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asp-cosenza-600x367Riceviamo e pubblichiamo

COSENZA, 20 FEBBRAIO 2020 - Si faccia emergere tutta la verità sui reali motivi della nomina della dottoressa Daniela Saitta a commissario dell’Asp di Cosenza. Anche il contenuto dell’atto delle sue dimissioni, in cui parla di “condizioni ambientali che non consentono di proseguire con serenità e pienezza di poteri lo svolgimento dell’incarico”, getta ombre su una vicenda che deve essere chiarita. Avrebbe fatto bene, anzi può ancora farlo, a rivolgersi alle autorità competenti in modo da individuare chi ha impedito di svolgere le proprie attività con serenità e pienezza di poteri. E questo va al di là della vicenda della deprecabile nomina della figlia a consulente dell’Asp, a titolo gratuito.

Un fatto grave che fa emergere che dal 15 gennaio 2020 – data di insediamento del commissario straordinario dell’Asp di Cosenza – la figlia, dottoressa Cristina Di Lazzaro, commercialista in forza nello studio di famiglia a Roma, avrebbe affiancato, senza alcun titolo, la madre, Daniela Saitta, nelle sue attività di commissario straordinario entrando anche in possesso di dati sensibili dell’Azienda sanitaria provinciale, dei fornitori, delle strutture accreditate, così come possono testimoniare dipendenti e dirigenti  dell’Asp. Dati quasi sicuramente ancora in possesso del commissario e di sua figlia, visto che sono stati utilizzati computer personali.

Guarda caso, a questa situazione si è cercato di porre rimedio con la delibera numero 199 del 14 febbraio 2020 avente ad oggetto “Incarico di collaborazione a titolo gratuito”.  Nella suddetta delibera veniva stabilito, a distanza di un mese, che la durata dell’incarico di collaborazione è affidato per un periodo di dodici mesi, decorrenti dal 15 gennaio 2020. Inoltre, si precisa che alla dottoressa Cristina Di Lazzaro la struttura commissariale renderà disponibili “documentazioni, informazioni, atti, accessi a sistemi informativi e ogni altro materiale che si rendesse necessario”. Nella delibera si specifica “di imporre un vincolo di massima riservatezza su decisioni, informazioni, notizie e dati di ogni tipo dei quali l’incaricato potrebbe venire a conoscenza per motivi legati all’incarico”.

Quindi come è evidente dalla delibera approvata il 14 febbraio è stato disposto che l’incarico della suddetta professionista decorra, in modo retroattivo, dal 15 gennaio 2020, forse nell’intento di “legalizzare” e sanare un’attività svolta illegittimamente con grave pregiudizio e danno nei confronti dell’Asp. E mi auguro che tutte le informazioni e i dati sensibili venuti in possesso della dottoressa non siano stati utilizzati per altri fini o attività private.

La situazione finanziaria dell’Asp di Cosenza e del suo contenzioso non è delle migliori, così come è stato evidenziato anche dal presidente del tar Calabria, Giancarlo Pennetti, nella relazione di inaugurazione dell’anno giudiziario 2020, in cui veniva specificato che, nell’anno 2019, ben 111 ricorsi in ottemperanza hanno riguardato la sanità calabresi, di cui 58 riguardano la sola Asp di Cosenza che, come sappiamo, vive una situazione molto precaria dal punto di vista economico e finanziario.

Ora bisogna fare chiarezza e prendere atto che il Decreto Calabria, voluto all’epoca dal Governo giallo-verde 5Stelle e Lega, debba essere immediatamente modificato visto che il “rimedio” non ha fatto altro che aggravare, nella sanità calabrese, le storture e le degenerazioni precedenti alla sua approvazione.

Carlo Guccione

Consigliere regionale PD

Pubblicato in Cosenza

legaCarlo Guccione, punto fermo nella lista Pd per il rinnovo del consiglio regionale, traccia la rotta principale per quella che si preannuncia come tra le più insidiose campagne elettorali calabresi

COSENZA, 29 DICEMBRE 2019 - «La Lega non è il male assoluto e non è una forza antidemocratica, io non cado in questa che è una trappola controproducente per l'intero centrosinistra del Paese. Però è indubbiamente un “male” in questa fase politica, probabilmente il male principale e la Calabria tutto può permettersi tranne che una deriva del genere...».

