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BOLOGNA, 7 DIC – Dopo una discussione in casa, un 61enne di origine marocchina ha caricato a forza la moglie in auto, l’ha portata in un luogo isolato, le ha legato attorno al collo una corda e l’ha appesa ad un albero.

 

 

 

 

Ha iniziato a picchiare la donna, 42enne anche lei originaria del Marocco che aveva chiesto e ottenuto la separazione da lui a inizio anno, che è riuscita a liberarsi quando ha ceduto il nodo stretto intorno alla gola.

E’ scappata e ha raggiunto la sua casa a Vergato, sulle montagne bolognesi, dove abitavano anche i tre figli minorenni della coppia.

L’episodio è avvenuto a marzo e, al termine delle indagini e dopo avere allontanato la madre e i figli dalla casa, i Carabinieri ieri hanno arrestato il 61enne, disoccupato e con precedenti, per tentato omicidio, violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia.

La 42enne, che lavorava come cameriera, ha avuto la forza di denunciare l’ex marito a settembre.

http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2019/12/07/lega-ex-moglie-ad-un-albero-arrestato_d6497495-a483-4c86-aab5-bbb33c6eb3ac.html

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Bologna – rapina in Piazza Re Enzo: l’anziana vittima si sente male.

E’ stato necessario l’intervento del 118 per soccorrere una 80enne bolognese che ieri pomeriggio poco prima delle 16 si è sentita male dopo essere stata rapinata.

Il furto con strappo si è svolto con un’azione fulminea nel centro storico pedonale, gremito anche per gli eventi natalizi in programma.

 

La donna, a passeggio con un’amica, è stata raggiunta alle spalle e strattonata mentre stava salendo i gradini del bar “La Torinese” in Piazza Re Enzo.

Ha iniziato a urlare, attirando così l’attenzione dei passanti che hanno chiamato il 113 e di un Carabiniere libero dal servizio, in compagnia della moglie, e che ha rincorso lo scippatore, bloccandolo all’incrocio tra via Rizzoli e via Fossalta.

Poi è stata colta da malore.

La Polizia arrivata sul posto ha subito ammanettato un cittadino tunisino di 29 anni, irregolare, volto noto alle forze dell’ordine per i suoi precedenti per rapina e lesioni.

Aveva già trascorso un periodo in carcere nel 2019 e ci è tornato ieri con l’accusa di rapina impropria e ora è in attesa della convalida dell’arresto.

L’anziana è stata trasportata in codice di media gravità all’Ospedale Maggiore, dove è ancora sotto osservazione. .

1 dicembre www.bolognatoday.it

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Un giovane italiano di 28 anni è stato trovato cadavere intorno alle 17.30 nella sua abitazione in via Zamboni.

Il ragazzo non viveva a Bologna, ma era di passaggio in città, ospite di alcuni amici.

La tragica scoperta è stata fatta dagli amici che lo ospitavano.

Gli stessi, da quanto si apprende, avrebbero chiamato il 118.

Sul posto sono intervenuti anche i Carabinieri che indagano sull'episodio.

Sul corpo non ci sarebbero segni di violenza, ma non si esclude, al momento, nessuna ipotesi. 

Da un'indagine preliminare del medico legale, sarebbe deceduto a seguito di un arresto cardio-circolatorio.

Il magistrato ha disposto l'autopsia che servirà a fare chiarezza sulla morte.

La Procura ha aperto un fascicolo.

Da quanto trapelato non si esclude che a provocare la morte possa essere stato l’abuso di sostanze un’assunzione di stupefacenti.

Il giovane aveva trascorso il sabato sera in un locale, poi il giorno successivo avrebbe avvertito un improvviso malore.

Nella casa in cui era stato ospitato i carabinieri non hanno trovato alcuna traccia di droghe, ciò però non è stato necessario ad escludere che il 28enne abbia potuto assumerne durante la serata precedente prima di rientrare.

Pubblicato in Calabria

Sono 277 estremisti religiosi rimpatriati da 2015.

Un cittadino marocchino è stato espulso dal territorio nazionale per motivi di sicurezza dello Stato.

 

 

Con questa espulsione, la 40esima del 2018, sono 277 i soggetti gravitanti in ambienti dell'estremismo religioso espulsi con accompagnamento nel proprio Paese, dal 1° gennaio 2015 ad oggi.
Si tratta di un 36enne marocchino, residente nel foggiano, che era emerso all'attenzione investigativa nell'ambito dell'operazione della Digos di Bari che, nel marzo scorso, aveva portato all'arresto del presidente dell'associazione culturale «Al dawa» di Foggia, dove aveva trovato ospitalità il noto 39enne foreign fighter ceceno Bombataliev Eli, arrestato nel luglio 2017 dalla Digos di Bari e recentemente condannato a 5 anni di reclusione.

