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Ieri 1 ottobre il comandante Antonello Ragadale ha lasciato il Comando del Pattugliatore d’Altura della Guardia Costiera CP 904 “Michele FIORILLO”.

Ora promosso altri importanti compiti attendono l’amanteano Antonello Ragadale.

 

Ecco foto e comunicato della Direzione-

Alla presenza del Contrammiraglio CP Nunzio MARTELLO, Direttore Marittimo della Sicilia Orientale, si è svolta sulla banchina della 6ª Squadriglia della Guardia Costiera di Messina la Cerimonia del Passaggio di Comando del Pattugliatore d’Altura della Guardia Costiera CP 904 “Michele FIORILLO”, tra il Comandante cedente C.C. (CP) Antonello RAGADALE ed il Comandante accettante T.V. (CP) Luca TESONE.

 

 

Dal 26 ottobre del 2015 al 30 settembre del 2017, sotto il Comando del Capitano di Corvetta Antonello RAGADALE, il Pattugliatore CP 904 “Michele FIORILLO”, ha percorso 28.904 miglia nautiche solcando quasi tutti i bacini del Mar Mediterraneo, in attività sorveglianza marittima volta al controllo di flussi migratori provenienti dal Nord Africa, in attività di controllo pesca ed ambientale, sotto la Dipendenza Operativa del Terzo Reparto del Comando Generale delle Capitanerie di Porto, portando a termine ben 73 missioni di soccorso che hanno consentito di prestare assistenza a 8.900 migranti tra cui moltissimi bambini e donne in stato di gravidanza e, una volta giunti in porto, a seguito delle attività investigative svolte durante le fasi del soccorso, a trarre in arresto, in collaborazione con le altre forze di polizia, numerosi scafisti.

Durante il discorso di saluto il Comandante Ragadale ha espresso il suo ringraziamento all’Equipaggio di Nave FIORILLO, il cui carico maggiore è stato sopportato dalle famiglie e dai figli dei militari, che spesso si sono privati della loro presenza per l’impiego prolungato della nave in mare.

Sacrifici, ha evidenziato il Comandante cedente, che vengono ripagati con lo sguardo di ringraziamento delle migliaia di persone salvate in alto mare.

Il C.C. (CP) Antonello Ragadale, recentemente promosso ad Ufficiale Superiore, viene trasferito sull’Ammiraglia del Corpo, “Luigi DATTILO” CP 940, attualmente di stanza nel Porto di Catania, ove andrà a ricoprire l’incarico di Comandante in Seconda.

 

L’Ammiraglio MARTELLO, al termine della Cerimonia ha ringraziando l’Equipaggio di Nave Michele Fiorillo, per quanto finora fatto a salvaguardia della vita umana in mare e per quanto faranno durante gli impieghi operativi dell’Unità nel Canale di Sicilia, dando il Buon vento al Comandante RAGADALE per il nuovo incarico a bordo dell’Unità maggiore delle Capitanerie di Porto e al Tenente di Vascello TESONE per l’assunzione del Comando di Nave FIORILLO.

 

Alla Cerimonia oltre a numerosi ospiti Civili, Religiosi e Militari, all’Equipaggio intero della Nave schierato in alta uniforme, era presente la Sig.ra Marina FIORILLO, madrina della Nave e figlia della Medaglia d’Oro al Valor di Marina Michele FIORILLO cui è intitolata la Nave, giunta da La Spezia per l’occasione e che al termine del passaggio di Comando ha preso la parola ringraziando ed augurando il buon vento ai due Ufficiali che si sono avvicendati al Comando, al C.V. (CP) Antonino ZANGHI’, Comandante della Sesta Squadriglia della Guardia Costiera di Messina, cui la Nave è assegnata e all’Ammiraglio (CP) Nunzio MARTELLO, per l’ospitalità ricevuta.

 

Al Pattugliatore CP 904, in linea dal marzo del 2003, una delle sei Navi della Guardia Costiera Italiana, della lunghezza di 53 metri, larghezza 7 metri e con 38 militari di equipaggio, in forza alla Sesta Squadriglia della Guardia Costiera di Messina, dipendente gerarchicamente dalla Direzione Marittima di Catania, è stato assegnato il nome del Capitano di Porto (CP) Michele FIORILLO, Medaglia d’Oro al Valor di Marina alla Memoria, che il 6 luglio 1966, Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Marina di Carrara, durante una burrasca che colpì la costa toscana, intervenne con un battello per prestare soccorso ad un bagnante in pericolo di annegamento. Purtroppo, il piccolo battello durante le operazioni di soccorso si ribaltò e il Capitano FIORILLO con profondo altruismo si prodigò per portare in salvo i suoi uomini per poi perdere la propria vita sulla scogliera di Massa.

