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Oliverio ha scritto alla Lorenzin:

"La volontà espressa del Parlamento dovrebbe essere sempre custodita, prima fra tutti dagli organi dello Stato.

Negli ultimi giorni, la Struttura Commissariale calabrese ha tenuto comportamenti molto gravi, con una anomala accelerazione dopo il voto del Parlamento sulla Legge di Bilancio 2017.

 

Sono stati adottati provvedimenti di natura strategica che impegnano attività e risorse dei prossimi anni, oltretutto senza l'acquisizione dell'istruttoria preventiva del Dipartimento regionale, richiesta dalla legge:

-budget per le attività private accreditate;

-piani di assunzioni di personale a tempo indeterminato;

-stralci di piani territoriali delle Aziende Sanitarie.

Tutto ciò sta determinando tensioni fortissime e nei territori coinvolti e forti perplessità tra i rappresentanti degli enti sanitari e degli enti locali, oltre che degli erogatori privati, tanto che il Consiglio regionale all'unanimità ha approvato una mozione che mi impegna ad assumere tutte le iniziative tese a scongiurare atti della Struttura Commissariale illegittimi o quantomeno inopportuni nella presente fase di transizione, in attesa delle determinazioni del Consiglio dei Ministri.

 

Con separata nota ho provveduto a rappresentare le necessarie rimostranze anche alla Struttura Commissariale.

Ti chiedo di voler intervenire affinchè sia assicurato il rispetto della legge e della volontà del Parlamento".

E questa è la nota inviata da Oliverio a Scura:

"Come Le sarà certamente noto, il Consiglio Regionale, nella seduta del 21 dicembre 2016, ha approvato una mozione con la quale mi impegna ad assumere ogni iniziativa finalizzata a rimediare all'illegittimità di alcuni decreti da Lei recentemente adottati e, in particolare, l'approvazione del piano delle assunzioni a tempo indeterminato di personale del SSR la definizione del livello massimo di finanziamento, per l'anno 2017, delle strutture erogatrici di prestazioni ospedaliere, nonché territoriali, quest'ultimo assunto successivamente al predetto deliberato del Consiglio Regionale.

Tali provvedimenti risultano tutti meramente distributivi di risorse economiche e illegittimi per mancanza di istruttoria e conseguentemente privi di idonea motivazione in ordine ai bisogni di salute dei cittadini calabresi (vengono utilizzati dati relativi al 2013 ignorando quelli del 2015, già disponibili), indispensabile requisito di legittimità di ogni provvedimento amministrativo.

L'ampio dibattito sviluppatosi in seno alla più alta rappresentanza regionale ha evidenziato l'illegittimità o quantomeno l'inopportunità dei Suoi provvedimenti, laddove assumono scelte strategiche, con inevitabili ricadute negli anni futuri, peraltro in assenza dei necessari requisiti di legittimità. Non posso non evidenziare che la Sua sollecitudine nella illegittima distribuzione delle risorse trova una strana coincidenza con l'approvazione della Legge di Bilancio 2017 che, non Le sarà sfuggito, rimuove l'incompatibilità di funzioni tra Presidenti di regione e Commissari ad acta per il debito.

In attesa delle determinazioni del Consiglio dei Ministri sul punto, sarebbe stato doveroso soprassedere nell'assunzione di provvedimenti di rilevanza strategica sulle politiche sanitarie regionali.

La invito, pertanto, a voler procedere alla sospensione dei provvedimenti adottati, al fine di una più compiuta e approfondita analisi dei bisogni di salute della popolazione calabrese ed anche per evitare l'insorgere di controversie giudiziarie tra Regione e Struttura Commissariale".

Vogliamo ricordare a tutti e tre i protagonisti della grave situazione della sanità calabrese che:

-Il valore economico annuo delle migrazioni sanitarie è pari a circa 300milioni di euro ed investe 60.000 famiglie di calabresi;

- nel 2014 l’80.6% dei calabresi emigrava per tumore del polmone, nel 2015 diventano il 92,7%;

- nel 2014 il 41,1% delle donne calabresi con cancro del seno sono andate fuori Regione, mentre nel 2015 il dato cresce al 45,6%:

- complessivamente, considerando la chirurgia per le neoplasie più importanti (polmone, seno, colon retto, prostata, vescica e tumori ginecologici), la migrazione sanitaria oncologica in Calabria nel 2015 supera il 40% ed a Crotone.

Dati sconcertanti che non possono essere ignorati.

Pubblicato in Calabria
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