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temperaturaLeader nel continente europeo nel settore dei trasporti a temperatura controllata, Lamberet è diventato distributore di Melform per l'Italia: l'azienda da più di mezzo secolo si occupa dello studio e dello sviluppo di contenitori amovibili refrigerati e isotermici destinati alla logistica biomedicale, alla logistica alimentare e alla ristorazione. Il costruttore transalpino vanta la leadership nel suo ambito di riferimento nel nostro Paese, e a livello mondiale è in crescita da otto anni di seguito, avendo superato nel 2017 gli obiettivi di vendita chiudendo un bilancio dalle prospettive rosee.
L'accordo che è stato raggiunto con questa partnership inedita rappresenta la dimostrazione dell'intenzione del marchio di non fermarsi: Melform è da tempo una garanzia di alti standard di sicurezza che si traducono in qualità ed eccellenza, complice il suo catalogo di proposte che include un ricco assortimento di accessori e di contenitori per il food service, con un range di regolazione delle temperature che va da un minimo di 25 gradi sotto zero a un massimo di 40 gradi e una capacità variabile compresa tra i 20 e i 150 litri. Insomma, qualsiasi necessità in tema di trasporti a temperatura controllata può essere soddisfatta, sia che si parli dei piatti caldi per la ristorazione, sia che si tratti di surgelati.

La distribuzione dei contenitori isotermici forniti da Melform estende ancora di più le potenzialità del trasporto a temperatura controllata. Sono tre le temperature differenti con cui possono essere allestite le casse frigo Lamberet: ciò vuol dire che nello stesso carico è possibile trasportare il secco a una temperatura di 8 gradi, il fresco a una temperatura di 4 gradi e i surgelati a 20 gradi sotto zero. Ma la partnership con Melform va oltre: sulle casse, infatti, possono essere trasportati prodotti a qualunque temperatura compresa tra i 40 gradi e i 25 gradi sotto zero, anche in quantità limitate. Ciò costituisce un vantaggio significativo, per esempio, per le società di catering che hanno la necessità di trasportare dal caldo al freddo. Viene naturalmente rispettato l'apparato normativo in vigore, come dimostra l'omologazione NF Hygiène Alimentaire. Inoltre i contenitori Melform hanno dimensioni e capacità differenti, così da potersi adeguare a qualunque richiesta e alle esigenze più varie da parte della clientela.

Tra le altre aziende che si occupano di trasporti a temperatura controllata, non si può dimenticare DSS Trasporti: il sito web www.dsstrasporti.it è un punto di riferimento fondamentale per chiunque sia in cerca di informazioni in proposito

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politica amPrima chiede la convocazione del Consiglio. Poi abbandona l’aula

CROSIA (CS) - Giovedì, 22 Marzo 2018 – Tanto tuonò che… alla fine uscì il sole! Il sole della verità che toglie vie le ombre e i chiaroscuri, le bugie e le maldicenze. Quello che è successo stasera in apertura (e chiusura) del Consiglio comunale di Crosia è degno di una commedia comica, grottesca e paradossale. Mattatori della scena, i rappresentanti della Minoranza. Quella stessa minoranza che prima chiede a gran voce l’adunanza dell’Assemblea civica per trattare alcuni argomenti, a loro avviso “hot” (gestione rifiuti, attività amministrativa e ufficio stampa), e poi nel momento clou fa venire meno il numero legale di un Consiglio pressoché monotematico, convocato su loro istanza. Perché? Coda di paglia, codardia politica o paura dell’effetto boomerang?

A tracciare il profilo del comportamento “anti-politico” e “anti-istituzionale” dei due consiglieri di Opposizione, Santo Seminario e Salvatore Filippelli - che in solitaria, dopo il forfait dato dagli altri consiglieri di minoranza sottoscrittori della richiesta di convocazione dell’Assise civica, hanno abbandonato l’aula lasciando nel totale sbigottimento i cittadini presenti – è il Gruppo consiliare di Maggioranza - Evoluzione. Lo stesso che in segno di protesta, a chiusura dei lavori del Consiglio comunale, ha presidiato l’aula assembleare in segno di protesta nei confronti dei due Consiglieri di minoranza che non hanno permesso il compimento dei lavori in un Consiglio chiesto e voluto da loro stessi.