La cerimonia

Si è conclusa con il salvataggio di 45 migranti e il fermo di 2 scafisti l'operazione portata a termine dalla Guardia Costiera a circa 150 miglia al largo delle coste calabresi.

L'unità a vela a bordo della quale i migranti cercavano di raggiungere l'Italia era stata avvistata nella serata di ieri da un aereo ATR42 del 2° Nucleo Aereo della Guardia Costiera di Catania, nell'ambito delle consuete attività di vigilanza e pattugliamento.

Sotto il coordinamento della Centrale Operativa della Guardia Costiera a Roma, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, venivano inviate sul punto Nave Fiorillo e le motovedette CP323 e CP326, salpate da Siracusa e Roccella Ionica.

I tre mezzi della Guardia Costiera, operanti sotto Frontex, raggiungevano l'unità, che era sospettata di aver già effettuato in passato attività illegale di trasporto di migranti (da ultimo lo scorso 11 agosto, quando 38 migranti erano stati rintracciati a terra, abbandonati sull'isolotto di Vendicari, nel siracusano, e avevano dichiarato di essere stati condotti da due scafisti di nazionalità ucraina).

Saliti a bordo dell'unità, i militari della Guardia Costiera, riuscivano quindi a individuare gli scafisti, già ricercati, anche facendo riferimento alle testimonianze raccolte in quella precedente occasione. Presi a bordo i 45 migranti e gli stessi scafisti, Nave Fiorillo dirigeva verso il porto di Augusta, dove è giunta nella giornata di oggi.

Sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Siracusa, tenuta costantemente al corrente degli sviluppi, le attività investigative sono proseguite a terra, con l'intervento del GICIC, Gruppo Interforze di contrasto dell'immigrazione clandestina che, attraverso le testimonianze di alcuni migranti, ha confermato l'identità degli scafisti, sottoposti a provvedimento giudiziario di fermo. "L'intera operazione - informa un comunicato - mette a frutto il prezioso rapporto di collaborazione sigillato con il protocollo d'intesa tra la Procura della Repubblica e il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto, attraverso la Direzione Marittima di Catania".

Domenica, 28 Agosto 2016.

PS.La nave Fiorillo, come noto, è comandata da un amanteano.

Pubblicato in Calabria

Impossibile non ringraziare il tenente di Vascello Antonello RAGADALE, figliolo dell’amico maresciallo Rocco Ragadale, che ha prestato servizio proprio presso la Capitaneria di porto di Vibo Valentia Marina come Capo servizio operativo.

Il comandante Ragadale ha intercettato e soccorso nel Canale di Sicilia, nel Mar Mediterraneo un barcone con a bordo 360 migranti.

Si tratta di 255 uomini, 65 donne e 40 minori di nazionalità siriana, egiziana, sudanese, eritrea e somala

I profughi sono stati tratti a bordo del pattugliatore della Guardia Costiera CP904 “Fiorillo”, al comando del T.V. (CP).

Sono arrivati in data odierna al porto di Vibo Valentia Marina

Le operazioni di accoglienza, coordinate dalla Prefettura di Vibo Valentia, procederanno con l’identificazione e il foto segnalamento dei migranti, prima di trasferirli nei centri d’accoglienza individuati dalla direzione centrale dei servizi civili per l’ immigrazione e l’asilo.

Il Pattugliatore CP 904 “Michele FIORILLO”, ha percorso oltre 21.000 miglia nautiche in attività di sorveglianza marittima volta al controllo di flussi migratori provenienti dal Nord Africa nell’ambito del dispositivo aeronavale congiunto “Operazione TRITON” sotto l’egida FRONTEX nel Canale di Sicilia sotto la Dipendenza Operativa del Terzo Reparto del Comando Generale delle Capitanerie di Porto, portando a termine ben 65 missioni di soccorso che hanno consentito di prestare assistenza a 13.100 migranti alla deriva.

Al Pattugliatore CP 904, in linea dal marzo del 2003, una delle sei Navi della Guardia Costiera Italiana, della lunghezza di 53 metri, larghezza 7 metri e con 38 militari di equipaggio, in forza alla Sesta Squadriglia della Guardia Costiera di Messina, dipendente gerarchicamente dalla Direzione Marittima di Catania, è stato assegnato il nome del Capitano di Porto (CP) Michele FIORILLO, Medaglia d’Oro al Valor di Marina alla Memoria, che il 6 luglio 1966, Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Marina di Carrara, durante una burrasca che colpì la costa toscana, intervenne con un battello per prestare soccorso ad un bagnante in pericolo di annegamento. Purtroppo, il piccolo battello durante le operazioni di soccorso si ribaltò e il Capitano FIORILLO con profondo altruismo si prodigò per portare in salvo i suoi uomini per poi perdere la propria vita sulla scogliera di Massa.

