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Un 34enne di Cleto, noto alle forze dell’ordine per reati in materia di stupefacenti, armi e contro il patrimonio, è stato tratto in arresto in ottemperanza all’ordine di esecuzione per espiazione della pena detentiva emesso dall’Ufficio esecuzioni Penali del Tribunale Ordinario di Bolzano.

Il giovane, riconosciuto colpevole del reato di furto in abitazione, dovrà espiare la pena residua di 5 mesi di reclusione presso la Casa Circondariale di Paola. 

Un 38enne di Fuscaldo, noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio e la persona, è stato tratto in arresto in ottemperanza all’ordine di esecuzione per espiazione della pena detentiva emesso dall’Ufficio esecuzioni Penali del Tribunale Ordinario di Bolzano.

L'uomo, riconosciuto colpevole del reato di Violazione degli obblighi di assistenza familiare, dovrà espiare la pena residua di 5 mesi di reclusione in regime degli arresti domiciliari. 

Un 35enne di Fuscaldo, noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio e la persona, è stato tratto in arresto in ottemperanza all’ordine di esecuzione per espiazione della pena detentiva emesso dall’Ufficio esecuzioni Penali del Tribunale Ordinario di Paola.

Il giovane, a seguito del provvedimento di determinazione del cumulo di pene concorrenti,dovrà espiare la pena residua di 1 anno e 6 mesi di reclusione in regime degli arresti domiciliari. 

Sul fronte della repressione del porto abusivo di strumenti idonei ad offendere e della prevenzione di eventuali condotte conseguenti, un 51enne di Paola è stato denunciato a piede libero per l’ingiustificata disponibilità, emersa a seguito di perquisizione personale, di n. 1 coltello chiaramente utilizzabile per l’offesa alla persona.

Nell’ambito delle attività di verifica del rispetto della legislazione riguardante la detenzione delle Un 27enne di Fuscaldo è stato deferito a piede libero per violazione degli obblighi derivanti dalla misura di prevenzione della sorveglianza speciale a cui lo stesso è sottoposto.

Nell’ambito del contrasto alle condotte previste nel Testo Unico Stupefacenti, cinque giovani, sono stati segnalati alla locale Prefettura, in quanto, a seguito di altrettante perquisizioni personali e veicolari, sono stati trovati in possesso di quantitativi compresi tra n. 1 gr e n. 4 gr di sostanza stupefacente tipo marijuana. N. 62 le infrazioni al Codice della Strada accertate. N. 5 le patenti ritirate per varie violazioni al Codice della Strada, tra cui guida in stato di ebbrezza e guida senza patente, e n. 7 i veicoli sequestrati amministrativamente.

Pubblicato in Basso Tirreno

Abbiamo scritto di lui e del sindaco di Cleto Giuseppe Longo che lo ha autorizzato a realizzare il suo sogno di essere utile e quindi importante accompagnando i turisti in visita ai castelli di Cleto e di Savuto

E pochi, ma buoni, sono arrivati i primi due.

Una coppia di aiellesi che approfittando della bella giornata di sole è andata a visitare il castello di Cleto

Non si è fatta mancare una foto che provasse la veridicità di quanto assunto e soprattutto la sua felicità

Un foto scattata dalla stessa turista ed inviataci, su sollecitazione del loro accompagnatore ufficiale.

Poi ci ha anche chiamato per sollecitare questo articolo

E ci ha anche pregato di ringraziare i turisti che ha potuto accompagnare , i primi, finalmente, in attesa dei tanti che giunteranno durante la prossima estate

E soprattutto il “suo” sindaco, quello che gli ha regalato questa opportunità di “essere”

Né ha voluto dimenticare la intera amministrazione

Lui- ci ha detto- è di Cleto e per Cleto è pronto a fare tutto.

Bene così.

Chiudiamo con le nostre precedenti parole:

“Un vero e proprio regalo di Natale

Ora Francesco quando camminerà nella strade del piccolo paese di Cleto si sentirà felice.

Aspetterà i turisti nella piazza principale , aspetterà che prima prendano il caffè e poi li accompagnerà verso il castello.

