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Amantea. Saranno presentati il prossimo venerdì 22 luglio i dati del monitoraggio sullo stato di salute delle acque calabresi eseguite dai tecnici di Goletta verde, la storica imbarcazione di Legambiente in viaggio per i mari e le coste di tutta Italia.

 

Prenderanno parte alla conferenza stampa, Andrea Minutolo coordinatore dell’ufficio scientifico di Legambiente nazionale ed il direttore regionale dell’associazione ambientalista Luigi Sabatini.

Le analisi microbiologiche eseguite dal laboratorio mobile di Goletta Verde permettono di rilevare la presenza di batteri fecali nelle acque (enterococchi intestinali ed escherichia coli) ed i "marker" specifici di un inadeguato trattamento dei reflui fognari.

Prima di dare avvio all’incontro con i giornalisti, i bambini saranno coinvolti, a partire dalle ore 10, in giochi da spiaggia, rivisitati in “chiave riciclo”, per imparare giocando a svolgere correttamente la raccolta differenziata.

 

La campagna è promossa da Legambiente in collaborazione con Conai, Consorzio Nazionale Imballaggi, e con il contributo di Alessco (Agenzia per l’energia e lo sviluppo sostenibile della Provincia di Cosenza). Quest’anno, oltre al Rimuseum dell’Unical e Confesercenti FIBA, l’evento si arricchisce del partenariato con Fondazione Trame e Federconsumatori Calabria.

 

Sono 32 le tappe, per tutto il mese di luglio e agosto, in oltre 16 comuni calabresi con due incontri per ogni località.

La campagna consiste nel posizionare, negli stabilimenti balneari aderenti, degli appositi bidoncini per depositare i rifiuti di imballaggio, in modo differenziato, dandogli una nuova vita e permettendo ai consorzi che fanno parte del sistema Conai, che garantiscono il riciclo, di trasformare quello che prima era solo un rifiuto, in una preziosa risorsa.

 

Le prossime tappe di Ricicla Estate 2016 in Calabria: Amantea venerdì 22; Catanzaro Lido sabato 23; Soverato martedì 26; Crotone giovedì 28; Belvedere Marittimo sabato 30 Luglio.

Nel mese di agosto si parte con le seconde tappe: Soverato lunedì 1; Catanzaro Lido mercoledì 3; Scilla venerdì 5; Villa S. Giovanni sabato 6; Montepaone giovedì 4 e mercoledì 10; Roseto Capo Spulico venerdì 12; Villapiana Sabato 13; Amantea domenica 14; Gizzeria venerdì 19; Marina di Gioiosa Jonica sabato 20; Roccella Jonica domenica 21; Vibo Marina martedì 23; Pizzo mercoledì 24; Belvedere Marittimo venerdì 26; Crotone domenica 28 e Diamante mercoledì 31.

E’ stato domenica 20 aprile 2014 l’ultima volta che ad Amantea si sono viste le Vulelle, cioè le Velelle velelle o barchette di san Pietro.

 

Per tanti, ed anche per noi amanteani, spregiativamente chiamati “Mangiavulelle”, e da sempre, la loro presenza è indice di un mare buono.

Si ritiene che questo fenomeno che porta le velelle sulla riva , e che prende il nome di bloom (fioritura), avvenga soprattutto in primavera e in autunno e sia probabilmente innescato da variazioni di temperatura e da un aumento della concentrazione di plancton.

In effetti il target alimentare di questi organismi è rappresentato da uova e larve di pesci e crostacei, e la presenza delle Velelle starebbe a significare soltanto la maggiore presenza di essi nelle acque antistanti Amantea.

 

E peraltro proprio oggi è calata la temperatura e nei giorni scorsi c’è stata una buona pesca di gamberetti.

Tutte condizioni, che hanno fatto riprendere il ciclo vitale delle colonie adulte che sono sciamate sulla riva grazie al vento dal mare.