Carlo Guccione, punto fermo nella lista Pd per il rinnovo del consiglio regionale, è il consigliere uscente che nella scorsa legislatura ha totalizzato più consensi in assoluto tra quanti hanno occupato gli scranni di Palazzo Campanella. Esperienza e conoscenza del territorio, e dei suoi mali, oggi sono al “servizio” di questa nuova avventura elettorale che più di un segnale descrive come insidiosa e non priva di rischi per il futuro della Calabria.

«Veniamo da una esperienza di governo regionale – continua Guccione in una nota – che per primo e più di tutti ho contrastato con ogni mezzo, tentando più volte di indirizzare verso la soluzione vera dei problemi dei calabresi. Non è stato possibile e non era neanche facile, per ragioni che ormai non ha più molto senso analizzare. Ma il progetto di un centrosinistra a trazione fortemente civica, illuminato, democratico, competente ma umile, ambizioso ma concreto, è l'unico che può offrire un futuro a questa disgraziata ma straordinaria terra». «Dico questo – continua Guccione – perché la tentazione populista e qualunquista della facile alternanza questa volta nasconde delle insidie “alla calabrese” che rischiano di essere letali per i cittadini. Qui, dal Pollino allo Stretto, in questa campagna elettorale si mescola di tutto e di più sotto le principali bandiere del centrodestra. Agli impulsi di egoismo puro, incompetenza e visione muscolare e isterica della società che contraddistinguono come brand la Lega di Salvini si aggiunge il trasformismo, la sciatteria politica e una certa “cialtroneria” tipica di Calabria. Dove sul “carro” del “Carroccio” e del centrodestra ora prova a salire di tutto. Un mix micidiale che consegnerebbe al baratro assoluto il futuro dei nostri figli che abbiamo scelto di far crescere in Calabria».

«Questa che si apre ora è una campagna elettorale per certi aspetti drammatica – continua ancora Guccione -. Non si può sbagliare, i calabresi non possono sbagliare. È in gioco il futuro di una regione che viene fuori da cinque anni molto difficili e che non per questo ora deve essere consegnata alle forze più oscure e pericolose che si aggirano sotto mentite spoglie di riciclaggio di candidati. In taluni casi anche candidati in pista dagli anni Settanta. Non a caso la differenza non la farà e non la deve fare il numero delle liste in campo, gran parte delle quali abbiamo visto poi che fine fanno, quando ci si affanna a far salire di tutto sul “carro”. La differenza la deve fare il progetto, la visione, la competenza, il quoziente democratico. Con Pippo Callipo – conclude Guccione - espressione tra le più autorevoli del civismo testardo e coraggioso e ispirato da principi di legalità e meritocrazia, il centrosinistra ha l'obbligo e l'onere di non fallire in Calabria. Non c'è solo da convincere i calabresi così da vincere le elezioni ma c'è soprattutto da scongiurare il pericolo più inquietante: consegnare la Calabria al più micidiale dei mix, l'assalto della Lega e del centrodestra “alla calabrese...”».

Pubblicato in Calabria

Reggio Calabria, 1 ottobre 2019 - Bocciata la proposta di legge sul Corap proposta dalla Giunta regionale. Ieri nel corso della seduta congiunta delle Commissioni Bilancio e Affari istituzionali si è deciso di rinviare e modificare il testo che prevede la liquidazione coatta amministrativa dell’Ente.

Una proposta di legge che, in realtà, serviva a nascondere con un colpo di spugna un sistema torbido e clientelare attorno al Consorzio regionale per le attività produttive.

 

 

Infatti, non avrebbe salvaguardato né i livelli occupazionali, così come hanno ribadito puntualmente anche i sindacati, né l’ingente patrimonio dell’Ente (valutato contabilmente per oltre 400 milioni di euro e circa un miliardo di euro come valore di mercato).

Risulta lacunosa anche sulle funzioni e la mission istituzionale del Corap, un Consorzio che avrebbe dovuto rappresentare lo strumento per attrarre investimenti nel territorio calabrese invece nulla è previsto su chi dovrà garantire questi compiti.

