BANNER-ALTO2
A+ A A-

Il Consiglio dei ministri ha deciso di impugnare la legge della Regione Calabria n. 34 del 04/10/2019, recante “Provvedimenti urgenti per garantire l’erogazione dei servizi sanitari in ambito regionale”, in quanto le disposizioni in essa contenute relative ai rapporti di lavoro del personale delle aziende sanitarie regionali interferiscono con le funzioni demandate al Commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dal disavanzo sanitario, in violazione dell’art. 120 della Costituzione.

Inoltre, ponendosi in contrasto con i principi di coordinamento della finanza pubblica e con il principio di copertura finanziaria, la legge viola gli articoli 117, terzo comma, e 81 della Costituzione.

Le questioni relative al personale precario saranno considerate nell’ambito dell’esame parlamentare della manovra di bilancio, si precisa nella nota del Cdm.

Salva-precari, Bova(nella foto): “Illegittima? Lo avevo preannunciato in Consiglio”

«Non mi coglie affatto di sorpresa la decisione del Governo nazionale di impugnare la legge con cui il Consiglio regionale calabrese aveva cercato di salvare i precari del comparto Sanità. In realtà, proprio in occasione del voto di approvazione in Aula di quel testo, fui l’unico a sollevare pubblicamente il grave rischio di illegittimità costituzionale a cui la norma andava incontro. Pericolo che avevo già evidenziato in Commissione Sanità».

È secco il commento di Arturo Bova, consigliere regionale di ArticoloUno e presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta in Calabria, in merito alla norma regionale impugnata dal Governo centrale e spiega: 

«Era chiaro già allora, infatti, che in tema di stabilizzazione dei precari, il Consiglio Regionale non avesse alcun potere normativo sulla materia del termine massimo di proroga dei contratti flessibili, riservata alla competenza esclusiva del Parlamento nazionale, per di più essendo la Sanità calabrese commissariata dal 2009.

Evidenziavo, dunque, che solo al Commissario ad Acta per il Piano di Rientro spettasse il potere di procedere al rinnovo dei contratti a tempo determinato e che, comunque, tale rinnovo giammai avrebbero potuto superare il limite massimo dei 48 mesi».

«Cosciente della Spada di Damocle pendente su quella norma– continua Bova -, mi ero subito attivato per confrontarmi con il ministro della Salute Roberto Speranza e interessarlo della vicenda, tanto che – come lo stesso ministro ha annunciato nelle scorse ore – la soluzione-ponte è in dirittura d’arrivo.

E questa volta si tratterà di una soluzione reale e concreta, non di una norma vuota e illegittima».

Ma la vicenda della legge “salva-precari” non è un caso isolato: «Devo aggiungere che, purtroppo, lo stesso modus operandi attuato su questa specifica vicenda, il Consiglio regionale – trovandosi incredibilmente unito da destra a sinistra – non aveva esitato ad utilizzarlo anche in occasione dell’approvazione della legge sull’integrazione tra i poli sanitari catanzaresi “Mater Domini” e “Pugliese-Ciaccio”.

Anche in quell’occasione, il mio testo che metteva al riparo da qualsiasi rischio di illegittimità costituzionale fu messo da parte in Commissione, e in Aula ne fu approvato un altro evidentemente zeppo di illegittimità che fu poi impugnato dal Governo.

Da allora, per quanto mi batta per emendare quel testo con i correttivi necessari a dare finalmente vita e sostanza all’azienda ospedaliera unica di Catanzaro, i miei appelli pubblici e formali non hanno ottenuto alcuna attenzione né da parte dei colleghi consiglieri, né tantomeno da parte del presidente Oliverio.

E intanto i calabresi emigrano alla ricerca di una Sanità che sappia dare risposte rapide ed efficaci, i vincitori di concorso non trovano lavoro e i precari vedono sempre più distante la loro stabilizzazione»

Strill

Pubblicato in Calabria

Con il giorno delle Palme ha inizio per noi cattolici la settimana santa.

In questo giorno la Chiesa cattolica ricorda l’ingresso trionfale di Nostro Signore Gesù Cristo a Gerusalemme in sella ad un asino, accolto da una folla festante e osannante che lo salutava agitando rami di palma e che stendeva a terra dove passava i mantelli.

Anche noi ancora oggi portiamo in chiesa ramoscelli d’olivo per essere benedetti dal sacerdote con acqua santa e poi appenderli agli alberi da frutta sotto forma di croce per proteggere la campagna dalle intemperie e dalle calamità.