Sorriderà il buon Francesco.

Forse anche la notte quando nel sonno gli verranno in mente i volti dei turisti”.

Ciao Francesco e BUON ANNO.

Pubblicato in Basso Tirreno

C’è un giovane cletese che si presta a fare ogni cosa per la sua comunità.

Si chiama Francesco Guzzo ed ha 33 anni appena compiuti.

Fa parte della Protezione civile di San Giovanni in Fiore.

Ogni volta che nel suo comune ci sono emergenze c’è sempre lui.

Ha una straordinaria voglia di fare.

Per lui fare il bene pubblico significa essere , esistere.

Ora questo bisogno è stato colto dai sensibili amministratori di Cleto ed in particolare dal sindaco Giuseppe Longo, al quale non possiamo non porgere i nostri ringraziamenti.

Il sindaco lo ha autorizzato a collaborare con l’amministrazione comunale per accompagnare i turisti e tutte le persone interessate alla visita dei castelli di Cleto e di Savuto.

E poi il sindaco lo ha autorizzato a fare vigilanza sui beni comunali.

Niente di particolare , in fondo, ma per Francesco una cosa importantissima.

Un vero e proprio regalo di Natale

Ora Francesco quando camminerà nella strade del piccolo paese di Cleto si sentirà felice.

Aspetterà i turisti nella piazza principale , aspetterà che prima prendano il caffè e poi li accompagnerà verso il castello.

Sorriderà il buon Francesco.

Forse anche la notte quando nel sonno gli verranno in mente i volti dei turisti.

Bene così.

Buon Natale e buon Anno Francesco.

Buon Natale e buon Anno sindaco.

Pubblicato in Basso Tirreno

Il giovane Armando Bossio, già segretario uscente è stato riconfermato alla guida della locale sezione del Partito Democratico.

 

Riceviamo e pubblichiamo

“Domenica si è svolto presso la sezione GD-PD di Cleto il congresso per il Segretario di Circolo del Partito Democratico cletese, alla presenza del garante Luca Lepore, dalle 17:30 alle 20:30.

 

Ad essere eletto all’unanimità come Segretario del PD di Cleto è il giovane Armando Bossio.

Già Segretario uscente ed oggi riconfermato da oltre 80 iscritti con voto palese in assemblea, segno del buon lavoro che in questi anni è riuscito a promuovere con il Partito.

Infatti il circolo PD, in sinergia con i Giovani Democratici di Cleto, in questi ultimi anni è stato sicuramente un attore protagonista della politica locale e non solo, con innumerevoli iniziative, dibattiti e la ritrovata partecipazione di iscritti in luoghi come la sezione che ormai è difficile trovare.

Nello stesso giorno si è votato anche per la segreteria provinciale del PD che vedeva sfidarsi per la carica di Segretario Provinciale Luigi Guglielmelli e Angela Donato.

Il risultato di Cleto ha promosso Luigi Guglielmelli, Segretario uscente, con ben 80 Preferenze, 2 invece per la Donato.

Insomma, un'altra bella giornata di democrazia anche a Cleto”.

Pubblicato in Basso Tirreno

E’ partita la settima edizione del Cleto Festival.

Una iniziativa, che come ormai da tradizione si tiene nel borgo medievale di Cleto (CS) dal 19 al 21 agosto

Una occasione che come dicono gli organizzatori vuole essere un’occasione di incontro, di accoglienza, di confronto e dibattito, ma anche di musica e divertimento

Un programma ricco di eventi ambientati nel suggestivo patrimonio storico e architettonico del borgo antico di Cleto: dalla musica al teatro, dalla gastronomia a Km zero a incontri e seminari.

Ci sarà anche Luigi de Magistris, sindaco di Napoli.

L’iniziativa vuole essere l’occasione per approfondire la conoscenza delle dinamiche alla base della straordinaria rivoluzione che la città di Napoli sta vivendo, raccontando al contempo l’esperienza del sindaco di una delle città più importanti del Mediterraneo, unica città che ha messo al centro dell’agire politico la tutela e la promozione dei beni comuni ad esempio recuperando il patrimonio pubblico in disuso e tutelando l’acqua come bene fondamentale non privatizzabile.