La proposta, tra l’altro, è arrivata in Commissione senza il parere dell’ufficio legislativo del consiglio regionale.

Parere propedeutico a capire la compatibilità legislativa dell’atto proposto che prevedeva la liquidazione coatta dell’Ente.

Il commissario nominato dalla Regione Calabria, il dottor Caldiero, stranamente non ha prodotto alcuna relazione analitica sullo stato dell’Ente e sulla proposta di liquidazione coatta.

Solo in un secondo momento, nel corso dell’audizione, si è giustificato affermando che faceva propria la relazione del Revisore dei Conti che andava in direzione opposta rispetto alla proposta di liquidazione coatta da lui stesso proposta.

Ma il dato più evidente che manifesta inerzia e omissioni è il fatto che il Revisore dei Conti, dott. Tempo, ha ribadito che lui ha più volte informato con l’invio di atti e verbali il presidente della II Commissione regionale, il presidente Oliverio e la Giunta regionale.

A quanto pare nessuno ha mai sentito l’esigenza in questi quattro anni di intervenire e fare chiarezza nonostante la Regione sia per legge l’Ente vigilante del Corap.

Ma in questi anni è accaduto di tutto. Paradossale è la vicenda della sede in Marocco con un progetto costato oltre 110mila euro.

A questo si aggiungono poi incarichi e consulenza in 18 mesi da 454.682,68 euro.

Emerge un quadro in cui l’utilizzo delle risorse pubbliche è effettuato ad uso clientelare tendendo a favorire un sistema che sicuramente non è servito alla costituzione del Corap e alla sua missione istituzionale.

Nei prossimi giorni presenteremo una proposta di legge che va nella direzione di salvaguardare i dipendenti, il patrimonio dell’Ente e il rilancio delle funzioni per attirare investimenti nel territorio calabrese.

Una proposta che punterà alla ricapitalizzazione, la predisposizione e adozione di un piano di risanamento e di riequilibrio finanziario attraverso un piano industriale.

Carlo Guccione                                  Consigliere regionale

Pubblicato in Calabria

Cosenza, 22 settembre 2019 - Il buco finanziario dell’Asp di Cosenza rischia di trascinare il sistema sanitario calabrese in un punto di non ritorno.

Dopo le note vicende dell’Asp di Reggio Calabria, e lo scioglimento dell’Asp di Catanzaro per infiltrazioni mafiose, l’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza potrebbe rappresentare un vero e proprio crack finanziario visto che gestisce un bilancio annuale di circa un miliardo e 200 milioni.

 

 

Ancora non si è riusciti ad approvare il bilancio consuntivo 2018: nessun responsabile dell’Asp ha voluto apporre la propria firma sui documenti.

E forse qualcuno dovrebbe chiedersi il perché…

Se venisse confermata la notizia che, nel primo semestre 2019, il disavanzo avrebbe sfiorato di oltre 35 milioni di euro, la situazione sarebbe ancora più allarmante.

Si tratta di una cifra sottostimata visto che in questi mesi l’Asp di Cosenza si è trovata in una situazione di stallo senza alcun commissario o direttore generale facente funzioni. E tutto ciò non ha fatto altro che bloccare ancora di più i pagamenti.

Se poi a tutto questo aggiungiamo pignoramenti, somme vincolate presso il tesoriere dell’Asp e procedure in atto in molti Tribunali italiani, la cifra sfiorerebbe - come abbiamo avuto modo di constatare attraverso la documentazione in nostro possesso e denunciato in un dettagliato dossier - euro 783.947.089,32. E sarebbe una cifra prudenziale visto che l’ex Revisore dei conti in carica fino al 31 dicembre 2018, in una recente dichiarazione affermò che “l’importo comprensivo del contenzioso, al 31 dicembre 2016, supererebbe il miliardo di euro”.

Un fiume di denaro pubblico che doveva servire a curare i cittadini è stato invece utilizzato per interessi per ritardato pagamento, parcelle a professionisti, spese legali e in alcuni casi la stessa fattura è stata pagata due o addirittura tre volte, come testimoniano le dettagliate denunce presentate nel corso di questi anni alla Procura della Repubblica e alle autorità competenti. Un sistema collaudato che ha saccheggiato le risorse pubbliche della sanità calabrese.

