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Sarà ancora una volta la città di Paola, la città di San Francesco, ad ospitare la cerimonia di consegna del Pacchero d’Argento, il riconoscimento ideato da Salvatore Magarò, già presidente della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta, oggi leader dell’Associazione Più di Cento – Tana per la legalità.

La IX edizione si svolgerà giovedì prossimo 6 settembre con un parterre d’eccezione: interverranno il Prefetto di Cosenza Paola Senatore, il Questore Giovanna Petrocca, il Comandante Provinciale dei carabinieri Piero Sutera, il comandante provinciale della guardia di finanza Marco Grazioli.

La manifestazione sarà introdotta dai saluti del sindaco di Paola Roberto Perrotta e di Giovanni Marzullo, portavoce dell’Associazione Più di Cento.

Per l’edizione 2018, per il loro impegno nel contrasto alla criminalità organizzata e alla illegalità, saranno premiati Mons. Vincenzo Bertolone, Arcivescovo di Catanzaro e presidente della Conferenza Episcopale Calabra, il magistrato Giovanni Bombardieri, procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, il giornalista Paride Leporace, direttore della Lucana Film Commission, Francesca e Giovanni Gabriele, genitori del piccolo Dodò, vittima innocente di ‘ndrangheta.

La serata sarà intervallata dalla musica del M° Giorgio Di Stilo e della sua band.

Il pacchero d’argento è realizzato ed offerto dalla gioielleria Carillon di Castiglione Cosentino.

La manifestazione, sostenuta dalla Banca di Credito Cooperativo Mediocrati, si svolgerà in Piazza del Popolo con inizio alle ore 20.30.

3 settembre 2018

Le foto si riferiscono alla edizione 2017

Pubblicato in Calabria

Questo il comunicato di Salvatore Magarò ed Elio Bozzo , esponenti di Calabria in Rete, che sulle elezioni amministrative di Cosenza, hanno rilasciato la seguente dichiarazione congiunta:

 

“Nel prossimo incontro con Lucio Presta avremo modo di spiegare che vanno ricercate per intero tutte le ragioni per presentare alla città una coalizione autorevole e compatta. E, tuttavia, la possibilità di presentare una vasta alleanza civica non può essere perseguita ad ogni costo.

 

Profondere ogni sforzo per raggiungere l’unità è doveroso da parte di tutte quelle forze che si richiamano anche alle posizioni del governo di centrosinistra di Matteo Renzi. Ma, qualora ciò non fosse possibile, né praticabile, non ci sarebbe nessun particolare dramma politico.

 

La legge elettorale, con il primo turno, consente ugualmente di misurarsi con gli elettori in presenza di differenze, in alcuni casi anche marcate, sul metodo che caratterizza l’agire politico. E che esistano delle diversità almeno sul piano comportamentale è ormai evidente a tutti. Forse non tutti i mali vengono per nuocere. Verificare se Cosenza preferisca una proposta che ad ogni campagna elettorale ripresenta la solita personale disponibilità o una ipotesi nuova può essere la strada maestra per un primo turno elettorale da vivere come una sorta di primarie legittimate.

 

Anche perché altri sistemi per tenere primarie senza il sospetto di taroccamenti, a Cosenza sono difficilmente sostenibili. Del resto questa strada smentirebbe clamorosamente ogni ipotesi di qualsivoglia  congiura a danno dello sfiduciato sindaco uscente.

Se poi l’obiezione principale che viene mossa sul nome di Lucio Presta è il fatto che egli sia sconosciuto, bisognerebbe interrogarsi sulla veridicità di questa affermazione. Abbiamo come la sensazione che al di fuori di certi quartieri della città altri siano i nomi non particolarmente noti.

 

Per questo riteniamo inutile, oltre che dannoso, proseguire con questo stillicidio di polemiche. Per quanto ci riguarda, la scelta sarà quella della coalizione.

Noi siamo interessati ad aprire un confronto sui contenuti, sui programmi e sulle scelte chiare e per questo pensiamo che ognuno debba assumersi le proprie responsabilità rispetto alla città.