Tanti anni fa, quando io ero ancora un ragazzo, i ramoscelli d’olivo portati in chiesa da persone benestanti, venivano adornati con fiocchi colorati, con fiori, con cioccolatini, con piccoli uova di cioccolato e con ciambelle fatte in casa.

In alcuni paesi della Calabria sono ancora vive alcune tradizioni popolari e rimembranze di cultura pagana e greca.

A Bova, per esempio, i fedeli il giorno delle Palme si recano in chiesa in processione portando le famose e caratteristiche “Pupazze” per essere poi benedette.

“Le Pupazze” sono delle sculture femminili sagomate con ramoscelli d’olivo e adornate di fiori e di frutta.

L’antico borgo, uno dei più belli d’Italia, il giorno delle Palme è un tripudio di colori.

Dopo la benedizione le sagome preparate con maestria vengono smembrate e ridotte in “steddhi” che poi vengono collocati nelle camere da letto o in campagna.

“Gli “steddhi” sono i piccoli ramoscelli d’olivo staccati dalle “Pupazze” che per effetto della benedizione del Sacerdote con l’acqua benedetta diventano amuleti sacri da collocare in casa sotto un immagine sacra nella camera da letto, nell’anta di una cristalliera, nei campi, nei luoghi di lavoro.

C’è ancora chi utilizza le foglie benedette per togliere il malocchio dalla casa e da chi la abita.

Questi antichi riti pagani provenienti dalla antica Grecia, ieri come oggi, sono molto sentiti.

I cittadini di Bova, antica colonia greca, si riuniscono ogni anno e incominciano a preparare “Le Pupazze” con largo anticipo, intrecciando con pazienza certosina e grande abilità i rami d’olivo intorno ad un’asse di canna.

Vengono realizzate figure femminili che poi abbelliscono, come abbiamo visto e come si possono vedere dalla foto che allego, con fiori, nastri colorati, frutta e primizie.

I cittadini, grandi e piccini, autorità civili e religiose, si riuniscono nella chiesa di San Leo, Santo Patrono di Bova,dove vengono solennemente benedette e poi le portano in processione tra gli stretti vicoli del borgo antico fino ad arrivare alla concattedrale di San Teodoro.

“Le Pupazze”, infine, vengono condotte sul sagrato e smembrate dei loro componenti “Gli Steddhi” e distribuiti ai fedeli.

Questo rito delle “Pupazze” affonda le radici nel mondo della mitologia greca.

di Francesco Gagliardi

Pubblicato in Calabria

Questo il comunicato stampa dei parlamentari M5s Dalila Nesci, Nicola Morra, Paolo Parentela, Federica Dieni e Laura Ferrara:

«Il Consiglio regionale della Calabria cacci subito il consigliere Arturo Bova dalla presidenza della commissione Antindrangheta, in quanto il politico è stato socio in affari di un boss, come ha raccontato il “Corriere della Calabria”».

Lo affermano in una nota i parlamentari M5s Dalila Nesci, Paolo Parentela, Federica Dieni e Nicola Morra, insieme a Laura Ferrara, del parlamento europeo.

«Questa gravissima vicenda – proseguono i 5stelle – conferma lo stato in cui si trova la politica calabrese. Simili paradossi non esistono in alcun luogo al mondo.

Per anni Bova si è accreditato come paladino della lotta alla criminalità organizzata calabrese, arrivando, in un contesto di profonda debolezza e doppiezza della politica, a piazzarsi al vertice della commissione Antindrangheta del Consiglio regionale.

Adesso che il re è nudo, servono scelte politiche inequivocabili, anche da parte del governatore regionale, Mario Oliverio, che finora ha fatto pura retorica, con fiumi di parole sulla sua ostilità, puramente virtuale, nei confronti del malaffare, dell'immoralità e dell'illegalità».

«Inoltre – sottolineano i 5stelle – il caso imbarazza anche Nicola Fiorita, attuale candidato sindaco di Catanzaro, sostenuto in modo evidente e innegabile proprio da Bova.

Se questo è il rinnovamento della politica nel capoluogo della Calabria, non c'è da stare tranquilli». «Al di là – concludono i 5stelle – di ogni questione di carattere penale, da cui la politica deve prescindere, la Dda di Catanzaro sta scoperchiando scenari inquietanti per la classe dirigente. Emerge un quadro di assoluta inaffidabilità della politica tradizionale, che noi abbiamo sempre denunciato, subendo il biasimo e la riprovazione del vecchio sistema.

È necessario prenderne atto e ricostruire da capo il tessuto sociale e politico».