Forte e dolce come il mare è il Tenente di Vascello Antonello Ragadale.

Forse per questo è stato scelto per il comando di una delle 6 navi della Guardia Costiera Italiana , il Pattugliatore CP 904, in linea dal marzo del 2003, della lunghezza di 53 metri, avente larghezza 7 metri e con 38 militari di equipaggio.

 

Il Pattugliatore CP 904 Fiorillo è in forza alla Sesta Squadriglia della Guardia Costiera di Messina, dipendente gerarchicamente dalla Direzione Marittima di Catania.

Porta il nome del Capitano di Porto (CP) Michele FIORILLO, Medaglia d’Oro al Valor di Marina alla Memoria, che il 6 luglio 1966, Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Marina di Carrara, durante una burrasca che colpì la costa toscana, intervenne con un battello per prestare soccorso ad un bagnante in pericolo di annegamento.

 

Purtroppo, il piccolo battello durante le operazioni di soccorso si ribaltò e il Capitano FIORILLO con profondo altruismo si prodigò per portare in salvo i suoi uomini per poi perdere la propria vita sulla scogliera di Massa.

Ora il Pattugliatore Fiorillo ha un nuovo comandante, l’amanteano Antonello Ragadale che sostituisce il precedente comandante , il Tenente di Vascello, Giuseppe Maggio

 

Il pattugliatore è famoso per aver compiuto in 18 mesi di navigazione ben 67 operazioni e di aver salvato quasi 13mila persone.

Una intensa eredità che ora sarà assunta dal comandante Ragadale che si è distinto anche nel suo precedente incarico anche per l’assistenza ai profughi.

Il comandante Ragadale , nel suo discorso d’insediamento ed accettazione del comando dell’unità più anziana della classe, ha precisato che sarà il comandante di tutti e che cercherà da subito di contemperare gli ordini provenienti dal comando generale al clima di familiarità che si era stabilito a bordo.

Sin da subito la “Fiorillo” salperà per il canale di Sicilia, li prenderà posizione per assicurare il pattugliamento e il salvataggio dei migranti e non solo.

Auguriamo al compaesano ed amico Antonello Ragadale ed alla sua unità” Buon vento” .

 

Ecco il comunicato stampa emanato dalla Direzione marittima di Catania:

Alla presenza del Contrammiraglio CP Nunzio MARTELLO, Direttore Marittimo della Sicilia Orientale, si è svolta questa mattina nel Porto di Catania la Cerimonia del Passaggio di Comando del Pattugliatore d’Altura della Guardia Costiera CP 904 “Michele FIORILLO”, tra il Comandante Cedente T.V. (CP) Giuseppe MAGGIO ed il Comandante Accettante T.V. (CP) Antonello RAGADALE.

Al Pattugliatore CP 904, in linea dal marzo del 2003, una delle sei Navi della Guardia Costiera Italiana, della lunghezza di 53 metri, larghezza 7 metri e con 38 militari di equipaggio, in forza alla Sesta Squadriglia della Guardia Costiera di Messina, dipendente gerarchicamente dalla Direzione Marittima di Catania, è stato assegnato il nome del Capitano di Porto (CP) Michele FIORILLO, Medaglia d’Oro al Valor di Marina alla Memoria, che il 6 luglio 1966, Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Marina di Carrara, durante una burrasca che colpì la costa toscana, intervenne con un battello per prestare soccorso ad un bagnante in pericolo di annegamento. Purtroppo, il piccolo battello durante le operazioni di soccorso si ribaltò e il Capitano FIORILLO con profondo altruismo si prodigò per portare in salvo i suoi uomini per poi perdere la propria vita sulla scogliera di Massa.

Dall’Aprile del 2014 ad oggi, sotto il Comando del Tenente di Vascello (CP) MAGGIO, il Pattugliatore CP 904 “Michele FIORILLO”, ha percorso oltre 21.000 miglia nautiche in attività di sorveglianza marittima volta al controllo di flussi migratori provenienti dal Nord Africa nell’ambito del dispositivo aeronavale congiunto “Operazione TRITON” sotto legida FRONTEX nel Canale di Sicilia sotto la Dipendenza Operativa del Terzo Reparto del Comando Generale delle Capitanerie di Porto, portando a termine ben 65 missioni di soccorso che hanno consentito di prestare assistenza a 13.100 migranti alla deriva. Dopo sette anni di imbarco su varie unità d’altura del Corpo delle Capitanerie di Porto, tra cui anche i Comandi di Nave MAZZINGHI CP 405 e Nave SAETTIA CP 901, il T.V. (CP) MAGGIO, da oggi presterà servizio presso la Capitaneria di Porto di Messina, per poi essere avviato al Comando di un Ufficio Circondariale Marittimo nel 2016.

