Domani 22 febbraio il posto migliore dove potete andare è l’Ex Convento dei Cappuccini di Paola Scialis in Belmonte Calabro
Scoprirete (o ricorderete) come si mangiava in Calabria nei tempi felici durante i quali la gente sorrideva e batteva il tempo mentre mangiava ascoltando musica e magari tra una pietanza e l’altra ballava on la donna adocchiata distrattamente osservata mentre si portava il boccone alla bocca.
Musiche e sapori di un tempo
Quando “Mangiare è un atto agricolo: pranzo e musica di tradizione”
Domenica 22 Febbraio dalle 13h00
Soppressata casereccia
Grispelle
Polpette di melanzane del Convento
Frittelle di zucca del Convento
Olive schiacciate e sottaceti
Pecorino
Pasta di Gragnano con carciofi
Spezzatino con patate e Broccoletti ai pomodori secchi
Frutta
Cullurielli di patate
25 € / vino incluso
Suonano e cantano
Enzo Ruffolo e Gerardo Vespucci: Strine, Stornelli e tarantelle del medio tirreno cosentino
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Belmonte Calabro
E siamo già alla seconda giornata della rassegna intermittente di cibo e teatro "CON IL TEATRO NON SI MANGIA", domenica. 27 Luglio dalle 21.00
21H00 € 10 /spettacolo + piatto di pasta e bicchiere di vino /
22H30 € 5 /solo spettacolo/
Prenotazione obbligatoria 339 6195901 (paola) 339 6364170 (stefano)
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Ex Convento dei Cappuccini
Ad ogni intermittenza, presenteremo un piatto di pasta ed uno spettacolo che si sfideranno formalmente, anche per cercare di comprendere se il cibo può andare d'accordo con il teatro.
La maledizione del sud (tratto dalla leggenda di Colapesce) di e con Fabio Tropea e Pierpaolo Bonaccurso produzione teatrop (lamezia terme), sarà il nostro spettacolo teatrale.
Sul primo ci stiamo pensando. O meglio ci pensa l'orto ad indicarci cosa cucinare.
"Con il teatro non si mangia" è una rassegna per sua natura intermittente, perciò precaria, come il teatro che si porta dietro.
Questa precarietà è minata, volutamente, dal confronto/scontro con il cibo.
Il teatro, la pratica teatrale, sempre compromessa da questa sua naturale difficoltà a procurarsi il cibo, verrà sfidata, formalmente, da un piatto di pasta.
Un impietoso confronto, tra il teatro ed il cibo.
Un piatto per uno spettacolo.
Un piatto di pasta e uno spettacolo teatrale.
LA MALEDIZIONE DEL SUD tratto dalla leggenda di Colapesce
Di e con Fabio Tropea, Pierpaolo Bonaccurso
Premio Festival Nazionale dell’ARCI teatro “Avanti attori” 2012 "del pubblico", "della giuria" e come “miglior attore”.
trama
Nicola, detto Cola, figlio di un pescatore di Punta Faro, vicino a Messina, ama il mare.
Viene maledetto dalla madre esasperata dal suo vivere più in mare che in paese e diventa "mienzu uamu e mienzu pisci", da cui il soprannome. Diventa un bravo informatore per i marinai che gli chiedono notizie per evitare le burrasche ed anche un buon corriere visto che riesce a nuotare molto bene. Dopo aver domato, come Ulisse, Scilla e Cariddi la sua fama aumenta di giorno in giorno ed anche il Re di Sicilia, Federico II, desidera conoscerlo. Il re gli chiede di scoprire su cosa si regge la Sicilia. Cola scopre che la Sicilia sta per sprofondare e si sacrifica per essa, diventando colonna che tuttora la regge.
Teatro narrazione
Accompagnato dalla narrazione musicale dal vivo con Marimba, Didjireedu e altri strumenti che ripercorrono le sonorità del mediterraneo, l’attore-autore, ispirato dall’incontro con una cantastorie siciliana, crea un gramelot calabro-siciliano per raccontare come Colapesce abbia salvato la Trinacria dal suo sprofondamento. In accordo con la tradizione seppur recente di questo stile teatrale la scenografia è semplice ma in ogni modo suggestiva.
Musiche
Le musiche sono suonate dal vivo da un unico musicista-attore che ha composto i brani e ha scelto gli strumenti. A guidarlo sono state le sonorità del Mediterraneo, le profondità marine e le meraviglie dello stretto di Messina. Gli strumenti scelti sono: due tamburi, un didjireedoo, dei bicchieri sonori intonati con una scala armonica e una marimba. Sono stati scelti per la loro qualità timbrica e sonora: sono strumenti dal suono molto caldo e avvolgente e insieme profondo e cupo.
genere: teatro di narrazione
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