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Ecco cosa scrive il buon Pino Furano:

Che il PD da quando è nato (2007), raggiungendo il massimo con Renzi, ha preso per i fondelli tutti gli elettori che lo hanno votato pensando di votare per una politica di sinistra, solo gli ingenui o quelli in malafede possono disconoscerlo!

Che il M5S, che qualche idea di sinistra sembra portarla avanti, ci prenda pure per i fondelli è ancora presto per dirlo!

Io penso che se il M5S dovesse mantenere solo la promessa che dopo due legislature bisogna ritornare alla vita normale e lavorare, compirebbe il più grande atto rivoluzionario di tutti i tempi.

Proviamo a immaginare se questa regola valesse per tutti i partiti in Italia e in tutto il mondo!

Una riforma a costo zero che aiuterebbe l’affermazione e l’esercizio della democrazia!

E non è sensato pensare che questa riforma potrebbe essere un argine alla corruzione e alla clientela?

E provate a immaginare solo per un attimo l’Italia senza corruzione e clientela!”

Sarebbe l’Eden

Pubblicato in Basso Tirreno

In una democrazia tutti i partiti che si presentano alle elezioni propongono agli elettori progetti/modelli di società in generale differenti e a volte anche contrapposti.

Questi modelli di società si configurano attraverso le proposte specifiche sulle varie problematiche dell’organizzazione della società (lavoro e capitale, libertà individuali, diritti e doveri dei cittadini e degli eletti, tasse, età pensionabile, pensioni max e min, assistenza sanitaria, scuola, università, aiuti ai senza lavoro, accoglienza migranti, uguaglianza e diseguaglianza accettabile, durata del mandato degli eletti,Europa si-Europa no ecc.).

Alle elezioni l’elettore dovrebbe valutare e scegliere il partito che propone (e se ha avuto responsabilità di governo rispondenza tra promesse e realizzazioni!) il progetto di società che meglio risponde alle sue esigenze socio-culturali, e perché no psicologiche, e che ritiene possa meglio rappresentare i suoi orientamenti e convincimenti su quelli che sono le regole che devono governare i raparti tra gli individui delle società nella quale vuole vivere.

In questo orizzonte è legittimo sostenere, per esempio, sia che nessuno debba essere lasciato nell’indigenza, sia che chi non è capace di sostenersi siano affari suoi, che le diseguaglianze non devono essere eccessive o viceversa che non devono essere limitate, che gli eletti possono essere a vita o che al contrario devono poterlo essere per un tempo limitato, che ci vuole un tetto alle pensioni o che non ci vuole un tetto, che è giusto/non giusto togliere i privilegi agli eletti, che è dovere accogliere i migranti o che al contrario non lo è assolutamente ecc.

Questo fa parte di quello che si chiama il confronto dialettico tra legittimi progetti di società differenti o contrapposti, che viene fatto tra i partiti e tra i singoli cittadini.

Ma prima di tutto bisognerebbe chiedere alla politica e ai politici di ogni orientamento il rispetto dell’art. 54 della nostra Costituzione:

“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge”.

Un dato obiettivo è che in Italia la corruzione è uno dei più gravi handicap sociali che oltre a destabilizzare il tessuto sociale ha un costo economico enorme che ingoia decine e decine di miliardi di euro all’anno.

Un chilometro di strada in Italia costa tre volte in più che in Germania.

Potrebbe esistere la corruzione senza politici e sistema politico corrotti?

E’ veramente così difficile individuare politici e partiti che da più di 20 anni alimentano, utilizzano e/o chiudono gli occhi di fronte alla corruzione?

Sicuramente in tutti i partiti ci sono persone che non sono corrotti, ma sicuramente i partiti che hanno governato l’Italia da più di vent’anni, nei confronti della corruzione hanno una grande responsabilità, perché hanno sicuramente, come organizzazioni o come singoli, favorito/ agevolato/ utilizzato/trascurato la corruzione.

Veramente su fatti come quelli messi in luce da Fanpage è sensato concentrarsi sulle modalità dell’inchiesta e non essere al contrario sconcertati dalla sostanza e dalle reazioni dei politici?

Se per miracolo dopo il 04 marzo a governare questo paese ci fossero politici e partiti onesti, la corruzione si squaglierebbe come neve al sole!

Noi elettori abbiamo il potere di fare questo miracolo!

Sarebbe una riforma a costo zero, anzi regalerebbe al bilancio dello stato miliardi di euro ogni anno!