Le gag sono consentite in teatro ma nell’espletamento delle funzioni pubbliche, invece, sono considerate sinonimo di vuotezza per le quali, chi se ne rende artefice, dovrebbe vergognarsi. Tutto quanto accaduto stasera dovrebbe essere derubricato dalla storia politica e istituzionale della nostra Città. Di fatto, però, resterà una figuraccia colossale. Non si può spiegare diversamente il tentennamento dei due esponenti di Opposizione presenti in aula (sui quattro richiedenti la convocazione della seduta odierna) ad entrare in emiciclo per dare inizio ai lavori. Così spinti da quel po’ di pudore rimastogli e invitati dal Sindaco, davanti ad una platea attonita, hanno consentito al Segretario generale di procedere all’appello per poi chiedere, immediatamente, il rinvio dei lavori per manifesta inferiorità politica. Poi, a corto di altri argomenti, hanno abbandonato la sala, con una deprimente uscita di scena degna delle peggiori comparse che recitano sempre la stessa cantilena.

Irrispettosi di tutti: dei cittadini, in primis, degli amministratori e degli stessi uffici che per giorni hanno lavorato al fine di trovare le giuste e doverose risposte alle istanze della Minoranza. Questo produce un’azione istituzionale vuota, inconsistenze e irriguardosa. Viene da chiederci, allora, se la maggioranza fosse stata tutta presente, i due soliti noti avrebbero comunque abbandonato l’aula? Probabilmente sì perché consapevoli di essere a corto di argomenti e motivazioni. Dal momento che il Consiglio stasera avrebbero dovuto tenerlo principalmente loro con i loro argomenti. Non ci sono più alibi per giustificare questo atteggiamento snervante e svilente dei ruoli istituzionali. Atteso che, soprattutto nella circostanza odierna, i due esponenti di quel che resta di una minoranza ormai logora e frammentata dalla cattiveria politica, per onorare il loro mandato e loro condotta, in una linea di coerenza, avrebbero dovuto dar vita ai lavori consiliari e contemporaneamente ringraziare una maggioranza solida e compatta che democraticamente aveva scelto di rimanere per ascoltare le loro posizioni. Lo ribadiamo non ci sono più alibi. Hanno messo allo scoperto l’inconsistenza della loro azione politica, fondata esclusivamente, sul pettegolezzo e senza alcuna maturità

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Locandina 17 marzo-page-001 3Carissime cittadine e carissimi cittadini,

il 17 marzo si celebra la Giornata dell'Unità nazionale, della Costituzione, dell'Inno e della Bandiera, istituita nel 2012 nella data della proclamazione a Torino, il 17 marzo del 1861, dell'Unità d'Italia.

Per il 17 marzo 2018 l’Amministrazione Comunale ha organizzato – con il contributo di alcune classi dell’IIS Polo di Amantea - un momento di riflessione sugli esiti del Risorgimento partendo da quel movimento culturale, politico e sociale che promosse l’unificazione, e che richiama gli ideali romantici, nazionalistici e patriottici che ispirarono il raggiungimento di un’identità politica unitaria.

L’appuntamento è alle ore 9.00 presso il Campus “Francesco Tonnara”.

Con i più cari saluti,

L’Amministrazione Comunale

 

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sindacatoLa segretaria nazionale della FIRST Cisl Sara Barberotti, insieme allo staff “Politica dei Quadri Sindacali”, ha incontrato oggi presso la sede regionale della Cisl a Lamezia Terme, alcuni dei giovani sindacalisti del progetto nazionale "Generazione 4.0", il programma formativo triennale della FIRST Cisl che riguarderà oltre 100 giovani sindacalisti di tutta Italia, e che vedrà la partecipazione anche di 6 giovani quadri sindacali calabresi. All’incontro, in particolare, di questi erano presenti i colleghi Gennaro Clausi (Banco di Napoli), Marco Gioia (BNL) e Marco Piccolo (BPER).

«Il programma formativo di “Generazione 4.0” – ha spiegato Sara Barberotti - riguarderà cosa deve conoscere, cosa deve saper fare e cosa sapere essere oggi un giovane del nostro sindacato. Oltre ai momenti dedicati strettamente allo studio, saranno richiesti specifici impegni operativi sul campo, supportati e monitorati da tutor della federazione nazionale, oltre ad incontri periodici annuali di tutti i partecipanti. Con “Generazione 4.0” la nostra segreteria nazionale desidera far crescere una nuova generazione di attivisti formati, motivati ed intraprendenti, capaci di lavorare in team e per progetti, concretamente impegnati nel servizio ai colleghi».

