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Sembra che Amantea non sia più sola ed abbandonata a stessa visto se un consigliere regionale ne prende le difese.

Non uno dei tanti che hanno pescato a piene mani nel portafoglio di voti donati dagli amanteani, e che la hanno abbandonata a se stessa, ma uno che proviene dalla lontana Longobucco, seppur primo ed unico eletto nella lista della Casa della Libertà

nella circoscrizione di Cosenza.

Ed ecco la nota stampa di oggi 6 febbraio Giuseppe Graziano:

“Inserire il Porto di Amantea nel masterplan della portualità regionale, per risolvere e superare le criticità che insistono, ormai da anni, su una delle strutture più importanti e strategiche del medio-alto tirreno calabrese.

Prevedere, per la zona su cui insiste lo scalo portuale, una serie di misure a protezione del litorale contro l’erosione costiera, privilegiando anche la collaborazione con il Comune per individuare una soluzione definitiva a questa problematica.

Pianificare un’azione d’intervento immediata e urgente che limiti i disagi agli utenti e soprattutto che dia speranza all’economia ittica e itti-turistica della zona, oggi compromessa a causa dell’insabbiamento del canale d’accesso.

Sono, queste, le misure urgenti suggerite al Governatore Oliverio dal Segretario questore del Consiglio regionale della Calabria, Giuseppe Graziano, per affrontare e risolvere la grave condizione strutturale in cui versa la struttura portuale di località Principessa, nel comune di Amantea.

Al centro, tra l’altro, di un’interrogazione a risposta immediata presentata stamani (lunedì 6) dallo stesso componente dell’ufficio di presidenza dell’Assemblea calabrese a seguito di un lungo e proficuo confronto con il comitato spontaneo dei cittadini guidato da Vincenzo Lazzaroli.

Le denunce, i report video e fotografici sulle condizioni in cui versa il porto turistico di Amantea che di recente – dichiara Graziano – stanno spopolando sui social e sulle cronache giornalistiche locali, impongono una presa d’atto ed un intervento urgente da parte degli organi preposti.

Su tutti, della Regione Calabria che ha mezzi e risorse idonei per superare l’imbarazzante stato di abbandono strutturale in cui versa una delle aree portuali più strategiche del medio-alto tirreno calabrese. Nonostante si tratti di una darsena nuova e moderna, realizzata appena 15 anni fa, a seguito di ogni mareggiata bisogna intervenire per dragare il canale d’accesso.

E questo con enorme dispendio di risorse pubbliche, perlopiù a carico del Comune di Amantea, e con evidenti difficoltà causate ai tanti diportisti.

Soprattutto agli operatori della piccola pesca che sono impossibilitati ad uscire in mare con le proprie imbarcazioni, registrando evidenti perdite economiche.

È necessario, pertanto – precisa il Segretario questore dell’emiciclo di Palazzo Campanella – che la Regione Calabria assuma provvedimenti urgenti per evitare il protrarsi di disagi e, quindi, il concretizzarsi di un danno commerciale che metterebbe a rischio l’economia turistica e ittica dell’intero comprensorio.

Dal momento in cui – ricorda ancora Graziano – quanti ormeggiano i propri natanti all’interno del porto pagano annualmente e puntualmente la tassa di stazionamento.

Facendomi promotore di un’interrogazione al Presidente Oliverio – aggiunge Graziano – ho chiesto un intervento urgente alla Regione suggerendo anche l’adozione di alcuni provvedimenti che potrebbero essere risolutivi delle problematiche che interessano il porto di Amantea.

Innanzitutto l’inserimento della struttura all’interno del masterplan della portualità calabrese che offrirebbe l’opportunità di interventi mirati al miglioramento e al completamento organico del porto.

Una soluzione incisiva che – conclude - potrebbe trovare una congrua copertura finanziaria nella misura 7.2.2 del POR FESR-FSE 2014/2020.

Questa la nota:

“Sulla questione legata all’ insabbiamento del porto di Amantea, che abbiamo denunciato qualche giorno addietro con dovizia di particolari e fotografie, registriamo il prezioso intervento dei Commissari prefettizi che hanno accolto con sensibilità la gravità del problema.