Cosenza, 24 febbraio 2016

Pubblicato in Cosenza

Scrive l’ex consigliere regionale Salvatore Magarò : “Fateci caso: in questi giorni – con lo scandalo di Mafia Capitale – tutti parlano di ‘ndrangheta e, per dirla tutta, si parla anche di pacchetti di tessere acquistate (sottolineatura che consegno ai meno pigri, giusto per ricordare uno dei fattori che mi costrinse ad abbandonare il PSI).

Sul tema, però, fino a qualche settimana fa, si registrava un silenzio assordante.

Eppure si era in campagna elettorale.

I candidati alla carica di consigliere regionale della Calabria avrebbero potuto e dovuto pronunciarsi su questo tema che – come non si stanca di ripetere lo stesso Roberto Saviano – non rappresenta “un” problema, ma “il” problema del nostro Paese e vieppiù della nostra regione.

Evidentemente si pensa che l’argomento non paghi in termini di voti e si continua a ritenere più conveniente la promessa elettorale vecchia maniera”

Poi continua : “ Ora, da candidato appena uscito – non eletto per poco – da questa campagna elettorale, sono felice di poter smentire questa convinzione.

Tante sono le persone che mi hanno sostenuto benché non avessi niente da offrire in termini di favori, benché non avessi alle spalle gruppi di potere né personaggi influenti, avendo condotto una campagna elettorale sobria e con pochissime risorse, senza stampare manifesti, organizzare cenette, meeting e aperitivi.

Ho girato nei paesi della provincia di Cosenza, fra la gente, raccontando quello che ho fatto e quello che ancora si deve fare in termini di legalità, trasparenza delle pubbliche amministrazioni e lotta alla ‘ndrangheta.

Ho discusso con le persone di come si possono utilizzare i beni confiscati alla criminalità organizzata, dell’urgenza di introdurre misure che garantiscano legalità e trasparenza negli appalti. Ho raccontato alla gente che esiste una legge regionale da me proposta che apre corsie preferenziali nei concorsi regionali ai testimoni di giustizia e alle vittime della criminalità organizzata.

Su questi e altri – che sono i temi urgenti e improrogabili per la nostra regione – ho raccolto partecipazione e adesione, ho constatato che i cittadini calabresi sono maturi e consapevoli del fatto che la lotta alla ‘ndrangheta non è solo una questione etica: il suo valore è misurabile anche in investimenti e posti di lavoro, cioè benessere per molti e non per i pochi che di volta in volta riescono ad entrare nel cerchio magico di chi gestisce un po’ di potere”.

Infine, conclude :” Per questo non mi stanco di indirizzarmi a chi è amato di buona volontà e ha voglia di approfondire di cosa stiamo parlando, a chi rifugge dalle semplificazioni, giornalistiche e moralistiche, e di rinviare a quasicento.blogspot.it.

Un blog molto poco elettorale che racchiude il lavoro fatto nella recente consiliatura, quello solo impostato e che resta da fare, una traccia di ciò che sempre con maggiore urgenza occorre che vada in porto.

Poco importa se con o senza il mio contributo.

Per me è sufficiente la consapevolezza di aver ben seminato. Salvatore Magarò”      

Pubblicato in Calabria

elezioni rsuFateci caso: in questi giorni con lo scandalo di Mafia Capitale tutti parlano di ‘ndrangheta e, per dirla tutta, si parla anche di pacchetti di tessere acquistate (sottolineatura che consegno ai meno pigri, giusto per ricordare uno dei fattori che mi costrinse ad abbandonare il PSI).

 

Sul tema, però, fino a qualche settimana fa, si registrava un silenzio assordante. Eppure si era in campagna elettorale. I candidati alla carica di consigliere regionale della Calabria avrebbero potuto e dovuto pronunciarsi su questo tema che – come non si stanca di ripetere lo stesso Roberto Saviano – non rappresenta “un” problema, ma “il” problema del nostro Paese e vieppiù della nostra regione. Evidentemente si pensa che l’argomento non paghi in termini di voti e si continua a ritenere più conveniente la promessa elettorale vecchia maniera.