«Abbiamo aderito con entusiasmo a questo progetto – ha commentato il segretario regionale Giovanni Gattuso – perché vogliamo guardare con fiducia al futuro dell’organizzazione, investendo nella formazione della generazione che sostituirà quell’attuale, anche per questo non escludiamo di ampliare i partecipanti della Calabria».

 
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bracereL’Italia è sotto la morsa del gelo. E’ tornata la neve e i fiocchi bianchi hanno coperto le montagne e le colline della Calabria. Anche Roma si è svegliata sotto la neve. E’ uno spettacolo vedere Piazza San Pietro e il Colosseo sotto la bianca coltre di neve. I turisti sembrano felicissimi. A Torino è stata rinviata la partita di calcio Juventus – Atalanta per impraticabilità del campo, causa una copiosa nevicata prima dell’inizio della gara. Anche il nostro Monte Cocuzzo è bello a vedersi. E’ tutto bianco. La neve tanto attesa dagli amanti dello sci è tornata ad imbiancare tutto il territorio silano. La perturbazione è iniziata la scorsa settimana e secondo i meteorologi proseguirà per alcuni giorni. L’ondata di freddo proveniente dalla Siberia ha iniziato già a farsi sentire anche a Cosenza e dintorni. La temperatura si è abbassata notevolmente di diversi gradi. In alcune località della Sila ha raggiunto i -15 gradi. E la colonnina di mercurio tenderà a scendere ancora. Se la neve e la pioggia sono necessarie per l’agricoltura e per l’approviggionamento idrico, il repentino abbassamento della temperatura potrebbe danneggiare gli ortaggi, ma principalmente gli alberi da frutta che in alcune zone sono già con le gemme gonfie. Le gelate notturne potrebbero causare gravi danni come è capitato a gennaio dello scorso anno. Questa ondata di freddo siberiano di notevole portata ha colpito tutto il territorio nazionale e durerà per molti giorni. A Trieste la bora soffia ad oltre 150 Km all’ora. Dicono gli esperti fino ai primi di marzo e le regioni più colpite saranno quelle del Sud. La circolazione sulle nostre strade è regolare. Necessarie le catene a bordo o pneumatici da neve. Ieri sera siamo stati fermati dalla Polizia di Stato allo svincolo di Falerna ed hanno verificato se nella autovettura ci fossero davvero le catene. Una precauzione che servirà ad evitare i gravi disagi causati lo scorso inverno da alcuni automobilisti imprudenti. Qualche disagio viene segnalato nelle strade interne collinari e silane. Io, che sono una persona anziana, soffro il freddo e sono stato costretto a restare chiuso in casa. Non avendo molto da fare ho preso un vecchio libro in mano, “Cuore”, di Edmondo de Amicis, e ho incominciato a leggere alcune pagine. Ecco cosa scriveva il de Amicis sabato 10 dicembre di tantissimi anni fa quando la neve non faceva tanta paura e non arrecava tanti danni:- Addio passeggiate! Ecco la bella amica dei ragazzi. Ecco la prima neve. Fin da ieri sera vien giù a fiocchi fitti e lunghi come fiori di gelsomino. Era un piacere questa mattina alla scuola vederla venire contro le vetrate e ammantarsi sui davanzali; anche il maestro guardava e si fregava le mani e tutti eran contenti pensando a fare alle palle, e al ghiaccio che verrà dopo, e al focolino di casa. Che bellezza, che festa fu all’uscita! Tutti a scavallar per la strada, gridando e sbracciando, e a pigliare manate di neve e a zampettarci dentro come cagnolini nell’acqua. Tutti i nostri zaini in pochi momenti furono bianchi… Tutti parevano fuori di sé dall’allegrezza… Il calabrese che non aveva mai toccato la neve se ne fece una pallottola e si mise a mangiarla come una pesca. Anche le maestre uscivano dalla scuola di corsa ridendo. Centinaia di ragazze passavano strillando e galoppando su quel tappeto candido… E i maestri e i bidelli gridavano:- A casa, a casa! -, ingoiando i fiocchi di neve e imbiancandosi i baffi e la barba. Ma anch’essi ridevano a quella baldoria di scolari che festeggiavano l’inverno -.