Allo stesso tempo ci è parso interessante ma tardivo l’intervento fatto dal Consigliere Regionale del PD Aieta, che ha inteso cavalcare la vicenda, dichiarando di portare il problema all’attenzione del presidente della giunta regionale.

 

A questo punto invitiamo l’On Aieta a partecipare alla trasmissione televisiva “i fatti in diretta” dell’Emittente LaC, che si terrà il prossimo mercoledì proprio dal porto di Amantea e a dare il suo contributo per una escalation del problema a livello regionale.

 

Noi intanto abbiamo già programmato sulla vicenda, grazie l’On. Giuseppe Graziano, un’interrogazione a risposta immediata direttamente al presidente Oliverio lunedì prossimo.

 

L’evoluzione di questa battaglia dimostra che l’attenzione politica che mettiamo in campo ogni giorno per la Città di Amantea, continua a produrre i suoi effetti, laddove incontra poi una macchina amministrativa capace di cogliere gli stimoli e che proattivamente affronta i temi sul tavolo e tenta di risolverli.

Non possiamo, dunque, che rallegrarci di quanto stia avvenendo, attenderemo fiduciosi il corso degli eventi e rimarremo al servizio della Comunità, con la passione e l’impegno che ormai tutti i cittadini di Amantea hanno avuto modo di toccare con mano ed apprezzare nel corso di questi anni.

Infine, ci corre l’obbligo, di ringraziare la Dott.ssa Greco e il Sub Commissario Ghionna per il loro tempestivo intervento che, siamo sicuri, porterà finalmente alla soluzione definitiva del problema".

 

Vincenzo Lazzaroli

Riceviamo la nota stampa del commissario Emanuela Greco:

 

«È indubbio – evidenzia la dottoressa Greco – che le mareggiate che hanno avuto luogo nello scorso mese di gennaio hanno provocato non pochi danni e conseguenze per il territorio.

 

In data 1 febbraio, inoltre, è pervenuta una relazione della Delegazione di spiaggia della Guardia Costiera di Amantea dalla quale risulta che i marosi che si sono abbattuti sul litorale nepetino hanno generato un ulteriore innalzamento del livello di insabbiamento del fondale marino situato all’imboccatura del porto turistico: una circostanza che tuttora non consente l’ingresso e l’uscita delle unità navali presenti al suo interno.

 

Una questione che va affrontata in maniera rapida, considerando che molti pescatori non hanno forme reddituali alternative. In questa fase di restrizione economica non possiamo permettere che vengano meno le condizioni per poter lavorare in sicurezza e tranquillità.

 

Un ragionamento che assume ancor maggiore rilevanza se si considerano le preoccupazioni di coloro che hanno affrontato mutui e finanziamenti per mettere in acqua una barca e favorire così la crescita ed il benessere della propria famiglia.

Partendo da questo scenario e valutando tutte le possibili alternative abbiamo ritenuto doveroso tutelare le attività economiche e gli imprenditori che possono sopravvivere solo in presenza di un porto aperto e funzionante.

Di concerto con i sub commissari Ugo Dattis e Marco Ghionna, ho dato mandato al responsabile dell’Ufficio tecnico comunale affinché intervenga, in via di somma urgenza, per rimuovere il banco di sabbia posto all’ingresso dell’attracco, selezionando una ditta da individuare tra quelle inserite nella “White list” della Prefettura, fermo restando il rispetto degli obblighi di trasparenza e rotazione.

Al contempo abbiamo richiesto alla Regione Calabria di inserire il comune di Amantea tra quelli che hanno subito danni a seguito delle condizioni meteorologiche del 22, 23 e 24 gennaio scorso e di coprire le spese sostenute dall’ente per gli interventi legati a quell’emergenza.

A tal proposito mi sento di porgere un giusto ringraziamento al presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, alla commissione bilancio dello stesso ente presieduta da Giuseppe Aieta ed al capo dipartimento della Protezione civile Carlo Tansi per l’attenzione che hanno inteso riservare al comune di Amantea così come a tutti gli altri centri interessati dalle recenti avversità.

Ma non è tutto.

