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Brillante operazione delle Forze dell’Ordine del tirreno cosentino

Era una piantagione estesa circa di 4.800 metri quadri.

I carabinieri sono intervenuti all’alba ed hanno anche arrestato due persone, entrambe di Cetraro

 

 

 

 

 

 

CETRARO (CS) – I Carabinieri della stazione di Guardia Piemontese marina e i militari forestali di Cetraro, supportati in fase esecutiva dagli specialisti dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria”, dopo una prolungata ed articolata attività di osservazione, hanno arrestato due soggetti, T.A. e S.S., rispettivamente 40enne e 28enne, entrambi originari di Cetraro.

L’accusa nei loro confronti è di produzione di sostanze stupefacenti.

I militari hanno individuato 780 piante di marijuana in fase di coltivazione, alte dai 50 centimetri e fino ai due metri e mezzo, in una vasta area in contrada Mancheio di Cetraro che avrebbe prodotto ingenti illeciti guadagni.

I dettagli dell’attività, coordinata dalla Dottoressa Maria Francesca Cerchiara, Sostituto Procuratore, e dal Dottor Pierpaolo Bruni, Procuratore Capo della Procura di Paola, verranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà presso la Procura della Repubblica di Paola, oggi 13 settembre alle ore 10:30.

Pubblicato in Alto Tirreno

Lamezia Terme – Ci vediamo per un “aperitivo...”.

Questa la parola in codice utilizzata dagli indagati per organizzare i loro incontri e quelli con i numerosi acquirenti che si rifornivano da loro.

Sono così state scoperte, dai carabinieri, due distinte piazze di spaccio, divenute riferimento nel comune costiero di Nocera Terinese.

 

 

 

 

Tra febbraio e maggio 2019, infatti, i carabinieri della Compagnia di Lamezia, hanno documentato, a seguito di complesse indagini, la loro esistenza. Marijuana e cocaina il core business dei due distinti gruppi che, senza rivalità, si erano divisi la clientela proveniente da tutto il litorale.

Oggi, nelle prime ore del giorno, nel comune di Nocera Terinese, i militari della Compagnia Carabinieri di Lamezia Terme, supportati da personale del Nucleo Cinofili di Vibo Valentia, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare (agli arresti domiciliari) emessa dal GIP del Tribunale di Lamezia, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di 4 indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, di spaccio in concorso di stupefacenti.

Si tratta di F.V. 51 anni, N.F.O. 28 anni, F.M. 35 anni e P.M. di 22. In particolare, uno degli arrestati, N.F.O., già nel marzo del 2018 era stato arrestato dal Nucleo Mobile della Guardia di Finanza di Lamezia Terme in quanto trovato in possesso di marijuana e cocaina.

Le attività tecniche ed i servizi di appostamento hanno permesso di documentare gli appuntamenti nel corso dei quali si discuteva dello stupefacente, del suo prezzo e delle dosi da confezionare.

Decine, i riscontri a seguito dei controlli eseguiti sugli acquirenti, con il rinvenimento e sequestro dello stupefacente, che hanno evidenziato la presenza di condotte organizzate e tutt’altro che occasionali.

Inoltre, a nulla è valso l’arresto, in flagranza di reato, di uno degli indagati che, a seguito della sua scarcerazione, avrebbe ripreso la sua attività delinquenziale.

L’attività investigativa ha inoltre evidenziato il modus operandi degli indagati che avevano scelto quali “basi logistiche” due distinte attività commerciali, in modo tale da sviare l’attività di contrasto e confondere il via vai degli acquirenti con quello della normale clientela.

Uno dei due titolari degli esercizi in questione è poi risultato essere pienamente coinvolto nell’attività di spaccio.

Il Lametino

Pubblicato in Amantea Futura

Nei giorni scorsi i Carabinieri di Amantea sono stati chiamati in sostituzione del 118.

L’unica autoambulanza era già impegnata.

Ma c’era bisogno di un trasporto urgente in ospedale.

Sono stati chiamati i Carabinieri della locale caserma che non si sono certamente sottratti alla richiesta di soccorso.

Oggi leggiamo che succede anche altrove.

E’ successo a Vibo valentia.

“C’era solo un’ambulanza a disposizione, le altre erano impegnate in altri interventi.

Il 118 di Vibo Valentia ha dovuto richiedere aiuto, alla Compagnia dei carabinieri del posto per scortare un’auto con a bordo una donna F.R. CL 71 la quale ha accusato forti dolori al petto (principio infarto).

Il fatto è successo nella tarda serata di ieri.

La radiomobile ha agganciato nell’immediatezza l’auto sulla Statale 18 all’ altezza dell’aeroporto ed è stata accompagnata in tempo utile al pronto soccorso.”

