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scolaL’ultima falla dell’amministrazione Pizzino si chiama Idrico 2013 e riguarda un milione di euro di bollette mandate ai cittadini per l’anno 2013.

Solo due giorni fa il sindaco Pizzino si diceva orgoglioso del bilancio e dell’ufficio tributi, ma nulla spiegava ai cittadini di quello che è successo con un intero ruolo, appunto l’idrico 2013, inviato oltre i termini di prescrizione: in sostanza le bollette dell’anno 2013 per i consumi e la quota fissa del servizio idrico che dovevano essere inviate entro il 31/12/2018, sono state inviate tutte oltre il termine della fine dell’anno.

Ciò significa che la notifica non produce effetto per i cittadini che possono sentirsi legittimati a non pagare e a produrre apposita istanza di annullamento all’ente, senza che il comune possa più recuperare questi tributi non pagati.

Infatti quella che fa fede per la validità della notifica non è la data in cui è stato confezionato l’atto ma quella in cui le Poste hanno consegnato l’avviso ai cittadini, e non è corretto da parte dell’ufficio tributi, cosa che pare sia anche avvenuta, dare informazioni difformi.

Nel corso dell’ultimo consiglio abbiamo sollevato la presente questione e il sindaco, come gli viene naturale, ha scaricato le colpe da un lato all’OSL che ovviamente è responsabile del recupero dei tributi per gli anni precedenti il dissesto, e dall’altro lato ha esplicitamente attribuito le colpe di questo ennesimo disastro alle Poste Italiane.

Secondo il sindaco l’errore e i ritardi sarebbero “colpa” delle Poste alle quali l’OSL ha affidato il servizio di stampa, imbustamento, recapito e rendicontazione di ben 7386 avvisi di pagamento.

E per questo servizio l’OSL ha riconosciuto alle Poste un compenso di circa 35.000 euro, mentre verosimilmente non entrerà granchè del milione di euro chiesto ai cittadini per un pagamento ormai prescritto.

Di chi sono le responsabilità?

Il sindaco dovrebbe, rappresentando l’Ente ed i suoi interessi, agire per rintracciare le relative responsabilità appunto per questo che potrebbe essere un notevole danno erariale, oltre che un ulteriore contenzioso del Comune, e comunque un ennesimo disastro al quale si somma tempo e lavoro buttati al vento, per un comune che già si trova senza risorse né umane né finanziarie.

Complimenti al risanatore Pizzino che si è assunto evidentemente un impegno molto più grande di lui.

Gruppo Consiliare M5s Amantea

Francesca Menichino

Francesca Sicoli

                

Pubblicato in Politica

telA Longobardi, nelle scuole, ancora, oggi, non squilla il telefono. Duro l'attacco del gruppo consiliare "Progetto Longobardi": "La scuola materna e quella elementare del plesso Marina nonchè le nuove strutture individuate per l'anno in corso, in attesa che venga ristrutturato il plesso del centro, erano, ancora, ieri mattina 18 ottobre, senza telefono e, quindi, senza rete internet, come constatato dal responsabile dell'area amministrativa". E’ quanto affermano i consiglieri di opposizione del comune di Longobardi, Francesco Cicerelli e Nicola Bruno. "Le scuole di Longobardi ancora, oggi, a distanza di poco più di un mese dall'inizio del nuovo anno scolastico -prosegue il capogruppo di minoranza Nicola Bruno- sono senza telefono, con la conseguenza che insegnanti ed operatori scolastici, qualora fosse necessario, non possono, in alcun modo, comunicare con le famiglie. Eppure il nostro comune ha versato, nel 2017, come avviene, ormai, da anni, circa 22.000 euro, alla compagnia telefonica!" Con interrogazione protocollata ieri "abbiamo sollecitato -conclude il consigliere Bruno- il sindaco a ripristinare immediatamente il servizio, perchè non è tollerabile che a farne le spese, siano sempre i bambini: ieri i riscaldamenti o la delibera con cui si vieta il trasporto scolastico ai bambini "morosi", oggi il problema della mancanza di linea telefonica e, quindi, di internet. Non è tollerabile che questa maggioranza si vanti di garantire innumerevoli servizi o di regalare il maialino nero e poi tagli sul telefono delle scuole ahimè caduto sotto la scure della spending review. E' questione di priorità, di scelte politiche e noi non condividiamo affatto le scelte di questa maggioranza". Nel frattempo, gli insegnanti potranno contare solo sui telefoni cellulari personali!