Adesso tutto ciò non può accadere, perché le cose sono cambiate e la società di oggi non è più quella ai tempi di De Amicis, perché appena incominciano a cadere i primi fiocchi di neve i sindaci e i dirigenti scolastici fanno chiudere le scuole. Addio risate! Addio baldorie! Addio palle di neve! E le mamme che invitano i propri figli a stare chiusi in casa perché fuori fa freddo e nevica e potrebbero prendere il raffreddore. Attento che cadi! Guarda dove metti i piedi! Hai indossato i dopo sci? E il cappellino di lana? E il cappotto pesante? E i guanti dove li hai messi? Come cambia il mondo e come cambiano gli usi e i costumi. Non ci sono più scuole sepolte dalla neve, nude e tetre come spelonche, dove i ragazzi soffocano dal fumo e battono i denti dal freddo. E non ci sono più scolari che scendono dalle montagne portando nelle mani sanguinanti di geloni un pezzo di legno per riscaldare la scuola. Altri tempi.

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esercitoLe prime gare di softair dell’anno stanno per iniziare e già più di qualche appuntamento registra il tutto esaurito.

Il maggior numero di domande si concentra in particolare su quelle competizioni, che oltre a proporre l’utilizzo delle classiche tecniche e tattiche di guerriglia, richiedono di mettere in campo anche competenze più generali, adatte per la soluzione di situazioni più complesse della “semplice sparatoria”.

Scorrendo programmi, antefatti e consegne delle singole gare è ormai sempre più frequente imbattersi in scenari geopolitici, che solo in parte prendono ispirazione dalla realtà contemporanea e vi aggiungono invece tutta una serie di elementi tali da rendere più accattivante il contesto.

Generali russi corrotti in provincia di Modena

Ecco quindi che le ambientazioni che vanno per la maggiore negli ultimi mesi sono scacchieri delle relazioni internazionali, su cui si muovono soldati corrotti, generali russi che in Siberia gestiscono basi militari completamente ignote a Mosca, rapimenti o assassinii di magnati e industriali impegnati nella realizzazione di armi nucleari o di umanoidi da impiegare per conquistare il mondo, …

Questo ad esempio è lo scenario dentro al quale si muoveranno i partecipanti al Red Wolf, organizzato per il 20 maggio, per team da 6 a 8 componenti, a Serramazzoni, in provincia di Modena.

Se per l’iscrizione c’è tempo fino alla fine di marzo, in realtà i pochi posti ancora disponibili potrebbero terminare molto prima.

Quando il ruolo dei cattivi non è interpretato dai russi che reprimono minoranze etniche come quella cecena o moldava, entrano in gioco i coreani con le loro bombe all’idrogeno o i terroristi mediorientali che mettono in repentaglio lo stile di vita occidentale.

Tra gli obiettivi da realizzare, il furto di dati tramite chiavette USB (proprio come farebbero degli agenti dei servizi informativi in missione segreta), la decriptazione di file, ma anche, ovviamente, nemici da abbattere e basi segrete da far esplodere, premunendosi di maschere antigas contro la contaminazione che ne seguirà.

Sniper e spotter a Pisa

Tra gli appassionati di softair però non tutti amano “perdere tempo” in azioni che non siano prettamente militari: al bando, dunque, computer, chiavette usb, perlustrazioni con droni e quant’altro; e spazio alla pura e semplice “fisicità” del combattimento. È il caso ad esempio dei pattugliamenti e delle perlustrazioni riservate a team di pochi elementi, due o poco più, con obiettivi tattici.

Largo quindi a sniper e spotter, con tutta la loro attrezzatura: fucili di precisione, anfibi, ottiche anche per la visione notturna, zaini, tecnologia per la comunicazione, … Come nel caso dell’appuntamento fissato a Riparbella, in provincia di Pisa, il 18 febbraio. Qui il numero massimo di team ammessi è di 26, ognuno con due operatori, che saranno impegnati per sei ore. Per chi fosse interessato, alcuni posti sono ancora disponibili.

Quelle di Pisa e di Modena non sono le uniche date e sedi delle competizioni di softair, che rappresentano oramai un fenomeno estremamente diffuso in tutta Italia, da Nord a Sud: gare con obbiettivi raggiungibili in sei, in dodici ma anche in 24 ore, team da due componenti, ma anche di una decina e più; simulazioni militari o pattugliamenti, …

Esercitazioni protette

Chi invece preferisca esercitarsi in spazi protetti e senza la tensione della gara, trova a disposizione in moltissime città una serie di strutture differenti, ma tutte con lo stesso obiettivo: far divertire gli appassionati di questa disciplina.