Comunque la presenza di velelle non è stata massiva come due anni fa e questo significa sempre che il mare sia in uno stato buono, ma soprattutto che non dovrebbe essersi verificato una eccessiva diminuzione degli stock ittici con le conseguenti importanti ripercussioni ecosistemiche ed economiche.

 

Delle velelle si sa che arrivano sulla spiaggia ma in realtà non si sa dove siano i punti di origine dei bloom degli organismi gelatinosi.

Si sa che le Vulelle sono cibo per le tartarughe.

Le Vulelle , lo ricordiamo, sono dotate di camere d’aria e di un’alta cresta triangolare a forma di “vela”; “queste strutture ne consentono il galleggiamento e il movimento passivo ad opera di correnti e vento. Le velelle si pongono nella direzione del vento e veleggiano a circa 40° gradi sottovento e se rovesciate riacquistano rapidamente la posizione originale”.

 

Ed ancora si sa che come le altre meduse le Vulelle possiedono gli organelli urticanti ma la loro tossicità è blanda e non rappresenta un problema per gli esseri umani, per cui la possibilità di mangiarle.

E si sa anche che il caratteristico colore blu che le contraddistingue è dovuto alla presenza di pigmenti carotenoidi (astaxantine), utilizzati come fotoprotettori.

 I sindaci di Fiumefreddo Bruzio  dr Vincenzo Gaudio e di Longobardi dr Giacinto Mannarino scrivono che il loro mare non è inquinato

Un comportamento probabilmente indotto dalle voci incontrollate diffuse anche dai mass media ed al quale occorre dare risposte.

Scrivono:”Riteniamo doveroso creare la giusta attenzione su un argomento così delicato e particolarmente caro ai nostri cittadini, residenti e turisti.

Il tratto di mare antistante il depuratore consortile di Fiumefreddo e Longobardi non è inquinato, tale dato è innegabile, perché supportato da dati certi ed inequivocabili, in quanto l’Arpacal ha trasmesso i dati ufficiali delle analisi fatte a seguito di ns formale richiesta, e che si allegano alla presente. 

Ci sono dati certi ed inequivocabili che lo dimostrano ed è a quelli che bisogna attenersi. 

Non mettiamo in discussione le attività promosse da soggetti diversi, che anzi meritano attenzione per le puntuali segnalazioni che ci consentono intensificare i controlli e di tenere alta la guardia. Ma, ribadiamo, nel nostro tratto costiero il mare è in buona salute, e in nessun tratto vige il divieto di balneazione.

Ovviamente questo non vuol dire che abbasseremo la guardia, anzi! Le attività di monitoraggio, controllo e sensibilizzazione saranno ulteriormente intensificate. 

Dr Vincenzo Gaudio  Sindaco di Fiumefreddo Bruzio e Dr Giacinto Mannarino Sindaco di Longobardi”

Pubblicato in Longobardi

mare da bereQueste le considerazioni e proposte di fine estate inviateci dal Comitato per la bonifica dei terreni, dei fiumi e dei mari della Calabria.

“Questa estate è stata contrassegnata non solo dal maltempo ma anche da un continuo e persistente inquinamento del nostro mare dovuto a diverse cause che andremo ad analizzare. Possiamo dire che grazie all’azione della Procura di Paola , la depurazione ha sostanzialmente tenuto. Pochissimi i casi di depuratori mal funzionanti, pochissimi i casi di sversamenti diretti dei quali siamo a conoscenza. Ma tutto questo non è bastato. Gli arrivi dei turisti sono stati comunque tantissimi e la sostenibilità delle nostre coste ne ha risentito comunque. Evidentemente sono altre le cose da fare. Ecco le nostre proposte che vogliamo proporre al mondo politico, imprenditoriale, istituzionale, a chiunque lavori con la “risorsa mare”. Abbiamo un anno di tempo per mettere in pratica cose semplici che davvero potrebbero mettere la parola fine all’inquinamento del nostro mare.