Pubblicato in Longobardi

Basta con l’approssimazione comportamentale che porta ad abusi nella emissione delle bollette dell’acqua

Basta ai consumi presunti.

Lo ha deciso una sentenza del giudice di Pace di Catanzaro che ha annullato su ricorso del Codacons una cartella giunta a un consumatore con la quale si intimava il pagamento del servizio sulla base di un consumo presunto.

Sono i Comuni a dover dimostrare i consumi effettivi dell’acqua e non i cittadini.

Questa in sintesi la decisione del giudice di Pace di Catanzaro che ha accolto il ricorso di un consumatore del capoluogo annullando una cartella del Comune con cui si chiedeva il pagamento del canone dell’acqua.

A darne notizia il Codacons che ha supportato l’azione legale del catanzarese ottenendo l’annullamento della cartella. «Alzi la mano – spiega Francesco Di Lieto, vicepresidente dell’associazione di consumatori – chi non ha ricevuto bollette dell’acqua (ma il discorso vale, ovviamente, per tutti i rapporti di utenza) con importi di gran lunga superiori rispetto agli effettivi consumi. Il problema è dovuto al fatto che le somme vengono calcolate sulla base di consumi ipotetici e non di quelli reali».

«Tanto avviene nonostante ci sia un preciso obbligo di effettuare la lettura dei contatori almeno una volta l’anno ma, evidentemente – prosegue il vicepresidente nazionale del Codacons – è più comodo addebitare consumi presunti e maggiori, rispetto a quelli reali».

Così partendo da questa premessa il Codacons a proposito della vicenda del consumatore di Catanzaro, ricostruisce Di Lieto «ha chiesto l’intervento dell’Autorità Giudiziaria».

«Con la sentenza depositata il 3 maggio il Giudice di Pace di Catanzaro ha accolto le tesi difensive di un consumatore e ha dichiarato “la nullità della pretesa pecuniaria reclamata dal Comune di Catanzaro a titolo di canone acqua a mezzo ingiunzione di pagamento emessa da Soget SpA”.

Il giudice, inoltre, ha condannato il Comune di Catanzaro e la Soget SpA anche al pagamento delle spese del giudizio».

Secondo Di Lieto, «in buona sostanza il ragionamento svolto dal Giudice è il seguente: La bolletta dell’acqua è un atto emesso da chi pretende il pagamento e, pertanto, non dimostra assolutamente nulla».

«Sicché, in caso di contestazione – continua l’esponente del Codacons – è onere del Comune “dimostrare la correttezza della misurazione secondo gli effettivi consumi d’acqua da parte dell’utente”. Aver determinato i consumi in base a “criteri presuntivi”, senza aver accertato i consumi reali mediante la lettura periodica del contatore, rende inesigibile la pretesa relativa ai canoni acqua«.

«Finalmente – commenta Di Lieto – uno stop alla pratica odiosa di sovrastimare i consumi che non solo provoca bollette più alte, ma permette di gonfiare i bilanci comunali, evidenziando somme non dovute dai cittadini».

«Il Codacons – conclude la nota – invita tutti gli utenti a verificare l’effettività dei consumi riportati nelle bollette e protestare in caso di differenze con quelli effettivi.

Intanto l’associazione ha diffidato le amministrazioni locali ad effettuare le letture periodiche per scongiurare ulteriori abusi nell’addebito dei consumi»

Peraltro in questo modo i comuni DOVRANNO effettuare una attenta lotta alla evasione fiscale portata avanti da chi non ha allacci od ha allacci abusivi.