Forse ha bevuto troppa birra.

Foto dal web. Parliamo di G. un trans che ha quasi 40 anni, che vive a Roma ed è parrucchiera, a domicilio, e che era a Cosenza per far visita ad un’amica.

 

 

 

 

 

 

Forse ha bevuto troppa birra e dopo aver perso una grossa somma di denaro alla slot ha litigato animatamente contro un cliente che l’avrebbe appellata come “ricchione”.

Tutto è successo domenica pomeriggio scorso in un piccolo bar di Quattromiglia

Il Titolare e la cameriera del bar hanno deciso di chiamare i carabinieri per fermare la lite che stava degenerando.

La brasiliana stando a quanto emerso in tribunale trans avrebbe iniziato ad inveire contro di loro, lanciando sgabelli e altra mobilia all’interno del locale e aggredendo i militari.

La brasiliana così è stata bloccata dai militari dell’Arma e trasferita in caserma.

Qui giunta la brasiliana ha anche tentato la fuga ed è stata fermata dai cancelli chiusi.

I carabinieri sono stati costretti a farle indossare una mascherina per il vizio di sputare addosso ai militari.

I carabinieri hanno poi raggiunto il pronto soccorso dell’ospedale civile dell’Annunziata per essere medicati con una prognosi dichiarata di guarigione di 10 giorni.

L’indagato è stato posto in stato di fermo con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate personali.

Oggi il giudice ha convalidato l’arresto applicando la misura cautelare

Pubblicato in Cosenza

elezione pizzinoLettera aperta al sindaco  pregiatissimo sindaco mi permetta di chiederle a lei nella doppia qualità di rappresentante della città e di autorità di pubblica sicurezza, se sia pienamente informato della situazione relativa alla dotazione dell'organico della locale caserma dei carabinieri. Se anche a lei dovesse constare che addirittura è stato ridotto l'orario di servizio della caserma dei carabinieri la prego di intervenire sull'area perché ampliano l'organico amantea eventualmente facendo intervenire il signor prefetto. Peraltro la città ha anche un organico ridotto della polizia municipale e fianco la frazione Campora San Giovanni senza alcuna presenza di forze dell'ordine. La lettera che le invio credo meriti una risposta che metteremo sul nostro sito perché la città ha bisogno di sicurezza e carabinieri e vigili possono e devono garantirla.

Pubblicato in Politica

Un giovane italiano di 28 anni è stato trovato cadavere intorno alle 17.30 nella sua abitazione in via Zamboni.

Il ragazzo non viveva a Bologna, ma era di passaggio in città, ospite di alcuni amici.

La tragica scoperta è stata fatta dagli amici che lo ospitavano.

Gli stessi, da quanto si apprende, avrebbero chiamato il 118.

Sul posto sono intervenuti anche i Carabinieri che indagano sull'episodio.

Sul corpo non ci sarebbero segni di violenza, ma non si esclude, al momento, nessuna ipotesi. 

Da un'indagine preliminare del medico legale, sarebbe deceduto a seguito di un arresto cardio-circolatorio.

Il magistrato ha disposto l'autopsia che servirà a fare chiarezza sulla morte.

La Procura ha aperto un fascicolo.

Da quanto trapelato non si esclude che a provocare la morte possa essere stato l’abuso di sostanze un’assunzione di stupefacenti.

Il giovane aveva trascorso il sabato sera in un locale, poi il giorno successivo avrebbe avvertito un improvviso malore.

Nella casa in cui era stato ospitato i carabinieri non hanno trovato alcuna traccia di droghe, ciò però non è stato necessario ad escludere che il 28enne abbia potuto assumerne durante la serata precedente prima di rientrare.

Pubblicato in Calabria

Avrebbe dovuto assistere e soccorrere gli ammalati ma era ubriaco.

Ed allora è stato chiamato il118 che lo ha soccorso

Parliamo del medico della Guardia Medica di Botricello

A denunciare il medico un paziente che ha chiamato i carabinieri

 

 

Ed i carabinieri avendo notato un tasso alcolemico molto elevato hanno chiamato il 118.

Il medico che lo aveva appena visitato era parso "alticcio" e, per questo, il paziente ha chiesto una verifica ai militari dell'Arma della locale Stazione.

Quando i militari hanno bussato alla porta della guardia medica hanno trovato il professionista in evidente stato di alterazione psico fisica e hanno chiesto l'intervento del personale del 118 che ha trattato il collega per l'eccessiva assunzione di alcol.

Nella borsa del medico, tra medicine e il necessario per le visite, c'era anche una bottiglia di grappa barricata semivuota.

Necessaria la chiusura della guardia medica ed il dirottamento dei paziente verso altre strutture sanitarie attive nel comprensorio.