Certo l’onestà non è condizione sufficiente per essere governanti adeguati, ma dovremmo pretendere, come cittadini, che l’onestà dei governanti sia una condizione necessaria e imprescindibile.

Chi ritiene che la corruzione sia in Italia il male principale e prioritario da combattere, dovrebbe mandare un segnale preciso a tutti i partiti che da più di venti anni ci hanno governato e che sicuramente hanno la responsabilità di questo male.

Giuseppe Furano

Pubblicato in Basso Tirreno

In democrazia le elezioni, sia a livello nazionale che locale, sono momenti importanti dove tutti i cittadini sono chiamati ad eleggere i propri rappresentanti avendo la possibilità di scegliere tra proposte politiche diverse e alternative.

 

Il semplice andare a votare, non avendo la possibilità di scegliere tra proposte politiche alternative, non rende concreta e attuata la democrazia.

 

Io credo che anche a livello amministrativo abbiano una loro importanza i riferimenti culturali, le grandi idee come riequilibrio tra salari e profitti, diminuzioni delle diseguaglianze, redistribuzione della ricchezza, assistenza sociale, reddito garantito, pensioni, rispetto delle regole democratiche, ecc..

Anche un piccolo paese viene amministrato, e non secondo il mio giudizio ma per i tanti esempi, in modalità diverse da persone (giovani o meno giovani che siano!) che hanno posizioni differenti rispetto a questi grandi temi e che hanno differenti visioni del mondo e dei rapporti sociali e insieme competenze appropriate!

Pur nel tempo del tramonto delle ideologie penso che nessuna persona culturalmente onesta possa dire che sia indifferente, per esempio a Roma, votare Meloni-Salvini, Fassina, Marchini, Raggi,Giachetti!

 

Gli elettori di Cleto il prossimo 5 giugno (dopo il tormentone della rottamazione!) si troveranno a dover sceglier tra due liste guidate rispettivamente da Giuseppe Longo e Armando Bossio.

Considerato che nel 2011 sono stato capolista della lista “CLETO FUTURO” e dal 2011 al 2015 sono stato Consigliere di minoranza, non essendo presenti, come “CLETO FUTURO”, nella competizione elettorale del 5 giugno, ritengo mio dovere nonché obbligo civile e politico, in primis nei confronti degli elettori di “CLETO FUTURO” e poi di tutti i cittadini di Cleto, di dare alcune informazioni.

I due capilista Longo-Bossio sono i rappresentanti odierni di famiglie che per circa 50 anni sono state alleate nella DC, poi confluite insieme nel PD e nel 2009 e 2011 insieme a sostegno della la lista “Stella del Sud” con capolista Giuseppe Longo.

 

Questo dato storico, brevemente richiamato, è assolutamente meno importante del fatto politico attualissimo che dal 2011 al 2015 Giuseppe Longo e Armando Bossio hanno amministrato Cleto, come Sindaco e Vicesindaco.

In questi 4 anni noi di“CLETO FUTURO”, abbiamo potuto verificare (e lo abbiamo anche documentato puntigliosamente!), giorno dopo giorno, che la cultura politica, il modo di praticare la politica,del Sindaco e del Vicesindaco sono stati assolutamente all’unisono e indistinguibili.

Mai un contrasto, mai neanche un cenno di discussione su scelte amministrative importanti ((concorsi mancati—concorsi fatti-acqua(a Cleto sono arrivate bollette da 6000,00 euro)-spazzatura (famiglie con 4 figli e con meno di cento metri quadrati costretti a pagare oltre 600,00 euro!)-Pisl-Piano Regolatore- lavori pubblici realizzati-incarichi -pianta organica- tasse-manovra tributaria ecc.)).

Nessuna differenza sul rispetto delle regole democratiche (vedi interrogazioni delle minoranze e modalità di discussione e approvazione dei Bilanci).

Mai nessuna differenza nel prestare attenzione alle sollecitazioni delle minoranze! Mai nessuna differenza nel favorire la trasparenza e la partecipazione dei cittadini attraverso gli strumenti informatici.

 

Unico scontro, in quattro anni, tra Longo e Bossio (c’è anche stato un Consiglio Comunale ad hoc) la questione della parcella dell’avvocato Barba.

E su questa questione, per la prima volta, come “CLETO FUTURO” e insieme all’altra minoranza rappresentata da Giuseppe Filice, abbiamo ritenuto condivisibile la decisione assunta dal Sindaco Giuseppe Longo.

