiari, a quali finanziamenti il Comune può accedere.Considerati i mezzi a disposizione del PD, è ridicolo limitarsi alla più che generica frase “fondi europei”.

Anche il gruppo Menichino/Defina non può limitarsi alle generiche parole, peraltro espresse in maniera "confusa", ma "recupererà". Ricordo che a Bruxelles lavora un componente del loro gruppo, Carlo Diana, da me ideologicamente molto lontano, ma ragazzo molto preparatoe che ha fatto dello studio la sua vita e che da poco ha vinto un concorso come funzionario al Parlamento Europeo (ne approfitto per fargli pubblicamente gli auguri), quindi perché non coinvolgerlo per avere riferimenti certi? Così come consiglio al gruppo Menichino/Defina, così vicino al parlamentare europeo Ferrara ed ai suoi più che NUMEROSI collaboratori, di coinvolgerli, visto che peraltro sono pagati con soldi pubblici e che potrebbero o forse dovrebbero dare maggiore collaborazione al territorio.

Da parte mia, a disegnare non sono bravo, ma ci posso provare e anche sui Fondi europei qualcosina ho studiato, sono eventualmente a disposizione.

Rosario Cupelli libero cittadino.

Il nostro sito è a disposizione per eventuali risposte.

Pubblicato in Politica

concetta veltriApprendo, con piacere, che è stato ufficialmente aperto il cantiere che porterà entro il prossimo

30 Novembre alla realizzazione della pista ciclabile, grazie ad un progetto specifico inserito nei Pisl dalla passata amministrazione e che ora è arrivato alla partenza dei lavori di realizzazione.

Questo prevede spiega l’assessore ai lavori pubblici un circuito dedicato agli amanti delle due ruote, bypassando il traffico veicolare della S.S. 18, che oltretutto in questo periodo è ultra trafficata anche da mezzi pesanti.

Il percorso andrà dal torrente di Santa Maria fino ad arrivare in località Tonnara e non fino al porto 

cosi come originariamente pensato, con una spesa complessiva di 475mila euro finanziata per il 90% dalla regione Calabria e per il 10 % dal comune di Amantea.

Per quanto ne so, la motivazione per cui non si poteva arrivare fino al porto, ma ci si doveva fermare alla tonnara, era dovuta alla mancanza di fondi sufficienti al completamento dell’opera.

Ora, però , apprendo che sulla base del regolamento previsto dalla regione Calabria che consente di accedere ai fondi rimasti inutilizzati per un importo massimo del 50% del pisl erogato si potrà dare seguito alla realizzazione di una seconda pista ciclabile a completamento della prima che verrà posizionata nell’area del nascente palazzetto dello sport con un una spesa complessiva  di 237 mila euro per la quale si attende soltanto l’esito della richiesta.

Quindi la mia domanda sorge spontanea e cioè: “Perchè con i rimanenti fondi non si è pensato di completare la pista cosi come era in origine fino al porto?”

Questo avrebbe unito materialmente oltre che idealmente le due realtà del comune di Amantea.

E non posso non soffermarmi a riflettere sul fatto che Campora non solo non avrebbe la pista ciclabile ma che non ha neppure un campetto di calcio degno di tale nome.

Che cosa devono fare quindi i giovani di Campora per poter avere diritto alla sport come gli altri loro coetanei?

Accontentarsi della strada? Oppure dotarsi di auto e benzina per raggiungere Amantea?

In fondo, il comune è unico e il centro città  dista soltanto 9 Km.

Io, invece, invito l’assessore Tempo a non perdere questa opportunità di riscatto nei confronti della

Comunità Camporese, ed a rivedere questo progetto non fermandolo alla Tonnara ma arrivando fino al porto, sfatando così ogni ipotesi di campanilismo possibile.

Lo chiedo direttamente all’assessore Tempo non solo per la carica che riveste, ma  anche perchè se all’interno dell’amministrazione qualche Componente di Campora avesse minimamente tenuto un po’ al paese di origine ed all’unione, avrebbe sicuramente evitato a me di porre questa domanda. 

Consigliere del gruppo Insieme per la Città 

Concetta Veltri

Riceviamo e pubblichiamo.

Pubblicato in Politica

Ecco il comunicato stampa del comune di Amantea.

È stato ufficialmente aperto il cantiere che porterà, entro il prossimo 30 novembre, alla realizzazione della pista ciclabile.

Noi non ci crediamo che per il 30 novembre sia completata la pista ciclabile! .

Si tratta nello specifico di un progetto inserito nei Pisl, il cui iter procedurale era stato avviato negli anni scorsi e che ora giunge a felice compimento.

E' proprio l'abnorme ritardo con cui si giunge alla apertura del cantiere che ci fa credere che la data sia fittizia!

Il progetto in questione prevede l’edificazione di un circuito dedicato agli amanti delle due ruote che dal torrente Santa Maria consente di arrivare in località Tonnara, bypassando il traffico veicolare della Ss 18.

L’opera, finanziata per il 90 percento dalla Regione Calabria e per il 10 per cento dal comune di Amantea, costerà complessivamente 475mila euro.

«La costruzione della pista ciclabile – spiega l’assessore ai lavori pubblici Sergio Tempo – rappresenta la naturale conclusione di un cammino iniziato con la richiesta di finanziamento all’ente regionale e culminato con l’accordo sancito con Trenitalia per consentire il passaggio del tracciato nelle immediate vicinanze del tratto ferroviario.

Il percorso si alternerà tra le aree interne e quelle con vista mare, rendendo più sicuro il passaggio degli appassionati della bicicletta che potranno evitare il transito lungo la Statale 18.

Non vi nascondiamo la forte curiosità di vedere il progetto per capire se davvero qualche tratto della pista ciclabile camminerà vicino al mare e quindi soggetto alle foti mareggiate

Una circostanza che, alla luce dell’incremento dei volumi di traffico derivanti dalla chiusura della Salerno – Reggio Calabria, farà felice gli amatori delle due ruote».

Letto così sembrerebbe che la A3 non aprirà almeno fino al 30 novembre !

Ma non è tutto.

Il comune di Amantea, sulla base del regolamento previsto dalla Regione Calabria che consente di accedere ai fondi rimasti inutilizzati per un importo massimo pari al 50 percento del Pisl erogato, potrà dare seguito alla realizzazione di una seconda pista ciclabile, a complemento della prima, che verrà posizionata nell’area del nascente palazzetto dello sport.

In questo caso il progetto prevede una spesa complessiva di 237mila euro.

Da questo punto di vista si attende soltanto l’esito della richiesta.

«Prende sempre più consistenza – rimarca lo stesso Tempo – l’idea della cittadella dedicata all’attività fisica ed al tempo libero, ipotizzata a suo tempo dal compianto Franco Tonnara.

Lo stadio comunale, il campo da tennis, il palazzetto dello sport in via di completamento e la pista ciclabile daranno modo alla comunità di allenarsi, ma soprattutto di aggregarsi e condividere la stessa passione.

La stessa curiosità la abbiamo di vedere il progetto della pista ciclabile interna al centro abitato.

Si eleva il dubbio che queste strade saranno inutilizzate dai cicisti e molto usate dai motociclisti. Speriamo di sbagliarci!

L’intento è di innalzare progressivamente il livello generale della qualità della vita e per fare in ciò è necessario puntare senza esitazione alcuna verso la massima integrazione possibile tra il territorio e la stessa società civile».

Qualche dubbio anche sul miracolo che una pista ciclabile migliori il livello generale della vita ad Amantea. Dai non scherzate!

 

Pubblicato in Cronaca
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