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mattia dingianniAmici e parenti avevano cominciato a diffondere link e locandine sul web per ritrovarlo perché non era tornato a casa negli ultimi tre giorni, ma ieri pomeriggio lo scaleoto Mattia D'Ingianni è stato trovato morto lungo i binari della linea ferroviaria Paola-Sapri, tra le fermate di Scalea e Diamante. La notizia si è diffusa solo in serata, quando Rete Ferroviaria Italiana ha annunciato con un comunicato il ripristino della circolazione rallentata dalle 15.30, «per il rinvenimento di un cadavere lungo la sede ferroviaria. I treni in viaggio hanno registrato ritardi medi di 15 minuti, con punte massime fino a 30 minuti». In un primo momento, i controlli serrati della polizia nei vagoni dei treni in sosta avevano spinto i passeggeri a pensare che si trattasse di un'operazione antidroga.

Il ritrovamento

Il corpo del giovane Mattia giaceva lungo i binari probabilmente dal giorno stesso della scomparsa, presumibilmente dopo essere stato investito da un convoglio senza che il macchinista se ne fosse accorto. A scorgere il cadavere del giovane è stato ieri un altro macchinista a bordo di un altro treno di passaggio in quella zona, che ha subito inviato la segnalazione a Rfi. Di conseguenza la polizia ferroviaria di Sapri poco dopo è arrivata sul posto e ha avviato le indagini, rese difficili dall'assenza di un documento di riconoscimento.

Il riconoscimento in tarda serata

Per lunghe ore a Scalea si sono vissuti momenti di ansia, in attesa di conoscere l'identità della vittima. Nella tarda serata di ieri il riconoscimento da parte dei famigliari e i controlli incrociati da parte delle forze dell'ordine, hanno reso vane le speranze di amici e conoscenti. Il corpo senza vita era proprio quello di Mattia, alto 1.70 mt, allontanatosi di casa a piedi con in dosso vestiti scuri e larghi. Così recitavano gli appelli postati su facebook. Al momento non si esclude nessuna ipotesi sulla tragica fine, anche se l'ipotesi più accreditata è quella di un macabro e inspiegabile suicidio.

fonte notizia

Pubblicato in Primo Piano

«Insieme ai nostri attivisti siamo vicini a Renato Bruno, consigliere comunale M5s di Scalea aggredito con calci e insulti a conclusione dell'ultima assemblea consiliare».

Lo affermano, in una nota, i parlamentari M5s nazionali e Ue e tutti gli altri eletti pentastellati in Calabria, che aggiungono:

Nessuno pensi di poter fermare con la violenza l'azione politica di Bruno, che il Movimento 5stelle sostiene e sosterrà ai massimi livelli istituzionali.

Quanto è accaduto al nostro consigliere comunale è preoccupante, perché sembra un segnale per scoraggiarne il ruolo pubblico.

Minacce e intimidazioni non c'entrano nulla con la comunità di Scalea, sana e civile ma già colpita, purtroppo, da uno scioglimento per infiltrazioni mafiose».

«Sorprende – sottolineano i 5stelle – che né il sindaco di Scalea, Gennaro Licursi, né la sua maggioranza né l'opposizioni locali abbiano ancora manifestato solidarietà verso Bruno ed espresso una condanna pubblica nei confronti dei soggetti che l'hanno attaccato con violenza, individuati dalle forze dell'ordine e poi denunciati».

«Per tutelare la vita democratica,in Calabria c'è bisogno – concludono i 5stelle – che intanto la politica, a prescindere da ogni colore, bandiera e schieramento, biasimi e isoli i protagonisti di simili episodi.

Per il resto c'è la magistratura, che sta svolgendo un ottimo lavoro»

Pubblicato in Alto Tirreno

Scalea. I carabinieri della compagnia di Scalea hanno arrestato Giuseppe Bloise (nella foto ), detto il "boss della montagna", accusato di due episodi di estorsione e tentata estorsione aggravati dal metodo mafioso, ai danni di imprese appaltatrici di lavori pubblici eseguiti nel comune di Santa Domenica Talao.