È nostra ferma intenzione risolvere definitivamente la vicenda dell’insabbiamento: cercheremo di non lasciarci sfuggire l’occasione di utilizzare i fondi resi disponibili dai bandi regionali per l’adeguamento dei siti portuali.

Non bisogna dimenticare che molte altre infrastrutture di questo genere hanno brillantemente superato questo problema.

Cercheremo di compiere lo stesso percorso virtuoso».

Questa volta Vincenzo Lazzaroli mi ha fregato sul tempo. E non è facile.

Mentre scrivevo quasi lo stesso intervento,ecco il suo comunicato stampa.

Gliene do pubblicamente atto evidenziando che “i politici di Amantea stanno zitti”.

Questo il comunicato

“Il porto di Amantea è sicuramente una delle infrastrutture più importanti per tutto il basso tirreno cosentino.

Purtroppo ogni qual volta si verifica una mareggiata, l’imboccatura del porto si ostruisce.

Questo oltre a creare notevoli danni alle stesse imbarcazioni, genera forti disagi ai tanti diportisti (circa 300) e alla marineria locale che si vedono costretti a rimanere a terra. I pescatori non riescono ad uscire, generando forti ripercussioni economiche per le loro famiglie.

I diportisti ormai stanchi, nonostante la tassa di stazionamento viene puntualmente pagata, non possono usufruire del servizio dall’inizio di gennaio ’17 da quando la capitaneria ha predisposto la chiusura.

Nei giorni scorsi, Davide Stellato con un gruppo di altri amici diportisti e pescatori di Amantea, stanchi della situazione, hanno realizzato un video sulla situazione del porto, che in rete è diventato virale.

Nel video viene mostrato l’imbocco del porto turistico totalmente insabbiato, con una piccola spiaggia ad ostruire l’insenatura.

Vista la situazione, insieme a quel gruppo di diportisti, oggi siamo andati direttamente sulla spiaggia che ostruisce l’ingresso, credetemi è stato uno spettacolo indecoroso.

Vedere che tanti soldi pubblici pagati da noi, sono finiti in quel modo è davvero un’indecenza.

Mi hanno riferito che mediamente ogni qual volta il porto si ostruisce, per riaprirlo vengono spesi all’incirca 50.000 Euro, e qui bisognerà fare una riflessione seria.

Non è più pensabile una cosa del genere, in tempi rapidissimi va individuata una soluzione definitiva e NON mega progetti che non se ne vedrà mai la fine.

Va fatto un intervento risolutore, con uno studio serio che stabilisca una volta per tutte come risolvere il problema.

Al momento la Regione Calabria con l’azione 7.2.2. del POR FESR-FSE 2014/2020 stanzia a fondo perduto per il sostegno ai progetti per il potenziamento di infrastrutture portuali , 21.000.000 euro .

Il bando è ancora aperto fino al 28 marzo 2017.

Nei prossimi giorni chiederò un incontro con la commissaria prefettizia la Dott. Greco, persona molto sensibile, per illustrarle la situazione in cui versa il porto. Chiederò la riapertura in tempi rapidi per la tutela dei posti di lavoro dei pescatori , e di attivare gli uffici comunali per partecipare al bando della regione Calabria per il potenziamento dell’infrastruttura portuale di Amantea.                                           Vincenzo Lazzaroli

silenzioHanno ragione quelli che affermano che, stiamo viaggiando sull’autostrada della fine della quasi libertà .

