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Riceviamo e pubblichiamo:

“Dopo il 04/marzo su quasi tutti i quotidiani e in tutti i dibattiti televisivi, i commentatori, esperti e meno esperti, da destra e da sinistra, ci hanno spiegato, per mesi, che se lo/a spread aumenta e le agenzie di reating ci declassano il governo non può (anzi non deve!) attuare il programma sul quale ha vinto le elezioni, che questi (sopratutto i 5S che con questa loro fissa del Reddito di Cittadinanza!) sono incompetenti, ecc.ecc.

Allora mi chiedo perché spendere tanti soldi per andare a votare se poi, al di là dei risultati, gli interventi li decide lo spread e le agenzie di reating (cioè mercati e finanza!)?

Quasi tutti, giornali e TV, hanno sorvolato su tre dichiarazioni, fatte dopo il 04 marzo, che sono, secondo me, collegate tra loro e, a chi ne avesse avuto voglia e interesse, avrebbero potuto aprire tante porte e tante finestre e avrebbero potuto far luce sulle maschere indossate per più di venticinque anni.

La prima e quella di un autorevole rappresentante della cultura della “cosiddetta sinistra”, Scalfari “ meglio Berlusconi che Di Maio”.

La seconda è quella di un autorevole rappresentante politico della “cosiddetta sinistra”, Renzi “dovremmo chiedere scusa a Berlusconi”.

La terza è di Berlusconi in relazione alla avviata campagna acquisti dei parlamentari 5S “Sappiamo che queste persone (i 5S!) non avrebbero convenienza a tornare al voto perché non sarebbero rieletti.

Invece così avrebbero ancora 4 anni di stipendio, 14 mila euro al mese dei quali non dovrebbero darne 8 mila al partito.

E io so che l’interesse privato è sempre superiore all’interesse generale”.

Soprattutto nell’affermazione “ E io so che l’interesse privato è sempre superiore all’interesse generale”, c’è tutto Berlusconi e una idea politica e umana di una destra affaristica.

Un’idea di società basata su questo principio è anticostituzionale e sarebbe da censurare anche se ad affermarlo fosse un semplice cittadino.

Ma è abominevole che lo affermi un uomo politico più volte presidente del Consiglio che per Costituzione dovrebbe avere la funzione di far prevalere l’interesse generale sugli interessi particolari.

Ma è ancora più sconcertante che quasi tutti i giornali e le TV abbiano sorvolato, e al contrario hanno dedicato centinaia di pagine e decine di serate alla “carriola” del padre di Di Maio!

Berlusconi in tutti gli anni dei suoi governi ha applicato in pieno questa filosofia morale e politica! Gli intellettuali e i politici (De sinistra!) che vorrebbero tornasse o vorrebbero chiedergli scusa (Scalfari e Renzi lo hanno detto, tanti altri a sinistra lo pensano!), questo lo sanno benissimo!

E allora è legittima la domanda perché, a sinistra, politica e cultura, pur sapendo benissimo chi è , come la pensa e come governa, lo rimpiangono? Sono stati costretti, dopo il 04/marzo, per paura che le cose possano cambiare veramente, a buttare le maschere!

Per darsi una risposta bisognerebbe dare uno sguardo alla politica italiana dalla caduta del muro di Berlino ad oggi.

In 25 anni centro-sinistra e centro-destra si sono apparentemente combattuti, contrapposti e alternati al governo del paese.

Ma davvero, come avrebbe dovuto succedere, si sono contrapposte due visioni del mondo, della società e del modo di governare?

C’è stato ed è stato veramente percepito dal mondo del lavoro, dal ceto medio, dagli ultimi e da tutti i cittadini che non si riconoscevano nella cultura del centro-destra la differenza tra i governi di centro-destra e centro-sinistra?

La risposta, sotto gli occhi di chi vuole vedere, è che differenze non ce ne sono state e che tutti i governi si sono mossi dentro la cultura politica che ha teso a limitare e a volte annullare la dimensione e la presenza dello Stato nell’economia.

I mantra di tutti i governi (centro-destra e centro-sinistra) dai primi anni novanta al 04/marzo, sono stati: austerità, flessibilità del lavoro, primato della finanza, maggiore concorrenza, raggiunta attraverso la deregolamentazione e l’apertura dei mercati nazionali (compresi i mercati finanziari)   alla concorrenza estera attraverso la rimozione delle restrizioni ai movimenti di capitali attraverso i confini di unpaese;

Un ruolo minore per lo Stato, raggiunto attraverso la privatizzazione delle sue industrie e di alcune sue funzioni di governo (sanità, istruzione, ecc.) e attraverso l’imposizione di limiti alla capacità dei governi di ricorrere a deficit fiscali e ad accumulare debiti.

Queste politiche hanno favorito il capitale, la finanza, hanno fatto diventare sempre più grande il divario tra ricchi e poveri, hanno umiliato i lavoratori, hanno creato una massa di poveri assoluti e hanno fatto esplodere il debito pubblico!

Questo programma politico è il programma indicato e sostenuto dal neoliberismo che è sicuramente legittimo che sia perseguito e attuato da forze politiche di destra.

Destra e sinistra nel 2011 hanno sostenuto il governo Monti. Monti è un autorevole rappresentante mondiale del neoliberismo!

Il neoliberismo non è solo una teoria economica, ma una filosofia, una visione del mondo e dei rapporti tra gli uomini!

Da Juncker, De Benedetti, Baricco, Letta, Lerner, Bersani e altri incominciano ad arrivare parole di pentimento per avere ceduto al neoliberismo.

Le forze politiche che si definiscono e sono di sinistra devono avere una visione del mondo, della società e dei rapporti tra gli uomini e se al governo devono attuare programmi antitetici a quelli della destra, dovrebbero muoversi dentro un orizzonte socialista.

Muoversi dentro un orizzonte socialista e attuare un programma di sinistra deve voler dire: forte azione socio-economica dello Stato, tutela del lavoro, difesa del risparmio attraverso anche Banche Pubbliche di risparmio, tutela dei beni comuni, aiuto alle persone in difficoltà, maggiore controllo sulla finanza, maggiore ruolo dello stato in economia, avere un piano per attuare nazionalizzazioni di industrie e servizi strategici (Corbin in Inghilterra chiede la nazionalizzazione delle ferrovie), tutela e rinforzo della sanità e istruzione pubbliche, abolizione dell’articolo della Costituzione che prevede il vincolo del pareggio di bilancio ecc.

Destra e sinistra devono, in modo chiaro, legittimamente perseguire e attuare programmi diversi! E ogni cittadino deve poter liberamente scegliere in quale modello di società vorrebbe vivere.

In questi ultimi 25 anni la destra ha fatto e continua a fare anche dopo il 04/marzo il suo mestiere (Berlusconi e la Meloni pur scaricati da Salvini attaccano sopratutto il M5S!) , ma i partiti di sinistra sono confusi e smarriti e ancora ammaliati dal neoliberismo. E dopo il 04/marzo hanno perso completamente la bussola e hanno come loro bersaglio unico il M5S (con la lega e FI ci vanno a manifestare insieme per il TAV!).

Aveva e ha ragione da vendere Beppe Grillo quando diceva e dice che i partiti di destra e di sinistra si sono omologati ed è per questo che ha giustamente fondato un movimento che prende le distanza (non da sinistra e destra che ha sicuramente ancora un valore!) da questi partiti di sinistra e partiti di destra.

Può una sinistra vera ripartire dai Calenda, Renzi, Zingaretti, Bersani, Martina, Ascani e di tutti quei dirigenti che hanno partorito e/o condiviso tutto le politiche attuate in questi ultimi 25 anni e sopratutto negli ultimi 5 anni? Io penso di no!

Io penso che una sinistra nuova debba rinascere nella chiarezza, con uomini nuovi e un programma nuovo che si contrapponga in modo chiaro al neoliberismo.

Questa nuova sinistra non potrà non avere un confronto con il M5S e non potrà non partire da molti dei temi messi sul tappeto dal M5S che pur con tutte le sue contraddizioni ha intercettato tanto elettorato di sinistra che aveva capito che i partiti di sinistra non li rappresentava più.

La nuova sinistra deve ritornare in modo chiaro a difendere il lavoro e i beni comuni, gli aiuti dello Stato a chi è in difficoltà, il ruolo dello stato in economia, l’abolizione dei privilegi assurdi e offensivi della politica, le nazionalizzazioni e non le privatizzazioni selvagge ecc.

E per ultimo ma forse il più importante per ritornare a essere credibili, dire basta al politico di professione, al politico per tutta la vita, stabilire un limite, dieci, quindici anni max e poi si ritorna nella società.

Questo renderebbe la nostra democrazia più autentica, l’eletto più vicino all’elettore e forse potrebbe essere un argine al cancro della società italiana: la corruzione.

E dopo in modo chiaro e senza inganni e confusione da una parte sinistra e M5S e dall’altra la destra, e gli italiani, democraticamente, decideranno in quale società vorranno vivere.

