Catanzaro – “Con una nota inviata al Commissario straordinario del Parco regionale delle Serre, nonché ad una serie di autorità competenti sul territorio tra cui la Prefettura di Vibo Valentia, come anticipato nei giorni scorsi, il direttore del Dipartimento provinciale Arpacal di Vibo Valentia, Clemente Migliorino, ha trasmesso gli esiti analitici del prelievo delle acque superficiali nel lago Angitola, nella zona antistante il rifugio ‘Pasquale Cricenti’, nel comune di Maierato”.
Lo riferisce l’Arpacal in un comunicato facendo riferimento agli accertamenti che sono stati effettuati dopo la recente moria di pesci nel lago Angitola.
“La documentazione, che consiste in 18 rapporti di prova – si aggiunge – descrive i risultati di tutte le attività svolte dall’Arpacal a seguito della chiamata in causa da parte del Commissario del Parco delle Serre, dopo il ritrovamento di pesci morti sulle rive dell’invaso”.
“Le analisi chimico-fisiche, batteriologiche ed eco-tossicologiche, effettuata su un campione di acqua superficiale – afferma Migliorino nella lettera – sono da riferire al campione istantaneo prelevato in superficie dalla sponda sinistra del lago, nel punto da voi indicato per una significativa moria di pesci.
Il test di eco-tossicità, i valori chimico-fisici, microbiologici e ossigeno disciolto, così come i metalli rientrano nei valori di norma.
I policlorobifenili (PCB) sono inferiori al limite di rilevabilità del metodo. Le analisi dei fitofarmaci rilevano la presenza di DDE e DDT.
Inoltre viene rilevata la presenza di para para DDT e DDT totale, entrambi in concentrazioni superiori se confrontato i rispettivi standard di qualità ambientali, espressi come valori medi annui, riportati nella tabella 1A del decreto legislativo 172 del 2015 (Il DDE è un composto chimico derivante dalla perdita di acido cloridrico del DDT, ndr)”.
“La ricerca degli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) – conclude Migliorino – ha rilevato la presenza di Fenantrene, mentre gli altri IPA sono tutti al di sotto dei limiti di rilevabilità del metodo”.
Da Iacchite - 29 Ottobre 2019
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Basso Tirreno
Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa da parte della Polizia provinciale che effettua un costante monitoraggio di fiumi e laghi, contro la pesca di frodo e per la salvaguardia dall’inquinamento.
“La provincia di Cosenza è una meta molto ambita da chi esercita la pesca, grazie alla peculiare conformazione orografica del suo territorio, formata da un fitto reticolato di torrenti che confluisce nei principali fiumi quali il Crati, il Savuto, il Neto, l’Esaro e il Lao, nonché dai numerosi bacini artificiali, tra i quali quelli della Sila, tra i più grandi della regione.
La Polizia Provinciale di Cosenza, impegna i suoi uomini nel monitoraggio delle acque interne, al fine di preservare il patrimonio ittico, prevenendo e reprimendo tutti quei comportamenti contra legem in grado di pregiudicarne l’integrità.
Dall’inizio dell’anno ad oggi, le pattuglie del Corpo, impegnate nei servizi di Polizia ittico-venatoria , hanno effettuato più di trecento controlli nei confronti di coloro che esercitavano la pesca, sanzionandone circa settanta per illeciti legati all’attività alieutica.
Le attività illegali riscontrate più frequentemente, in tale ambito, sono: pesca senza la prescritta licenza o con licenza scaduta, dimenticanza dei documenti di pesca, pesca ad una distanza inferiore ai 40 metri da arcate di ponti e sbocchi di canali, uso di attrezzi diversi da quelli consentiti, attrezzi lasciati incustoditi, mancato pagamento del tributo annuale.
I controlli della Polizia Provinciale riguardano, particolarmente, le aree più interne ed impervie della provincia, al fine di contrastare i reati di pesca, commessi con l’ausilio di corrente elettrica, materiali esplodenti e sostanze chimiche atte a intorpidire, stordire o uccidere i pesci.
Di recente, sono stati sequestrati, ad opera degli uomini in forza al distaccamento della Polizia Provinciale di San Giovanni in Fiore, diversi capi di trota lacustre, con peso e dimensioni inferiori rispetto a quelle per le quali è consentita la pesca; gli esemplari sono stati rimessi in libertà dagli stessi agenti. E’ stata, inoltre, rinvenuta, e successivamente sequestrata, una rete lunga circa trenta metri, all’interno di un’insenatura del lago Cecita.
Le specie ittiche più pregiate, e sempre più rare, presenti nei corsi d’acqua dell’altopiano silano, sono: la Trota Macrostigma, Fario, Iridea, Lacustre, nonché l’Anguilla. Incisiva continuerà ad essere l’azione della Polizia Provinciale, volta alla prevenzione e alla repressione della pesca di frodo nei confronti di queste rare specie.
Un’importante operazione contro l’inquinamento delle acque, ha visto impegnati, nei giorni scorsi, gli uomini della Sezione Ambiente della Polizia Provinciale. Tramite segnalazione pervenuta presso gli uffici del Comando, si è scoperta un’ansa del fiume Crati, in località Boccalupo, in agro di Rose, caratterizzata dalla forte moria di pesci e dalle acque stagnanti di colore verde scuro.
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