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socializzaNormalmente la libertà viene intesa come quella “possibilità” che gli esseri umani dovrebbero avere di fare ciò che a loro pare e piace. La libertà potrebbe anche essere, una “possibilità”, ma in un senso e in una direzione più costruttiva.

 

Innanzitutto non come la possibilità di fare ciò che pare e piace, ma ciò che è conforme alle sincere aspirazioni che si annidano in ciascuno animo umano.

In aggiunta, la libertà dovrebbe contemplare la possibilità di scelta per ognuno di noi. Questo modo di intendere la libertà ha una sua verità, ma anche una parte di non verità.

Se, si dovesse intenderla come la “possibilità di scelta” si vorrebbe dire che più si può scegliere, più ampio, è il raggio delle cose che si possono fare, più, di conseguenza, si è liberi. Non credo che sia così. Se invece si intende la libertà come la capacità o possibilità di dedicarsi a qualcosa o a qualcuno per accrescere la propria vita e quella altrui, allora riesco a condividerla, piuttosto che nell'essere "liberi da".

E' anche, quindi, una assunzione più profonda e consapevole dei legami e delle relazioni umane e non un rifuggire da essi. La tanto agognata libertà non può essere è la possibilità di realizzare la propria vita, l'individualismo e l'egoismo. Essa non è corrispondente al sentirsi indipendenti o indifferenti, poiché, al contrario, più l’essere umano è tale e più vuole essere impegnato verso di se stesso e verso gli altri e più si realizza, cioè più è libero. A partire dalla letteratura classica greca, per esempio nell’Iliade, viene proposta una visione fatalistica della libertà umana.

 

Infatti, Priamo re di Troia, giunto grazie ad Ermes nella tenda di Achille, chiede al “Pelide” la restituzione del corpo di Ettore, il proprio figlio, ucciso dal semidio. Quest’ultimo, colpito dal coraggio del Re di Ilio, parla del destino proponendo un’idea d’azione umana intrecciata, smossa e trasportata dal fato. Forse andrebbe riconsiderata la libertà come concetto.

Essa è una speculazione di cui non si hanno elementi, termini e parametri adeguati ad un suo inquadramento e per una sua definizione. In tal senso anche il libero arbitrio andrebbe ipotizzato come una concezione, un fenomeno, che non si riesce a conoscere o chiarire con lo strumento proprio della ragione e della logica.

Il concetto di libertà sfuggirebbe dunque alla nostra ragione, senza poterlo imbrigliare in modo universale poiché esso potrebbe benissimo essere un elemento inesistente che noi, in quanto processi biologici, elaboriamo per necessità, per dare un significato al nostro agire, per fornire un senso alla nostra esistenza.

La libertà, è vero, potrebbe anche non esistere e noi non saremmo altro che processi biologici poiché la sua discussione non sarebbe avallabile attraverso la logica e la terminologia umana.

Di conseguenza, il concetto in questione, se ipoteticamente insito nella natura umana, potrebbe non essere capito veramente poiché deficitario di elementi di paragone o di corrispondenza. Durante la prossima seduta con il mio analista, cercherò di fare chiarezza a questo sentirmi imprigionato.

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

Pubblicato in Calabria

grottaTutto è oramai pronto per l’undicesima edizione di “Racconti e desideri: storie di sogni e realtà”, il particolare evento culturale organizzato dall’associazione CP Produzioni con il supporto dell’amministrazione comunale di Amantea. Rispetto al recente passato tutto è stato traslato nel mese di novembre.

 

L’appuntamento, infatti, è fissato per sabato 21 a partire dalle ore 18.30 presso il complesso conventuale di San Bernardino.

 

«Come di consueto – spiegano gli organizzatori – sarà una serata da trascorrere sul filo delle emozioni. Davanti l’altare, trasformato in una sorta di macchina del tempo, racconteremo le storie di alcuni amanteani, che con il loro agire quotidiano, si sono tramutati in esempio per l’intera comunità.

Non mancheranno di certo le soprese. A distanza di trenta anni dalla morte, celebreremo la figura di don Giulio Spada, il sacerdote che più di ogni altro ha saputo aprire le porte della sua chiesa, facendo in modo che per tanti giovani l’oratorio diventasse luogo di confronto e di crescita.

Un percorso che ha segnato il cammino di un’intera generazione. Proseguendo nel solco della tradizione verranno premiati anche i quattro migliori studenti delle scuole superiori presenti ad Amantea. Un riconoscimento che vuol essere un incitamento ad andare avanti, dando concretezza alle singole aspettative».

 

«Chiaramente – concludono i promotori del progetto istituzionalizzato nel 2010 dall’ente municipale – non mancherà il giusto tributo alle eccellenze nepetine che si sono distinte nell’arco dell’anno. È un evento da vivere insieme, ma soprattutto da portarsi nel cuore. Esprimiamo il nostro più sentito ringraziamento a padre Francesco Celestino che, ancora una volta e senza alcun condizionamento, ha aperto le porte del convento per fare in modo che questa idea si trasformasse in realtà. E grazie anche alle aziende e agli enti che hanno reso possibile le varie fasi organizzative della kermesse. Per essere sempre informati è sufficiente cliccare sulla pagina Facebook “Racconti e desideri – storie di sogni e realtà”».