In particolare , il cittadino marocchino espulso era spesso presente durante le lezioni di indottrinamento che l'imam svolgeva nei confronti di giovanissimi immigrati di seconda generazione, finalizzate a suscitare in loro adesione all'islam radicale e avversione verso l'Occidente.

Per questi motivi è stato raggiunto da provvedimento di espulsione ed è stato immediatamente rimpatriato con accompagnamento nel proprio Paese con un volo partito dall'aeroporto di Bologna per il Marocco

Pubblicato in Italia

Una 50enne nata in Calabria è morta questa mattina poco dopo le 6.30 di oggi in via Toscana, all'altezza del civico 217, nei pressi della clinica Villa Serena.

Secondo le prime ricostruzioni, la vittima sarebbe stata investita sulle strisce pedonali mentre attraversava la carreggiata, da una Volvo che procedeva in direzione centro.

Conducente dell’auto, una signora che si è fermata e ha chiamato i soccorsi. Sono ancora in corso gli approfondimenti della pm, ma non ci sarebbero testimoni.

Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che hanno constatato il decesso e la Polizia Municipale e per gestire le pesantissime ripercussioni sul traffico: alle ore 9.15 si registrano lunghe code e si viaggia su una sola corsia.

La donna era originaria di San Cosmo Albanese in provincia di Cosenza

Si stava recando al lavoro.

Maria Giuseppa Algieri, era un medico internista impiegata presso Villa Serena.

La dottoressa si stava recando nella struttura a piedi quando, mentre attraversava la strada, è stata investita e poi sbalzata a terra da una Volvo S60, morendo sul colpo.

La conducente dell'auto, una donna anch'essa 49enne, si è fermata a prestare soccorso chiamando anche il 118 ma, purtroppo nulla si è potuto fare per portare in salvo il medico calabrese.

Su quanto accaduto ha preso notizia il pubblico ministero di turno, Antonella Scandellari, che ha avviato le indagini per ricostruire nel dettaglio la dinamica dell'incidente, ma non ci sarebbero testimoni.

Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che hanno constatato il decesso e la Polizia Municipale e per gestire il traffico.

Pubblicato in Italia

Ormai questi giornalisti hanno la pretesa di voler sapere e dire sempre la verità.

E filmano pure.

E si tratta di provocazioni come successo a Bologna , dopo Ostia.

Ed in un paese senza legge è chiaro che Spada o non Spada la gente reagisce.

Soprattutto se sono stranieri.

Soprattutto se sono spacciatori .

E così ancora una volta Brumotti ed una troupe di “Striscia la Notizia”.

E’ successo a Bologna dove sono stati aggrediti da un gruppo di stranieri che pure hanno derubato il giornalista per non permettergli di mostrare in tv quanto documentato con le proprie telecamere.

Un fatto gravissimo in se, ma che getta una luce sinistra su quanto accade a Bologna dove evidentemente ci sono molti limiti sulla legalità in mezzo alla strada.

Sul campo c’era l’inviato del programma MediasetBrumotti, che, al lavoro insieme a due cameraman, aveva già filmato alcune cessioni di stupefacenti, fingendosi un potenziale cliente.

Quando Brumotti si è rivelato come inviato del tg satirico, estraendo un megafono per denunciare l’accaduto, è stato immediatamente accerchiato da un gruppo stranieri, probabilmente gli stessi spacciatori che temevano di essere riconosciuti ed identificati.

Hanno perciò circondato la troupe e, dopo essersi impossessati delle telecamere, si sono velocemente allontanati.

Magari avranno pensato : Ma come si permettono questi italiani di filmarci mentre spacciamo, noi siamo profughi? Se ne sono dimenticati? Che fine ha fatto la loro ospitalità? Solo perché spacciamo droga? E che cacchio? Poi avranno detto se ci arrestano mangiamo gratis ma se ci rimandano nei nostri paesi è finita la pacchia!

Ed allora botte!

Sul caso adesso indagano i Carabinieri, avvisati dell’accaduto dallo stesso giornalista di ‘Striscia’.

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Si può essere d’accordo o meno su quanto scrive Francesco Gagliardi, così come si può essere ipocriti o meno, negando che la cultura dello sballo ( alcool e droga) per una minorenne che gira da sola alle 3 di notte possa essere la legittimazione della violenza ma nemmeno aiutare a che non succedano gli stupri denunciati.