Ma, soprattutto, si parlerà del ruolo dell’associazionismo per lo sviluppo delle comunità locali partendo proprio dall’esempio partenopeo.

Ad introdurre i lavori sarà Franco Roppo Valente della locale associazione La Piazza che ha ideato il Festival.

Come moderatore sarà presente invece l’ambientalista calabrese Francesco Saccomanno.

Il primo cittadino di Napoli rappresenta, per gli organizzatori del CletoFestival, un esempio concreto di come anche in città di grandi dimensioni si possa operare in difesa dei beni comuni come l’acqua e mantenerli pubblici per un progresso sostenibile ed equilibrato, per l’inclusione di tutti senza pregiudizi ed etichette, per la giustizia sociale e per la partecipazione sempre più allargata ,combattendo attivamente le cosiddette cricche di potere.

Inoltre de Magistris attraverso la sua azione sul territorio è tra i simboli più autentici del riscatto del Meridione degli ultimi decenni ponendo le basi per una “rivoluzione culturale “

Sempre nella stessa giornata non mancheranno spettacoli musicali e teatrali, mostre.

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Marco e Riccardo si sono conosciuti 18 anni fa e non si sono più lasciati. Oggi risiedono a Cleto

Ieri hanno coronato il loro sogno d’amore e Fernanda Gigliotti sindaco di Nocera Terinese li ha unito in matrimonio.

 

 

“Marco Marchese, di 40 anni, di Cosenza, e Riccardo Cristiano, di 39, di Lamezia Terme, sono la seconda coppia omosessuale a unirsi in matrimonio in Calabria (la prima nelle province di Cosenza e Catanzaro) a un anno dall’entrata in vigore della legge Cirinnà.

I due sono giunti in municipio a bordo di un Fiat 500 d’epoca blu elettrico (nella foto), dove hanno trovato ad attenderli familiari ed amici.

Un gioia immensa quella di essere riconosciuti come coppia dopo anni di battaglie per i diritti degli omosessuali.

«Finalmente - dicono Marco e Riccardo - dopo esserci anche impegnati per almeno un decennio in favore dei diritti delle coppie omoaffettive, con la nuova legge che proprio in questi giorni ha compiuto un anno, anche noi siamo convolati a nozze, con tutti i diritti e i doveri che ne conseguono; coronando, ovviamente, il nostro sogno d’amore».

Dopo il matrimonio la festa si è poi spostata, come nella più classica delle tradizioni, con 200 invitati tra parenti e amici, presso il Palazzo delle Clarisse di Amantea.

Marco e Riccardo hanno voluto sottolineare, aprendo le porte della loro unione, come la società, anche se a piccoli passi, si sta evolvendo verso un modello inclusivo, sempre più libero da discriminazioni e intolleranze.

La loro vita insieme proseguirà nella loro casa di Cleto, continueranno anche attraverso i gesti quotidiani e la vita di tutti i giorni a impegnarsi per l’inclusione di tutti quelli considerati “diversi”.

Marco Marchese, impiegato di 46 anni presso una compagnia assicurativa, è impegnato politicamente con la Cgil e ne ricopre vari ruoli a livello regionale; attivista della comunità Lgbti, fa parte del direttivo nazionale dell’Associazione Radicale Certi Diritti.

Riccardo Cristiano, 39 anni, direttore di un ufficio postale della provincia di Catanzaro, è presidente di Liberi.tv, anche lui è impegnato da molti anni nella promozione dei diritti della comunità Lgbti”

La svendita del patrimonio artistico italiano è ormai una realtà contro la quale si deve intraprendere una tenace battaglia, una ‘’crociata’’ vera e propria a difesa di secoli di storia, arte e tradizioni.

 

Anche i piccoli centri non risultano immuni dal redditizio business dell’arte, complici gli scarsi controlli e una normativa che si vuole trasformare a vantaggio del mercato.