Giuseppe Furano

Pubblicato in Italia

Eccovi un pregevole articolo di Giuseppe Furano; tutto da leggere!

“Chi non era mai andato via è tornato e anche la matematica diventa una opinione…..la sua!

 

In generale i dittatori, con l’aiuto dei mezzi di informazione servili, modificano i dati empirici e numerici per ingannare i loro sudditi e dare una qualche forma di giustificazione al loro agire politico.

Nella trasmissione di Fazio, Renzi ha espresso, legittimamente, la sua posizione politica ma l’ha sostenuta con dati numerici e con altrettante motivazioni false.

Senza rispetto per l’intelligenza e le elementari conoscenze della matematica degli italiani ha sostenuto:” 7 italiani su 10 hanno votato Di Maio o Salvini, quindi devono essere loro a formare il governo”.

Due grosse manipolazioni : anche se si volesse dare per vero, e non lo è, che tutto il 37% del centro destra ha votato Salvini, sommato al 32% Di Maio farebbe circa il 70% dei votanti. Avrebbero quindi votato Di Maio e Salvini solo il 50% degli aventi diritto al voto, quindi solo 5 elettori su 10 e non 7 italiani su 10.

Inoltre, che gli elettori che hanno votato F.I.,FdI o Noi con L’italia volessero anche Salvini, solo Renzi può avere la faccia tosta di sostenerlo.

Per essere onesti e precisi senza falsare i numeri possiamo dire che Lega+M5S hanno avuto circa il 50% dei votanti che sono circa il 36% degli aventi diritto al voto, mentre M5S+Pd il 51% dei votanti che sono circa il 37% degli aventi diritto.

In democrazia non si dovrebbe falsare anche la matematica per sostenere le proprie tesi.

Inoltre il Rosatellum, voluto a suon di forzature da Renzi&B. per tagliare le gambe al M5S e Salvini e continuare a governare insieme è un sistema proporzionale.

Ogni politico onesto dovrebbe sapere e accettare che, in un sistema elettorale proporzionale, non ha alcun senso dire chi ha vinto, chi ha perso, chi deve andare al governo chi deve andare all’opposizione.

In un sistema proporzionale tutte le forze in campo, dopo gli scrutini, hanno il dovere di mettersi in gioco per ottenere quello che ritengono a loro più vicino o meno lontano ed evitare che si affermi quello che è loro più lontano.

E solo alla fine, fallito ogni tentativo di evitare il governo meno gradito, si va all’opposizione.

Il PD sta facendo l’opposto, si ritira dal confronto e fa il tifo per un governo M5S-Lega!

Questo atteggiamento assunto da Renzi e renziani dopo il 04 marzo è, come lo definisce Zagrebelsky, “vagamente eversivo” ,ma è ancor più grave se si ricorda che questa legge proporzionale è stata voluta proprio da loro.

Il M5S, quelli che i “padroni del vapore” ,un giorno sì e l’altro pure, per screditarli, senza argomentare, chiamano in modo dispregiativo “populisti”, dopo il 04 marzo, in coerenza con un sistema proporzionale, che tra l’altro non hanno votato, hanno assunto un comportamento istituzionalmente corretto: confronto sui programmi e ricerca di possibili accordi su temi concreti per risolvere problemi degli italiani.

Il M5S, pur con tutte le contraddizioni che onesti commentatori fanno rilevare, è una forza politica che mette al centro della sua agenda politica temi che dovrebbero essere temi propri di partiti che si definiscono di sinistra : la povertà, la enorme disuguaglianza tra ricchi poveri, il dramma della disoccupazione, l’abolizione degli assurdi privilegi della casta, la corruzione, il conflitto di interessi, difendere il lavoro e i lavoratori dalle multinazionali e dalla finanza (un tempo si diceva dal capitale!).

Sorgono spontanee due domande: perché il PD che si definisce ancora un partito di sinistra, che per 5 anni con Berlusconi ha governato, tentato di fare una mega riforma Costituzionale e ha fatto il Rosatellum, ora pone un muro al M5S?

Perché il PD tifa per un governo M5S-Lega e non si attiva per un governo M5S-PD che oltre a tante altre cose potrebbe riportare la dialettica politica italiana a una chiara concorrenza, per il governo del paese, tra un centro-sinistra e un centro-destra ed evitare di dare il governo del paese alla destra?

La risposta, che commentatori intellettualmente onesti come Cacciari e altri sostengono da tempo, è semplice: il PD renziano non è più un partito disinistra.

Il PDR ha accettato il pensiero neoliberista e ha lasciato i lavoratori senza rappresentanza politica.

Una massa enorme di persone, il tanto sbeffeggiato popolo, si è sentita abbandonata e senza rappresentanza politica, si è rivolta al M5S con la speranza di vedere affermati quei diritti fondamentali del lavoro, dei lavoratori, dei disoccupati e dei più deboli anche attraverso un governo dell’economia come indicato dalla nostra Costituzione sopratutto negli articoli dal 35 al47.

Renzi e renziani, che non sono certo ingenui, sono consapevoli che il M5S avrebbe messo sul tavolo sicuramente temi tradizionali di sinistra: diseguaglianza accettabile, aiuti ai più deboli, conflitto di interessi, lotta alle clientele, alla corruzione e alle mafie con una seria legge anticorruzione, abolizione degli assurdi privilegi dei politici e delle caste, limitazione del numero dei mandati, tutela del lavoro e dei lavoratori, serie riforme per sanità e scuola pubbliche e cose simili, limitazione del potere della finanza.

Come potrebbe, il PD, dire no a un programma di governo basato su questi temi senza perdere definitivamente la faccia e disvelare l’inganno del suo volersi ancora definire di sinistra?

Giuseppe Furano

Pubblicato in Italia

Riceviamo e comunichiamo la seguente nota:

“Anche gli intellettuali sono semplici tifosi! Gli italiani anche quando sono riconosciuti di appartenere al rango degli intellettuali non riescono a liberarsi di quella particolare e radicata caratteristica di italianità che è la tifoseria.

La tifoseria si sa non può seguire né la logica e né il buon senso. La squadra del cuore ha sempre ragione anche quando compra le partite e tira calci negli stinchi degli avversari.

Il 20 settembre nella trasmissione di Lylli Gruber, a otto e mezzo, sono ospiti Marco Travaglio(giornalista), Gianrico Carofiglio (intellettuale PD) e Lucio Caracciolo.

Lylli Gruber fa una domanda semplice all'intellettuale Carofiglio :perché il M5S è più popolare, e sopratutto tra i giovani, del PD?

Carofiglio, intellettuale (PD),ex magistrato e ora scrittore, mette in campo la risposta che riporto quasi integralmente: “ C'è una espressione che io amo molto e che funziona molto per definire il M5S.

Questa espressione è Agenzia del rancore.

Ci sono movimenti..la cui pratica politica non è tanto quella di proporre qualche cosa nella prospettiva della costruzione di un modello di società nuovo,..ma semplicemente di segnalare che qualcosa non va.

Ma invece di partire da questo per una prospettiva di costruzione di mondo alternativo, alimentano il rancore che in molti e nei giovani in particolare, in un'epoca come questa..delle tematiche che ai giovani piacciono.. anche per una ragione non bella da dire.. che è la semplificazione prodotta dalle agenzie del rancore come il M5S; è una cosa che piace a molti che non vogliono fare lo sforzo di esercitare i doveri di cittadini esercitando l'intelligenza critica imparando a distinguere tra una cosa e l'altra.

La banalizzazione che è tipica di taluni movimenti e partiti populisti a cominciare dal M5S e Lega, fa molta breccia presso chi per le ragioni più varie vuole sfuggire allo sforzo di esercitare l'intelligenza Critica".

Usando l'intelligenza critica del Carofiglio e semplificando, diciamo che l'intellettuale PD con un ragionamento un pò più articolato ha voluto dire che chi vota PD,FI,AP e qualche altro partito che a lui piace, esercita l'intelligenza critica, mentre chi vota M5S non vuole fare lo sforzo di esercitare i doveri di cittadino esercitando l'intelligenza critica e in più banalizza.

In parole ancora più povere chi vota M5S sono brubrù con l'anello al naso.

Io che sono un semplice intellettuale di provincia non oserei mai esprimere un disprezzo così arrogante nei confronti di qualsiasi cittadino che vota un qualsiasi partito o movimento, figuriamoci nei confronti di 8 e passa milioni di cittadini. Per rispetto delle persone in primis,ma anche per rispetto a me stesso.

All'intellettuale organico Carofiglio voglio dire tre o quattro cose:

   non c'era bisogno di usare la sua intelligenza critica per arrivare alla "banale" conclusione che 8 e passa milioni di italiani siano dei brubrù; basta andare in qualsiasi bar dello sport della penisola per ascoltare conclusioni analoghe.

