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Ecco che cosa scrive Francesca Menichino sul suo profilo facebook:

“ È finito un' ora fa il Consiglio Comunale.

Tante cose sono successe, una più grave dell' altra.

Ma l' ultima le supera tutte.

La sindaca in una violenta lite con l' ex-assessore Tempo lo ha ammesso:

" Tempo lo dice in giro ed è vero.....quando ero presidente del consiglio gli assessori mi dovevano retrocedere ognuno una quota delle loro indennità.

E la stessa cosa facciamo adesso noi con la presidente Ermelinda Morelli."

E l' ha detto come se fosse una cosa normale, un calcolo di ragioneria.....

Non aggiungo commenti.

Tutto lo schifo che ho provato e che provo è emerso nel mio intervento, pubblicamente.

Questa è la politica di servizio del primo cittadino di Amantea e della sua amministrazione.

È iniziato male ma è finito peggio il Consiglio Comunale della nostra sventurata città”.

Invece sul profilo facebook della presidente del consiglio comunale Linda Morelli troviamo il seguente comunicato:

“Leggo sbigottita alcuni commenti per quanto riguarda la mia figura politica, tangenti estorsioni soldi a nero?

Ridimensionatevi perché la mia condotta è immacolata la vostra non so e per quanto mi riguarda prossimamente vi querelo in massa.

Populisti di basso rango e senza ritegno.”

E non finisce qua, sembra.

Ormai come si dice ad Amantea “A vacca è jiuta intr’i favi…” e non si salva più niente.

Nella foto le fave prima della vacca!

Pubblicato in Politica

Questo il comunicato di Gianfranco Suriano:

“Cari concittadini, ad Amantea oltre alla crisi economica si aggiunge quella delle istituzioni politiche. Mai la nostra Città aveva attraversato un momento così buio!

 

Leggo sui siti web di Amantea e sulla carta stampata alcune affermazioni di Amministratori comunali proferite nella massima Assise comunale che nulla hanno a che vedere con la normale e costruttiva dialettica politica.

D’altronde, il Consiglio comunale purtroppo è diventato anche luogo di “zuffe”, tra componenti di questa stantia e arrangiata maggioranza, che esulano da una seria discussione sugli interessi della nostra Comunità.

Un ultimo esempio è dato dalla recente “baruffa” verificatasi in Consiglio tra l’Assessore al Bilancio Tempo e il Vice Sindaco Morelli, che a dire il vero non fa onore a nessuno dei due “contendenti”, quando si trattava di discutere sul buco di bilancio di 3.500.000,00 euro.

 

Il Vice Sindaco rivolgendosi all’Assessore Tempo, tra l’altro, ha dichiarato che lo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose sarebbe stato un regalo fatto alla Città dall’Amministrazione comunale dell’epoca.

A riguardo, onestamente non ho compreso il nesso di tale affermazione con il dibattito che era in corso nel Consiglio, tuttavia non avendo l’Assessore Tempo il coraggio o la schiena dritta (sempre politicamente parlando) per rispondere prontamente a tale offensiva affermazione, tocca a un semplice cittadino, come il sottoscritto, precisare alcune cose in merito alle parole proferite dal Vice Sindaco.

Mi tocca anche perché di quell’ingiusto scioglimento io fui interessato in qualità di Consigliere comunale in carica.

E allora vorrei precisare al Vice Sindaco Morelli che l’erroneo scioglimento del Consiglio fu decretato soprattutto per fatti accaduti durante il periodo in cui egli era al governo della Città e svolgeva anche incarichi di rilievo, lautamente retribuiti, in seno alla Società Appennino Paolano, poi miseramente fallita.

Vorrei poi sottolineare che rispetto a quell’enorme ingiustizia, subita dalla Città e dagli Amministratori comunali dell’epoca, si riuscì a rimediare grazie alla condotta amministrativa sempre trasparente e improntata ai principi di legalità di cui era garante il compianto Sindaco Tonnara.

