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anziano giornale treviglio-2La nostra Calabria è stata considerata dal Governo giallo rosso una regione dell’area rossa, ciò vuol dire che sono vietati tutti gli spostamenti. Non si può uscire dal proprio comune di residenza salvo motivi di lavoro, di studio, di salute, di estrema necessità. Si può uscire di casa solo per fare la spesa, per andare in farmacia, per andare a comprare il giornale, sempre nelle vicinanze dell’abitazione e sempre accompagnato dall’autocertificazione. Se un cittadino viene fermato e non ha l’autocertificazione e le forze dell’ordine non ritengono valide le giustificazioni viene regolarmente multato. Ecco quanto è successo ad un pensionato di 81 anni di Treviglio in provincia di Bergamo. E’ stato multato perché seduto su una panchina nelle vicinanze della sua abitazione leggeva tranquillo il giornale che poco prima aveva comprato in edicola. Lui si è giustificato dicendo che doveva andare in farmacia a comprare delle medicine ma c’era una lunga coda e così nell’attesa si è seduto nella panchina a sfogliare il giornale. Non è stato creduto. Ha commesso una infrazione. I Vigili Urbani non hanno voluto sentire ragione e così è stato multato. Dovrà pagare 400 euro. I vigili sono stati severi, Hanno applicato la legge in vigore dopo l’entrata del nuovo DPCM. Le regole vanno rispettate. Avrebbero, però, potuto chiudere un occhio. Avrebbero potuto usare un po’ di elasticità mentale. Era il primo giorno di lockdown, erano in presenza di un uomo anziano. Invece di multarlo avrebbero potuto invitarlo a rientrare subito a casa e a non più uscire, altrimenti la prossima volta lo avrebbero multato perché violava il blokdown. La notizia ha fatto il giro del Web e molti utenti ritengono che il signore anziano sia stato vittima di una ingiustizia. Togliere 400 euro ad un pensionato sono tanti. Toglierli poi ad un pensionato di 81 anni sono una cifra esorbitante, sono davvero una tragedia. Speriamo che questa multa quando arriverà sul tavolo del Sindaco di Treviglio venga subito cancellata e cestinata.

Pubblicato in Calabria

rossa2020L’allora circolare ministeriale calpestata dai commissari espressione del Governo nazionale, dalla Regione e dai commissari della ASP e AO.

AREA MAGNA GRAECIA 6 Novembre 2020 — Calabria “Zona Rossa”, tutti i nodi vengono al pettine. Il comitato Magna Graecia a più riprese aveva sollevato, già dalla fase 1, la necessità di dare attuazione alla Circolare Ministeriale che individuava i Polo Covid negli HUB, questi da svuotare dei ricoveri ordinari da destinare negli ospedali Spoke. Una posizione, quella ministeriale, che il Comitato sposava appieno, poiché rispondeva ai criteri di economicità e garantiva assistenza qualitativa per professionalità, oltre che annullare il problema della promiscuità. E, invece, si è andati spediti come un carro armato nella direzione opposta, con delibere aziendali che spalmavano a più non posso reparti Covid in presidi il cui personale è impreparato a trattare pazienti affetti da Coronavirus. I responsabili hanno, dunque, un nome e un cognome e sono coloro i quali hanno firmato le autorizzazioni dei polo Covid negli Spoke. Ecco perché oggi il Governo, responsabile a sua volta di non aver imposto l’attuazione della suddetta circolare, dichiara Zona Rossa la Calabria. Il motivo è da individuare nella vulnerabilità del sistema sanitario, determinata dalla precarietà dei percorsi dedicati e dal personale sanitario da formare, con tanto di costi aggiuntivi.  