Ribellarsi è l’unica cosa che può bloccare quei personaggi che pensano di amministrare un Comune semplicemente mungendo le tette di una vacca d’oro. Questi furbastri vanno combattuti. Ci fosse stata una sola volta in questi lunghi mesi in cui l’Amministrazione si sia degnata di dare una, una sola risposta completa, esauriente alle richieste dei cittadini. Risposte chieste anche attraverso alcuni miei articoli. In tutto questo tempo ho scoperto che ai signori del Municipio si può solo chiedere che tempo fà...Prova ne è questo mio breve scritto il cui contenuto è uguale a centinaia di altri disseminati nel territorio di Amantea. Dal loro zelo ottuso sprezzante e autoritario, non si avrà, come sempre, nessuna risposta degna di tale nome. Loro insisteranno fino alla fine a giocarsela da generosi vittime sacrificali che amano il proprio paese! E attenzione, non si fa qui il solito attacco alla sola Amministrazione, ma al “sistema di potere” che regge questo paese da tempi ormai troppo lontani, senza che nulla cambi. Credo sia giunto il momento che ogni singolo cittadino di Amantea sappia come stanno le cose realmente. Questi padroni del Municipio credo che abbiano preso spunto e imparato molto da Gianni Alemanno, quando era sindaco di Roma, uno dei primi amministratori pubblici ad aderire ai salvaciclisti. Ecco alcuni suoi solenni impegni da sindaco relativi ai temi del traffico, delle buche stradali, della ciclabilità. “Bisogna fare un grande sforzo sulla manutenzione delle strade romane. Non ci sono formule magiche, bisogna semplicemente applicarsi ogni santo giorno, prendere a calci chi non fa il proprio dovere”. Amantea, grazie alla fantasia dei suoi amministratori, viene invece trattata a colpi di “cerotti”: un cerotto alla chiesa di San Francesco, uno al vecchio collegio dei Gesuiti, un altro al palazzo Florio, incerottato da oltre due anni in pieno centro, uno ancora, più recente su Corso Vittorio Emanuele e un maxi cerottone al porto turistico. Mi fermo qui. Per ora. A conferma del perché, nella mia terra natia, avere la faccia come il culo significa non conoscere vergogna, fare qualunque cosa senza scrupoli e senza pudore. Non paghi di non conoscere vergogna per quel che hanno fatto col mandato che è stato affidato loro, gli Amministratori si apprestano a chiudere il proprio regno da farsa con un colpo di mano che a loro sembra probabilmente un capolavoro di sagacia. Poveracci, adesso che sono rimasti col culo – pardon, con la faccia – per terra, si saranno voluti garantire delle “cattedre” adeguate alle proprie capacità professionali. Scommetto che li troveremo presto ad abbaiare alla luna. Imprecare invano, gridare inutilmente contro qualcuno che è lontano e non può, perciò, più sentirli o che non se ne preoccupa più di tanto: gli Amanteani. (Chissà). Una delle rubriche più fortunate del settimanale “Cuore” s'intitolava “Hanno la faccia come il culo”. Poi purtroppo il settimanale satirico fondato da Michele Serra chiuse i battenti: ormai la realtà superava la fantasia. Oggi quella rubrica occuperebbe l'intero giornale, per eccesso di fornitori. Questa Amministrazione proverà a precisare che “è sbagliato mettere tutti nello stesso cesto”, perché ci sono “Amministrazioni e Amministrazioni”. Tipo la loro, che ha già provveduto a fare piazza pulita e non è giusto che finisca nel frullatore. Anche il loro portavoce Sparaballe, sotto le bombe, gli accoltellamenti, gli incendi di macchine e ristoranti, andrà in giro a invitare i propri concittadini a “non fare di tutta l'erba un fascio”, perché il paese dei suoi mandanti è più virtuoso e “sobrio” di altri paesi calabresi e “da tempo hanno messo in discussione le giostrine affaristiche e corruttive che erano legate ai sottosistemi di potere delle giunte precedenti”.
Avere la faccia come il culo” (avrei potuto usare “faccia tosta”, ma il termine un po’ volgare rende meglio) è un antico detto che sta per “Non provare vergogna per le proprie azioni scorrette, essere sfrontato, spudorato”!
Molti penseranno che mi sto lanciando nella solita filippica contro gli amministratori Amanteani che vogliono, con le loro scelte insensate e deleterie, uccidere il paese. Invece no! I destinatari dei miei insignificanti strali oggi sono altri che, con il loro agire scorretto e subdolo, hanno continuato a rovinare quanto di buono si era ereditato dai secoli scorsi. Cosa c’è di male, direte voi, se viene deturpato un antico paese in nome e per conto della modernità e dell’efficienza? Nulla se la cosa fosse finita lì. Ma la cosa non è finita lì! Bene, bravi e complimenti per il tentativo. Abbiamo scoperto il vostro sporco e patetico gioco, non riuscite proprio ad immaginare un’azione popolare senza il vostro colore preferito! Direbbero i protagonisti di un film americano, riferendosi al colore dei dollari e non della cacca. Avete dimostrato, ancora se ce ne fosse bisogno, la vostra smisurata voglia di auto appagamento a tutti i costi che niente ha a che vedere con il raggiungimento del bene comune. Vi ho individuati in alta uniforme presso la chiesa di San Francesco qualche giorno fa, cercando dalla gente il plauso e il consenso per le vostre pecette. Gli Amanteani dovrebbero essere stanchi di certe ed anacronistiche ideologie. Eppure, puntualmente Sparaballe dichiara come balle quelle altrui, mentre frotte di obbedienti ed osannanti fans si radunano nel sentenziare sulle cose “folli” che il sottoscritto va scrivendo. Anche di fronte a tutto questo, schiere genuflesse di seguaci si arrampicano sempre più ripidamente come gechi a nutrirsi e a socializzare l’altrui vomito e per dire: “si padrone”, con la faccia, con l’organo fondamentale, come il culo, per espellere "le scorie" biologiche della società, ma che un po' tutti generalmente si vergognano di mostrare in giro. Per questi Amministratori, ahinoi, l'apparenza è più che sufficiente per sentirsi a posto con la propria coscienza. Mentre ai cittadini, che pagano sulla propria pelle gli errori e gli abusi di una classe dirigente inetta e incapace, crea disgusto.
Posso solo augurarmi che le persone in grado di intendere e di volere, abbiano capito e compreso che le responsabilità di ciò che accade non sono sempre dirette. Nel settore pubblico, quindi, ancor più che in quello privato, chi comanda e guida la baracca deve saperne rispondere in ogni momento e, qualora non ne sia stato in grado, bisogna mandarlo via staccando dalla poltrona quel sederone che vi sta incollato con l'Uhu Bostik.