I militari lo hanno sorpreso in un bar del centro del Cosentino, notificandogli l'ordinanza del Gip distrettuale di Catanzaro emessa a suo carico. Le indagini sono state avviate in seguito alle denunce presentate dagli imprenditori taglieggiati e, già nel mese di settembre 2018, avevano portato all'arresto in flagranza di Pasquale Forestieri e Lorenzo Pandolfi.

L'ideazione, la promozione, la direzione ed il coordinamento delle attività estorsive sul territorio di Santa Domenica Talao facevano capo a Bloise, boss emergente, ritenuto promotore di una cosca autonoma, il quale, al fine di affermare il potere criminale sul territorio ed assumere il controllo delle attività economiche, si avvaleva di persone che, ai suoi ordini, eseguivano le azioni delittuose.

Gli estortori, dopo aver posto in essere atti intimidatori ai danni delle imprese appaltatrici di lavori pubblici nella zona, avvicinavano i responsabili avanzando richieste di cospicue somme di denaro. Nel settembre scorso, in seguito alla denuncia di un imprenditore, i carabinieri di Scalea avevano organizzato una consegna controllata e, operando costantemente a tutela della sicurezza della vittima, subito dopo la consegna del denaro, avevano arrestato gli estortori in flagranza di reato.

La successiva attività investigativa avrebbe permesso di accertare che il mandante della richiesta estorsiva era Bloise, il quale mesi prima aveva avvicinato personalmente un altro imprenditore impegnato in lavori pubblici chiedendogli soldi.

La contiguità di Bloise alla criminalità organizzata, già emersa nell'ambito dell'indagine "Overloading", sarebbe, quindi, secondo gli inquirenti, confermata.

Pubblicato in Alto Tirreno

Nessuna certezza se il fatto di cronaca accaduto stamattina possa essere inteso come omicidio o come suicidio.

Ed anche per questo sul fatto indagano i carabinieri di Scalea, coordinati dal capitano Andrea Massari.

La vittima è Medina Perna,di 36 anni una donna di origine dominicana.

La giovane abita da qualche tempo a Scalea.

Il corpo è stato rinvenuto intorno alle 8 di questa mattina da un vicino di casa.

Il cadavere era riverso nel piazzale antistante all'abitazione del “Parco Juliano” in una pozza di sangue.

Gli investigatori, per cercare di fare chiarezza sulla vicenda, stanno sentendo i vicini di casa ed il compagno.

I carabinieri stanno anche cercando di chiarire la circostanza secondo cui la donna non sarebbe precipitata dal terzo piano, dove abitava, ma da un piano superiore.

Il magistrato di turno alla Procura della Repubblica ha disposto l'autopsia

I militari hanno effettuato fino alle 14.30 i vari esami, anche all'interno dell'appartamento dove la giovane viveva.

Una seconda vita, poco chiara.

Forse anche nell'ambito della prostituzione.

Sul posto anche i reparti speciali che hanno effettuato i rilievi ed i riscontri sia nell'appartamento che nell'area antistante agli appartamenti.

Il pubblico ministero di turno ha disposto l'autopsia che potrà chiarire meglio la situazione, anche per capire se la vittima sia deceduta prima e poi qualcuno l'abbia gettata dal balcone o se si sia trattato di un suicidio.

I carabinieri hanno sentito anche alcuni conoscenti della vittima.

Le indagini proseguono.

Pubblicato in Alto Tirreno

Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota dei Carabinieri Forestali

I militari della Stazione Carabinieri Forestale di Scalea hanno posto sotto sequestro una area di 14.000 metri quadri in località “Petrosa” di Scalea.

 

 

 

Durante una serie di controlli si è accertato all’interno dell’area la presenza di uno sbancamento ed all’intero del cantiere, depositati dei cumuli di terreno e rocce da scavo e travi in cemento precompresso.

Dagli accertamenti effettuati nel tempo è emerso, che l’area in questione era sottoposta a vincolo paesaggistico e che non è stata rilasciata alcuna autorizzazione per il deposito temporaneo del materiale rinvenuto .

Lo sbancamento nonostante fosse stato autorizzato era stato effettuato su una superficie maggiore di quanto autorizzata e una parte di quest’area sbancata è stata riempita e livellata senza essere autorizzata.

