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pizzino votoAbbiamo appreso, da politici locali, di un passaggio che, pare, stia facendo l'ex Sindaco dott. Mario Pizzino, per la costituzione di un comitato promotore per il ricorso al Tar contro il decreto di scioglimento del Comune di Amantea per infiltrazioni mafiose. 

Sono quasi tutti esponenti politici e simpatizzanti della ex maggioranza, liquidata prematuramente dalla magistratura che ha convinto il Ministro dell’Interno ad emettere il Decreto di scioglimento del Consiglio Comunale di Amantea.

Il termine entro il quale dovrà essere presentato il ricorso, è, per come abbiamo saputo, fine giugno, rimangono quindi pochi giorni di tempo, per allestire una memoria che serva allo scopo. 

L’obiettivo dei ricorrenti è noto: smontare le accuse di collusione tra politica e criminalità organizzata, ricercando punti deboli della relazione del Prefetto di Cosenza, e del Ministro degli Interni.

Un accenno su cosa si fonderanno le motivazioni del ricorso non è dato sapere, anche se abbiamo fatto il nostro dovere e lo abbiamo chiesto ai diretti interessati, pare, comunque che l'avvocato che difenderà l'ex Amministrazione Pizzino sia lo stesso che ha difeso il Sindaco di Lamezia, avv. Paolo Mascaro.

Un ex componente del Consiglio Comunale, da noi contattato è sollecitato ad esprimere un parere sul probabile ricorso dell'Amministrazione Pizzino, non confermando ne smentendo la possibilità di un eventuale ricorso ci ha riferito che per lui a giudicare da quello che si legge, nella relazione ministeriale, si sia giunti allo scioglimento del Consiglio Comunale sulla base di un pregiudizio nei confronti della politica Nepetina.

Il costo del ricorso solo al Tar, si aggira intorno alle tremila euro, escluse le parcelle degli avvocati.

Da quantificare, poi, le spese dell’eventuale ricorso al Consiglio di Stato, anche lì pare sulle cinquemila euro, nel caso il primo grado dovesse respingere le speranze del comitato promotore del ricorso.

C'è da considerare, infine, nel caso Pizzino & c. qualora il TAR in primo grado, o il Consiglio di stato in secondo grado di giudizio, dovessero dare ragione alle motivazioni dell'Amministrazione Pizzino, la surroga di tutti coloro che hanno abbandonato, siano essi di maggioranza e di opposizione, prima della notifica dello Scioglimento del Consiglio  Comunale la carica di consigliere.

Un altro nodo da sciogliere è legato, pare, anche al ricorso che, congiuntamente a quello della maggioranza, dovrebbe effettuare anche l'opposizione al Consiglio Comunale, almeno parliamo della lista "una città nel cuore", poiché la stessa è stata citata più volte nel Decreto di scioglimento, e quindi facente parte del decreto stesso di scioglimento, anche loro dovrebbero, a loro ragione, effettuare un ricorso allo scioglimento assumendo a se le motivazioni di rivalsa all'Atto Ministeriale.

Pubblicato in Politica

gianfraNei giorni scorsi l’ex Assessore del Comune di Amantea Gianfranco Suriano, a dire il vero sempre attento alle varie problematiche del nostro territorio, era intervenuto pubblicamente sollecitando la regolare erogazione di alcuni servizi pubblici essenziali da parte dell’Ente.

A tal proposito, apprendiamo da fonti interne al Comune di Amantea che nei prossimi giorni dovrebbe finalmente ripartire il servizio di pulizia e spazzamento delle vie cittadine, un servizio necessario al decoro del nostro territorio e fondamentale per la tutela della salute pubblica. 

Tale notizia, proprio in una fase difficile come quella che sta attraversando anche la nostra Città, è da accogliere positivamente anche in funzione della cosiddetta Fase 2 dell’emergenza covid-19 che partirà dal prossimo 4 maggio e che prevede l’inizio graduale di un percorso che tutti ci auguriamo ci riporti, quando prima possibile, alla normalità.

Ora non ci resta che attendere l’effettivo inizio del servizio in questione.