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

Pubblicato in Primo Piano

porto Grazie all’impulso della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina, il Genio Civile Opere Marittime di Reggio Calabria ha appaltato il servizio di pulizia e disinfezione dei piazzali, delle banchine e dello specchio acqueo del porto di Vibo Valentia Marina, dopo cinque anni dalla sua interruzione.

L’affidamento del servizio è avvenuto tramite gara pubblica e avrà una durata complessiva di 12 mesi.

Il servizio, che è già stato avviato, viene espletato quotidianamente sulle banchine e sulle aree portuali attraverso personale dipendente della ditta che si è aggiudicata il servizio, mentre per lo specchio acqueo la Ditta aggiudicataria espleterà la pulizia mediante l’utilizzo dell’unità navale appartenente al Gruppo ormeggiatori del porto di Vibo Valentia, unità idonea a svolgere anche tale tipo di operazione.

Il porto di Vibo Valentia, inoltre, è oggetto di finanziamenti per diversi lavori di straordinaria manutenzione sia dell’impianto di illuminazione che degli arredi portuali. L’intervento ha previsto la sostituzione dei proiettori delle tre torrefaro esistenti, che ha consentito una totale illuminazione delle banchine nelle ore serali e notturne.

I lavori di manutenzione degli arredi portuali, invece, consistono nel rifacimento del ciglio banchina, ove danneggiato, il posizionamento di nuovi parabordi, la sostituzione di anelloni e catenarie, il ripristino dei gradini di diverse scalette e la riparazione di alcuni cancelli di accesso.

In definitiva, sono interventi importanti e necessari quelli in atto nel porto di Vibo Valentia Marina che forniscono aspettative incoraggianti per il futuro di questo sorgitore, in modo da poter offrire infrastrutture e servizi che possano rispondere al meglio alle esigenze di tutta l’utenza marittima nonché delle imprese portuali e dell’industria locale.

Pubblicato in Calabria

reteContinua incessante il lavoro dei militari della Guardia Costiera di Vibo Valentia Marina, che con la collaborazione del personale della Delegazione di Spiaggia di Amantea, hanno, nella giornata di ieri, individuato un motopesca intento ad esercitare l’attività di strascico in piena zona di tutela biologica.

 

L’attività, coordinata dal Servizio Operativo, è iniziata alle prime luci dell’alba, allorquando una radiomobile CP, intenta a vigilare via terra il litorale costiero compreso tra i Comuni di Belmonte e Vibo, notava la presenza di un motopeschereccio nelle acque antistanti la località Tonnara del Comune di Amantea.