1)         PARCO MARINO . Ecco la prima cosa da fare. La giunta Scopelliti fra i tanti

disastri commessi, dai rifiuti alla cementificazione delle coste, ha la grave colpa di aver eliminato i Parchi marini della Calabria. La loro re/istituzione e rifinanziamento è la prima cosa da fare per togliere al turismo selvaggio ed alla devastazione una risorsa ambientale di inestimabile valore che se attivata nel modo giusto attirerebbe un turismo qualificato e rispettoso dell’ambiente.

Le isole di Cirella e Praia a Mare ogni anno sono circondate da decine e decine di Yacht e barche a motore che ne distruggono la vivibilità. I turisti usano queste isole come se fossero Parco giochi. Ne depredano senza sosta pesci, crostacei e quant’altro senza alcun rispetto né regole. L’istituzione del parco vorrebbe dire, controllo dei fondali, della flora e della fauna, fine delle barche a motore incentivazione delle barche a remi e delle vele, controllo della pesca e possibilità di rilancio della pesca locale grazie al

ripopolamento.  

2)         CONTROLLO DEI FIUMI. Difendere il parco marino vuol dire anche difendere i

fiumi. Gli anelli di collegamento con il grande Parco del pollino, anch’esso in stato di abbandono e ridotto a parco divertimenti. Seguire i fiumi e dirigersi verso la montagna ed i paesi dell’interno. I fiumi oggi sono senza alcun controllo, e spesso anche questi ridotti a luoghi dove ci si diverte e non dove si può vivere con la natura serenamente, conoscendone i luoghi. E’ facile pensare ad una videocamera di fronte ad una banca, ma non di fronte ad un ingresso di una strada che costeggia i fiumi.

3)         TRACCIABILITA’ DEGLI AUTOSPURGO. Dopo la chiusura , giusta da parte del

sindaco di Tortora, dell’impianto di depurazione di San Sago, non sappiamo cosa succede realmente ai liquami. Un impianto per tale lavoro esiste a Fuscaldo ma non sappiamo se riesce davvero a sostenere la quantità di liquame estratto dai pozzi neri. Chiediamo che gli auto spurgo abbiano una tracciabilità di quanto estraggono e di quanto espellono quotidianamente. Chiediamo che quando entrano nei comuni ne diano segnalazione ai vigili urbani dichiarando dove vanno a lavorare sia in entrata che in uscita.

4)         ABITABILITA’ SOLO A CHI E’ ALLACCIATO ALLA RETE FOGNARIA. Ci sono ancora interi villaggi non allacciati alla rete fognaria. I sindaci comunichino subito a tutti i condomini che se non provvederanno in questo inverno ad allacciarsi alla rete fognaria non verrà concessa loro l’abitabilità per la prossima stagione estiva.

5)         BLOCCO DELLO STRASCICO. Questo è uno dei problemi più sottaciuti e sappiamo

perché. Ogni giorno alla ricerca di pesce fresco e abbondante i pescherecci si avvicinano alla riva e distruggono Posidonia e smuovono i fondali. Quelle bolle di schiuma che spesso appaiono nei nostri mari è opera di questo sommovimento .

La pesca allo strascino è vietata sottocosta ma si fa ogni giorno e davanti gli occhi di tutti mentre la capitaneria di porto controlla e misura gli spazi concessi ai lidi balneari. Basterebbe buttare massi arpionati nei fondali per far smettere in un solo giorno questo tipo di pesca.

6)         I LIDI SENTINELLE DEL MARE. I lidi balneari devono essere coinvolti in

questa battaglia per il mare pulito. Se tutti i gestori dei lidi controllassero il loro pezzo di mare tutto sarebbe sotto controllo. I lidi devono mantenere le proprie spiagge pulite e così quelle viciniore ai loro stabilimenti. Devono fare raccolta differenziata e raccoglier ei mozziconi di sigarette. Devono educare a rispettare il mare e a non uccidere per gioco, meduse o pescetti piccoli o depredare le scogliere di granchi e patelle.