Pubblicato in Politica

politica amanteaLa nostra Città, la bellissima Amantea, vive da anni la crisi della politica che, inevitabilmente, si è, tra l’altro, tradotta in inefficienza ed improvvisazione amministrativa, inadeguatezza e degenerazione del dibattito pubblico, conflittualità accesa tra le diverse realtà presenti sul territorio, crescita del pensiero individuale e non solidaristico, allentamento dei valori fondanti della società civile e democratica. Lo stato delle cose appena rappresentato ha favorito, peraltro, il ripetersi di esempi poco edificanti addirittura perpetrati anche da persone che hanno rivestito nel tempo cariche pubbliche rappresentative di importanti Istituzioni.

Ancor di più, la crisi della politica ha prodotto una crisi collettiva e culturale senza precedenti ad Amantea, acuita dalle difficili condizioni economiche, produttive e occupazionali. Il singolo individuo non avendo, a parte qualche eccezione, più punti di riferimento certi e solidi (quali le Istituzioni cittadine, i partiti politici, i movimenti, le associazioni), è stato in gran parte attirato dal pensiero populista, massimalista e totalitario. Tale negativa attrazione sta minando alle fondamenta il vivere civile, la capacità di crescita economica, sociale e culturale, il senso di sana appartenenza ad una Comunità. Rispetto a tutto ciò, uno dei più importanti argini (appunto la politica) ha mostrato impreparazione, superficialità e, spesso, totale assenza.

Non si vogliono ripercorrere qui gli eventi negativi che hanno, purtroppo, segnato la nostra Città sino ad oggi e che hanno generato nella Comunità il pericoloso senso di rassegnazione; l’idea che un futuro di progresso e di crescita, anche graduale, sia cosa impossibile da programmare e realizzare; l’assioma “politica uguale inutilità”. Ma un’analisi in tal senso è necessaria e propedeutica per ogni tentativo finalizzato a ricondurre la nostra Comunità su un percorso di crescita civile e il più possibile diffusa.

Cosa è “Politica, Etica, Competenza”.

Il movimento politico culturale “Politica, Etica, Competenza” è uno spazio d’impegno sociale condiviso da un gruppo di cittadini di Amantea che, indipendentemente dalla propria appartenenza politica e partitica, vogliono contribuire alla crescita sana e virtuosa del nostro territorio. Un movimento, aperto e plurale, che non ha come scopo ultimo quello di partecipare a competizioni elettorali comunali o sovracomunali e di favorire o simpatizzare per questo o quel partito o movimento politico nazionale o regionale. Più semplicemente, un movimento che vuol partecipare al dibattito pubblico nella nostra Città offrendo un contributo concreto in termini di idee e progettualità utili al superamento delle criticità esistenti.

Obiettivi.

Gli obiettivi del movimento sono molto semplici e traggono spunto da un’approfondita riflessione su come debba svilupparsi l’impegno sociale e politico di ogni appartenente ad una Comunità. E’ convinzione più ferma che un territorio, la sua Comunità, il suo tessuto sociale ed economico, possono crescere e creare benessere diffusosolo se la collettività ha ben sviluppati, radicati e realizzati i concetti di democrazia, senso civico e del dovere, legalità e rispetto delle regole, solidarietà, etica pubblica e privata e competenza.

Nella nostra Città per vedere ben realizzati i predetti concetti, oggi c’è bisogno di uno sforzo supplementare, del coinvolgimento di tanti, di un impegno straordinario che muove le persone per bene che offrono il loro contributo disinteressatamente senza pretendere ruoli e benefici personali. In breve, c’è bisogno di una vera e propria missione perseguita da persone, uomini e donne, libere, coraggiose e generose.

Questo impegno sociale, a cui la nostra amatissima Città ci chiama, non è più rinviabile e deve essere profuso ora, proprio in una delle stagioni più tristi per Amantea. Nel concreto bisogna, a titolo meramente esemplificativo: a) elevare il ruolo della Politica; b) recuperare alla Politica due elementi essenziali, l’Etica e la Competenza; c) diffondere nella nostra Comunità il valore del dialogo, del confronto e del rispetto del pensiero altrui; d) aumentare e rafforzare la consapevolezza rispetto all’essenzialità delle Istituzioni verso le quali si deve mostrare più rispetto e fiducia; e) pretendere dalle stesse figure, che operano nelle Istituzioni, trasparenza e alto senso di responsabilità; f) attivare e promuovere più forme di partecipazione attiva alla vita pubblica da parte dei cittadini; g) concorrere alla ricostruzione di una Entità ed identità comprensoriale autorevole; h) favorire la partecipazione dei giovani alla politica al fine di realizzare un veloce ricambio generazionale.

