Ho assistito ed assisto ( ahimè) a balletti circolari di lodi , quelli, cioè, dove il primo loda il secondo ingiustificatamente e solo per compiacerlo , il secondo, appena lodato, fa la stessa cosa con il terzo , e solo per evitare che gli vengano mosse contestazioni.
E poi di seguito, così che alla fine vanno via tutti felici e contenti.
La solfa è di fatto la conferma del detto francese "Tutto va ben, madama la marchesa", la frase, ironica, che vuole canzonare coloro che lodano tutto, non vedendo o fingendo di non vedere, il lato brutto delle cose.
Una solfa che trae le sue origini dal racconto con cui il servitore riferisce alla marchesa, di ritorno da un viaggio, che tutte le cose vanno bene “al di fuori di un piccolo incidente”.
L’incidente in realtà era la morte di una gazza.
La gazza era morta per aver mangiato la carne del cavallo morto
Ed il cavallo era morto per la fatica di aver portato tanti secchi d’acqua
Acqua che era servita per spegnere l’incendio della sua casa
Casa che si era incendiata dopo il suicidio del marito.
Del resto, a parte la morta della gazza, tutto andava bene.
Da allora è vietato dire la verità, anzi le verità.
Sembra non averlo capito Carlo Tansi, che ha bollato come “anime nere” figure interne negative, nello specifico mai nominate.
«È assurdo che la Regione Calabria abbia ammonito il capo della Protezione civile”
Lo afferma, in una nota, il deputato M5s Paolo Parentela, che aggiunge: «È la riprova che l'amministrazione regionale guidata da Mario Oliverio usa due pesi e due misure e fa soltanto retorica su legalità e moralità.
Chi, come Tansi, lavora, denuncia, migliora le strutture pubbliche e vigila sull'operato degli uffici viene sanzionato, mentre chi sfora o non presenta i bilanci viene premiato.
È il caso, rispettivamente, del capo della Protezione civile calabrese, cui sono solidale, e dei direttori generali delle aziende sanitarie che hanno prodotto milioni di passivo ma incassato un lauto bonus di risultato».
«Oliverio – prosegue il deputato – continui pure a fare lo gnorri a oltranza, resti in silenzio e finché dura si goda l'imponente vista dall'ultimo piano della Cittadella.
Dopo potrà cullarsi con i vitalizi da deputato e consigliere regionale, integrati dalla pensione quale collaboratore di segreteria scolastica, che a regola ha visto molto poco, dati i suoi bei lustri a palazzo».
«Intanto il governatore – conclude Parentela – lasci ancora nel caos la burocrazia regionale, consenta pure la copertura con omissis di delibere d'incarico, ignori a vita che all'Asp di Vibo Valentia i concorsi per dirigenti sono, volendo essere eufemistici, una barzelletta e prepari bene il dopo Tansi, cui a breve scadrà il mandato, magari facendosi consigliare dal suo capo di gabinetto».