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Lamezia Terme. Aveva in casa vari tipi di droga, ma è stato scoperto nel corso di una perquisizione domiciliare effettuata dalla Guardia di finanza del gruppo di Lamezia Terme.

I militari avevano raccolto indizi su un presunto spacciatore, un giovane di 27 anni di Nocera Terinese, Francesco Natale Orlando.

Per questo hanno deciso di presentarsi all’alba alla porta della sua abitazione per eseguire una perquisizione domiciliare, insieme ad un cane antidroga.

Parte della droga è stata spontaneamente consegnata dal giovane nel momento in cui i finanzieri hanno fatto irruzione in casa, ma lo stesso, durante la perquisizione, ritenendo di aver eluso l’attenzione dei militari, ha tentato di disfarsi di un’altra partita di stupefacente lanciandola dal balcone, ma venendo scoperto dai militari e dal cane antidroga.

Nella casa sono stati trovati complessivamente 78 grammi di marijuana, 22 grammi di hashish e sei grammi di cocaina, materiale utilizzato per il confezionamento delle singole dosi e denaro contante per 385 euro, ritenuto provento dello spaccio.

Il giovane è stato arrestato e al termine del rito per direttissima è stata disposta la convalida dell’arresto e una misura cautelare personale.

Pubblicato in Basso Tirreno

tortaTutti noi abbiamo assaggiato delle torte favolose che le nostre madri, le nostre mogli, le nostre sorelle hanno preparato in cucina o hanno comprato in pasticceria. Torte alle mandorle, torte al cioccolato, torte ai frutti di bosco, torte alla mimosa, etc., ma una torta alla marijuana credo mai. Eppure c’è stato qualcuno che ha preparato una magnifica e saporitissima torta alla marijuana e che ha mandato i propri genitori che l’hanno mangiata per sbaglio all’ospedale. Meno male e per fortuna che ne hanno mangiato solo una fetta altrimenti non saprei come sarebbe andata a finire. Sono finiti comunque all’ospedale e pare che non abbiano avuto gravi conseguenze. L’incidente, se così si può chiamare, si è verificato in provincia di Udine. Il figlio della coppia, approfittando dell’assenza dei genitori, ha preparato una bella torta al cioccolato e insieme agli ingredienti tradizionali ha aggiunto una gran quantità di marijuana. Rincasando hanno sentito un profumino accattivante proveniente dalla cucina. Sono andati a vedere. E sulla tavola hanno trovato una bella torta. Che bravo il nostro ragazzo, hanno pensato gli ignari genitori. Ha preparato per noi questa bella torta. Assaggiamola. Deve essere proprio buona. Che profumo! Hanno tagliato due fette, due soltanto e meno male, e le hanno mangiate. Buone! Che bravo figliolo! Ha voluto fare a noi una bella e dolce sorpresa. E credendo che davvero fosse un dolce qualunque hanno mangiato le due fette con gusto. Dopo un po’, però, sono incominciati i guai. Si sono sentiti malissimo. Chiamano il 118 e subito vengono accompagnati all’ospedale perché versano in gravi condizioni. Vengono ricoverati per gli accertamenti del caso. Ora il ragazzo di 20 anni è indagato per detenzione di sostanza stupefacente. I Carabinieri hanno poi sequestrato il resto della torta per analizzarla e individuare la concentrazione della sostanza. Il ragazzo ha ammesso di essere stato lui a preparare la torta alla marijuana. Ma a chi era destinata? E’ stata una ragazzata? Non è la prima volta che succedono cose del genere. Proprio l’altro giorno un giovane di 22 anni rientrando dall’Olanda aveva portato dei dolci alla cannabis. I genitori, ingordi, trovandoli ottimi ne hanno mangiato a volontà e così sono finiti anche loro al pronto soccorso per intossicazione.

Pubblicato in Italia

Domenico Lanzaro, ha dato esecuzione a 2 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Gip del Tribunale di Paola nei confronti di: Roberto Lenti di 59 anni e di suo fratello, Marcello Lenti, 56 anni per spaccio di sostanze stupefacenti.

Le determinazioni dell’Autorità giudiziaria scaturiscono dai fatti reato accertati dal personale della Polizia di Stato, appartenente al Commissariato di Paola, al Reparto prevenzione Crimine Calabria Settentrionale ed ad Unità Cinofila della Polizia di Stato di Vibo Valentia che nei giorni scorsi, in uno dei servizi predisposti in sede di tavolo tecnico dal Questore della Provincia di Cosenza, Conticchio, di contrasto alla criminalità con particolare riguardo ai dei reati predatori e dello spaccio di sostanze stupefacenti, ha scoperto dei depositi dove i due fratelli, più un terzo L.L. di 27 anni, denunciato a piede libero, avevano stipato occultandoli quasi 3 kg di sostanze stupefacenti del tipo marijuana.