Conclusioni e appello finale.

La nostra vita e quella dei nostri figli è un bene prezioso che ci è stato donato. Noi abbiamo il diritto/dovere di non disperderlo e per fare ciò non possiamo rimanere del tutto indifferenti di fronte ai processi che interessano la Comunità che viviamo, abbiamo il diritto/dovere di fornire un contributo per provare a governarli al meglio e nell’interesse della collettività tutta. Mossi da tali motivazioni, tenteremo d’incamminarci sulla strada che riteniamo più giusta e responsabile, auspicando che molti nostri concittadini si affianchino a noi per offrire tutti insieme ogni sano contributo affinché Amantea riacquisti l’orgoglio di cittadina ridente, accogliente, sostenibile, produttiva, capace di generare benessere e costituita da gente onesta.

Amantea, 3 marzo 2020

I promotori di “Politica, Etica, Competenza”

Pubblicato in Amantea Futura

ondaPer il signore, che rilascia interviste sul "Quotidiano" di oggi, ad eleggere nel 2017 la Giunta di Amantea con 3650 voti su 7000 votanti sono stati degli alieni provenienti da una galassia milioni di anni luce distante dalla Terra e non dai suoi diseredati e maltrattati concittadini. Questo sempliciotto amanteano si definisce un "politico" pronto a capitanare, fra 18 mesi, gli sciagurati trogloditi, alla guida della cittadina. Ulisse pianse nel sentire cantare le gesta sue e degli altri Greci, a Troia. Ma non voleva farsi scoprire. Col lembo del mantello, si coprì il volto e asciugò le lacrime. Solo Alcino, re dei Feaci, se ne accorse ma non disse nulla. Io, che non ho nessun mantello, andrò in riva al mare a versare qualche lacrima, dicendo al mio fraterno amico Beribà che si tratta di semplici gocce salate spinte dal Libeccio.

Come scriveva Khalil Gibran: “Il sale deve avere qualcosa di sacro infatti si trova nel mare e nelle lacrime”. E sogno di trovarmi con la mia piccola barchetta sull’oceano a sfidare le onde e le tempeste, a sentirmi piccolo e sperduto in mezzo al mare gonfio e quasi sconosciuto, senza un approdo e senza una rotta. Mi sento così, prima di essere sommerso dagli amati marosi.
Gigino A Pellegrini
G el Tarik