Un esempio eclatante della “rapina” di denaro pubblico è rappresentato da due delibere del commissario ad acta, nominato dal prefetto di Cosenza, contro l’Asp di Cosenza a favore della banca Isif Spa.

Con delibera numero 20 del 29 aprile 2019 ha riconosciuto a fronte di euro 1.076.319,44 in sorte capitale, interessi di ritardato pagamento per euro 2.337.173,65 e euro 182.424,38 per rimborso di spese legali; con un’altra delibera, numero 12 del 24 luglio 2019, a fronte di euro 1.038.874,15 in sorte capitale ha riconosciuto quali interessi per ritardato pagamento euro 4.387.988,58.

Solo in queste due procedure - sono centinaia quelle in essere - l’Asp di Cosenza ha dovuto pagare tra interessi per ritardato pagamento e spese legali circa 7 milioni di euro.

Soldi sottratti alla gestione territoriale e ospedaliera della sanità cosentina.

Questo è solo un piccolo spaccato di quello che accade quasi quotidianamente all’Asp di Cosenza. E nel frattempo l’ufficio legale dell’Azienda sanitaria provinciale è stato depotenziato, in particolare per gli effetti del blocco del turn over e quota 100.

Per non parlare poi del sistema delle gare. Nei mesi scorsi abbiamo avuto modo di denunciare la gara riguardante il servizio di ristorazione, arrivata a 12 anni di prorogatio continua.

Così come le gare per la gestione delle Rsa di Caloveto e San Nicola Arcella che durano anni e, tra i vari cambi di commissione, ancora oggi non sono riusciti ad aggiudicare servizi importantissimi per il territorio. In particolare, a Caloveto dove la Rsa risulta non funzionante ed erano previsti circa 60 posti letto.

In questo contesto gli squilibri di Bilancio dell’Asp di Cosenza rischiano di provocare il definitivo dissesto finanziario, paralizzando l’intero servizio sanitario calabrese.

Una gestione irresponsabile del denaro pubblico a danno della salute dei calabresi.

La situazione si è ulteriormente aggravata dopo il Decreto Calabria che di fatto ha creato una vacatio all’Asp di Cosenza, solo recentemente colmata con la nomina della dottoressa Erminia Pellegrini.

Ci saremmo aspettati da parte della Regione e dei vari commissari decisioni tesi a combattere l’illegalità e l’allontanamento dei responsabili dalla cattiva gestione del denaro pubblico, a favore della garanzia di esigibilità dei Lea e dell’utilizzo corretto delle risorse destinate alla sanità.

Carlo Guccione Consigliere regionale

Pubblicato in Cosenza

RETECOM1Nella mattinata odierna  si è tenuto un importante incontro, che fa seguito al Consiglio Comunale del 26 ottobre scorso, voluto dal Commissario ASP di CS Dott. Gianfranco Filippelli ed il Sindaco D.ssa Monica Sabatino del Comune Capofila del Basso Tirreno Cosentino, accompagnato dal Vice Sindaco Dott. G.B. Morelli e dall’Assessore D.ssa Emma Pati tenutosi presso la sede di Via Alimena in Cosenza alla presenza dell’ Onorevole Carlo Guccione.

 

Nella riunione il Commissario Dr. Filippelli ha comunicato al Sindaco Sabatino di aver ufficializzato ed inoltrato al Direttore del Dipartimento Sanità Regione Calabria Dr. Fatarella il progetto di potenziamento del Centro Polispecialistico Sanitario di Amantea che prevede:

  1. €. 2.000.000,00 per il completamento e adeguamento della Struttura e degli impianti tecnologici; €. 500.000,00 per acquisto nuove attrezzature sanitarie;
  2. Istituzione del N.C.C.P. (Nucleo Centro Cure Primarie) h24 che prevede l’istituzione di una rete di ambulatori di medicina generale in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini, sia nella fase di risposta alle acuzie, sia nella fase di gestione e controllo delle principali patologie croniche nonché la presa in carico dei codici bianchi e codici verdi (equivalente migliorativo della cosiddetta Casa della Salute);
  3. La creazione di una piattaforma per a norma per l’atterraggio ed il decollo dell’elisoccorso del 118 adiacente al Poliambulatorio;
  4. La presenza costante, dotazione già avvenuta, di una auto ambulanza del 118, vero e proprio piccolo centro di rianimazione mobile munita di un servizio di telecontrollo, in grado di inviare dati immediati del paziente soccorso alle UTIC di riferimento. Questa ambulanza già in funzione dal qualche settimana garantisce un intervento immediato a patologia cardiologiche acute già prima di raggiungere il nosocomio specialistico.