Pubblicato in Calabria

condatoreSì, amici miei, da domani le bollette della luce saranno più care. Sapete perché? Perché dovremo pagare le bollette dei furbetti che da 5 anni non le pagano pur avendo usufruito dell’energia elettrica. Hanno usufruito dell’energia elettrica malgrado i solleciti e se ne sono fregati. Sanno che in Italia ci sono sempre i fessi che pagano, tanto vale allora approfittarne. Ma chi dovrebbe pagare l’energia consumata? Chi la consuma e chi ha un regolare contratto con l’ENEL o con altre piccole società. Così dovrebbe essere, ma spesso non è così. Infatti da domani le bollette dei furbetti consumatori di elettricità le dobbiamo pagare tutti noi, consumatori onesti, che ogni mese ci rechiamo presso gli uffici postali e attraverso un bollettino prestampato e compilato saldiamo il conto mensile, a volte anche imprecando perché la bolletta sembra un po’ gonfiata. La notizia che vi ho dato, amici miei, è vera, è davvero inquietante e sconvolgente. Le bollette della luce fino ad oggi non pagate dai furbetti le devono pagare la collettività. Ma questo è giusto? Non è giusto. Purtroppo per noi, però, la decisione è stata già presa dall’Autorità per l’energia. Lo Stato vuole recuperare dalle bollette non pagate i cosiddetti oneri di sistema che pesano sulla spesa elettrica di famiglie e imprese. Ma cosa sono gli oneri di sistema? Sono il trasporto, l’Iva e altri iniqui balzelli. Ovviamente questa decisione presa dall’Autorità dell’Energia è stata accolta favorevolmente e ritenuta giusta dall’Associazione dei fornitori di energia. Ma accolta dai consumatori con disprezzo perché ritenuta iniqua e sbagliata. I morosi non hanno pagato le bollette? E’ compito delle varie compagnie farsi pagare le bollette, esse hanno tutti gli strumenti per ottenere il pagamento, in primis tagliare i fili della luce, staccare il contatore. Basta un minuto. Povera Italia come sei ridotta! Non sei più in grado di identificare i portoghesi elettrici figuriamoci se sarai in grado di catturare i ladri di polli, per non parlare degli stupratori, dei mafiosi, dei ladri di appartamenti, degli imbroglioni, degli evasori, degli assassini, dei violenti, dei bulli. Ma nella nostra Costituzione, in quella tanto osannata e che tutti si riempiono la bocca, non c’è scritto che gli onesti debbano pagare i debiti altrui. Ma siamo in Italia, ormai un paese del terzo mondo. Ed allora non ci dobbiamo meravigliare se il 4 marzo la maggioranza degli italiani diserterà le urne o se qualcuno stanco di pagare iniqui balzelli sulla elettricità, sulla telefonia, sul consumo dell’acqua, sul gas, sulla benzina, sulla spazzatura e sull’aria che respiriamo deciderà di emigrare all’estero in posti più sicuri e molto più seri.

Pubblicato in Italia

Nuove regole distacco utenzeAmici miei carissimi, oggi vi voglio parlare di un episodio tragicomico, comico per voi che leggete e tragico per la protagonista. Restate seduti davanti al computer e statemi bene a sentire. Non abbiate paura, non c’è alcun spargimento di sangue e non ci sono morti o feriti. C’è una signora anziana che vive a Prata, un comune della provincia di Pordenone, da pochi giorni rimasta vedova, che si è vista recapitare dall’Audax Energia di Vinovo, azienda che gestisce la fornitura di energia elettrica, una lettera raccomandata con ricevuta di ritorno che le intimava di saldare il debito con l’azienda entro e non oltre il 3 dicembre p.v. altrimenti le sarebbe stata staccata la corrente. La signora quando si è vista recapitare la raccomandata ha avuto paura. Mamma mia, perché questa lettera proprio ora che mio marito è morto? Mi vogliono togliere la pensione? L’ha aperta con le mani tremanti e il cuore in subbuglio. Legge attentamente la missiva, la data di spedizione, il numero di protocollo, l’oggetto e poi : O paghi quanto dovuto oppure ti togliamo la corrente. La corrente no, incomincia ad imprecare la vecchina. Come faccio senza la luce elettrica? Il frigo e la televisione senza corrente non funzionano. E come faccio a riscaldare la stanzetta senza la stufetta elettrica? Continua a leggere. L’importo da saldare penserà qualcuno sarà di centinaia di migliaia di euro come spesso è accaduto in passato. No, l’importo da saldare, tenetevi forte, è di un solo centesimo. Avete letto benissimo, solo un centesimo, 10 lire di un tempo, neppure il costo di una caramella. Se uno di voi desse ad una persona che chiede l’elemosina un centesimo non solo riceverebbe contumelie a non finire, ma il centesimo vi verrebbe tirato in faccia. Io non accetto l’elemosina da chi osa insultarmi in questo modo. Te lo potresti mettere a quel posto, brutto pezzente. L’episodio è realmente accaduto ed è stato riferito dai giornali quotidiani nazionali: Il Gazzettino, il Corriere della sera, Il Fatto quotidiano. L’azienda della luce interpellata su quanto successo così ha risposto:- Valuteremo l’accaduto-. Ma non c’erano, mi domando, altre modalità di recuperare la somma dovuta? E la lettera raccomandata con ricevuta di ritorno non né costata all’azienda più di un centesimo? Molto, ma molto di più di 7 euro. O forse sarà la signora a pagare le spese nella prossima bolletta mensile sperando che la corrente non le venga tolta? A prendere la difesa dell’anziana signora non solo sono intervenuti tutti i suoi parenti ma anche il Codacons che ha dichiarato di voler denunciare l’Audax Energia per violenza privata. Perla finale. Siccome il costo del pagamento si doveva fare tramite bonifico bancario la banca avrebbe chiesto 5 euro per l’operazione. Chi ha spedito la lettera mi sa che è un ignorante, un incapace, e dovrebbe essere mandato a casa a fare un altro lavoro. Bastava aggiungere un centesimo nella prossima bolletta e chiudere la cosa. Dia l’azienda un buon esempio: gli incapaci, il responsabile della stronzata a casa. Non si possono mandare alle persone per lo più anziane bollette di gas, luce e acqua di importi così ridicoli o esorbitanti per conguagli risalenti a molti anni addietro. E i miei cari amici di Amantea ne sanno qualche cosa quando quest’estate si son visti arrivare bollette dell’acqua di oltre 500 euro. Non per colpa dell’utente ma all’adempimento del fornitore o del distributore che ha omesso di effettuare le letture periodiche dei contatori.