E così l’attrezzatura del softgunner, acquistata magari nei punti vendita di softair San Marino, potrà essere indossata e utilizzata nelle sedi delle associazioni dilettantistiche di settore, in parchi avventura a tema, in poligoni di tiro dedicati al softair e in aree di dimensioni variabili (si parte dai 5 – 6.000 mq per arrivare anche molto oltre i 15.000 mq). Queste ultime possono essere al chiuso o all’aperto, ma sempre sono attrezzate per assomigliare a zone di combattimento, ispirate a scenari desertici, mediorientali, di montagna o boschivi. Alla fantasia non vi è limite, ovviamente.

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totoE mò, e mò, moplen! E’ leggero, resistente, inconfondibile. E signora guarda bene che sia fatto di Moplen! Qualcuno si ricorderà del grande attore Gino Bramieri, del famoso ed inimitabile Carosello della RAI e della storica pubblicità che faceva in televisione? Erano i mitici anni 60 e la plastica aveva invaso le nostre case con una serie infinita di prodotti, grazie agli spot che ogni sera Gino faceva in televisione. Era il testimonial di eccezione per lanciare il prodotto sul mercato italiano durante gli anni del boom economico. Ora che la plastica ha fatto enormi danni e per distruggerla ci vorranno centinaia e centinaia di anni l’Europa si è decisa a prendere alcuni provvedimenti. Finanche la Cina ha incominciato a rifiutare la plastica vecchia che l’Europa esportava per farne giocattoli per i nostri figli. La Commissione Europea ora è pronta ad intervenire. Ridurrà la produzione di plastica? Manco per sogno. Sta, invece, per arrivare un altro iniquo e nuovo balzello. Dopo la tassa per i sacchetti di plastica biodegradabili al supermercato ecco che arriverà fra non molto la tassa sulla plastica. E mò, e mò, un’altra stangata. Per disincentivare la produzione? I politici non faranno mai torto agli industriali. Secondo le intenzioni dei burocrati europei, gli stessi che hanno discusso per mesi e mesi come deve essere la curvatura della banana e del cetriolo, per disincentivare l’uso. Ad annunciare questa nuova imposta è stato il Commissario responsabile del Bilancio Guenther Oettingher. E’ veramente una cosa buona, giusta, sacrosanta ridurre la plastica e l’uso che se ne fa, se davvero vogliamo con i fatti e non a parole salvaguardare i nostri mari, i nostri fiumi, le nostre vallate, i nostri incantevoli paesaggi, gli animali che popolano la nostra amata Italia. Per fare questo un’altra tassa non basta, non è sufficiente. Bisogna che i prodotti di plastica non vengano più fabbricati e commercializzati. E poi eliminare gradualmente quelli che sono già in commercio dalla nostra quotidianità e preferire alternative intelligenti e sostenibili. Al bar, al ristorante incominciamo a rifiutare i bicchieri e le bottiglie di plastica. Eliminiamo dalle nostre tavole e dalle nostre feste i piatti e le posate di plastica. Smettiamo di comprare bottiglie d’acqua minerale di plastica. Diciamo addio alle gomme da masticare. Senz’altro ci vorrà del tempo, ma dovremmo incominciare subito a farlo se non vogliamo lasciare ai nostri nipotini un mondo invivibile e plastificato.

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famiglia-1UGC: La crisi ha allontanato i figli dai genitori, dai valori e dalla politica

ROSSANO - Sabato, 30 Dicembre 2017 – Nel momento dell'anno in cui viene celebrata la Famiglia, come testimonianza di unione e di trasmissione dei valori, la solidità del primordiale concetto di società e convivenza viene scalfita dalla violenza. Che, ancora una volta ed in modo inaudito, è andata ad intaccare, irrimediabilmente il vincolo sacro del rapporto tra figlio e genitore. Ecco come allora il Natale, da momento di unità e vita, diventa in un attimo teatro di agghiaccianti aberrazioni. Qualcosa si è inceppato. Cosa non funziona più? Chi sono i reali responsabili di questo malessere di vivere che ci rende fragili e vulnerabili e ci porta a commettere gesti di cui non ci saremmo mai considerati capaci? Viviamo in un tempo di crisi, economica e morale, che sta mettendo a dura prova i valori cristiani. È ancora lecito pensare, allora, che la famiglia sia un luogo in cui si impara a conciliare i diritti ed i doveri, la libertà propria e il rispetto per gli altri? È ancora il luogo naturale per il dialogo il confronto per la partecipazione e condivisione di gioie e dolori?