 

Al fine di poter eseguire i controlli di polizia marittima in mare veniva, quindi, impiegato il battello pneumatico Guardia Costiera 353, di stanza nel porto di Amantea, che dopo pochi minuti raggiungeva il Motopesca ancora intento nelle operazioni di strascico a circa un miglio dalla costa della località “La Tonnara” e quindi in piena Zona di Tutela Biologica denominata “Area prospiciente Amantea”, istituita, con altre dodici Zone in tutta Italia, dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali con il D.M. del 22.01.2009.

Appurato che il Motopesca stava esercitando l’attività di strascico in una zona vietata, l’equipaggio del GC 353 intimava al Comandante della predetta Unità da pesca di salpare le reti per procedere al sequestro degli attrezzi da pesca e del prodotto ittico contenuto nel sacco recuperato, nonchè di redigere l’apposita sanzione amministrativa di 4.000,00 €uro.

Dirottata, nel contempo, in zona, dalla Sala Operativa della Guardia Costiera di Vibo, anche la Motovedetta CP 265 che procedeva a scortare il Motopesca fino al Porto di Vibo Valentia Marina, ove giunto dopo circa due ore di navigazione, ad attenderlo vi era una pattuglia della Capitaneria di Porto che faceva sbarcare gli attrezzi da pesca e il prodotto ittico, quest’ultimo giudicato dal Veterinario idoneo al consumo umano e successivamente consegnato in beneficienza ad un istituto di carità del Comune di Mileto.

Il Comandante del Motopesca, per la grave sanzione, oltre a vedersi sottratti i punti dall’abilitazione alla condotta di unità da pesca previsti dal d.lgs. 04/2012, è stato deferito alla Procura della Repubblica di Paola per i reati di deturpamento di bellezze naturali di luoghi soggetti alla speciale protezione dell’autorità.

Tale zona, infatti è regolamentata dall’Ordinanza n.11/2009 del 22.04.2009 della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina, che ha disciplinato quanto contenuto nel D.M. 22.01.2009 del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. In particolare nella predetta zona, tipo “nursery”, che si estende per circa 7 miglia dalla linea di costa, è vietata la pesca del novellame, lo strascico e per la pesca sportiva l’utilizzo di più di cinque ami. Consentite, invece, per le unità da pesca regolarmente iscritte e in possesso della prevista licenza, l’utilizzo delle reti da posta, nasse e l’uso dei palangari.

Un segnale di presenza costante – “spiega il C.F. (CP) Antonio LO GIUDICE – Comandante della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina” - quello delle nostre unità nelle acque del Tirreno cosentino e delle nostre pattuglie lungo i 220 km di costa del Compartimento Marittimo, che vuole, con questa continua attività repressiva, evidenziare l’attenzione del Corpo per l’ambiente marino e sottolineare una tutela dei pescatori che rispettano le regole e non vedono di buon occhio comportamenti illeciti da parte di pochi Motopesca che credono di farla franca.-

Comunicato guardia costiera 

por amanteaL’interesse della comunità al di sopra di tutto.

Anche la Cassazione ha decretato il corretto agire dell’esecutivo guidato dal sindaco Monica Sabatino. Il pronunciamento della Suprema Corte si riferisce alla vicenda relativa al sequestro del porto turistico, avvenuto lo scorso anno. Come si ricorderà, a distanza di qualche settimana dall’insediamento della giunta, gli uomini della Guardia Costiera, che agirono su disposizione della Procura della Repubblica di Paola, sequestrarono l’approdo. La decisione di appore i sigilli in quell’occasione fu presa dal procuratore capo di Paola Bruno Giordano, in attuazione di quanto prescritto dal giudice per le indagini preliminari Carmine De Rose. L’attività investigativa aveva portato alla contestazione di reato ai membri della Commissione straordinaria che erano stati posti alla guida della città, a seguito dell’ingiusto scioglimento del consiglio comunale per presunte infiltrazioni mafiose. Una decisione che venne spazzata via dalla sentenza del Consiglio di Stato che reintegrò l’esecutivo guidato dall’allora sindaco Franco Tonnara. Agli indagati furono contestate violazioni all’articolo 110 del Codice Penale ed agli articoli 54 e 1161 del Codice della Navigazione, “per aver arbitrariamente occupato suolo demaniale marittimo mediante la struttura portuale sita in località Campora San Giovanni del comune di Amantea, consentendo di trarre un ingiusto profitto e vantaggio patrimoniale a danno dell’erario”.