7)         STOP AI PORTI. I porti sono il fallimento della politica marinaresca.

Bastano quello di Belvedere e Cetraro oltre che quello della vicina Maratea.

Basta qualche corridoio per piccole barche . I porti sono un concentrato di barche inquinanti oltre che una barriera a mare che distrugge le correnti determinando erosione costiera.

8)         CONTROLLO SUI DEPURATORI. I depuratori devono essere tenuti costantemente

sotto controllo specie quelli dotati di condotte sottomarine che devono essere portate a due chilometri dalla riva ed a trenta metri di profondità.

9)         CONTROLLO CAMPER. Chi gestisce campeggi per sosta camper deve essere munito

di impianto biologico e controllare che tutto avvenga nel rispetto delle leggi.

10)       RIAPERTURA INCHIESTE NAVI DEI VELENI. Infine la madre di tutte le battaglie. Le navi dei veleni esistono e lo hanno dimostrato i documenti desecretati. Verificare nuovamente la presenza della Nave Cunsky nel mare di Cetraro, bonificare tutti i terreni inquinati adiacenti il mare, da quello della Marlane a quello della valle dell’olivo dove ancora esistono tonnellate di rifiuti tossici sotterrati.

Documento a cura del COMITATO PER LE BONIFICHE E LA DIFESA DEI TERRENI,DEI FIUMI E MARI DELLA CALABRIA 1 settembre 2014

NdR. E’ un inizio ma ci sembra molta teoria. Ritorneremo sull’argomento con le nostre riflessioni. Grazie comunque per la attenzione al mare. TirrenoNews.it

Pubblicato in Calabria

L’operazione è andata bene, ma il paziente non ce l’ha fatta!

I parametri delle acque marine sono tutti a posto, ma il mare sta male.

Dai. Non scherziamo! Ecco le altre verità, quelle che escono fuori solo se dette dagli investigatori e dalle procure.

Ce le dice Paolo marzio, comandante della Capitaneria di Vibo Valentia che avrebbe denunciato all'autorità giudiziaria trenta sindaci per scarico abusivo.

Gli uomini della Polizia ambientale, coordinati dal comandante della Capitaneria di porto Paolo Marzio, avrebbero passato al setaccio i 50 comuni della provincia di Vibo.

Su 50 comuni della provincia di Vibo ben 17 non sarebbero dotati di impianti (altri 7, invece, sono obsoleti).

Gran parte dei tronchi fognari scaricherebbero le proprie acque, senza alcun tipo di trattamento, nei corsi d'acqua che arrivano a mare.

Al momento i centri sprovvisti di piattaforme depurative sono Acquaro, Filandari, Francica, Gerocarne, Jonadi, Arena, Dasà, Dinami, Fabrizia, Filadelfia, Mileto, Nardodipace, Polia, San Calogero, Soriano, San Gregorio D'Ippona, San Nicola Da Crissa.

Rimangono invece sotto sequestro i depuratori di Filogaso, Limbadi, Maierato, Pizzo, Briatico e Ricadi.

Ora tocca anche al tirreno cosentino.

Se Atene piange, Sparta non ride.

Anche da noi, in provincia di Cosenza molti impianti non esisterebbero, o sarebbero inattivi, o bypasserebbero la fogna direttamente negli alvei fluviali.

Le indagini compiute sarebbero all’attenzione della procura di Paola che avrebbe già intimato adeguamenti impiantistici e comportamentali.

Non si escludono azioni giudiziare

Anche ieri il responsabile della locale Guardia Costiera ha fatto visita al comune di Amantea anche se il ns comune come noto non ha un impianto di depurazione e si serve di quello di Nocera Terinese pagando costi altissimi per l’invio della fogna ma contribuendo almeno direttamente ad avere un mare più pulito, comuni interni a parte!.

Ovviamente il comune di Amantea potrebbe fare di più, molto di più, ma ci vuole una amministrazione diversa, minoranza compresa!

Pubblicato in Vibo Valentia
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