   Evidentemente a chi esercita l'intelligenza critica del Carofiglio sfugge che proporre il reddito di cittadinanza è dare una risposta politica a un problema reale:la povertà. Che vuol dire proporre un modello di società alternativo a quello attuale, che vuol dire redistribuzione di ricchezza.

   proporre un modello di società alternativo a quello attuale è anche proporre l'eliminazione dei privilegi dei politici e i due mandati in quanto vuol dire due cose importanti: avvicinare i cittadini agli eletti e cercare un argine alla corruzione e alla clientela. Sfiducia nella politica,corruzione e clientela sono i cancri che avvelenano la società italiana e azzoppano la nostra economia.

   Anche difendere la Costituzione contro la riforma Renzi-Boschi-Verdini è un modo per proporre un modello di società alternativo a quello del PD et C.                                                          

Tutte queste proposte del M5S e tante altre che possono legittimamente piacere o non piacere non hanno niente a che fare con il rancore e la banalizzazione ma semplicemente prefigurano modelli alternativi di società.

Nella nostra epoca c'è chi vince ed è il capitale, c'è chi perde ed è il lavoro e perde sopratutto la generazione dai venti ai 40 anni.

Questo succede perché quella che doveva essere la sinistra (il PD di Carofiglio) che avrebbe dovuto avere il ruolo storico di difendere il lavoro non lo ha fatto ed ha messo in atto politiche di destra a difesa del capitale e delle banche.

E' semplicemente questo il motivo per il quale il M5S è più popolare del PD tra i giovani. Non centra niente né il rancore, ne la banalizzazione, nè il non voler usare l'intelligenza critica.

Rancore, banalizzazione e non uso dell'intelligenza critica sono riscontrabili proprio in discorsi come quello articolato dall'intellettuale Carofiglio.

In un paese di tifosi almeno gli intellettuali dovrebbero dare esempio di rispetto per gli avversari e con rispetto confrontarsi su Costituzione, democrazia, lavoro, banche, scuola, sanità, previdenza, assistenza ecc. senza mai presentare se stessi come quelli dotati di intelligenza critica a prescindere e gli altri come brubrù a prescindere.

Giuseppe Furano

Pubblicato in Basso Tirreno

riflessione-700x400Il quattro dicembre gli italiani hanno mandato un segnale inequivocabile al PD renziano e a tutti i sostenitori del SI (confindustria-finanza-grandi giornali-TV). I numeri dell’affluenza alle urne e i numeri del NO sono lì a dimostrare che gli italiani hanno una diffusa e consapevole cultura democratica ed assegnano alla Costituzione del 1948 un grande importanza, la considerano un baluardo di democrazia e di difesa di ogni tentativo di voler ridurre gli spazi di rappresentatività del popolo.

Il popolo italiano votando in grande maggioranza NO, dimostra di riconoscersi nella Costituzione del 1948, certo non perché la ritiene inviolabile e immodificabile, (lo hanno detto in tutte le lingue tutti i sostenitori piccoli e grandi del NO!).

Ha detto NO perché ha ritenuto profondamente sbagliato il metodo (la nuova Costituzione è stata approntata e approvata da un parlamento eletto con una legge elettorale che la Corte Costituzionale ha giudicato incostituzionale e quindi da un parlamento illegittimo) e il merito ( il popolo non è disponibile a rinunciare al suo diritto di voto per nessuna ragione al mondo!)

Questo risultato speriamo che sia monito a qualsiasi uomo politico o partito che nel futuro voglia mettere mano a modifiche o riscritture unilaterali della Carta Costituzionale.

La Costituzione è, e deve restare, quel patto che lega tutti i cittadini, nella quale tutti si devono riconoscere e farli sentire una comunità.

Altra cosa importante che questa campagna elettorale e questo voto a messo in evidenza è che dopo il quattro dicembre chiunque si azzardi a parlare a sproposito del M5S con riferimento esplicito al “populismo” caricandolo di significato negativo, debba pensarci due volte.

Questo movimento che chiede più legalità, si batte contro la corruzione, difende l’ambiente ,si batte contro la finanza pirata, si batte per ridurre le diseguaglianze, si è battuto con determinazione e con convinzione per difendere la Costituzione.

Ma non dovrebbero essere questi temi propri dei partiti di sinistra?

Il risultato del referendum anche nel mio piccolo paese,Cleto, è stato sorprendente.

Alle ultime elezioni amministrative (maggio 2016),a Cleto, si sono confrontate due liste civiche che sostanzialmente sono state due liste di un PD diviso per ragioni prettamente personali.

I risultati delle elezioni 2016 hanno assegnato 473 voti a “Insieme per Cleto” e 424 a “A testa Alta” e circa 80 sono stati i cittadini che non sono andati a votare o hanno votato scheda nulla e bianca.

Al referendum del quadro dicembre sia la minoranza (PD), sia la maggioranza (PD) hanno seguito le indicazioni della casa madre, il PD di maggioranza, e hanno fatto propaganda e dato indicazioni per il SI.

Per il NO in modo aperto e pubblico ci siamo espressi pochissimi cittadini. Per questo a Cleto il SI avrebbe dovuto stravincere con risultai bulgari!

Ma i cittadini di Cleto, 612 votanti, hanno votato 351 NO e 252 SI.

Nel dopo voto tra maggioranza e minoranza ci sono state sotterranee accuse reciproche di tradimenti, la maggioranza pensa che abbia tradito la minoranza e viceversa. Forse avranno qualche difficolta a spiegare questi risultati ai loro referenti politici regionali e provinciali!

C’è da osservare che sia la maggioranza che la minoranza non hanno fatto quella massiccia “sacrosanta propaganda scientifica” (per dirla alla DE Luca!) e si sono attenuti a una propaganda soft che non ha visto smuovere clientele e parentele.

Questo è una prova che quando nel confronto politico non entrano pesantemente le clientele e le parentele il voto, dappertutto, è molto più libero e democratico e rivela sorprese interessanti!

Il risultato eclatante del referendum a Cleto dimostrata in modo inequivocabile, che, tra amministratori (maggioranza e opposizione insieme) e cittadini , non c’è sintonia politica!

Non è proprio il massimo per la democrazia!

                                                                                                                         Giuseppe Furano

Pubblicato in Basso Tirreno

E così domenica 04 dicembre tutti gli italiani elettori siamo chiamati alle urne per un voto forse tra i più importanti dal 1947 ad oggi.

Il più importante, perché se è vero che dal 1948 ad oggi ci sono state varie riforme Costituzionali approvate e/o tentate, la riforma che ci viene sottoposta il 04 dicembre, che ha la riscrittura di 47 articoli su 139, non è un semplice aggiustamento, ma una riforma radicale che ci consegna di fatto una nuova Costituzione.

E’ vero che il cittadino elettore medio, che non ha una cultura e una conoscenza giuridica specifica, ha grande difficoltà di entrare in profondità e nel merito di tutte le implicazioni che questa riforma comporta.

Per questo è reale e molto probabile il pericolo che alla fine il cittadino o possa rinunciare e non va a votare o possa pronunciarsi a favore sulla base degli slogan martellanti del governo (su radio-televisione e la maggior parte dei grandi giornali).

Ma pur se la materia è sicuramente molto complessa nessun cittadino dovrebbe rinunciare a capire e dare un voto consapevole.

Io, per mia formazione, sono abituato a rispettare i fatti oggettivi e ad essi attenermi per le mie valutazioni.

Ma mentre nel mondo scientifico i fatti aggettivi (i fenomeni naturali) necessariamente portano gli scienziati (la comunità scientifica) a raggiungere le stesse conclusioni, così non è (per le persone e le comunità), e non potrebbe essere, quando abbiamo a che fare con i fatti sociali.

Il massimo che possiamo chiedere nel confronto sui fatti sociali e politici, alle persone e ai gruppi,è l’onestà intellettuale di esplicitare quali sono i riferimenti ideali e culturali nel rispetto dei quali,un determinato fatto politico-sociale oggettivo,è accettabile o no.

Le diverse conclusioni, come è evidente, sono legate non al fatto in sé, ma, nelle migliori delle ipotesi alle visoni del mondo e della vita sociale, al senso che si da al proprio essere al mondo e del rapporto con gli altri esseri viventi (uomini o animali che siano), in breve agli ideali e alle ideologie delle persone, e nella peggiore delle ipotesi a piccoli o grandi interessi economici e di potere.

Oltre al rispetto dei fatti negli affari politico-sociali mi faccio guidare da una sana, pacata, costante e critica diffidenza verso gli uomini di potere, sia pure da me delegati, come è giusto e indispensabile in democrazia.

Perché ritengo che non debba mai essere una delega senza controllo, perché il potere non si dà mai limiti e se non lo si controlla è come i gas, occupa tutti gli spazi a sua disposizione.

Io che sono un cittadino elettore medio, per esprimere con convinzione il mio NO, ho fatto valutazioni, sia sul metodo che nel merito della riforma, che ritengo possano fare tutti i cittadini che non vogliono essere espropriati della loro individuale ragione critica.

Nel metodo.