 

Il Tenente di Vascello (CP) RAGADALE, proviene dalla Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina, ove ha ricoperto l’incarico di Capo Servizio Operativo. Anch’egli, è un Ufficiale delle Capitanerie di Porto abilitato al Comando di Unità Navali, infatti, prima di ricoprire l’incarico di Capo Servizio Operativo, aveva comandato il Pattugliatore CP 408 “Mario GRABAR” ed altre Unità Navali del Corpo, anche in teatri operativi quali l’Albania e il Canale di Sicilia.

L’Ammiraglio MARTELLO, al termine della Cerimonia ha preso la parola, ringraziando l’Equipaggio di Nave Michele Fiorillo, per quanto finora fatto a salvaguardia della vita umana in mare e per quanto faranno durante gli impieghi operativi dell’Unità nel Canale di Sicilia dando il Buon vento al Tenente di Vascello Maggio per il nuovo incarico a terra e al Tenente di Vascello RAGADALE per l’assunzione del Comando.

Il Pattugliatore, infatti, subito dopo la breve, ma sentita cerimonia di passaggio di comando, riprenderà la navigazione assumendo prora per le acque a sud di Lampedusa, ove opererà nei prossimi giorni con altre Unità Navali della Guardia Costiera, sotto il coordinamento della Centrale Operativa del Terzo Reparto del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto.

Cambio di Comandante

Il Pattugliatore

Pubblicato in Primo Piano

Amantea si propone per un Istituto tecnico nautico. Almeno così si spera.

Come è noto il decreto legi slativo 112/ 1998 ha asse gnato a Comuni e Province le competenze amministrative in campo scolastico, in precedenza a carico dello Stato.

 

In particolare la competenza dei comuni è relativa alle scuole materne, elementari e medie, e quella delle province agli istituti e scuole di istruzione secondaria superioredi II grado.

 

In questa ottica legislativa si inquadra il rapporto di collaborazione finalizzato all’ ampliamento dell'offerta formativa di Amantea, che tenga conto delle esigenze del contesto culturale, sociale ed economico del comprensorio Nepetino

Per quanto la proposta, possibile e dovuta da parte del comune di Amantea , ai sensi del PDR 275/99, sia in realtà pervenuta dall’Istituto Superiore Statale di Amantea,ed il comune con delibera n 221 del 29 settembre 2015 ne abbia preso atto della richiesta ed espresso parere favorevole al prosieguo del suo iter, nulla toglie alla qualità della proposta relativa alla istituzione del primo ed unico Istituto tecnico nautico della provincia di Cosenza.

 

Un istituto che completa lo scarso panorama dotazionale della nostra regione che vede presenti solo

l’istituto nautico Mario Ciliberti di Crotone e quello storico di Pizzo ( Reggio Calabria si serve del I.N. Caio Duilio di Messina) .

In verità la proposta appare pregevole soprattutto alla luce della considerazione che in Calabria con gli oltre 700 km di costa ci sono soltanto, come detto, 2 soli Istituti Tecnico Nautici, a fronte di 80 istituti per Industria (34 Itis e 46 Ipsia) , 33 Istituti per l’agricoltura ( 26 ipsia e 7 Ita) ed infine 27 Istituto Professionale Alberghiero , il che mostra tutti i limiti della programmazione scolastica regionale.

 

Andrà così a formarsi una nuova classe di gente di mare atta a concorrere alla definizione di un sistema mare calabrese

E che sia Amantea regina di questa speranza torna ad onore di chi contribuirà al suo formarsi

Intensa la soddisfazione del comandante Antonello Ragadale (nella foto a destra), già della Capitaneria di porto di Vibo, che da tempo aveva espresso il suo piacere per questa istituzione , nonché dei colleghi della Guardia Costiera .

Pubblicato in Politica

Si è svolta ieri martedì 26 maggio nella zona di mare compresa tra i Comuni di Tropea e Nicotera un’esercitazione marittima complessa denominata “AIRSUBSAREX 2015” durante la quale sono state simulate le operazioni di soccorso in caso di ammaraggio di un aereo di linea partito da Malta e diretto a Roma con 50 persone a bordo.