Pubblicato in Calabria

In questi giorni in Comune si sta lavorando oltre che al bilancio da approvare entro il 31 marzo, anche alla manovra tributaria che ogni anno fissa i costi dei tributi dei cittadini, cioè quanto pagheremo nelle nostre bollette.

 

Domani domenica 19 marzo saremo in piazza con i nostri banchetti per parlarne con i cittadini.

Saremo di mattina a Campora dalle 10 alle 12, in Piazza San Francesco e di pomeriggio ad Amantea in Piazza Commercio, dalle 18 alle 20.

In realtà avevamo chiesto Piazza Amanteani nel Mondo, ma ahimè incontriamo le stesse resistenze poste dall’amministrazione Sabatino, e senza che vi sia un motivo visto che quella piazza ha ospitato diverse iniziative politiche, anche l’estate scorsa.

 

Ma appartenevano al PD e non al M5s.

Capiamo, anche se dispiace che un commissario ponga in essere tali scelte parziali.

Andiamo avanti, l’importante è essere in mezzo alla gente e affrontare le tematiche come quella del servizio di raccolta dei rifiuti di cui ci occuperemo in questi giorni.

E vedremo come la raccolta differenziata che i cittadini svolgono su tutto il territorio comunale ormai quasi da due anni non ha prodotto alcun risparmio per i cittadini, perché l’amministrazione Sabatino ha permesso che i materiali riciclati venissero venduti dalla società che gestisce il servizio e non a vantaggio del Comune.

 

Inutili sono state le proposte rivolte all’allora assessore Rubino di modificare questa clausola contrattuale e realizzare un guadagno per il Comune e un risparmio nelle bollette.

Così con la differenziata, a partire dal 2014, i costi per i cittadini invece che diminuire sono aumentati.

Di questi costi chiederemo conto nei prossimi giorni alla Commissaria perché visti i risultati raggiunti che arrivano al 65% , per come è stato pubblicamente dichiarato, dovranno necessariamente diminuire del 65% sulla quota degli sversamenti in discarica.

Chiederemo poi di applicare le detrazioni previste dal regolamento per gli abitanti delle periferie dove il servizio non viene svolto in modo regolare, avviando una raccolta firme tra i cittadini interessati.

 

Sul tema aveva già lavorato la commissaria Greco, e riteniamo continui la dott.ssa Colosimo, in quanto si tratta di applicare il regolamento che non è stato mai correttamente applicato sinora!

Chiederemo infine alla Commissaria che si accinge a determinare il costo del servizio di fare chiarezza : come si arriva infatti al costo deliberato negli anni scorsi di 2 milioni e 600 mila euro, visto che tra spese di contratto e spese di sversamenti in discarica dovremmo arrivare a meno di 2 milioni di euro?

 

I cittadini devono pagare i tributi e non v’è dubbio!

Ma devono pagare il giusto per un servizio efficiente, e devono sapere cosa pagano.

Vi aspettiamo in piazza per confrontarci , raccogliere le firme e ascoltare le vostre proposte.

menichiniIl M5S organizza sportello TARI per i cittadini.
Per la situazione delle bollette TARI è necessario fare chiarezza.

 

Sono continue nell’ultimo periodo le richieste di informazioni che ci vengono dai cittadini. E a tutti i cittadini è rivolto questo comunicato perché siano informati e si regolino di conseguenza.