Pubblicato in Politica

pizzinoCaro Enzo,
Apprendo con vero rammarico e grande stupore la decisione intrapesa e comunicatami con la nota pec del 9 gennaio con la quale riconsegni le importanti deleghe da me attribuiteti per le tue capacità professionali e politiche e per il ruolo occupato nell’ambito dell’Amministrazione Comunale e del PD.
Verso la tua persona ho riposto un gran rispetto, sentita fiducia ed una profonda stima, sapendo di essere ricambiato per la rinascita della nostra martoriata comunità ed in un momento particolare di forte crisi sociale, economica e scadimento di valori fondanti dell’appartenenza.
Penso che la tua sia una decisione sofferta che è causata dall’appartenenza ad un organismo politico espressione, in questo momento, anche del governo centrale.
Io penso che doveva essere preceduta da un confronto o raffronto “de visu” direttamente con me, in qualità di Sindaco della Città, ma anche dei consiglieri di maggioranza.
Era iniziato con il PD locale anche un percorso virtuoso di condivisione di scelte strategiche per i servizi essenziali per la nostra Città, e quindi non si comprende questa decisione improvvisa, giustificata da “ risultati non arrivati e che la sola attesa avrebbe prolungato la tua partecipazione a questa esperienza amministrativa”.
Noto comunque che è solo l’amarezza che non ti consente al momento di continuare a considerarti parte del gruppo che ha vinto le elezioni; un gruppo granitico e coeso per i sacrifici affrontati e sofferti sin dall’insediamento per fare trionfare valori come l’onestà, la trasparenza, il risanamento dell’Ente ed il vero cambiamento dopo un periodo di oscurantismo.
Giova rimarcare che ricopri un’importante carica Istituzionale, che è quella di Presidente del Consiglio Comunale, e che impone un raffronto continuo con il governo cittadino per la valutazione degli atti da porre in discussione nella massima Assise e specialmente in questo momento storico per l’approvazione di importanti documenti contabili afferenti ad Amministrazioni passate.
Abbiamo davanti a noi un lavoro immane e gravoso, che solo un forte spirito di sacrificio, unione di intenti e costanza nell’affrontare le continue sollecitazioni della cittadinanza, può garantire.
Apprezzo la tua volontà nel determinarti di volta in volta sulle proposte della maggioranza e sugli Ordini del Giorno Consiliari, ma penso che ciò sia insufficiente, specialmente in un Ente locale ridotto ai minimi termini per quanto attiene le risorse umane e per le particolari e stringenti normative che al momento non ne permettono le assunzioni.
Molto ermetico, criptico e verosimilmente contraddittorio appare, inoltre, il comunicato dello stesso direttivo del Partito democratico locale allorquando si afferma di aver “aderito ad una coalizione civica con l’intento di offrire un contributo per superare insieme quello che, tutti sapevamo, sarebbe stato uno tra i momenti più difficili della storia della nostra cittadina” e “rimanere a far parte di una compagine che – come anche riportato dalla stampa e dai social in seguito alla candidatura al Consiglio regionale dell’Assessore Giusta nel centrodestra, e non smentito da nessuno – è schierata con un raggruppamento incompatibile con noi, impegnati a sostenere le liste del PD nel centrosinistra”.
Per onor del vero sono venute meno anche alcune figure carismatiche dello stesso Partito Democratico in ambito regionale che avrebbero dovuto caratterizzare la coalizione del Centro Sinistra alla guida dell’attuale competizione, e che sicuramente hanno creato malumori e perplessità in ambito locale, disorientando l’elettorato ma anche vari sezioni del PD.
Giammai, invece, si è messa in discussione la moralità ed il perbenismo istituzionale della tua persona, rafforzata dall’animo nobile dimostrato con fatti concreti culminati e caratterizzati anche alla rinuncia fin da subito (così come fatto per onor del vero dall’assessora Francesca Policicchio e dall’ex Presidente del Consiglio Comunale Caterina Ciccia) ad ogni indennità e gettone di presenza per finanziare quaranta borse di studio, mettendo in evidenza attaccamento alle Istituzioni, forte senso del dovere e faro illuminante per una causa nobile.
Il tuo eclettismo anche politico ha maturato in me, informandoti in merito, la convinzione di procedere ad una rivisitazione della Giunta comunale per dare spazio alla tua persona ed incidere in modo determinante alla crescita democratica del territorio.
L’obiettivo comune e condiviso è stato sin dall’inizio quello cristallizzato nel programma elettorale di una lista civica per dare insieme segnali di rinnovamento rispetto al passato, evitando spese inutili e risanando il bilancio comunale. Un importante e strategico obiettivo raggiunto insieme con l’approvazione dell’ipotesi di bilancio da parte del Ministero dell’Interno e del relativo bilancio riequilibrato.
Come Amministrazione Comunale siamo consapevoli delle forti criticità e problematiche presenti nella Città, che con enormi sforzi stiamo affrontando come amministratori ma anche insieme alle forze produttive ed associazioni del territorio.
Resta sottinteso che desideriamo una Città più pulita, più vivibile, più inclusiva, con più servizi in ambito sociale, culturale e turistico, ma ciò comporta un lavoro non solo di indirizzo e di verifica o controllo, ma anche un apparato gestionale completo, che al momento non risulta presente, capace di tradurre in realtà il pensiero o indirizzo politico in azione amministrativa.
Quindi apprezzo e condivido il necessario miglioramento del rapporto con i dipendenti comunali che, pur rimasti in pochi, fanno i salti mortali per garantire il funzionamento degli uffici. Ecco perchè risulta importante continuare a lavorare insieme, senza abbandonare la coalizione civica, con onestà e senso del dovere, per il bene del Paese.
Insieme si può e si deve continuare.
Ecco, inoltre, perchè reputo, dopo aver sentito tutta la maggioranza, che condividono il mio pensiero, di rigettare le tue dimissioni da questa maggioranza con riconsegna delle deleghe assessorili già a te assegnate con apposito provvedimento sindacale.
E’ opportuno, altresì, un confronto democratico e sereno tra l’Amministrazione Comunale che mi onoro di rappresentare, e della quale ti ritengo parte integrante e qualificante, con il Direttivo del PD.
Nell’attesa della riunione anche chiarificatrice, l’occasione è propizia per un caro abbraccio.

