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Parco della Sila, arriva un altro generale.

Tanto tuonò che piovve: il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha finalmente nominato, nella persona di Francesco Curcio, il nuovo commissario straordinario del Parco della Sila. Curcio, 70 anni, di Cosenza, già comandante del Corpo forestale dello Stato, subentra a Sonia Ferrari, meglio conosciuta come la “Svampita di Lorica”, nominata ormai molti anni fa – e sempre “prorogata” – dal sistema corrotto e marcio della politica calabrese.

Domani mattina Curcio incontrerà il direttore dell’ente, Luzzi.

“Il Parco della Sila – dice Curcio in una dichiarazione all’Agi – lo conosco molto bene perché nato sulle ceneri del Parco nazionale della Calabria di cui sono stato direttore fino a quando sono stato nominato comandante del Corpo forestale della Basilicata e prima che diventasse Parco della Sila.

Mi interessa – continua il neo Commissario – incontrare la professoressa Ferrari per conoscere direttamente dal lei quanto é stato finora fatto.

Io mi muoverò anche nel segno della continuità per le cose fatte bene (impresa davvero difficile, per usare un eufemismo, ndr) e per un miglioramento delle stesse.

Uno dei principali argomenti da affrontare riguarda i rapporti con la popolazione che insiste nel territorio del Parco.

Il Parco della Sila possiede una biodiversità immensa che va valorizzata e tutelata, anche nel rispetto e con la collaborazione della popolazione dei comuni del Parco”.

Pubblicato in Calabria

suicidio-giovanile-E' trascorso esattamente un mese dal gesto suicida del nostro giovane compaesano, il 27enne Francesco Curcio, orogonario di Campora San Giovanni e residente nel comune di Chivasso (To), trovato dai carabinieri impiccato ad un albero nei pressi del cimitero, dopo un mese anche la fidanzata, stanca di vivere senza il suo Francesco si toglie la vita.

Oggi si scopre che alla base di questo incredibile gesto c’era stato un litigio con la fidanzata Sara Cannata di 29 anni.

Aveva vagato tutta la notte e, alla fine, Francesco Curcio (27 anni), aveva deciso di farla finita.

Lo avevano trovato i carabinieri di Chivasso, in provincia di Torino, impiccato ad un albero nei pressi di un bosco dietro il cimitero di Castelrosso, una frazione della cittadina.

Era il 12 febbraio di quest’anno.

A nemmeno un mese nel pomeriggio di oggi, anche Sara Cannata, ventinovenne, si è impiccata.

Si è impiccata all'interno del suo appartamento in via Momo 24, dopo aver inviato uno straziante sms ad un'amica: "Non posso più vivere senza di lui", vi era scritto.

Quel messaggino aveva convinto la destinataria ad allertare i carabinieri, temendo che Sara potesse compiere una follia.

All'arrivo degli uomini dell'Arma, però, era troppo tardi: la ragazza si era uccisa, per porre fine al dolore dettato dall'assenza del compagno

Sara non ce l'ha più fatta, Francesco oltre ad essere il suo amore divideva con lei il lavoro alle 5 Torri di Settimo Torinese.

In queste ore gli amici e i colleghi si stanno radunando sotto casa di Sara sconvolti dalla drammatica notizia.

Siamo addolorati anche noi per lei e per l’amico Francesco.

Che possano ritrovarsi in cielo!

Pubblicato in Campora San Giovanni

Avvenuto nella tarda mattinata di martedì, nella frazione Castelrosso di Chivasso, in provincia di Torino.
Il ragazzo era sparito ormai da lunedì, così da convincere la convivente ad allertare i parenti di lui. La zia aveva dunque lanciato l'allarme, chiamando i carabinieri che si erano subito messi all'opera per rintracciare il giovane. Poi, la macabra scoperta: il corpo del 27enne è stato trovato impaccato ad un albero, in un boschetto poco distante dal cimitero della località.

Dio mio, non è trascorso nemmeno un mese da un altro evento similare e l’ombra della morte per suicidio con la sua terribile falce si spande ancora una volta nella frazione Campora San Giovanni di Amantea.

Ancora un giovane. Francesco Curcio.

17 anni il primo, 27 anni quest’ultimo.
Due ragazzi perbene , due figli di amici, di persone perbene, di famiglie perbene.
Due morti senza ragione, senza giustificazione, perché non può mai esistere una qualsivoglia giustificazione per fatti similari.
Forse la disperazione che ti avvolge e ti logora senza che una mano amica si poggi sulla tua spalla, senza che una voce amica ti suoni dolce nella mente, con il cuore ferito , strappato, da quelle che appaiono violenza inaccettabili della società, del mondo
Una ennesima morte senza ragione e senza colpe.

E ci sembra troppo poco quello che di questa vicenda hanno scritto sul web.

Una vicenda ridotta ad una causa scatenante quale un litigio con la fidanzata con cui il ragazzo conviveva.

Il giovane ragazzo camporese era sparito lunedì, così da convincere la convivente ad allertare i parenti di lui.

La zia aveva dunque lanciato l'allarme, chiamando i carabinieri che si erano subito messi all'opera per rintracciare il giovane.

Poi, la macabra scoperta: il corpo del 27enne è stato trovato impaccato ad un albero, in un boschetto poco distante dal cimitero della località.

E' avvenuto nella tarda mattinata di martedì, nella frazione Castelrosso di Chivasso, in provincia di Torino.

Si perché il giovane camporese era un emigrato

Nessuna parola potrà mai farlo ritornare tra noi.

Possiamo solo chiederci se questa maledetta Calabria non costringesse i propri figli ad emigrare succederebbero lo stesso questi drammi?

Se una famiglia fosse pronta a soccorrere le nostre debolezze succederebbero lo stesso questi drammi

Domande destinate a restare senza risposta, forse domande inutili

Per lui, per la sua famiglia, possiamo solo pregare.

Pubblicato in Campora San Giovanni
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