Ora, da candidato appena uscito – non eletto per poco – da questa campagna elettorale, sono felice di poter smentire questa convinzione. Tante sono le persone che mi hanno sostenuto benché non avessi niente da offrire in termini di favori, benché non avessi alle spalle gruppi di potere né personaggi influenti, avendo condotto una campagna elettorale sobria e con pochissime risorse, senza stampare manifesti, organizzare cenette, meeting e aperitivi.

Ho girato nei paesi della provincia di Cosenza, fra la gente, raccontando quello che ho fatto e quello che ancora si deve fare in termini di legalità, trasparenza delle pubbliche amministrazioni e lotta alla ‘ndrangheta. Ho discusso con le persone di come si possono utilizzare i beni confiscati alla criminalità organizzata, dell’urgenza di introdurre misure che garantiscano legalità e trasparenza negli appalti. Ho raccontato alla gente che esiste una legge regionale da me proposta che apre corsie preferenziali nei concorsi regionali ai testimoni di giustizia e alle vittime della criminalità organizzata.

Su questi e altri – che sono i temi urgenti e improrogabili per la nostra regione – ho raccolto partecipazione e adesione, ho constatato che i cittadini calabresi sono maturi e consapevoli del fatto che la lotta alla ‘ndrangheta non è solo una questione etica: il suo valore è misurabile anche in investimenti e posti di lavoro, cioè benessere per molti e non per i pochi che di volta in volta riescono ad entrare nel cerchio magico di chi gestisce un po’ di potere.

Per questo non mi stanco di indirizzarmi a chi è amato di buona volontà e ha voglia di approfondire di cosa stiamo parlando, a chi rifugge dalle semplificazioni, giornalistiche e moralistiche, e di rinviare a quasicento.blogspot.it. Un blog molto poco elettorale che racchiude il lavoro fatto nella recente consiliatura, quello solo impostato e che resta da fare, una traccia di ciò che sempre con maggiore urgenza occorre che vada in porto. Poco importa se con o senza il mio contributo. Per me è sufficiente la consapevolezza di aver ben seminato.

Salvatore Magarò        

Pubblicato in Calabria

Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa del consigliere regionale Salvatore Magarò.

Magarò ha perfettamente ragione quando afferma che “In Calabria i cittadini hanno il diritto di trovare sulle prossime schede liste pulite, senza alcuna ombra e neppure sospetti di condizionamenti” e che “non è possibile delegare alla magistratura il compito di vigilare sulla composizione delle liste elettorali”.

E questo ad ogni livello, e non solo regionale.

Purtroppo Magarò dimentica che la Calabria è il “paese” della “ndrangheta e che gli “ndranghetisti sono tantissimi e votano condizionando i politici e la politica che si affida a loro e che intende farsi condizionare.

Allora, al contrario di Magarò, noi riteniamo che la Magistratura sana senza alcuna delega debba ancora di più attentamente e costantemente controllare ad ogni livello, cominciando dai comuni una politica malata ed i politici venduti alla “ndrangheta ed al potere sporco, controllando ogni atto della P.A., anche quelli minori, dietro i quali spesso si nascondono illegittimità, malaffare, imbrogli, interessi sporchi.

Ecco la sua nota:

“La Politica calabrese deve riuscire a tirar fuori uno scatto di dignità e di rigore.

Non è possibile delegare alla magistratura il compito di vigilare sulla composizione delle liste elettorali.

In Calabria i cittadini hanno il diritto di trovare sulle prossime schede liste pulite, senza alcuna ombra e neppure sospetti di condizionamenti”.

E’ quanto dichiara Salvatore Magarò, presidente della Commissione regionale contro la ndrangheta, che aggiunge:”Il procuratore Federico Cafiero De Raho ha detto parole sacrosante e merita di essere ringraziato anche per questo.

L’alto magistrato ha lanciato il suo allarme, a ragion veduta.

Ma ritengo che predisporre liste di candidati al di sopra di ogni sospetto, prima di qualsiasi intervento delle Procure distrettuali antimafia, sia un dovere preciso e inderogabile dei partiti e dei movimenti che intendono partecipare alle prossime competizioni elettorali”.

“Quello per l’affermazione piena della legalità – continua l’esponente politico – lo considero un impegno faticoso e difficile che prescinde dalle appartenenze ed esula dalle visioni politiche e necessariamente dev’essere collettivo e trasversale.