 

Le attività di ricerca e soccorso sono state dirette dalla Sala Operativa del 5°M.R.S.C. della Direzione marittima - Guardia Costiera di Reggio Calabria, Autorità preposta al coordinamento degli interventi in caso di aereo incidentato in mare, con l’attivazione dell’unità di crisi in assetto ottimale presso la sede di Reggio Calabria, nonché delle sale operative – sedi di Unità Costiere di Guardia - in prima fase di soccorso dei Comandi delle Capitanerie di Porto di Vibo Valentia Marina e Gioia Tauro, nonchè dell’Ufficio Locale Marittimo di Tropea.

L’esercitazione ha visto impiegati, per la ricerca aerea, sette aeromobili appartenenti alla Guardia Costiera, all’Esercito Italiano, all’Aeronautica Militare, ai Carabinieri, alla Polizia di Stato, al Corpo Forestale dello Stato, mentre per le ricerche navali, sono state utilizzate dieci Unità navali appartenenti alla Guardia Costiera (ove per l’occasione sono state imbarcate anche due unità cinofile della Scuola Italiana Cani da Salvataggio), ai Carabinieri, al Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza e ai Vigili del Fuoco.

I ventiquattro naufraghi recuperati, tra cui dodici feriti, sono stati tratti in salvo nel punto di crash aereo, individuato a circa quindici km da Capo Vaticano, dalle varie motovedette impiegate e sbarcati nel porto di Tropea, sotto il coordinamento della Motovedetta CP 2096 della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia, ove è stato imbarcato un Ufficiale in qualità di coordinatore delle unità navali.

Nel porto di Tropea hanno operato i militari della locale Guardia Costiera e pattuglie della Capitaneria di Vibo, le altre forze di polizia del posto, mentre la Protezione civile, il SUEM 118 e la Croce Rossa Italiana hanno allestito due posti medici avanzati, sotto la supervisione e il coordinamento della Prefettura di Vibo.

I naufraghi sono stati simulati dai figuranti della Protezione Civile e dalla SICS e truccati dalla Croce Rossa Italiana.

Cogliamo l’occasione per ringraziare tra gli altri Socievole, Di Puglia e Casaburi della protezione civile di Amantea che hanno interpretato i naufraghi peraltro operando sotto la pioggia.

Un altro ringraziamento ad un altro amanteano Il comandante Ragadale che ha coordinato la intera operazione di soccorso

I mezzi aerei partecipanti sono stati rischierati per opportunità pratica, dal giorno 25 maggio presso l’aviosuperficie in uso al Comando SIRIO dell’aviazione dell’esercito Italiano di Lamezia Terme, per lo svolgimento di briefing operativi relativi alle attività tattiche di ricerca e soccorso in mare, tenuti dal personale specialistico della Guardia Costiera.

Durante le fasi di sbarco dei naufraghi presenti nel porto di Tropea il Prefetto Dott. Giovanni Bruno, il Direttore Marittimo della Calabria e della Basilicata Tirrenica – C.V. (CP) Andrea AGOSTINELLI e il Capo del Compartimento Marittimo di Vibo Valentia – C.F. (CP) Antonio LO GIUDICE.

Gli stessi a bordo della Motovedetta CP 808 hanno seguito alcune situazioni operative nella zona di mare interessata all’esercitazione

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia


Vibo Valentia 15 settembre 2014 Si è svolta nella mattinata di oggi, alla presenza del Direttore Marittimo della Calabria e della Lucania – Capitano di Vascello (CP) Gaetano MARTINEZ, la Cerimonia Ufficiale di passaggio di Comando della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Vibo Valentia Marina tra il Capitano di Fregata Paolo MARZIO (Cedente) e il Capitano di Fregata Antonio LO GIUDICE (accettante).

Al passaggio di consegne, oltre allo schieramento di tutto il personale della Capitaneria di Porto e dei dodici Uffici Marittimi ricadenti nel Compartimento Marittimo di Vibo, uno dei più grandi d’Italia per estensione territoriale, vi erano presenti le più alte Autorità Civili e Militari delle Province di Vibo, Catanzaro e Cosenza e tutti i Comuni costieri con i Labari, nonché i rappresentanti dell’ANMI e delle Associazioni di Arma e Combattentistici.

Il Comandante MARZIO, Ufficiale cedente, durante il discorso di saluto ha ringraziato tutto il personale della Capitaneria di Porto di Vibo, per tutti i risultati conseguiti durante l’intenso triennio di comando, auspicando sempre maggiori soddisfazioni. Da domani l’Ufficiale Superiore sarà destinato a Roma presso il Gabinetto del Ministero delle Politiche agricole Forestali ed Alimentari, quale membro permanente dello staff del Ministro.

