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abeteCirca 20 giorni addietro ho inviato una lettera al Papa Francesco invitandolo ad intervenire per evitare che in Piazza San Pietro nella Città del Vaticano per l'ennesima volta venisse posizionato un abete per le prossime feste natalizie e contestualmente ad installare un albero ecologico realizzato con materiale riciclato. 

 

In effetti da oltre 30 anni vengono tagliati, in aree incontaminate e di pregio naturalistico  del Pianeta, delle piante secolari  che vengono poi donate al Papa ed alla  Città del Vaticano. Già nel 2006 un maestoso  abete di  ca. 35 metri di altezza venne abbattuto dai boschi calabresi ed inviato a Roma.

 

Apprendo dalla stampa che anche nel 2014 un altro patriarca della natura è stato tagliato, e nuovamente in Calabria,  per far mostra durante il periodo natalizio in Piazza San Pietro. Da calabrese ed italiano  sono molto amareggiato per questo ennesimo intervento di spoliazione del nostro patrimonio naturalistico (come avviene peraltro da anni con gli ulivi secolari calabresi) e rimango altresì molto perplesso per il silenzio, quasi generalizzato, sulla vicenda.

 

Capisco che le problematiche ambientali sono tante ed altre anche più grandi e gravi, tuttavia piccoli e ripetuti interventi di tutela del territorio, portano poi a raggiungere grandi risultati.     Ringrazio anticipatamente tutti coloro che riterranno opportuno portare all'attenzione pubblica questa vicenda. Distinti saluti. Emilio Osso

Pubblicato in Calabria

Una debacle. Una Caporetto che ritorna.

La Spagna esce fuori dal mondiale, proprio quella Spagna che era stata capace di vincere nel giro di quattro anni due Campionati Europei (2008 e 2012) e unaCoppa del Mondo (2010).

Proprio quella Spagna che ha segnato il nuovo millennio calcistico.

In silenzio e dignitosamente

Anche l’Italia esce dal mondiale alla prima fase.

Eliminata dall’Uruguay.

E Prandelli dignitosamente si dimette affermando che «Quando un progetto tecnico fallisce è giusto prendersi le responsabilità».

Poi incalza «Prima della firma del contratto c’era la volontà di andare avanti e di proseguire questo progetto. Avevamo camuffato bene in quattro anni i problemi del calcio italiano. Poi siamo stati aggrediti, sia io che il presidente Abete, come se fossimo un partito politico e ci hanno accusato di prendere, anzi di rubare, i soldi ai contribuenti. Io ho sempre pagato le tasse e non ho mai rubato i soldi a nessuno. Se sbaglio tecnicamente, invece, è un discorso diverso e mi prendo tutte le responsabilità».

Ne comprendiamo l’amarezza.

Ma lui deve comprendere anche la nostra amarezza, quella di un popolo.

Si, le scusanti possono essere tante.

Un contestatissimo rosso a Marchisio che ha lasciato la squadra in 10.( «Assurdo rimanere in dieci in una partita come questa – si sfoga a caldo Prandelli . Non ci sono stati falli cattivi o da espulsione. Non si può condizionare così una gara, l’arbitro ha rovinato la partita».  

Un morso (non visto) di Suarez a Chiellini

Un gol fatto di spalle, con la nuca.

Un arbitraggio forse parziale

Ma il calcio è anche questo

Non solo  ma a coronamento arrivano anche le dimissioni del presidente della Figc Giancarlo Abete il quale dice : "Ho convocato il Consiglio federale, dove porterò le mie dimissioni irrevocabili. Avevo deciso prima del Mondiale. Spero invece che Prandelli ci ripensi".

Dimissioni dignitose ed «irrevocabili». Ed è bene che tali restino.

Pubblicato in Mondo
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I Racconti

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