L’attuale Vice Sindaco, oggi “impelagato” insieme alla sua maggioranza in mille problemi amministrativi, e non, tutti irrisolti (come ad esempio, i buchi di bilancio, ripetuti errori nella determinazione dei tributi, cause contro la Cassa Depositi e Prestiti, inchieste giudiziarie che interessano alcuni componenti della maggioranza, contenziosi con gli ex vigili urbani, addetti alle strisce blu e dipendenti delle cooperative, decreti ingiuntivi che ogni giorno sono notificati al Comune), farebbe bene a non parlare a sproposito in Consiglio comunale.

 

Abbia, soprattutto, il buon senso di non richiamare fatti amministrativi riconducibili alle precedenti amministrazioni comunali e che non hanno nessuna correlazione con le gravissime problematiche sopra elencate, tutte a pieno titolo “intestate” all’attuale Amministrazione.

Ho voluto richiamare la vicenda delle parole proferite dal Vice Sindaco poiché danno la misura del bassissimo livello politico e amministrativo oggi in essere nella nostra Città.

Invece di ragionare sullo sviluppo sociale e la crescita economica della nostra Comunità, assistiamo a un teatrino continuo, compresa la polemica che coinvolge il Segretario del PD di Amantea e gli Amministratori comunali appartenenti al partito, con questi ultimi che mai hanno pensato di dover dialogare seriamente all’interno del PD amanteano.

E in tal senso, le recenti uscite pubbliche del Sindaco Sabatino e della sua lista, in merito ai rapporti tra la Segreteria del partito e gli Amministratori comunali del PD, ne sono chiara testimonianza.     

Gianfranco Suriano

I nostri complimenti alla amministrazione comunale che rileva un proprio errore e si corregge.

E’ successo oggi 30 settembre.

Al quarto punto all’ordine del giorno si leggeva “ Revoca delibera consiglio comunale n 33/2016”.

 

Letto così non si capisce niente.

In realtà con la delibera n 33 del 28 luglio 2016 il consiglio comunale ha approvato una delibera di “Modifica della delibera del consiglio comunale n 03 del 27.02.2016”.

Nemmeno così si capisce qualcosa

Vediamo di spiegarlo ai nostri lettori.

Con la delibera n 33 del 28.7.2016 si approvava la relazione del geometra Clemente in base alla quale si riduceva del 30% il prezzo finale di cessione per la trasformazione del diritto di proprietà superficiaria in proprietà piena, calcolato come a criterio di cui alla delibera di consiglio comunale n 33 del 27.02.2016.

Votava contro la consigliera comunale Francesca Menichino del M5s la quale ricordava in consiglio che le sembrava vi fosse una inesatta interpretazione della norma e sosteneva che la percentuale del 60% potesse essere ridotta al 50% e non del 50% con determinazione di risultati diversi.

Ebbene pur con ritardo l’amministrazione comunale ha dovuto prendere atto della propria cattiva interpretazione e delle ragioni della consigliera Menichino.

Ovvia la riflessione sulla insufficienza della relazione tecnica del geometra Clemente.

Altrettanto ovvia la riflessione sulla insufficienza del parere favorevole del revisore dei conti dr Currò.

Ancora più ovvia la riflessione sull’insufficiente controllo di legittimità da parte della segretaria comunale.

Insomma un pasticciaccio al quale si pensa di aver dato rimedio annullando la delibera del 28 luglio e mantenendo in vita quella del 27 febbraio.

In realtà sembra che anche la prima delibera che si pensa sia rimasta efficace abbia gravissime lacune trattandosi, infatti, di una mera affermazione di principio senza il calcolo effettivo delle somme che il comune andrebbe ad incassare.

Ne discende che non è stata prevista alcuna previsione di variazione di bilancio.

In tutti i comuni nei quali si è operata la stessa scelta politica troviamo l’elenco dei debitori, le loro quote millesimali, le somme dovute individualmente, il totale.

Ma dimentichiamo che Amantea è un regno a parte.

Prima di iniziare la discussione dei punti all’ordine del giorno la consigliera comunale Concetta Veltri chiede di fare una dichiarazione e di allegare la stessa agli atti del Consiglio comunale.