Il Comandante LO GIUDICE, proveniente dalla Capitaneria di Porto di Gioia Tauro, ove ha ricoperto l’incarico di Comandante in Seconda per circa sei anni, ha assicurato il massimo impegno e determinazione nel perseguimento degli obiettivi fissati dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto per la tutela e la difesa dell’ambiente marino, delle risorse ittiche, delle coste, per la salvaguardia della sicurezza della navigazione e della vita umana in mare, promettendo massima disponibilità al fine di garantire un efficiente servizio al territorio e soddisfare le legittime aspettative dell’utenza marittima.

Il Comandante Lo Giudice ha, altresì, sottolineato l’importanza, nonché la propria volontà ad implementare la collaborazione con tutte le istituzioni locali, nella convinzione che solo attraverso un’azione combinata ed una convinta cooperazione è possibile contribuire allo sviluppo del territorio nel rispetto della legalità.

Ad entrambi gli Ufficiali Superiori, il Direttore Marittimo, che ha preso la parola al termine della Cerimonia, ha augurato Buon Vento nei rispettivi incarichi, ringraziando il Comandante Marzio e i suoi uomini per quanto fatto nel triennio di comando della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina.

Ndr Amantea era presente per rendere omaggio al Comandante cedente Capitano di Fregata Paolo MARZIO ed al Comandante accettente Capitano di Fregata Antonio LO GIUDICE, oltre che a tutto il personale della CP di Vibo V.

Tra i presenti anche il maresciallo Rocco Ragadale già responsabile della Guardia Costiera di Amanteae padre del tenente Antonello Ragadale in servizio presso la Capitaneria di Vibo V , un gruppo di soci della associazione dei marinai d’Italia sezione di Amantea guidati dal cav Giuseppe Cima presidente ed animatore, l’assessore comunale Gianluca Cannata, il responsabile del Porto Eugenio Mannarino, il comandante della PM Emilio Caruso, l’istruttore vigile urbano Giacomo Bazzarelli con il Labor del comune di Amantea.

 

Pubblicato in Cronaca

depuratoreCinque i provvedimenti di sequestro degli impianti di depurazione, quello consortile del Comune di Nocera, che riceve le acque reflue dei Comuni di Belmonte, Amantea, Nocera e parte di Falerna e i quattro di Serrastretta.

 

Era il 14 luglio scorso quando i militari della Guardia Costiera di Vibo, delegati dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme, avevano provveduto a notificare i provvedimenti di sequestro preventivo, degli impianti di depurazione Comunali di Nocera Terinese, San Pietro a Maida e quattro del Comune di Serrastretta.

Il Pubblico Ministero, Dott. Santo Melidona – come evidenziato nella precedente nota stampa di luglio u.s. - aveva contestualmente previsto, nei provvedimenti di sequestro, il differimento dell’esecuzione, di trenta giorni, così da consentire alle autorità responsabili e ai custodi giudiziali degli impianti, di provvedere a porre in essere le azioni di immediata urgenza per rimuovere gli inconvenienti rilevati dai militari del Servizio Operativo della polizia giudiziaria di Vibo Valentia Marina.

Trascorso il termine di differimento, il Pubblico Ministero, acquisite le relazioni di verifica, scaturite dai sopralluoghi eseguiti dal consulente dell’ATO 1 di Cosenza, nominato in qualità di esperto e dagli ulteriori accertamenti esperiti anche dai Guardacoste, che non hanno soddisfatto le attese di rimessa in efficienza degli impianti, ha disposto, con appositi provvedimenti, che venisse data formale esecuzione ai decreti di sequestro preventivo degli impianti di depurazione di Nocera Terinese e dei quattro impianti di depurazione del Comune di Serrastretta.Stante la situazione relazionata, invece, per l’impianto di San Pietro a Maida, notevolmente migliorato nell’ultimo mese, il Pubblico Ministero ha concesso ulteriori sessanta giorni di differimento per l’esecuzione dell’eventuale provvedimento di sequestro.