Pubblicato in Politica

meniLa posizione del M5s Amantea è univoca chiara e cristallina, e ci tocca ripeterla ancora una volta.

Lo facciamo volentieri non a beneficio della stampa che cerca lo scandalo senza nessun elemento, ma per i cittadini, i tantissimi cittadini onesti che hanno creduto nel nostro progetto alle comunali del 2017 e prima ancora nel 2014 e ai quali, di fronte a ricostruzioni incredibilmente rocambolesche, fantasiose e faziose, è dovuta la massima chiarezza dalla nostra viva voce.

In qualità di capogruppo e a nome del gruppo M5s Amantea posso ribadire che l’amministrazione Pizzino non gode in nessun modo della nostra fiducia ed è assolutamente incapace di interpretare il ruolo di guida che un’amministrazione deve avere in una comunità, guida, esempio virtuoso e gestione efficiente.

L’amministrazione Pizzino non è nulla di tutto questo e lo abbiamo affermato con coraggio sin dall’inizio, dal primo consiglio comunale dove abbiamo votato contro la convalida degli eletti (le uniche in Consiglio) continuando a ricercare quella chiarezza che Amantea merita con ogni denuncia fino ad ottenere il massimo controllo antimafia in Comune.

Di fronte alla situazione che tutti conosciamo che ha portato al governo della città la lista Azzurra, con a capo un funzionario della prefettura e uno scellerato e impresentabile PD che hanno dato spazio a personaggi politici condannati in via definitiva dalla giustizia penale per voto di scambio politico mafioso, potevamo solo chiedere un accertamento e il lavoro della Commissione d’accesso durato 6 mesi si è concluso un mese fa ed oggi ne attendiamo gli esiti dagli organi competenti.

Sia chiara questa posizione politica una volta per tutte così come sia chiaro che quando l’8 settembre scorso siamo stati chiamati da una minoranza consiliare che aveva dialogato con una esponente della maggioranza per raccogliere le firme per le dimissioni, non abbiamo nemmeno partecipato a questi contatti, nè abbiamo visto le firme che di fatto per quello che ci risulta non sono mai state raccolte, e se qualcuno afferma il contrario è un millantatore.

Noi non prestiamo il fianco a nessuno, nemmeno alle forze di minoranza che seguono i loro giochini politici ai quali non ci adeguiamo in nessun modo. Tra l’altro chiediamo ai consiglieri di maggioranza che qualora vogliano prendere le distanze da questa amministrazione abbiano il coraggio di farlo pubblicamente in Consiglio comunale, nel dibattito pubblico.

Questa è stata ed è la nostra posizione riferita nelle sedi opportune in Prefettura e che comunichiamo in tutta trasparenza ai cittadini.

Il resto sono fantasie a tratti passibili di denuncia.

Infine con riferimento alla situazione di Temesa e al dialogo intercorso tra l’amministrazione e la nostra portavoce al Senato Margherita Corrado che da archeologa e componente della Commissione Beni Culturali si è interessata alla situazione di Temesa, siamo orgogliosi di potere utilizzare la rappresentanza parlamentare che oggi è anche forza di governo per fare (speriamo!) qualcosa di buono per la comunità!

E se questo è un inciucio, magari ce ne fossero “inciuci” finalizzati al bene della comunità!

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giaccoCHINA S’AVANTE SULU È CIUCCIU I NATURA
(ma il contrario, oggi, a quanto pare è peggio!)

Mi sono davvero seccato di tutta questa demagogia e ipocrisia. Ancor più fastidiose sono per me diventate le menzogne e le contrarietà pregiudiziali.
Ed allora una cosa la dico, poi magari più in là ne dirò delle altre: il sottoscritto - che ha il 100% di presenze ai Consigli, alle Commissioni consiliari ed alle Conferenze dei Capigruppo - ha rinunciato ai gettoni di presenza dei Consigli e delle Commissioni consiliari, nonché all’indennità di Presidente del Consiglio Comunale. In passato, invece, c’erano le “aggiunte”!
Queste rinunce - a quanto ammontano è facilmente verificabile da chiunque con una semplice procedura d’accesso (che vi invito a fare) - in parte, restano nella generica disponibilità dell’Ente e, in parte, sono utilizzate per finanziare nove borse di studio.
Tradotto: il sottoscritto non ha percepito un solo centesimo per l’attività consiliare. Ne, tantomeno, rimborsi spese! Anzi, come il Sindaco e come molti colleghi consiglieri e Assessori, spesso per realizzare le linee programmatiche di mandato ho dovuto provvedere personalmente alle spese!
A proposito di verità!
E visto che siamo in vena di confronti, facciamoli questi paragoni!