Grafica formato webCome già accaduto negli anni precedenti sarà il complesso conventuale di San Bernardino da Siena ad accogliere sabato 21 novembre a partire dalle ore 18.30 l’undicesima edizione di “Racconti e desideri: storie di sogni e realtà”: la particolare kermesse che ogni anno premia le eccellenze nepetine.

 

«Rispetto al recente passato – spiegano i promotori del progetto patrocinato dall’amministrazione comunale del centro tirrenico – abbiamo individuato una nuova collocazione temporale: non più nel mese di dicembre, ma in quello di novembre.

Racconti e desideri diventa così una sorta di tappa di avvicinamento alle festività natalizie, dando massima espressione allo scopo stessa della manifestazione: rappresentare una fusione tra conoscenza e territorio.

Il palco diventa una macchina del tempo dove il bilancio di una vita viaggia in bilico tra ciò che è e ciò che poteva essere, tra ciò che è stato e ciò che sarà. L’iniziativa, del resto, è stata istituzionalizzato dall’ente municipale tramite l’adozione della delibera numero 43 del 4 marzo 2010: un atto che testimonia l’elevato valore culturale del progetto».

 

Come di consueto, seguendo i canoni del classico talk-show televisivo, davanti l’altare verrà raccontata la vita di alcune persone originarie di Amantea che con il loro agire quotidiano hanno raggiunto traguardi professionali di altissimo livello in diversi campi cognitivi: dalla poesia alla medicina, dall’espressionismo artistico allo sport, dall’imprenditoria alle attività sociali e alla ricerca, senza mai dimenticare il legame con le tradizioni, gli usi ed i costumi della città in cui sono nati e cresciuti.

«Proseguendo lungo il cammino avviato già qualche anno addietro – concludono gli organizzatori – verranno premiati i migliori studenti delle quattro scuole superiori presenti in città: il Liceo scientifico, il Tecnico industriale, il Professionale ed il Tecnico commerciale. Un riconoscimento che vuole essere una sorta di buon auspicio per le nuove generazioni che inseguono il proprio futuro».

La scelta dei personaggi da premiare, sui quali si mantiene ancora il più stretto riserbo, è stata effettuata da un comitato scientifico nominato ad hoc, allo scopo di ottenere una selezione caratterizzata da un’ampia convergenza della società civile.

Racconti e DesideriEcco il comunicato stampa dell’amministrazione comunale su “Racconti e desideri: storie di sogni e realtà”

 

“Il freddo delle temperature rigide delle ultime ore non ha squarciato il calore delle storie che hanno animato la decima edizione di “”, il particolare evento culturale organizzato dall’associazione CP Produzioni ed istituzionalizzato dalla Commissione Straordinaria nel 2010 che da un decennio rende merito alle eccellenze amanteane che si sono contraddistinte nell’arco dell’anno.

L’edizione 2015 è stata soprattutto la festa delle idee che si sono poi trasformate in ricerca, lavoro e speranze. La cornice offerta dalla suggestione del complesso conventuale di San Bernardino ha fatto il resto, rendendo la serata ancora più interessante, soprattutto dal punto di vista dei contenuti.

Il premio “Giovani e ricerca” è stato conferito a padre Francesco Celestino, autore di uno studio dettagliato sul cardinale Julien Ries, destinato a divenire un punto di riferimento nell’universo accademico nazionale e internazionale. Alla giovane promessa Lorenzo Falzetta, che milita nel Genoa, è stato attribuito il premio “Attività sportiva”. Nella convinzione che l’arte può contribuire a cambiare radicalmente il mondo, gli organizzatori hanno assegnato il premio “Società e cultura” a Davide Marano che presso l’art – place “La pecora nera” ha declinato l’intrattenimento di spessore, proponendo gratuitamente rassegne teatrali, musicali e mostre di ogni genere.

 

Il maestro Giorgio Feroleto, sia per la sua formazione concertistica, sia per la passione che gli ha consentito di aprire un museo dedicato alla memoria di Alessandro Longo, è stato insignito del premio “Poesia e musica”. Per la sezione “Imprenditoria attiva” è stata premiata la famiglia Perri, titolare del Grand Hotel La Tonnara, che nel corso del 2014 ha celebrato i primi cinquant’anni di attività. Al gruppo di artisti (oltre venti) che hanno realizzato i murales sotto gli otto viadotti ferroviari della città è stato consegnato il premio “Immagini e pittura”. Il piatto celebrativo dell’evento, realizzato dal maestro Pedrito Bonavita, è stato consegnato dal vice sindaco Giovanni Battista Morelli a Benedetto Giusta e Albino Fera.

Gli organizzatori hanno voluto rendere merito all’opera di divulgazione svolta dal sito www.viverefiumefreddo.it che con passione e sacrificio offre uno spaccato sempre aggiornato sugli eventi e sulle attività che hanno luogo lungo il Basso Tirreno cosentino. A ricevere il riconoscimento dalle mani delle modelle Fabiola Redavide e Asia Pati, sono stati Settimio Martire e Mariangela Gaudio.

Racconti e Desideri 2013

Dulcis in fundo sono stati premiati anche i quattro migliori studenti delle scuole superiori nepetine: Giulia Coscarella (liceo scientifico), Rossana Guido (tecnico commerciale), Elisabetta Petralia (professionale) e Francesco Motta (industriale).

Toccanti gli auguri alla città del sindaco Monica Sabatino che ha ricordato ai presenti la figura di madre Teresa di Calcutta e l’importanza del fare rispetto al dire”.

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