Durante il controllo sono stati rinvenuti all’interno dell’area oltre ai cumuli di terre e rocce da scavo un cumulo di rifiuti di circa provenienti da demolizioni edili, pezzi di cemento, resti di piastrelle, materiale plastico vario, resti di imbarcazione, secchi di pittura, sacchetti di immondizia, materassi, residui vegetali.

Inoltre si è accertato che la destinazione attuale del suolo non è conforme con il vigente PSC, perché l’area è destinata a ambito urbanizzato residenziale e intervento diretto per cui per tali opere era necessario il permesso a costruire .

Pertanto si è proceduto al sequestro penale dell’area sbancata contestando al vecchio proprietario del terreno e titolare di concessione edile il reato di “Interventi eseguiti in assenza di permesso di costruire, in totale difformità o con variazione essenziale, opere eseguite in assenza di autorizzazione in difformità da essa, Distruzione o deturpamento di bellezze naturali, mentre all’ amministratore unico della società quale intestataria del terreno, è stato contestato il reato di “attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

COSENZA – 19 novembre 2018 –

Pubblicato in Alto Tirreno

Dal 10 giugno sarà attivata in via sperimentale la fermata a Scalea per una coppia di Frecciabianca

A partire dal prossimo 10 giugno e per tutta la stagione estiva (fino al 16 settembre 2018), sarà attivata in via sperimentale la fermata a Scalea per una coppia di Frecciabianca in servizio fra Roma e Reggio Calabria.

Lo comunicano il sindaco di Scalea Gennaro Licursi e l’assessore regionale alle infrastrutture Roberto Musmanno che rendono noto di aver ricevuto conferma dell’attivazione da Trenitalia.

Per l’assessore Musmanno e il sindaco Licursi “si tratta di un risultato importante. Scalea diventa fermata per i servizi ferroviari di tipo Freccia a libero mercato. Un servizio fortemente richiesto dal territorio, che giustamente vede nell’aumento delle occasioni di mobilità una leva per il proprio sviluppo economico e sociale”.

I collegamenti Frecciabianca sono effettuati in regime di mercato e non sono oggetto di alcun corrispettivo pubblico. Pertanto i servizi si sostengono solo con i ricavi da vendita dei titoli di viaggio, per cui sono programmati solo sulla base di valutazioni commerciali, finalizzate a stimarne la sostenibilità economica. La fermata sarà attivata in via sperimentale.

Trenitalia la renderà stabile qualora, dopo un periodo di prova di circa tre mesi, i dati sul traffico confermino che sul territorio la domanda è adeguata.

“L’esperienza – dichiarano Musmanno e Licursi nel ringraziare Trenitalia per aver anticipato alla stagione estiva 2018 l’attivazione del servizio – ci insegna che ogni qual volta sperimentazioni di questo genere sono state attivate sul territorio calabrese, l’utenza ha risposto sempre con entusiasmo e sopra le aspettative.

Siamo dunque fiduciosi nel fatto che la fermata sarà resa stabile al termine del periodo sperimentale”.

Scalea sarà servita dal Frecciabianca 8873 in partenza da Roma Termini alle ore 10:10 e diretto a Reggio Calabria Centrale. L’arrivo a Scalea è previsto per le ore 14:13.

Il Frecciabianca 8878 in partenza da Reggio Calabria alle ore 14:50 e diretto a Roma Termini, effettuerà la fermata di Scalea alle ore17:05.

La modifica sarà visibile a breve anche sui sistemi di vendita di Trenitalia

Ed Amantea?

Pubblicato in Campora San Giovanni

A Scalea arriva il camper del mammografo

Purtroppo per un problema con l'energia elettrica il mammografo all'interno del camper “Al passo con la prevenzione” è stato danneggiato al punto tale da non poter funzionare.

Che peccato!

Nessun problema perché chi si trovava in lista è stata contattata.

 

E le prenotazioni effettuate al Centro donna sono state spostate tutte all'ospedale di Praia a Mare dove gli esami vengono svolti regolarmente.