E' stato, inoltre, accertato il furto aggravato di energia elettrica e di acqua.

L’acqua è stata sottratta da un vicino stabile di proprietà del Comune di Acquappesa abusivamente occupato.

Gli arrestati dopo le formalità di rito sono stati associati alla Casa Circondariale di Paola.

Pubblicato in Paola

Grazie Floide e grazie Bruce

Sono i due cani antidroga che in uno scantinato di via Popilia il popolare e popoloso quartiere della città di Cosenza, hanno rinvenuto 370 grammi di eroina.

Insieme tre bilancini

 

Nell’intercapedine abusiva costruita in uno stabile condominiale sono stati ritrovati anche armi

L’accesso esterno, grande poco più di mezzo metro e di forma rettangolare, era occultato con dei bidoni di latta e altri materiali.

Ora gli agenti di polizia sono al lavoro per capire chi sia il proprietario di un vero e proprio arsenale d’assalto che è stato ritrovato in una palazzina di via Popilia,

Le armi erano perfettamente incellofanate e, secondo l’analisi degli artificieri, funzionanti.

Tra le armi trovate un kalashnikov, una mitragliatrice, un fucile di tipo “doppietta”, un revolver e tre pistole di diverso calibro.

Una di loro è una Beretta con montato un caricatore.

Da contorno 718 munizioni da calibro tarato per le armi sequestrate e un giubbotto antiproiettile leggero.

Non solo Cosenza

A Corigliano gli uomini guidati dal commissario Giuseppe Massaro hanno tratto in arresto due uomini, uno dei quali Daniele Cervino, era già noto alle forze dell’ordine.

Entrambi spacciavano droga nella cittadina ionica.

Il fermo è scattato dopo un lungo appostamento durante il quale i poliziotti hanno notato come l’abitazione usata come punto di smercio fosse particolarmente frequentata.

Fingendosi assuntori hanno provato anche loro ad acquistare la droga ma gli spacciatori carpito il pericolo hanno provato in tutti i modi a sgattaiolare agli uomini di legge.

A nulla è valsa la resistenza, in casa sono stati rinvenute nove dosi di hashish e un bilancino di precisione.

Dice il questore «Dobbiamo continuare con quest’azione di prevenzione.

Controllare la città instaurando con i cittadini un rapporto di fiducia, perché solo in questo modo riusciamo ad evitare che si possano commettere reati, soprattutto quelli gravi.

Un plauso per quest’operazione devo necessariamente rivolgerlo ai due cani, senza di loro non saremmo mai arrivati a trovare il nascondiglio e deposito delle armi».

Pubblicato in Cosenza

Domenica 4 febbraio i Carabinieri di Belvedere Marittimo arrestano un giovane belvederese per spaccio di sostanze stupefacenti

L’arresto era intervenuto dopo una complessa attività di indagini

 

A seguito della stessa indagine , nell’abitazione, venivano rinvenuti, circa 70 grammi di marijuana.

Durante la perquisizione a casa, è stata rinvenuto e sequestrato anche un bilancino di precisione.

Il giovane, su disposizione del pm di turno, dottoressa Fasano, era stato posto ai domiciliari.

Stamattina, l’udienza di convalida dell’arresto e il giudizio per direttissima dell’ arrestato.

Il giovane indagato era difeso dall’avvocato Francesco Liserre

Il difensore stamattina presso il Tribunale, a Paola, davanti al giudice monocratico Putaturo il PM ha chiesto l’applicazione  della misura cautelare domiciliare.

Il giudice, dopo una lunga camera di consiglio, pur convalidando l’arresto, ha accolto le argomentazioni difensive dell’avvocato Francesco Liserre, ed ha disposto sia l’immediata liberazione dell’indagato sia la misura meno afflittiva dell’ obbligo di firma.

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Pubblicato in Alto Tirreno

Sigilli a complessi aziendali, fabbricati, mezzi e conti bancari

Beni per un valore di oltre sei milioni di euro sono stati sequestrati dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Catanzaro a Silvestro Luigi Esposito Criolesi, di Lamezia Terme.