La Costituzione vigente è stata approvata da una assemblea eletta con metodo proporzionale e quindi rappresentativa di tutti gli orientamenti culturali ed ideali del nostro paese.

La migliore cultura politica-giuridica-istituzionale è stata impegnata e si è democraticamente confrontata per arrivare alla formulazione dei 139 articoli.

E siccome è giusto e doveroso che una Costituzione deve avere una forma linguistica chiara e precisa, sono stati coinvolti anche i migliori letterati per la sua stesura.

La nuova Costituzione (perchè di nuova Costituzione si tratta!) è stata approntata e approvata da un parlamento eletto con una legge elettorale che la Corte Costituzionale ha giudicato incostituzionale e quindi da un parlamento illegittimo. Se non altro politicamente non abilitato a mettere mano alla Costituzione.

Il percorso di approvazione ha visto una maggioranza illegittima fare tutte le forzature. La nuova Costituzione è stata approvata da una parte politica che rappresenta una minoranza del paese (che illegittimamente è maggioranza in parlamento!).

La nuova Costituzione,quindi, non è di tutti, ma di una parte minoritaria del paese! E qualora dovesse vincere il SI, sarà sempre la Costituzione nella quale circa metà degli italiani non si riconosceranno!

Se dovesse vincere il NO, non ci sarà il vuoto, ci teniamo la Costituzione che è stata votata dal 90% dell’Assemblea Costituente e nella quale si sono riconosciute la cultura laico-liberale,quella cattolica,quella socialista e un intero popolo.

E dal 1948 ad oggi pur con tutte le critiche e le richieste di legittimi aggiustamenti, tutte le forze politiche, ma sopratutto gli italiani come popolo, in Essa si sono riconosciuti e spesso mostrato orgoglio per avere la Costituzione più bella del mondo.

Da più parti in questi circa 70 anni si è rimproverato alla politica governante la non piena e completa applicazione della Costituzione del 1948 (altro che spasmodica attesa del suo superamento!).

Io voto NO, perché preferisco tenermi la Costituzione del 1948, non perché la ritengo inviolabile e immodificabile, ma perché, per i miei riferimenti ideali e di democrazia, ritengo che le Costituzioni dovrebbero avere un iter di stesura e approvazione confrontabili a quelle seguite per la Costituzione del 1948.

Io voto NO, perchè leggendo, sia pure da non esperto costituzionalista e da non letterato, gli articoli della Costituzione del 1948 e nel contempo i nuovi 47 articoli della nuova Costituzione, trovo che ci sia un abisso, almeno, per chiarezza e precisione linguistica.

Per quanto attiene al merito, ho provato a leggere tutti i nuovi articoli.

Di fronte al nuovo all’art.70 mi sono arreso e ho ascoltato quanto sostenevano i sostenitori del NO e del SI.

Ho cercato di capire l’art.57 che tocca un punto per me irrinunciabile: la elezione da parte dei cittadini dei senatori fino a quando sono previsti.

Testualmente c’è scritto “ I Consigli Regionali e i Consigli delle Province di Trento e Bolzano eleggono, con metodo proporzionale, i senatori fra i propri componenti e, nella misura di uno per ciascuno, fra i sindaci dei comuni dei rispettivi territori”.

Io da profano capisco che mi tolgono il diritto di eleggere i senatori che verranno eletti con elezioni di secondo livello, (più o meno come capita per i consiglieri provinciali), che in ultima sintesi verranno eletti dai partiti.

Non sono disponibile a rinunciare al mio diritto di voto per nessuna ragione al mondo! E’ l’unico potere che mi resta per controllare i miei rappresentanti!

Anche se fosse vero che ci sono i risparmi propagandati dai sostenitori del SI, se fosse vero che si garantisce più governabilità e iter più brevi per l’approvazione delle leggi, direi sempre NO, grazie!

Non accetto risparmi a scapito del mio diritto di voto, non accetto che per garantire la governabilità sia limitato lo spazio della democrazia, (le istanze di partecipazione attiva dei cittadini, di espressione del voto, di scelta dei candidati), non mi interessa la velocità per l’approvazione delle leggi, voglio il mio diritto di voto e accetto la lentezza della democrazia!

Ma complessivamente nel merito riconosco che proprio perché sono un cittadino elettore medio, non fornito degli strumenti tecnici per entrare in profondità nelle implicazione della nuova Costituzione, devo necessariamente fare anche un atto di fiducia.

E sopratutto in riferimento a quella sana, pacata, costante e critica diffidenza verso gli uomini di potere il mio voto sarà convintamente NO,perchè mi fido sicuramente di più dei padri costituenti che non dei padri riformatori, perchè oggi, per le valutazioni e le implicazioni della nuova Costituzione, mi fido di più dei 10 ex Presidenti della Corte Costituzionale che non di Renzi-Boschi-Verdini.

Voto NO,perché di fatto ad oggi c’è ancora l’italicum!

Voto NO, perché mi fido e ritengo che il mio posto sia a fianco del mondo del lavoro,dell’ANPI e non di Confindustria,JP Morgan,Associazione Bancaria,Marchionne.

Voto No,perché ritengo che sia la più colossale delle sciocchezze ripetere che cambiare è sempre di sinistra e assume di per sé significato positivo ,senza entrare nel merito del cambiamento.

Di sinistra sono tutti quei cambiamenti che vanno ad aumentare la rappresentatività dell’elettore (quindi la democrazia), quelli che vanno a diminuire le diseguaglianze sociali, quelli che aumentano le tutele del lavoro e del lavoratore.

Voto No,perché ritengo lontano da ogni pur minima cultura democratica e pericolose le affermazioni di importanti sostenitori del SI, quali, “dobbiamo fare una legge che ci consenta di vincere e impedire la vittoria del M5S o “l’unica forma di democrazia è l’oligarchia” (E noi poveri elettori medi che abbiamo sempre pensato che oligarchia (comando di pochi) e democrazia (governo del popolo) fossero antitetici!)

Voto NO,non contro Renzi, pur non apprezzando la sua politica, ma per questo voterò contro di lui alle prossime elezioni politiche.

Voto NO, perchè,se è giusto, secondo le regole di ogni democrazia, che una maggioranza democraticamente eletta possa approvare una qualsiasi legge a maggioranza, non è assolutamente pensabile che una Costituzione possa essere approvata da una maggioranza ancorché eletta con legittimità democratica, figurarsi da una maggioranza illegittima.

Il 4 dicembre voto NO perché ritengo che la Costituzione è di tutti ed è la cornice dentro la quale tutti i cittadini di qualsiasi orientamento politico e culturale dovrebbero riconoscersi e perché non accetterò mai riforme della Costituzione del 1948 che riducono le istanze di partecipazione attiva dei cittadini.

Giuseppe Furano

Pubblicato in Campora San Giovanni

Giuseppe Furano scrive contro la frammentazione politica e sociale.

Il gruppo “Cleto Futuro”, ieri 07/03/2016, ha fatto una riunione per fare una analisi delle problematiche e esigenze del nostro Comune e contemporaneamente decidere quali comportamenti e iniziative intraprendere, come Gruppo, per le prossime elezioni Amministrative.

 

Si è preso atto che, dopo circa un anno di confronti, tra Gruppi e nei Gruppi, che hanno interessato, a voler essere ottimisti non più del 15% degli elettori,e che non hanno mai posto,pubblicamente, in

discussione i veri problemi del nostro paese,a soli due mesi dall’appuntamento elettorale, a Cleto, regna il massimo di divisione e di frammentazione politica e sociale.

 

Oramai i gruppi non sono più quattro, ma forse 6-7!

Un dato politicamente e culturalmente allucinante per un paese di circa 1400 abitanti!

Nelle ultime quattro tornate elettorali a Cleto si sono confrontate tre liste. Già tre liste che si

confrontano in elezioni amministrative in un paese di circa 1400 abitanti è un evidente segno di

frammentazione, conflitti e divisioni e in ultima istanza di incapacità di mediazioni per aggregare gruppi e soggetti i più omogenei possibili o se si preferisce i meno idealmente distanti o ancora semplicemente incapacità culturale di trovare punti di contatto per il bene di questo martoriato paese.

Le quattro Amministrazioni 1999-2004-2009-2011 sono terminate prima della scadenza naturale per lo sfaldarsi delle maggioranze.

Il Gruppo ha preso atto che le divisioni e le contrapposizioni,che arrivano fin dentro i nuclei familiari, non solo arrecano un grave danno alla vita sociale del paese,ma hanno impedito e impediranno una efficace ed efficiente attività Amministrativa.

 

Noi di “Cleto Futuro” riteniamo che a Cleto dovrebbero confrontarsi non più di due liste. Due liste composte da persone competenti e motivate che nei rispettivi ruoli di Sindaco,Assessore o Consigliere siano capaci di portare il loro contributo efficiente ed efficace per tutto il periodo del mandato.