L’allarme di De Raho, non certo è fuori luogo. Tutt’altro. Non è possibile minimamente sottovalutare i rischi, sempre incombenti, di infiltrazioni nelle parti politiche impegnate nella competizione e di inquinamento delle liste e poi dello stesso esercizio del voto. Meno che mai in Calabria.

Qui la politica non può neanche dribblare un preciso dovere, quello di rispettare il Codice etico di autoregolamentazione delle candidature. In Calabria, infatti, non si parte da zero perché tutte le parti politiche hanno sottoscritto un protocollo che impegna partiti, movimenti e liste a non inserire tra i candidati persone che intrattengano rapporti con la ‘ndrangheta ed a rifiutare i voti della criminalità.”

“Prima delle procure e degli apparati investigativi, è dunque l’intera politica regionale ad essere chiamata in causa – conclude Magarò – a garantire, anche nel rispetto degli impegni solenni liberamente sottoscritti, la massima libertà delle prossime consultazioni elettorali.

E’ fondamentale assicurare che sia i cittadini chi esercitano il diritto di voto, sia coloro che partecipano attivamente alla vita politica, siano liberi da possibili loschi condizionamenti e possano esprimersi in piena libertà nelle cabine elettorali”.

Reggio Calabria, 10.09.2014            L’Ufficio Stampa di Salvatore Magarò

Pubblicato in Calabria

Riceviamo e pubblichiamo:

“Sono Nando Dalla Chiesa, docente di sociologia della criminalità organizzata e figlio del generale Carlo Alberto Della Chiesa, l’ex sindaco di Rizziconi Antonino Bartuccio, il magistrato Eugenio Facciolla e Don Giacomo Panizza, sacerdote, scrittore e fondatore della comunità Progetto Sud, i protagonisti della quinta edizione del pacchero d’argento, riconoscimento assegnato dal Laboratorio Politico Culturale La Calabria che non c’è sotto gli auspici della presidenza della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta guidata da Salvatore Magarò, ideatore dell’iniziativa.

Il pacchero d’argento è un premio che viene assegnato ogni anno a coloro che nell’ambito delle proprie attività professionali, si siano distinti nel contrasto alla criminalità organizzata e alla illegalità.

L’iniziativa è stata inaugurata nel 2010 e prende spunto dal significato metaforico della parola pacchero che, oltre a indicare un tradizionale tipo di pasta esprime anche concetto di schiaffo, di un ceffone con cui colpire il malaffare e la criminalità.

“Siamo felici - ha dichiarato Magarò - di assegnare quest’anno il premio a:

- Nando Dalla Chiesa, una vita spesa per il contrasto alla criminalità organizzata durante la sua lunga e feconda attività politica, ma anche in qualità di saggista e scrittore, di docente universitario e, da ultimo, di presidente del Comitato Antimafia del comune di Milano.

-Antonino Bartuccio, dottore commercialista e revisore contabile, dopo aver assunto la guida del comune di Rizziconi, ha sbarrato le porte del municipio ai tentativi di infiltrazione delle cosche locali che allora lo hanno estromesso, costringendo alle dimissioni di massa nove consiglieri del civico consesso. Bartuccio non ha esitato a sporgere denuncia consentendo alle forze dell’ordine di far scattare le manette nei confronti dei responsabili.

-Eugenio Facciolla è unintelligente e valido magistrato di trincea, artefice di numerose e delicate inchieste giudiziarie con cui ha assestato duri colpi alle ‘ndrine.

-Don Giacomo Panizza, bresciano d’origine ma calabrese d’adozione, da quasi quarant’anni conduce un lavoro straordinario al fianco delle persone disabili. Dal 2002 ha accettato di occupare con la sua associazione un immobile confiscato alla ‘ndrangheta. E’ autore di numerosi saggi ed è stato tra i protagonisti di “Vieni via con me” al fianco di Roberto Saviano”.

La consegna del riconoscimento si articolerà in due serate. La prima sarà ospitata a Paola, in Piazza del Popolo, il 19 settembre prossimo con inizio alle ore 20.30 con cerimonia di premiazione all’ex sindaco di Rizziconi Antonino Bartuccio, al magistrato Eugenio Facciolla e a Don Giacomo Panizza.