Il sequestro a carico di Esposito Criolesi, coinvolto nel 2012 nell'operazione "Miseria e nobiltà" che ha disarticolato un'organizzazione dedita al traffico di stupefacenti e condannato in via definitiva anche per ricettazione, detenzione, bancarotta fraudolenta ed evasione, è stato fatto in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Catanzaro su richiesta della Dda.

I sigilli sono stati apposti, in collaborazione con lo Scico della Guardia di finanza di Roma e dei reparti territoriali, a tre complessi aziendali con sede ad Agliana (Pistoia), Arona (Novara) e Roma e relative quote societarie, 17 fabbricati a Lamezia, tre automezzi e diversi rapporti bancari e finanziari.

Pubblicato in Lamezia Terme

La famiglia aveva rilevato il forno alcuni anni addietro con lo scopo di darlo in gestione al figlio 42enne, tra gli odierni arrestati, che invece aveva elaborato un articolato sistema di confezionamento e custodia della marijuana, che veniva nascosta in nicchie nelle pareti interne al forno e alle spalle della struttura.

Le indagini, sono state condotte dalla stazione dei carabinieri di San Demetrio Corone (Cs), si sono sviluppate per circa un anno e hanno permesso di dimostrare come l’antico forno di quel centro fosse stato in realtà riconvertito a luogo di deposito e confezionamento della droga.

Al momento è in corso anche un approfondito controllo da parte di personale del Nas per accertare le gravi violazioni igienico sanitarie emerse nel corso delle indagini.

Gli uomini della compagni dei Carabinieri di Corigliano hanno dato esecuzione a diverse misure cautelari, in carcere e agli arresti domiciliari, emesse dal Gip di Castrovillari, la dottoressa Carmen R.M. Ciarcia su richiesta del P.M dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, la dottoressa Simona Manera, e del procuratore capo, dottor Eugenio Facciolla.

Le accuse sono di spaccio di marijuana in concorso.

Le investigazioni svolte hanno anche fatto emergere la volontà di parte degli arrestati (tra cui il gestore del forno) di voler incendiare le vetture di alcuni carabinieri, “colpevoli” di aver effettuato diversi arresti in flagranza che avevano portato al recupero di circa 1,4 Kg di marijuana.

I dettagli dell’operazione saranno resi noti nella conferenza stampa tenutasi stamattina presso il comando della compagnia dei carabinieri di Corigliano Calabro alla presenza del procuratore della Repubblica di Castrovillari Eugenio Facciolla.

Pubblicato in Cosenza

Ma Cosenza è una capitale della droga?

Sembrerebbe dimostrarlo il fatto che mentre la Squadra Mobile di Cosenza metteva a segno sette arresti bloccando un'organizzazione dedita allo spaccio di droga, la Guardia di Finanza, sempre coordinata dalla Procura della Repubblica di Cosenza, metteva a segno una seconda operazione, applicando un'ordinanza del Giudice per le indagini preliminari di Cosenza, denominata "Ovuli itineranti" nei confronti di un gruppo di persone ritenute responsabili, a vario titolo, di usura, spaccio di sostanze stupefacente e furti.

Una operazione che ha portato all’esecuzione di 4 misure cautelari personali e di varie perquisizioni locali, effettuate con l’ausilio delle unità cinofile del Corpo

Ma già nei mesi scorsi erano stati arrestati ( lo scorso mese di marzo), due spacciatori che avevano ingerito ovuli imbottiti di eroina.

Le indagini sono partite da un usuraio appartenente alla malavita cosentina che applicava interessi annuali pari al 120 % della somma prestata usuraie ai danni di una vittima, che versava in condizioni di difficoltà economica.

Le fiamme gialle hanno ricostruito i rapporti d’interesse tra l’usuraio ed altri soggetti dediti principalmente allo spaccio di droga, destinata al consumo locale, ed ai furti di accessori di autoveicoli, rivenduti nel mercato parallelo per occultarne la provenienza.

Gli spacciatori, secondo quanto ricostruito dalla Finanza, per rifornirsi della droga stipulavano accordi preliminari con i fornitori, situati nella zona di Casal di Principe, e incaricavano del trasporto altre persone che ingerivano ovuli contenenti eroina, all’interno del proprio corpo, e ricevevano un compenso solo se la consegna andava a buon fine.

Ad insospettire i finanzieri è stato il comportamento di alcuni individui che si recavano frequentemente nella città di Cosenza, simulando visite di cortesia nei confronti di amici o conoscenti, mentre nei fatti operavano come veri e propri corrieri umani di droga.