Un confronto democraticamente corretto tra due progetti di paese concorrenti potrà avviare,a Cleto, una svolta politico-culturale per non condannare questo paese ad un certo e inesorabilmente declino.

Il Gruppo “Cleto Futuro”,che ha effettivamente a cuore il bene di questo paese, all’unamimità, ha preso la decisione di affidarmi l’incarico di contattare tutti i Gruppi per fare un ultimo tentativo per favorire la riduzione della frammentazione sociale e politica.

 

Nel mandato affidatomi, il Gruppo ha convenuto di dover sottoporre, a tutti i gruppi che accetteranno il confronto,prioritariamente, due punti:

1) tutti gli amministratori rinunciano,nei primi due anni,alle loro indennità che vanno a essere utilizzate per ridurre tributi e tasse per le famiglie più numerose e bisognose e per altri interventi nel sociale.

Dopo i due anni se l’Amministrazione sarà stata in grado di ridurre tasse e tributi per tutti i cittadini ed avere risorse per interventi nel sociale,gli Amministratori potranno ricevere la metà dell’indennità loro spettante per il resto del mandato. (nel quinquennio si tratta di mettere a disposizione del Comune una somma che va da un minimo di 100 a un max di 150 mila euro!)

Sarebbe un gesto di affetto e amore sincero e concreto per questo sfortunato paese!

2) I gruppi disposti al confronto dovrebbero essere disposti ad accettare delle primarie aperte a tutti gli elettori di Cleto per la scelta del capolista.

Considerato che fra circa due mesi si dovranno presentare le liste il tempo che ho a disposizione è

ristrettissimo.

Penso di completare il giro entro domenica 13 c.m.

I cittadini attraverso FB o con manifestini pubblici saranno informati del risultato di questo tentativo.

Giuseppe Furano

Pubblicato in Basso Tirreno

Scrive Giuseppe Furano:

“Partendo dallo scioglimento anticipato del Consiglio Comunale di Cleto da ex Consigliere di minoranza del Gruppo “Cleto Futuro” sento il dovere di fare alcune riflessioni. Non per litigare sul passato remoto e recente ma per analizzare il passato, leggere il presente e guardare al futuro. Il gruppo “Cleto Futuro” ha dato ,sia con l’ultima lettera aperta ai cittadini in occasione delle dimissioni,sia durante tutti i quattro anni di Amministrazione con interrogazioni, manifesti e interventi in Consiglio Comunale, un severo giudizio sull’operato dell’Amministrazione Longo sia in termini di rispetto delle più elementari regole democratiche sia in merito alla gestione amministrativa. E’ giusto lasciare ai componenti della maggioranza il compito e il diritto-dovere di dare le loro versioni sui rapporti,sui contrasti interni e sui motivi amministrativi della rottura. Solo voglio ricordare a tutti i componenti la maggioranza che in una piccola comunità ci sono verità che, anche se condivise o semplicemente ritenute inevitabili si percepiscono,si intuiscono e si conoscono. Lo scioglimento anticipato di un Consiglio Comunale,che avviene,è bene ricordarlo,per lo sfaldarsi della maggioranza, rappresenta sempre una sconfitta, non solo della maggioranza. E’ una sconfitta non solo politica,ma anche e sopratutto socio-culturale di tutta una comunità,ancor più drammatica,a mio giudizio, quanto più la comunità è piccola. E questo,per chi ha voglia,sensibilità e cultura per ascoltare lo si coglie nelle semplici e brevi dichiarazioni di tanti cittadini che manifestano il loro malessere e la loro delusione con pensieri del tipo “ Cleto è finito male…”, “ Cleto non è governabile…“ a Cleto dovrebbero eliminare le elezioni e fare amministrare sempre il Commissario…” Io,anche a nome del gruppo che rappresento, voglio iniziare a dare un primo contributo a un confronto e dibattito che spero si avvii e si sviluppi e possa essere rinascita per Cleto sia dal punto di vista politico che socio-culturale. Dal 1950 al 1995 a Cleto si sono fronteggiate liste che vedevano,sostanzialmente, da una parte la DC e dall’altra PCI-PSI. Questi schieramenti contrapposti erano lo specchio della divisione culturale e politica caratteristica dell’Italia di quegli anni. Questa contrapposizione a livello comunale, a Cleto, ha resistito anche negli anni 70,80 e metà anni 90 quando a livello nazionale erano in atto governi DC-PSI. Con tutti i limiti, le contraddizioni e anche le superficialità di appartenenza questi schieramenti erano comunque connotati da alcuni chiari e semplici elementi culturaliideologici che dal livello nazionale scendevano fino alle più piccole realtà e rappresentavano elementi di unità e uniformità di agire. A Cleto dal 1950 e fino alla metà degli anni 90 sono state attive tre sez. di partito (DC,PCI,PSI) che hanno rappresentato un grande veicolo di democrazia e partecipazione oltre che formazione culturale e veicoli per una maturazione di consapevolezza di appartenenza a un campo idelogico-culturale e in ultima istanza luoghi esclusivi di discussione dove si formavano le liste per le elezioni comunali. Dal 1995 ad oggi la crisi,la scomparsa e la continua trasformazione dei maggiori partiti a livello nazionale ha avuto come effetto a Cleto anche la scomparsa delle sez. tradizionali. Dal 1995 a Cleto si confrontano liste civiche, tutte molto eterogenee con dentro un po’ tutti gli orientamenti politici-culturali anche agli antipodi,dove per la formazione delle stesse hanno contano sempre di più le parentele,le clientele,i rapporti amicali ecc.. Nelle ultime due elezioni amministrative del 2009 e del 2011 ci sono sempre state tre liste. Quelle che hanno avuto maggiori consensi sono state, “Stella del Sud” con capo lista Giuseppe Longo (ex DC confluito nel PD) e “cambiare Rotta” nel 2009 e “Cleto Futuro” nel 2011 con capo lista il sottoscritto(ex PCI). L’elettorato tradizionale ex DC (confluito a livello di tessere nel PD) ha sostenuto sostanzialmente la lista Longo. L’elettorato tradizionale ex PCI (non confluito a livello di tessere nel PD) ha sostenuto le liste Furano sia nel 2009 che nel 2011. Il risultato è stato che in 20 anni a Cleto 4 Amministrazioni Comunali sono state sciolte anticipatamente. E allora è necessario,si o no, che qui a Cleto tutti i soggetti singoli,gruppi, associazioni,che vogliono bene a questo paese, che hanno interesse a rappresentarlo, che ne hanno la voglia e le capacità,si pongano il problema di avviare una discussione e un confronto, prima per fare una analisi di questi fallimenti e dopo tentare di trovare una soluzione per non condannare questo paese ad un certo e inesorabilmente declino? Noi come “Cleto Futuro”, nella ultima nostra riunione, abbiamo indicato alcuni punti base da cui partire che io voglio ancora ampliare ed esplicitare per sottoporli a una seria discussione che sia da guida alla formazione delle liste. 1) Si dovrebbe avviare un dibattito tra soggetti e gruppi che prioritariamente accettino pochi, ma chiari (se poi qualcuno ne vuole indicare degli altri ben vengano!) punti fondamentali: -volere bene sinceramente a questo martoriato paese -considerare la politica un servizio, non un’occasione per avere tornaconti personali -essere assolutamente lontani dalla politica familistica-clientelare che è alla base della corruzione ed è il più grande male dell’Italia e anche di Cleto; -se si è maggioranza o opposizione ci deve essere il massimo di rispetto per le regole democratiche; -la partecipazione dei cittadini deve essere agevolata durante tutta la durata del mandato utilizzando tutti gli strumenti umani e tecnologici; -pur rispettando le aspirazioni e la dignità di tutti si dovrebbe evitare di avere amministratori con competenze non adeguate ai compiti richiesti; 2) Consapevole che ci troviamo a vivere in un’epoca in cui anche a livello nazionale sono saltate e sbiadite tutte le differenze ideologiche comportamentali, culturali e di operare politico tra destra e sinistra,chiedo e metto nell’ipotetico confronto qui a Cleto: potrebbe essere interessante e percorribile, per la formazione delle prossime liste puntare ad una aggregazione dove sia privilegiata l’omogeneità dal punto di vista politico-culturale dei componenti, piuttosto che le parentele e le valutazioni sulla vittoria? 3) un confronto che, partendo dalle componenti morfologiche,agro-alimentari e insediative,dalle esigenze di servizi,di riqualificazione,dai valori patrimoniali possa delineare un progetto di paese condiviso che sia capace di utilizzare in ogni momento con coerenza,e non in modo episodico e disorganico, tutti i finanziamenti esterni e le disponibilità interne. E su questo progetto di paese chiedere la condivisione e la fiducia ai cittadini e non perché parente,amico,cliente ecc. Se siamo capaci di fare far questo salto alla politica, qui in questo piccolo paese, non solo avremmo reso un gran servizio al nostro paese ma avremmo contribuito ad avviare dal basso quello che dovrebbe verificarsi in tutt’Italia. Se questo sarà possibile queste dimissioni avranno avuto un senso. Ex malo,bonum! Altrimenti ex malo “malissimum". Giuseppe Furano”

Pubblicato in Basso Tirreno

In data 01/04/2015 noi Consiglieri del gruppo “CLETO FUTURO”,Giuseppe Furano e Piero Guzzo, abbiamo rassegnato le dimissioni dalla carica di Consiglieri Comunali,consapevoli che insieme a noi ci sarebbero state le contestuali dimissioni dell’altro consigliere di minoranza Giuseppe Filice e dei tre Consiglieri della maggioranza Armando Bossio,Maria Briglio e Giuseppe Briglio con il conseguente scioglimento del Consiglio Comunale.