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asinoI cuginetti dell’attuale Junta Pizzino, hanno deciso di tirare le orecchie ai loro parenti. “La constatazione più curiosa che ci viene fatta dai cittadini quasi quotidianamente è proprio lo stupore di come solo un anno fa ogni giorno c’era qualcuno pronto ad attaccarci per il nostro operato ed oggi che siamo nell’immobilismo totale tutti stanno zitti.”

E’ chiaro che quelli della ex Junta Sabatino sono disavvezzati a leggere. Lo trovano disdicevole. Proprio sulla stessa testata giornalistica, dove viene pubblicato il loro “rimprovero” all’attuale Juntina, vengono pubblicati una serie di articoli non certo affettuosi nei confronti dell’attuale Junta dei cuginetti di campagna Sabatino. La cosa sorprendente è che “Tirreno News” titola: “Il gruppo Sabatino attacca duramente l’amministrazione Pizzino”: “Un immobilismo che si tocca con mano, prova ne è la perdita di un finanziamento, in un settore nevralgico come quello della raccolta differenziata, per non aver risposto in tempo a delle integrazioni richieste; prova ne è il porto chiuso da cinque mesi per il quale il vicesindaco aveva promesso un immediato intervento ma ad oggi è più insabbiato che mai; prova ne è il fatto che oggi dopo più di dieci anni di lavoro il personale delle cooperative che operano per il comune di Amantea è rimasto a casa perché l’ente non ha fatto né il bando per il nuovo affidamento né la proroga del servizio.”

Quello che viene fuori da questa tiratina di orecchie è che il cretino fa tenerezza, si è convinti che, poverino, sbaglia in buona fede, per cui, pazienza se non ne imbrocca una, non lo fa apposta. Ed anche l’impreparato può contare su un certo tasso di comprensione: si ha sbagliato, ma imparerà. Insomma, pur di evitare un corrotto possiamo accontentarci di un cretino o un ignorante totale che non faranno grandi cose, ma neppure grandi disastri. E poi:” Riteniamo che la situazione sia molto grave e necessiti di una presa di coscienza e di uno scatto di orgoglio di questo esecutivo affinché modifichi il proprio modo di affrontare l’amministrazione di questa città bellissima e complicata.” Non si sa se bisogna piangere o ridere.L'Italia è stata educata alla menzogna per più di vent'anni. L'alfiere massimo è stato Berlusconi, sfacciato, solare, nella sua insolenza. Bugie come ciliegie, una tira l'altra. Una volta che si inizia a mentire, si riduce la sensibilità del cervello alla disonestà. Un po' come se il campanello d'allarme che risuona nella mente in questi casi, diventasse a un tratto silenzioso. Insomma, nel tempo diventa più facile continuare a comportarsi in modo scorretto. Peccato che la ex Junta Sabatino non provi a spiegare la sua implosione agli Amanteani e tutte le cose belle che ha realizzato per “questa città bellissima e complicata”. Per loro la vergogna è ufficialmente scomparsa dall’orizzonte dei valori e dei sentimenti individuali e collettivi.

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

Pubblicato in Politica

Carissimi amici, ho letto e riletto con interesse l’articolo pubblicato su Tirreno News del 6 ultimo scorso: “Amantea, città dei burattini e delle marionette”.

Ma davvero la bella cittadina a noi tanto cara è popolata di marionette, burattini, mentitori, bugiardi, gatti e volpi, Mangiafuochi e chi ne ha più ne metta?

 

Stento a crederci

Eppure conosco tantissime persone buone, brave, intelligenti, impegnate in politica e nella società civile.

Quante persone non hanno il naso lungo, perché non dicono bugie.

Non hanno nulla di che vergognarsi perché non hanno commesso imbrogli, ladroniggi, spacciato droghe.

Se ne stanno da parte, non prendono parte ai pettegolezzi e non hanno nessun interesse ad entrare in qualche modo nella storia.