Questa, invece, la dichiarazione del presidente della Commissione regionale antindrangheta Arturo Bova:

“ L’attenzione dedicata da alcune testate giornalistiche locali in ordine a fatti che, pur non avendo nessuna rilevanza penale e pur essendo risalenti negli anni, mi impone una riflessione sul ruolo che la politica e i rappresentanti delle Istituzioni devono tenere in un momento delicato nella vita dell’intero Paese”.

“A prescindere da ogni mia personale valutazione e da ogni mio personale interesse a chiarire l’irrilevanza e la pretestuosità della notizia giornalistica che, ripeto, nulla ha a che vedere con l’operazione “ Jhonny”, a prescindere da una specchiata e riconosciuta moralità tanto nella vita privata, tanto nella vita professionale quanto, e soprattutto, nella vita istituzionale, ritengo che sia mio preciso dovere salvaguardare la Commissione che mi onoro di presiedere e l’intero Consiglio Regionale dall’esposizione mediatica e dal pregiudizio che ne deriverebbe nel faticoso e difficile processo riformatore che stiamo cercando di mettere in atto per risollevare le sorti della nostra martoriata terra”.

“Ho sempre detto, sia pubblicamente che in privato, che i rappresentanti della politica e delle istituzioni non dovrebbero mai e poi mai anteporre la loro figura privata a quella delle istituzioni o del partito politico che rappresentano”.

“Ho già detto in passato che non avrei esitato un attimo a lasciare l’incarico, qualora ciò fosse servito a rafforzare la credibilità di questa consiliatura regionale nei confronti di una disillusa, stanca e irretita opinione pubblica”.

“Siamo ad un passo dall’approvazione della legge regionale contro la ‘ndrangheta. Il Consiglio Regionale, anche grazie all’impulso della Giunta Regionale, ha approvato importanti leggi che caratterizzano e qualificano un processo riformatore che non ha precedenti”.

“A nessuno di noi è dato di frenare gli esiti collettivi di quel processo riformatore, soprattutto sotto l’aspetto della percettibilità e credibilità nei cittadini”.

“Queste considerazioni mi impongono di sospendere ogni mia attività connessa alla carica di Presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta, al fine di porre fine ad un linciaggio mediatico annunciato e di fornire, ove ne fosse bisogno, ogni chiarimento politico. Lo faccio con la consapevolezza che tra poco meno di un mese si dovrà procedere al rinnovo delle cariche, comprese quelle dei Presidenti di Commissione. Un lasso di tempo che mi permetterà di fornire pubblicamente ogni chiarimento e di risalire, a ritroso, a vicende che erano state già abbondantemente chiarite nell’anno 2009”.

“Mi rammarica soltanto che si sia voluto associare una notizia giornalistica risalente negli anni, priva di qualsivoglia rilievo penale, ad una operazione giudiziaria di così grande qualità e che nulla a che vedere con la mia persona, e lo si sia fatto senza sentire neppure la necessità di chiedere al sottoscritto alcun chiarimento”.

“Mi domando in quale atto di quell’operazione sia comparso il mio nome o un qualsivoglia riferimento alla mia persona”.

“Sono stato Consigliere Comunale e Sindaco del mio paese per 21 anni consecutivi”.

“Quale sia stato il mio modo di amministrare e a quali principi si sia ispirato il mio agire politico, è sotto gli occhi di tutti. Ancor di più, da quando ho assunto la carica di Presidente della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta, legalità e giustizia sono stati gli unici due criteri ispiratori del mio agire politico. Con orgoglio ritengo di poter dire che l’intero territorio della Calabria ne sia testimone”.

“Ho percorso la Calabria in lungo e in largo, senza sosta o tregua alcuna, andando nelle scuole, incontrando il mondo dell’associazionismo e del volontariato, nelle assemblee pubbliche, nei consigli comunali aperti all’indomani di una serie incredibile di attentati, sempre dalla parte di chi subiva i soprusi del potere mafioso e, lasciatemelo dire, di chi non trovava la giusta attenzione nel mondo istituzionale. Ho sacrificato i miei affetti personali, la famiglia in primis, pur di dimostrare che c’è spazio per una politica fatta di ideali, onestà e rettitudine”.

“Continuerò a farlo nella convinzione che gli onesti mi daranno conforto e sostegno e nella certezza che abbiamo tutti gli strumenti per scrivere nei prossimi due anni, dai banchi del Consiglio Regionale, una bella pagina di storia”.

Pubblicato in Calabria
BANNER-ALTO2
© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy