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Altri sette dipendenti del comune di Bova Marina, nel Reggino, sono stati sospesi dal servizio.

I provvedimenti cautelari si aggiungono agli altri cinque già deliberati il 28 maggio scorso nel comune del reggino

Bova è passata alla storia della Pubblica amministrazione perché su un totale di 25 dipendenti 22 sono stati indagati per assenteismo dopo un'attività di pedinamento e controllo svolta dalla Guardia di Finanza.

La sospensione va da 30 e i 60 giorni,

L'ordinanza è stata emessa dal Gip del tribunale di Reggio Calabria, Davide Lauro, ed è stata eseguita dai finanzieri della compagnia Melito Porto Salvo.

Le ipotesi di reato per i dipendenti sospesi sono false attestazioni o certificazioni nell'utilizzo del badge da parte di pubblici dipendenti, di truffa ai danni dell'ente comunale e interruzione di servizio pubblico.

Oltre agli accertamenti documentali delle presenze giornaliere acquisiti presso l'ente, l'indagine si fonda sulle immagini acquisite all'interno e all'esterno dei locali del municipio mediante il monitoraggio visivo dell'orologio marcatempo per la rilevazione delle presenze giornaliere e su un'attività di osservazione, pedinamento e controllo eseguita dai finanzieri.

Pubblicato in Calabria

Nella seduta di oggi il Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro dell’Interno Marco Minniti ed a seguito delle relazioni predisposte dal prefetto di Reggio Calabria, ha deliberato lo scioglimento di quattro consigli comunali.

Uno in provincia di Caserta, cioè San Felice a Cancello, e tre in provincia di Reggio Calabria, e cioè, Laureana di Borrello, Bova Marina e Gioia Tauro.

Per tutti i comuni sono stati accertati condizionamenti dell'attività amministrativa da parte della criminalità organizzata.

Ne parla il comunicato di Palazzo Chigi.

In conformità a quanto previsto dall’art. 143, comma 12 del decreto legislativo 18 agosto 267, il prefetto competente per territorio, nelle more del perfezionamento della procedura, con proprio provvedimento, affiderà a Commissioni Straordinarie la gestione provvisoria dei predetti comuni, al fine di prevenire situazioni che potrebbero ulteriormente compromettere la libertà di determinazione ed il buon andamento o l’imparzialità dell’amministrazione.

Il Governo attua una linea dura

A Laureana di Borrello dopo le dimissioni contestuali del sindaco Paolo Alvaro e di tutti i consiglieri comunali dopo un’inchiesta coordinata dalla Dda di Reggio Calabria che aveva portato all’arresto dell’ex assessore comunale Vincenzo Lainà, ritenuto il riferimento politico della cosca Lamari,la commissione si era insediata il 29 dicembre dello scorso anno.

Il sindaco di Bova Marina, Vincenzo Crupi, è stato invece arrestato il 7 dicembre dello scorso anno nell'ambito dell'operazione "Ecosistema" che ha evidenziato una serie di appalti truccati. Lo scioglimento di oggi trova origine in un’inchiesta giudiziaria.

A Gioia Tauro il sindaco Giuseppe Pedà era stato costretto a lasciare il 23 dicembre 2016 a seguito delle dimissioni della maggioranza dei consiglieri comunali ed il prefetto aveva nominato un commissario prefettizio. Dopo l’arrivo del commissario prefettizio scattarono altre due inchieste antimafia che portarono all’arresto del dirigente dell’ufficio tecnico comunale Angela Nicoletta e di alcuni parenti di ex amministratori locali. La commissione di accesso si è insediata lo scorso 7 marzo.

Lo scioglimento dei Consigli ha una ricaduta ancora più particolare per Gioia Tauro e Laureana di Borrello, dove avrebbe dovuto votarsi il prossimo 11 giugno.

A questo punto le elezioni non si faranno e i Comuni saranno commissariati. 

Pubblicato in Italia
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