Salvatore Settis, solo poche settimane fa, così ha scritto: «La nuova norma trasforma l’Italia in un gigantesco magazzino di beni culturali di seconda mano, dove chiunque è invitato a entrare col carrello della spesa.

Ecco arrivare al Consiglio dei ministri un Ddl sulla concorrenza, che dovrebbe parlare di energia, assicurazioni e così via, ma cova al suo interno un’escrescenza impropria, l’art. 68, che disciplina “la semplificazione della circolazione internazionale dei beni culturali”».

 

Non è una bella notizia per l’Italia, già nel mirino di tombaroli, mercanti d’arte e miliardari stranieri. Anche in Calabria, il mercato, soprattutto dei reperti archeologici, esiste da sempre, ma negli ultimi anni è stato esteso anche a beni di grosse dimensioni, come le chiese.

Un paio di anni fa, un paesino dell’alto Jonio calabrese, Montegiordano, è stato teatro di un episodio alquanto sconcertante: un’antica chiesetta di origine medievale dedicata alla Madonna del Carmine, fu smontata per essere spedita al MOMA di New York, dove sarebbe stata rimontata ed esposta in modo permanente.

Un’idea balzana di un artista che aveva acquistato on line l’immobile. Tutto avvenne – e questo fu molto grave – nel silenzio degli enti locali.

Grazie all’allarme lanciato da uno storico dell’arte, che inviò un’informativa al ministro Bray, e alla conseguente mobilitazione della Soprintendenza BAP di Cosenza, si riuscì a bloccare, nel porto di Gioia Tauro, il container contenente i pezzi della chiesetta, pronta per attraversare l’oceano alla volta degli Stati Uniti.

 

Oggi, sotto i riflettori è una chiesetta di Cleto, altro paesino in provincia di Cosenza.

Nel 2015, la piccola chiesa del Rosario, detta anticamente chiesa castellense di San Giovanni Battista, viene venduta dalla parrocchia di Santa Maria Assunta a un imprenditore olandese per 10.000 euro.

La chiesetta, dichiarata dalla Soprintendenza di interesse culturale (decreto 39/2014), sarebbe dovuta diventare, nelle intenzioni dell’acquirente, un centro d’arte internazionale.

Il comune, però, prima che fosse venduta, aveva ottenuto, già nel 2014, un finanziamento (fondi Por) di 300.000 euro, parte dei quali destinati a mettere in sicurezza l’edificio pericolante, i cui lavori furono appaltati nell’autunno di quell’anno.

In seguito, in aprile 2015, l’Amministrazione cletese decadde per effetto delle dimissioni dei consiglieri di minoranza e di alcuni di maggioranza.

Nel corso del successivo periodo di commissariamento del comune – che non si sa come mai non abbia esercitato il diritto di prelazione – si registrerà la compravendita tra la parrocchia di S. Maria Assunta e l’imprenditore olandese. Il progetto imprenditoriale di trasformazione del diruto edificio in centro d’arte, con la rielezione a giugno 2016 dell’attuale giunta, non avrà vita facile. Già a luglio dello scorso anno, il Consiglio comunale dichiarò di pubblica utilità l’edificio, una volta adibito a luogo di culto, e, con decreto successivo lo espropriò.

 

Ma il Tar Calabria, al quale si era rivolto l’imprenditore olandese, annullò tutto per difetti di notifica nell’ottobre successivo.

Si attende, ora, il pronunciamento del Consiglio di Stato per stabilire chi dovrà disporre della chiesetta e se un bene dichiarato di interesse culturale possa essere alienato ai sensi del Codice dei Beni Culturali vigente.

I due casi citati sono sintomatici della scarsa attenzione che la Soprintendenza calabrese riserva ai beni su cui dovrebbe vigilare (non si capisce, altrimenti, quale possa essere la sua funzione) e mettono in risalto la tendenza, sempre più diffusa, di ‘’fare’’ a pezzi il patrimonio storico-artistico italiano per svenderlo sul mercato internazionale dell’arte.

Maggiori controlli e sensibilità da parte anche dei cittadini sono da invocare per impedire che il nostro paese, da museo a cielo aperto, si ritrovi ad essere depredato e alienato a stranieri milionari.

18 Maggio 2017 Francesca Canino

Pubblicato in Campora San Giovanni

Il Comune di Cleto aderisce alla XXII edizione della Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafia promossa da Libera che si terrà a Locri il prossimo 21 marzo.

Come ogni anno, nell’ equinozio

di primavera, simbolo di rinascita, la rete di Libera, gli enti locali, le realtà del terzo settore, le scuole e tanti cittadini, assieme alle centinaia di familiari delle vittime, si ritroveranno, per ricordare nome per nome tutti gli innocenti morti per mano delle mafie, creando in tutto il Paese un ideale filo di memoria, quella memoria responsabile che dal ricordo può generare impegno e giustizia nel presente.

"La comunità di Cleto sarà presente alla manifestazione di Locri con il Gonfalone e la città sarà rappresentata dal vicesindaco Avv. Giuseppe Filice e da una delegazione dei Consiglieri comunali che hanno promosso e organizzato un pullman per consentire alle scuole accompagnate delle dirigente scolastica Caterina Policicchio di partecipare a questa importante e significativa giornata . Presenti alla manifestazione anche una delegazione dell' associazione La Piazza Di Cleto ed un gruppo di genitori in rappresentanza della famiglie degli alunni, nonchè una delegazione parrocchiale".

"La nostra partecipazione a questa importante iniziativa ha come fine quello di sensibilizzare le giovani generazioni alla cultura ed il rispetto della legalità nonchè quello di contribuire a tenere vivo il ricordo di tanti martiri vittime di mafia" dichiara il vicesindaco Giuseppe Filice.

Pubblicato in Basso Tirreno

Cleto è l’antica Petramala, in dialetto locale, ma anche l’antica Kletè, Κλητή, in greco antico.

 

Uno dei tanti paesini calabresi della collina appenninica che ha perso negli ultimi decenni la gran parte dei suoi abitanti; un po’ come la stessa Calabria.

Un paese dalla antica storia e dal futuro nebuloso.

Un paese dall’antico castello e dai bei palazzi antichi

Ora Cleto è diventato un set cinematografico.

Il regista Francesco de Fazio lo ha scelto come luogo dove girare il suo ultimo film.

 

Le riprese cono iniziate lunedì 6 marzo.

Il film si intitola Acherontia, un film dai contorni horror, che è ambientato interamente in Calabria .

Ci dicono che la trama del film è capace di tenere tutti col fiato sospeso fino alla fine, svelando man mano gli intrighi del paesino di Acherontia, il cui nome richiama oltre che una particolare specie di farfalla anche le antiche origini di alcuni borghi calabresi tra cui Cerenzia.

Un intreccio di leggende e rapimenti avvolgerà la giovane Alice recatasi ad Acherontia per svolgere delle ricerche per la sua tesi di laurea.

Acherontia fa riferimento al mitico fiume infernale sul quale Caronte svolge il lavoro di traghettatore di anime.

Ed Acherontia unito al termine Atropos è il nome di una grande farfalla notturna che richiama le cose sotterranee, la morte, non meno di quanto non faccia il suo aspetto.

 

Atropos infine è il nome della terza Moira, l’immutabile, l’inevitabile, colei che ha il compito di recidere il filo della vita umana.

La Acherontia la morte se la porta, in un certo senso, scolpita sul dorso, dove una macchia biancastra con due puntini neri disegna l’inequivocabile effigie di un teschio.

Proprio questa caratteristica del suo aspetto le è valsa la fama di porta-sfortuna: se Acherontia vola in casa tua, è probabile che sia portatrice di guerre, di pestilenze o, in una versione più “soft”, di morte e di gravi malattie.

Con tutto questo corredo, Acherontia ha ispirato generazioni di artisti, letterati, registi, tra cui de Fazio

Sul set, accanto a volti noti del cinema, ci saranno anche comparse Cletesi.