E sono la maggioranza dei cittadini della nobile città di Amantea.

Ci sono, come del resto ci sono in tutti i paesi di questo mondo, altre persone, purtroppo, che aspirano a posti di comando che con lusinghe e sotterfugi si fanno infinocchiare dai molti burattinai che sempre ci sono stati e che, ahimè! con loro dobbiamo convivere.

La favoletta di Collodi citata nell’articolo, molto ardito e divertente, ci fa capire che il burattino Pinocchio può ancora insegnare qualcosa, non solo ai piccini, ma anche e specialmente a noi adulti.

Pinocchio è un burattino vispo, allegro, vivace, imprevedibile come erano e come sono tutti i ragazzi del mondo nel loro comportarsi quotidiano e concreto.

Ieri come oggi i ragazzi ma anche gli adulti si ritengono capaci di agire da soli, di sapersi muovere con perizia e saper superare tutti gli ostacoli che si sovrappongono al loro cammino pieno di spine e di pericoli e di innumerevoli tentazioni del male.

 

Vogliono fare sempre da soli. E poi sbagliano, vengono imbrogliati, cadono nelle grinfie di imbonitori e come il povero Pinocchio vanno a finire in padella come i pesci, finiscono a fare il cane da guardia come Melampo, si fanno ingannare dalle astuzie del Gatto e della Volpe. Pinocchio, però, a differenza dei burattini Mantioti, senza guida e senza esperienza va in giro per il mondo.

Quelli che vivono in Amantea sono rimasti abbarbicati ai loro posti.

Pinocchio in fondo è buono ed è capace di riconoscere l’errore commesso.

I burattini di Amantea non vogliono riconoscere un bel niente, a quanto pare.

E Pinocchio, nel suo peregrinare, non commette mai lo stesso errore.

Gli amici di Amantea, invece, non hanno mai imparato la lezione

Alla fine si pente, dopo aver sperimentato sulla propria pelle tutte le lusinghe di questo mondo, le falsità della gente, le adulazioni, gli inganni, le promesse non mantenute.

Ha sbagliato tante volte, ma poi si è corretto.

E’ spesso caduto ma poi si è rialzato.

 

Voglio sperare che tutti i burattini evocati nell’articolo e che hanno sbagliato un giorno si possano pentire, si possano correggere, si possano rialzare.

Questi cambiamenti si verificheranno allorquando tutti noi diventeremo più buoni e sapremo riconoscere gli errori commessi.

Se qualcuno si sentirà offeso chiedo umilmente perdono.

Pubblicato in Basso Tirreno

Un tempo c’erano i Dayak, gli aborigeni del Borneo a tagliare le teste.

Ora i tagliatori di testa sono quelli dell’ISIS.

 

Dagli anni 90 ci sono gli head chopper aziendali, quelli che ti licenziano non pronunciando mai la parola licenziamento e che invece dicono “Questo è il tuo ultimo giorno di lavoro con noi”.

Ora ad Amantea non ci sono Dayak, non ci sono( almeno si spera) adepti dell’ISIS e non essendoci multinazionali non ci sono head chopper aziendali.

E così ci siamo inventati i tagliatori di politici, di incarichi assessorili ed addirittura di Giunte municipali.

Ma se gli obiettivi, a breve , medio o lungo termine, sono certi, non così è per i nomi di tagliatori e tagliati.

Molta incertezza e molta confusione sui nomi da porre sul ceppo sacrificale.

Molta incertezza anche sui nomi dei maneggiatori di asce e scimitarre.

E’ solo questione di tempo, però.

E così può capitare di tutto.

Perfino che chi sta studiando l’avversario, i suoi punti deboli e sta definendo la strategia utile alla sua eliminazione ( politica s’intende) sia a sua volta oggetto di attenzioni finalizzate anche alla sua eliminazione.

 

 

 

Così si passa da cacciatori a cacciati.

E non ci si accorge che mentre si è nella buca ad aspettare che passi la preda per finirla, ci sia qualcuno che sta aspettando che poi lui esca per farlo fuori a sua volta, prendendo, così, due piccioni con una fava.

Intanto da lontano si sentono tamburi della vicina tribù di cannibali.

I portatori sono pronti .

L’acqua bolle.

Basta poco perché la preda cuocia e la tribù cominci a banchettare.

Pubblicato in Politica
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