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Emergenza rifiuti a Reggio Calabria. “La situazione dei rifiuti nel territorio ha raggiunto livelli insostenibili”a

Adesso Falcomatà si scaglia contro Oliverio: “serio rischio di ordine pubblico”.

I sindaci dei Comuni della Città metropolitana di Reggio Calabria si recheranno oggi alla Cittadella regionale di Catanzaro, auspicando un incontro con il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio.

Lo comunica l’ente metropolitano specificando come la “situazione dei rifiuti nel territorio ha raggiunto livelli insostenibili”.

I primi cittadini chiederanno al governatore l’apertura di un tavolo politico istituzionale permanente per affrontare nell’immediato la questione.

Oggi il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomata‘, intervenendo ad un’iniziativa all’Associazioni industriali ha messo in evidenza la difficolta’ nel conferimento dei rifiuti indifferenziati e organico negli impianti regionali.

“Da quindici giorni non riusciamo a conferire – ha affermato – questo sta comportando una produzione di microdiscariche.

La causa ha nome e cognome: la Regione Calabria che ha chiuso le porte degli impianti di conferimento solo ai 97 Comuni dell’area metropolitana di Reggio Calabria.

Le altre province, invece, conferiscono regolarmente. Stiamo facendo di tutto per risolvere questa situazione”.

“Finora la Regione ci ha chiesto di rientrare almeno dell’80% del debito per poter conferire nuovamente – ha precisato Falcomata’ – nonostante le difficolta’ di molti Comuni, molti sono in dissesto, con problemi legati alla liquidita’, tutti si sono messi in linea e sono arrivati vicini a quella percentuale”.

Il sindaco metropolitano si chiede quindi “se la salute dei cittadini puo’ essere demandata al calcolo ragionieristico.

Se la situazione non si sblocchera’ – ha concluso Falcomata’ – c’e’ il serio rischio di ordine pubblico”.

Ma come abbiamo già scritto ieri su StrettoWeb, ci chiediamo come mai in concomitanza con il blocco delle discariche si sia fermata anche la raccolta porta a porta dei rifiuti differenziati (plastica, vetro, carta e cartone).

In città monta la rabbia e si insinua il dubbio della mega-truffa sulla differenziata, imposta ai cittadini ma non completata regolarmente.

Non è che vada a finire tutto in discarica?

Perchè che la raccolta porta a porta si sia fermata completamente da quasi 15 giorni è una strana coincidenza…

Emergenza rifiuti a Reggio Calabria, il comunicato stampa di Falcomatà: il Sindaco chiede un tavolo politico istituzionale permanente

«Le porte degli impianti di smaltimento dei rifiuti calabresi sono chiuse per i 97 Comuni del territorio metropolitano di Reggio Calabria, e solo per loro, sicché si creano microdiscariche ovunque e l’indifferenziato non viene raccolto da 15 giorni. E questo avviene per responsabilità della Regione». L’ha detto questa mattina il sindaco Giuseppe Falcomatà, intervenendo al convegno sul tema “Economia circolare, ambiente e futuro – Sfide culturali e imprenditoriali per lo sviluppo sostenibile” svoltosi nella Sala convegni di Confindustria Reggio Calabria.
«I tecnici regionali, se non avessero disertato quest’appuntamento, vi avrebbero detto che per riaprire le porte della discarica di Crotone e tornare a farci scaricare occorre che i Comuni del Reggino rientrino dell’80% dal loro debito con la Regione in materia ambientale – ha proseguito il primo cittadino –. In realtà, malgrado tanti tra loro siano in dissesto e in predissesto, tutti gli Enti locali del territorio metropolitano si sono “messi in riga” e sfiorano ormai quella soglia. Ma se anche così non fosse, la salute dei cittadini e l’igiene pubblica non possono essere demandate a una percentuale imposta peraltro non da una norma, ma da dirigenti e funzionari della Regione. Né i gestori degli impianti hanno accettato d’avere rapporti direttamente con l’Ato, il neocostituito Ambito territoriale ottimale per la gestione dei rifiuti: “Abbiamo un rapporto diretto con la Regione e vogliamo continuare così”, ci hanno risposto, visto che la legge regionale sui rifiuti non prevede “filtri” tra gli Enti locali e i soggetti che gestiscono gli impianti. Però gli altri territori provinciali continuano a conferire i propri rifiuti in discarica mentre noi no; e nessuno sa perché».