Pubblicato in Campora San Giovanni

riflessione-700x400Il quattro dicembre gli italiani hanno mandato un segnale inequivocabile al PD renziano e a tutti i sostenitori del SI (confindustria-finanza-grandi giornali-TV). I numeri dell’affluenza alle urne e i numeri del NO sono lì a dimostrare che gli italiani hanno una diffusa e consapevole cultura democratica ed assegnano alla Costituzione del 1948 un grande importanza, la considerano un baluardo di democrazia e di difesa di ogni tentativo di voler ridurre gli spazi di rappresentatività del popolo.

Il popolo italiano votando in grande maggioranza NO, dimostra di riconoscersi nella Costituzione del 1948, certo non perché la ritiene inviolabile e immodificabile, (lo hanno detto in tutte le lingue tutti i sostenitori piccoli e grandi del NO!).

Ha detto NO perché ha ritenuto profondamente sbagliato il metodo (la nuova Costituzione è stata approntata e approvata da un parlamento eletto con una legge elettorale che la Corte Costituzionale ha giudicato incostituzionale e quindi da un parlamento illegittimo) e il merito ( il popolo non è disponibile a rinunciare al suo diritto di voto per nessuna ragione al mondo!)

Questo risultato speriamo che sia monito a qualsiasi uomo politico o partito che nel futuro voglia mettere mano a modifiche o riscritture unilaterali della Carta Costituzionale.

La Costituzione è, e deve restare, quel patto che lega tutti i cittadini, nella quale tutti si devono riconoscere e farli sentire una comunità.

Altra cosa importante che questa campagna elettorale e questo voto a messo in evidenza è che dopo il quattro dicembre chiunque si azzardi a parlare a sproposito del M5S con riferimento esplicito al “populismo” caricandolo di significato negativo, debba pensarci due volte.

Questo movimento che chiede più legalità, si batte contro la corruzione, difende l’ambiente ,si batte contro la finanza pirata, si batte per ridurre le diseguaglianze, si è battuto con determinazione e con convinzione per difendere la Costituzione.

Ma non dovrebbero essere questi temi propri dei partiti di sinistra?

Il risultato del referendum anche nel mio piccolo paese,Cleto, è stato sorprendente.

Alle ultime elezioni amministrative (maggio 2016),a Cleto, si sono confrontate due liste civiche che sostanzialmente sono state due liste di un PD diviso per ragioni prettamente personali.

I risultati delle elezioni 2016 hanno assegnato 473 voti a “Insieme per Cleto” e 424 a “A testa Alta” e circa 80 sono stati i cittadini che non sono andati a votare o hanno votato scheda nulla e bianca.

Al referendum del quadro dicembre sia la minoranza (PD), sia la maggioranza (PD) hanno seguito le indicazioni della casa madre, il PD di maggioranza, e hanno fatto propaganda e dato indicazioni per il SI.

Per il NO in modo aperto e pubblico ci siamo espressi pochissimi cittadini. Per questo a Cleto il SI avrebbe dovuto stravincere con risultai bulgari!

Ma i cittadini di Cleto, 612 votanti, hanno votato 351 NO e 252 SI.

Nel dopo voto tra maggioranza e minoranza ci sono state sotterranee accuse reciproche di tradimenti, la maggioranza pensa che abbia tradito la minoranza e viceversa. Forse avranno qualche difficolta a spiegare questi risultati ai loro referenti politici regionali e provinciali!

C’è da osservare che sia la maggioranza che la minoranza non hanno fatto quella massiccia “sacrosanta propaganda scientifica” (per dirla alla DE Luca!) e si sono attenuti a una propaganda soft che non ha visto smuovere clientele e parentele.

Questo è una prova che quando nel confronto politico non entrano pesantemente le clientele e le parentele il voto, dappertutto, è molto più libero e democratico e rivela sorprese interessanti!

Il risultato eclatante del referendum a Cleto dimostrata in modo inequivocabile, che, tra amministratori (maggioranza e opposizione insieme) e cittadini , non c’è sintonia politica!

Non è proprio il massimo per la democrazia!

                                                                                                                         Giuseppe Furano

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