Eccola : La “lettera aperta” al sindaco della città a firma del segretario del Partito Democratico Enzo Giacco e di Stefano Spina, coordinatore dei Giovani Democratici - ripresa nei giorni scorsi dai quotidiani e diffusa dai siti web locali e dai social – è un grido di allarme forte e responsabile.

Un grido di allarme che non può e non deve essere sottovalutato, non fosse altro perché proviene dall’interno dello stesso partito – appunto il Partito Democratico - al quale il sindaco è iscritto insieme alla giunta nella sua interezza.

La compagine che governa la nostra città ormai da due anni e mezzo non ha capacità di coinvolgimento e confronto, si intesta maldestramente lavori ed opere progettate e finanziate nella scorsa consiliatura, assume impegni che puntualmente disattende, non ha progetti capaci di incidere sulla qualità della vita della collettività né visione a lungo raggio.

Sulle troppe “cose che non vanno” avrei potuto fare interventi plateali e conferenze stampa almeno bimestrali, ma fin dall’inizio ho preferito un approccio responsabile e sempre costruttivo: vigilando sull’operato amministrativo, denunciando l’inerzia su alcune questioni cruciali e anche (ma invano) suggerendo e indirizzando.

Condivido pienamente e sottoscrivo l’appello lanciato dal PD: è arrivato il momento di uscire da questo intollerabile e - aggiungo - colpevole immobilismo, invertendo la rotta e tentando di recuperare il necessario rapporto con la città e i cittadini.

In altri termini, serve una svolta, altrimenti la città muore”.

Sul punto prende la parola il consigliere Sante Mazzei il quale precisa che questa giunta inaugura soltanto i lavori dell’amministrazione precedente e ne elenca diversi tra cui la Chiesa di San Francesco e la pista ciclabile.

Questa la amara constatazione della consigliera del M5s sul Consiglio comunale di oggi 30 settembre:

 

“Quando stamattina vi informavo del Consiglio e dei vari punti non potevo immaginare quello che poteva accadere e che sarebbe accaduto.

Dopo un violento scontro politico il vicesindaco ha annunciato che chiederà la sfiducia dell' assessore Tempo.

 

Colpevole secondo Morelli di aver detto la verità.

L'assessore al Bilancio infatti ha oggi denunciato un buco nel bilancio, un buco che il ragioniere Sabatino gli aveva detto che era sanato.

 

Ed invece sono tutti là nei nostri conti 3.500.000 di euro (tre milioni e mezzo) da restituire allo Stato che li ha anticipati ai tempi dello scioglimento del Consiglio per infiltrazioni mafiose.

Il sindaco pubblicamente ha detto a Mazzei "intanto ci abbiamo fatto una bella campagna elettorale con quei soldi nel 2011".

 

Io ho chiesto conto alla segretaria che ha risposto solo "mi riservo di rispondere ", lei che è ritornata a fare anche il ragioniere.

E che ha firmato e continua a firmare gli atti contabili.

Davvero oggi erano necessarie le riprese che loro proprio non vogliono.

Vedremo cosa accadrà.

Quello che posso dirvi è che non è stato uno spettacolo piacevole, perché è emerso tutto lo sfacelo

che c'è nei conti di questo comune.

 

Ed in tutta la gestione.

Un comune che sta andando inesorabilmente alla deriva.

Chiunque verrà dopo dovrà fare i miracoli davvero, a parte ogni ironia sul santo di Paola.

Ma qualcuno dovrà pur rispondere di tutto questo inaccettabile disastro.

Pubblicato in Primo Piano

Sono le 18,45 quando arrivo a casa   e sento il telefonino squillare.

Automaticamente rispondo ed un amico mi chiede. “Ma è vera la notizia che GB Morelli ha chiesto la testa di Sergio Tempo?” .

“Ero qui davanti al PC meditabondo sul titolo dell’articolo”, rispondo. Grazie per il suggerimento.

 

E così che comincio a richiamare la vicenda occorsa oggi in consiglio comunale e che ha visto la querelle tra GB Morelli e Sergio Tempo.

Tutto è nato dalla domanda rivolta all’assessore Tempo su quanto il comune abbia incassato di IMU a giugno 2016.

Una domanda, probabilmente, senza secondi fini, ma che ha messo in imbarazzo l’assessore al bilancio il quale ha dovuto dire una verità finora tenuta nascosta e cioè che il MEF ha trattenuto tutte le somme versate dai contribuenti amanteani per pagarsi le quote delle anticipazioni erogate al tempo dei commissari straordinari antimafia e che finora non erano state interamente trattenute.

 

Da qui le gravi difficoltà di cassa e di bilancio.

Immediate le osservazioni del vicesindaco che ha contestato a Sergio Tempo di non aver avuto la giusta attenzione sul problema di tale debito.

Istantanea la difesa dell’assessore il quale ha ricordato di aver chiesto decine di volte al ragioniere se il debito delle anticipazioni fosse stato assolto e di avere sempre ricevuto ampie assicurazioni.

 

Anche il consigliere Mazzei è intervenuto ricordando che nemmeno a lui che pur li aveva ripetutamente sollecitati sono stati offerti i dati reali sul debito residuo.

Il vicesindaco ha continuato a contestare la inidoneità dell’assessore Tempo giungendo ad affermare : “Ora capisco perché Mazzei non ti ha voluto nella sua lista!”, una affermazione grave e lesiva.

Il sindaco Monica Sabatino con molta intelligenza politica ha cercato di smorzare la querelle sostenendo che “La colpa è del ministero che non ha mai comunicato il piano di rientro delle anticipazioni. Troveremo comunque una soluzione, al limite anche chiedendo al MEF la diluizione delle rate di rientro”.

Ricordiamo che le anticipazioni vennero erogate dalla Cassa DDPP su richiesta e per conto del Ministero dell’Interno.

Certo che è ben strano il fatto che negli due ultimi bilanci il Mef non abbia trattenuto le somme come fatto adesso.

Ed è altrettanto strano che tali debiti non siano stati riportati nei bilanci

Invece di far tesoro di questa buona via di uscita due sono andati avanti sostenendo le rispettive posizioni.

Al punto che il vicesindaco ha dichiarato di sentirsi minacciato .

 

Tempo, invece, ha affermato la sua volontà di chiarezza e verità: “Abbiamo l’obbligo di essere trasparenti…” ed ha contestato la inopportunità degli interventi di Morelli.

GB per ultimo ha ricordato che Tempo è assessore al bilancio da circa 10 anni e non può , quindi, accusare alcuno a sua discolpa ed alla fine ha dichiarato che chiederà la sfiducia dell’assessore.

Ora due sono le possibilità.

La prima è che GB ottenga la sfiducia , nel qual caso il comune avrà necessità di un altro assessore.

La seconda è che se GB non chiede o non ottiene la sfiducia sarà lui a dover trarre le ovvie conclusioni.

Non c’era quasi nessuno in consiglio comunale e purtuttavia la notizia della querelle si è sparsa per la città alla velocità della luce.

Vi faremo sapere.

Pubblicato in Politica

Un solo punto all’ordine del giorno nel Consiglio comunale di urgenza convocato per oggi 13 settembre , dal titolo “Adesione del comune di Amantea al Flag Perti”.

Presenti in 14, ed assenti Sergio Tempo, Sante Mazzei, Ciccia Caterina.

Interviene l’assessore Antonio Rubino , delegato del comune di Amantea al GAC Perti, che svolge una ampia trattazione evidenziando in buona sostanza che il Flag Peryi proposta è una società consortile della quale faranno parte enti pubblici locali, aziende private ed associazioni varie.

I soci saranno 60 ed ognuno di essi verserà una quota individuale di 250 euro, così da costituire un fondo pari a 15 mila euro.

L’assemblea della società consortile potrà essere costituita da un massimo di 26 enti locali e da un massimo di 34 tra aziende private ed associazioni.

Il consiglio di amministrazione della società consortile sarà costituito da 15 elementi di cui 6 rappresentanti degli enti pubblici, 6 rappresentanti dei privati e 3 delle associazioni .

Rubino chiarisce agli ascoltatori che la regione ha disposto la istituzionalizzazione di 4 Flag e cioè il Flag Tirreno 1 che va da Tortora a Curinga , il Flag Tirreno 2 che comprende tutti i comuni costieri a sud di Curinga, il Flag Ionio 1 ed il Flag Ionio 2.

Per ciascuna delle aree individuate potrà essere selezionato un solo FLAG.

Chiariamo che Flag è l’acronimo di Fisheries Local Action Group.

Chiariamo inoltre che la dotazione finanziaria a disposizione ammonta a 5.557.682,63 Euro, così ripartiti: 5.033.743,66 Euro per le strategie di sviluppo locale; 261.969,49 Euro per attività di cooperazione; 261.969,49 Euro per il sostegno preparatorio (potrà essere riconosciuto un sostegno fino al 100% delle spese considerate ammissibili fino ad un importo massimo di 15.000 euro).

La strategia di sviluppo locale viene attuata dal FLAG attraversoPiani di Azione locale (PdA) e deve concentrarsi prioritariamente su un massimo di tre ambiti di intervento tra:

-sviluppo e innovazione delle filiere e dei sistemi produttivi locali (agroalimentari, artigianali e manifatturieri, produzioni ittiche);

-sviluppo della filiera dell’energia rinnovabile (produzione e risparmio energia);

-turismo sostenibile;

-cura e tutela del paesaggio, dell’uso del suolo e della biodiversità (animale e vegetale);

-valorizzazione e gestione delle risorse ambientali e naturali;

-valorizzazione di beni culturali e patrimonio artistico legato al territorio;

-accesso ai servizi pubblici essenziali;

-inclusione sociale di specifici gruppi svantaggiati e/o marginali;

-legalità e promozione sociale nelle aree ad alta esclusione sociale;

-riqualificazione urbana con la creazione di servizi e spazi inclusivi per la comunità;

-reti e comunità intelligenti;

-diversificazione economica e sociale connessa ai mutamenti nel settore della pesca.

Più parole che fatti visto che per i 26 comuni e le 34 aziende ed associazioni del Tirreno 1 saranno disponibili 1.371.000 euro, cioè circa 28 mila euro ciascuno ove tutti presentassero un loro rispettivo progetto.

Utile il confronto tra il Flag ed il Gac Perti di cui hanno fatto parte Amantea ( capofila), Belmonte Calabro, Longobardi, Fiumefreddo Bruzio, Falconara Albanese, San Lucido, Paola, Fuscaldo e che vantava una disponibilità finanziaria di euro 2.850.000 destinato allo sviluppo della pesca e del suo indotto sulla fascia tirrenica cosentina da Amantea a Fuscaldo.

Praticamente siamo passati da 2.850.000 euro per 8 comuni al 1.371.000 per 26 comuni!.

La proposta è stata approvata quasi alla unanimità con la sola astensione della consigliera del M5s Francesca Menichino che ha obiettato il fatto che non c’è stata sufficiente chiarezza sul GAC precedente del quale non si sa nulla e non sono stati presentati nemmeno i conti in consiglio comunale.

Molte altre le perplessità emerse a margine del consiglio e che probabilmente daranno luogo ad interrogazioni ed altro.

L’assessore Rubino comunque ha chiarito che il Gac Perti è finito il 31 dicembre 2015, tant’è che se digitate http://www.gacperti.it/ scoprirete la pubblicità di scarpe.

Pubblicato in Politica

La presidente del Consiglio comunale Ermelinda Morelli ha indetto il consiglio comunale per il giorno 28 luglio ore 15.30, in prima convocazione,e per il successivo29 luglio, ore 16.30, in seconda convocazione, per la trattazione dl seguente ordine dl giorno.

