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Bollette pazze a Fiumefreddo Bruzio

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E’ difficile gestire un comune, in particolare quando si è distratti da un sistema burocratico impossibile come è quello italiano figlio dei governi che si sono succeduti nei secoli scorsi nei quali il potere era- come è – non nelle mani del popolo- come dice la nostra Costituzione – ma dei poteri.

Ma questa difficoltà non giustifica le aberrazioni che vengono commesse nei comportamenti pratici da parte di politici e burocrati che arrogantemente li adottano.

Il problema delle bollette pazze come denunciato per Fiumefreddo Bruzio- ma non è certamente il primo, né l’ultimo caso- è solo un piccolo esempio.

Parliamo di acqua.

Ma potremmo parlare di tutto.

Quello che è incredibile – se vere- sono tante cose:

-La prima, è che arrivano doppie bollette, come se si avessero più case! Ma come è possibile?. Semplice i comuni hanno ruoli alfabetici e non per strada e numeri civici e piani ed interni il che renderebbe impossibile questi errori!.

-La seconda è che esistano case con i contatori e case senza i contatori, come se come se in ogni comune ci siano-o ci siano stati- DUE comuni. Ma come è- od è stato possibile- allacciare alla rete idrica senza il contatore?

-La terza è l’abuso del pagamento della quota fissa annuale che non ha alcuna giustificazione pratica e logica. Tanto più se manca il contatore!

-La quarta è l’arroganza di inviare una fattura con il consumo presunto, della serie #tuttofabrodo&soldi#. Un comportamento che da un lato è la dimostrazione del cattivo funzionamento dell’ente e dall’altro un vero e proprio abuso!

E questo anche perché il Garante per l’Energia Elettrica e Gas ha vietato fatturazioni non corrispondenti all’utilizzo effettivo, cioè niente più ‘letture presunte’.

Anzi è stata disposta da un lato la possibilità di comunicare i dati di consumo direttamente via internet e l’obbligo della lettura tradizionale dei consumi da farsi 2 o 3 volte all’anno.

I comuni ignorano questa disposizioni?.

E poi chi deve controllare il buon andamento dei comuni? Solo le procure?.

E le organizzazioni dei consumatori che fanno?.

Redazione TirrenoNews

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