Un atto politico-amministrativo così forte e importante per Cleto,a noi che abbiamo inteso,sempre e in specifico per tutti questi quattro anni di Amministrazione Longo,il nostro impegno politico e il nostro essere Consiglieri come servizio ai cittadini e a Cleto,ci si pone il dovere di dare le più ampie motivazioni,in primis ai nostri elettori e contemporaneamente a tutti i cittadini di Cleto.

BREVE CRONOSTORIA

Nel 2010 ci sono state le dimissioni di 7 Consiglieri (4 di minoranza e tre della maggioranza “Cambiare Rotta”) che hanno decretato lo scioglimento del Consiglio Comunale e la decadenza del Sindaco Giuseppe Furano dopo appena 10 mesi, lasciatecelo dire,di ottima Amministrazione.

A maggio 2011 i cittadini di Cleto hanno votato e hanno eletto il nuovo Sindaco, Giuseppe Longo.

E’ utile in questa breve cronistoria riportare ampi stralci dell’intervento che il capo gruppo di “CLETO FUTURO” Giuseppe Furano, ha fatto nel primo Consiglio Comunale del 04/06/2011;

“Prendo atto che 656 (382+274) Cletesi, con il loro voto, hanno dichiarato che non condividono le nostre analisi su responsabilità e ritardi amministrativi e il nostro progetto di paese.…a fronte di 287 che lo hanno condiviso….

Certo ne prendo democraticamente atto, ma permettetemi di dire, con un filo di tristezza! …..

I risultati delle elezioni hanno evidenziato che “Stella del sud” è maggioranza relativa qui a Cleto…..!

In democrazia le maggioranze,che siano assolute, che siano relative, che siano per un solo voto, o per 95 voti, hanno il diritto di essere riconosciute, e hanno il diritto-doveredi amministrare.

IO, noi di Cleto Futuro, riconosciamo a voi,con correttezza democratica, che siete maggioranza relativa e che avete il diritto-dovere di amministrare il nostro paese per il tempo del mandato amministrativo…….

La nostra sarà una opposizione serena,tranquilla e democratica, noi non pensiamo che una minoranza si qualifichi per quanti no riesce a dire.…

…Siamo consapevoli,altresì, che dopo la bassanini i Consigli Comunali sono degli ornamenti e le minoranze contano, se va bene, quanto il due di denari quando la briscola è a coppe….ma noi pensiamo che possano contare molto per quanto concerne la trasparenza e il rispetto della legalità.

E su queste la nostra sarà una opposizione attenta,rigorosa e severa!!(e comincerà da questa sera)!…….

…Noi chiediamo semplicemente il rispetto delle regole democratiche e il massimo di trasparenza e saremo lieti se l’Amministrazione si impegnerà per espletare i concorsi,per attivare la raccolta differenziata,per portare a vanti i tanti progetti da noi messi in cantiere e i tanti altri che sono necessari per il nostro paese e mettere in campo tutte le iniziative che possano facilitare la partecipazione dei cittadini……Con serenità ma con fermezza vi chiediamo di non esagerare con il clientelismo,di avere il senso e il rispetto dell’Istituzione,delle minoranze e di tutti i cittadini di Cleto,come è vostro preciso dovere!”

Queste le nostre premesse! Completamente lontane dalle prese di posizioni della lista Longo in tutti i Consigli nel 2009-2010 quando il Sindaco era Giuseppe Furano che addirittura si sono presentati in Consiglio per dire che non riconoscevano il risultato delle elezioni!

Con chiarezza,con alto senso di rispetto delle regole democratiche,avevamo buttato dietro le spalle il passato e guardavamo al futuro!

Cosa è accaduto in questi quattro anni!

1) in merito al rispetto delle regole democratiche

Il gruppo Cleto Futuro ha presentato in questi 4 anni circa 40 interrogazioni su vari argomenti e interventi dell’Amministrazione e quasi sempre c’è stato da parte del Sindaco e di tutta l’Amministrazione il silenzio più assordante in violazione delle più elementari regole della democrazia;

2) in merito alle iniziative per facilitare la partecipazione dei cittadini

Il gruppo “Cleto Futuro” ha sollecitato il Sindaco con interrogazioni,in Consiglio Comunale e per vie informali per migliorare la fruibilità del sito comunale,di adoperarsi per trasmettere in Streaming le sedute del Consiglio comunale per dare ai cittadini la possibilità di partecipare. Riscontro zero!

3) in merito ai concorsi

Nel comune di Cleto dal 2006 al 2012 sono andati in pensione 5 dipendenti.

L’amministrazione Furano (CAMBIARE ROTTA) nel marzo 2010 aveva terminato tutto l’iter per espletare 4 concorsi part-time.

Nella prima seduta del Consiglio Comunale del giugno 2011 e continuamente con interrogazioni e manifesti fino a novembre 2012 il gruppo CLETO FUTURO ha sollecitato il Sindaco a fare i concorsi.

Ma l’Amministrazione è rimasta sorda all’appello per 18 mesi e così come stabilisce la legge dopo il 31/12/2012 non sarà più possibile espletarli!

Motivi di questo comportamento assurdo?

Forse perchè, questo comportamento,sicuramente deleterio per il paese, è funzionale a quell’idea di politica familistica-clientelare che avendo promesso 5 posti a trenta persone ne puoi accontentare 5, ma ne avrai contro 25!

4)bilancio di previsione 2012

Il gruppo “Cleto Futuro” aveva individuato gravi criticità emergenti dall’analisi del bilancio di previsione 2012 e in sede di discussione in Consiglio Comunale la maggioranza non ha dato nessuna disponibilità alla discussione e al confronto. Il Gruppo Cleto Futuro dopo le tante sollecitazioni (anche con lettera) difronte all’assoluta indifferenza della maggioranza ha inviato una richiesta di verifica alla Corte de Conti.

5) conti consuntivi e bilanci di previsione

In tutti i consuntivi e bilanci di previsione dal 2012 al 2014 il Sindaco non ha mai presentato una relazione e contro il regolamento comunale il responsabile dell’ufficio finanziario ha dato lettura del bilancio, è stato presente per tutto il tempo della seduta ed è stato l’unico effettivo interlocutore con la minoranza “Cleto Futuro”.

4) raccolta differenziata

Il Gruppo “Cleto Futuro” i primi di agosto 2014 ha fatto una interrogazione circostanziata per avere chiarimenti sulle modalità di avvio del servizio di raccolta differenziata.

Nella interrogazione ponevamo il quesito chiaro: a nostro giudizio l’avvio del servizio di Raccolta differenziata,con affido diretto senza gara, attraverso i criteri di Ordinanza

Urgente non solo è incompatibile con il buon senso e con una pratica di buona Amministrazione, ma sicuramente anche con le norme e i regolamenti, prefigurando palese illegittimità.

La nostra interrogazione come di consueto non ha avuto risposta e solo in dicembre in occasione di un Consiglio Comunale c’è stata una discussione,quando però i quesiti posti venivano superati da altre ipotesi di illegittimità in quanto dopo 6 mesi la gara per l’affidamento del servizio non era ancora stata espletata.

I cittadini hanno potuto già verificare che la modalità di avvio del servizio ha portato a un aumento considerevole delle tariffe.

Ancora oggi a distanza oramai di 10 mesi non è stata espletata la gara.

In questi ultimi giorni si è avuto,sul problema differenziata, uno scontro tra il Sindaco e i Dirigenti, con il Sindaco che ha minacciato comunicazioni alla Procura della Repubblica, entro il 19/03/2015,qualora i responsabili non avessero espletato tutte le procedure per rendere possibile l’espletamento della gara.

Il 19 marzo è passato ma il Sindaco non ha fatto comunicazione alla Procura.

Forse perché i dirigenti e il tecnico comunale in particolare hanno risposto declinando ogni responsabilità passata e presente,addebitando,al contrario,di fatto, all’Amministrazione tutta la responsabilità per aver proceduto senza mai coinvolgerli e fuori dai vincoli di legge; ed inoltre ricordando al Sindaco che “la gara non poteva e non può essere espletata…… per impossibilità di avere tutte le autorizzazioni di legge”.

