Si sono svolte nelle scuole elementari agli inizi di maggio le prove annuali INVALSI.
Ma che cosa sono davvero questi testi? Ho lasciato la scuola da venti anni, quindi non so cosa siano e quale scopo abbiano.
Me li ha spiegati la mia cara nipotina Chiara che frequenta la quinta elementare.
Sono testi standardizzati che hanno lo scopo di rilevare e misurare il livello di apprendimento degli studenti italiani. Si svolgono in tutte le scuole italiane di ogni ordine e grado.
INVALSI sta per Istituto Nazionale per la Valorizzazione del Sistema di Istruzione e Formazione, Ente sottoposto alla vigilanza del Ministero dell’Istruzione.
Nonno, nonno, pure tu quando frequentavi la scuola elementare hai fatto le prove INVALSI?
No, ai miei tempi questi testi non c’erano.
Si facevano regolarmente gli esami di seconda e quinta elementare. Gli alunni venivano esaminati da una commissione nominata dal Direttore Didattico, alcune volte da lui stesso presieduta. Nonno, nonno, ma tu lo sai dove si trova Anzio? Certo che lo so, l’ho visitata alcuni anni fa quando ero in villeggiatura nella casa del maestro a Ostia Lido. E’ una bellissima cittadina laziale dove nel 1944 ci fu lo sbarco alleato durante la seconda guerra mondiale. Morirono tantissimi giovani soldati americani i cui corpi sono ora sepolti nel grande cimitero americano di Nettuno.
Ma allora ad Anzio sbarcarono i Marines americani e quindi non vennero sconfitti Antonio e Cleopatra da parte di Ottaviano.
Ma no, bambina mia.
Chi ha detto che Antonio e Cleopatra vennero sconfitti ad Anzio?
Antonio e Cleopatra furono sconfitti in un’altra località che si chiama Azio e non Anzio.
Dove hai letto questa corbelleria?
C’era scritto sul testo INVALSI della scorsa settimana. Ma chi è stato il responsabile di una simile porcata storica?
Chi è stato il compilatore del testo INVALSI?
Certamente qualcuno che ignora la storia e ha confuso la città di Anzio che si trova nel Lazio con la città di Azio che è un promontorio e porto della Grecia, all’imbocco meridionale del golfo di Ambracia, l’odierna Arta.
Ancora una volta il Test INVALSI ha fatto flop e dietro i famosi quiz ci sono evidentemente dei veri somarelli che hanno confuso il Lazio con la Grecia.
Non aggiungo altro. Questa è la buona scuola voluta da Renzi.
Ndr: “Immediate le scuse dell'istituto Invalsi: "Un refuso (Anzio anziché Azio), ma irrilevante ai fini della risposta".
Infatti, viene precisato in una nota, come "ben si evince dalla domanda sotto riportata, non incide in alcun modo sulla possibilità di rispondere correttamente, non essendo oggetto del quesito".”
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A maggio 2018 i test Invalsi del corrente anno scolastico.
Lo scorso anno è stata una debacle!.
Comunque e dovunque ultimi i nostri studenti.
Un gap con il nord altissimo.
Una Italia a 2 velocità.
Questo il calendario 2108:
Per la scuola primaria:
-il 3 maggio prova d’Inglese per la V classe;
-il 9 maggio: prova di Italiano per la II e la V classe e prova preliminare di lettura (quest’anno, la prova di lettura è svolta solo dalle classi campione della II primaria);
-l’11 maggio: prova di Matematica per la II e la V primaria).
Complessivamente, saranno 140 le classi calabresi della scuola primaria per complessivi circa duemilacinquecento allievi.
Le classi II della scuola secondaria di secondo grado sosterranno le prove di Italiano e Matematica, comprensive anche del questionario studente, in un arco di giorni, indicati da Invalsi, tra il 07 maggio 2018 e il 19 maggio 2018.
Il campione calabrese è composto da 91 classi per un totale di circa duemilaeduecento alunni.
Sapranno i nostri “eroi” riscattarsi questa volta e non fare una figura barbina rispetto al resto dell’Italia?
Ci sembra una pia illusione in una regione nella quale la meritocrazia è sostituita dalla solidarietà familista e politico-partitistica.
E poi le prove sono semplicemente la verifica dello stato di qualità della scuola in Calabria
Per carità nessun si offenda, ma che l’elevamento del grado di istruzione dei nostri giovani e dei nostri ragazzi sia un tema sottovalutato da tutti , sia dal sistema scolastico, sia culturale, sia dalle istituzioni non è certo una eresia.
Voglio cioè affermare che sarebbe un miracolo se la scuola calabrese fosse diversa dalla intera Calabria, politica, soprattutto, compresa.
D’altro canto basta un giro sul web per scoprire che i calabresi non sappiamo quando la “e” e la “a” sono verbi e non ci preoccupiamo nemmeno di saperlo.
Invalsi, quindi, è solo una conferma della triste verità della Calabria delle sagre, delle feste di piazza, e dei selfie e dei sorrisi stereotipati.
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