Oggi un importante passo avanti nella realizzazione e nell’arricchimento di tutto il comprensorio del Basso Tirreno Cosentino dal punto di vista del fabbisogno sanitario del nostro territorio.

Rimaniamo in attesa che il Dr. Fatarella sottoponga il piano presentato dal Dott. Filippelli al tavolo tecnico regionale che dovrà completare l’iter procedurale per quanto stabilito.

Il Sindaco Sabatino, a nome di tutti i Sindaci del Basso Tirreno Cosentino ha ringraziato il Commissario Dott. Filippelli e l’Onorevole Carlo Guccione per aver dato immediata risposta alle richieste pervenute in questi ultimi giorni sia dal Consiglio Comunale aperto e sia dalla Rete delle Associazioni costituite per l’occasione.

Il Sindaco

D.ssa Monica Sabatino

Pubblicato in Politica

Inizia Giovanni Morelli il quale, dopo aver porto i saluti alla platea individuando e salutando nome per nome i presenti, continua dicendo:

 

“Saluto i tanti amici che ci hanno onorato della loro presenza e che insieme a noi, insieme a Carlo Guccione, affronteranno questa campagna elettorale.

Voi sapete, alcuni diranno, Giovanni Morelli si trova qui a presentare Carlo Guccione, ma io lo faccio in maniera convinta, in maniera determinata, consapevole della scelta.

Come sapete, molti di voi, io sono uno dei pentiti .

Come sapete provengo dal centro, moderato, dalla vecchia democrazia cristiana, e non mi vergogno a dirlo.

Sono rimasto tale, sono sempre Giovanni Morelli, in qualsiasi caso, sia come semplice cittadino, che come medico, che come assessore.

Rimango, e sono orgoglioso di dirlo, sempre lo stesso.

Ma sono tra quelli che sono rimasti abbindolati nella precedente campagna elettorale dal cambiamento che doveva venire, dal nuovo, da Scopelliti.

Sono un pentito di quella scelta, di quella promessa di meritocrazia che non abbiamo visto assolutamente e che ha determinato in questi anni un degrado notevole

Ho scelto consapevolmente oltre a Carlo Guccione ed anche alle primarie Mario Oliverio candidato alla presidenza della regione.

Ho scelto Mario Oliverio perché tante volte il nuovo non vuol dire il migliore

L’esperienza politica di Mario Oliverio che ho avuto l’onore di conoscere quale consigliere provinciale è garanzia per il governo della regione

Ho cominciato dall’opposizione e poi con lui ho capito come si doveva fare politica

Investendo per risparmiare

Poi prende parola Gianpaolo De Luca che vanta il sistema sanitario italiano come il terzo nel mondo, ricorda come in particolare la pediatria in Italia sia una eccellenza , Calabria inclusa, e dopo aver presentato alla platea il piano sanitario calabrese per la pediatria chiede a Guccione di farlo proprio e di proporlo ove egli assuma un ruolo politico di primo piano alla regione

Chiude formulando a Guccione e ad Oliverio gli auguri di ogni successo.

Prende, infine, la parola Carlo Guccione

Il suo è un intervento di ampio respiro che tocca tutto il sistema sanità calabrese

Dal territorio, che dichiara essere stato abbandonato, alla prevenzione che dichiara insufficiente e per la quale si impegna spendere tutti i 600 milioni che lo Stato rimette annualmente per tale settore consapevole che più si cura preventivamente meno si cura negli ospedali.