Ma ecco cosa scrive il prof Gagliardi :

“Il 3 novembre u.s. una ragazza di 17 anni di Bologna ha denunciato alla Polizia di Stato di essere stata stuprata da un nord africano in un vagone di un treno fermo alla stazione ferroviaria e di essersi svegliata completamente nuda.

Aveva trascorso la serata in compagnia di amici in un locale nella zona di Piazza Verdi e di aver bevuto molti bicchieri di bevande alcoliche e ubriacandosi.

Ma una minorenne perché va in giro la notte, si ubriaca, si droga e poi si apparta in luoghi isolati con gente che neppure conosce?

Del triste caso se ne è occupato anche il sacerdote della parrocchia di San Domenico Savio don Lorenzo Guidotti il quale su face book ha postato:- Non provo pietà per lei-.

Don Lorenzo è un sacerdote molto attivo, aiuta i poveri, assiste i bisognosi. Carica e scarica dal suo camioncino generi alimentari per i poveri del quartiere.

Non indossa l’abito talare ma una felpa con una scritta:- Sono un soldato di Cristo-.

E’ contro l’Islam e sogna che l’Italia un giorno possa uscire dall’Unione Europea e si augura che la Francia possa sprofondare come Sodoma e Gomorra.

Di tanto in tanto manifesta una certa insofferenza verso i migranti.

Ovviamente è un sacerdote sui generis che è stato in missione finanche in Africa. Il commento di don Lorenzo non si è fatto attendere.

Appresa la notizia dello stupro ha postato su face book come ho scritto sopra:- Non provo pietà per lei. Se l’è cercata-.

E poi si rivolge direttamente alla ragazza stigmatizzando l’accaduto dando la colpa alla ragazza che prima si ubriaca e poi si fa accompagnare da un ragazzo straniero ironizzando che tutti quelli che frequentano Piazza Verdi sono veri gentleman, liberi professionisti, gente per bene, uomini di cultura.

Svegliarsi seminuda la mattina in un vagone ferroviario è il minimo che le potesse capitare.

Per don Lorenzo la violenza se la sarebbe cercata da sola.

Gli è dispiaciuto per quello che le è accaduto, però doveva pensarci prima.

E poi lancia una ultima stoccata che ha lasciato basiti anche i suoi parrocchiani ed ha scatenato un putiferio:-

Chi sceglie la cultura dello sballo lasci che si divertano anche gli altri-.

Non sono perfettamente d’accordo con don Lorenzo, ha usato un linguaggio molto crudo e poi non tutti gli extra comunitari che vivono nel nostro paese sono delinquenti e stupratori.

Se la ragazza è stata stuprata da un magrebino questi ha sbagliato. Deve essere punito.

Non doveva fare questo vile e vigliacco atto anche perché la ragazza era una minorenne ed era completamente ubriaca. Non poteva difendersi. Però lasciatemelo dire con franchezza:-

Cosa ci faceva una ragazza di 17 anni in Piazza Verdi alle tre di notte?

E i genitori dov’erano? Dormivano tranquilli nei loro letti sapendo che la loro figlia era andata in giro da sola bevendo alcolici e drogandosi?

La ragazza ha sbagliato perché si è fidata da uno sconosciuto e per giunta straniero. Con i tempi che corrono un pizzico di prudenza era necessaria.

E poi ubriacarsi, drogarsi a 17 anni, che pena mi ha fatto quella ragazzina.

Don Lorenzo, non c’è dubbio, ha usato parole forti con toni non propriamente curiali.

Il suo, però, non è voluto essere un attacco alla ragazzina, ma un tentativo come ha scritto:-

Di far pensare gli altri ragazzi e i loro genitori e chi amministra la cosa pubblica -.

L’attacco, piaccia o non piaccia, è stato un attacco contro la cultura dello sballo.

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bognaQuesta che sto per raccontarvi non è un fake news.

E’ la sacrosanta verità. Sulla tangenziale Ovest di Milano, a poca distanza del casello di Melegnano dell’Autostrada A 1, è apparsa una scritta bianca sull’asfalto e di alcuni metri a caratteri cubitali che indicava la direzione per BOLOGNIA.

Avete letto bene, amici lettori, c’era scritto proprio BOLOGNIA. Quando il telegiornale satirico di Canale 5 “Striscia la notizia” ha fatto vedere questo strafalcione sono saltato dalla poltrona. Essendo stato un maestro elementare ho accusato un lieve malore.