Ovvia la denuncia del medico per interruzione di pubblico servizio.

Pubblicato in Catanzaro

Continua la campagna di controlli agli istituti scolastici da parte dei Carabinieri

I controlli, vengono ordinariamente svolti congiuntamente con i militari del Nucleo Cinofili.

Ieri i Carabinieri della Compagnia di Vibo valentia che, nella mattinata di ieri,

hanno attenzionato il Liceo e l’istituto Professionale di Filadelfia

Esito negativo presso il Liceo.

Esito positivo invece presso l’istituto Professionale.

Durante l’ispezione sono stati rinvenuti 3 involucri, suddivisi in dosi, contenenti marijuana per una quantità di circa 3 grammi.

Due di questi involucri sono stati gettati dalle finestre da parte di soggetti non identificati al momento dell’ingresso dei Carabinieri nell’istituto.

Altra sostanza è stata, invece, rivenuta all’interno del laboratorio didattico occultata al di sopra di un armadio.

Tutta la sostanza stupefacente, chiaramente, è stata sequestrata a carico di ignoti ed informata l’Autorità Giudiziaria competente.

Bene!Continuate così!

E’ facile,infatti, credere che la droga sia stata portata a scuola per la vendita e non per il consumo!

Pubblicato in Calabria

Scalea. I carabinieri della compagnia di Scalea hanno arrestato Giuseppe Bloise (nella foto ), detto il "boss della montagna", accusato di due episodi di estorsione e tentata estorsione aggravati dal metodo mafioso, ai danni di imprese appaltatrici di lavori pubblici eseguiti nel comune di Santa Domenica Talao.

I militari lo hanno sorpreso in un bar del centro del Cosentino, notificandogli l'ordinanza del Gip distrettuale di Catanzaro emessa a suo carico. Le indagini sono state avviate in seguito alle denunce presentate dagli imprenditori taglieggiati e, già nel mese di settembre 2018, avevano portato all'arresto in flagranza di Pasquale Forestieri e Lorenzo Pandolfi.

L'ideazione, la promozione, la direzione ed il coordinamento delle attività estorsive sul territorio di Santa Domenica Talao facevano capo a Bloise, boss emergente, ritenuto promotore di una cosca autonoma, il quale, al fine di affermare il potere criminale sul territorio ed assumere il controllo delle attività economiche, si avvaleva di persone che, ai suoi ordini, eseguivano le azioni delittuose.

Gli estortori, dopo aver posto in essere atti intimidatori ai danni delle imprese appaltatrici di lavori pubblici nella zona, avvicinavano i responsabili avanzando richieste di cospicue somme di denaro. Nel settembre scorso, in seguito alla denuncia di un imprenditore, i carabinieri di Scalea avevano organizzato una consegna controllata e, operando costantemente a tutela della sicurezza della vittima, subito dopo la consegna del denaro, avevano arrestato gli estortori in flagranza di reato.

La successiva attività investigativa avrebbe permesso di accertare che il mandante della richiesta estorsiva era Bloise, il quale mesi prima aveva avvicinato personalmente un altro imprenditore impegnato in lavori pubblici chiedendogli soldi.

La contiguità di Bloise alla criminalità organizzata, già emersa nell'ambito dell'indagine "Overloading", sarebbe, quindi, secondo gli inquirenti, confermata.

Pubblicato in Alto Tirreno

I militari del Nucleo Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (Cites) ha sequestrato diversi esemplari rinchiusi in gabbiette

Amantea. Il controllo eseguito in collaborazione con i Carabinieri della Soarda – Sezione Operativa Antibracconaggio

e Reati in danno degli Animali dell’Organizzazione Forestale Ambientale e Agroalimentare dell’Arma, hanno nei giorni scorsi denunciato due uomini di Amantea per detenzione di avifauna particolarmente protetta.

Nelle abitazioni dei due uomini del luogo, regolarmente iscritti FOI, durante una perquisizione, sono stati rinvenuti 30 cardellini (Carduelis carduelis) complessivamente.

In una delle abitazioni oggetto del controllo sono stati rinvenuti, oltre ai cardellini anche due Verzellini e una Testuggine di terra (Testudo hermanni).

Constatate le loro condizioni di salute gli esemplari sono stati subito rimessi in libertà.

I cardellini, sono specie protetta che non è possibile detenere se non si dimostra la legittima provenienza o una speciale autorizzazione.

La Tartaruga “Hermanni” è protetta dalla Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (Cites).

Tali controlli sono finalizzati a contrastare la detenzione e il commercio illegale della fauna selvatica e rappresentano un fondamentale presidio a tutela delle specie in via d’estinzione,concorrendo alla salvaguardia della biodiversità.

Pubblicato in Primo Piano
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