Il monitoraggio di questi comportamenti ha permesso di selezionare due uomini, provenienti dalla zona del casertano, che sottoposti ad esami diagnostici risultavano aver ingerito un considerevole quantitativo di “eroina bianca”, caratterizzata dall'elevata purezza, con cui si sarebbero potute realizzate oltre 700 dosi.

Provvidenziale si è rilevato l’arresto di uno dei due soggetti, gravato da precedenti specifici, che aveva programmato, nei giorni immediatamente successivi, l’esecuzione di una rapina in un ufficio postale situato nella provincia di Cosenza.

Le tecniche di trasporto occulto attraverso l'ingestione di ovuli, particolarmente difficile da individuare in occasione dei controlli di polizia, risultano molto pericolose per la salute dei soggetti che le praticano poiché li espongono al rischio di rottura degli ovuli e alla diffusione diretta della sostanza stupefacente nell’organismo.

Pubblicato in Calabria

Continua decisa l’azione di contrasto allo spaccio di droga portata avanti dai carabinieri ad Amantea.

Stasera un profugo è stato arrestato per spaccio di droga e portato a Paola in carcere.

Insieme anche una denuncia piede libero.

E siamo a sette arresti, di cui uno del gruppo di profughi ospite a Longobardi e tutti gli altri di Amantea.

Manca ancora quello che potrebbe essere il capo od il referente tra gli spacciatori locali ed i profughi che hanno trovato nello spaccio di droga il lavoro per il loro domani.

Il loro futuro!

Parliamo del più informato, quello che sa che l’arresto può avvenire solo in flagranza di reato.

E mancano ovviamente i mandanti che li usano ben sapendo che non parleranno e che al massimo uno stato inerte come il nostro tenterà ma senza riuscirci di rimpatriarli.

La fine di questi ragazzi può così essere soltanto il carcere.

Ragazzi che dicono di essere scappati dalla guerra o dalla violenza e che praticano violenza in attesa di finire nelle patrie galere

Abbiamo già suggerito al sindaco Sabatino di proporre all’arma il brillante lavoro svolto dai militari che operano ad Amantea perché vengano innanzitutto premiati ma anche potenziati nel numero e nelle dotazioni.

Allo stesso sindaco ed alla intera amministrazione comunale sollecitiamo almeno un consiglio comunale che abbia all’ordine del giorno il problema dello droga nella nostra cittadina , prima che esso esploda.

Pubblicato in Cronaca

La Guardia di finanza di Cosenza ha scoperto nel comune di Paola un vero e proprio arsenale composto quattro pistole di cui tre di grosso calibro con matricola abrasa, tre fucili semiautomatici calibro 12, più di cento munizioni di vario tipo e due balestre.

 

A seguito di attività investigative e di controllo del territorio è stato individuato un casolare, apparentemente abbandonato, presumibilmente utilizzato per la coltivazione illegale di canapa indiana.

La destinazione dell’area allo svolgimento di attività illecite è stata confermata da appostamenti che si sono conclusi con una perquisizione del casolare e dei terreni circostanti.

Nel corso della perquisizione, nelle immediate adiacenze del fabbricato, è stata individuata una piantagione di “marijuana”, composta da otto piante di circa 2 metri di altezza, occultata tra piante di ortaggi.

 

Rilevata la coltivazione illegale di piante di cannabis le fiamme gialle hanno perquisito il casolare al fine a rilevare ogni elemento utile ad identificare i responsabili.

Le ricerche sono state effettuate all’interno di quello che sembrava un rifugio per agricoltori in disuso e nei terreni circostanti.

All’interno del casolare, occultate sotto la pavimentazione, sono state scoperte due pistole a tamburo marca “Olympic 38” prive di matricola in quanto originariamente a “salve” e poi modificate, una pistola semiautomatica completa di un caricatore, un fusto di doppietta – calibro 12, un fucile calibro 12 con matricola abrasa, modello “Predator”, un fucile calibro 12 a canne mozze con matricola abrasa, due balestre di cui una a pistola, una pistola aria compressa marca “condor” modificata per l’utilizzo di cartucce calibro 9 X 21, oltre a 108 cartucce di vario calibro.

 

Tutte le armi erano perfettamente funzionanti e pronte all’uso, con il “colpo in canna”.

All’esito delle ricerche sono stati individuati e sequestrati anche 300 grammi di sostanza stupefacente, tra panetti di hashish e marijuana essiccata già confezionata e pronta per essere messa in commercio.

La Procura della Repubblica di Paola ha disposto ulteriori indagini al fine di individuare i soggetti responsabili, che rischiano pene fino a venti anni di carcere.

Pubblicato in Paola
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