depuratore-nocera-terinese

FOTO - DEPURATORE NOCERA TERINESE


I militari della Sezione di Polizia Marittima e Difesa Costiera, coordinati dal Capo Servizio Operativo - T.V. (CP) Antonello RAGADALE – della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina, hanno, quindi, provveduto nella giornata di ieri a dare esecuzione ai cinque provvedimenti di sequestro degli impianti di depurazione, quello consortile del Comune di Nocera, che riceve le acque reflue dei Comuni di Belmonte, Amantea, Nocera e parte di Falerna e i quattro di Serrastretta, provvedendo, nel contempo, a notificare gli stessi agli indagati e al consulente nominato dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme. L’attività di polizia ambientale di cui sopra nasce da specifiche informative di reato prodotte dal personale della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina, al comando del C.F. (CP) Paolo MARZIO, che dal mese di febbraio 2014 al mese di giugno u.s. hanno sottoposto a controllo più di 85 impianti di depurazione comunali e privati, presenti sia sulla fascia costiera che nell’entroterra dei comuni ricadenti nel Compartimento Marittimo, che abbraccia 36 comuni costieri e 4 provincie (Potenza-Cosenza-Catanzaro-Vibo) del versante tirrenico calabro lucano.

L’operazione complessa denominata “MARECHIARO 4“, ha visto operare più di 50 militari destinati nei vari Comandi del Compartimento Marittimo, i quali hanno esperito ben 116 missioni percorrendo più di 8.000 Km di vigilanza, ispezionando 66 Comuni, 309 stazioni di sollevamento, dalle cui verifiche sono scaturiti 36 verbali amministrativi per un ammontare di oltre 217.000 euro e nr.30 notizie di reato indirizzate alle Procure competenti per territorio (Lagonegro-Paola-Lamezia-Vibo).Oltre all’attività già relazionata all’A.G. gli uomini e le donne dei comandi Guardia Costiera ricadenti sotto la giurisdizione della Compartimento Marittimo di Vibo continueranno senza soluzione di continuità le attività di monitoraggio ambientale al fine di scongiurare eventuali inquinamenti del mare e delle coste.

 

Pubblicato in Calabria

cap 01L'operazione di soccorso ad Amantea è scattato dopo la chiamata al numero blu di Emergenza i Mare 1530 alle ore 07.40 presso la Sala Operativa della Guardia Costiera di Vibo Valentia.

E’ giunta intorno alle 07.40 alla Sala Operativa della Guardia Costiera di Vibo, tramite il numero blu “emergenza in mare 1530”, la richiesta di soccorso da parte di uno dei due diportisti che si trovavano a bordo di un natante di cinque metri di lunghezza uscito dal porto turistico di Amantea e con il motore in panne, quindi alla deriva. Allertato il dispositivo S.A.R., il Servizio Operativo della Capitaneria di Porto di Vibo, disponeva l’immediata uscita del battello pneumatico Guardia Costiera GC 353, di stanza nel porto di Amantea e comandato dal Sottufficiale MARRELLO, responsabile della Postazione Mare Sicuro, insieme al Np. VASSALLUCCI, per l’intercetto del natante alla deriva. Dopo aver verificato il moto ondoso in zona – mare lungo da Est – che aveva fatto allontanare il natante a circa 2 km dalla costa, il veloce mezzo nautico della Guardia Costiera intercettava il motoscafo e dopo aver verificato lo stato di salute dei due diportisti, lo rimorchiava nel porto di Amantea, ove giungevano intorno alle 08.30.Si è conclusa bene, spiega il Capo Servizio Operativo della Guardia Costiera di Vibo – T.V. (CP) Antonello RAGADALE, cui è demandato il coordinamento operativo dei mezzi navali e terrestri della Guardia Costiera di Vibo nel Circondario Marittimo, che si estende da Belmonte a Nicotera, la richiesta di soccorso lanciata tramite il telefono cellulare al 1530. Fondamentale – spiega l’Ufficiale Capo Servizio – avere rischiarato un mezzo navale della Guardia Costiera sul litorale Amanteano, in quanto, questo, soprattutto nel periodo estivo, garantisce una maggiore efficacia in termini di intervento, visto che i primi mezzi di soccorso – le motovedette ogni tempo -, sono ormeggiate nei porti di Vibo e Cetraro, equidistanti dal litorale nepetino di oltre 50 km, quindi a circa 50’ di navigazione.Eccellente la risposta dell’equipaggio, comandato dal Capo MARRELLO, prontamente intervenuto per intercettare il natante alla deriva. Infatti, la postazione GC 353, da egli comandata, sta operando quest’anno senza soluzioni di continuità nel periodo estivo, dando un contributo aggiuntivo, in termini di controllo del litorale costiero compreso tra Belmonte e Capo Suvero, con un mezzo navale e un mezzo terrestre, alla locale Delegazione di Spiaggia di Amantea. Un consiglio che viene dato dalla Guardia Costiera è quello di intraprendere le navigazioni sempre dopo aver verificato sia il motore, le dotazioni di sicurezza e le condizioni del meteo e l’evolversi dello stesso nelle ore che si vuole stare in mare, anche chiamando telefonicamente il 1530, che veicolerà le informazioni sulle sale operative competenti per territorio.

Pubblicato in Basso Tirreno

Riceviamo e pubblichiamo:

Capo vaticano “E’ stato uno dei figli dei sette diportisti, quattro uomini e tre donne, che non vedendo rientrare il gommone nel porto di Vibo come da programma, ha pensato bene di allertare tramite il numero di emergenza in mare 1530 la Sala Operativa della Guardia Costiera di Vibo, che ha subito attivato il dispositivo di Soccorso in mare.

Acquisite le prime informazioni dal segnalante, tra cui i numeri di telefono di due persone che si trovavano a bordo e presi contatti con gli stessi, ci si è resi subito conto della gravità della situazione in cui si trovavano i diportisti, che, stante il calare della notte e il peggioramento delle condizioni meteo marine, non riuscivano a governare il battello pneumatico di sette metri a motore e, cosa più grave, non riuscivano a fornire elementi certi sulla posizione, bensì notizie frammentate e non chiare per il forte vento e le ripetute perdite di linea cellulare.

Immediata l’uscita della Motovedetta di Soccorso CP 808 che sotto il coordinamento della Sala Operativa sede di Unità Costiera di Guardia della Capitaneria di Porto di Vibo, assumeva rotta diretta per giungere a un miglio al traverso nord del faro di Capo Vaticano, in cui era stato stimato il punto di inizio ricerche, grazie alla localizzazione telefonica fornita dalla Centrale Operativa del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto.

Allertate anche le sale operative del Centro Secondario di Soccorso della Direzione Marittima di Reggio Calabria, che disponeva l’invio in area della Motovedetta SAR 827 della Capitaneria di Porto di Gioia Tauro per collaborare alle attività di ricerca.

Dopo circa 45’ dall’uscita dal porto di Vibo, la Motovedetta CP 808 giungeva nelle acque di Capo Vaticano e intercettava al radar il gommone alla deriva, al quale la Sala Operativa di Vibo, richiedeva telefonicamente di sparare due razzi rossi a paracadute per essere meglio individuati. Dopo pochi minuti l’Unità di Soccorso si affiancava al gommone e sullo stesso saliva uno dei guardacoste della Motovedetta abilitato al primo soccorso, per sincerarsi delle condizioni di tre dei sette diportisti che stavano male a causa del moto ondoso, prestando loro le prime assistenze. Nei pressi dell’Unità in difficoltà giungeva successivamente, con altra unità, il noleggiatore del battello, che salito a bordo, scortato dalla Motovedetta della Guardia Costiera e da un’altra Unità della Guardia di Finanza, quest’ultima avvicinatasi vedendo i razzi rossi, giungeva nel porto di Tropea, ove ad attenderli vi era anche un’autoambulanza del nosocomio di Tropea e una pattuglia dell’Ufficio della locale Guardia Costiera, che hanno collaborato all’assistenza delle sette persone una volta sbarcati dall’unità. Per due di essi si è dovuto procedere con il trasporto presso il pronto soccorso dell’Ospedale di Tropea, ove sono state praticate le necessarie cure del caso.

Si è conclusa bene, spiega il Capo Servizio Operativo della Guardia Costiera di Vibo – T.V. (CP) Antonello RAGADALE – presente durante le varie fasi del soccorso in Sala Operativa per il coordinamento delle attività di ricerca, una giornata che poteva avere risvolti spiacevoli qualora non si fosse dato subito l’allarme al 1530. Fondamentale - si legge nella nota – avere a bordo un telefonino cellulare, grazie al quale i coordinatori del soccorso, richiedendo quante più informazioni ai diportisti persisi, cercandoli, nel contempo di rassicurare, sono riusciti a circoscrivere il Datum di partenza per la ricerca dell’unità in difficoltà. Ottima la sinergia tra la Sala Operativa del 118, che ha subito inviato un’ambulanza nel porto di Tropea e la Sala Operativa della Guardia Costiera di Vibo.

Un consiglio che viene dato dalla Guardia Costiera è quello di intraprendere le navigazioni sempre dopo aver verificato le condizioni del meteo e l’evolversi dello stesso nelle ore che si vuole stare in mare, anche chiamando telefonicamente il 1530, che veicolerà le informazioni sulle sale operative competenti per territorio.”

I complimenti di Tirrenonews alla Guardia Costiera , al Capo Servizio Operativo della Guardia Costiera di Vibo – T.V. (CP) Antonello RAGADALE ed ai suoi uomini.

Pubblicato in Vibo Valentia
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