Il Comune di Amantea nel periodo natalizio ha inviato invece degli auguri le bollette: saldo TARI 2014 ma anche altre bollette che risalgono alcune addirittura al 2006.

 

Quello che consigliamo ai cittadini è di verificare se i pagamenti siano effettivamente dovuti, soprattutto per le bollette più risalenti nel tempo e se vi siano errori nell’invio o nei calcoli presenti in bolletta.

Per quanto riguarda la TARI poi si tratta di quelle bollette che ricorderete erano state inviate ad aprile quando constatammo errori così grossolani che nel giro di pochi giorni vennero ammessi dalla stessa amministrazione che sospese il ruolo con un avviso pubblico, cosa mai accaduta prima, uno dei diversi “primati” dell’amministrazione Sabatino.

Ma “l’orrore TARI” non finiva lì e continuava nel consiglio comunale del 14 maggio che rettificava le tariffe poiché la parte variabile era stata determinata sulla base degli utenti di Lamezia e non di Amantea, colpa un altro copia e incolla ben più grave dei famosi “voucher per spalare la neve ad agosto”.

 

Le parte variabile delle tariffe è stata quasi quadruplicata, come si evidenzia dal prospetto che alleghiamo.

Ma è possibile rettificare tariffe che si riferiscono all’anno precedente? Se interrogate il Ministero relativamente all'anno 2014 trovate solo e soltanto la delibera del 30 settembre del 2014 n.36 che contiene tariffe ben più basse. E allora è legittimo per il Comune modificare ben 8 mesi dopo il termine di approvazione del bilancio di previsione le tariffe e "tradire" il legittimo affidamento dei cittadini?

Come abbiamo annunciato nell’incontro pubblico del 2 gennaio, ci mettiamo a disposizione per dare assistenza e supporto informativo e consigliamo ai cittadini di fare opportune verifiche prima del pagamento.Intanto alleghiamo qui il link di riferimento del Ministero interrogato relativamente all'anno 2014.

 

http://www1.finanze.gov.it/finanze2/dipartimentopolitichefiscali/fiscalitalocale/IUC_newDF/risultato.htm

Faremo dunque SPORTELLO TARI secondo il seguente iniziale calendario:

Venerdì 15 gennaio ore 10-13 Delegazione Comunale Campora San Giovanni

Sabato 16 gennaio   ore 10-13 Via Vittorio Emanuele 63 Amantea

 

M5s Amantea - Consigliere Francesca Menichino

Pubblicato in Politica

Natale è la principale festa dell’anno.

Ed a Natale arriva Babbo Natale.

Tutti ad invocarlo perché porti regali, serenità , gioia.

Non sempre arriva, e quando in certi Natali non arriva è un grande delusione.

Ma quest’anno l’amministrazione comunale ha voluto che gli amministrati ricordassero il Natale 2015.

E così ha fatto vestire un figurante da Babbo Natale, offrendogli una casa con dentro un camino, un letto e perfino un trono.

Ed in tanti sono andati a salutarlo ed insieme anche le amministratrici che hanno organizzato l’evento.

Anche le scuole hanno organizzato l’arrivo di babbo natale.

E’ il caso dell’asilo Titti che a Piazza Commercio , ha fatto giungere un babbo natale che, con l’aiuto di tante belle babbe nataline, ha distribuito doni ai bimbi dell’asilo e della scuola materna.

Ma non basta. In via straordinaria ha inviato a tutte le famiglie anche un Babbo Na-tari.

Si tratta della Tari del 2014.

E Babbo Natari è volato si tutta Amantea ed ha lanciato caramelline con attaccate le bollette della Tari.

Tutti a prendere ed a mangiare le caramelle dolci. Solo dopo hanno letto la bolletta salata.

Qualche mugugno , in particolare da parte di chi non è abituato a pagare i tributi o le tasse.

Mugugni anche per il nuovo calcolo che modificato nel 2015 anche per il 2014 ( si è corretto un errore!).

Qualcuno ha invece apprezzato il dono che per la prima volta non penalizza i mq ma calcola la produzione della spazzatura in relazione alle persone.

Insomma un Natale tra alti e bassi.

Comunque a tutti AUGURI.

Pubblicato in Cronaca

In questi giorni ad Amantea in tanti( anche di più) a parlare della Tari 2014.