5) Servizio Civile

In Consiglio Comunale il Gruppo “Cleto Futuro” pur riconoscendo la positività per il paese dall’avere avuto l’assegnazione del servizio civile,ha sottolineato l’eccessivo costo per le casse del Comune, più di 22000,00 euro.

Ma la cosa più grave,forse addirittura illegittima, è stata la gestione assolutamente clientelare-personalistica del Sindaco che addirittura si è nominato Presidente della Commissione che ha fatto la selezione dei concorrenti per scegliere i primi sei giovani per il primo progetto.

Alcuni Partecipanti esclusi hanno fatto una comunicazione alla procura della Repubblica.

In Consiglio Comunale “Cleto Futuro”,pur consapevole che queste pratiche purtroppo fanno guadagnare voti, ha condannato senza mezzi termini questo modo di operare che avvilisce e discredita la politica.

6) lavori pubblici

per quattro anni abbiamo criticato e fatto proposte alternative a quelle dell’Amministrazione sia in merito alle scelte che in merito ai metodi procedurali.

Ricordiamo soltanto i più importanti:strada castello-intervento sul Fiume savuto-Pisl.

7) rimpasto in giunta

E siamo all’attualità presente.

Da circa un anno trapelavano notizie su dissapori e contrasti forti nella maggioranza, e da quanto filtrava erano sia di natura amministrativa che di natura politica.

Circolavano anche voci di contrasti legati alla parcella da pagare all’avvocato Barba.

Ma in un Consiglio Comunale, convocato per questo motivo, poco si è capito sulle divisioni della maggioranza.

E’ stato un dato certo che alle ultime Regionali,Sindaco e vice-Sindaco, che erano entrambi PD,hanno,in modo pubblico, fatto campagna elettorale,il sindaco per il Candidato di centro destra Mancini e il vice Sindaco per il PD Guccione.

E mentre all’esterno si ipotizzava una rottura con il vice-Sindaco Bossio con eventuale ritiro della delega,in modo inaspettato,giovedì 26, veniva ritirata la delega all’assessore Giuseppe Briglio e conseguente nomina di assessore a Bruni Antonio, che, è bene ricordare, nella divisione che si era venuta a determinare nella maggioranza era ed è fedelissimo del Sindaco.

Questa operazione garantiva al Sindaco la Maggioranza in giunta e ad occhi di tutti noi all’esterno,rendeva di fatto marginale il ruolo del vice-Sindaco con il quale oramai navigavano su binari contrapposti.

Con lo stupore di tutti trapelava che tra Sindaco e Vice c’era stato un chiarimento.

Il tutto sembrava verosimile in quanto se così non fosse stato la “vecchia volpe” Sindaco Longo non avrebbe azzardato il ritiro della delega a Briglio Giuseppe.

Lunedì 30 noi Consiglieri di “Cleto Futuro” veniamo contattati dai tre Consiglieri di Maggioranza (Bossio, Briglio Giuseppe e Briglio Maria) che ci chiedono un incontro.

Nell’incontro i tre ci raccontano delle lotte interne che duravano da più tempo su scelte e metodi portati avanti sopratutto dal Sindaco. Sopratutto mettevano in evidenza il fatto che non erano riusciti ad avere una mediazione sulla questione differenziata e su la gestione del servizio civile nella scelta dei giovani nel primo progetto.

E anzi il Sindaco non faceva mistero,a loro dire, di voler gestire i 14 posti del secondo progetto di servizio civile “cleto: la sua storia il suo castello”, con le stesse modalità personalistiche del primo progetto.

E il ritiro della delega a Briglio Giuseppe era un modo per garantirsi il massimo di manovra in giunta e tutto avrebbe avuto inizio tra giovedì e venerdì.

Dopo questa esposizione concludevano che loro ritenevano che non c’erano più le condizioni politiche per andare avanti e ritenevano un bene per il paese far terminare questa Amministrazione.

Aggiungendo che se fossimo stati d’accordo il tutto doveva avvenire mercoledì, altrimenti la possibilità di impedire la gestione clientelare del secondo progetto del servizio civile da parte del Sindaco non sarebbe stato più possibile.

Noi che da quattro anni riteniamo che L’Amministrazione Longo non solo ha fatto scelte assolutamente non coerenti con i bisogni del paese,che ha operato sempre ai limiti della legalità se non proprio in piena illegittimità, che non ha avuto il minimo rispetto della minoranza e delle più elementari norme della democrazia,sicuri di interpretare il pensiero e gli orientamenti dei nostri elettori, dopo una brevissima riflessione, abbiamo convenuto che non c’erano ragioni politiche-amministrative per non accettare.

Anche se non abbiamo mancato di sottolineare, ai tre consiglieri di maggioranza, che pur comprendendo le loro giustificazioni,pur considerando il fatto che erano alla loro prima esperienza amministrativa, forse il loro gesto arrivava con qualche ritardo e con la stessa onestà abbiamo aggiunto, meglio tardi che mai!

E poi abbiamo ancora aggiunto, considerando il comportamento della minoranza PD nei confronti del governo Renzi,che sono politici navigati e di lungo corso,il vostro ritardo, forse, può essere non solo compreso ma anche giustificato!

Così mercoledì 01/04/2015 ci siamo recati al comune e abbiamo posto fine a una esperienza amministrativa per noi deludente.

Pensiamo sia necessario ribadire che non l’abbiamo fatto per “rendere pan per focaccia “ al Sindaco Longo,ma semplicemente perché abbiamo ritenuto di fare onestamente e con convinzione il bene di Cleto e un atto doveroso e consequenziale alla nostra opposizione in quattro anni!

E chi ci ha seguito in questi quattro anni di opposizione, insieme propositiva e rigorosa, ed ha un minimo di onestà intellettuale converrà che è sicuramente così!

Ci curiamo poco di chi non ha onestà intellettuale, anzi speriamo che stiano lontano da noi!

ORA SI DEVE PENSARE AL DOPO!

Giovedi 02/04 il Gruppo Cleto Futuro si è riunito e, come era politicamente logico, tutti hanno condiviso il comportamento dei consiglieri Furano e Guzzo, senza se e senza ma!

Ora chi onestamente e con convinzione si è riconosciuto negli orientamenti ideali di “Cleto Futuro” è in campo e abbiamo iniziato col fare una prima analisi e porre dei paletti che riteniamo debbano essere posti per le future eventuali aggregazioni.

Questa è la quarta volta che il Consiglio Comunale di Cleto si scioglie anticipatamente per sopraggiunte divisioni nella maggioranza.

Questo,secondo il nostro giudizio, è il segno che qui a Cleto la democrazia è ammalata.

Nè può essere di sollievo il fatto che non è una condizione solo di Cleto, se è vero che a livello nazionale questo è il terzo governo che niente ha a che fare con le indicazioni date dal popolo italiano alle elezioni!

Sono oramai 20 anni che a Cleto si confrontano liste civiche tutte molto eterogenee con dentro un po’ tutti gli orientamenti politici-culturali anche agli antipodi,dove contano di più le parentele,le clientele,i rapporti amicali ecc..

Noi vogliamo far tacere il pessimismo dell’intelligenza e dare il massimo vigore all’ottimismo della volontà e tentare per la prossima volta di fare una aggregazione dove sia privilegiata l’omogeneità dal punto di vista politico-culturale dei componenti, piuttosto che le parentele e le valutazioni sulla vittoria.

E per essere precisi e cominciare fin da subito a mettere paletti concreti,per come abbiamo stabilito nella nostra riunione, noi accetteremo di confrontarci per eventuali apparentamenti con singoli o gruppi che accettino tre punti fondamentali:

-volere bene sinceramente a questo martoriato paese

-considerare la politica un servizio, non un’occasione per avere tornaconti personali

-essere assolutamente lontani dalla politica familistica-clientelare che è alla base della corruzione ed è il più grande male dell’Italia ;

Certo, pur se vogliamo dare vigore all’ottimismo della volontà, siamo consapevoli che in un paese,non Cleto,ma l’Italia intera,che da più di cento anni ha fondato la partecipazione politica sul familismo e la clientela non è impresa facile.

Ma noi vogliamo coltivare la speranza che in un piccolo paese possa essere, anche se estremamente difficile, non impossibile!

Giuseppe Furano e Piero Guzzo

Pubblicato in Basso Tirreno

Le interrogazioni sono uno dei pochi strumenti politici nelle mani della minoranza. Raggiungono in primis l’obbiettivo di parlare e di far parlare di un fatto o di una vicenda che diversamente resterebbe celata, nascosta, non evidenziata

Ed in secundis obbligano l’amministrazione ad una scelta che spesso viene rinviata senza una specifica ragione.