La assegnazione del pacchero d’argento a Nando Dalla Chiesa avverrà a fine settembre presso l’Università della Calabria.

Il pacchero d’argento è realizzato ed offerto dalla gioielleria Carillon di Castiglione Cosentino.

30 agosto 2014           Magarò

Pubblicato in Calabria

Il consigliere Salvatore Magarò vuole diventare un politico “del fare”. Tardi, ma bene. Il problema è che vuole affrontare il serio e grave problema dei tumori del colon, della prostata e del seno con le lettere obbligatorie!

Lettere che invitano i cittadini over 45 presentarsi “presso le strutture sanitarie per effettuare gli esami e le analisi, quelli delle feci, le mammografie e quello del PSA, che possono favorire una diagnosi preventiva”

Caro Salvatore, ma dove vivi? Non certamente in Calabria, vero? Già, perché se vivessi in Calabria sapresti che per una mammografia ci vogliono mesi e mesi di prenotazione. UNA VERGOGNA!

Vuoi davvero affrontare questi problemi ? Allora istituisci una equipe per ogni ospedale, clinica privata o poliambulatorio, finalizzata a controllare ogni giorno 10,20,30 ultraquarantacinquenni ( dipende da quanto tempo ritieni di avere a disposizione) per fare esattamente quello che suggerisci e guidare subito dopo nelle fasi sanitarie successive i casi per i quali dovesse verificarsi una percentuale di rischio.

Si chiama medicina preventiva nella quale il sistema sanitario si pone a disposizione del paziente.

Ed è qui che casca l’asino. Per fare questo ci vuole un sistema sanitario e noi in Calabria non ce l’abbiamo. Accetto la sfida nelle dimostrazione del contrario.

Ed è qui che la politica può intervenire, se ne è capace, “oltre le parole”.

Se davvero dovesse interessare la proposta siamo in grado di fornire un programmino che controlla il sistema di sanità preventiva suggerito. Ecco comunque le dichiarazioni di Magarò che ( è una provocazione) riteniamo resteranno sulla carta!

“Reggio Calabria, 22.09.2013

“Per dimostrare nei fatti che, proponendo di aprire nella politica regionale un ‘cantiere della concretezza’ chiedo che in Calabria si intrecci una sfida sui temi ‘del fare’ che metta al centro i problemi dei cittadini e la loro soluzione, voglio fare un esempio molto pratico. Ci sono tre patologie, i tumori del colon, quelli alle mammelle e quelli alla prostata, che sono tra le più gravi e diffuse e che ‘costano’ cifre enormi alle finanze pubbliche oltre a far pagare un prezzo di sofferenze e a volte anche di vite umane ai calabresi. Ebbene, perché non rendere obbligatorio l’invio di una lettera a tutti i cittadini e cittadine che compiono 45 anni, invitandoli a recarsi presso le strutture sanitarie per effettuare gli esami e le analisi, quelli delle feci, le mammografie e quello del PSA, che possono favorire una diagnosi preventiva ed interventi efficaci in grado di scongiurare tristi epiloghi?”.

“Occorre superare, anche per quanto riguarda la sanità, sterili contrapposizioni per passare a un confronto stringente ma positivo, per individuare soluzioni capaci di tramutarsi in risultati”.

“Invece giorno dopo giorno si discute accanitamente soprattutto dei conti ‘in rosso’, per attribuirne la responsabilità alla Giunta attuale o a quelle in carica precedentemente. Poco o nulla si propone di fattibile per ridurre i costi del settore e per alleviare le sofferenze dei calabresi ammalati.”

“Tornando alla mia proposta so bene che in Calabria per quanto riguarda la prevenzione e gli ‘screening’ non si parte certo da zero, ma chiedo che si faccia uno sforzo in più per raggiungere capillarmente tutti i potenziali soggetti a rischio per effettuare una grande campagna di controlli preventivi. Si tratta, in fondo, di esami ed analisi che non hanno costi elevati e che possono, al contrario, far risparmiare grandi risorse economiche e, quel che più conta, enormi costi umani”.