Praticamente le donne di Scalea si sono spostate di pochi km ma hanno fatto la mammografia

Una fortuna che le donne di Amantea , Cleto, Aiello Calabro. Serra d’Aiello, San Pietro on Amantea, Lago, Belmonte Calabro, Longobardi, non hanno

Già perché il Poliambulatorio di Amantea non ha il mammografo.

Perché il camper da noi non viene.

E le nostre donne che ieri hanno festeggiato la giornata della donna per una mammografia devono andare a Cetraro!

Viva la sanità calabrese.

Viva la sanità del Tirreno cosentino

E che si chiaro donne : non lamentatevi

Il bicchiere potrebbe addirittura svuotarsi!

Chissà se c’entra qualcosa questa mancanza di sanità con i dati delle politiche ad Amantea?

Pubblicato in Cronaca

Leggiamo che a Scalea da oggi 8 marzo e fino al 10 marzo è presente il camper nella foto che eseguirà tre giorni di esami mammografici.

L'unità mobile per la mammografia è giunta in via Lauro, davanti alla sede del Centro donna.

E da oggi e fino al 10 marzo sarà possibile eseguire l'esame mammografico all'interno dell'unità mobile.

Non solo ma oggi pomeriggio, con inizio dalle ore 17.00 si sta svolgendo un incontro organizzato al centro donna.

All'appuntamento di oggi partecipano i medici di base e gli operatori sanitari ospedalieri e territoriali.

Sono previsti interventi :

-dei medici radiologi, Anna Pia Cerbino e Simone Sollazzo;

-del medico radiologo screening, Giuseppe De Lio;

-della senologa Valeria Truscelli;

-della responsabile screening, Anna Giorno;

-del direttore sanitario del Tirreno, Angela Riccetti;

-del direttore sanitario Asp Giudiceandrea;

-del direttore generale, Raffaele Mauro.

Sono previsti i saluti del sindaco Gennaro Licursi, della presidente del Centro donna, Giuseppina D'Amante, dell'assessore alla sanità, Marcello D'Amico, dell'assessore alle politiche sociali, Roberta Orrico. Modera gli interventi Emilia Manco.

E’ una buona cosa ma non possiamo non ricordare che Scalea è vicina agli ospedali di Praia e di Cetraro oltre che alle cliniche di Belvedere Marittimo

Amantea, invece, ne è lontana e non ha un mammografo.

Non è questione di bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto.

Il bicchiere perde!

Pubblicato in Alto Tirreno

busta-verdeNon è ancora chiara la questione di legittimità dei vari autovelox ultimamente istallati sulla SS.18, in particolare a Belvedere Marittimo e a Diamante. Cosi come in altri comuni della litoranea tirrenica. Non vi è dubbio che i comuni proprietari delle macchinette che rilevano la velocità abbiamo fatto i dovuti adempimenti previsti dalla legge, per inviare a centinaia di cittadini che percorrono la strada, non certamente per andare a divertirsi, notifiche di multe per eccesso di velocità di due tre km/H. Sicuramente la motivazione che pone gli enti locali ad investire su questi dispositivi, anziché sulla sicurezza della strada, è dovuto, principalmente, alla carenza di fondi dei bilanci, ma anche, a mio avviso, ad una mancanza di visione politica amministrativa di prospettiva legata al miglioramento viario. In questo settore, cosi come in altri, incombe lo spettro di un futuro di incertezze, considerando che basta una piccola pioggia e le strade dove vengono messi gli autovelox non sono per niente sicure ed in alcune zone della nostra costa, addirittura, franano. Sulla questione infatti ritengo doveroso interrogare L’ANAS, che dovrebbe essere la vera proprietaria del tratto stradale SS 18, poi il Prefetto, insieme al Ministero dei Trasporti e poi i Comuni proprietari di Autovelox e auto civette poste a ciglio strada, queste ultime illegittime in base al decreto Minniti, e raccogliere tutte le testimonianze, per esporle alla Procura della Repubblica di Paola. Al di là della questione legale, ritengo moralmente vergognoso da parte di chi attua questi strumenti, mortificare ancora di più i cittadini con multe, magari, fatte da autovelox tarati senza tolleranza chilometrica di 5/10 km/h in tratti stradali dove ogni 10 metri cambia il limite di velocità. La litoranea tirrenica è una panacea di segnaletica strambatala e di incongruenze e questi sistemi non fanno altro che aumentare la sfiducia dei cittadini verso Istituzioni che dovrebbero garantire,   oltre che la legge, un minimo di giustizia sociale. Con la scusa di incentivare la sicurezza stradale, in realtà non si attuano misure infrastrutturali atte a garantire la sicurezza stessa della strada e gli esempi degli obbrobri autorizzati dall’ANAS sono evidenti sulla costa, ad iniziare dallo svincolo del Santuario di Paola alle rotatorie di Grisolia. Per questo motivo, prima che lo faccia la giustizia, invito i Sindaci dei vari comuni a ritirare questi autovelox fasulli dalla strada, diversamente saremo promotori di una iniziativa che tuteli i cittadini da questa farsa legalizzata, attuata al solo e unico scopo di lapidare l’economia della nostre famiglie e della comunità tirrenica.