E senza omettere di ricordare che pronto soccorsi ricevono l’80 % di codice bianchi che li ingolfano proprio e soltanto perché non funziona la prevenzione sul territorio e perché non sono state aperte le Case della salute

Attenzione, infine, al sistema socio sanitario che crea ricoveri impropri ed all’assistenza domiciliare , due capisaldi del prossimo sistema socio sanitario calabrese.

Chiude affermando che i 3.242 milioni di euro (oltre 6 mila miliardi delle vecchie lire) non sono pochi per la sanità calabrese, se ben spesi

Soprattutto se la attivazione di un sistema moderno ed efficiente permetterà di risparmiare gran parte degli oltre 280 milioni di euro annui di evasione sanitaria

Ricorda infatti che dal primo gennaio 2014 non ci sono frontiere sanitarie in Europa “ io posso andare a Parigi a curarmi e paga il sistema sanitario regionale”

Quasi a dire che se la Sanità in Calabria comincia a funzionare ci sarà anche più lavoro per i calabresi.

Pubblicato in Politica

“Esprimo la mia solidarietà al sindaco ed alla giunta ed agli assessori che sono stati oggetto di atti di minacce che, come avete visto, non hanno sortito alcun effetto”.

E qui scatta l’applauso della sala.

Lo stesso applauso che aveva accolto il saluto che Guccione aveva porto al sindaco Monica Sabatino venuta a sentire la serata di apertura della sua campagna elettorale in Amantea presso l’Hotel Mediterraneo.

Un arrivo gradito, al punto che i lavori non erano iniziati fintanto che il sindaco non si era presentata in sala.

Poi Guccione ha continuato affermando che :

“La loro determinazione nell’amministrare questa città sarà sempre più forte rispetto anche a questi atti che sono atti vigliacchi che tentano di minare la tranquillità delle proprie famiglie .

Ve lo dice uno che ci è passato per ben tre anni e che sa cosa in questi momenti si prova e le difficoltà ad andare avanti.

Sono particolarmente vicino a loro, cosi come il mio partito che attiverà quanto necessario perché la magistratura e le forze dell’ordine possano assicurare alla giustizia gli autori di questi fatti”

Poi ha sostenuto che :

“Loro- riferendosi agli amministratori oggetto di intimidazioni- non sono soli.

Ci sono tanti sindaci che a loro hanno manifestato la propria solidarietà

Ed infine ha chiuso evidenziando che :

“Chi colpisce loro colpisce anche tutti noi.

Non può passare la limitazione della democrazia e della legalità”.

Poi è tutta politica.

Pubblicato in Politica

Fuori Pirillo, fuori La Rupa , Amantea è rimasta una piazzaforte scoperta.

Non ha più un re, non ha più un uomo forte, non ha più un governatore.

E lo cerca.

Ed allora ecco che arriva Carlo Guccione che apre un suo ufficio proprio nella principale via Vittorio Emanuele

Non è amanteano Guccione , ma qui vanta molti fan.

Almeno a giudicare dalla folla di presenti stamattina.

Tra loro, soprattutto, professionisti della sanità e dintorni.

Già, perché dell’ onorevole Guccione si parla come del possibile e potente nuovo assessore alla sanità della regione Calabria , ovviamente se Oliverio vincerà le regionali.

E la sanità è l’unico settore dove si può assumere, come si è sempre assunto.

Magari precariamente, senza concorsi, senza regole, con bandi circoscritti , se non addirittura con cooperative , su posti inesistenti nella pianta organica, salvo poi operare per il diritto alla “dovuta” stabilizzazione.

E poi nella sanità ci sono gli incarichi di dirigenti delle asp, dei distretti, di dirigente dei reparti ospedalieri, eccetera.

Incarichi lautamente pagati e soprattutto che permettono di guadagnare tantissimo con la libera professione, tante volte senza nemmeno rilasciare le ricevute fiscali.

La sanità è il paese dei bengodi.

La calabria è il paese dei bengodi dove basta una divisa per diventare importante, dove basta una potenzialità per essere vincenti , dove è facile dire menzogne tanto la gente non ti ascolta, non ti legge.

Occorre dire, ad onor del vero, che Guccione è tra o pochi che si è visto ogni tanto ad Amantea.

Lo abbiamo incontrato per il problema della Statale 18.

Lo abbiamo visto presso il distretto anche se poi non emanò alcun comunicato su cosa abbia fatto.