Tra quelli che ne parlano, forse, nessun evasore; né qualitativo, né quantitativo(1).In genere stanno zitti, per non farsi scoprire, anche se non mancano quelli che si inventano il ricevimento di cartelle per farsi ritenere persone oneste.

Poi ci sono quelli che del ricevimento reale parlano con ragione.

Per esempio segnalando che è sbagliata la somma detratta perché addebitata, se non pagata, in precedenza.

Alcuni di questi sono andati al comune che ha messo un bollo sulla nota pervenuta dicendo che poi tale somma chiesta in eccedenza sarà detratta sulla tari del 2015!!!! Alla “piglia prima, piglia n’uossu”.

In realtà la cosa è irregolare perché in questo modo ci sarà una entrata ascritta al 2014 maggiore di quella corretta !

Non si capisce chi abbia autorizzato –ovviamente verbalmente- tale comportamento “ a la sans façon”

Altri ,invece, hanno rifiutato tale accomodamento pretendendo che venisse corretta con una nuova comunicazione.

Alcuni, invece, cioè i famosi “generalisti”, hanno eccepito:

  1. che sulla busta manca il bollo della posta (pubblica o privata che sia!) giungendo ad ipotizzare la irregolarità dell’incarico affidato;
  2. che la nota sia stata consegnata dopo la scadenza del modello F24!;
  3. che sulla lettera di trasmissione ed accompagnamento del modello F24 mancano la firma e le generalità del responsabile, oltre che il bollo del comune, giungendo a sostenere la palese illegittimità di tale avviso;
  4. che nessuno può verificare la esattezza della tassa comminata perché non è indicata la superficie tassata; perché non sono riportati i componenti della famiglia; perché non è indicata la tariffa applicata, né quella fissa, né quella variabile; giungendo ad ipotizzare che il calcolo sia ingiustificato, se non illegittimo.

In siffatta situazione molti non sanno come comportarsi.

Far finta di niente e pagare? Contestare a prescindere? Aspettare che la politica reagisca e chiarisca?. Aspettare che la opposizione intervenga ed offra una risposta?

Molti si aspettano che l’amministrazione annulli le comunicazioni e le faccia ristampare con la indicazione dei metri quadrati, delle persone a carico, della quota fissa e della quota variabile.

Intanto che almeno siano rese pubbliche le nuove tariffe.

(1)Gli evasori quantitativi sono quelli che non sono iscritti nei ruoli per uno o più o tutte le proprietà; gli evasori qualitativi sono quelli che hanno una casa da 200 mq e ne denunciano 65 o poco più!

Anche questa fortuna per chi abita nel nord Italia.

“Ci sono morosità incolpevoli. Il fenomeno comincia ad assumere proporzioni rilevanti, così abbiamo deciso di reagire in maniera non punitiva per chi dimostra buona volontà.

Parliamo di quelli che hanno perso il lavoro e non riescono a trovarne un altro.

Per queste persone, se dimostrano buona volontà , invece di interrompere il servizio abbiamo deciso di permettere di pagare l’equivalente in lavori socialmente utili”

E’ questo il senso delle dichiarazioni di Alessandro Lanfranchi, presidente di Padania Acque spa, l'azienda pubblica che gestisce il servizio idrico nel cremonese.

Ma occorre subito precisare che a Cremona "I soldi non incassati a causa della morosità per noi rappresentano un buco da 300-400 mila euro all'anno su un bilancio di 40 milioni”

Parliamo cioè dell’ 1 per cento.

Ben diversa è la evasione dalle nostre parti e comunque qui si ha la supposizione che trattandosi dell’acqua non sia possibile interrompere la fornitura

Un tempo quando si andava al ristorante e si mangiava a sbafo o non si poteva pagare si finiva a lavare i piatti o si veniva denunciati, se non peggio.

Ed è per questo che ancora adesso nessuno va al ristorante od in pizzeria senza pagare.

Il problema è quello che l’acqua di chi non paga viene addebitata a chi invece la paga, così che si paga di più proprio perché ci sono le morosità incolpevoli ma anche quelle colpevoli , le perdite di rete e gli allacci abusivi.

Ben diversa sarebbe la situazione se il comune facesse pulire le strade od i fossi o magari le spiagge d’estate o fare qualsiasi altro lavoro di utilità pubblica per compensare le morosità incolpevoli.

Ognuno pagherebbe di meno.

Ma bisognerebbe abitare a Cremona, non ad Amantea.

Oppure bisognerebbe avere amministratori illuminati.

Difficile dite?

Basta sceglierli bene!|

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