“Sarebbe uno scatto positivo di concretezza. Un passo avanti nel ridare slancio e vigore a una politica che, in Calabria più che altrove, sembra aver smesso di guardare in faccia gli elettori che prima di tutto sono cittadine e cittadini in carne ed ossa. Sarebbe un atto tangibile volto a superare i limiti asfittici di una dialettica politica che si riduce a un batti e ribatti di denunce di limiti e inadeguatezze dell’azione di governo e dall’altra di difese ‘a riccio’ della propria attività amministrativa”.

Giuseppe Marchese

 

Pubblicato in Calabria

Eccolo, il senatore Scilipoti, eletto in Calabria nelle file del PDL. Eccolo intervenire in difesa del territorio calabrese. O meglio di una sua parte.

Stasera sarà a Belvedere marittimo . Negli ampi saloni della Chiesa Maria Santissima del Rosario di Pompei, sul lungomare di Belvedere.

Un tema importante. La sanità. Un dibattito organizzato dall’amministrazione comunale di Belvedere Marittimo dal titolo: “Emergenza–urgenza

Scilipoti vuole affrontare l’argomento relativo al taglio di circa 150 posti letto nel territorio tirrenico. Ma anche quello dell’inaccettabile ritardo nei pagamenti del personale da parte della regione calabria

Una occasione per salutare le eccellenze sanitarie locali, quali la Medicina della Clinica Cascini, che pure è stata penalizzata, e la Cardiologia della clinica Tricarico

Enrico Granata sindaco di belvedere porgerà i saluti della città

Di seguito l’intervento del presidente della Commissione regionale antindrangheta Salvatore Magarò.

A seguire quello del senatore Domenico Scilipoti, membro della Commissione sanità. il quale ha detto: “ Io spero di poter contribuire a migliorare la situazione della sanità in Calabria affinché si migliori sempre di più questo settore vitale nell’interesse dei cittadini e della collettività».

Pubblicato in Alto Tirreno

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa

“Il Presidente della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta, Salvatore Magarò, nel ventunesimo anniversario della strage di Capaci, ha partecipato oggi alla “marcia della legalità”, svoltasi a Trebisacce e promossa dall’Istituto comprensivo “Corrado Alvaro” a conclusione del percorso didattico “legalità sui banchi di scuola” svoltosi nelle scuole di Trebisacce, Albidona e Alessandra del Carretto.

«Partecipo sempre molto volentieri - ha esordito Magarò salutando gli alunni che hanno partecipato al programma alla marcia - ad iniziative come questa caratterizzate dal protagonismo vivo e sano dei giovani di oggi, futuri cittadini di domani. Non dobbiamo stancarci mai di parlare di giustizia, praticare la legalità e marciare insieme affinché entrambe si realizzino compiutamente.

Iniziative come questa – ha aggiunto l’esponente regionale – non sono mai retoriche, anzi sono necessarie, perchè contribuiscono a ricostituire un sentire comune e l’appartenenza ad una scala di valori e principi che sono contro le mafie, la violenza, la sopraffazione il malaffare».

E ancora Magarò: «Il concetto di legalità riporta al rispetto delle regole: la convivenza si basa sull’osservanza di regole di condotta. Se queste mancano o sono poco chiare la forza prevale sulla giustizia, l’arbitrio sul diritto e la violenza sulla libertà.

E’ a scuola – ha proseguito il presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta – che si sperimenta la prima autentica forma di convivenza civile che è più efficace e vera quando riesce, come in questo caso, a indirizzare la comunità verso una riflessione comune e una presa di coscienza forte.

E’ a scuola che si costruisce l’antimafia, perché combattere la ‘ndrangheta significa prima di tutto trasmettere e osservare modelli positivi di legalità». E ha concluso: «A voi futuri cittadini, si chiede un impegno maggiore perché il rispetto della legalità non è un semplice atto formale, ma una convinzione personale, uno stile di vita che non possono essere delegati alle istituzioni o ad altri».

 

NdR: forse chi ha ordinato ed eseguito la strage di Capaci non era stato a Scuola!!! Ma se ci fosse stato non l’ avrebbe fatta?

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