Chi ha deciso di sovvertire alle disposizioni del Ministero della Salute? Gli HUB sono dotati di tutte le specializzazioni necessarie per favorire una migliore assistenza sanitaria, a partire dai reparti di Infettivologia (dotati di ambienti a pressione negativa) e dai Laboratori di Microbiologia, tutti da creare ex novo nei polo Covid, unitamente ai posti di intensiva e sub intensiva. E quanto ci costa? La irresponsabilità su questo fronte è andata oltre ogni limite. Giova ricordare che anche la compianta Governatrice, Jole Santelli, nella prima seduta del Consiglio regionale aveva disposto che i ricoveri ordinari fossero gestiti dagli Spoke, mentre gli HUB sarebbero stati solo ed esclusivamente dedicati ai Covid. Invece si è preferito gestire il tutto in promiscuità, sia negli HUB che negli Spoke, intasando i Pronto Soccorso, generando quindi situazioni giornaliere di contagio che potevano e dovevano essere evitate. Ma la classe politica espressione dei Capoluoghi Storici si è ben guardata dallo svuotare le strutture ospedaliere ivi allocate nei loro territori. Troppi interessi evidentemente, pertanto scaricare le incombenze sulle periferie avrebbe rappresentato un valido palliativo per lanciare semplicemente fumo negli occhi. Ad oggi non è stato creato nessun posto aggiuntivo nelle terapie intensive Joniche dove tra i presidi di Corigliano Rossano e Crotone restano attive semplicemente 12 postazioni quando l’area dovrebbe averne almeno tre volte tanto. Permangono chiusi i presidi dismessi, nonostante avrebbero permesso la gestione esclusiva dei pazienti Covid, evitando quindi il problema della promiscuità negli ambienti ospedalieri Spoke. Insomma le dinamiche centraliste si confermano nefaste in tutti i settori. Persino nella gestione dei tamponi! Nelle ultime ore il Responsabile del Servizio Igiene e Prevenzione del distretto di Corigliano Rossano che denuncia da tempo gravi ritardi circa gli esiti—“Pochi, pochissimi i nostri tamponi processati. Sarà un caso ma sempre quelli dello Jonio vanno in coda”—. Una analoga situazione la subisce l’area del Crotoniate in cui il sindaco di Petilia Policastro—Amedeo Nicolazzi—denunciava la prelazione delle analisi dei tamponi delle province centraliste a scapito dell’area Jonica.

COMITATO MAGNA GRAECIA

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Pubblicato in Italia

ninfa marina 3

 

Tanto tuonò che piovve.

 

E’ Appena arrivata la notizia ufficiale in redazione che nel centro di Accoglienza migranti “Ninfa Marina” di Amantea vi sono 25 positivi.

 

E’ il risultato, al momento parziale, ma quanto mai preoccupante, dei 97 tamponi effettuati lo scorso Lunedi nel centro CAS di via Firenze dall’USCA di competenza, guidata dalla dottoressa Benavoli.

 

E’ notizia di pochi minuti fa che presso la Prefettura di Cosenza è in corso una Riunione del Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, sicuramente il Centro di Accoglienza “Ninfa Marina" sarà dichiarato zona rossa, probabilmente anche ad Amantea ci sarà un forte ristringimento da parte delle Forze dell’Ordine delle libertà individuali.

A presto nuovi aggiornamenti.

Pubblicato in Primo Piano

sindaco longobardiDa poco e non a cuor leggero insieme a tanti colleghi della provincia di Cosenza ha deciso di presentare un esposto all'autorità giudiziarie competenti, ovvero le procure di Cosenza, Paola e Castrovillari, per chiedere l'applicazione dell'articolo 438 del codice penale che tutela la salute pubblica. La fattispecie di reato prevede una serie di sanzioni, volte - nell'ottica dell'iniziativa dei sindaci - a tutelare le comunità locali dal flusso indiscriminato di cittadini provenienti dalle zone di alto contagio del Coronavirus.

"E' costante - rilevano i sindaci nell'esposto, inviato anche tra gli altri al ministro degli Interni, alla Prefettura di Cosenza e alla presidenza della Regione Calabria - l’incremento del flussi di dimoranti che utilizzano le  propensioni turistiche del territorio e la rilevante presenza di seconde case .

Come già, purtroppo,  è capitato il  danno-evento consiste nella concreta diffusione del COROVID-19  attraverso il contatto con popolazioni provenienti da regioni del Centro Nord.  Peraltro, si ricorda che la ratio dell’art. 438 del codice penale trova i suoi presupposti nella  la rapidità della diffusione, la diffusibilità ad un numero notevole di persone e l'ampia estensione territoriale del male. Si chiede ai Procuratori della Repubblica di Cosenza, Paola e Castrovillari di attivare tutti i controlli del caso ed i provvedimenti che si riterranno necessari al fine di prevenire il reato di cui all’art. 438 del codice penale  con controlli rigorosissimi sulle strade  e nelle stazioni con eventuale sospensione del traffico ferroviario.

Alle altre Istituzioni destinatarie del presente esposto si chiede , per quanto di competenza, di adottare ogni provvedimento  utile e necessario  mediante sospensione del traffico ferroviario ed autostradale con presidio delle Forze dell’Ordine"

GIACINTO MANNARINO

SINDACO DI LONGOBARDI

Pubblicato in Longobardi
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