L’esecutivo guidato dal sindaco Monica Sabatino si oppose al sequestro della struttura e riuscì ad ottenere parere favorevole dal Tribunale del riesame, partendo dal semplice quanto fondamentale presupposto che il sequestro di un bene demaniale ne impedisce la fruizione alla collettività che subirebbe dunque un danno dall’adozione di tale misura. Il legale del comune di Amantea, l’avvocato Nicola Carratelli, ha messo in luce come l’ente comunale sia tenuto all’adempimento dei propri doveri di gestione nei confronti della società civile amministrata. Conseguentemente non sarebbe corretto chiudere un’infrastruttura colpendo in primis chi la utilizza. La Corte di Cassazione ha sposato in pieno la tesi dell’avvocato Carratelli, rigettando l’istanza della magistratura paolana. Il porto di Amantea, dunque, rimane fruibile e non potrà più essere posto sotto sequestro per le motivazioni oggetto di causa.

«La soddisfazione per questa sentenza – spiega il primo cittadino è grande. Primo perché testimonia l’onestà e la buona fede profusa nella gestione della cosa pubblica da parte di tutta l’amministrazione comunale; secondo perché attesta il coraggio dell’intero esecutivo che per difendere la città ed i servizi che essa offre non ha avuto esitazioni nel rivolgersi alla giustizia, ottenendo il risultato sperato. Un plauso e un ringraziamento va rivolto all’avvocato Carratelli che ha istradato la difesa sulla strada giusta facendo rilevare il dovere dell’ente comunale di preservare i diritti della popolazione».

«Una sentenza – afferma l’assessore con delega al porto Gianluca Cannata – che certifica il nostro impegno verso il miglioramento ed il lancio definitivo di questa infrastruttura. Le cose da risolvere sono certamente tante, ma il cammino intrapreso è senza ombra di dubbio quello giusto».

Nota comune di Amantea.

Pubblicato in Politica

La vicenda è ben nota ed è relativa al sequestro del Porto di Amantea eseguito il 18 giugno 2014 dagli uomini della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia su disposizione della Procura della Repubblica di Paola.

 

Il porto, infatti, dopo 13 anni dal completamento risultava ancora da collaudare.

“Una tegola inattesa” la definì il sindaco Sabatino.

Poi il ricorso al Tribunale della Libertà che dissequestrò il porto.

Ora la procura ha concluso le indagini ed ha partecipato il relativo provvedimento a 5 persone che ora avranno 20 giorni di tempo per chiarire la propria posizione nella vicenda.

Tra i cinque indagati ci sono i tre commissari straordinari nominati dopo lo scioglimento del consiglio comunale di Amantea per mafia e due tecnici.. Parliamo di Giorgio Criscuolo, di Pietro Tescione e di Francesco Sperti.

 

Insieme a loro due tecnici. L’attuale responsabile dell'ufficio Tecnico manutentivo, ed una dottoressa paolana al tempo incaricata della gestione del porto.

A tutti la Procura di Paola, contesta, in concorso tra loro, di aver arbitrariamente occupato il suolo demaniale marittimo tramite la realizzazione della struttura portuale sita in località Campora San Giovanni del Comune di Amantea. Una contestazione ci sembra inopportuna considerato che il porto occupava la stessa area da circa 14 anni.

 

Anche il mancato collaudo contestato ai commissari sembra improprio atteso che i lavori del porto erano ultimati da tempo e che il porto aveva funzionato per quasi un decennio.

Ben diversa invece la contestazione del mancato pagamento di canoni che ammonterebbero a circa 3.020.179,63 euro. Quella dei mancati pagamenti dei canoni erariali è una vicenda che è una triste abitudine di Amantea visto che riguarda anche il lungomare ed il campo sportivo della Fiumara.