Stasera parlerà ad Amantea

Non possiamo certo anticipare cosa dirà.

Sappiamo però che recentemente ha partecipato alla apertura di un nuovo circolo del PD a Mandatoriccio e che nelle conclusioni ha dichiarato: “Il territorio dello Ionio è afflitto da problemi atavici : prima di tutto una sanità assolutamente inefficace che ha lasciato interi territori abbandonati a se stessi, sguarniti di assistenza sanitaria, a volte senza neanche una guardia medica e poi un sistema infrastrutturale vecchio e assolutamente insufficiente per consentire anche timide possibilità di ripresa”.

Poi ha concluso assicurando che “Nel prossimo governo regionale dovremo fare diventare lo Ionio cosentino il motore di un programma di rilancio in grado di trainare lo sviluppo dell’intera Regione”

Se è così ,resta poco, ben poco, allora, per il Tirreno ed ancora meno per Amantea.

Pubblicato in Primo Piano

Piccole cose, in fondo, ma che offrono il senso di una situazione umana che avrebbe bisogno di essere fortemente esaminata per essere capita e che porta il paolano Gerardo carnevale , braccio destro del consigliere PD Carlo Guccione ad usare la sua finzione per non pagare nemmeno le rette del corso di ballo.

Sembrano provarlo le parole di Guccione il quale ha detto «Sicuramente ha sbagliato ed è giusto che la magistratura faccia il suo dovere. Detto ciò, mi preme dire che non si può non avere una comprensione umana verso una persona che sta attraversando un momento particolare della sua esistenza. Io conosco Carnevale da tanti anni e mai mi sarei aspettato una cosa del genere».

Ma lo mostrerebbe anche il fatto che al momento del fermo da parte dei finanzieri di Rende mostrò agli stessi un tesserino di riconoscimento Dipartimento interno Sicurezza, presidenza del Consiglio dei ministri, ed ha sostenuto di appartenere ai servizi segreti.

Non sono passati nemmeno 3 mesi da quei giorni e sul capo di carnevale arriva un’altra tegola. La procura cosentina apre un nuovo fascicolo per violenza privata. Carnevale è accusato di non aver pagato le lezioni di danza . Al momento di iscriversi ha detto ai due responsabili “Sono un colonnello della guardia di finanza».

Inutili i garbati solleciti di pagamento.

Ed alla fine la denuncia presentata proprio al comando provinciale della GdF.

 

Pubblicato in Paola

Guccione ha detto «Sicuramente ha sbagliato ed è giusto che la magistratura faccia il suo dovere. Detto ciò, mi preme dire che non si può non avere una comprensione umana verso una persona che sta attraversando un momento particolare della sua esistenza. Io conosco Carnevale da tanti anni e mai mi sarei aspettato una cosa del genere».

Stiamo parlando di Gerardo Carnevale, 48enne nato a Paola, incensurato, domiciliato a Cosenza, sorvegliante idraulico part time, noto esponente politico, già segretario cittadino dei DS e poi del PD di Paola, già presidente del consiglio comunale di Paola tra il 2005-2006 e attualmente capostruttura del consigliere regionale del PD Carlo Guccione. Ed è stato molto vicino anche ad Antonio Acri, già presidente della provincia di Cosenza e poi consigliere regionale.

Andava in giro per la città indossando sempre più spesso la divisa di colonnello della Guardia di Finanza.

Un “finto colonnello” che “si spacciava come tale da mesi, lucrando vantaggi ed agevolazioni e promettendo il suo interessamento per trasferimenti, assunzioni ed altre agevolazioni”

Lo hanno fermato non i finanzieri ma i carabinieri di Rende

Non ha potuto mostrare il tesserino di Finanziere ma ha mostrato un tesserino di riconoscimento Dipartimento interno Sicurezza, presidenza del Consiglio dei ministri, ed ha sostenuto di appartenere ai servizi segreti.

L’uomo è stato arrestato per possesso di segni contraffatti e processato per direttissima è stato condannato all'obbligo di firma.

Stupore è la parola giusta, ma forse occorre indagare meglio sulle ragioni psicologiche di questi comportamenti.

Pubblicato in Calabria
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