Di fatto Longo e Bossio non hanno messo mai in atto pratiche politiche e scelte amministrative differenti.

Di fatto oggi non rappresentano proposte amministrative alternative! Politicamente, per come hanno amministrato, pur se molto diversi per età,sono gemelli omozigoti!

Non c’è una ragione politica evidente e desumibile dagli atti comunali che possa giustificare che oggi Longo e Bossio si presentano concorrenti!

Questo è un dato oltre che democraticamente inquietante anche molto raro se non certo unico.

E’ in questi casi che possiamo affermare che la democrazia si restringe!

E’ la prima volta nella storia politica di Cleto!

Fino al 1990 le liste sono state da una parte DC e dall’altra PCI-PSI. E con tutti i limiti,le difficoltà e gli errori comunque si confrontavano due mondi culturalmente e politicamente assolutamente differenti.

Ma per venire alle ultime elezioni del 2009 e del 2011, la presenza delle tre liste, Furano-Longo-Filice, a confronto dell’oggi,hanno rappresentato una ricchezza democratica da rimpiangere,in quanto, almeno nelle storie politiche dei capilista, si poteva riconosce (con le vecchie ma non del tutto desuete classificazioni!) una destra, un centro e una sinistra, cioè culture politiche e prassi politiche (senza volere dare qui giudizi di valore!) semplicemente differenti e alternative.

Gli elettori di Longo, di Filice e quelli che hanno dato il voto di preferenza a Bossio alle elezioni amministrative del 2011, non per rapporto amicale-parentale-clientelare, ma per condivisione culturale e politica, il 5 giugno non dovrebbero avere problemi nell’esprimere il loro voto.

La difficoltà l’avranno di sicuro tanti elettori di “CLETO FUTURO” che vorrebbero esprimere un voto libero dai rapporti amicale-parentale-clientelare.

Per questo sento il dovere di dire pubblicamente quale è il mio orientamento odierno.

Non volendomi rassegnare al fatto che il destino politico di Cleto sia quello di votare per rapporti amicale-parentale-clientelare,il 5 giugno a Cleto, mi troverò costretto ad esercitare il mio diritto di voto, ma di annullare la scheda.

Questo non vuol dire che non seguirò attentamente la campagna elettorale e che non valuterò ,le iniziative, le idee e le competenze che metteranno in campo tutti i candidati e in particolare modo i candidati che si presentano per la prima volta!

Alle tante persone che mi dicono che non vogliono andare a votare,anche se comprendo,in questa situazione, questo atteggiamento,voglio dire che l’astensione ha un significato politico diverso dal recarsi a votare e votare scheda bianca o di annullare la scheda. Non permettete a nessuno di privarvi del vostro diritto-dovere di voto!

Questa mia posizione pubblica,considerata la mia storia politica a Cleto, la dovevo, per onestà intellettuale, a tutti quegli elettori che per più volte mi hanno dato la loro fiducia e a tutti i cittadini.

In chiusura rilievo e un suggerimento alle due liste.

Pur nel rispetto delle persone, la presenza nelle liste di non residenti a Cleto (due nella lista Bossio e uno nella lista Longo) è un fatto avvilente che sembra sottoscrivere il declino del nostro paese che non ha neanche più la possibilità di fare liste con candidati che abbiano scelto di vivere a Cleto!

Consapevole che potrebbe cadere nel dimenticatoio e/o suscitare ilarità, vorrei invitare i capilista e tutti i componenti delle due liste che hanno a cuore la democrazia e il bene di Cleto ad organizzare confronti diretti tra rappresentanti delle due liste per confrontarsi su problematiche quali Tasse-Manovra Tributaria- Pianta Organica- Bilancio Comunale- Acqua- Raccolta Differenziata- Viabilità-Trasparenza e Partecipazione ecc..

Pur stante,e soprattutto, quanto riportato sopra,queste iniziative (coinvolgendo,oltre ai capilista, anche i candidati che si presentano per la prima volta!) potrebbe servire,forse,per dare almeno qualche minimo elemento di valutazione-differenziazione a quei cittadini (io compreso) che vorrebbero avere elementi per scegliere di affidare l’Amministrazione del proprio paese alle persone che meglio li rassicurano per competenza e per orientamenti culturali e politici.

Sarebbe questo almeno un gesto di responsabilità politica!

                                                                                                                  Giuseppe Furano

Pubblicato in Calabria
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