Ed ecco la interrogazione della minoranza di Cleto:

“AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO                                               COMUNE DI CLETO (CS)

AL SINDACO                                                                           COMUNE DI CLETO (CS)

AL SEGRETARIO                                                                      COMUNE DI CLETO (CS)

Premesso che

già nella prima seduta del Consiglio Comunale del giugno 2011 il gruppo CLETO FUTURO aveva sollecitato la nuova Amministrazione ad attivarsi per espletare i concorsi relativi ai posti che si erano resi vacanti dal 2006 al 31/12/2010;

preso atto che

Sindaco e Presidente del Consiglio non hanno mai dato risposta a tutte le richieste di chiarimenti sul mancato espletamento dei concorsi e che addirittura non si sia mantenuto l’impegno, preso nel Consiglio Comunale del novembre 2012, nel quale si stabiliva la convocazione a breve (prima del 31/12/2012) di un Consiglio Comunale dedicato a una discussione su fabbisogno del personale e concorsi;

considerato inoltre che

a nostro parere, per venire incontro alle esigenze prioritarie del Comune e per fornire i servizi essenziali ai cittadini, bisognava privilegiare un concorso per coprire,anche parzialmente, il posto di addetto ad anagrafe e stato civile;

tutto ciò premesso

in merito al Bando di concorso per la copertura di n.1 posto al 40%, profilo manutentore cimitero comunale ecc. si interrogano le S.V., ognuno per le proprie competenze, su quanto segue:

1) motivazione della scelta effettuata;

2) se è garantito il rispetto percentuale tra spese personale e spese correnti (50%)

3) se è garantito il rispetto patto di stabilità per l’anno 2013 (dichiarazione Responsabile S.F.)

4) se il Comune ha predisposto le modalità operative per attuazione pari opportunità (Atto

deliberato)

5) In merito ai requisiti per l’ammissione al concorso si chiede:

a)quali siano le giustificazioni giuridiche che a fronte di un concorso dal profilo professionale

molto generico si richieda un diploma tanto specifico ( tanto è che noi tra le 15-20 aree professionali individuate nei vari percorsi di istruzione e formazione professionale delle regioni italiane non abbiamo trovato specificatamente quella richiesta dal bando!)

b)la motivazione della richiesta di “conoscenza dell’uso delle apparecchiature...martello pneumatico,saldatrice,escavatore,trattore ecc.” quando nessuna di queste apparecchiature è di proprietà del Comune e difficilmente lo saranno nel futuro

c) se non possa prefigurarsi la lesione del diritto di un potenziale candidato in possesso di diploma di scuola media superiore-di istituto tecnico industriale-laurea in ingegneria o altra laurea, non in possesso di questo rarissimo “diploma di qualifica con indirizzo tecnico operativo”, specificatamente richiesto dal bando di concorso,che ritenesse,nell’interpretazione letterale dei requisiti richiesti,di non presentare domanda e in un secondo tempo fare ricorso e invalidare lo stesso.

Prioritariamente si invita l’Amministrazione, prima che lo stesso Bando sia inviato per la pubblicazione sulla G.U.,di valutare le nostre osservazioni;

In ogni caso

Si richiedono risposte scritte a tutti i quesiti posti.

i Consiglieri Comunali

Giuseppe Furano

Rosaria Falsetto

CLETO LI 23/01/2013 ILGRUPPO CONSILIARE CLETO FUTURO

Pubblicato in Basso Tirreno

ALTRO CHE CLETO PER IL CAMBIAMENTO!

L’Amministrazione Comunale di Cleto in quasi due anni ha fatto perdere a Cleto molte occasioni!

Riportiamo le occasioni più importanti perse in questi due anni per incapacità e inefficienza amministrativa che peseranno sul futuro delnostro paese e ne favoriranno il cammino verso il declino:

1)la Legge Regionale n.34/2010 dava ai comuni la possibilità di chiedere concessione di contributi costanti poliennali per la realizzazione di opere pubbliche o di pubblico interesse (acquedotti,fognature,reti idriche,strade, piazze ecc.);

Noi di “Cleto Futuro” ,tenute presenti le priorità e le necessità del nostro comune, abbiamo invitato l’Amministrazione a sfruttare questa occasione per opere pubbliche importanti quali:

rete fognaria-sorgenti-serbatoi-rete idrica-centro storico di Savuto (crollato da 4 anni!).

La Giunta (delibera n.39/2011) ha utilizzato la LR n.34/2010 per realizzare una strada di accesso al castello di Cleto (circa 700.000,00euro--II stralcio collegato a un I stralcio di circa 200.000,00 euro)-spesa complessiva di circa 1000.000,00 euro).

(Con molta probabilità anche questi, seppure non prioritari e forse inutili interventi, saranno persi per incapacitàdell’Amministrazione!)

2)Cleto è l’unico paese che non ha avuto nessun finanziamento per i PISL (progetti integrati sviluppo locale)!

I motivi?

a) incapacità progettuale

b) invece di presentare i progetti nell’ambito territoriale che la regione ci aveva assegnato (Amantea-Aiello-Serra d’Aiello-Lago) in modo assurdo l’Amministrazione ha deciso di mettersi insieme a S.Lucido-Fiumefreddo Bruzio-Falconara ....).

Noi di “CLETO FUTURO” in Consiglio comunale avevamo avvertito l’Amministrazione che questa scelta assurda ci avrebbe fatto escludere dai finanziamenti!

(risultato : finanziamenti avuti dai comuni del comprensorio: Amantea euro 1050000,00-Aiello euro 700000,00-Serra D’Aiello euro 400000,00-Lago euro 300000,00-Cleto euro 0).

3) Nel comune di Cleto dal 2006 al 2010 sono andati in pensione 3 dipendenti e 1 nel 2011.

L’amministrazione Furano (CAMBIARE ROTTA) nel marzo 2010 aveva terminato tutto l’iter per espletare 4 concorsi parttime.

Nella prima seduta del Consiglio Comunale del giugno 2011 e continuamente fino 29/11/2011 il gruppo CLETO FUTURO ha sollecitato la nuova Amministrazione a fare i concorsi.

MA L’AMMINISTRAZIONE È RIMASTA SORDA ALL’APPELLO PER 18 MESI E ORA PER LEGGE DOPO IL 31/12/2012 NON POTRÀ PIÙ FARLI!

Che sui concorsi noi di “CLETO FUTURO” sosteniamo una verità e al contrario l’Amministrazione dice bugie, i cittadini di Cleto possono prenderne atto senza doversi perdere tra le varie norme e le sentenze delle varie sezioni delle Corte dei Conti,semplicemente

con il buon senso:

Attualmente il comune di Cleto per fornire i servizi essenziali (anagrafe,stato civile,vigile....) ha 4 dipendenti di altri comuni in convenzione per due pomeriggi a settimana e per questi spende circa 4500,00 euro al mese.

Questi soldi potevano essere lo stipendio di dipendenti del comune di Cleto e magari di padri/madri/figli di famiglie cletesi! (a vantaggio dell’economia di Cleto e dei cittadini tutti per i maggiori servizi forniti in termini di ore!)

PER UN PAESE COME IL NOSTRO QUESTO COMPORTAMENTO DELL’AMMINISTRAZIONE È SEMPLICEMENTE ASSURDO!

4) Interessamento per il destino della Posta di Cleto = a zero!

5) invece di favorire l’entusiasmo di un giovane cletese che voleva aprire un chiosco a Savuto,con sicuro vantaggio per la rivitalizzazione del piccolo centro storico,l’Amministrazione lo ha stroncato,dirottandolo verso la villa di Marina!

6) Cleto è inserito nell’elenco dei centri storici calabresi suscettibili di tutela e valorizzazione, se l’Amministrazione avesse approvato lo specifico piano attuativo denominato “Piano del Centro Storico” (l.r. n.166/2012) il comune e i cittadini avrebbero potuto avere finanziamenti per interventi nei centri storici di Cleto e Savuto!

A questa manifesta incapacità progettuale e inefficace azione amministrativa si è sommata una assoluta mancanza di rispetto delle più elementari regole democratiche e rispetto delle norme:

a) ci sono nostre interrogazioni che restano senza risposte da 10 mesi

b) continua violazione del regolamento del Consiglio Comunale nelle sedute del Consiglio

c) la mensa scolastica inizia il 26/11/2012; la determina di affidamento alla ditta è del 06/12/2012 e il contratto con la Ditta è del 20/12/2012; il rispetto delle norme prevede la seguente sequenza : determina,contratto ,inizio mensa!

d) dopo 10 mesi non ci sono state fornite le informazioni richieste su “servizio aiuto alle persone con utilizzazione di donne in difficoltà”.

L’opposizione a Cleto, per poter espletare il suo legittimo ruolo, deve forse ricorrere alla Procura della Repubblica?

“CLETO FUTURO” dopo quasi due anni esprime legittimamente una valutazione politica sull’operato dell’Amministrazione :

• capacità progettuale, efficienza ed efficacia amministrativa :non adeguate per avviare lo sviluppo di Cleto

• rispetto delle regole democratiche e dello statuto comunale :carenti/assenti

Ma sappiamo assegnare anche i voti positivi

• gestione della clientela (sotto gli occhi di tutti quelli che vogliono vedere!) : 10 e lode

GRUPPO CLETO FUTURO

Pubblicato in Basso Tirreno
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