 

 

 

 

 

 

 

 

  1. Approvazione verbali seduta precedente;
  2. Presa d’atto equilibri di bilancio 2016-2018. Salvaguardia equilibri di bilancio art 193 dlgs 267 del 2000;
  3. Ratifica delibera n 134 del 7 luglio 2016 “Variazione di bilancio ai sensi del dlgs 267 del 2000;
  4. Assestamento generale del bilancio di previsione 2016/2018;
  5. Istituzione mercatino estivo sul lungomare;
  6. Modifica delibera di consiglio comunale n 03 del 27.2.2016;
  7. Adesione del comune di Amantea al GAL Savuto
  8. Scioglimento convenzione comune di Cleto-Amantea-Falerna;
  9. Convenzione fra i comuni di Amantea e Falerna per la gestione associata del servizio di segreteria comunale

Ricordiamo che la delibera consiliare n 3 del 2016 riguarda la Convenzione ex art.35 l. 865/1971 s.m.i. – Monetizzazione vincoli prezzo massimo di cessione e canone di locazione e trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà piena – Approvazione criteri.

Forte sorpresa per la proposta di adesione al GAL Savuto di cui fanno parte dal 2011 i comuni di Aprigliano, Altilia, Belsito, Bianchi, Carpanzano, Colosimi, Figline Vegliaturo, Grimaldi, Mangone, Marzi, Panettieri, Parenti, Paterno Calabro, Pedivigliano, Rogliano, S.Stefano di Rogliano, Carolei,Comunità Montana del Savuto, un territorio, cioè, a estraneo al nostro, ai nostri valori, usi, costumi, interessi.

Prendiamo atto, invece, del superamento delle problematiche connesse con l’uso del lungomare, seppur al fine del mercatino estivo, ma se è così resta una buona notizia per il mercato domenicale che al momento soffre tantissimo e la cui delocalizzazione sul lungomare potrebbe essere un toccasana.

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Il trasformismo politico non è solo italiano. Anche Churchill cambiò casacca al meno un paio di volte!

 

Qualcuno suggerisce la regola secondo cui non si può cambiare partito nel corso della legislatura ( leggi anche consiliatura) senza rinunciare contemporaneamente al seggio.

E, questo, indipendentemente dal seggio parlamentare, regionale, provinciale, comunale.

 

Una regola, una norma, difficile da imporre se non imponendo il rispetto della volontà dell’elettore che ha espresso il proprio voto al politico sulla base del suo programma dell’ eletto.

Era il1882, ai tempi di Agostino Depretis dal 1876 al 1887, quando questo fenomeno ebbe inizio.

Allora come oggi si tratta di passaggi politici pagati o compromissori.

Oggi, sotto il governo Renzi, il fenomeno ha raggiunto quota 236 onorevoli, tra deputati e senatori.

Nei comuni, invece, sono migliaia.

Amantea non resta certamente esclusa da fenomeno.

 

Difficile per la minoranza, che è apparentemente senza poteri, restare tale senza avere , cioè, il potere di indicare chi assumere, di essere atteso, sotto casa o davanti al bar del paese, per sentirsi ossequiato e richiesto di un favore.

Ed allora viene accarezzata , se non studiata e calcolata, nei tempi, forme e modi, la possibilità od opportunità di trasformismi.

Parliamo, ovviamente, di minoranza che si trasferisce dall’altro lato del consesso ,proprio per avere quella attenzione, se non quegli incarichi o ,comunque, quel potere, tipico della maggioranza.

Parliamo di “voltagabbana”, di saltatori di steccati, di quaglie saltatrici, o più elegantemente di “Scouting”.

Due transfughi Razzi e Scilipoti, eletti con Di Pietro, nel dicembre 2010 lasciarono l'Idv per trasferirsi, armi e bagagli, nel variopinto gruppo dei "Responsabili", che sostenevano l'esecutivo guidato da Berlusconi.

 

Un importante passaggio di casacca fu quello dei sette parlamentari di Scelta Civica (Monti) passati al Pd.

Nel 2013 i montiani da 69, rimasero 25.

E poi Sel ha perso 10 deputati alla Camera.

E gli stessi grillini hanno perso 32 unità.

Ed infine Forza Italia ha perso decine e decine di deputati e senatori.

Ora si parla di consiglieri di minoranza disponibili, se non pronti, a passare con la maggioranza di Monica Sabatino.

Ma conviene in queste condizioni di fragilità?

E fino a quando il popolo bue sarà disponibile a dimenticare coloro ai quali ha dato il voto se questi poi lo tradiscono?