Scalea lì 22/02/2018

IDM Scalea

Antonio Pappaterra

Pubblicato in Calabria

Non sembri strano!

Siamo o non siamo sotto elezioni?

Ma li vogliamo o no i voti?

Ma ecco i fatti.

Il commissario del Consorzio di bonifica ex Valle del Lao non piace alla GIL sindacato.

 

 

Le motivazioni per cui il commissario Leonardo Pier Luigi Celiberto non piace alla Flai-Cgil e ai lavoratori le spiega in una lunga nota il segretario generale Flai - Cgil di Castrovillari, Silvano Lanciano.

“Per tante innumerevoli motivazioni di mala gestione del Consorzio di Bonifica il Sindacato, nella persona del segretario generale della Flai-Cgil di Castrovillari, Silvano Lanciano, con la totalità dei lavoratori dipendenti dell'Ente Consortile ha richiesto con forza l'immediata rimozione, ovvero l'allontanamento, da commissario straordinario di Leonardo Pier Luigi Celiberto, ovvero di non prorogarne assolutamente il mandato in scadenza tra qualche giorno e per nessuna ragione.

Alla Regione Calabria il sindacato, e con la totalità dei lavoratori dipendenti dell'Ente consortile, richiede di mettere in campo adeguate politiche per affrontare e risolvere i problemi derivanti anche da precise responsabilità dell'amministrazione pubblica regionale, non ultimo ben tre commissari straordinari che si sono avvicendati in un periodo di due anni e con gravi danni per il Consorzio di Bonifica e per le famiglie di lavoratori, impiegati ed operai.

I beni comuni non possono essere lasciati alla mercé di una burocrazia inetta e parassitaria della Regione Calabria, ed i lavoratori non sono carne da macello di una politica incapace di governare la Calabria”.

Tutto è dipeso dall’ incontro si è svolto nell'ufficio del Dirigente generale Carmelo Salvino, richiesto e sollecitato dalla Flai-Cgil di Castrovillari fin dallo scorso mese di novembre, al dipartimento agricoltura della Regione Calabria e con il consigliere delegato all'agricoltura Mauro d'Acri.

Il problema è la vertenza occupazionale del Consorzio di Bonifica del Lao di Scalea.

Ed ecco l’attacco della CGIL: “Alla riunione, presieduta dall'Ing. Carmelo Salvino, si è registrato uno scontro durissimo tra la delegazione della Flai Cgil di Castrovillari, guidata dal segretario generale Silvano Lanciano, ed il commissario straordinario dell'ente consortile, Leonardo Pier Luigi Celiberto che assumeva a più riprese atteggiamenti sprezzanti e di sfida nei confronti del sindacato e dei rappresentanti dei lavoratori.

Il sindacato ritiene che la Regione Calabria non possa continuare a sperimentare sulla pelle delle circa sessanta famiglie di lavoratori, dipendenti dell'Ente Consortile di Scalea, questi campioni di burocrazia inetta e parassitaria che ormai governa la Calabria”.

Pubblicato in Alto Tirreno
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