La scritta BOLOGNIA non è stata scritta da qualche buontempone o da qualche innamorato respinto, è stata scritta dai dipendenti dell’Autostrada del Sole che hanno rifatto la segnaletica orizzontale e credo che fra tanti ci siano alcuni che sappiano almeno scrivere correttamente.

Quando sono stati assunti hanno dovuto superare alcune prove. Qualche prova di Dettato, spero.

Ma io mi domando:- Ma questi signori hanno frequentato la scuola elementare o almeno qualche corso serale? Certamente non la vecchia scuola di una volta, ma forse la Buona scuola di oggi. Ai miei tempi i miei marmocchi non avrebbero mai scritto un errore ortografico così evidente. Ora lo strafalcione è stato corretto. E’ bastato un velo nero di catrame per coprire la “i” di troppo. Ma di errori grammaticali e ortografici, orrori e strafalcioni, sono pieni i muri dei nostri paesi e delle nostre città.

Alcuni sono stati commessi senza dubbio per fretta o distrazione, la maggior parte, però, sono figli dell’ignoranza. Eccovene alcuni: Fuori dall’Itaglia! Sei la cosa più bella che abbia mai esistito! Mi ai lasciato il segno! Io x te muoro! Entrare a d’agio, ci stanno i bambini. Zitto,zitto, quattro, quattro! Io ho stato qua.

E potrei continuare all’infinito. Basta guardare “striscia la notizia” e Cristiano Militello che ogni tanto con la sua rubrica Striscia lo striscione ci fa divertire e sorridere.

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Bologna, 23 Gennaio 2016 – «Sono sceso dalla macchina e un ragazzo chiaramente italiano e con il volto coperto mi ha detto di stare fermo e non immischiarmi. A quel punto ho vistosette-otto persone, con giubbotti scuri, cappelli e sciarpe alzate sul viso, correre verso una gruppo di spacciatori e prenderli a botte con dei manganelli».

Il racconto di Francesco Nadalini, del Comitato azione Bolognina, ricorda molto la scena di un film instile Gomorra, ma in realtà è quanto accaduto l’altra sera poco dopo le 21 in via Franco Bolognese, nota piazza di spaccio della Bolognina, dove le risse sono all’ordine del giorno.

Unepisodio inquietante, questo, che irrompe nel dibattito legato alla sicurezza in Bolognina, dove da mesi i commercianti la mattina fanno il bollettino dei negozi derubati e i residenti vivono a contatto con gli spacciatori.

 

Questo, però, non è il solito regolamento di conti tra bande rivali, ma un’azione organizzata e studiata, tipica di chi vuole farsi giustizia da solo. «In questa strada praticamente ogni sera ci sono liti – spiega Nadalini –. Raid punitivi del genere, con manganelli e spray al peperoncino, dove vengono puntati gli spacciatori, non ne ho mai visti. È stata sicuramente un’azione punitiva».

Altri raccontano di sette-otto ragazzi vestiti congiubbotti, sciarpe e cappelli a copertura del volto, correre in via Franco Bolognese verso via Fioravanti a caccia degli spacciatori.

Un pusher africano che era presente confida : «Erano tutti bianchi, italiani, avevano i tirapugni e le mazze .Alcuni di noi sono stati accecati con lo spray negli occhi e poi presi a botte. Un senegalese di cinquant’anni è stato buttato a terra e picchiato».

L’aggressione è durata pochi minuti, ma dopo nessuno ha chiamato ambulanze, polizia o carabinieri. Nemmeno i pusher.

Da Il Resto del Carlino

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Una ennesima litigata tra moglie e marito.

Anche se in realtà i due vivevano da circa dieci anni da separati in casa.

La donna, 69enne, l’uomo 68enne.

Poi il marito si addormenta .

E lei Rosangela Piredda, uccide il marito Roberto Belletti.

Lo colpisce con un vaso di cristallo.

Il fatto è successo in via Panigale a Bologna.

L’omicida, di origini cagliaritane, ha poi preso il telefono ed ha chiamato i carabinieri.

Le indagini coordinate dalla Procura di Bologna sono condotte dai carabinieri di Borgo Panigale, guidati dal capitano della Compagnia, Walter Calvi

La donna è stata arrestata per omicidio volontario.

Ha immediatamente  detto di aver subito maltrattamenti da parte dell’uomo.

Gli investigatori hanno ritrovato dei certificati del Pronto soccorso che parlano di tumefazioni, ma la donna ha sempre riferito di cadute accidentali, senza mai denunciare i presunti maltrattamenti.

La 69enne, mentre veniva trasferita verso il carcere della Dozza, ha accusato un malore ed è stata portata all’ospedale Maggiore, dove si trova in osservazione. 

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