Falcomatà sta allora nella circostanza che «l’interlocuzione politica con l’Ente regionale è completamente saltata. Proprio per questo, i colleghi sindaci del territorio metropolitano hanno fisicamente sbarrato l’accesso di tutti i camion delle altre quattro province calabresi al termovalorizzatore di Gioia Tauro – ha annunciato il primo cittadino reggino – Sì, perché a proposito d’economia circolare, oggi sotto il profilo ambientale grazie a siti come Gioia, ma anche Siderno e Sambatello, proprio il territorio metropolitano reggino potrebbe essere oggi quello più autonomo dell’intera Calabria, invece di fatto è quello più intollerabilmente penalizzato. Chiediamo adesso che venga istituito immediatamente un tavolo regionale di concertazione permanente e che della questione venga investito direttamente il Ministero per l’Ambiente con la massima urgenza».

Strettoweb

Pubblicato in Calabria

Alla manifestazione presente il sindaco Falcomatà per testimoniare e rappresentare una città che non esclude nessuno

Oltre duemila persone hanno sfilato sul lungomare di Reggio Calabria in un lungo corteo festoso, colorato, urlante,

 

 

per il Pride organizzato dal Comitato Arcigay Due Maria e dall’Associazione genitori di figli omosessualità.

Molte le bandiere arcobaleno sventolanti nel corto, composto in massima parte da giovani e molte le associazioni che hanno aderito all’iniziativa, che celebra, come è stato fatto in altre città, i 50 anni dai moti di Stonewall, scaturiti dall’irruzione della polizia in un bar gay di Manhattan, a New York.

In prima fila i rappresentanti delle associazioni e dei movimenti che hanno organizzato il corteo. Assieme a loro il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà e il presidente nazionale Arcigay Luciano Lopopolo.

“Noi continuiamo a rappresentare un orizzonte di libertà, di orgoglio e di inclusione, perché sappiamo cosa vuol dire l’esclusione” ha affermato Luciano Lopopolo. “Reggio città dei diritti, dei diritti di tutti, città che non esclude nessuno” ha detto Falcomatà.

“Ero certo – ha aggiunto Lopopolo – di una partecipazione così larga. Io dal Sud mi aspetto sempre le cose migliori.

Non c’è un motivo perché le nostre città non debbano essere territori della libertà, territori delle opportunità.

Cinquant’anni di Stonewall hanno segnato sicuramente delle tappe, ma in Italia c’è ancora una lunga strada da fare. Basti pensare che nel nostro Paese manca ancora una legge contro l’omofobia”.

“Affermare i diritti di ciascuno – ha detto il sindaco Falcomatà – non significa escludere i diritti degli altri.

L’aver patrocinato l’iniziativa come Comune e come Città Metropolitana, ma c’è anche il gonfalone del Consiglio regionale, è una prova di maturità della nostra città dopo il Pride di cinque anni fa, sempre qui a Reggio Calabria”.

Pubblicato in Reggio Calabria

san giuseppe immaginetta2Falcomatà porta alla nostra attenzione quello che * lui* chiama il miracolo di San Giuseppe. Cioè la scoperta di oltre migliaio di evasori tributari. Sembra davvero un miracolo. Anche perché come potrebbe essere in ogni comune la scoperta è stata fatta da un ente in House. Noi lo sosteniamo da anni. Sappiamo che è possibile anche oggi. Basta volerlo. Il problema però non è come dice falcomatà un fatto culturale ma politico. È la politica la Unica e vera responsabile degli enti, delle evasioni, dei dissesti, degli abusi. Se è così non ci restano che la finanza e la magistratura.

Pubblicato in Reggio Calabria

Reggio Calabria Il rinvio a giudizio, per abuso e falso, del sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà è stato chiesto al gup dal pm di Reggio Walter Ignazitto nell’ambito dell’udienza preliminare per l’inchiesta sull'ex hotel Miramare.