 

Un debito che potrebbe mettere in ginocchio il comune che non ha certamente accantonato le somme necessarie e nemmeno le somme percepite dai contratti con le imbarcazioni ormeggiate

E ben diversa è anche la vicenda relativa alla illegittima concessione edilizia delle strutture che ancora oggi fanno mostra di sé nel piazzale del Porto e destinate ad uso commerciale., strutture sequestrate dagli stessi Vigili Urbani di Amantea.

Ora Amantea resta in attesa del processo.

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legaE’ stata organizzata dalla Lega Italiana Navale di Amantea la giornata sulla sicurezza in mare per i diportisti del basso tirreno cosentino, che si è tenuta nella mattinata di ieri nel porto di Amantea, grazie alla collaborazione della Guardia Costiera di Vibo.

Nel predetto Porto è stato predisposto un gazebo Guardia Costiera con al suo interno un mini stand informativo per i visitatori, ai quali sono stati consegnati volantini con consigli utili ai diportisti ed esposte tutte le dotazioni di sicurezza previste per le unità da diporto a seconda della distanza dalla costa in cui si trovano a navigare.

Inoltre, alla presenza dei diportisti e degli alunni dell’Istituto di Istruzione Superiore di Amantea che hanno partecipato al progetto ambientale “Quant’è profondo il mare”, realizzato congiuntamente alla Guardia Costiera e all’ARPACAL di Cosenza, rappresentata per l’occasione dal Dott. OSSO, il Servizio Operativo della Capitaneria di Porto di Vibo, al Comando del Capitano RAGADALE, ha organizzato una dimostrazione di apertura zattera di salvataggio da 25 posti, lanciata dalla Motovedetta di Soccorso aereo CP 610, lo sparo di un razzo rosso a paracadute e l’apertura di una boetta fumogena di soccorso. L’esercitazione si è conclusa con la dimostrazione del recupero di un naufrago da parte della S.I.C.S.

Presenti alla manifestazione il Capo del Compartimento Marittimo di Vibo Valentia Marina C.F. (CP) Antonio LO GIUDICE, che oltre a ringraziare la Lega Navale Italiana per l’iniziativa dedicata alla sicurezza in mare, ha, al termine della manifestazione, consegnato degli attestati di “Eccellenza” al Preside dell’Istituto di Istruzione Superiore di Amantea Dirigente CALABRIA, per la conclusione del progetto “Quant’è Profondo il Mare”, al Responsabile della Protezione Civile di Amantea Arch. SOCIEVOLE e al Presidente della S.I.C.S. (Scuola Italiana Cani da Salvataggio) di Catanzaro Sig. BARONE, per l’attività addestrativa svolta nell’ambito dell’esercitazione complessa AIRSUBSAREX, svoltasi nelle acque a largo di Tropea il 26 maggio u.s.

L’Architetto MAGNONE, presidente della Lega Italiana Navale, ha chiuso la manifestazione ringraziando il Comando della Guardia Costiera di Vibo, per quanto dimostrato e svolto, nonché l’Assessore Cannata dell’Amministrazione Comunale di Amantea per la collaborazione resa per la riuscita della manifestazione.

Lo stesso Presidente, ha, altresì, richiesto alla Capitaneria di Porto, la possibilità che tale attività dimostrativa e di informazione possa essere ripetuta anche nel mese di agosto.     

Nei prossimi giorni, si legge nella nota stampa, il veloce battello pneumatico GC 353 della Guardia Costiera di Vibo Valentia Marina, sarà nuovamente rischiarato ed operativo nel porto di Amantea per le attività di vigilanza di polizia marittima, ed opererà con equipaggi addestrati al salvamento nuoto e al primo soccorso sanitario, nell’ambito dell’operazione “Mare Sicuro” che avrà il suo start operativo il 22 giugno e si concluderà il 13 settembre 2015.

L’Ufficio Relazioni Esterne della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina, evidenzia, infine, nella stessa nota stampa, di contattare per eventuali emergenze in mare il numero blu gratuito 1530, al quale risponde la Sala Operativa della Guardia Costiera competente nella gestione delle emergenze in quell’area.-

Pubblicato in Calabria
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