Sono queste le riflessioni dell’Unione dei Giuristi Cattolici – sezione di Rossano, presieduta da Graziella Guido, affidate ad un messaggio di commento al tragico episodio di patricidio, consumatosi in una famiglia rossanese, proprio nel giorno di Natale.

Di fronte a tali accadimenti è lecito dubitare sul ruolo della famiglia nella crescita degli individui. E se il concetto profondo di famiglia appare vacillare, anzi, sprofondare in questi gesti di efferata violenza, la società deve porsi, oggi più che mai, l’esigenza di capire che non è giusto affidare alla sola famiglia il compito di sobbarcarsi e affrontare le conseguenze e gli effetti della crisi. E questa necessità non si palesa oggi, in un momento triste per la nostra comunità, scossa dall’uccisione di un padre per mano di un figlio, ma la troviamo negli atti fondanti della Dichiarazione universale dei Diritti dell’uomo (“La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dello Stato”). Famiglia e Società sono due realtà osmotiche che si influenzano a vicenda. Se fallisce una di conseguenza fallisce l’altra. Ma se insieme si supportano allora c’è speranza di restituire a queste due entità, unite e distinte, l’essenziale autorevolezza ed il loro ruolo guida nella crescita delle persone.  

In questo momento storico la società purtroppo è pervasa da un egoismo profondo, pieno di cinismo, indifferenza e carenza di ideali e valori guida. Sembra respirarsi un’aria tesa a causa di una frattura profonda generata da un violento conflitto generazionale che va oltre la semplice contestazione. I figli non si riconoscono nei padri e ne rinnegano le idee. I giovani hanno oggi problemi gravissimi da risolvere, psicologici, morali e culturali. Non è un’accusa, ma un allarme che va, a tutti i costi, dissipato attraverso un’azione educativa e pedagogica completa e persuasiva che parta proprio dallo Stato.

È vero, viviamo in un sistema malato di egoismo generazionale. Lo stesso welfare nazionale ha voltato le spalle ai giovani che a loro volta hanno dato una risposta emblematica, allontanandosi dalla politica. I nostri padri hanno avuto tanto perché hanno trovato il coraggio di impegnarsi. Noi rischiamo di perdere tutto perché ci siamo addormentati davanti alla televisione. È indispensabile che le nuove generazioni tornino alla politica. Ma è necessario tornare a una politica responsabile, che abbia il coraggio di riformarsi, di ritornare al moderatismo e al civismo. Che abbia – come ci ha insegnato Papa Benedetto XVI – il coraggio di andare controcorrente, assumendo scelte forti, appunto coraggiose e, perché no, impopolari ma mirate al bene della collettività. Solo così potremo uscire dal torpore sociale in cui ci siamo relegati e dove, purtroppo, avvengono misfatti di cui tutti, un po’, dovremmo sentirci responsabili.