Il Consiglio comunale ha deliberato sulla proposta chiusura della tenenza della Guardia di Finanza di Amantea.

 

Diversi gli interventi e tra questi quelli del sindaco Monica Sabatino che riferito dell’incontro avuto con il comandante la Tenenza della GdF di Amantea e della Compagnia di Paola i quali hanno riferito informalmente della prossima chiusura , il primo agosto prossimo, della tenenza della GdF della città, nonché dei rapporti con il Prefetto e della richiesta di convocazione del comitato provinciale per l’ordine pubblico al fine di trattare la problematica

 

Per la minoranza è intervenuta la consigliera delM5s Francesca Menichino che ha presentato un documento contenente quanto fatto per tentare di conservare l'istituzione nella città.

Ma quello che ha fortemente provocato la attenzione dei pochi presenti( più dei soliti, invero, ma sempre troppo pochi per percepire la esistenza di una città vigile ed attenta, di un popolo amanteano interessato alla propria città) è stato sicuramente l’intervento del consigliere Sergio Ruggiero che tra l’altro , dopo aver ricordato i recenti attentati ( incendi, bombe ed altro) ha dichiarato: “.

 

Di fronte ai fenomeni delinquenziali, noi politici( parlava quindi anche di se stesso) abbiamo il compito di alimentare la consapevolezza collettiva, "educare" la società all'esercizio dell'indignazione, che non si può certo manifestare con il silenzio, perchè il silenzio è l'anticamera della rassegnazione e dell'assuefazione, matrigne dell'omertà, il brodo culturale in cui alligna la ràdica della malavita e della sua violenza. Noi non siamo forze dell'ordine, non spetta a noi indagare, ma siamo forza d'opinione, e a noi spetta condannare i fenomeni che minacciano la sicurezza e il vivere civile della nostra comunità”.

 

Una dichiarazione probabilmente sollecitata dall’incontro con un magistrato che ha sollecitato la necessità di far fronte sociale e culturale a fenomeni che non possono restare omessi dall’avere un posto importante nella coscienza cittadina.

Una dichiarazione che ha scosso le menti ed i cuori dei mediocri.

Guarda cosa proprio oggi il Corriere della Calabria riporta le parole del procuratore capo di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho dette al convegno "Uscire dal cono d'ombra: “La Calabria continua ad essere governata dalla 'ndrangheta”, per poi concludere “La 'ndrangheta vive sulla confusione, sul silenzio e con il silenzio è diventata forte”.

Né possiamo dimenticare che nel 2011 anche l’allora procuratore capo di Reggio Calabria Pignatone ebbe a scrivere: “ la repressione non basta.

 

È necessaria la reazione della società civile, con tutte le sue articolazioni, ognuna delle quali può svolgere un ruolo prezioso, innanzi tutto agendo secondo le regole e contrastando il silenzio e l'omertà: così si può sconfiggere questo cancro della società, come l'hanno definito i vescovi italiani, che mette a rischio l'economia e la democrazia del nostro Paese”.

Ricordiamo che l’ultima “Passeggiata antiracket per il centro di Amantea” svoltasi il 07-12-2012 quando rappresentanti della Prefettura , ufficiali della Finanza, dei Carabinieri ed esponenti nazionali e regionali di associazioni antiracket( per esempio Rocco Mangiardi di Lamezia Terme) , e con loro tutti gli associati ANRA con il presidente Orazio Mannarino, un folto gruppo di albergatori di Isca-Hotels con il presidente Gabriele Perri, tanti imprenditori commerciali ed esponenti dei media territoriali.

 

L’amministrazione comunale non partecipò perché, come ricordò l’allora assessore Carratelli, alla stessa non giunse “ alcuna comunicazione, nè invito, relativo all'evento”.

Poi null’altro. Il silenzio.

Un silenzio interrotto da un dibattito, per fortuna breve, di voci stridule che avrebbero strappato un sorriso a quel mafioso che casualmente si fosse trovato a passare.

 

E bene hanno fatto coloro che hanno richiamato alla unitarietà di intenti ed all’unità di azione contro tutte le mafie ed i loro rappresentanti.

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