 

Stessa richiesta è stata fatta per gli assessori comunali Armando Neri, Saverio Anghelone, Giuseppe Marino, Giovanni Muraca e Antonino Zimbalatti, gli ex assessori Agata Quattrone e Patrizia Nardi, per il segretario comunale Giovanna Acquaviva, la dirigente Maria Luisa Spanò e l’imprenditore Paolo Zagarella, presidente dell’associazione "Il Sottoscala".

L’ex assessore ai Lavori pubblici Angela Marcianò, che aveva sollevato dubbi sull'operazione anche con iniziative pubbliche, ha scelto il rito abbreviato, fissato per il 18 marzo.

Falcomatà e la giunta, secondo l’accusa, avrebbero tentato di assegnare con una delibera i locali dell’ex hotel Miramare, chiuso da anni, alla società di cui è titolare Zagarella, «amico personale del sindaco» scrivono gli inquirenti, tentativo non andato in porto.

L’udienza del gup riprenderà l’11 febbraio.

Pubblicato in Calabria

Ecco il comunicato stampa della Federazione di Reggio Calabria

“É, ormai, di dominio pubblico la notizia relativa ad una pesantissima inchiesta della Procura della Repubblica guidata dal dott. Federico Cafiero De Raho che

 

coinvolgerebbe tutta la giunta comunale di Reggio Calabria, a partire proprio dal fallimentare sindaco Falcomatà.

Sembrerebbe, infatti, che quasi tutti i componenti della giunta, a partire dal sindaco, sarebbero i destinatari di un provvedimento della Magistratura.

Sotto la lente d’ingrandimento della Procura sarebbero finiti una miriade di discutibili atti e delibere dell’amministrazione Falcomatà che, fra l’altro, furono oggetto di fortissima e unanime indignazione dell’opinione pubblica.

Atti e delibere che hanno rappresentato la rapida e ingloriosa conclusione del rapporto di fiducia e del gradimento della città nei confronti del sindaco dei selfie Falcomatà.

Infatti, la vicenda “Miramare” coniugata alla vergognosa vendita ad un privato di una larga porzione di Parco Caserta rappresentano fatti gravissimi ed indelebili che costituiscono uno sfregio permanente nei confronti di Reggio e dei reggini.

Si é trattato di episodi che hanno evidenziato l’assoluta mancanza del benché minimo senso del Bene Comune da parte della fallimentare giunta Falcomatà.

In tal senso, auspichiamo che la Magistratura proceda con fermezza e vada avanti nella sua azione finalizzata al banale rispetto delle leggi e delle norme. Ricordiamo che, proprio in merito alla vendita ai privati di Parco Caserta, il PCI ha formalmente presentato due dettagliati esposti alla Procura reggina.

Nonostante la diffusione della notizia esplosiva concernente il coinvolgimento nell’inchiesta giudiziaria della giunta Falcomatà, dobbiamo drammaticamente registrare il trasversale ed assordante silenzio tombale che sta accompagnando questa vicenda.

Infatti, tutti silenti e conniventi: non si ode nessuna voce da parte di alcun partito, movimento o associazione, nonchè, e figuriamoci il contrario, di qualsivoglia consigliere comunale né di maggioranza né della finta e inesistente minoranza.

Noi comunisti, al contrario dei tanti lacchè, da molto tempo denunciamo, in maniera assolutamente solitaria, le palesi malefatte che hanno caratterizzato la pessima azione amministrativa della fallimentare giunta Falcomatà; in tal senso, in tempi sospetti, avevamo profeticamente denunciato la grave e macroscopica “questione morale” che caratterizza e coinvolge gravemente l’amministrazione comunale di Reggio.

Oggi i fatti ci danno ragione!!

E’, pertanto, venuto il momento di spazzare rapidamente via la fallimentare giunta Falcomatà poiché questa ulteriore grave vicenda giudiziaria conferma, senza appello, il tracollo etico e morale della nostra città provocato da un sindaco e da una giunta totalmente inadeguati.

La Federazione reggina del Partito Comunista Italiano”

Pubblicato in Reggio Calabria
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