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enelCi risiamo. Ancora una volta ci dobbiamo occupare di un caso davvero strano. Un vecchietto di Tofori in provincia di Lucca si è visto arrivare una bolletta della luce elettrica davvero esorbitante: Un milione e 200 mila euro. Avete letto bene, amici lettori di Tirreno News. Una cifra da capogiro che avrebbe fatto venire certamente un infarto se quella strana bolletta fosse stata ricevuta da uno di noi che non abbiamo in famiglia avvocati, dottori, ingegneri, commercialisti. Ma per consumare migliaia e migliaia di kilowattora di energia elettrica questo vecchietto evidentemente oltre alla stufetta del bagno avrà tenute accese tutti le luci della sua abitazione notte e giorno, avrà fatto funzionare contemporaneamente centinaia e centinaia di elettrodomestici, altrimenti non si può spiegare questo consumo eccessivo di energia. Secondo l’Enel il vecchietto avrebbe consumato la bellezza di oltre 3 milioni di Kilowattora. Ma è possibile? Non é possibile perché un signore che ha un contratto Enel per fornitura domestica di 3 Kilowattora non potrà mai e poi mai consumare oltre 3 milioni di kilowattora. Ma forse è colpa del contatore guasto? Forse non ha funzionato alla perfezione? O forse è colpa di qualche impiegato che non sa leggere e scrive i numeri a casaccio? O forse ci sono stati alcuni allacciamenti abusivi? Povero vecchietto. Ha rischiato un infarto. E meno male che l’Enel è prontamente intervenuta. Ha fatto sapere che c’è stato un errore. Malgrado ciò continuano ad arrivare al sig. Baldassari altre bollette da pagare e altri conguagli da saldare. E meno male che ha una figlia avvocato altrimenti gli avrebbero tagliato la corrente elettrica e gli avrebbero pignorato la casa. Questa assurda storia è stata raccontata dalla figlia del sig. Baldassari che ha postato la bolletta della luce su Facebook e poi ripresa dal giornale Luccaindiretta. Non è la prima volta che il vecchietto riceve bollette così strane. Qualche mese fa aveva ricevuto un’altra bolletta di 1300 euro, ma questa volta si trattava di un primo conguaglio Enel per gli anni 2014-2017. Subito la figlia si era recata ad un punto vendita Enel per saldare il conto e per capire cosa era davvero successo. Ha scoperto che il padre non doveva pagare nulla perché ancora una volta si era sbagliato il contatore difettoso. Ma nonostante la sospensione sono continuate ad arrivare al povero malcapitato altre bollette da pagare. Ora tutto si è sistemato, pare. Tutto è tornato alla normalità e il sig. Baldassari l’ha presa a ridere:- Forse mi sono dimenticato di spegnere la luce in cantina -.

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italia-nord-sudLa signorina Ceccardi è un Sindaco leghista di un paese medio piccolo toscano, Cascina in provincia di Pisa, l’unico ad essere amministrato dalla Lega Nord. L’altro giorno è intervenuta ad Agorà, il programma di RAI3, e ha provato a spiegare agli altri partecipanti alla trasmissione sul perché i medici che lavorano negli ospedali e nelle strutture mediche del Nord dovrebbero essere pagati più di quei dottori che lavorano nelle strutture mediche del Sud. Ha detto che lei non ce l’ha con i calabresi, però, secondo lei, i medici calabresi sono meno preparati dei medici del Nord. Quelli del Nord meritano uno stipendio più corposo perché non solo lavorano in strutture migliori ma anche perché sono più preparati e più competenti. Addirittura ha affermato, parlando di malasanità, che i medici del Sud lasciano finanche i bisturi negli stomaci della gente. Gli ospiti nello studio televisivo non hanno condiviso quello che il Sindaco leghista ha affermato, la quale, non contenta, ha continuato imperterrita a criticare i medici calabresi e la sanità in Calabria che non è proprio un’eccellenza. Gli altri partecipanti hanno ribattuto che ci sono nel mondo tanti medici calabresi che operano nelle strutture pubbliche e private con grande competenza. Sono stati costretti a lasciare la loro terra perché le strutture in Calabria sono inadeguate non perché incompetenti. Di fronte alle obiezioni dei partecipanti alla trasmissione e del conduttore il Sindaco così ha concluso:- In Calabria, anche per i casi di malasanità, ci sono medici meno bravi che in Emilia Romagna -. In quella trasmissione avrebbe dovuto partecipare qualche medico calabrese per ribattere alle menzogne e alle calunnie di questo sindaco ignorante e razzista in cerca di visibilità e di qualche voto. Le elezioni nazionali sono vicine e forse si sta preparando alla competizione. Ma il Sindaco lo sa che i più grandi scandali della sanità succedono al Nord? E lo sa che molti malati del Sud che vanno a curarsi al Nord in genere ritornano nella propria terra chiusi in una bara?

Questo Sindaco non è nuovo alle provocazioni. Il 13 settembre u.s. si è scagliato contro i ragazzi africani che emigrano nel nostro paese. Ospite nella trasmissione su La 7 “L’aria che tira”, la prima cittadina avrebbe voluto sapere dove questi ragazzi hanno lasciato le madri, le sorelle, le fidanzate, le mogli e perché sono venuti da soli e si è scagliato contro il parroco don Biancaloni che li ha accolti in parrocchia e poi portati a fare i bagni in piscina. Don Biancaloni ha cercato di rispondere ma lei non ha sentito ragione.

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